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Autore: Lelusc    20/10/2013    1 recensioni
Ros dopo la morte della madre riceve una brutta notizia e come se non fosse abbastanza succede qualcosa di davvero strano e misterioso,che cosa farà?
TRATTO DAL RACCONTO:
La luce fluttuante e brillante si avvicina e nonostante la stranezza sono tentata di tendere le braccia per prenderla, ma non lo faccio, la guardo curiosa e con un po’ di paura, che cosa strana penso e scopro che posso di nuovo camminare, ma non muovo un passo. SPERO IN UNA VOSTRA RECENSIONE,BY LELUSC.
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dopo esser ritornati a casa, abbiamo cenato e sono andata subito a letto, ero stanca morta, ho messo la testa sul cuscino e mi sono addormentata subito.
All’improvviso mi sveglio. La stanza è in penombra e fuori dalla finestra la luce è lieve. Cerco di vedere l’ora, sono le sei e mezzo. Chissà perché mi sono svegliata così presto? Comunque sono sicura che non riuscirò più ad addormentarmi, così mi alzo e accendo la luce. Mi ci vogliono alcuni secondi per far abituare gli occhi, dopo metto in ordine il letto disfatto in maniera davvero ridicola, come solo io so fare, anche se fortunatamente non sempre e spalanco l’armadio.

Già sento che fa freddo qui in stanza, pensa un po’ fuori, quindi vada per dei pantaloni, una maglietta e…all’improvviso mi capita fra le mani una delle magliette di mia madre e mi ritorna in mente lei, che nostalgia e che tristezza, quante volte avrei voluto riabbracciarla. Mi si appannala vista. Ok basta, via tristezza, ho deciso, indosso questa! Penso. Certo mia madre aveva gusto nel vestire, glielo dicevo sempre, anche se ormai questi vestiti hanno una certa età e un certo tempo, un giorno a scuola mi hanno preso in giro perché indossavo la maglietta di mia madre e bene  volevo far ingoiare un masso intero al ragazzo che mi aveva preso in giro e strozzarlo,quando mi arrabbio veramente divento un’altra persona.

La maglietta di cui parlo è viola, il mio colore preferito e a quanto ne so lo era anche di mia madre. Ha dei disegni di fiori lilla chiaro sul davanti, beh si sa che i fiori invecchiano, ma questa mi piace tanto e non m’interessa cosa dice o pensa la gente, era di mia madre e se dicono qualcosa gli faccio ingoiare la lingua.

Detto questo mi vesto,mi metto delle ballerine nere e mi pettino.  Lego i capelli con una coda alta e non dimentichiamoci il golfino per non prendere freddo. Le mattine sono sempre fredde, anche se sono estive, o almeno è quello che ho percepito io in tutto questo tempo.
Esco dalla camera e vado al bagno passando per il corridoio. Spero che Yuya non mi senta, le camere sono tutte così vicine e il suo criticare e lamentarsi di prima mattina mi rovinerebbe la giornata.
In bagno mi lavo il viso ben due volete con l’acqua fredda e vado in sala.

Rimango immobile in mezzo alla sala scura, mi mette i brividi e fa anche freddo. Mi siedo sul divano e all’improvviso mi ritorna in mente ieri. I tre ladri, Fei, Amelin e quel dannatissimo cerchio d’oro che mi ha intrappolata.
Così infastidita e decisa esco e vado sul retro. Devo riuscire a lanciare quei dannati fuochi fatui. Mi dico mentre allineo le lattine sul muricciolo e mi allontano. Prendo la mira, penso a quel ladruncolo che mi ha parlato con cattiveria e m’innervosisco, ed ecco il fuoco fatuo nella mia mano. La fiammella blu ondeggia sul mio palmo spinta dal venticello fresco. Ok, mi dico e provo a lanciare.

Niente, la fiammella non si muove di un millimetro, anzi, cade dalla mia mano, finisce a terra e si spenge. Ah è così! Mi dico arrabbiata e parto in quarta.
Creo un altro fuoco fatuo e cerco di lanciarlo, il primo va ai miei piedi e mi brucia quasi le scarpe, il secondo si muove di un millimetro, ma s’infrange lo stesso a terra, a uno sono rimasta a vagare con lo sguardo qualche minuto per trovarlo, poi ho scoperto che era ancora bello oscillante nella mia mano,certe volte sembra che s’incollino, o forse è un altro che mi è venuto perché sono agitata e arrabbiata?
Alla fine decido che sono un’inetta e che prima di lanciare le lattine devo concentrarmi, cosa fondamentale. L’ho visto in molti film dove i protagonisti hanno i poteri,non pensavo mi sarebbe servito un giorno.

Mi siedo a gambe incrociate a terra e chiudo gli occhi. I pensieri mi riaffiorano alla mente, ma cerco di cancellarli, sono inutili, quanto meno se proprio devo pensare che pensi al fuoco fatuo. Così provo a immaginarli crescere, apro gli occhi e fisso la piccola fiammella.
Cresci, cresci, cresci, mi dico nella mente non distogliendo lo sguardo da lei. All’improvviso ella cresce,diventa più alta e grande. Spalanco gli occhi e chiudo la mano, il fuoco si spenge, sono stata io? L’ho fatta crescere, non è possibile, mi dico, così ancora più decisa e positiva la ricreo la ringrandisco e cerco di tirarla contro una lattina.
Vai!Dico, ma niente. Mi porto una mano al volto.

“Maledizione!”Esclamo allungando di scatto il braccio, dimenticandomi di Yuya e Yoru che dormono e che avrei potuto svegliare. Quando decido di riprovare, noto che la fiammella non c’è più sul mio palmo.
Mi guardo intorno, sento puzza di bruciato.
“Oh mamma! La pianta brucia”.
 Esclamo correndo verso la felce in fiamme.

