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Autore: _Ajin_    20/10/2013    2 recensioni
Preso dal 1° capitolo:
"Voltò l’angolo stringendosi nel giacchetto che ben poco poteva contro quel freddo inverno,alzò gli occhi da terra per essere sicuro di non aver sbagliato la strada,magari ancora stordito dal sonno,e si sentì il cuore bruciare alla vista che gli si parò davanti. Era Yoo Young Jae,circondato come sempre dalla sua folla di amici che se lo contendevano scherzosi,rallentò ancora di più il passo,non voleva farsi vedere. Non che nessuno di loro,incluso Young Jae,lo conoscesse ma preferiva comunque rimanere nell’ombra. Prima di abbassare nuovamente lo sguardo sulle sue sniker guardò un ultima volta le spalle di quel ragazzo e nascose un sorriso sotto la maschera."
*spero vi piacciaaaa ^(-.o)^ non ho altro da dire XD XD* [la storia e DaeJae e gli altri personaggi ci saranno sicuramente ma deciderò man mano che scrivo,solo la prima coppia è sicura
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Dae Hyun si lasciò scivolare contro la porta,era solo,ancora,di nuovo. Guardò l’orologio,era l’ora di pranzo ma il suo stomaco gli intimava la decisione di voler rimanere chiuso ancora per molto tempo. Buttò la testa all’indietro,dove diavolo si era cacciato quel deficiente? Prese il cellulare dalla tasca,compose il numero e lo fissò poi prese fiato e schiaccio,probabilmente per la ventesima volta in quella giornata,l’icona che fece scattare la telefonata. Lo accostò nuovamente a quell’orecchio che ormai gli faceva male per colpa dei continui contatti col telefono e chiuse gli occhi … 1 … 2 … 3 … 4 … 5 … continuava a squillare,a vuoto. La linea era libera,l’unico problema era che la persona dall’altra parte stava probabilmente fissando l’oggetto causa del trillio,lo fissava e basta senza nemmeno allungare la mano per prenderlo,sperando solo che si zittisse il prima possibile,che smettesse di infastidirlo. La telefonata si chiuse da sola e Dae,bestemmiando,lanciò il cellulare in fondo al corridoio,si mise una mano sopra al petto. Sentiva crescere dentro di lui un qualcosa di pericoloso,una miscela chimica formata da tristezza,odio,fastidio,ansia,rabbia,mischiati in ugual misura a un'altra sostanza che non riusciva a riconoscere,qualcosa che lo scaldava dentro,qualcosa che lo tormentava ma che lo faceva anche star bene un qualcosa che gli ordinava di rialzarsi e tornare immediatamente a cercare l’altro inquilino.
 
 Aprì gli occhi e si morse un labbro,perché? Perché mai avrebbe dovuto fare una cosa simile? Perché si stava preoccupando tanto e perché gli dava così fastidio non sapere dove si trovava l’altro,non averlo potuto vedere nemmeno una volta in tutta la mattinata? Dolore,un sapore metallico gli invase la bocca, aveva stretto tanto la presa da ferirsi. Si diede dell’idiota,aveva passato mesi su preziosi mesi della sua vita a guardare un ragazzo da lontano e tutto era andato bene,niente dolore,niente emozioni contrastanti e soprattutto nn dava così di matto se per qualche ora non lo vedeva,poi un bel giorno il suo cervello,quel maledettissimo cervello che si ritrovava,lo aveva portato ad avvicinarlo,a stringere amicizia con lui,ad andare a vivere con lui,con quel ragazzo che era tanto al centro dei suoi pensieri.
 
 Ed ecco che qualcosa aveva accesso la miccia,ecco che qualcosa aveva iniziato veramente a crescere in lui,ecco arrivare quel senso di beatitudine che provava nel sentire il suo respiro calmo colmare i suoi sogni,ma ecco arrivare anche quella miscela esplosiva che stava per far esplodere una bomba atomica nel suo petto … e per cosa poi? Perché Jae non lo aveva come sempre svegliato a cuscinate o perché non aveva avuto il modo di importunarlo per mezza giornata? Era una cosa da pazzi quella che stava facendo. Sospirò. Un sospiro che gli fece provare uno strano senso di gelo all’altezza dello sterno. Si alzò e recuperò il cellulare che con sua sorpresa non si era nemmeno scheggiato poi si voltò a guardare il corridoio
 
-Non sperare di trovarmi qui ad aspettarti come una stupida fidanzatina ansiosa … stronzo … -
 
Disse,più a se stesso che a chiunque altro,poi recuperò il giacchetto e uscì di casa sbattendo la porta,faceva freddo ma non gliene fregava assolutamente nulla.
Voleva sentire il vento freddo ferirgli il volto,il gelo attanagliarli le ossa,l’aria gelata di un autunno in crisi farlo rabbrividire sotto la felpa che,notò con disapprovazione,appartenere proprio all’amico/bastardo “disperso”.
 Le strade erano un po’ più popolose del solito,riempite da gente che attirata dal flebile sole che aveva fatto capolino qualche minuto,si era spinta ad uscire rimanendo poi in mezzo al freddo delle nuvole. Camminava senza una vera meta,stava cercando qualcosa da fare,qualcosa che lo distraesse da quella bomba H in costruzione nel suo petto. Si infilò in una stradina secondaria e senza farsi troppi problemi passò in mezzo a una coppietta di innamorati che stava “cinguettando” felice,quanto li trovava ridicoli,loro e i loro effimeri sogni di felicità. La ragazza per poco non cadde a terra e il ragazzo lo afferrò malamente per un braccio
 
