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Autore: Daphne_Descends    11/04/2008    3 recensioni
Cosa succederebbe se due epoche si incontrassero? Se Harry si ritrovasse in un'altra Hogwarts, con i suoi amici e tre Serpeverde? Se scoprissero il futuro?
Basta leggere per scoprirlo.
N.B. Il futuro non è quello inventato dalla Rowling (più informazioni all'interno) Dateci almeno un'occhiata!
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Il trio protagonista, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Pansy, Ron/Hermione
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'Turn around - Collection of Hogwarts' life'
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Vorrei specificare una cosa…il futuro non è quello della Rowling, è un futuro che ho immaginato io prima del settimo libro, con le coppie che mi piacciono.
Per quanto riguarda gli avvertimenti: AU ve l’ho già spiegato, OOC perché ovviamente i caratteri saranno diversi da quelli del libro.
Mi sembra di aver detto tutto.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, se dovrei continuarla o no…grazie!

 

 
 

Un giorno come un altro…o forse no…

 

 

Hogwarts.
Scuola di Magia e Stregoneria.
Scuola di misteri.
Scuola che ha formato le più grandi menti del mondo magico.
Che, per quanto difficile, invoglia sempre gli studenti a dare del proprio meglio e ad impegnarsi senza sosta…

«Basta! Io non ce la faccio più!»
«Shh! Abbassa la voce, Ron! O Madama Pince ci caccia fuori a calci e non mi sembra che questo sia il periodo migliore per venire banditi dalla biblioteca!»
Ronald Weasley sbuffò, allungandosi ancora di più sul tavolo di legno «Non sarebbe una cattiva idea. Sono stufo di passare tutti i miei pomeriggi in questo posto!»
Hermione Granger gli lanciò un’occhiataccia. Ma perché cavolo doveva essere così testardo?!
«Bravo! E dopo come pensi di superare i M.A.G.O.? Sia ben chiaro che io non ho alcuna intenzione di aiutarti, né te né Harry, capito?»
Il ragazzo chiamato in causa distolse lo sguardo dalla finestra che dava sul parco illuminato dal sole e tremendamente invogliante. «Ma fare una pausa ogni tanto non ci farebbe male, Hermione» sussurrò con voce sfinita.
Lei fece schioccare la lingua emettendo un borbottio che suonava tanto come un Scansafatiche, per poi tornare al proprio tema di Pozioni.
Fortunatamente per i due ragazzi qualcosa, o meglio qualcuno, arrivò a salvarli da quella tortura quotidiana.
Una ragazzina minuta con lunghi e ricci capelli neri e occhi azzurro chiarissimo, si avvicinò velocemente al loro tavolo.
«Ragazzi» li chiamò sussurrando concitata.
Tutti e tre voltarono lo sguardo verso di lei.
«Ciao Sharon» la salutò gentilmente Hermione «Cosa c’è? Qualche problema?»
Era una ragazzina del primo anno del Grifondoro e, per qualche strana ragione, aveva subito ispirato in Hermione uno strano sentimento di tenerezza.
Sembrava talmente fragile da potersi rompere in un istante e questo la portava a volerla proteggere e stare attenta a quello che faceva.
Annuì, con il visino preoccupato «Ginny e Luna sono al settimo piano, nel corridoio ovest…»
I tre si guardarono, confusi. Qual era il problema?
«…con i Serpeverde…»

 
Ginny Weasley si era alzata contenta e stranamente euforica quella mattina. Come se di lì a poco sarebbe successo qualcosa di piacevole.
Aveva incontrato Luna per caso in un corridoio, che cercava Ricciocorni Schiattosi, ed essendo di buon umore aveva deciso di accompagnarla nella sua ricerca.
E così erano finite fino al settimo piano, in un corridoio sperduto dove non passava mai nessuno…e invece avevano incontrato i Serpeverde.
Ma non dei Serpeverde qualsiasi, che avrebbe potuto freddare in due secondi, ma Lui
Quell’antipatico, snob, maleducato, arrogante e tanto altro di…
«E allora Weasley, cosa vogliamo fare?»
…Draco Malfoy…
«Facciamo che tu e la tua cricca di dementi vi spostate e ci lasciate passare, altrimenti ti tiro un pugno su quella faccia da idiota che ti ritrovi!»
«Dementi? Ma come ti permetti razza di pezzente!»
«Pansy, calmati»
«Lasciami andare, Blaise! Giuro che le riduco quel faccino da oca in un ammasso di pustole informi!»
«Devi solo provarci Parkinson, e dopo non ti riconoscerà più nemmeno tua madre!»
«Dai ragazze, calmatevi» tentò invano Luna.
«E tu non ti intromettere!» esclamarono in coro.
La ragazza rimase ad occhi sbarrati, mentre lei e Blaise si allontanavano lentamente da quelle due furie.
Draco Malfoy le guardava distaccato, appoggiato al muro, come se tutto quello che stesse accadendo non lo riguardasse per niente.
Prima che le due potessero realmente arrivare a strapparsi i capelli, si elevò una voce dal fondo del corridoio «GINNY!» Una massa di capelli rossi si fiondò accanto alla sorella, che incurante di tutto continuava a sbraitare contro la Serpeverde.
Harry ed Hermione raggiunsero l’amico.
«Ehi, Malfoy! Ferma quell’oca della tua amica!» esclamò il primo.
«Pensaci tu Potty, io non ho intenzione di sporcarmi le mani» rispose stranamente tranquillo quello.
«Io non sono un’oca, stupido sfregiato!» Pansy interruppe la discussione con la rossa, solo per fronteggiare il ragazzo «Prova a ripeterlo se ne hai il coraggio!» ringhiò avvicinandosi minacciosa.
Una risatina bloccò tutti ai propri posti. Una ragazzina si avvicinò al luogo della disputa, con un sorriso sulle labbra.
«Sharon, ma cosa-?»
«Eccoti qui, finalmente, piccola irriverente primina!» Draco interruppe Hermione, staccandosi finalmente dal muro «Mi hai fatto venire fin quassù, adesso me la paghi!» le si avvicinò furente, ma ad un paio di metri di distanza venne bloccato da qualcosa di invisibile.
Sharon rise, giocosa.
«Ma cosa significa?» chiese confusa Hermione tastando l’aria davanti a sé e incontrando qualcosa di duro e liscio.
«Siete intrappolati» disse la piccola con voce limpida «E’ uno scudo»
«Sei stata tu?» domandò Harry.
«Lei?» esclamò Pansy, accanto a lui «E’ solo una mocciosa!»
«Perché l’hai fatto?» chiese Hermione confusa.
Lei rise di nuovo «Il destino è talmente imprevedibile, non trovate?» disse, inclinando il  capo come per studiarli meglio «Percorre strade strane per raggiungere il suo obiettivo. A volte verrebbe da chiedersi come faccia a trovarla sempre, come faccia a fare sempre la cosa giusta. Il destino è cieco. Ma chi non è felice che lo sia? Altrimenti la vita sarebbe così prevedibile. Tutti vogliono conoscerlo, ma lui non si mostra a nessuno…Scommetto che anche voi siete curiosi. Tutti lo sono. Tutti vogliono scoprire il proprio destino…e voi…volete scoprire il vostro?»
Appena finì di parlare, una luce iniziò ad irradiarsi. Da tutto…e niente…
Chiusero gli occhi. E la luce inondò ogni cosa.

 

 

   
 
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