Dopo aver spento il fuoco, faccio un sospiro di sollievo e alzo lo sguardo, mi sento osservata.  Guardo la casa e noto una tendina muoversi, questo mi ricorda che Yuya, quando era ancora gentile e socievole, mi aveva parlato di una vecchina che abita al secondo piano, che fosse lei a guardarmi? Anche perché la tendina di Yuya non si muove. Si certo, ciao Ros, ma che ti salta in mente, perché dovrebbe guardarti mentre ti alleni, ma andiamo, lui che è così gelido e altezzoso, basta pensare a cavolate e ritorna a esercitarti mi dico bruscamente.

Così ritorno al posto di tiro, chiamiamolo così e sospiro demoralizzata,sì, l’ho lanciata,ma sicuramente doveva essere stato un caso. C’è non ci ho messo
potenza, aspetta, ma che dico? Che potenza, serve la concentrazione e forse immaginare che le lattine siano nemici da sconfiggere potrebbe aiutare,mi dico e ci riprovo. Chiudo gli occhi e sento fluire in me qualcosa, quando li riapro fisso la lattina come se fosse un nemico e con un semplice gesto lancio il fuoco fatuo, dritto e veloce e la centro. La lattina vola via e cade a terra facendo rumore.
Rimango immobile e guardo allibita il mio operato.
”Ce l’ho fatta!” Urlo e mi porto la mano alla bocca.

Ops, ho urlato ancora, spero non si siano svegliati, credo sia da Yuya sbucare all’improvviso e dirmi tante cattiverie o prendermi in giro e distruggermi il momento, ma prima devo costatare se veramente ci sono riuscita o è stato solo un caso.
Ci riprovo e vai! Cinque lattine su cinque, devo solo concentrarmi quando sento quella strana sensazione nel mio corpo, sensazione che non capisco, quando c’è vuol dire che sono pronta e posso attaccare.

Molto più sollevata, con un sorriso in volto e le braccia piegate dietro la testa in segno di ozio rientro in casa. Adesso Yuya non potrà più dirmi che…aspetta, ma lui è molto più forte di me e di certo questa per lui è una sciocchezza che avrei già dovuto saper fare.
 Ma, non è possibile mi dico portando le mani al viso. Dov’è un muro, mi serve, ci devo sbattere ripetutamente la testa, e forte.    
Ritorno in camera a passo felpato e demoralizzata e prendo un cambio d’intimo. Ho deciso di farmi un bagno e lo farò, anche perchè creare fuochi fatui mi riscalda molto, è come se ci fosse una miscela calda che mi scorre nelle vene e non intendo l’emoglobina. In bagno chiudo la porta a chiave, non perché non mi fidi, anche perché dormono, ma per stare tranquilla e apro l’acqua calda, così intanto che mi spoglio la vasca si riempie.

Lascio cadere qualche lacrima di bagno schiuma e m’immergo. L’acqua calda è rilassante, un vero toccasana. Rimango a mollo per un po’ mi lavo e pochi minuti dopo sono intenta ad asciugarmi i capelli con il phon.  Per fortuna che il bagno è infondo al corridoio, altrimenti questa volta avrei di sicuro svegliato Yuya e come ho ripetuto quattordici volte,non è una bella cosa.
Quando i capelli sono asciutti, lascio scivolare hai miei piedi l’asciugamano con cui ho circondato il mio corpo e indosso l’intimo. Rimetto i pantaloni e la maglietta di mia madre e lascio i capelli sciolti, già so che mi si creeranno dei noti ma pazienza.

Di nuovo in sala non so che fare. Mi siedo sul divano e guardo tutta la sala, fino a che lo sguardo mi cade sul telefono. Ania! Esclama la mia mente. È vero lei non sa niente del mio trasferimento, sarà preoccupata e il cellulare non l’ho controllato in questi giorni, toppe cose strane da concepire e fare, mi dico catapultandomi verso il mobiletto e afferrando il cordless. Lancio uno sguardo all’orologio appeso al muro, sono quasi le otto. Pazienza se mai la sveglio, mi dico e digito il numero, mentre attendo che risponda mi siedo a gambe incrociate sul divanetto e mi riprometto di non urlare e parlare ad alta voce.

“Pronto”dice una voce assonnata.

“scusa Ania, ti ho svegliato”
“Ros! Come va!? Che succede!? Casa!? Tutto bene!?”
Sorriso e allontano la cornetta dall’orecchio, altrimenti le sue esclamazioni mi avrebbero rotto i timpani”che voce ragazzi, le avevo detto di andare a fare l’lirica.
“una domanda alla volta”dico calma e a voce mantenuta sul tono basso.
“intanto scusami se non ti ho chiamato, ma sai ho trovato casa”
“davvero!”
“dove abiti?”Rimango immobile dove mi trovo.
(Ros sei una cretina, era ovvio che te lo avrebbe chiesto e stai sicura che verrà a trovarti)
“È un posto fuori città, è una costruzione di tre edifici messi a ferro di cavallo, tu pensa, l’autobus passa solo alcune ore”.
 “Davvero? Pensi sia un bene abitare così lontano? Con la scuola come farai?”
“quando ricomincerà escogiterò qualcosa”
“abiti con qualcuno?”

“eh?”
“Ci sono altre persone che ci abitano…no perché sembra una cosa grande, tre edifici”
“veramente si”
“davvero? Chi?”
“Due ragazzi, uno abita nel mio stesso edificio e l’altro invece in un altro, ma non farti strane idee”
“no, che strane idee”dice ironica.
“Ania!”Esclamo e guardo verso il corridoio.
“e dai stavo scherzando, ehi! Che c’è? Perché non parli più”mi chiede Ania preoccupata.
“Niente credo di aver sentito un rumore, spero di non aver svegliato il mio coinquilino”.
“Beh, con l’esclamazione che hai fatto poco fa, credo che forse…”
“spero tanto di no”
“perché?”
“perché è di cattivo umore”
“beh è normale, se ti svegliano all’improvviso”.