-Hey,coglione,chiedi subito scusa alla mia ragazza!-
 
Dae si lasciò sfuggire un sorrisetto strafottente
 
-E perché mai dovrei farlo??EH?PERCHè?ALLORA? Togliti di mezzo che è meglio và … -
 
Aveva alzato la voce e poi lo aveva guardato con disprezzo,quello perse la calma e fece per rifilargli un cazzotto ma il gatto schivò tranquillamente e rispose al fuoco colpendolo a una gamba con un calcio e,una volta in ginocchio per conseguenza,lo stese con un solo,unico,semplice pugno in piena faccia. Sentì la ragazza strillare un qualcosa che non giunse nemmeno alle sue orecchie visto quanto poco gli interessava e se ne andò infastidito da quel suono “Nemmeno la tua ragazza ha abbastanza spina dorsale … anche solo per insultarmi … blea …” pensò riprendendo il suo cammino. Chi se ne fregava della cosa giusta,chi se ne fregava della sua vita,chi se ne fotteva se qualcuno oggi lo ammazzava,chi? “Nessuno” si rispose mentre adocchiava un Pub già aperto in fondo alla strada
 
-La felicità è effimera come il vento … l’unica cosa reale è questa pioggia che mi allaga l’anima …-
 
Si disse perché si,a migliorare il suo umore già nero come lo iodio ci si era messa anche una forte pioggia autunnale che,spuntata da chissà dove,lo aveva colpito in pieno mentre puntava il locale … “In così poco tempo mi ha già ridotto in questo modo? … WoW …. Sono caduto veramente in basso … sono diventato un fottuto coglione …” non poté fare a meno di dirsi dopo aver ordinato da bere tutto ciò che gli veniva in mente “Facciamo un piccolo ritorno al passato … divertiamoci!“.
 
 
Donghae si sporse dal laboratorio con in mano una mare di Sac a’ Phos riempite di glasse con decine di colori diversi,aveva sentito il campanellino sulla porta del locale trillare … eppure erano chiusi … che si fosse sbagliato? Rientrò nella sala ma dopo pochi secondi sentì qualcuno iniziare a suonare il cloche sulla cassa insistentemente,fastidiosamente,ininterrottamente
 
–Ma che diavolo …-
 
Esclamò uscendo per la seconda volta dal laboratorio,posò su un tavolincino a caso le Sac a’ Phos  e si diresse alla cassa. C’era un ragazzo e ne avrebbe scorto volentieri il volto se il cappuccio non glielo avesse impedito “Ma da dove diavolo esce fuori questo? E che diavolo vuole da me?” si chiese il pasticcere prima di schiarirsi la voce
 
-Salve,mi dispiace ma il locale sarà chiuso per un'altra ventina di minuti,se vorrà ripassare più tardi sarò felicissimo di servirla al meglio!-
 
Esclamò con un sorriso e una voce allegra,da bravo venditore,quello staccò gli occhi dal cellulare e mettendolo frettolosamente via tirò su la testa facendo così cadere il cappuccio all’indietro
 
-Salve! Mi dispiace,non volevo disturbarla ma quando il locale è aperto ce così tanta gente che giustamente non avrebbe avuto tempo da perdere con me! E no,non sono un cliente o almeno non in questo momento.-
 
Disse tutto d’un fiato il ragazzo,il desiderio di Donghae era stato esaudito,adesso lo vedeva bene in volto e non solo,il maggiore si era avvicinato alla cassa e lo stava osservando. Era un ragazzo alto quanto lui,gli occhi erano scuri come dei pozzi,la mascella non troppo segnata,un viso dall’aspetto perfetto,delle labbra rosse e non troppo grandi e dei capelli neri corvino che si alzavano in una morbida cresta. Fino a qui il pasticcere non avrebbe avuto nulla da ridire,il fatto che lo incuriosiva era il modo in cui quel “ragazzino” era vestito : dei jeans neri attillati “Anche troppo … “ si disse lo hyung con fare critico,una maglietta grigio metallico con un enorme scritta che recitava “Just Let Me Be Your Lover” e un giacchetto di pelle anch’esso nero con delle borchie e degli spuntoni. La mente di Lee non riusciva a capire cosa volesse da lui se non frequentare il suo caffè o rapinarlo
 
-Bè,allora cosa posso fare per lei?-
 
Chiese notando che il sorriso non voleva proprio saperne di scemare dal volto dell’altro
 
-E lei il proprietario?-
 
Chiese ancora il “ragazzino” tamburellando con de dita sulla cassa
 
-Si,sono io,perché?-
 
Rispose Donghae ancora più incuriosito
 
-Perfetto! Ho visto che sulla porta del locale c’è scritto che sta cercando un aiuto nel locale per servire i clienti.-
 
Lo Hyung corrucciò un sopracciglio e si portò una mano su un fianco
 
-E … ?-
 
-E … vorrei propormi per il posto!-
 
Rispose l’altro sorridendo ancora. Il pasticcere soffocò con molta classe una risata inopportuna e tornò serio
 
-Hai almeno un curriculum qui con te?-
 
Quello cominciò a giocherellare con l’elastico del giacchetto
 
-Io … cioè … no … in realtà …-
 
Aveva cominciato a balbettare frasi sconnesse assumendo un leggero colorito rossastro,questo dimostrava che non aveva nulla con se e doveva essere uno senza arte ne parte come già sospettava l’altro
 
