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Autore: ChiaraLilianWinter    20/10/2013    1 recensioni
Camilla Herstood ha quindici anni, un'amica fantastica che cambia fidanzato con la stessa velocità con cui si fa zapping in tv, una madre depressa che, dopo la fine di un matrimonio sbagliato, tenta di rifarsi con il primo che le capita sotto mano.
Camilla ama scrivere, ma, a forza di essere circondata da persone superficiali, ne ha assunto il carattere: non riesce a completare una storia, che già sta lavorando ad un'altra, e così di continuo.
Camilla ha un segreto, un segreto terribile che è costretta a trattenere all'interno del suo cuore.
Camilla incontra William, e da allora cambia tutto. Il ragazzo gli propone di esaudire dieci desideri, per superare la sua superficialità, e Camilla accetta. Tra i due nasce qualcosa che diventa sempre più profondo, ma il tempo a loro disposizione è poco, e ogni secondo che passa diminuisce.
Perchè anche William nasconde un segreto. E non solo lui.
I segreti, le bugie, i tradimenti, sono fili insidiosi che avvolgono tutto, in un intreccio terribile che Camilla dovrà districare. Ma ciò che rimarrà alla fine potrebbe non essere quello che lei e William hanno sperato.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Piccola precisazione: Visto che ho notato che molte persone non lo sanno, mi permetto di annotarlo qui sopra: Anne, la donna che compare nel capitolo precedente, è la madre di William.

<< Che ti va di fare? Vuoi tornare a casa? >>
<< Tutto tranne questo, perfavore. >>
È per queste due frasi che adesso io e William ci troviamo in Via della Mezzanotte. È bella e suggestiva come la prima volta che l'ho vista. Le lanterne rosa sono spente, e l'intreccio di foglie sopra di noi gioca con la luce del sole. La Via è rimasta uguale, eppure è tutto cambiato.
<< Sto cominciando a capire perchè questo posto ti piace così tanto. >>
<< Davvero? >>
Io sorrido al ragazzo al mio fianco.
<< È tutto così... Non so. È come se, stando qui, il tempo si fermasse per un pò. >>
William mi sorride e mi stuzzica la guancia con un bacio, facendomi il solletico. Mi scappa una risata.
<< Ecco. Esattamente così! >>
Lui mi guarda stranito.
<< Così come? >>
<< Anche dopo... Tutto quello che è successo, qui ci stiamo comportando... Come dire, diversamente da quello che dovremmo. >>
William mi guarda un attimo, poi fa un sorriso sbilenco - così simile a quello della zia - e alza le spalle.
<< Forse, mi sto godendo i primi e gli ultimi momenti con te. >>
Gli tiro un pugno sulla spalla, e lui in tutta risposta mi rivolge uno sguardo serio.
<< Non dobbiamo perdere tempo in queste cose, o sbaglio? >>
<< Se alludi al fatto che la tua famiglia... >>
<< Alludo alla tua lista. >>
Io sussulto: l'avevo quasi dimenticato. Ma c'è qualcosa che mi sfugge.
<< Tu hai detto che mi avresti fatto incontrare tuo padre... Ma hai problemi familiari... Questa cosa non mi convince. >>
Lui abbozza un altro sorriso.
<< Su questo non devi preoccuparti. >>
<< Lo spero. Ma sappi, caro Signor Harstrong, che se stai finendo nei pasticci per colpa mia - ancora di più di quanto tu non lo stia facendo ora - ti darò un bel pugno. >>
William ride, e quel suono è il più bello, il mio preferito.
<< Ho afferrato, Signorina Herstood. >>

