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Autore: VeggyILoveyou    21/10/2013    3 recensioni
Gaara, un ragazzo che fin dall'infanzia ha sofferto molto e non ha mai saputo cosa fosse l'amore. Ma qualcuno tenterà di insegnarglielo e cercherà di fare breccia nel suo cuore bisognoso di affetto. Salve! Eccomi tornata con questa nuova ff! Spero che leggerete e rece in tanti! ^^
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kankuro, Sabaku no Gaara , Temari, Altri, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"L'idea di Kankuro"- 10° capitolo

L’idea di Kankuro

 
-No, non ho intenzione di continuare così, spiacente!-
-E dai, non fare la bambina adesso!-
-No, no e no! Mi rifiuto!- Kankuro sbuffò per l’impazienza e si rese conto del fatto che se solo avesse sentito un’altra lamentela, sarebbe impazzito; ecco perché non voleva andare in missione con gente del genere e soprattutto con delle ragazze, specialmente se quest’ultime sapevano solo lamentarsi. Hikaru, in quel momento, se ne stava lì, ferma e immobile con i piedi ben saldati a terra, con l’aria imbronciata, ma allo stesso tempo testarda, decisa com’era a far valere le proprie ragioni.  
-Smettila, Hikaru, ti comporti proprio da stupida a volte- la rimproverò Sheen.  
-Lasciatela stare è solo una ragazzina viziata ed egoista!- Sentire la voce di Matsuri, era come aver percepito il vento che spingeva le fiamme di un incendio verso un punto più pericoloso, facendo così in modo che esse si propagassero. Era ben la terza volta che litigava con Matsuri, sua compagna di squadra in quella missione: non sapeva spiegarsi bene il perché, ma quel giorno, la sua amica/nemica era abbastanza nervosa e non appena aveva detto qualcosa che a suo parere era innocuo, lei si era subito agitata e le si era rivolta male. A quel punto era scoppiato un finimondo e Hikaru, che di certo non si faceva mettere i piedi in faccia da nessuno, ne tantomeno da una ragazzina, aveva replicato a quel tono di voce con altrettanta acidità se non di più, conoscendo il suo caratterino acceso. Tutto questo era successo dopo che Kankuro aveva spiegato loro la missione da svolgere, informando tutti che era meglio partire subito se volevano finire al più presto il loro compito (anche se non sarebbe stato facile, visto che Gaara li aveva già avvisati che non sarebbe stata una passeggiata trovare quelle informazioni di cui necessitava per risolvere il curioso caso che gli si era presentato qualche giorno fa), dopodiché non appena si ritrovarono fuori dal confine del villaggio, Hikaru aveva iniziato a fare qualche battuta sul Kazekage e su quanto fosse carino, ecc. Al che, Matsuri, dopo aver sentito altre varie battute e frecciatine rivolte a lei, si era evidentemente innervosita parecchio e da lì era nata tutta la questione, tutto sempre perché c’era di mezzo Gaara, pensò Kankuro. E adesso, per colpa di questo conflitto stupido tra ragazze, si erano dovuti fermare un attimo per tentare di ristabilire un po’ la situazione o almeno questa era l’intenzione di Kankuro.   
-Sentite, perché non risolvete questa lite più tardi? Magari quando ci riposiamo la notte?- chiese speranzoso -l’importante è che non vi fate sentire da me- continuò poi a dire in tono risoluto. -O meglio ancora, perché non rimandate la vostra lite dopo il completamento della missione?-
Le due ragazze si scambiarono un’occhiata, ancora un po’ incerte sul da farsi, anche se sapevano benissimo che Kankuro aveva ragione e che quello non era proprio il momento adatto per litigare, anzi, se ci fosse stato un altro a capo della missione anziché Kankuro, certamente non gli sarebbe andata tanto liscia a entrambe e poi, Matsuri, doveva sbrigarsi se voleva aiutare i suoi amici a risolvere l’intera faccenda, visto che era stata proprio lei a chiedere espressamente al Kazekage di farla partecipare a quella missione, quindi, se non voleva deluderlo, doveva mettere da parte i bollenti spiriti e collaborare e magari non prendersela per ogni cosa che le diceva Hikaru. Sorrise quindi a Kankuro con gratitudine e subito dopo, voltandosi verso Hikaru, le disse con lo stesso sorriso: -Kankuro ha ragione. Smettiamola e concludiamo la missione, dopo avremmo tutto il tempo di litigare.-
