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Autore: musicsafety    20/10/2013    1 recensioni
Ero sola. Completamente, unicamente sola. Con chi potevo parlare del mio problema?
Migliore amica? No, era in Italia.
Mamma? No, era morta.
Papà? No, lui non poteva sapere questa storia.
Fratellastro? Oh. No, era da escludere. Lui era il mio problema.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un brivido mi percorse la schiena e mi fece sorridere, mentre mi raggomitolavo al petto del ragazzo al mio fianco che sentii ridacchiare dolcemente.
«Non è per fare il guastafeste, ma dovremo scendere di sotto...»
«Ancora due minuti..»
Mugugnai incastrando la testa nell'incavo fra la sua spalla e il suo mento.
«Hope, per me potremmo stare qui per sempre.»
Ripercorsi con la mente le ultime ore, per arrivare alla conclusione che tutto stava diventando un gran caos, ma cosa mi poteva importare in quel momento? Avevo appena fatto l'amore con il ragazzo che amavo, tutto quello che vedevo erano il suo sorriso e i suoi occhi e tutto quello che sentivo era il suo profumo. Profumo di cosa, poi?
Di Harry. È solo profumo di Harry.
«Amore...» sentii la sua voce appena accennata rimbombarmi nella testa e arrossii alzando leggermente lo sguardo «grazie.»
«
Ora non te ne uscire con frasi del genere 'è stato bellissimo' perché potrei sotterrarmi..»
Mostrò le fossette stringendomi a sé e lasciandomi un bacio sui capelli.
«Però è stato fantastico sul serio.»
Disse alzando un sopracciglio e fissandomi.
«E dai, Harry...»
Scossi la testa alzandomi e raccogliendo i miei vestiti sparsi in giro.
«Vuoi dire che per te non è stato lo stesso?»
Mi bloccai per riportare poi lo sguardo su di lui, con i capelli tutti spettinati e seduto in mezzo al letto solo coperto per metà dal lenzuolo. Aveva un'aria strana, un misto di dolcezza e passione, di adulto e bambino, di innocenza e di malizia.
Feci due passi incerti verso di lui, prendendogli il viso tra le mani e accarezzandogli la mascella con i pollici.
«Sto dicendo che è stato perfetto, riccio.»
Gli diedi un bacio a stampo per poi dileguarmi nel mio bagno, ridendo.
«Hope, mi tiri le mutande?!»
Chiudendomi la porta alle spalle non risposi, ma non riuscii ad evitare di ridere rumosamente.
Mi guardai allo specchio per scoprire di avere un succhiotto alla base del collo e una faccia stravolta.
Qualcuno ha bisogno di una ripulita.
Mi buttai sotto la doccia e iniziai a pensare. Non ero più una ragazzina. Non ero solo Hope. Nella stanza accanto alla mia c'era il mio fratellastro, nudo, nel mio letto e avevo appena fatto l'amore con lui. Io, avevo fatto l'amore con un ragazzo. Io, l'avevo fatto con Harry.
Sorrisi insaponandomi i capelli e accorgendomi di essere parecchio dolorante.
Ben ti sta, ragazza.


