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Autore: youremyocean    21/10/2013    1 recensioni
E' tipo la mia prima vera long e non ho resistito alla tentazione di farla sui miei idoli, che saranno parte integrante della storia, obviously, ma che troverete solo un po' più avanti, da tipo il quarto, forse quinto capitolo. La protagonista di questa storia si chiama Serena, la sua migliore amica Giada, le sue coinquiline Zola e Tomma, il suo nipotino Simone. E' italiana, ma fugge dai ricordi e trova rifugio a Londra, dove tutta la sua vita viene stravolta; non riesce a superare il profondo senso d'abbandono che sente dentro a causa della perdita di una persona cara.// Non so che altro scrivere, tranne che l'intera storia è dedicata alla mia migliore amica, e che se i primi capitoli vi sembrano un po' tetri, i'm sorry, è necessario :')
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Run Away.


 



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Serena

 

Sono passate due settimane da quando è iniziata la scuola e ogni giorno tutte noi ragazze abbiamo seguito una precisa routine: sveglia, doccia, colazione, scuola, pranzo con Eleanor e i ragazzi, asilo, casa, studio, lavoro. Facile, ma Simone non ci ha mai dato un attimo di respiro, eccitato da questa nuova città e da tutte queste facce che ha appena cominciato a riconoscere. E così è cominciata questa giornata, come tutte le altre. Una volta all'asilo lasciammo Simo nelle mani delle ragazze che avevamo imparato a conoscere e in cui avevamo riposto la nostra fiducia, nonostante quel giorno non ci fosse Leona, una nostra amica che lavorava lì. Lasciammo Tomma alla sua scuola e proseguimmo io, Giada e Zola verso la nostra Università, dove quattro ragazzi ci stavano aspettando con dei caffè fumanti nelle mani e, nonappena ci videro, ci vennero incontro porgendoceli. Zola e Giada li ringraziarono abbracciandoli, io invece me ne stetti da parte bevendolo sovrappensiero. Oltre al non aver trovato Leona all'asilo ora non si vedeva nemmeno Louis. Peccato, quel ragazzo era uno dei pochi che sapesse farmi ridere.

-Ehi straniera, cos'hai?- Zayn, con il quale avevo un buon rapporto, più stretto rispetto a quello con gli altri, mi venne vicino sorridendomi.

-Oggi Leona non era a lavoro, e non ho idea di dove sia. Non vorrei avesse problemi, negli ultimi tempi era sempre giù di corda- spiegai io.

-Leona?- Liam ci venne vicino, come richiamato da quel nome.

-La ragazza che lavora all'asilo vicino a casa nostra, è... una nostra amica- disse Zola, non specificando come conoscessimo la ragazza, visto che non loro non sapevano nulla di Simone; decidemmo di entrare, visto che le lezioni sarebbero iniziate da lì a quindici minuti (e sì, ancora mi perdevo là dentro, perciò qualcuno degli altri mi accompagnava sempre, di solito Zayn, con cui avevo più classi in comune, o Zola), ma mentre camminavamo nell'atrio, vicino alla segreteria vidi una ragazza, non molto alta, dai capelli lunghi, marroni e gli occhi da cerbiatta, che ci veniva incontro con gli occhi lucidi e che si fiondò tra le braccia di Liam, che la strinse per riflesso, fino a ché non vidi il suo sguardo che si faceva sicuro, come se la conoscesse.

-Leona?- chiesi, sorpresa; era proprio lei.

Si girò richiamata dalla mia voce e ci vide tutte lì, sorpresa quanto noi.

-Ragazze, cosa ci fate qui?- disse, tentando di non far notare che le tremava la voce. Osservai come Liam la stringeva per il fianco, sorreggendola.

-Ci studiamo, in realtà. E tu, cosa fai qua?- disse Zola.

-E' la mia ragazza, ma ad essere sincero nemmeno io so come mai è qui. Cos'è successo?- ci spiegò Liam, voltandole il viso verso di lui.

-Posso partarti un attimo in privato, per favore?- gli chiese lei, e lui annuì.

