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Autore: Black Firework    20/10/2013    4 recensioni
Kidd è conosciuto per essere un pirata sanguinario, sadico, volgare, amante dell'alcol e delle belle donne. Ma è anche noto in tutti i mari per essere molto "sfuggevole": nè Marina, nè pirati, nè tempeste avevano mai avuto la meglio sulla sua ciurma e la sua nave, la Jack Skull, e questa riusciva a percorrere distanze gigantesche con tempi brevissimi.
Ma da cosa derivava questa "abilità"?
Fortuna?
Intelligenza?
La nave?
Molti litigavano su queste ipotesi ma solo alcuni erano riusciti a far luce sul vero motivo: il navigatore. Tutti conoscevano l'equipaggio di Kidd ma nessuno del suo equipaggio occupava questa mansione: chi è allora?
Chi si nasconde nel cuore della Jack Skull con una conoscenza fuori dal comune, una capacità strategica incredibile e una astuzia di volpe per scrivere le rotte e non farsi mai beccare, nè da fotografi, nè da altri pirati?
Che succederebbe se un altro pirata dai gelidi occhi di ferro avesse interesse a far sua questa "risorsa" misteriosa?
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eustass Kidd, Nuovo personaggio, Pirati di Kidd, Pirati Heart, Trafalgar Law
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tensione e risate

Kidd se ne stava a riflettere appoggiato alla balaustra a osservare la linea di terra che diveniva, man mano, sempre più estesa e definita di fronte a se.

Navigavano senza sosta da quasi una settimana ed era solo grazie al navigatore, e alle sue conoscenze in generale, che avevano impiegato meno tempo rispetto a una qualunque altra nave pirata senza incontrare ostacoli, quali Marina e tempeste. Aveva un grande talento nel coordinare tutto il suo sapere in fatto di meteorologia, navigazione, sfruttamento delle capacità della Jack Skull e intercettazione dei messaggi in codice della marina; in poche parole, avrebbe potuto benissimo sfondare come un ottimo stratega militare. E la fortuna aveva voluto che fosse il loro navigatore e vice capitano insieme a Killer.

A pensare al biondo Kidd provò una leggera pena ad averlo costretto a scendere in sottocoperta per andare nella stanza del suo “vantaggio”. Era particolarmente irritabile la mattina, non tanto perché dopo rimaneva infuriato tutto il giorno o cose così, ma più che altro, se svegliato ad orari improponibili o con metodi poco ortodossi, si vendicava con ripicche ben congegnate col solo scopo di farla pagare, e anche cara! Ma era anche peggiore quando non veniva avvisata dell’approdo imminente: pretendeva di essere sempre messo al corrente di quanto mancava alla terra ferma cosicché, appena calata l’ancora, si fiondava per le vie a far compere, o, quasi a seguire una legge della fisica, a cacciarsi nei guai a causa della sua lingua tagliente. Il rosso capitano sospirò a quei pensieri: “Quante volte l’abbiamo tirata fuori dai guai; lei e le sue fisse da donna….”

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Killer camminava per i corridoi della sottocoperta con passo deciso e automatico, ma nella sua mente la decisione, che manifestava con i movimenti, stava lentamente andando a farsi friggere. Lei di prima mattina odiava essere svegliata presto, o meglio, di mattina non voleva essere svegliata affatto. Qualsiasi numero d’ore dormisse, fino a mezzogiorno era come se avesse appena chiuso gli occhi: la cosa era probabilmente dovuta al grande sforzo mentale che compieva per studiare libri su libri per poi utilizzare quanto scritto per tracciare le rotte nautiche che avrebbero seguito. A lei non bastava “arrivare”, voleva che la navigazione fosse il più sicura e veloce possibile, e se non lo era, ricorreva a vie alternative per mangiar via qualche giorno in mare; per questo tutti nella ciurma la rispettavano e stimavano, anche Kidd.

Killer sperava con tutto se stesso che lei non si arrabbiasse troppo dell’essere svegliata di mattina, ma anzi, si rallegrasse per l’approdo imminente: oh, se lo sperava.

“…sette…otto…nove…” contava il biondo mentre avanzava in mezzo all’esercito di porte lignee delle cabine: anche se su ognuna di queste vi era il nome degli abitanti delle suddette, di notte, un qualche membro dell’equipaggio, troppo brillo per ragionare o troppo annoiato per resistere, scambiava la targhetta con i nomi sulle porte e allora bisognava entrare in tutte le camere per rimetterle a posto. Una volta Kidd, per farlo, aveva indetto una perquisizione a sorpresa degli effetti di ogni camera per individuarne il proprietario; ma il più di questi erano finiti in mare perché proibiti a bordo, come bottiglie di un qualche liquore rubato in dispensa, riviste porno, carte da gioco e addirittura biancheria femminile!

