L’idea di Kankuro
-No,
non ho intenzione di continuare così, spiacente!-
-E
dai, non fare la bambina adesso!-
-No,
no e no! Mi rifiuto!- Kankuro sbuffò per l’impazienza e si rese conto del fatto
che se solo avesse sentito un’altra lamentela, sarebbe impazzito; ecco perché
non voleva andare in missione con gente del genere e soprattutto con delle
ragazze, specialmente se quest’ultime sapevano solo lamentarsi. Hikaru, in quel
momento, se ne stava lì, ferma e immobile con i piedi ben saldati a terra, con
l’aria imbronciata, ma allo stesso tempo testarda, decisa com’era a far valere
le proprie ragioni.
-Smettila,
Hikaru, ti comporti proprio da stupida a volte- la rimproverò Sheen.
-Lasciatela
stare è solo una ragazzina viziata ed egoista!- Sentire la voce di Matsuri, era
come aver percepito il vento che spingeva le fiamme di un incendio verso un
punto più pericoloso, facendo così in modo che esse si propagassero. Era ben la
terza volta che litigava con Matsuri, sua compagna di squadra in quella missione:
non sapeva spiegarsi bene il perché, ma quel giorno, la sua amica/nemica era
abbastanza nervosa e non appena aveva detto qualcosa che a suo parere era
innocuo, lei si era subito agitata e le si era rivolta male. A quel punto era
scoppiato un finimondo e Hikaru, che di certo non si faceva mettere i piedi in
faccia da nessuno, ne tantomeno da una ragazzina, aveva replicato a quel tono
di voce con altrettanta acidità se non di più, conoscendo il suo caratterino
acceso. Tutto questo era successo dopo che Kankuro aveva spiegato loro la
missione da svolgere, informando tutti che era meglio partire subito se volevano
finire al più presto il loro compito (anche se non sarebbe stato facile, visto
che Gaara li aveva già avvisati che non sarebbe stata una passeggiata trovare quelle
informazioni di cui necessitava per risolvere il curioso caso che gli si era
presentato qualche giorno fa), dopodiché non appena si ritrovarono fuori dal
confine del villaggio, Hikaru aveva iniziato a fare qualche battuta sul Kazekage
e su quanto fosse carino, ecc. Al che, Matsuri, dopo aver sentito altre varie
battute e frecciatine rivolte a lei, si era evidentemente innervosita parecchio
e da lì era nata tutta la questione, tutto sempre perché c’era di mezzo Gaara,
pensò Kankuro. E adesso, per colpa di questo conflitto stupido tra ragazze, si
erano dovuti fermare un attimo per tentare di ristabilire un po’ la situazione
o almeno questa era l’intenzione di Kankuro.
-Sentite,
perché non risolvete questa lite più tardi? Magari quando ci riposiamo la
notte?- chiese speranzoso -l’importante è che non vi fate sentire da me-
continuò poi a dire in tono risoluto. -O meglio ancora, perché non rimandate la
vostra lite dopo il completamento della missione?-
Le
due ragazze si scambiarono un’occhiata, ancora un po’ incerte sul da farsi,
anche se sapevano benissimo che Kankuro aveva ragione e che quello non era
proprio il momento adatto per litigare, anzi, se ci fosse stato un altro a capo
della missione anziché Kankuro, certamente non gli sarebbe andata tanto liscia
a entrambe e poi, Matsuri, doveva sbrigarsi se voleva aiutare i suoi amici a
risolvere l’intera faccenda, visto che era stata proprio lei a chiedere
espressamente al Kazekage di farla partecipare a quella missione, quindi, se
non voleva deluderlo, doveva mettere da parte i bollenti spiriti e collaborare
e magari non prendersela per ogni cosa che le diceva Hikaru. Sorrise quindi a
Kankuro con gratitudine e subito dopo, voltandosi verso Hikaru, le disse con lo
stesso sorriso: -Kankuro ha ragione. Smettiamola e concludiamo la missione,
dopo avremmo tutto il tempo di litigare.-
-Mmh…ok-
bofonchiò l’altra, alzando leggermente gli occhi al cielo con fare teatrale,