Oggi fa caldo, davvero, davvero caldo. Me ne rendo conto soltanto ora, in camera mia, mentre mi cambio velocemente. Alla fine io e William ci siamo decisi a tornare a casa, e non abbiamo visto o trovato nulla di sospetto, fortunatamente. Ci siamo fiondati nei rispettivi appartamenti per cambiarci, e ci siamo dati appuntamento tra una decina di minuti. Ho ancora un pò di tempo. Mi infilo i primi jeans e la prima t-shirt che trovo e corro in bagno, per darmi una sciacquata al viso. Ero davvero in condizioni terribili, chissà la gente cosa aveva pensato, vedendo una ragazza vestita elegante e un ragazzo più grande di lei in jeans e maglietta, con un'aria stanca e con le occhiaie aggirarsi per le strade di New York come se niente fosse. Ah, non posso nemmeno pensarci! Che figura terribile! Mi sto sistemando i capelli quando il campanello suona. Stavolta William è in anticipo, questo glielo rinfaccio. Sorridendente mi avvio verso l'ingresso, apro la porta... E mi blocco.
<< Ciao, Camilla. >>
Non è William, è Lilian. E non ha una bella cera, per niente. Si vede che sta trattenendo una furia dentro di sè. Ahi.
<< Posso entrare, carissima? >>
<< Certo... >>
Mi sposto per farla entrare e lentamente chiudo la porta dietro di me. La mia migliore amica sembra stare per scoppiare. Stringe i pugni sui fianchi, tremando, e quando si volta vedo che ha il volto rossissimo e gli occhi lucidi.
<< Nemmeno una chiamata! >>
Urla così forte che mi soprende, traballo e indietreggio, andando a sbattere contro la porta. Lilian non si ferma, è una furia.
<< Io.. Non sapevo dove eri! Ho aspettato qui a casa tua tre, quattro, cinque ore... Fino alle due, Camilla! Volevo essere qui quando saresti tornata, e mi avresti raccontato come era stato il tuo appuntamento... Ti ho chiamato un sacco di volte, ma non eri raggiungibile! Non mi hai richiamata, nè mi hai mandato un messaggio! Ti.. Ti rendi conto di cosa.. >>
Davanti ad una me sbigottita, Lilian crolla in ginocchio, riprendendo fiato. Lentamente alza il viso e mi fulmina. Sta per dire qualcos'altro, ma il campanello suona di nuovo. Lancio un'occhiata all'orologio; sono passati esattamente dieci minuti. C'e solo una persona in grado di essere così puntuale. Sotto lo sguardo di fuoco di Lilian, apro la porta, dietro la quale compare la figura allegra di William. Solo che, quando vede la mia amica in ginocchio, il suo sorriso scompare.
<< Cosa... >>
<< Tu! >>
Lilian si alza in piedi e punta William, furente. Lui mi guarda spaventato - come dargli torto, quando è così arrabbiata Lilian fa davvero paura - e io gli mimo con le labbra il suo nome. William comprende: le ho raccontato molte cose sulla mia migliore amica. Adesso lei lo sta squadrando, trattenendo a stento la rabbia.
<< Tu... Sei William, giusto? >>
Lui annuisce. E, sotto due paia di occhi attoniti, Lilian lo afferra per il colletto e lo tira verso di lei, fulminandolo con lo sguardo.
<< Non ho la più pallida idea di cosa tu voglia fare con Camilla, ma ti giuro sul mio onore che se la fai soffrire te la vedrai con me, capellone. E non sarà piacevole. >>
Con un movimento del polso, Lilian spinge William lontano, sul pianerottolo. Poi prende un gran respiro... E torna sè stessa. Si volta verso di me con un sorriso luminosissimo, come se quello che ha appena fatto non fosse mai esistito.
<< Allora, tesoro! Raccontami tutto! >>

Perdono, perdono, perdono!
Angolo Autrice (pronta ad essere linciata)
Ok, lo so che questo capitolo è arrivato leggermente in ritardo, e che è anche leggermente corto, ma in questo periodo mi sono successe un pochino di cose, più o meno felici. Inanzitutto, sto lavorando a due grandi progetti, riguardo il campo della scrittura, e in questi giorni ci ho dedicato anima e corpo, quindi per La Lista dei Desideri mi è rimasto poco tempo. Comunque! Non ho intenzione di abbandonare questa ff, anche perchè mi piace scriverla, visto che la protagonista - e soprattutto l'amica della protagonista - è una matta senza freni, sfogo qui tutti i miei desideri più perversi.
Vero, cari lettori, che un pensierino me lo lasciate? Anche piccino piccino? Accolgo tutto! Complimenti, domande, offese (le più probabili).
Quindi... Al prossimo capitolo, speriamo il più presto possibile!
Baci.
  
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