-Mmh…ok- bofonchiò l’altra, alzando leggermente gli occhi al cielo con fare teatrale, dopodiché riprese il cammino insieme agli altri senza fiatare, facendo in tal modo la felicità di Matsuri e degli altri membri della squadra. Attraversarono così il deserto senza incontrare particolari intoppi come una tempesta di sabbia, che in quel periodo, di solito, erano molto frequenti, inoltre, tutti andavano abbastanza veloci e non si lamentavano, aspettando anche con pazienza qualche compagno che ogni tanto si fermava per riprendere fiato e di questo Kankuro ne fu soddisfatto, perché quando volevano, quelle due, formavano una grande squadra e anche gli altri due individui non erano niente male, ma del resto, loro erano jonin come lui e non si perdevano molto in chiacchiere quando c’era una missione importante da svolgere e questo era da ammirare. Uno di loro in particolare era il più silenzioso, ma quando agiva, a parere di Kankuro, era un tipo altamente qualificato e ben dotato come ninja; lo aveva visto un paio di volte in azione, poiché erano stati compagni di squadra in molte occasioni e ogni volta, avevano conseguito nel migliore dei modi i compiti che gli erano stati affidati. Costui era un tipo alto e robusto con due occhi neri come la pece e i capelli dello stesso colore e si chiamava Jon. L’altro ragazzo era Sheen: robusto, alto, biondo e con due grandi paia di occhi azzurri e limpidi come il cielo. Comunque, nonostante i due ragazzi apparentemente sembrassero innocui, in realtà non lo erano affatto, altrimenti, di certo Kankuro non avrebbe acconsentito ad averli accanto a sé in quella missione. Dopo un paio d’ore, a tarda serata, il team giunse finalmente a destinazione, tuttavia, qualche metro prima di mettere piede tra quelle rovine e iniziare la ricerca, Kankuro si fermò di colpo e così fecero anche gli altri.
-Che succede?- chiese Matsuri.
-Per ora nulla, ma ho un brutto presentimento...- rispose. -e poi si è fatto buio, quindi ritengo sia molto più prudente fare qualche passo indietro per poter accamparci e riposare un po’, almeno fino alle prime luci dell’alba- aggiunse infine voltandosi indietro.
-Come vuoi.- Detto questo, la squadra tornò ancora indietro di alcuni metri e quando il loro leader fu certo del punto preciso in cui potersi accampare, posò a terra lo zaino che aveva in spalla e fece cenno agli altri di fare lo stesso. Sheen, Jon e Matsuri, tirarono fuori il sacco a pelo e il resto dell’occorrente necessario di cui avevano bisogno, mentre Hikaru , non appena arrivata, si sedette immediatamente su un’enorme masso, sbuffando esasperata e non si preoccupò nemmeno di nascondere l’irritazione quando notò che un insetto le si era posato sulla spalla.
-Che schifo!- esclamò mentre lo cacciava via disgustata.
-“Che schifo”- le fecero eco Sheen e Jon, facendosi beffe di lei.
-Piantatela idioti- li rimproverò Kankuro, tentando tuttavia di nascondere inutilmente un sorriso.
-Non capiscono niente, capitano- disse Hikaru con finta aria di superiorità, ma poi, anche lei non riuscì a nascondere a lungo un sorriso, consapevole del fatto che ai propri compagni piaceva prendere in giro chiunque e non solo lei e infondo, la maggiorparte delle volte, erano anche divertenti. Dopo questa conversazione, i ragazzi finirono di preparare l’accampamento, adesso rimaneva solo da procurarsi alcune provviste; per questo, si offrirono volontari i due ragazzi del gruppo, mentre Hikaru dichiarandosi stanca, si ritirò momentaneamente nella sua tenda, in attesa che Jon e Sheen tornassero con il cibo. Rimasti così da soli, Kankuro e Matsuri iniziarono a preparare la legna per il fuco e approfittando del fatto che finalmente c’era un po’ di pace e tranquillità, Kankuro iniziò a scambiare due parole con Matsuri, sperando di ottenere le risposte di cui aveva bisogno per poterla aiutare.