-Hai mai lavorato in un caffè? Capisci niente di dolci? Che scuole hai frequentato? Qual è stato il tuo ultimo lavoro? E perché non ci lavori più? Qual è mai stato il tuo grado massimo nel campo di ricevimento e sala? Hai mai lavorato d’avvero?-
 
Donghae lo stava surclassando di domande senza un vero perché,così,giusto per vedere la sua reazione,ma quello non gli rispose,rimase zitto a guardare gli occhi scuri dell’altro
 
-Questo mi fa supporre che tu non abbia esperienza. Mi dispiace ragazzino,d’avvero,ma qui ho bisogno urgente di gente qualificata. Ripassa fra qualche anno,ok?-
 
Detto questo recuperò le Sach a’ Posh e fece per tornarsene in laboratorio. Non avrebbe voluto essere troppo scontroso ma non aveva voglia di perdere tempo,non poteva permetterselo soprattutto in quei giorni di puntuale pienone. Sospirò rassegnato al non avere ancora nessuno in sala e spinse la porta dell’altra sala quando sentì una voce provenire da dietro le sue spalle
 
“Mi spiace”? Non mi vuol dare nemmeno una misera possibilità?-
 
Si voltò,il ragazzo aveva oltrepassato la cassa e adesso era a pochi centimetri da lui,sul suo volto non c’era più traccia ne del sorriso ne del rossore che aveva lasciato il posto a un espressione a metà tra l’arrabbiato e il rattristato,i suoi occhi lo inquietavano e anche la sua postura era cambiata,sembrava stesse per attaccare da un momento all’altro. Donghae sospirò di nuovo e stavolta si lasciò sfuggire una risatina
 
-Vedi di non farmi arrabbiare e scompari subito,chiaro?-
 
Disse per poi rientrare nel laboratorio ignorando l’altro. Ci voleva molto di più per metterlo in soggezione,dopotutto aveva molti fratelli maggiori e aveva imparato che solo poche cose devono riuscire a impressionarti. Si rimise a preparare i Macaron che aveva lasciato a metà poco prima. Dopo pochi minuti sentì dei passi e ancora quella voce
 
-Facciamo così,non la lascio in pace finche non mi da un giorno di prova,solo uno.-
 
Piegò la testa di lato,appoggiato al bancone sul quale stava lavorando c’era Mister. Lover a braccia incrociate
 
-O la madonna,ma non vuoi proprio capire?Ho detto di no!-
 
Disse Lee mentre si ripuliva le mani e si dirigeva al frigo per controllare i cheesecake che aveva messo via da poco,dietro di lui un ombra che non gli apparteneva
 
-Non intendo darti retta. Il tuo e tutto fiato sprecato.-
 
Disse ancora,sperando di convincerlo per poter tornare a lavorare tranquillamente
 
-Senta,ho urgentemente bisogno di un lavoro e anche se non ho il curriculum dietro posso dimostrarle che sono capace di lavorare bene!-
 
Gli rispose il maknae avvicinandosi ancora,l’altro chiuse lo sportello e  si voltò guardandolo per sbieco
 
-Sono disposto a tutto … -
 
Aggiunse il moretto con un ghigno malizioso che provocò a Donghae un brivido lungo la schiena
 
-Torna nel Night Club da cui sei uscito prima che ti ci rimando io sotto forma di cubo.-
 
Rispose scansandolo in malo modo e avviandosi verso la sala,fra pochi minuti il locale sarebbe stato aperto e c’erano ancora da sistemare delle cose. Ma l’ombra non smetteva di seguirlo
 
-Ma che le costa vorrei sapere io! Che le cambia se oggi lavoro qui in prova?-
 
Si lagnò l’altro mentre lo osservava metter a posto i tavoli e le sedie
 
-Che mi costa ragazzino? Il tuo aspetto da spogliarellista non mi convince minimamente e tanto meno i tuoi jeans! Se i miei clienti ti vedono lavorare qui conciato in questo modo che figura ci faccio? E se combini qualche casino? In questi giorni gli studenti stanno a casa e vengono qui per ritrovarsi con gli amici,non posso permettermi che uno come te si metta a importunare le ragazze …. E guardandoti bene anche i ragazzi sarebbero in pericolo!-
 
Rispose Donghae che dopo aver sistemato l’ultimo tavolo era tornato al bancone per sistemare la vetrina dei dolci. Sul volto dell’altro si fece strada una strana espressione
 
-E così quello che ti preoccupa e il mio aspetto e il mio comportamento?-
 
Disse avvicinandosi all’altro che lo guardava con la coda dell’occhio
 
-Vedi? Non sei stupido come sembri!-
 
Rispose il maggiore leggermente preoccupato “Cha diavolo vuole adesso?” si disse mentre notava che quello non faceva altro che guardare l’orologio del bar e la porta,poi ogni tanto si avvicinava e lo studiava
 
-Cos’è? Devi andare a prendere la fidanzatina a scuola?-
 
Ghigno spostando una torta alle mele dietro a una ai frutti di bosco
 
-Non ti preoccupare,non ho una fidanzatina ad aspettarmi,più che altro stavo pensando al fatto che …-
 
Il moretto si interruppe un attimo ascoltando chissà cosa
 
- … stavo pensando che tu tieni tanto alle apparenze,no? E hai detto che fra poco qui sarà pieno di studenti dei liceo e delle scuole qui intorno,giusto?-
 
Prosegui mostrando un ghigno,Donghae si rimise a guardare i dolci con fare non curante
 
