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Autore: Gioia86    10/04/2008    0 recensioni
- "Un compenso? E'questo che vuoi?" - -"Che ne dici dell'Anello?" "Te lo restituirò Quando avrò trovato qualcosa di più prezioso." --
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ashe, Balthier
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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La pesante porta si spalancò fendendo con un solco di luce l'oscurità dell'enorme stanza.

Balthier entrò lentamente,avviandosi verso le alte finestre oscurate dalle pesanti tende damascate. Il rumore dei suoi passi si sentiva rimbombare attraverso le pareti della sala semivuota.

Spostò di poco una tenda. Una striscia di sole si disegnò sul pavimento illuminando, come un riflettore trasversale, un elegante pianoforte a coda posto nel centro.

Ffamran si avvicinò al pianoforte.Scorse i tasti con le dita,sfiorandoli appena,con sguardo assorto.Poi si sedette difronte la tastiera e cominciò a suonare.

Le sue mani cominciarono a scorrere fluide su quelle note, dando vita ad una malinconica ma dolcissima melodia.

-"Cos'è questa musica?"- Domandò Penelo nell'atrio,udendo quell'armonico suono da lontano.

-"è il signorino Ffamran."- Rispose Hestia. -"Sua madre Lady Lenirah suonava come un angeloe fu un'ottima maestra per lui."-

-"Ricordo che quand'eravamo piccoli e Ffamran era triste, suonare il pianoforte lo rasserenava sempre."- Mormorò Aerina.

-"Ashe dove vai?"- Chiese Vaan vedendo la principessa dirigersi in fondo al corridoio.Ma Ashe non rispose, quasi come rapita e trasportata verso quella melodia, si avviò verso quella stanza dalla porta aperta.

Si fermò sulla soglia a fissare la schiena di Balthier,totalmente preso a suonare.

Dove aveva già sentito quella musica?La giovane principessa si sforzò di ricordare. Le tornarono alla memoria scene di un infanzia felice, di giochi in cortile con i suoi fratelli,di lezioni di magia, di algebra e di letteratura fatte all'aperto in primavera, sotto gli alberi in fiore. E poi,ricordò di un pianoforte e di una bambina che suonava una melodia con tanta bravura e dedizione.

Quella bambina,era lei.E quella melodia,era quella che stava ascoltando in quell'istante,la stessa che suonava il giovane uomo difronte a lei.

Balthier lasciava che le sue mani continuassero a fluire sui tasti, come fossero staccate dal controllo del resto del corpo e suonassero da sole.

Teneva gli occhi chiusi,assorto, lasciando che i ricordi invadessero la sua mente a tempo di note.

Al funerale di Lady Lenirah vi erano solo cinque persone. Il Kiltias, che celebrava la funzione, una coppia di adulti, una bambina di appena dieci anni, solo quattro di meno dell'altro ragazzino, fermo accanto a lei. Il kiltias terminò le sue preghiere e un becchino cominciò a versare lentamente la terra dentro la fossa dove giaceva la bara.

-"Vai ragazzo."-Sussurò l'uomo della coppia di adulti all'orecchio del quattordicenne, porgendogli una rosa bianca.

Il ragazzo andò verso la fossa e gettò delicatamente il fiore sulla bara.

-"Addio, madre!"- Sussurò il giovane fra i denti. Una lacrima gli solcò una guancia ma egli si affrettò ad asciugarla con una mano, mantenendo il suo sguardo alto e fiero, fin troppo maturo per la sua giovane età.

La fanciulla lì presente si avvicinò a lui e gli strinse teneramente la mano.

-"è ora di andare, Ffamran."- Gli disse con la sua dolce voce da bambina.

-"Andiamo Aerina."- Rispose il giovane con un triste sorriso.

I due adulti e i due bambini si incamminarono silenziosamente verso casa.

-"Hestia,Belloggio, grazie per essere venuti anche voi al suo funerale."- Disse sommessamente il ragazzo.

-"Non deve ringraziarci signorino Ffamran. Lady Lenirah era una donna stupenda, mancherà molto anche a noi"-

Già,Ffamran già poteva avvertirla terribilmente la mancanza della madre, l'amava così tanto.