“No, lo è sempre”
“allora perché non cerchi un altro posto se stai male”.
“Non sto male e qualcosa che mi animi le giornate serve, devo dire che mi diverte battibeccare con lui”.
“Va bene, certo che sei strana”
(e adesso lo sono ancora di più)penso guardandomi la mano e in un attimo creo il fuoco fatuo.
“va bene adesso vado, devo fare colazione, ci sentiamo”.
“Va bene, voglio venire a trovarti”
“allora ci mettiamo d’accordo, ciao”dico

(ma dopo,molto dopo)penso,manca solo che Yuya la prenda di petto non appena mi viene a trovare,tipo (tu sei l’amica di quell’inetta,piacere)sarebbe capace di dire così e di farmi fare brutte figure e poi..beh credo che Ania non sia abituata a vedere i suoi bellissimi occhi,visto che sono di due colori diversi.
Vado in camera mia lentamente, prendo le cuffiette e vado in cucina. Indosso il grembiule di Yuya perchè mi piace e che provasse a dirmi qualcosa, gli farò vedere come sono diventata brava con il fuoco fatuo e vado dietro il bancone, pronta per cucinare.
Comincio a mescolare l’impasto per le frittelle, mentre sento la musica con le cuffiette. Mi alterno nel controllare la cottura delle frittelle e lavare e tagliare la frutta e ogni tanto lascio il fornello per apparecchiare per tre, non so se Yuya mangerà quello che ho fatto, ma io il piatto lo metto lo stesso, poi faccia come gli pare.

Mi servo le frittelle e un po’ di macedonia e comincio a mangiare, mentre ancora sento la musica.  
Dopo poco ho finito, sparecchio e lavo la mia parte lasciando comunque la tavola apparecchiata per gli altri ed esco in giardino per fare una bella passeggiata.
Fuori l’aria è fresca e l’erba è corta e di un verde chiaro, così perfetta che sembra sia stata tagliata tutta di misura uguale. Gli alberi sono rigogliosi e dalle fronde verdi e grandi che vengono mosse ogni tanto dalla brezza, creando un rumore simile a una ninnananna che mi culla dolcemente.
Chiudo gli occhi e ascolto la natura e il calore dei raggi del sole che ogni tanto mi sfiorano e riscaldano il viso e l’aria fresca che gioca con i miei capelli,è tutto così magico e tranquillo quando sento una presenza, qualcosa o qualcuno mi guarda e mi volto.

Ancora, al secondo piano, ad una finestra si vede una tendina dondolare  e mi pare fosse la stessa di quando ho fatto l’allenamento.
Rientro velocemente in casa e guardo il corridoio a sinistra. Non ci sono mai stata e so che alla fine c’è una scala che porta al piano di sopra. Onestamente sono curiosa di conoscere la vecchina che c’è di sopra. Prima, stranamente, nonostante sapessi che c’era qualcuno, la curiosità non mi aveva mai sfiorato, ma ora che la vecchina sembra osservarmi non posso che andare a conoscerla, nonostante…
Guardo inquieta il corridoio sinistro. Nonostante il corridoio sia, buio squallido e inquietane e il fatto che Yuya o Yoru non siano svegli non mi aiuta affatto.
Forza!

Mi sprono e comincio a incamminarmi lungo il corridoio.
Arrivo alla fine tranquillamente, anche se mi sono presa due spaventi per delle statue che mi sono ritrovata all’improvviso davanti. Chi è il sadico che le ha messe! Mi chiedo irritata, ma ritorno subito calma alla  vista delle scale.
All’improvviso sento dei rumori indecifrabili che mi fanno prendere un colpo, non so come ho fatto a non urlare, ma so solo che sono ritornata indietro di corsa per poi buttarmi sul divano, nascondere il viso sul cuscino e stringere forte il bracciolo.
“Adesso mi calmo, adesso mi calmo, adesso mi calmo”mi ripeto a sutra nella mente e decido di guardare la televisione cercando di autoconvincermi che alla vecchina fossero cadute delle cose e spero tanto che non si sia fatta male, visto il frastuono.

Accendo la televisione la metto bassa, qual tanto che serve per riuscire a sentire, così da non svegliare Yuya e mi metto guardare un film, mi calmo tanto che alla fine mi dimentico di quello che è successo.
Il film finisce e ne inizia un altro ironico. Sento una battuta che per quanto cretina mi fa scoppiare a ridere mentre scuoto il capo incredula.
“ma davvero ti divertono queste scemenze?”Mi volto nell’udire una voce e mi trovo dietro Yuya che mi guarda come se fossi stupida.

“sì, nella loro stupidità, tu non vedi mai queste cose?”
(cavolo, non glielo dovevo chiedere, ora mi risponderà di sicuro “no, io non sono stupido”ne sono certa)
“no, quasi mai, ho da fare io”dice sottolineando il io.

Però, non mi ha riposato così male, penso sollevata.
“e poi non sono stupito”
(come non detto, antipatico) gli faccio una linguaccia quando sento un rumore e guardo il corridoio a sinistra,come paralizzata e spaventata.

“Che c’è? Perché quella faccia?”
“niente”dico in tono duro voltandomi verso la televisione.
“allora perché ti sei irrigidita e hai fatto quella faccia spaventata?”Mi chiede sedendosi vicino a me.
“ma, che t’inventi? Hai le trabecole per caso? Vatti a riposare un altro po’”dico gelida senza guardarlo neanche in faccia, mentre so che lui mi scruta attentamente.
Dopo ciò, non parliamo più e guardiamo la televisione.
“basta, non c’e la faccio più”dico dopo diverse ore e diversi film, stiracchiandomi gli arti indolenziti per essere rimasta troppo seduta.
Lancio uno sguardo all’orologio, è quasi ora di pranzo.