-E allora? Che vuoi fare spogliarti?-
 
Rispose ridacchiando. Stava per preparare un'altra battutaccia ma perse l’equilibrio e finì a terra di schiena fra una bestemmia e l’altra
 
-Ma che cazzo … ?-
 
Disse lo hyung riaprendo gli occhi,aveva anche sbattuto la testa e adesso la sentiva ovattata,sbatté le palpebre un paio di volte dopodiché fece per tirarsi su ma sentì qualcosa piombargli addosso,il ragazzo gli si era seduto addosso stringendoli il bacino fra le gambe e impedendoli così di rialzarsi da terra
 
-Togliti subito di dosso!-
 
Sbraitò Lee  digrignando i denti inferocito
 
-Bè,se lo chiedi così … NO!-
 
Rispose ridacchiando l’altro che lasciò scorrere una mano sul viso di Donghae che subito lo prese per un polso e tentò di spostarlo ma niente,quel bamboccio pesava molto più di quel che sembrava e il tentativo del maggiore andò miseramente a vuoto
 
-Ma io dico,perché devi fare tutte queste storie!-
 
Disse l’altro sfilando il polso con un gesto fluido
 
-In fondo non ti sto chiedendo tanto,no hyung?-
 
Gli sussurrò all’orecchio mentre con una mano aveva ricominciato ad accarezzarli il viso e con l’altra si insinuava sotto al camice da pasticcere,lo hyung prese colore ma soppresse qualsiasi emozione lo avesse potuto tradire. Sentì la mano smettere di accarezzargli il viso e scendere fino alla cintura,un brivido lo trapasso,lo sentì iniziare a sfilare la cinta così tentò di bloccarlo ma si ritrovò incastrato in un modo che non gli permetteva di muoversi di sua volontà,doveva inventarsi qualcosa e subito se non si voleva ritrovare in una situazione scomoda vista la flotta di ragazzi che stavano per raggrupparsi davanti alle vetrate del locale.
Lo guardò negli occhi cerando qualche appiglio e lo trovò,non era attento a ciò che faceva,il suo era un gesto meccanico dettato da chissà quale passato. Bastava riscuoterlo da quella specie di meccanismo,bastava fare qualcosa che non si aspettasse per far crollare quella maschera che indossava,che abitava. Sentì il bottone dei pantaloni aprirsi e agì istintivamente dicendo la prima cosa che gli passava per la mente
 
-Non vorrai fare sul serio? Lo sai che non dovresti infastidire gli adulti,vero?-
 
Chiese Lee muovendo il bacino per liberarsi ma ottenendo solo una presa ancora più ferrea a bloccarlo e una “strana” reazione di compiacimento da parte dell’altro
 
- Mi fai pena! Ti venderesti per lavorare al mio servizio? Non ti senti ridicolo?-
 
Aggiunse guardandolo con l’aria di uno che osserva qualcosa di preoccupante,l’altro piegò la testa di lato lasciando intravedere un Industrial sull’orecchio sinistro
 
-Ti ho mai chiesto cosa ne pensavi?-
 
Rispose l’altro in modo acido,ma il maggiore non smise di fissarlo
 
-Ho assolutamente bisogno di questo lavoro … -
 
Aggiunse dopo alcuni minuti con una voce leggermente più titubante di prima
 
-Bè,io questo l’ho capito! Il problema sei tu!-
 
Disse Lee mentre sfruttava l’attenzione ricevuta e sfilava le mani dalla presa del ragazzo,ormai solo una leggera pressione,e ribaltava con semplicità la situazione
 
- … Quello che tu non hai capito è che qui non siamo in un Night Club … -
 
Aggiunse fissando il ragazzo che aveva da poco intrappolato sotto di se, “Ora sembra così indifeso … “ pensò mentre si avvicinava lentamente a quel viso affusolato. Più si avvicinava e più l’altro tentava di scollarselo di dosso,vide tremare quegli occhioni scuri e non poté fare a meno di sorridere,quella maschera non era poi così resistente come pensava
 
-Dovresti smettere di fingere di essere ciò a cui nella realtà non ti avvicini neppure lontanamente,non ti dona,sai? Magari puoi ingannare qualche sprovveduto ma non me … ragazzino … -
 
Gli sussurrò a fior di labbra,lo vide arrossire a quel contatto e non poté far a meno di lasciarli un leggero bacio poi si rialzò lentamente,l’altro lo fissò con uno sguardo perso senza pronunciare una parola,era diventato rosso come una ciliegia
 
-Allora??? Intendi restartene lì per terra ancora a lungo? Come pretendi di prendere gli ordini da li?-
 
Sbraitò il maggiore mentre lo fissava spazientito,sembrava essere diventata un'altra persona
 
-Che … io … che vuol dire … -
 
Il maknae non poté finire la frase perché gli arrivò un grembiule in pieno volto
 
-Questo vuol dire che se non ti sbrighi ti licenzio ancora prima che tu abbia lavorato anche solo un secondo per me!-
 
Detto questo lo Hyung sparì dietro la porta del laboratorio,il minore si mise seduto e fissò il grembiule che aveva tra le mani
 
- Dannazione ... non mi aspettavo una reazione simile! Aish! Mi ha fregato! Giuro che lo ammaz …  no aspetta,non posso ammazzarlo,adesso lavoro per lui! –
 