-"Eppure, lei non ha pensato a me quando si è tolta la vita"- Si diceva, sentendo il risentimento diventare un tutt'uno col dolore dentro di lui.-"Era sola,era triste ed il mio amore non è stato abbastanza da darle un motivo per continuare a vivere"-

L'immagine del corpo senza vita della madre continuava a tormentarlo.Era stato lui a trovarla, stesa a terra a faccia in giù nel giardino, sotto il suo albero preferito, dove lei era solita stendersi a leggere nelle giornate di sole.All'inizio tentò di risvegliarla, chaimandola, pensando che fosse svenuta, ma dopo poco capì...

Il medico che le face l'autopsia affermò che si trattava di overdose di erbe oppiacie, ma la diagnosi era chiara fin da subito, quando ne trovarono il barattolo vuoto nello studio di Cid.

Quello studio...Gli aveva portato via il padre, inghiottendolo attraverso il suo lavoro per interminabili giorni e mesi ed ora, gli aveva tolto anche sua madre fornendogli le droghe con cui si è uccisa.

L'ironia del destino volle che persino il giorno del funerale, Ffamran si ritrovasse sulla soglia di quello studio,di fronte al padre seduto alla sua scrivania , come sempre.

-"Non sei venuto al funerale."-Esordì il giovane.

-"Il funerale era oggi? Mi spiace. Ma del resto ho avuto un importante incontro con sua altezza Lord Vayne e si è protratto più del previsto"- Rispose l'uomo con una noncuranza quasi agghiacciante.

-"E tu sei mancato al funerale di tua moglie per questo?"-

-"Tua madre ha scelto consapevolmente di morire.Evidentemente era ciò che desiderava. Ora sarà felice, non vedo perchè sprecare tempo a compiangerla."

-"Mia madre è morta perchè tu hai preferito te stesso e il tuo lavoro a lei. La solitudine l'ha uccisa.Tu l'hai uccisa!"- La voce di Ffamran risuonò piena d'odio nella stanza, ma questo non smosse minimamente il dott. Cid, che si limitò a cambiare discorso con fare seccato.

-"A proposito, quest'oggi con Lord Vayne abbiamo parlato proprio di te. Sua Altezza è favorevole alla mia proposta di fare di te un giudice majister. Tuttavia, dovrà prima chiedere l'approvazione al senato e,data la tua giovane età,sarà necessario attendere almeno un anno affinchè ti venga assegnata la carica. Ma Vayne è sicuro che non ci saranno impedimenti di sorta.Quindi, figliolo, rallegrati! Il titolo è praticamente già tuo."

-"Io non diventerò un giudice!"-

-"O,lo diventerai eccome, invece."- Ribattè Cid ridendo-"Non ti permetterò di rovinarmi i piani!"-

Ffamran non ebbe la forza di rispondere, era ancora troppo giovane, del resto, per riuscire ad affrontare il padre.Sentiva che le lacrime fremevano per sfociare e così si girò e corse in camera sua; non voleva che Cidolfus lo vedesse piangere.

La musica continuava a scorrere e i ricordi anche, mentre Balthier suonava.Ricordi sempre più pesanti da sopportare. La guerra, la solitudine della sua adolescenza, la sua investitura a giudice e poi, le condanne, tutto quel sangue di innocenti impresso sulle sue mani, sulla sua anima, per sempre,per sempre,per sempre....Le mani di Balthier si bloccarono di colpo, la sua melodia si interruppe con un sonoro e brusco "DON".

Ashe sussultò. Ffamran riaprì gli occhi. Lei potè avvertire il respiro affannato del pirata.

-"Deve soffrire molto in questo momento."-Pensò lei e sentì d'improvviso il desiderio di fare qualcosa, qualsiasi cosa, per alleviare il suo dolore. La principessa sapeva, tuttavia, che qualsiasi parola di conforto sarebbe stata inutile,banale.

Si avvicinò al pianoforte in silenzio. Balthier non la sentì arrivare, e rimase sorpreso quando sentì suonare alcuni tasi alla sua sinistra. Si voltò e vide Ashe sorridergli.

-"Conosco questa melodia.E' passato così tanto tempo dall'ultima volta che ho toccato un pianoforte."-

Senza aggiungere altro, Ashe si sedette accanto a lui e seguitò a suonare. Suonò soltanto alcune note, ma non dovette attendere affinchè Balthier si apprestasse a seguirla. Lui continuò suonando un'altra piccola strofa, poi riprese lei e così via, di seguito.I due continuarono in una perfetta alternanza musicale per qualche minuto, poi, senza una parola, come se fosse la musica stessa a guidarli, iniziarono a suonare a quattro mani, creando una melodia a due, splendida per l'orecchio.