 Così mi alzo e mi dirigo in cucina.
“ehi! Non ti azzardare a indossare il mio grembiale, l’ultima volta che l’hai preso senza permesso, ci ho trovato una macchia di non so che cosa e l’ho dovuto mettere in varecchina”
“troppo tardi”gli urlo dalla cucina.
“e no eh!”Esclama venendo da me.
“zitto, sembri una donnicciola, il tuo grembiule, ma fammi il favore”dico aprendo il frigo e prendendo la carne.
“Come ti permetti! Io sarei una donnicciola!?”Esclama.
“Sì, donnicciola, dico voltandomi”e me lo ritrovo davanti.
Spalanco gli occhi. Il su viso è proprio davanti al mio. Ci guardiamo negli occhi a vicenda,siamo così vicini che se ci muoviamo di un millimetro ci sfioriamo.
All’improvviso Yuya fa un passo indietro come scottato, mentre io lo guardo ancora turbata per la vicinanza, ha disintegrato il mio spazio personale.

“dicevo, mi piace quindi lo indosso”dico prendendo un coltello e cominciando a tagliare la carne.
“ No, non te lo permetto, toglilo!”Esclama.
“no”rispondo categorica.
Alla fine non insiste più e rassegnato si siede sullo sgabello della penisola centrale della cucina e mi guarda reggendosi il viso crucciato e contrariato.
Non ci metto molto a preparare il pranzo e stranamente Yuya non ha più fiatato, è rimasto a guardarmi cucinare e anche se il suo amato grembiale veniva sporcato non apriva bocca.
Ho fatto anche caso che nel lavello c’erano dei piatti sporchi,che avesse mangiato la mia colazione?Apparecchio per me e poso un piatto e delle posate sul tavolo e mi servo,dopo mi accomodo e comincio a mangiare.

Metto in bocca un boccone di carne mi volto verso Yuya.
“che fai, mangi il mio pranzo o no?”
Non risponde, si avvicina al tavolo, si accomoda e si serve da mangiare e tutto nel più completo silenzio, chissà, forse l’ha fatto controvoglia, penso continuando a mangiare.
Poco dopo rimango da sola. Yuya ha mangiato la sua parte e ha lavato i suoi piatti ancora in silenzio e poi è sparito ed è iniziata quella stupenda melodia al pianoforte. Lavo anch’io i miei piatti e guardo il corridoio sinistro. Sono curiosa, voglio sapere, così mi avventuro di nuovo.
Questa volta è molto più facile con la dolce e malinconica melodia suonata da Yuya che mi accompagna. Salgo l’ultimo scalino e mi trovo davanti ad un atrio con quattro porte.

All’improvviso una si apre cigolando. Abbraccio la statua che ho accanto per lo spavento e guardo lo spiraglio che si è creato intimorita. Mi faccio forza e mi avvicino.
Dallo spiraglio vedo una bella stanza arredata con gusto e mobili pregiati.
“entrate”dice all’improvviso una voce femminile che mi paralizza all’istante.
“non dovete avere paura, venite avanti”
Afferro la maniglia e apro lentamente la porta. Mi trovo davanti un comò con sopra un vaso di rose rosse. Quando guardo a destra vedo una parete piena di quadri colorati e paesaggi molto suggestivi ed espressivi e un divanetto sul quale c’è sdraiata una bellissima donna.

Si volta verso di me, mi guarda e mi fa un dolce sorriso che le illumina anche gli occhi, non mi sembra una persona cattiva, penso subito.
La guardo, non ne posso fare a meno, è la femminilità fatta persona e anche se sembra in posa, non pare nemmeno sfacciata com’è il suo abbigliamento.
Ha lunghi capelli rossi e mossi, perfette onde che le ricadono leggere sulle spalle nude e che le incorniciano il viso delicato, perfettamente compatto, senza inestetismi a parte un neo sotto all’occhio destro, simbolo di bellezza. I suoi occhi sono bellissimi, da cerbiatta e di un caldo marrone rossiccio risaltati da lunghe ciglia scure e il suo corpo è da favola, ben proporzionato, snello e con le curve al punto giusto, che anche se prosperose e abbondanti non le creano un difetto, anzi le danno un non so che di donna.

Indossa un abito lungo verde, con una gonna che le arriva hai piedi,tanto che credo possa anche strusciare a terra e con una profonda scollatura alla cosca che mostra una delle sue  gambe lunghe e perfette, ma niente che si possa reputare sconcio,anzi è sexy.  
È un’ammaliatrice.
Le spalle sono scoperte, ma le braccia sono fasciate da maniche lunghe e ampie e la scollatura davanti è a fascia, per niente profonda. È bellissima.
“My Lady, credevo non veniste più”dice con la sua voce carezzevole e dolce, ma non frivola o da oca giuliva, ma da incantatrice e che nasconde qualcosa d’interessante, cose se infondo avesse un bel caratterino.

“mi consce?”
“certo, tutti vi conoscono”mi dice sedendosi sul divanetto, leggiadra.
“stavo cercando una vecchina, so che abita al secondo piano, voi la conoscete?”
Mi sorride. “Suppongo sia io, è stato Yuya a dirvelo vero?”
“sì, ma non è possibile siate voi”
“oh, si sono io che vi ho guardato dalla finestra fino a poco fa e che aspettavo con impazienza che veniste a trovarmi,scusate posso darvi del tu”
“certo, non speravo di meglio”dico
“bene, allora posso chiamarti Ros”
“certo, ma come fai a sapere il mio nome, non te l’ho detto”.
“Io so molte cose di te, grazie a questa”dice tirando fuori da un sacchetto d’orato una sfera di cristallo che le sta perfettamente in una mano delicata e curata con magnifiche unghie laccate di rosa.
“Una sfera di cristallo?”
“esatto, mia signora”sorride

 “Ros. Questa mi permette di vedere, anche se sono chiusa in questa camera. Ma non stare ferma sulla porta, entra e siediti”dice facendo un cenno verso una comoda poltroncina rosso rubino proprio di fronte al divanetto con accanto un bel tavolino di legno lucido e intagliato con sopra un cesto di frutta appetitosa e succosa e una bottiglia dalla forma originale accompagnata a due calici di cristallo. Che raffinato, penso sedendomi dove mi ha fatto cenno.
“Non sai che bello vederti, credevo non saresti mai venuta, sono felice di poterti parlare e poi sei la mia signora, questo è un onore oltre che un piacere”dice guardandomi e sorridendomi con le sue labbra colorate di rossetto scarlatto.