Disse stampandosi un sorriso sul volto
 
-Lo ammazzerò in un secondo momento quel vecchio pervertito!-
 
Sentenziò poi alzandosi,piegò la stoffa a metà e stava per legarsela dietro la vita quando dall’altra stanza sentì sopraggiungere come un ruggito infuriato
 
-NON CI PENSARE NEMMENO EMERITO SPOGLIARELLISTA! METTI IL GRAMBIULE INTERO! NON VOGLIO CHE I MIEI CLIENTI VEDANO LA TUA STUPIDA MAGLIETTA E PENSINO CHE SONO UNA SPECIE DI PROTETTORE!!-
 
Dopodiché si sentì un rumore di cocci e svariate bestemmie,il maknae si legò velocemente il grembiule come gli era stato detto e corse nel laboratorio a vedere cosa era successo. Donghae aveva fatto cadere un insalatiera di vetro e adesso stava ripulendo mentre smadonnava sull’accaduto,si voltò verso il ragazzo appena entrato
 
-Tu,portami uno straccio pulito,veloce!-
 
Gli ordinò indicando lo sgabuzzino,quello fu di ritorno dopo poco con un paio di asciughini puliti in mano
 
-Tieni!-
 
Disse porgendoglieli. Pochi minuti dopo era tutto sistemato,Lee si alzò e lo guardò
 
-Mentre sei in sala non posso urlare “Faccia da Cubista vieni a prendere l’ordine!” e sul contratto dovrò pur scriverci qualcosa,no?-
 
Detto questo gli porse la mano
 
-Io sono Lee DongHae.-
 
Il minore allungo la mano a sua volta stringendo quella di Donghae
 
-Penso che ci sarà da divertirsi,io mi chiamo Lee SeungRi!-
 
Si presentò SeungRi mentre si godeva lo spettacolo di Donghae che sbiancava
 
-Tu … tu ti chiami “Lee”??-
 
-Si!-
 
Rispose sciogliendo la stretta di mano
 
-Adesso non sarà meglio aprire il locale però? Rischi che ti buttino giù la porta!-
 
Scherzo poi,avviandosi ad aprire il locale in cui aveva appena iniziato a lavorare.
 
 
 
A fine giornata,verso le nove e mezzo di sera,uscirono anche gli ultimi clienti che salutando a gran voce si avviarono da qualche parte,magari a casa o magari a festeggiare un esame passato. SeungRi si buttò distrutto su un divanetto e buttando la testa all’indietro esclamò
 
-Ma spiegami un po’,perché diavolo chiudi a quest’ora invece che alle otto come tutte le altre pasticcerie e caffè??-
 
Donghae lo guardò e mentre recuperava la giacca di pelle rispose con fare saccente
 
-Perché il mio locale non è ne una pasticcerei ne un caffè … è un po’ di tutto,e poi perché se non facessi così non porterei fede alla fama che mi sono guadagnato!-
 
Detto questo gli diede un calcetto ad una gamba
 
-Muoviti,posa il grembiule ed esci che devo chiudere.-
 
SeungRi posò il grembiule e si rinfilò la giacca poi seguì l’amico fuori dal locale,quello tirò giù la serranda e inserì l’allarme
 
-Domani ti voglio vedere qui davanti,alle cinque di mattina,chiaro? E lascia i tuoi vestiti da Night Club a casa! Pantaloni neri e NON attillati come quelli che stai indossando! E una maglietta bianca,ne avrai almeno una  a casa,no?-
 
Detto questo lo salutò con la mano e fece per andarsene ma l’altro lo fermò tirandolo per una spalla
 
-Hey! Aspetta!-
 
-Che c’è ancora ragazzino?-
 
Donghae lo guardò con aria stanca
 
-Prima di tutto che hai contro i miei pantaloni? E seconda cosa … bè … ho un problema.-
 
Lo hyung sbuffo e stringendosi nella giacca rispose
 
- Cos’hanno che non và? Sembri … sembri … sembri un preservativo gigante! –
 
L’altro arrossì vistosamente e gli diede un calcio negli stinchi,il maggiore si piegò in due dal dolore
 
-Ma come ti permetti vecchio pervertito che non sei altro??!!-
 
Esclamò il maknae furioso
 
-Io? Sarei io il pervertito?-
 
Disse a sua volta l’altro mentre ancora si massaggiava uno stinco,incredulo
 
-Bè,non sono mica stato io quello che ha subito pensato a un preservativo! Ci sono altre mille cose a cui avresti potuto paragonare i miei pantaloni! Magari ad un guanto!Ma no,tu hai subito pensato a un preservativo,da gran maniaco sessuale!-
 
Rispose l’altro con un sorrisetto malizioso stampato sul volto. Il maggiore arrossì e mandandolo a quel paese estrasse le chiavi di casa e si avviò verso una porta posta proprio accanto a quella del Panda Caffè,il minore lo seguì a ruota. Il meccanismo della serratura scattò e il proprietario delle chiavi si voltò a fissare l’altro ragazzo
 
-Che vuoi ancoraaaaa?-
 
Chiese esasperato
 
-Questo è l’altro problema di cui ti avevo parlato … dovrai ospitarmi finché non trovo casa per conto mio! Sono arrivato oggi in città è non ho ancora trovato dove abitare!-
 
Rispose Seungri mentre sorrideva malizioso all’amico che si lasciò sfuggire una altra bestemmia che sperò fosse anche l’ultima della giornata.
 