-Allora-, iniziò cauto, -come va con Gaara?-
Matsuri sospirò rassegnata poiché si aspettava una domanda del genere da Kankuro e sapeva perfettamente, purtroppo, che la delicatezza non era il suo forte e che preferiva andare dritto al sodo, anche quando la situazione si presentava in maniera abbastanza delicata e questo spesso, era motivo di lite fra lui e Temari che lo rimproverava proprio a causa di questo suo strambo carattere.
-Che intendi dire?- rispose lei tentando di far finta di niente.
-Va tutto bene con il mio maestro…perché non dovrebbe?-
-Matsuri, potrai anche prendere in giro il mio ingenuo fratellino, ma non me.- Kankuro le rivolse un sorriso gentile quando vide il viso di lei arrossire immediatamente in risposta alla sua allusione.
-è abbastanza evidente quello che provi per lui-, continuò. -E anche Temari se ne accorta. Solo Gaara è ancora un po’ cieco al riguardo.-
-Oh, ti prego Kankuro, non dire niente al kazekage! Non potrei sopportarlo!-
-E perché no?- domandò confuso.
-Perché me ne vergognerei e poi so già quello che mi direbbe.-
-E cosa pensi ti direbbe?-
-Beh…tanto per cominciare, mi guarderebbe con pietà e perderebbe quella poca stima che ha di me adesso…- a quel pensiero, Matsuri abbassò il capo intristita, sapendo perfettamente che qualsiasi cosa avrebbe detto Kankuro, non sarebbe servita a rassicurarla e a farle cambiare idea, anche perché i pensieri di Gaara, erano ignoti anche a lui che era suo fratello, quindi figuriamoci gli altri come potevano capire cose gli passasse per la testa, soprattutto lei che era già abbastanza confusa di suo.
-Matsuri, ascolta: non so quale sarebbe la reazione di mio fratello se ricevesse una dichiarazione d’amore di una ragazza, ma ti dico che anche se sarebbe negativa come immagini, questo accadrebbe non perché non gli piaci, anzi, ma perché non sarebbe preparato a una cosa del genere e non saprebbe gestire bene questo nuovo tipo di sentimento, capisci cosa voglio dire?- Kankuro le mise una mano sulla spalla e la guardò con fare comprensivo, immaginando già come avrebbe replicato Matsuri.
-Ci ho pensato anch’io, ma ti assicuro che questa è l’ultima cosa che mi preoccupa.- Kankuro non disse nulla e attese pazientemente che lei trovasse le parole esatte per esprimersi e per spiegare, trovando così dentro di sé il coraggio di confidarsi finalmente con qualcuno, anziché tenere tutto dentro come faceva sempre. Dopo una estenuante lotta contro se stessa, Matsuri decise che forse, non era tanto sbagliato una volta tanto aprirsi con qualcuno, anche se qualcuno era Kankuro, di cui Temari diceva spesso che non ci si poteva fare affidamento per via del suo carattere di natura impulsiva, ma ciò non voleva certo dire che lui non comprendesse la situazione.
-La cosa che mi preoccupa-, continuò poi triste, -è questa: e se non corrispondesse i miei sentimenti dopo che lascerei passare un po’ di tempo?-
-Dimmi una cosa Matsuri, se tu avresti la prova certa che Gaara ricambiasse, anche se in minima parte, quel sentimento particolare nei tuoi confronti, tu, allora, ti faresti avanti? Gli diresti quello che provi per lui?- le chiese Kankuro dopo qualche minuto di silenzio. Matsuri sembrò pensarci su un attimo ma poi annuì convinta e rispose: -sì. Credo proprio che lo farei, ma dovrei avere la certezza assoluta di quello che hai appena detto anziché questa flebile speranza che ho adesso.-