Il peggio venne quando un marinaio, non messo al corrente dello scambio delle targhette, entrò in quella che credeva fosse la sua camera ma… in realtà era quella del navigatore, e, dato che la sfiga ha la vista di falco, matematico, la trovò che si stava cambiando. Questo, dopo l’evento, era andato in giro a vantarsi di aver visto il corpo della navigatrice; non l’avesse mai fatto! Il giorno dopo trovarono il “povero” ragazzo appeso al pennone, a testa in giù con nelle orecchie delle cuffiette collegate a un Tone Dial che ripeteva canti gregoriani all’infinito; dopo questo il giovane non ha mai più smesso di parlare in falsetto!

Killer rise di quei ricordi ma quando contò diciassette si fermò ed osservò la porta di scuro legno di tek dalla maniglia d’ottone dorato: “Diciassette…E’ l’unica in tutta la ciurma ad aver mandato al diavolo la malasorte e prendersi questa cabina dato che nessuno la voleva…".Sorellina, sei troppo forte!”. Il biondo sorrise da sotto la maschera, espressione che rimase inalterata anche mentre bussava la porta. Nessuna risposta. Stava ancora dormendo. Allora Killer trasse un lungo respiro ed entrò nella camera. Purtroppo quel giorno una certa dea dalla vista a dieci decimi, li osservava con la lente d’ingrandimento e la porta cigolò rumorosamente appena venne aperta e il biondo si lasciò sfuggire un’ imprecazione tra i denti, ma buttò lo stesso un occhio dentro e tirò un sospiro di sollievo quando vide che lei dormiva ancora della grossa.

Entrò nella stanza e si richiuse la porta alle spalle il più silenziosamente possibile: la stanza, anche se oscurata dalle spesse tende appese alle finestre, appariva ordinata e ampia, di forma quadrata, le cui pareti erano occupate da quattro grandi mobili, una scrivania, tappezzata di cancelleria e fogli, con annessa sedia, una libreria ripiena di pesanti tomi, quaderni d’appunti e alcuni oggettini di diversa origine, l’enorme armadio crema scuro e il letto da una piazza e mezzo con il dormiente ospite seppellito tra la montagna di coperte che lo sovrastava.

L’uomo si avvicinò con l’intenzione di scrollare dal sonno la ragazza, ma ci rinunciò quando gli venne in mente le possibili conseguenze, così si limito inizialmente ad osservarla. Nonostante la penombra si vedevano chiaramente i lunghi boccoli dalla splendida tonalità aurea, i tratti del viso adulti e femminili, ora ripiegati in espressione di pura serenità, le labbra piene e carnose e gli occhi leggermente allungati, celati dalle sottili palpebre contornate dalle ciglia naturalmente lunghe e spesse del medesimo colore dei capelli. Però, nonostante i suoi ventidue anni, chi la vedeva per la prima volta, poteva darle benissimo un paio d’anni in meno ma Kidd dava fastidio che lei avesse un anno in più rispetto a lui, così il più delle volte la soprannominava “vecchietta” nel tentativo, ovviamente vano, di farle perdere la pazienza.

Killer si sollevò la maschera dal viso per vedere meglio in quell’oscurità e tentò con voce sussurrata di svegliare dolcemente il navigatore:-Sorellina….- . Nessuna reazione. Allora tentò di aprire le tende ma nella rotta letto-finestra inciampò nel tappeto a terra e cadde di faccia ma, avendo ancora la maschera alzata, batté il naso sul pavimento. Un grugnito di dolore, seguito da un’imprecazione, uscirono dalla sua bocca mentre si massaggiava la parte lesa. Continuò per un bel po’ fino a che non sentì dietro di sé un leggero riso, si girò e vide due occhi scintillanti dal colore poco definito per l’oscurità che lo osservavano divertiti. Lei si era svegliata per le “dolci parole” di Killer e aveva dedotto subito cos’era successo. Il biondo si rialzò da terra e si sedette sul letto di fianco a lei:-Buongiorno sorellina, dormito bene?- chiese titubante:-Divinamente Killer-kun - rispose la ragazza con voce ancora impastata dal sonno. L’uomo notò il suo carattere stranamente sereno e non poté fare a meno di domandare:-Sei stranamente allegra stamattina, nonostante l’orario. Perché?- -Beh Killer-kun, devi ammettere che svegliarsi con un pirata sanguinario e spietato, ricercato dalla marina, che t’inciampa ai piedi del letto, è un risveglio molto più piacevole di un orso tutto muscoli che bestemmia una volta no e tre si, che per buttarti giù dal letto ti rovescia il materasso!- -Ah…ha fatto così….comunque Kidd mi ha mandato qui per dirti che abbiamo avvistato terra…- - Lo so!- lo interruppe la navigatrice con un leggero sorriso, d’altro canto l’uomo era rimasto a bocca aperta a quell’affermazione:-Come lo puoi sapere? Ieri avevi detto che saremo arrivati questo pomeriggio come minimo-.