-Ragazzi, voi andate, noi ci vediamo dopo a pranzo- e se ne andarono.

Per tutta la durata delle lezioni (fortunatamente avevo solo tre ore quella mattina) pensai a Leona e a quanto sembrasse preoccupata e triste, non l'avevo mai vista così; speravo solo di poterle essere d'aiuto, di qualunque cosa si trattasse. A metà della seconda ora mi girai dalla parte di Zayn, a due sedie da me, e decisi di scrivergli un biglietto.

“Ehi, da quanto Leona e Liam stanno insieme?” e glielo passai, attenta a non farmi vedere dal professore particolarmente stronzo di scienze. Brillante, ma stronzo.

“Da un anno, perché?” me lo rimandò indietro con scritto questo, e mi affrettai a rispondere.

“Niente, è solo che la conosciamo da mesi e lei non ci ha mai parlato di Liam. Pensandoci bene, non ci ha mai detto molto di sé, non so neppure dove abita.” scrissi, un po' abbattuta nel constatare quanto fossero vere quelle parole. Glielo rimandai e lo osservai chinarsi per scrivere.

“Ha una situazione difficile in famiglia e non ne parla spesso, è una brava ragazza ma ha il difetto di tenersi tutto dentro. Ci sono voluti mesi perché si decidesse ad accettare di uscire con Liam, e settimane prima che si decidessero a mettersi insieme. In quel periodo Leeyum era sempe su di giri, ogni volta che suonava il cellulare saltava per aria e correva a vedere se si trattava di lei. Ci tiene davvero tanto.”

Sorrisi leggendo la sua risposta, poi scrissi una nuova frase, lasciando perdere l'argomento e ricordandomi di chiedere informazioni direttamente a lei a pranzo.

“Louis invece dov'è?”.

“Louis è dai suoi a Doncaster, ha avuto dei problemi con Eleanor unltimamente e per staccare ha deciso di andare a trovare le sue sorelle e sua madre. Tornerà tra qualche giorno. Ti manca?”.

Lessi con attenzione ciò che mi aveva scritto, poi riflettendoci tra me e me mi resi conto che sì, mi mancava quel pazzo del mio amico, e se c'era una persona al mondo a cui non mi dava fastidio confidarlo, quello era Zayn, perché sapevo che lui lo chiedeva perché gl'interessava, e non per presa in giro, perciò scrissi “Sì” e gli chiesi “e a te?”, poi glielo rimandai.

“Sì, anche se non mi dispiace dormire tutta la notte di fila senza ritrovarmi la mattina con il terrore di riaprire gli occhi per trovarmi davanti qualche suo scherzo idiota. Non sai quante me ne ha combinate negli ultimi mesi.”

Ridacchiai leggendo e riposi il foglietto nel porta matite, per poi tornare a concentrarmi sulla lezione.

 

Ad ora di pranzo ci ritrovammo tutti insieme fuori dall'Università, e osservai Leona che, nonostante non fosse del tutto calma, perlomeno ora non sembrava che stesse per piangere da un momento all'altro. Andai da lei appena la vidi e l'abbracciai. Avevo un forte senso di protezione verso quella ragazza, sembrava così piccola e fragile, che avevo paura si potesse rompere.

-Andiamo?- le chiesi, e lei sorridendo mi venne dietro insieme agli altri fino al McDonald's, dove prendemmo posto e ordinammo. Alla mia sinistra c'era Leona, alla destra Giada, che parlava con Niall e Zayn. Harry era davanti a me ed era concentrato sul suo cellulare. Quel ragazzo sembrava vivere con quell'affare in mano, e non dava segni di vita apparte le dita che si muovevano veloci sullo schermo e gli occhi che si muovevano. A parte questo a guardarlo di sfuggita sembrava pietrificato.

-Allora, Leona, cos'è successo?- chiese Zayn, sorridendole. Io seguì il suo sguardo e la vidi arrossire.

-Scusatemi se sono piombata così stamattina, è che...- guardò Liam che le sorrise, incoraggiandola, e continuò – ho litigato con i miei genitori, e sono scappata di casa-.