Kankuro sorrise trionfante, ma prima che Matsuri avesse il tempo di chiedergli spiegazioni di quello strano comportamento, Sheen e Jon fecero ritorno, litigando nel frattempo tra di loro per proclamare vincitore chi dei due aveva pescato il maggior numero di pesci. Nel frattempo, sentendo quelle lamentele ad alta voce, uscì dalla propria tenda Hikaru, mentre invece, dal canto suo Kankuro li osservava ridendo, non potendo tuttavia fare a meno di ripensare allo stesso tempo, alla conversazione che aveva avuto poca fa con Matsuri e alla brillante idea che gli era venuta in testa nel momento in cui la ragazza aveva confermato i suoi dubbi, ed era stato allora che Kankuro aveva deciso di aiutarla e di mettere in atto il proprio piano, dopo aver concluso la missione; certo, il successo non era garantito e il rischio che avrebbe corso, a suo parere, era molto grande, ma se tutto alla fine sarebbe andato per il verso giusto, ne sarebbe valsa la pena. La prima cosa difficile da fare, era quella di convincere Matsuri a collaborare, poiché sapeva per certo che lei si sarebbe opposta subito alla sua idea balzana, ma in seguito, avrebbe capito o almeno questo era quello che sperava Kankuro. Un’altra cosa poi che non sarebbe stato facile fare, era quella di avere dei complici, tra cui purtroppo, anche sua sorella Temari, che sicuramente lo avrebbe mandato a quel paese non appena avesse sentito quello che aveva in mente. In ogni caso, Kankuro, confidava anche qui nel fatto che anche la sorella alla fine  avrebbe capito e di conseguenza lo avrebbe aiutato.
-Capitano- si sentì chiamare da Jon.
-Sì, dimmi.- rispose.
-Allora, lei chi dice che ha vinto la gara?-
-La gara di cosa?- domandò ancora distratto.
-Su chi ha preso più pesci.- rispose paziente Sheen.
-Non mi dica che non ha sentito tutto il fracasso che hanno fatto finora questi due per un po’ di pesce!- sbottò Hikaru.
-Ah, sì. Il pesce…giusto.-
I tre ninja guardarono Kankuro perplessi, pensando che fosse ubriaco o che avesse sbattuto la testa da qualche parte, mentre invece Matsuri moriva dalla voglia di domandargli cosa gli passasse veramente per la testa dopo il discorso che avevano affrontato poco prima.
-Comunque, per me non ha importanza chi ha vinto ragazzi- disse infine Kankuro alzandosi per ravvivare il fuoco e poi aggiunse con un sorriso sulle labbra: -io voglio solo mangiare!- A quell’affermazione così veritiera, tutti scoppiarono a ridere e iniziarono ad aiutare il loro capitano a preparare la cena in quella serena atmosfera, nonostante sapessero che l’indomani li aspettava una giornata faticosa da affrontare. Dal canto suo Matsuri, giurò a se stessa di fare del proprio meglio per aiutare Karura e Yuri, i suoi più cari amici, che attendevano con ansia sue notizie, possibilmente positive, tuttavia, l’ultimo pensiero di Matsuri prima di addormentarsi, come sempre, fu rivolto a Gaara, mentre osservava incantata il cielo stellato, immaginando il meraviglioso viso del proprio maestro che la guardava soddisfatto, fiero di avere avuto lei come allieva.  

 

 Continua…

 

Ehilà! Salve a tutti! Rieccomi qui a rompere di nuovo le scatole con un nuovo capitolo di questa pallosa storia! xD Ovviamente, siccome è da un anno (o forse di più) che non entro su efp e che non aggiorno la fanfiction in questione, ho perso alcuni dei miei lettori e questo mi dispiace molto L ma la colpa è solo mia, perché non ho avuto l’ispirazione e la voglia di tornare a scrivere finora…poi altri vari problemi si sono messi di mezzo e così non ho scritto per un po’ di tempo…ma chissà, può darsi che adesso le cose siano cambiate! Cercherò di finire al più presto questa storia, sperando di non deludere le poche persone che ancora mi seguono! Per ora, saluto con un caloroso affetto chi leggerà e/o recensirà questo capitolo! Ciao, baci a tutti! J


  
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