Nessuno dei due tenne il conto di quanto tempo suonarono, ma entrambi si scoprirono pian piano a sorridere sui loro volti e la sinfonia divenne lentamente sempre più gaia, fino a diffondere allegria con le sue note, in un crescendo continuo.

Ashe si sentiva pervasa da una strana euforia. Nella sua mente non vi erano più pensieri, ma solo la musica e la consapevolezza di sentirsi bene, come non ci si sentiva più da molto tempo. Le sue dita le sembravano andare da sole, come impazzite e d'un tratto si ritrovò a sconfinare nella parte di pianoforte di Balthier. Lui si fermò, lasciandola esibire divertito nel suo crescendo di note.A quel punto, resasi conto, cessò di suonare anche lei e scoppiò in una breve risata.

-"Perdona il mio entusiasmo!"-

-"Mi piace il tuo entusiasmo"-Mormorò lui, con uno di quei sorrisi che gli illuminavano il volto, facendo invece avvampare di rossore quello di Ashe.

Quella piccola, esile intimità che si era creata fra loro, non fece in tempo a nascere che fu subito spezzata improvvisamente dallo scroscio di un applauso, dietro le loro spalle.I due si girarono e videro Bash, Vaan, Penelo,Hestia e Aerina (c'erano proprio tutti!) difronte la porta, con Penelo che batteva le mani saltellando entusiasta.

-"Bravissimi!O,siete stati veramente fantastici!Un giorno insegnerai anche a me a suonare così ,Ashe?Ti prego!"-

Ashe mantenne lo sguardo fisso a terra, troppo imbarazzata per proferire parola e tutto ciò che continuava a domandarsi dentro di sè era da quanto tempo gli altri stavano lì ad assistere, sentendosi terribilmente infastidita dalla situazione.  

Balthier seppe agire, invece,con il solito charme che lo distingueva. Si alzò in piedi e simulando un inchino, proferì un ironico ringraziamento ai suoi improvvisati spettatori.

-"Bene!"-Esclamò infine.-"Stasera ci saranno grandi festeggiamenti in onore del carnevale, nel quartiere di Zenoble.Anche se siamo tutti dei ricercati, nulla ci vieta di divagarci un pò se la festa è in maschera."-

-"Non credo sia il caso Balthier."-Borbottò Bash.

-"E poi non abbiamo nè abiti,nè maschere."-Fece notare Penelo.

-"O,ma certo che li avete,invece!"-Esclamò Hestia-"Per i nobili di Archadia la festa di carnevale è da sempre un grande evento.Ai tempi d'oro della casata dei Bunansa anch'essi partecipavano al carnevale ed io, in tutti i miei anni di servizio ho personalmente conservato tutti i loro abiti e le loro maschere. Sono sicura che troveremo qualcosa di adatto ad ogniuno di voi."-

-"Perfetto!Avete sentito?"-Chiese Balthier-"Si dia il via ai festeggiamenti dunque!"- E così dicendo uscì dalla stanza.

-"Evviva!Evviva!Non vedo l'ora!"-Continuava ad esultare Penelo-"Verrai anche tu Aerina?"-

-"S...sì,se al signorino Ffamran farà piacere."-Rispose timidamente la fanciulla.

-"Ma certo che gli farà piacere, cosa dici? E tu Hestia?Verrai insieme a Belloggio?"-

-"O no piccola mia.Io e Belloggio siamo troppo vecchi per certe cose ormai."- Disse Hestia ridendo.

-"Sono tornati tutti sereni."-Pensò Ashe guardandoli.-"Anche Balthier è sembrato stare meglio.Menomale!Però...non si è nemmeno voltato a guardarmi,non una parola,uscendo dalla stanza."-Osservò in cuor suo amareggiata.-"Ma cosa vado a pensare!"-Si disse d'improvviso.-"Infondo, non mi importa niente di lui!"-E facendosi forte di quest'ultimo pensiero, Ashe si alzò.

-"Bene!Mostraci i vestiti, allora,Hestia."- Esclamò sorridendo.

  
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