“ fa piacere anche a me conoscerti, ma perché Yuya ti chiama vecchia, non mi sembra che tu lo sia”
“perché anche se non sembra, ho molti anni”
“davvero?”
“sì, le streghe possono vivere molto, io per esempio e rimanga fra noi, ho cento quarant’anni, sono una vecchia decrepita, anche se non mi piace ammetterlo”
“ma, non è vero, sei fantastica”
“grazie, ma questo non lo dovrebbe dire la mia signora”
“perché, io non ci vedo niente di male”
“sei davvero diversa dalla nostra precedente signora”
La guardo curiosa.
“perché com’era?”Chiedo.
“molto fredda e severa e anche molto crudele in certi versi, onestamente mi piaci più tu”
Sorrido “mi fa piacere, comunque sono sorpresa, non sapevo che le streghe esistessero”
Mi sorride “ci sono ancora molte cose che non sai mia signora, ma piano piano le scoprirai, esistono sia le streghe, che i vampiri, che gli zombi, che i licantropi e anche i fantasmi naturalmente”

Oh, sì, di loro lo sapevo, ne ho avuto a che fare.
“lo so, l’ho visto, ma non sai che ci sono diversi tipi di fantasmi”.
“Intendi i colori?”
“esatto, sei molti perspicace e intelligente, sì i colori. I fantasmi, come ben sai sono anime di persone morte e sono bianchi, ti passano a traverso e non ti fanno male, senti solo una sensazione strana e freddo, poi ci sono le persone morte di dispiacere per lo stress o per malattie violente o semplicemente le persone che sono morte ed erano cattive,queste diventano  spiriti o spiritelli maligni e sono rossi,quelli per te sono pericolosi,o almeno fino a poco tempo fa, devi starci solo attenta,ora  potresti vincere contro di loro.

Invece quelli blu, sono le persone che si sono uccise, i suicidi e sono blu,tormentata da quella che è stata prima la loro vita terrena, ed è difficile e quasi impossibile farli diventare bianchi e farli andare nell’aldilà,comunque ora basta parlare di cose noiose,parliamo di te, ti piace Yuya vero?”
Divento bordoux. “C-c-c-che dici! Che ti salta in mente!”dico balbettando imbarazzata.
Scoppia a ridere “ho ragione, ti piace”
“non è vero tu, tu, non mi hai detto il tuo nome”
“Scarlett”
“ebbene Scarlett, non è vero, non mi piace Yuya, è così altezzoso, arrogante e mi prende sempre in giro”.
“Lo so, tratta male anche me, io non lo sopporto, però è molto bello e piace a molte ragazze nel regno degli inferi”.

“Davvero?”
Si regge il viso con una mano e mi guarda attentamente. “Ma non mi avevi detto che non interessava?”
“infatti non m’interessa,ma visto che è il mio servitore,devo sapere certe cose”dico salvandomi in extremis.
“Sì, certo, ora ho capito”mi dice, ma il suo sguardo dice altro.
“comunque non so che fare, non capisco, è strano, mi tratta male”mi pare, solo per un attimo che il suo sguardo diventi triste per me,ma subito dopo ritorni normale.
“non è una cosa che devo dirti io, lo sospirai a tempo debito”
Annuisco delusa.
“su, lascia stare!”Dice all’improvviso allegra.

“ti va di provarti un abito?”
“ne ho tanti e uno dovrebbe starti bene, era di quando ero piccola”dice alzandosi dal divanetto.
“aspetta, io non so, non credo che…”
“sei bellissima e vedrai ti starà benissimo, ti prego”dice unendo le mani a preghiera e guardandomi speranzosa.
“e va bene”
“Si!”Esclama e da certe esclamazioni non mi sembra una strega di cento quarant’anni, ma una ragazzina che vuole tanto parlare e avere un’amica,anche se io sarei più la sua signora che quest’ultima,ma non è detto che non possa essere entrambe.
“eccolo”dice due secondi dopo sbucando da una stanza. Lancio un’occhiata alla stanza e dallo spiraglio formatosi dalla porta socchiusa, noto che è una cabina armadio, pazzesco! Esclamo fra me e me.

“Su, indossa questo, ti starà benissimo”Annuisco incerta con il vestito fra le mani. Già quando gli ho dato una veloce occhiata mi è sembrato un abito non adatto a me, ma molto da Scarlett,ma visto che insiste ed è così euforica,perché non accontentarla.
Lo indosso al bagno e mi guardo allo specchio.
( Sono io?Davvero? )Mi chiedo guardandomi in tutte le angolazione e il riflesso dello specchio mi mostra tutta fedelmente.
Sembro un’altra persona, più audace e adulta.
Intanto il vestito è corto e color verde chiaro, ed è impressionante come mi sta aderente. Le spalle sono di fuori e le maniche sono attillate, a tre quarti e davanti la scollatura è a fascia e molto stretta. È fatto apposta per fasciare il mio corpo perfettamente ricreando le mie gentili curve perfettamente, cosa che evito sempre di fare perché non sono il tipo di persona che si veste così e mi vergogno. La gonna davanti è corta, si ferma a metà coscia, invece dietro è lunga e finisce ai polpacci.