 
 
 
 
 
YongGuk camminava avanti e indietro nella sala d’attesa,si disse che avrebbe finito col consumare le maioliche,Himchan lo prese per un braccio e lo costrinse a sedersi,per la ventesima volta. Erano arrivati all’ospedale da più di due ore e i medici avevano subito portato il ragazzino in sala operatoria,d’urgenza,da quel momento non avevano più saputo nulla.
 
L’amico gli passò la borsa del ghiaccio e lo costrinse a rimetterla sul braccio,mentre si dirigevano all’ospedale un idiota aveva attraversato la strada di corsa e Kim per poco non lo aveva investito! Quello non si era accorto di nulla e se un altro ragazzo non lo avesse strattonato via a forza avrebbe continuato ad attraversare senza accorgersi dell’incidente che per poco non aveva causato. Himchan si era messo una paura matta anche perché aveva visto che il ragazzo era in lacrime e pensava fosse colpa sua poi l’amico gli aveva fatto notare che visti gli occhi tanto arrossati probabilmente piangeva già da svariato tempo. YongGuk aveva sbattuto e si era procurato un bell’ematoma,nulla di grave ma gli infermieri gli avevano consigliato di metterci del ghiaccio per far passare prima il dolore.
 
-Pensi che il ragazzo di prima stia bene?-
 
Gli chiese Himchan con aria preoccupata
 
-Secondo me sei troppo emotivo Kim! Quell’idiota ci ha quasi fatto ammazzare e abbiamo perso tempo prezioso!-
 
Gli rispose aspro come sempre l’amico
 
-E quello emotivo sarei io?-
 
Rispose inviperito l’altro che lo guardò torvo
 
-Non sono mica io quello che ha raccattato per strada un marmocchio che nemmeno conosce!-
 
Aggiunse alzandosi per sgranchirsi le lunghe gambe
 
-Io avevo un validissimo motivo! Quel “marmocchio” come dici tu,era stato accoltellato ad un fianco!-
 
Rispose lo hyung che si alzò a sua volta e ricomincio a camminare avanti e indietro.
 
Passò altro tempo,tempo che hai due amici sembrò infinito,poi un medico li raggiunse
 
-Salve,siete voi i due ragazzi che hanno portato qui il ragazzino con quella brutta ferita al fianco?-
 
Yongguk balzò in piedi seguito dall’altro
 
-Si! Siamo noi! Come sta? Si rimetterà? È grave?-
 
Chiese a raffica lo hyung,Kim lo bloccò con la mano in modo che il medico potesse rispondere,quello sorrise
 
-Tranquilli! Ha un corpo forte e si rimetterà presto! Già domani potrà tornare a casa.-
 
Entrambi i ragazzi ripresero a respirare e si guardarono sorridendo,Kim non aveva mai visto sorridere così l’amico
 
-A proposito,abbiamo cercato dei parenti del ragazzo ma non ne abbiamo trovato nessuno. Voi siete suoi amici?-
 
Chiese poi il medico interrompendo quell’attimo di felicità
 
-No … io … -
 
Rispose Bang che venne però interrotto nuovamente dall’amico
 
-Si! Siamo suoi grandi amici! Ormai e uno di famiglia,un fratellino!-
 
Kim guardò l’uomo sorridendo “Sono un grande attore potrei lavorare ad Hollywood!!” si disse mentre sputava bugie
 
-Ah! Bene! Allora potrà venir via con voi! Bene,bene. Adesso però vi devo lasciare,ho dei pazienti che mi aspettano. Arrivederci.-
 
Detto questo l’uomo li salutò e se ne andò. Bang si sedette e guardando incredulo l’amico gli chiese
 
-Perché hai mentito? Noi quel ragazzino non lo conosciamo nemmeno!-
 
Himchan gli diede uno schiaffetto dietro la testa
 
-Babo! Secondo te che fine avrebbe fatto se non avessi detto così? Sai dove lo avrebbero spedito? In una specie di collegio,o peggio! Parlo per esperienza personale.-
 
Gli disse apprensivo mentre si lasciava sfuggire un sorriso malinconico
 
-A … scusami Channie,non ci avevo pensato-
 
Disse Bang scusandosi.
 
-Ma dove lo metterai,e Kim?-
 
Aggiunse dopo un paio di minuti,l’amico lo guardò senza capire
 
-Io? Che centro io?-
 
Guk arricciò le sopracciglia
 
-Chi pensi che si occuperà del ragazzino?-
 
Chan sorrise malevolo
 
-Lo stesso idiota che lo ha salvato! Il mio appartamento è troppo piccolo e non sono mai in casa,tu invece abiti in una grande casa e le stanze non ti mancano! Oltretutto potrebbe aiutarti a lavoro così non sarei più costretto a venire da te ogni volta che sei sommerso dalle cose da fare!-
 
Bang sbiancò
 
-Ma … ma .. ma io odio i ragazzini!-
 
Ribatté con tono arrabbiato
 
-No Gukkie,tu non odi i ragazzini! Tu odi qualsiasi cosa appartenga alla specie umana tranne me e pochissimi altri “eletti”!-
 
Rispose sarcastico l’amico
 
-Magari questa volta riesco anche ad accasarti! Non lo sai che la rete del tuo letto sta facendo la ruggine?-
 
Proseguì portandosi a distanza di sicurezza da un calcio che lo colpi lo stesso
 
-Ma che cazzo vai dicendo!-
 
Bang era diventato di tutti i colori
 
-Prima di tutto fatti gli affari tuoi riguardo al mio letto e seconda cosa non sono mica un pervertito che se la fa con uno che ha a malapena sedici anni!-
 