Harry

Mi passai una mano sulla fronte, cercando di mettere al loro posto i capelli e poco dopo sentii il rumore dell'acqua che scorreva nella doccia. Sorrisi.
L'avevo davvero fatto con lei. Lei. Non stavamo parlando di Ashley, Lizzie o Martha. No, loro non erano state niente. Una notte. Forse due. Ma quando sei una persona del mio calibro, voglio dire, cosa volete che sia? Ora non ero più io. Oppure non ero mai stato davvero io fino a quel momento.
Hai solo fatto sesso con una ragazza, Styles. Che cavolo stai dicendo?
Avrei voluto pensarla così. Ma le cose non andavano esattamente a quel modo. Non avevo fatto sesso, per una volta. Avevo fatto l'amore. E non sarebbe stata l'unica volta, sarebbe riaccaduto. Con lei. Solo ed esclusivamente con lei. Mi ripromisi che da quel momento in poi, non sarebbe accaduto con nessun'altra. Io ero suo. Diamine, ero davvero suo.
Sentii il mio cellulare squillare sul pavimento, nella tasca dei pantaloni. Mi allungai dal materasso e lo afferrai, per vedere poco dopo la faccia di Louis apparire e scomparire a intermittenza dallo schermo.
«Lou...»
«Hazza! Ti chiamo da ore, ma dove caspita ti eri ficcato? No, aspetta. Non m'importa. Ti aspettiamo fra mezz'ora sotto casa, andiamo a mangiare da Alfred, in pizzeria. E porta la tua sexy sorella, altrimenti non venire nemmeno.»
«Mi fai parlare? E se non volessi venire?»
Smorzai una risata pensando al mio migliore amico totalmente logorroico e attesi una sua risposta.
«Se tu non vuoi venire, mandi tua sorella. Oppure muovi il culo e vieni lo stesso.»
«Te lo puoi scordare che mando Hope da sola in balia di voi animali. Ci vediamo dopo.»
«Ohoh, come si scalda il tipo. Ho come l'impressione che tu ci debba raccontare qualcosa. A dopo amico.»
Roteai gli occhi e lanciai il telefono sul cuscino, per poi alzarmi e aprire silenziosamente la porta del bagno.

«But baby if you say, you want me to stay,
I’ll change my mind.
Cause I don’t wanna know while I’m walking away
If you’ll be mine,
Won’t go, won’t go...
» Stava cantando. Stava cantando una nostra canzone, una mia canzone.
«...So baby if you say, you want me to stay...» poggiai una mano sulla porta scorrevole della doccia ed entrai delicatamente, afferrandola per i fianchi «...stay for the night...» continuai a cantare io, mentre lei sobbalzava al suono della mia voce, per dire poi insieme le ultime parole del ritornello.
Aveva tutti i capelli bagnati sulla fronte, gli occhioni spalancati e sorpresi e le labbra appena incurvate all'insù.

«Cosa ci fai qua?»
«Non sapevo cantassi così bene.»
«Non mi prendere in giro, Harry Styles dei One Direction.»
Mi morsi il labbro inferiore poggiando la fronte sulla sua.
«Sei così sexy.»
Mi spinse poggiando le mani sul mio petto e rise.

«Esci.»
Piegai la testa da un lato e la guardai di sbieco.

«Perché?»
«Mi sto facendo la doccia.»
«E non possiamo farla insieme, piccola?»
«No, piccolo.»
Ribatté lei enfatizzando il soprannome. Io, ascoltando solo i miei ormoni, abbassai lo sguardo sul suo corpo, coperto di goccioline e meravigliosamente suo.
«Harry!»
Esclamò tirandomi la spugna in pieno viso.
«Ascolta, siamo nudi, in una doccia, solo io e te. Non è colpa mia se sei così...così...»
«Baciami.»
M'interruppe lei, lasciandomi completamente basito.

«Mi hai sentito? Ho detto, baciami.»
«Ma io..»
Completamente stordito da quella sua affermazione, rimasi immobile quando le sue braccia si allacciarono intorno al mio collo e la situazione non cambiò quando la sua bocca s'impossessò della mia, dando inizio ad un bacio totalmente differente da quelli precedenti, dolci e casti.
Avanzai fino ad incastrarla fra me e il muro, e lei sobbalzò, sentendo ogni centimetro del mio corpo attaccato al suo.

«No, Harry...»
Mormorò affannosamente, quando si rese conto che stava per succedere di nuovo. Un secondo dopo, però, mi stava nuovamente baciando.
Sentii una scarica di adrenalina e il desiderio di riaverla mia si stava diffondendo nell'aria. Afferrai le sue gambe per attorcigliarle intorno alla mia vita, poggiando le mie mani sul suo sedere, mentre le sue erano fra i miei capelli.