La guardai a bocca aperta: quello scricciolo che se ne andava di casa? E dove sarebbe stata ora?

-Pensavo di farla venire a stare da noi, solo... Ecco, non so se sia questa grande idea- spiegò Liam gesticolanda. Giuro che era arrossito un po', quanto era gentile quel ragazzo? Ci credo che si era innamorato di Leona, sembravano la coppia perfetta.

-Non se ne parla nemmeno, non la lasceremo a voi bruti- dissi io sicura, guardando le altre che annuirono.

-Verrà a stare da noi, abbiamo un letto in più in camera di Giada, potrà stare lì fino a quando vorrà- e le strinsi una mano sorridendole, vedendo come le si era illuminato il viso.

-Siete sicure? Non voglio disturbare, davvero- disse però lei, mordendosi le labbra.

-Non disturbi affatta, tranquilla. Anzi, ci fa solo piacere- aggiunse Zola.

-Va bene, ma ad una condizione: devo pagare la mia parte d'affitto- e ci guardò una ad una.

Alla fine acconsentimmo, proprio quando Harry alzò gli occhi su di noi e se ne uscì con un 'Che mi sono perso?' che mi lasciò di stucco.

-Se mollassi per un po' quel cellulare lo sapresti- risposi, schietta. Spesso non lo reggevo proprio, non che avessimo mai parlato molto, però ricordavo ancora il sorriso che mi aveva lanciato oltre la vetrata dello Starbucks in cui lavoravo, quella sera di due settimane prima insieme a Niall. E non c'era verso che se ne andasse dalla mia testa.

 

Nel pomeriggio, dopo aver avvertito Tomma della nuova coinquilina e averle chiesto di preparare qualcosa per festeggiare, andammo io, Leona, Liam e Harry, che voleva a tutti i costi farsi perdonare per la sua scortesia, a prendere delle cose per lei nei vari negozi e a riprendere le sue cose da casa sua. Fortunatamete entrambi i genitori erano al lavoro e non ci furono scenate, anche se trasportare anche alcuni mobili fu una fatica, ma dopotutto c'erano i ragazzi e infatti se ne occuparono quasi del tutto da soli. Mentre aspettavamo che li mettessero nella mia auto andai a prendere qualcosa da bere ad un bar vicino e feci un salto in un supermercato per compare dei pannolini per Simone, che nascosi per bene nella mia borsa, e tornai proprio mentre Harry caricava l'ultimo scaffale. Chiuse lo sportello della bagagliaio e si girò verso di me, sorridendomi. Gli porsi la sua bottiglietta e avvertii un brivido quando le nostre dita si sfiorarono; mi ritrassi in fretta, porgendone poi una a Leona e una Liam, che si erano seduti vicino sui sedili posteriori dell'auto, così da lasciarmi da sola davanti con il riccio. Ad essere sincera quel ragazzo m'innervosiva, perciò mi tirai giù le maniche della maglia e provai a concentrarmi solo sulla guida, accendendo la radio che stava passando 'Burn' di Ellie Goulding, e mi misi a canticchiarla a bocca chiusa. Vidi Harry che mimava con la bocca le parole di sfuggiti, prima di tornare a concentrarmi sulla strada. Arrivati a casa entrammo tutti quanti e, dopo un rapido giro visto che nessuno dei tre aveva mai visto l'appartamento, li condussi nella stanza di Giada, dove, appena entrati, i ragazzi si fermarono di botto.

-Ehm, Serena, che ci fa qui una culla?- mi chiesero, e io cercai in fretta una scusa. Non sapevo se Giada volesse o no che i ragazzi sapessero di Simone, ma ormai il danno era fatto e io cercai di uscirne nel modo più indolore impossibile.