Sbraitò mentre l’amico si piegava un po’ per il dolore provocato dal calcio e un po’ per le risate
 
-Ma su! Non lo sai che gallina vecchia fa buon brodo?-
 
Continuò l’amico che stavolta si alzò e si allontano,stava per soffocare dalle risate,YongGuk lo guardò torvo
 
-Hai parlato tu! Guarda che hai solo qualche mese meno di me!-
 
Rispose
 
-Si,ma io almeno non mi sto facendo venire il polso del tennista a forza di star da solo!-
 
Kim scappò veloce come un lampo seguito da quel colosso dell’amico che minacciandolo di morte lo rincorse finché non lo bloccò in un  vicolo cieco,ora Himchan era veramente nei guai
 
-Ma dai io scherzavo!-
 
Tentò di addolcirlo il maknae mentre si preparava alla vendetta.
 
 
 
Pochi minuti dopo erano di nuovo seduti tutti e due in quel corridoio in cui avevano passato l’intera giornata,Kim guardava torvo l’amico mentre si massaggiava un braccio,sicuro che sarebbe uscito un enorme livido, YongGuk ghignava cattivo mentre si godeva la faccia arrabbiata dell’altro che lo stava fulminando con lo sguardo,quattro sedie più in la.
 
L’unica cosa che potevano fare per adesso era aspettare che le ore passassero e che quel ragazzino di cui non conoscevano nemmeno il nome di svegliasse. YongGuk mandò la testa all’indietro e chiuse gli occhi,per tutto il tempo aveva avuto solo un immagine nella mente,gli occhioni grigi di candyfloss … la sua voce e lo strano sorriso rilassato che si era lasciato sfuggite quando YongGuk gli aveva detto di non lasciarci la pelle. Quel ragazzo aveva qualcosa di “particolare” che Bang non riusciva a spiegarsi,qualcosa che attirava lo hyung come una calamita.
 
 
 
 
Le lacrime gli annebbiavano la vista,il perché del suo pianto non lo ricordava nemmeno più. Le gambe gli dolevano ma non voleva fermarsi,voleva andare il più lontano possibile da casa,da lui. Non aveva fame,non aveva sete,non sentiva quasi per nulla la stanchezza,il mondo intorno a lui era ovattato e ogni passo che compieva,ogni passo che li allontanava,gli faceva cadere il cuore a pezzi. Ma non voleva,non poteva,permettersi di fargli del male. Doveva scomparire dalla sua vita,era meglio così.
 
La mattinata trascorse veloce e verso metà giornata decise di tornare a casa,non poteva resistere un solo momento in più senza abbracciarlo,aveva già perso la sua determinazione nella scelta di dimeticarlo. Tornò su i suoi passi,le lacrime che si erano calmate da qualche ora ripresero a scendere,senza un vero e proprio perché e non riuscì a fermarle “Che cazzo mi sta pigliando? Perché sto piangendo? Non ne ho motivo ….” Si disse,eppure qualcosa dentro di lui gli diceva che il motivo c’era e che era solo una sua scelta far finta che non esistesse. Si asciugò il viso con la manica del giubbetto e attraversò l’ennesima strada,quando arrivò a metà percorso di sentì chiamare,una voce familiare,poi qualcuno lo prese per un braccio e lo strattonò via. A quel punto si rese conto che c’era un auto rossa ferma a pochi centimetri da lui,a giudicare dalle facce dei due ragazzi seduti sui sedili anteriori aveva rischiato di venir investito. Appena si tolse di mezzo la macchina ripartì a tutta velocità,chissà dove andavano così di fretta. Si sentì chiamare di nuovo e la bolla che lo estraniava dal mondo scoppiò. Conosceva bene quella voce! Si voltò di scatto e se lo ritrovò d’avanti,una sua vecchia conoscenza
 
- Jae! Stai bene?! Mi hai fatto prendere un accidente!-
 
Young Jae si sentì stringere in un abbraccio caldissimo e non tentò nemmeno di liberarsi
 
-Grazie Jong-in.-
 
Fu l’unica cosa che riuscì a dire mentre sentiva l’altro che lo stringeva ancora più stretto
 
-Babo …. Non ci si vede da qualche tempo e già mi vuoi fare la pelle?-
 
Disse Kim sospirando e lasciando la presa sull’altro ragazzo, YoungJae si allontanò leggermente e asciugandosi il viso dalle ultime lacrime rimaste fissò sorpreso il moretto che si trovava davanti a lui,conosceva bene quel viso e quegli occhi profondi come buchi neri,conosceva anche quella buffa sensazione che provava ogni volta che quel ragazzo lo abbracciava,come una scossa elettrica che potava calore in tutto il suo corpo.
 