Faccio il giro del paravento e mi mostro a Scarlett che ansiosa non vedeva l’ora di ammirarmi.
“Scarlett mi sento strana” le confesso.
“ma no, sei stupenda, sta meglio a te che ha me alla tua età. Oh santo cielo! Sembra proprio fatto apposta per te”dice euforica e sorridente, tanto che mi strappa un sorriso.
“ma che carina”dice abbracciandomi.
“Mi faresti un altro sorriso, sembravi così dolce e angelica”
“Angelica, io dovrei essere la seconda duchessa demone”
“è vero, ma non lo sembri per niente e non solo per via dei tuoi poteri che sono ancora addormentati, ma per il fatto che parli e reagisci diversamente dalla duchessa precedente”
“lo so, non sono potente, non sono aggraziata né tantomeno bella, non è la prima volta che me lo dicono o fanno capire”dico triste e demoralizzata.

“Intanto non è vero quello che dici, sei molto bella e aggraziata e per tutto il resto, va bene essere così, tu sei tu, tutti siamo diversi e tutti abbiamo qualcosa che sappiamo fare meglio,la nostra bellezza e il nostro carattere,come i  difetti e i pregi,tu devi essere te stessa e diversa dalla duchessa precedente e poi te l’ho detto,io preferisco te”
Sorrido “grazie”
“bene ora ti concio i capelli e intanto indossa queste”
Mi dice posandomi davanti delle scarpe verde scuro con i tacchi a spillo.
“ma io non ci so camminare, sembrerei goffa e credo che svestita così, sembro inappropriata”
“ma che dici, non è vero, forza indossale”.
Lo faccio, ma non del tutto convinta.

“ecco, ora anche i capelli sono ha posto, l ’ultimo ritocco”dice accostandomi un ciondolo d’oro al collo e mettendomi degli orecchini con incastonati degli smeraldi.
“bene or vieni con me”dice afferrandomi per una mano e tirandomi fuori dalla stanza.
“Aspetta! Con i tacchi non riesco a correre! Aspetta!”Esclamo, ma niente, non si ferma, così faccio in modo di mettere bene i piedi e di non cadere mentre scendo le scale e vengo tirata lungo il corridoio.
Sbuchiamo in sala e non appena alzo lo sguardo e mi trovo davanti Yoru e Yuya, divento bordoux peggio dei capelli di Scarlett.
Yuya e Yoru mi guardo senza spicciare parola.
“cavolo Ros sei una bomba”dice Yoru sbilanciandosi e sistemandosi gli occhiali, dopo essersi ripreso.
Mentre Yuya m’ignora totalmente e volutamente e guarda Scarlett.

“to’, guarda chi c’è, chi ha fatto uscire la vecchia mummia rinsecchita?”
“La vecchia…ma come ti permetti, villano, screanzato, chi ti credi di essere cagnolino domestico, sguattero”dice Scarlett risentita.
Prima guardo Yuya poi Scarlett, aiuto ricomincia la guerra del 15, 18,penso sentendomi impotente.
“no ci risiamo”sussurra Yoru.
Lo guardo (allora anche lui consce Scarlett)
“che hai fatto a quell’inetta, come l’hai conciata, sembra un clown, guardala “dice indicandomi.
“lo guardo ferita e ho l’istinto di correre via strappandomi il vestito di dosso e piangere come una pazza in preda a non so bene che sentimenti, collera? isteria? dolore? 
“Un…! ma come ti permetti di parlarle così, guardala c’è rimasta male, sei un mostro”dice Scarlett abbracciandomi.
“Basta, davvero, questa cattiveria gratuita da te non me la sarei mai spettata nonostante il tuo caratteraccio, devi essere ancora sotto l’influenza di quella tizia infima, ora ti faccio passare io la voglia di ferire le persone che ti vogliono bene!”Esclama Scarlett alzando le mani al cielo, livida di rabbia,anche il suo bel viso è teso.

“Scarlett, lascia stare non importa, davvero”dico temendo il peggio, infondo è una strega no?
“non ti preoccupare, ora ti difendo io”dice guardandomi intenerita e dolce, ma molto decisa.
“ma, no davvero non importa, so che Yuya dice così solo per fare lo scorbutico insolente” dico guardandolo e i nostri sguardi s’incontrano e il suo è infastidito dalle mie parole, tanto per cambiare.
“Ti prego, basta”dico, ma niente, comincia a dire delle parole in latino e quando finisce la luce comincia ad illuminare ad intermittenza e la stanza si raffredda.
“che cosa hai fatto!?”esclama Yuya.

“Ho chiamato un fantasma, spero ti sistemi per bene, non mi piace il tuo comportamento, non mi è mai piaciuto, dovresti esserle grato e aiutarla, visto che non sa e non conosce niente del nostro mondo e di quello che deve fare e poi ti ha liberato dall’obbligo di essere servizievole e invece che fai?La tratti male, dici falsità e menzogne solo per ferirla, menti a te stesso, mi ripugni e ora subirai la mia collera”, dice Scarlett.
Mi guardo intono aspettandomi di vedere qualcosa, di trovarmi in mezzo ad una catastrofe, ma niente, tanto che alzo un sopracciglio e guardo Scarlett che mi fissa con un sorriso soddisfatto sulle labbra, di tutte le parole in latino pronunciate, ho capito solo “Yuya” non so che cosa ha detto, ma so che Yuya sarebbe stato in mezzo a tutto.

All’improvviso sento passarmi affianco qualcosa, come una presenza e mi volto di scatto.
“ah, Rose la sente”dice Scarlett.
“Che cos’è?”Chiedo inquieta guardando tutta la stanza in una panoramica completa, ma senza vedere niente.
“l’ho detto un fantasma e ce l’avrà con Yuya fino a che non gli dirò di smetterla”
“richiamalo, davvero non fa niente, è sempre così”.
“Ehi! Che intendi dire, così come?”Mi chiede la persona presa in causa.

