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Videogiochi
Leroy prese la pistola blu. Le lasciò quella rossa. Sapeva che quel colore le piaceva.
«Tu resta con la guardia alzata e prendi tutte le vite. A fare fuori i lucertoloni ci penso io.»
Era venerdì pomeriggio, e la sala giochi era piena di bambini urlanti. C'era voluto un po' per trovare posto dentro il cubicolo che recava la scritta: Jurassic Park Adventure. Alla fine, dopo che Leroy aveva fulminato marmocchi con lo sguardo per una buona mezz'ora, era arrivato il loro turno.
Per essere un uomo grande e grosso, Leroy aveva una passione insana per quel posto. A Mary Margaret piaceva accompagnarlo: c'era una luce bambina che gli accendeva gli occhi ogni volta che si metteva di fronte a uno di quegli schermi colorati.
Puntò la pistola sullo schermo, dove si disegnò un cerchietto rosso brillante. Non aveva mai impugnato una pistola, ma la sua mira era sempre stata molto buona.
«Chi tira giù il tirannosauro vince una cioccolata calda con tripla panna montata e marsh mallows» sorrise, sicura. Leroy fece scivolare i gettoni nella macchina, e selezionò Player One.
Mary Margaret selezionò Player Two, e si preparò a tornare bambina. Avrebbe vinto quella cioccolata, le fosse costato fino all'ultima vita.
***
«Aspetta. Da che mondo e mondo, trenta velociraptor valgono un tirannosauro.»
«Non credo proprio.»
«Voglio un marsh mallow. Solo uno!»
«No! Sei morto nel laboratorio, non ti meriti nemmeno un assaggio di cioccolato.»
«Chi sei tu, mostro? Che ne hai fatto della mia principessa?»
Mary Margaret si chinò per baciargli la punta del naso. Lo faceva sempre, quando la chiamava principessa. Leroy ne approfittò per prenderle il polso, portarsi il bicchiere alle labbra e sporcarsi con la panna. Mary Margaret si finse indignata, e sottrasse il bicchiere di cioccolata alla sua stretta.
«Sei un imbroglione!»
«Anche tu. Non mi avevi detto che ti alleni al poligono dalla mattina alla sera.»
«Non essere ridicolo, non mi alleno al poligono.»
«E allora come la spieghi quella mira letale?»
Mary Margaret ci pensò seriamente, per un momento. Batté le palpebre, e si strinse nelle spalle. «Da ragazzina tiravo con l'arco.» Non era sicura di quando, o per quanto tempo, avesse studiato quella disciplina. I suoi ricordi erano un po' sfocati.
«Molto principesco» approvò Leroy. Senza un'apparente ragione, Mary Margaret rabbrividì.
Poi Leroy le mise il giaccone sulle spalle, e una sensazione di rassicurante calore si spanse nel suo corpo. D'accordo, il passato alle volte era sfocato. Ma il presente era vivido, e la faceva sentire al sicuro. Solo questo importava.