dopodiché riprese il cammino insieme agli altri senza fiatare, facendo in tal
modo la felicità di Matsuri e degli altri membri della squadra. Attraversarono
così il deserto senza incontrare particolari intoppi come una tempesta di
sabbia, che in quel periodo, di solito, erano molto frequenti, inoltre, tutti
andavano abbastanza veloci e non si lamentavano, aspettando anche con pazienza
qualche compagno che ogni tanto si fermava per riprendere fiato e di questo
Kankuro ne fu soddisfatto, perché quando volevano, quelle due, formavano una
grande squadra e anche gli altri due individui non erano niente male, ma del
resto, loro erano jonin come lui e non si perdevano molto in chiacchiere quando
c’era una missione importante da svolgere e questo era da ammirare. Uno di loro
in particolare era il più silenzioso, ma quando agiva, a parere di Kankuro, era
un tipo altamente qualificato e ben dotato come ninja; lo aveva visto un paio
di volte in azione, poiché erano stati compagni di squadra in molte occasioni e
ogni volta, avevano conseguito nel migliore dei modi i compiti che gli erano
stati affidati. Costui era un tipo alto e robusto con due occhi neri come la
pece e i capelli dello stesso colore e si chiamava Jon. L’altro ragazzo era
Sheen: robusto, alto, biondo e con due grandi paia di occhi azzurri e limpidi
come il cielo. Comunque, nonostante i due ragazzi apparentemente sembrassero
innocui, in realtà non lo erano affatto, altrimenti, di certo Kankuro non
avrebbe acconsentito ad averli accanto a sé in quella missione. Dopo un paio
d’ore, a tarda serata, il team giunse finalmente a destinazione, tuttavia,
qualche metro prima di mettere piede tra quelle rovine e iniziare la ricerca,
Kankuro si fermò di colpo e così fecero anche gli altri.
-Che
succede?- chiese Matsuri.
-Per
ora nulla, ma ho un brutto presentimento...- rispose. -e poi si è fatto buio,
quindi ritengo sia molto più prudente fare qualche passo indietro per poter
accamparci e riposare un po’, almeno fino alle prime luci dell’alba- aggiunse
infine voltandosi indietro.
-Come
vuoi.- Detto questo, la squadra tornò ancora indietro di alcuni metri e quando
il loro leader fu certo del punto preciso in cui potersi accampare, posò a
terra lo zaino che aveva in spalla e fece cenno agli altri di fare lo stesso.
Sheen, Jon e Matsuri, tirarono fuori il sacco a pelo e il resto dell’occorrente
necessario di cui avevano bisogno, mentre Hikaru , non appena arrivata, si
sedette immediatamente su un’enorme masso, sbuffando esasperata e non si
preoccupò nemmeno di nascondere l’irritazione quando notò che un insetto le si
era posato sulla spalla.
-Che
schifo!- esclamò mentre lo cacciava via disgustata.
-“Che schifo”- le fecero eco Sheen e Jon,
facendosi beffe di lei.
-Piantatela
idioti- li rimproverò Kankuro, tentando tuttavia di nascondere inutilmente un
sorriso.
-Non
capiscono niente, capitano- disse Hikaru con finta aria di superiorità, ma poi,
anche lei non riuscì a nascondere a lungo un sorriso, consapevole del fatto che
ai propri compagni piaceva prendere in giro chiunque e non solo lei e infondo,
la maggiorparte delle volte, erano anche divertenti. Dopo questa conversazione,
i ragazzi finirono di preparare l’accampamento, adesso rimaneva solo da
procurarsi alcune provviste; per questo, si offrirono volontari i due ragazzi
del gruppo, mentre Hikaru dichiarandosi stanca, si ritirò momentaneamente nella
sua tenda, in attesa che Jon e Sheen tornassero con il cibo. Rimasti così da
soli, Kankuro e Matsuri iniziarono a preparare la legna per il fuco e
approfittando del fatto che finalmente c’era un po’ di pace e tranquillità,
Kankuro iniziò a scambiare due parole con Matsuri, sperando di ottenere le
risposte di cui aveva bisogno per poterla aiutare.