Mi volto e lo fisso con sguardo truce “meglio che non mi fai parlare”.
All’improvviso la luce si spenge.
Ahi! Ma che scherzi idioti, si lamenta Yuya.Quando la luce si riaccende lo vedo massaggiarsi la schiena.
“che cosa è successo?”
“mi è arrivato quel libro addosso”dice indicando un grande e spesso volume a terra.
“visto, ora sono affari tuoi e tutto per colpa tua”dice Scarlett sorridendo.
“che strano, perché non l’hai schivato?”Gli chiede Yoru.

“Te lo dico io, o si è rammollito e ha abbassato la guardia per via del suo lavoretto come cameriere”dice Scarlett.
“Ehi! Ma quella che vedo non è cellulite”dice Yuya con un ghigno, indicando la gamba di Scarlett che è in bella mostra per via dello spacco.
“ma come ti permetti!”
“Ma cosa!?”Esclama all’improvviso Yoru mettendo fine al battibecco. Ci giriamo verso di lui e vediamo i suoi occhiali fluttuare davanti a lui che li cerca tentoni.
“dai basta scherzare, non vedo niente senza occhiali”dice facendo qualche passo avanti in completa cecità, mentre gli occhiali indietreggiano.
Li prendo e glielo rimetto.
“grazie”mi dice Yoru sorridendomi.

“Ehi! Devi dare fastidio e disturbare questo qui, non Yoru” dice Scarlett indicando Yuya.
“smettila megera e richiamalo”
“megera a me!”
“sì a te”
“cagnolino addomesticato e rammollito”
“guarda chi parla una…”ma le sue parole vengono interrotte da una doccia gelata.
Noto il vaso di fiori che prima era sul mobile fluttuare sopra la testa di Yuya dopo aver fatto una bella doccia fuori programma. Guardo Yuya con i capelli tutti appiccicati al viso e che sembrano spinaci, ha la camicia bagnata e un fiore giallo in testa, tiene le braccia distese lungo i fianchi e le mani strette a pugno, ha perso la pazienza.

“Ti, ho, detto, richiamalo”dice a denti stretti, manca poco che li digrigna anche, è furibondo.
“e tu chiedi scusa al mio tesoro”dice Scarlett cingendomi le spalle.
“Yuya mi guarda ed io guardo lui in silenzio”
“mai”dice incrociando le braccia al petto e guardandomi di sbieco con aria di superiorità e il broncio, credo sia anche piuttosto arrabbiato, beh, a nessuno piace essere costretti a fare qualcosa.
“allora arrangiati”dice Scarlett incamminandosi verso il divano, si siede e accavalla le gambe da gran signora.
“tzs, oca”

Lo guarda spalancando gli occhi e si alza di scatto raggiungendolo all’istante.
 “Tu mi hai proprio…” ma viene interrotta da un sacco di farina fluttuante che si dirige verso di noi.
Lo fissiamo tutti in silenzio, fino a che si ferma in mezzo a noi ed esplode.
Veniamo soffocati dalla farina.
“Scarlett richiamalo”dico mentre tossico.
“ma”cerca di ribattere lei.
All’improvviso vediamo un pennarello fluttuare e scrivere una frase sul muro.

“che”dico io
“bel”continua Yuya.
“la”finisce Yoru.
 “sì, grazie, lo so, ma non sai quanto tempo ci ho messo per diventare così, comunque dovresti fare il dovere per cui ti ho richiamato”dice Scarlett che da compiaciuta è ritornata seria.
“Ehi un attimo! Ha rovinato il muro!”esclama Yuya all’improvviso.
Lo guardiamo tutti in maniera fin  troppo esplicita. (Come se il fatto del muro fosse la cosa più importante in questo frangente)
“Ah!”urlo all’improvviso e tutti si voltano verso di me, qualcosa mi tira i capelli e fa male.
In effetti tutto ciò che si vede è una ciocca di miei capelli che si tira da sola.

“ah! Fa male! Fermo!”Esclamo.
Ma prima che Scarlett intervenga mi lascia.
“Mi massaggio il capo” (che male)
“visto, siamo andati avanti, ora tocca a Ros”dice Yuya.
“che si riferisca a lei, il “bella”?”Butta già Yoru.
“possibile”dice Yuya.
Li guardo e sento i loro ragionamenti fino a che qualcosa mi alza la gonna.
“ah!”urlo abbassandomela  e diventando tutta rossa in volto.

“sta diventando pesante”dice Scarlett irritata.

“lo penso anche io”dice Yuya seccato.
All’improvviso vedo qualcosa che non mi piace, di scatto afferro Yuya per una manica e o tiro verso di me.
“che diavolo fai stupida!”Mi urla contro.
“ti ha appena salvato la vita”dice Scarlett.
Ci voltiamo e troviamo infilato nella libreria il coltello che ho usato a pranzo per tagliare la carne.
“scusa e grazie, mi dice Yuya guardandomi all’improvviso intimidito o forse sentendosi in colpa per come mia ha parlato, ma io sono troppo paralizzata per rispondergli, ma tento ugualmente di annuire impercettibilmente.

“basta comincia a essere veramente pesante e pericoloso,lo richiamo”dice Scarlett chiudendo gli occhi e cominciando una cantilena in latino.
La luce si accende e si spenge e con un fantasma dispettoso e pericoloso a piede libero nella stanza questo non mi fa gioire e mi avvicino a Yuya, giusto un po’.
“cavolo non ci riesco, ho perso il suo controllo”dice Scarlett agitata.
“perfetto e a quanto pare a un debole per Ros”dice Yoru.
Lo guardo preoccupata e anche se sembro una fifona mi aggrappo alla manica di Yuya che subito si volta verso di me.
Noto subito la sua reazione, così lascio ancora incerta la sua manica e imbarazzata guardo a terra e mi stringo le mani al petto, una posizione da stupida, ma quella che in quel momento mi sembrava  giusta e in perfetta sintonia con quello che sentivo, irrequietezza, impotenza e confusione, perchè quel fantasma è imprevedibile, non si sa mai cosa farà.

