Accadono cose che sono come domande. Passa un minuto, oppure anni, e poi la vita risponde.
Alessandro Baricco
Val sempre la pena di fare una domanda, ma non sempre di darle una risposta.
Oscar Wilde
Domande
Nel buio appena rischiarato dalla luce argentea della luna, il silenzio è quasi assoluto, se non fosse per il sussurro che, improvviso, spezza la calma.
«Elena?» Damon Salvatore è sdraiato su un fianco, gli occhi puntati sul viso della compagna, addormentata, e la fronte un poco corrugata.
Lei si limita ad avvicinarglisi, senza far capire se sia sveglia o meno, mugugnando qualcosa mentre gli si accoccola addosso.
«Mmm...» lui sospira, scostando un ciuffo di capelli che solleticano le sue palpebre chiuse. Se li rigira per un attimo fra le dita, saggiandone la morbidezza e inspirando forte, inebriandosi con l'odore di rose che sprigionano, prima di insistere nel suo richiamo.
«Elena?» il nome di lei, pronunciato con voce bassa e pressante, è dolce sulla lingua.
Elena sobbalza appena quando lui le accarezza una guancia, e spalanca gli occhi, confusa e assonnata.
«Ma che... Damon, che ore sono? Cosa c'è?» ha un tono ansioso. Forse ha paura che sia successo qualcosa di orribile, che qualcuno si sia fatto male, e l'espressione contratta di lui non la aiuta a rilassarsi. Affatto.
«Sono le tre. Ho bisogno di farti una domanda.» la ragazza si solleva a sedere, corrugando la fronte, subito imitata dall'uomo al suo fianco
«Una domanda? Alle tre di notte?» ora la sua domanda trabocca di sollievo, con una nota di fondo che è quasi certamente divertimento. Ma Damon non si calma, e persiste nel suo atteggiarsi inquieto.
«Sì.» si schiarisce la gola, osservando la sua figura esile che si distingue appena dall'oscurità che regna nella stanza.
Elena sbuffa leggermente, mostrando un falsissimo broncio prima di rifugiarsi nel suo abbraccio e ribattere, ironica.
«Ogni tanto mi chiedo per quale motivo tu non possa essere un fidanzato che dorme, di notte.» lui le sorride per un secondo, stando al gioco e tirando fuori per un attimo la solita tendenza al sarcasmo.
«Perché di solito facciamo altro, di notte.» è quasi certo che Elena arrossisca, alle sue parole.
Si abbassa a baciarle la fronte, rimanendo poi così, con il capo reclinato contro il suo e il suo respiro regolare nelle orecchie, ignorando il borbottio di protesta che ha precedentemente scatenato.
Dopo qualche minuto – o forse sono ore, forse è quasi l'alba – Elena parla di nuovo, mormorando sulla sua pelle.
«Allora? Questa domanda?» Damon espira profondamente, non accennando a cambiare posizione, nascondendo una punta di insicurezza dietro una delle tipiche frecciatine.
«Cosa ti ha fatto innamorare di me? Certo, oltre alla mia assoluta perfezione.» lui preme le labbra sulla sua spalla, attenendo, in silenzio.
Lei comprende che lo scherzo è solo una facciata, che è veramente serio.
Dev'essere stato questo a tenerlo sveglio, questa notte.
Elena inclina il capo all'indietro, appoggiando la nuca alla spalla di lui e baciandolo brevemente prima di sussurrare quel che serve.
«Sei stato tu a farmi innamorare di te, Damon.»
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N/A - Note dell'Autrice
Buonsalve, lettrici.
Eccomi provvisoriamente ricomparsa con questa Raccolta, complice l'euforia post-decimillesima revisione della 5x03 *WWWWWWWW*
Ammettiamolo, ci hanno steso ufficialmente ç************ç
Sappiate che probabilmente oggi tornerò nuovamente, con il primo pezzo di una mini-mini-long di quattro capitoli riferita a una mia OS... per accontentare la grande richiesta del pubblico ù.ù XD
Nient'altro da dire.
Addio,
la vostra Soqquadro