-Allora-,
iniziò cauto, -come va con Gaara?-
Matsuri
sospirò rassegnata poiché si aspettava una domanda del genere da Kankuro e
sapeva perfettamente, purtroppo, che la delicatezza non era il suo forte e che
preferiva andare dritto al sodo, anche quando la situazione si presentava in
maniera abbastanza delicata e questo spesso, era motivo di lite fra lui e
Temari che lo rimproverava proprio a causa di questo suo strambo carattere.
-Che
intendi dire?- rispose lei tentando di far finta di niente.
-Va
tutto bene con il mio maestro…perché non dovrebbe?-
-Matsuri,
potrai anche prendere in giro il mio ingenuo fratellino, ma non me.- Kankuro le
rivolse un sorriso gentile quando vide il viso di lei arrossire immediatamente in
risposta alla sua allusione.
-è
abbastanza evidente quello che provi per lui-, continuò. -E anche Temari se ne
accorta. Solo Gaara è ancora un po’ cieco al riguardo.-
-Oh,
ti prego Kankuro, non dire niente al kazekage! Non potrei sopportarlo!-
-E
perché no?- domandò confuso.
-Perché
me ne vergognerei e poi so già quello che mi direbbe.-
-E
cosa pensi ti direbbe?-
-Beh…tanto
per cominciare, mi guarderebbe con pietà e perderebbe quella poca stima che ha
di me adesso…- a quel pensiero, Matsuri abbassò il capo intristita, sapendo
perfettamente che qualsiasi cosa avrebbe detto Kankuro, non sarebbe servita a
rassicurarla e a farle cambiare idea, anche perché i pensieri di Gaara, erano
ignoti anche a lui che era suo fratello, quindi figuriamoci gli altri come
potevano capire cose gli passasse per la testa, soprattutto lei che era già
abbastanza confusa di suo.
-Matsuri,
ascolta: non so quale sarebbe la reazione di mio fratello se ricevesse una
dichiarazione d’amore di una ragazza, ma ti dico che anche se sarebbe negativa
come immagini, questo accadrebbe non perché non gli piaci, anzi, ma perché non
sarebbe preparato a una cosa del genere e non saprebbe gestire bene questo
nuovo tipo di sentimento, capisci cosa voglio dire?- Kankuro le mise una mano
sulla spalla e la guardò con fare comprensivo, immaginando già come avrebbe
replicato Matsuri.
-Ci
ho pensato anch’io, ma ti assicuro che questa è l’ultima cosa che mi
preoccupa.- Kankuro non disse nulla e attese pazientemente che lei trovasse le
parole esatte per esprimersi e per spiegare, trovando così dentro di sé il
coraggio di confidarsi finalmente con qualcuno, anziché tenere tutto dentro
come faceva sempre. Dopo una estenuante lotta contro se stessa, Matsuri decise
che forse, non era tanto sbagliato una volta tanto aprirsi con qualcuno, anche
se qualcuno era Kankuro, di cui Temari diceva spesso che non ci si poteva fare
affidamento per via del suo carattere di natura impulsiva, ma ciò non voleva
certo dire che lui non comprendesse la situazione.