La ragazza si alzò da letto e si avviò verso l’armadio mentre rispondeva:-Durante la notte si è verificato un aumento di pressione dovuto a un uragano che è imperversato chilometri più a poppa, generando una corrente che fluiva verso l’isola su cui siamo diretti, Whadde Island, aumentando la velocità di navigazione quindi siamo…Ma Killer, mi stai ascoltando?- il biondo aveva, infatti, puntato lo sguardo verso l’unica al quale un essere di genere maschile avrebbe posato gli occhi; anche se era una fissa non ci avrebbe mai fatto l’abitudine! Lei dormiva sempre con delle braghette di maglina corte, molto corte, e reggiseno, e ora che si trovava in piedi, con tutti i punti critici scoperti, a chiunque sarebbe cascato l’occhio!

-Si, ti sto ascoltando, ma è difficile con te in quella tua “uniforme”- rispose veloce Killer –Eddai Killer-kun! Non mi aspettavo queste reazioni da te, mi deludi! Hihihihi!- rise provocatoria la navigatrice -E poi, mio caro, devi capire che non sono fortunata come voi tutti che provenite dal Mar Meridionale mentre io sono l’unica pirla che è nata in un’isola del Settentrionale dove fa un freddo boia un giorno si e l’altro pure!- si finse imbronciata la ragazza per poi scoppiare a ridere, seguita subito da Killer: era impossibile non ridere insieme a lei o alle sue battute sottili.

Purtroppo il loro momento d’allegria ebbe vita breve quando la navigatrice si sentì chiamare per nome da una voce da fare invidia a un baritono:-TJ!!!! Muovi il culo che stiamo ammainando le vele ed io voglio sbarcare presto, porca troia!!- la voce del capitano cremisi si perpetuò nei corridoi tanto da far tremare le pareti. Allora, TJ, il navigatore dei pirati di Kidd, infilò i vestiti che si era tirata fuori prima, mentre parla con Killer, senza far sfiorire il ghigno ironico che da un po’ non lasciava il bel viso della ragazza:-Si!!! Arrivo!! Che impazienza….- rispose con timbro squillante, tipico di lei.

Una volta vestita si rassettò i capelli leggermente spettinati dal sonno, richiuse il letto e infine, aprì le finestre. Killer ora aveva una perfetta visuale della giovane donna: il fisico era morbido, ma non grasso, delle fasce di muscoli appena accentuati decoravano, senza entrare nell’esagerato, gambe addome e spalle, quest’ultime più larghe della media femminile ma senza perderne l’elemento principale. Per l’abbigliamento aveva optato per una gonna a balze ciano, una canotta bianca e una giacca di jeans lunga fino a metà busto: in questo modo risaltava il fondoschiena e il seno rotondi, nonostante quest’ultimo non fosse grandissimo, ma spesso le sue misure erano oggetto di scherno da parte di Kidd, ma lui era abituato a materia prima più “formosa”…

-Sarà meglio che mi muova, se no quella cara voce bianca viene qui e mi romperà i timpani a furia di sclerare! E poi se non salgo in coperta: uno, si giocherà le tonsille a furia di sgolare, due, senza di me ci farà attraccare settimana prossima, visto che ancora non sa come si fa, e tre, quello è capace anche di farmi incagliare la nave!!- disse la navigatrice con tono scherzoso mentre infilava degli stivaletti bassi di camoscio color notte. Poi afferrò una borsa di pelle molto grande che stazionava sulla sedia da ufficio bianca e rivolse un allegro saluto al biondo:-Allora a più tardi Killer-kun!- e uscì veloce per dirigersi sul ponte, lasciando un taciturno ma sorridente Killer, con ancora in mente l’ultimo sguardo che TJ gli aveva dedicato: in tre anni quei meravigliosi e scintillanti occhi d’argento non erano mai cambiati né nell’aspetto, né nell’espressione.

 

 

 

 

Angolo dell’autrice :)

Eccoci qua! Finalmente si scopre qualcosa sul misterioso navigatore!! Voglio fare i complimenti a evelinstar31 che ci ha preso subito sul vero genere di TJ (quando ho letto la tua recensione mi sono detta “mi hanno beccata!”) poi un grazie enorme anche agli altri che hanno recensito cioè:

 NamiZoroLawKid

 Aliaaara

 beadanno

 Adele Vergas

Poi un grazie a quelli che hanno messo la storia tra le preferite, seguite e ricordate, e anche ai lettori silenziosi ;)

Spero di pubblicare così in orario anche domenica prossima, dato che questo capitolo l’ho letteralmente sudato e non so neanche se è venuto benissimo...

Alla prossima                                       Black Firework

  
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