-Oh, quella è la culla del figlio di mia cugina che è dovuta partire per l'America per lavoro e ce lo ha lasciato per qualche mese, e l'abbiamo sistemata qui perché era la stanza con più spazio, e poi Simone adora Giada-. Però, sono brava ad inventare balle. Dai loro sguardi capì che mi credettero e insieme cominciammo a sistemare le cose di Leona, che mi aveva tenuto il gioco, visto che lei sapeva perfettamente che Simo era figlio della mia migliore amica. Una volta finito tornarono anche gli altri dal lavoro, io fortunamente avevo il giorno libero, e ci mettemmo tutti insieme in salotto, per terra e sui divani, a mangiare e festeggiare. Riuscì ad avvertire Tomma, Giada e Zola della bugia che avevo detto ai ragazzi riguardo a Simone, non sapendo cos'avrebbe voluto fare sua madre, e lei mi ringraziò nonappena fummo sole nella cucina.

-Non sapevo davvero cosa fare, non volevo dirglielo ancora, non sapevo come Niall avrebbe reagito e...-.

-Aspetta, cosa? Che c'entra Niall?- le chiesi, stranita.

Lei mi guardò sorpresa dalle sue stesse parole.

-Oddio. Già, ti piace il biondo irlandese?- dissi, a metà fra il sconcertato e il felice. Si meritava qualcuno che lo amasse, e sin dal primo momento avevo notato le occhiate che le lanciava quando lei non lo guardava a sua volta. Ma ovviamente la mia amica non se n'era mai accorta, tipico.

-Io, credo di sì. Ma non voglio farlo scappare, okay? Almeno così avrò un po' di tempo per trovare il modo migliore per dirglielo. Grazie Ser-.

Mi abbracciò e mi chiese come mi sentivo, e quella domanda mi lasciò spiazzata: nelle ultime due settimane non mi ero tagliata. Quella consapevolezza giunse improvvisa, lasciandomi con il fiato bloccato in gola. Mi sedetti sullo sgabello dietro di me e mi lasciai investire da un miscuglio di sollievo e rimorso. Fissai il vuoto per qualche decina di secondi, poi con voce incerta le risposi che stavo bene.

-Non mi sembra affatto, ma se ti forzo poi scappi via, sei fatta così. Quando vorrai parlarne ci sarò, va bene?- mi diede un bacio sulla guancia e portò di là gli stuzzichini che eravamo venute a prendere, lasciandomi da sola. L'unica cosa di cui avevo bisogno, oltre ad una bella sigaretta.

Andai in terrazzo, fumai l'ultima del pacchetto e quando tornai trovai tutti quanti che chiacchieravano e ridevano, la tv accesa su un canale di musica che stava mandando 'Bonfire Heart' di James Blunt. Harry alzò lo sguardo quando entrai e mi fece cenno di sedermi accanto a lui sul divano, così lo raggiunsi, rubandogli la cuffia e infilandomela, non so neppure io perché, però mi sentii più al sicuro, in un certo modo, e gli sorrisi anche io. Nonostante questo, la scena che più mi riscaldò il cuore fu vedere Simone, che da poco aveva mosso i primi passi, sorretto da Niall, seduto sul tappeto con le spalle rivolte contro il divano, e accanto a lui Giada che rideva sentendolo parlare al bambino.

Quella sera, in bagno, ripensai a quella visione, e portandomi la lama al gomito incisi una sola linea, poco profonda, da cui stillarono solo tre gocce di sangue, ma non sentii il bisogno di continuare, né di andare più a fondo. Ripulì tutto, con una strana pace nel cuore, e andai a dormire senza quel senso di soffocamente che mi assillava da mesi, con ancora il cappello di cotone di Harry, di un blu scuro, in testa.
 


Angoletto:
no, non è un miraggio, e nemmeno un incubo, it's me and i'm back, con un nuovo capitolo. Oggi non sono andata a scuola e ho pensato che era il momento di continuare la mia long; erano mesi che non lo facevo, e mi è venuta questa voglia improvvisa di scrivere ancora su di loro. Spero mi perdoniate per quest'attesa di un'estate intera, spero di riuscire a continuarla con molto più anticipo. Lasciatemi qualche recensione, pls, perché come al solito se non arriviamo a 4/5 non continuo. (: Byee. 



 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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