«Hope?! Hope, sei qui dentro? Perché eri chiusa a chiave? Sono riuscito ad aprire con quella di riserva.»
La voce di Erik ci fece sobbalzare, e lei schizzò fuori dalla doccia per infilarsi dentro al suo accappatoio.
«Sono qua, papà. Sono...appena uscita dalla doccia. Dieci minuti e scendo!»


Hope

«Eccomi, ci sono.»
Entrai in cucina e mi sedetti sul tavolo, afferrando un grissino e sgranocchiando tranquillamente, mentre dondolavo le gambe. Mi era così difficile pensare a qualcos'altro che non fosse quello che era appena successo, che non mi accorsi nemmeno del fatto che Anne mi stesse parlando. Sorridevo, ridevo senza un motivo. Imitavo una psicopatica, praticamente.
«Sei proprio innamorata, tesoro.»
Si parò davanti a me, con un mestolo in mano, e mi sorrise.

«Ma non di Itan, e lo so, Hope.»
Lasciai cadere il cibo che avevo in mano e sentii il mio cuore perdere un battito.

«Ma che...che stai dicendo? Certo che sono...»
«No, non dirmi bugie. Sono stata ragazza anch'io, sono stata e sono innamorata anch'io. Non ti preoccupare, di me. Tu ami davvero. Ma non lui, non Itan.»
«Io non..»
Abbassai la testa e sospirai.

«Mi dispiace, Anne.»
«
Ehi, non ti devi dispiacere. È una cosa bellissima, questa. Tu stai amando, sei amata. Sei felice. Andrà tutto bene. Chiunque lui sia, è fortunato.»
Nelle sue iridi vidi comprensione, sensibilità...un senso di maternità. Maternità che non vedevo da mesi, anni. Lei se ne stava lì, e mi trattava come se fossi sua figlia, mentre io ero completamente presa da suo figlio. Suo figlio che poche attimi prima era chiuso nella doccia insieme a me, suo figlio con cui avevo fatto tutto quello che non avrei dovuto fare. Con lui o con nessun altro.

«Lo amo, Anne.»
Mormorai più a me stessa che a lei. Mi stava per dire qualcosa, quando Harry irruppe allegramente nella stanza.

«Allora, di che si parla, gente?»
Ci voltammo insieme e fissammo il ragazzo che si stava sistemando la t-shirt azzurra sopra i jeans neri.
«Della cena. Cosa vuoi per cena, Harry?»
Chiese innocentemente la donna, tornando ai fornelli.

«Oh, niente. Stasera io e Hope non ci siamo a cena, andiamo con i ragazzi.»
«Davvero?»
Chiesi stupita io, balzando sul pavimento. Lui annuì e abbracciò sua madre, prendendola in giro per la sua bassa statura.

«Quindi rivedrò gli altri? Niall?»
Esultai felice e inciampai sulla sedia, per finire addosso agli altri due, che scoppiarono a ridere.

«Non mi prendete in giro, cattivi.»

Feci la finta imbronciata e mi infilai nel loro abbraccio, sentendomi compresa, amata. Era solo trascorsa mezza giornata ed erano accadute più cose che in tutta la mia vita.

Non mi scuso nemmeno più per il ritardo, ormai credo ci abbiate fatto l'abitudine. In questo capitolo non so esattamente cosa succeda, forse niente. Oggi avevo il tempo per scrvere, e ho colto l'occasione al volo, ma non so bene cos'è uscito. Spero vi piaccia, davvero. Anche se davvero non so cosa possiate dire, mi lasciate una recensione? Vi supplico, così so in cosa devo migliorare. Vi prego. Grazie a voi tutte, che ancora mi seguite nonostante tutto. Grazie, davvero. Un bacio ragazze. Ho appena detto che non mi scuserò, ma...sapete come sono fatta, scusatemi tanto. Non fatemi sentire in colpa. Mi volete bene lo stesso? *facciadacucciola*

  
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