All’improvviso Yuya mi prende gentilmente una mano e il suo gesto mi sorprende.  Lo guardo sorpresa e molto meno insicura di prima, ma lui non incontra il mio sguardo, guarda davanti a se e mi sembra anche imbarazzato,possibile?”
Stringo un po’ di più la sua mano e mi sento tranquilla, nessuno in questo caos fa particolarmente attenzione a noi. Anche se gli occhi dovrebbero essere puntati soprattutto su di me Yoru si guarda intorno attento e Scarlett di nuovo calma ritenta con l’incantesimo. È il momento ideale per fare un gesto simile.
“Niente da fare, non mi da retta”dice Scarlett riaprendo gli occhi e smettendo con la cantilena.
Quando all’improvviso sento qualcosa di freddo alla caviglia e vengo sollevata e d’istinto lascio la mano di Yuya.

“Ah!”esclamo, praticamente non faccio altro tutto il girono. Mi ritrovo in testa in giù e vicinissima al soffitto. Non si vede ciò che mi solleva. Il fantasma mi tiene per una gamba, mentre l’altra l’ho piegata altrimenti la posizione sarebbe insensata e mettermi così mi viene naturale.
All’improvviso sento qualcosa cadere a terra. È il fermaglio con cui Scarlett mi ha tirato su i capelli fermandomeli sul capo, ora sono sciolti e rivolti al pavimento.
“Lasciala subito, mettila giù!”esclama Yuya,anche se a me sembra più un ordine e questo non è un bene.
Infatti, il fantasma gli tira contro un libro.

Pessima tattica e pessimo comportamento, mi sono scocciata.
“basta, non ubbidisci, allora ti do fuoco”dice creando un fuoco fatuo con il risentimento che ho per il fantasma e per come ha trattato Yuya e come mi sta trattando, la faccio grossissima, ma non l’avessi mai detto, comincia a muovermi a destra e a sinistra velocemente e ripetutamente e faccio di tutto per tenere la gonna a posto in maniera che non mostri niente.
“smettila!”Urlo, mentre vengo sballottata a destra e manca.
Quando si ferma volgo lo sguardo in basso e il mio viso manda una muta preghiera.

“Riprova Scarlett dobbiamo farla scendere da lì e mandare via il fantasma”ordina Yuya e stranamente Scarlett gli da retta sena ribattere,cavolo ora nevica.
Penso dall’altro e stranamente non sono poi così tanto preoccupata per quello che mi succede, anche se mi sta venendo mal di testa e vorrei stare al più presto con i piedi per terra.
“niente da fare”dice Scarlett e mi sembra triste e sconsolata.
“non ti preoccupare Scarlett, ce la farai o troveremo un’altra soluzione”le dico.

Mi sorride, ma solo quello.

“ma che dici! Che razza di strega sei, fai qualcosa, datti una mossa”dice Yuya urladogli contro duramente.
All’improvviso la stanza di congela ancora di più e vedo un altro fantasma e questa volta lo vedo per davvero, bianco quasi diafano, è lo stesso ragazzo fantasma che ho visto appena arrivata.
“scusate è qui Lorens?”Chiede.
Poi mi vede intesta in giù e sorride.
“a quanto pare sì. Dai Lorens, andiamo a casa,svelto”
E vengo immediatamente  lasciata e precipito.

“ahhhh!!!!”urlo quasi isterica. Vedo il pavimento avvicinarsi velocemente, così mi porto le mani al viso e chiudo gli occhi.
Quando sento delle forti braccia sostenermi, scosto le mani dal viso, apro gli occhi e mi volto. Yuya mi tiene fra le braccia, sono salva. Caccio un sospiro di sollievo e lascio il braccio penzolare inerme, nel più completo abbandono, è tutto finito.
“Ehm”ci voltiamo verso i fantasmi, ora anche Lorens si è materializzato e possiamo vederlo. Cavolo è un ragazzo, beh questo è ovvio dal nome, ma è un ragazzo in tutti gli effetti, avrà sì e no sedici anni, quasi la mia età per intenderci.

Ci guarda con una luce divertita negli occhi e un sorriso ironico e impudente sulle labbra, la sua espressione è da sbarazzino e qualcosa mi dice che ha perennemente quella faccia.
“Scusate tutti i problemi che vi ha causato, per favore, ora andiamo”dice facendo un cenno con il capo e trapassa il muro seguito da Lorens che mi lancia un ultimo sguardo ancora bello che divertito.

Rimaniamo a guardare il muro da dove sono passati. Io ancora fra le braccia di Yuya che guarda verso il muro con sguardo indecifrabile, ma credo sia scioccato e confuso se non allibito. Mentre Scarlett credo sia sorpresa e confusa e Yoru è il tipo che guarda e dice No comment.
Credo sia così, ma di una cosa sono certa, come succede a me, credo che anche loro nel cervello abbiano tanti bei puntini sospensivi con alla fine un bel punto interrogativo.

Dopo alcuni secondi reagisco e scoppio a ridere.

Tutti mi guardano e mi fanno un sorriso, tranne Yuya che mi mette giù e mi guarda sottecchi e poi bisbiglia “stupida”ma lascio correre perché anche lui ha un sorrisetto sulle labbra.

Praticamente, dopo tutta questa avventura abbiamo mangiato per la prima volta tutti insieme e come si può immaginare la cena è stata divertente con i battibecchi fra Scarlett e Yuya e io che cercavo di calmare le acque altrimenti alla fine sarebbero spariti dei piatti visto che avrebbero cominciato a tirarseli.

Dopo la cena sono andata a letto e prima di addormentarmi o sentito ancora il tocco e il calore della mano di Yuya sulla mia.

 
  
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