-La
cosa che mi preoccupa-, continuò poi triste, -è questa: e se non corrispondesse
i miei sentimenti dopo che lascerei passare un po’ di tempo?-
-Dimmi
una cosa Matsuri, se tu avresti la prova certa che Gaara ricambiasse, anche se
in minima parte, quel sentimento particolare nei tuoi confronti, tu, allora, ti
faresti avanti? Gli diresti quello che provi per lui?- le chiese Kankuro dopo
qualche minuto di silenzio. Matsuri sembrò pensarci su un attimo ma poi annuì
convinta e rispose: -sì. Credo proprio che lo farei, ma dovrei avere la
certezza assoluta di quello che hai appena detto anziché questa flebile
speranza che ho adesso.-
Kankuro
sorrise trionfante, ma prima che Matsuri avesse il tempo di chiedergli
spiegazioni di quello strano comportamento, Sheen e Jon fecero ritorno,
litigando nel frattempo tra di loro per proclamare vincitore chi dei due aveva
pescato il maggior numero di pesci. Nel frattempo, sentendo quelle lamentele ad
alta voce, uscì dalla propria tenda Hikaru, mentre invece, dal canto suo
Kankuro li osservava ridendo, non potendo tuttavia fare a meno di ripensare allo
stesso tempo, alla conversazione che aveva avuto poca fa con Matsuri e alla
brillante idea che gli era venuta in testa nel momento in cui la ragazza aveva
confermato i suoi dubbi, ed era stato allora che Kankuro aveva deciso di
aiutarla e di mettere in atto il proprio piano, dopo aver concluso la missione;
certo, il successo non era garantito e il rischio che avrebbe corso, a suo
parere, era molto grande, ma se tutto alla fine sarebbe andato per il verso
giusto, ne sarebbe valsa la pena. La prima cosa difficile da fare, era quella
di convincere Matsuri a collaborare, poiché sapeva per certo che lei si sarebbe
opposta subito alla sua idea balzana, ma in seguito, avrebbe capito o almeno
questo era quello che sperava Kankuro. Un’altra cosa poi che non sarebbe stato
facile fare, era quella di avere dei complici, tra cui purtroppo, anche sua
sorella Temari, che sicuramente lo avrebbe mandato a quel paese non appena
avesse sentito quello che aveva in mente. In ogni caso, Kankuro, confidava
anche qui nel fatto che anche la sorella alla fine avrebbe capito e di conseguenza lo avrebbe
aiutato.
-Capitano-
si sentì chiamare da Jon.
-Sì,
dimmi.- rispose.
-Allora,
lei chi dice che ha vinto la gara?-
-La
gara di cosa?- domandò ancora distratto.
-Su
chi ha preso più pesci.- rispose paziente Sheen.
-Non
mi dica che non ha sentito tutto il fracasso che hanno fatto finora questi due
per un po’ di pesce!- sbottò Hikaru.
-Ah,
sì. Il pesce…giusto.-
I
tre ninja guardarono Kankuro perplessi, pensando che fosse ubriaco o che avesse
sbattuto la testa da qualche parte, mentre invece Matsuri moriva dalla voglia
di domandargli cosa gli passasse veramente per la testa dopo il discorso che
avevano affrontato poco prima.
-Comunque,
per me non ha importanza chi ha vinto ragazzi- disse infine Kankuro alzandosi
per ravvivare il fuoco e poi aggiunse con un sorriso sulle labbra: -io voglio
solo mangiare!- A quell’affermazione così veritiera, tutti scoppiarono a ridere
e iniziarono ad aiutare il loro capitano a preparare la cena in quella serena
atmosfera, nonostante sapessero che l’indomani li aspettava una giornata
faticosa da affrontare. Dal canto suo Matsuri, giurò a se stessa di fare del
proprio meglio per aiutare Karura e Yuri, i suoi più cari amici, che
attendevano con ansia sue notizie, possibilmente positive, tuttavia, l’ultimo
pensiero di Matsuri prima di addormentarsi, come sempre, fu rivolto a Gaara,
mentre osservava incantata il cielo stellato, immaginando il meraviglioso viso
del proprio maestro che la guardava soddisfatto, fiero di avere avuto lei come
allieva.
Continua…
Ehilà! Salve a tutti!
Rieccomi qui a rompere di nuovo le scatole con un nuovo capitolo di questa
pallosa storia! xD Ovviamente, siccome è da un anno (o forse di più) che non
entro su efp e che non aggiorno la fanfiction in questione, ho perso alcuni dei
miei lettori e questo mi dispiace molto L ma la colpa è solo mia, perché non
ho avuto l’ispirazione e la voglia di tornare a scrivere finora…poi altri vari
problemi si sono messi di mezzo e così non ho scritto per un po’ di tempo…ma
chissà, può darsi che adesso le cose siano cambiate! Cercherò di finire al più
presto questa storia, sperando di non deludere le poche persone che ancora mi
seguono! Per ora, saluto con un caloroso affetto chi leggerà e/o recensirà
questo capitolo! Ciao, baci a tutti! J