-Come mai da queste parti Kim?-
 
Chiese mostrando un falso sorriso,erano mesi che non lo vedeva più,da quando Kim si era trasferito dall’altra parte della nazione per via di una borsa di studio per un prestigioso liceo. L’altro gli scompigliò i capelli e sorridendo rispose
 
-Indovina un po’ biscottino!-
 
Jae assunse lo stesso colore del semaforo
 
-Ancora con questo nomignolo … scemo!-
 
Riabbatte distogliendo lo sguardo e arrossendo ancora di più
 
-Ma su! Eppure non ti dispiaceva così tanto che ti chiamassi in questo modo … anzi,a quanto ricordo ti piacevo molto …  -
 
Rispose Jong-in avvicinandosi pericolosamente all’altro che sgranò gli occhi e gli diede uno schiaffetto dietro la testa
 
-Ti ho detto di smetterla Kai!-
 
Sbottò mentre lo guardava con aria seria,in compenso Kai scoppiò a ridere come un matto e contagiò anche l’amico
 
-Senti,scusa,come mi hai chiamato?-
 
Disse dopo essersi calmato e aver ripreso fiato
 
-Che importanza ha?-
 
Disse Yoo facendo finta di nulla
 
-Non fare il finto tonto! Adesso mi chiami “Kai”?-
 
Il ragazzo fece un sorrisetto malizioso
 
-E allora?-
 
Rispose a tono l’altro mentre sentiva la tristezza sciogliersi e andare via
 
-Allora? Prima mi chiamavi Key,e mi piace molto molto di più,lo sai vero?Mi si addiceva molto,a detta tua … -
 
Sentì una mano cingergli un fianco ma non si mosse,Young sentì come una calamita tenerlo ancorato al suolo,non riusciva a smettere di fissare quegli occhi magnetici che lo studiavano curiosi,sentì l’altro stringerlo ancora di più a se,vide il suo viso avvicinarsi pericolosamente e il suo respiro caldo scontrarsi con quello dell’altro ragazzo. Kai si sporse per baciarlo ma Jae gli mise una mano sul petto e lo allontanò
 
-Non alzare troppo la cresta Kim! Che ti sei messo in testa?-
 
Gli disse mentre tentava di dimenticare quella strana sensazione che aveva provato quando guardando l’altro aveva rivisto nei suoi occhi quelli di Dae,Kim sbuffò e mettendo un finto broncio proclamò
 
-Dove credi di scappare piccolo agnellino? Prima o poi il lupo cattivo ti prenderà e ti mangerà …. –
 
Dopodiché si avvicinò all’orecchio di Jae e gli sussurrò
 
- … di nuovo. E stavolta questo lupo non ha voglia di scherzare,sai? –
 
Ridacchiò malizioso dopodiché aggiunse
 
- Facciamo una cosa,festeggiamo il mio ritorno,che ne dici? –
 
Kai si fermò per un eventuale obiezione ma Yoo non proferì parola così continuò
 
-Bene. Ci vediamo davanti al Tequila Bom Bom,quel locale accanto a casa tua,quello che ha aperto da poco,facciamo verso le nove … -
Detto questo lo salutò come se nulla fosse e se ne andò per la sua strada. Jae rimase lì impalato come se avesse calpestato un tubetto di attack
 
-Non mi ha detto perché è tornato …. –
 
Mugugnò prima di rimettersi a camminare
 
-E poi,perché ho accettato?é successo tutto troppo in fretta. So già in che guaio mi sto andando a infilare,eppure … -
 
Aggiunse senza riuscire a terminare la frase.
 
 
ANGOLO DELL’AUTRICE:
Ed ecco tornare dopo un’assenza (fin troppo lunga per i miei gusti .-.) la stupenda,magnifica,fantastica,geniale (mo me sto ad allarga) …. ME!!!! xD xD Come state?? Spero che nel frattempo non mi abbiate dimenticata TT . TT anche perché sono tornata con un capitolo pieno di nuovi eventi! ^(*.*)^  Ho anche aggiunto un paio di nuovi personaggi! Allora? Vi piace la mia idea?? OwO Non so da dove sia partita l’idea (magari dalla mia mente supermalata? Naaaa) ma mi è venuta fuori la coppia Donghae-SeungRi e la “conoscenza” (diciamo così k senno spoilero xD) di YoungJae-Kai! Non saprei xk(?) ma penso che con la DongRi (nuova denominazione di mia invenzione ù.ù) ci sarà da scompisciarsi! E il lupacchiotto,che ne dite? OwO non voletemi male lettrici ( e fan! Xk sono sicura che ho qualche fan ù.ù *le mie crisi di protagonismo colpiscono ancora*) !!! A proposito … devo confessarvi una cosina …. *si nasconde sotto al mantello da redattore oscuro* la frase che dice Dae fuori dal Pub non l’ho inventata io …. L’ho presa da un personaggio famoso di un Anime (molto molto famoso)! Facciamo un gioco,vi va? ^(*.*)^ chi riesce a dirmi di quale personaggio è la frase di Dae (quella sulla felicità che è effimera,x intenderci) avrà un regalino (a cui penserò sul momento xD) !! –Love Love Love- Che altro dire? Volete un'altra piccola confessione? (e menomale che sono atea -.-“”) l’idea x la reazione di Dae mi è venuta ascoltando tante tante volte la stessa canzone … “Crooked” :D quando ho scritto quel pezzetto era arrabbiatissima x fatti che non vi sto a spiegare perché ci vorrebbe troppo tempo .-. *amatemi* Bè,che altro dire? Perché state ancora perdendo tempo così??? Recensite recensite recensite!!!!! ^(*.*)^ FIGHTING! CHE LA FORZA SIA CON VOI(?)! xD *Bye*
 
(Ecco il SeungRi che intendevo :D)
http://images4.fanpop.com/image/photos/23600000/Seungri-lee-seung-hyun-23679641-450-674.jpg
 
(Ed ecco il Donghae pasticcere <3)
http://cdn9.mixrmedia.com/wp-uploads/ningin/blog/2012/06/20120611_donghae2.jpg
 
(E il mio adorato Kai *^*)
http://images6.fanpop.com/image/photos/32400000/Kai-exo-k-32463673-440-652.jpg
   
 
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