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Autore: Angelwings    28/10/2004    6 recensioni
Prima dell'inizio del sesto anno a Hogwarts i ragazzi passano la fine dell'estate assieme, nella Londra Babbana
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 16:

Capitolo 16: Misteri svelati

 

Nella capanna di Hagrid scese un silenzio teso.

Tutti stavano pensando la stessa cosa: e se il mutaforma fosse veramente uno di noi?

Il sospetto si insinuò furtivo nelle menti dei presenti, tutti presero a guardarsi come se non si conoscessero, cercando di scoprire un dettaglio che facesse dire loro: ecco, è lui il traditore! Ma non era cosi facile, i ragazzi rimasero in silenzio per molto tempo, in un’atmosfera che si faceva sempre più tesa fino a che..

“Smettetela voi altri! Perché vi guardate cosi male? Non crederete veramente che uno di noi sia il mutaforma, vero? E che fine avrebbe fatto fare al vero Harry o al vero Ron? Insomma!” disse improvvisamente Hagrid, facendo sobbalzare tutti

“Hai ragione, Hagrid, ma tutti veramente potreste essere il mutaforma! Draco è scomparso per andare a finire nella mente di Hermione, almeno è questo che ha detto, ma se a tornare fosse stato il mutaforma? E Tu Hagrid? Ti vediamo solo a lezione, potresti essere tu! Oppure potrebbe essere Ron, non siamo stati sempre assieme, sei andato da solo a cercare Ginny! Anche il mio tesoro potrebbe non essere lei e per quello che ne sapete voi, anche io potrei non essere io… e ora? Che situazione è questa? Come facciamo a sapere se siamo veramente noi? E se il mutaforma fosse un nostro compagno? Come lo individuiamo?” chiese sconvolto Harry, scompigliandosi ancora più i capelli con le mani.

“Potremmo bere del veritaserum…” suggerì Draco. “Almeno noi! Certo, non possiamo farlo bere a tutta la scuola, ma potremmo stare tranquilli almeno tra di noi, che ne dite?”

“Beh, non è una brutta idea, ma dove ce lo troviamo il veritaserum? Non possiamo certo farlo noi, sai che serve un ciclo lunare per distillarlo e non abbiamo tutto questo tempo!” protestò Harry

“Ma Piton ne avrà sicuramente e lui sicuramente me ne darà un po’ se sarò io a chiederglielo e gli spiegherò la situazione” disse Draco

“Si, Malfoy, ma potrebbe essere lui il mutaforma!” intervenne Ron

“Vorrà dire che gli chiederò di berne un po’ anche lui! Voi non muovetevi di qui per nessun motivo, sorvegliatevi, se è necessario!” disse Draco

“No, Malfoy, non pensarci minimamente, potresti essere tu il mutaforma, quindi verremo tutti con te!” disse Ginny, sorretta da un coro di assensi.

“Bene, è deciso, andremo tutti da Piton, tutti tranne Hagrid, lui resta qui, darebbe troppo nell’occhio se venisse con noi. Una volta che avremo la pozione torneremo a fargliene bere un po’, d’accordo?” chiese Harry

“Beh, per me va benone, vi aspetto qui assieme a Thor, o credete che possa essere lui il mutaforma?” chiese un po’ irritato il guardiacaccia perché i suoi amici sospettavano di lui.

I quattro ragazzi non risposero, vergognandosi un po’ di tutti questi sospetti e presero la strada verso la scuola, puntando poi i sotterranei dove era collocato l’ufficio del professore di pozioni.

 

“Bene, bene, chi abbiamo qui?” chiese con il suo solito sorrisetto il professore di pozioni aprendo la porta del suo studio.  “Potter e la sua combricola... e che ci fa il signor Malfoy in loro compagnia?”

“Vede, professor Piton, abbiamo qualcosa da chiederle.” Si intromise Draco prima che Harry potesse dire qualcosa che avrebbe certamente fatto infuriare il professore.

“Dimmi, Draco, cosa posso fare per TE?”

“Avrei bisogno di un po’ della sua pozione Veritaserum, se per lei non e’ troppo disturbo. Vede, potrei anche farla da me, ma non ho abbastanza tempo a disposizione...” disse Draco parlando al singolare per far intendere all’insegnante che il piacere lo avrebbe fatto a lui e non al resto del gruppo, cosa che altrimenti lo avrebbe sicuramente indotto a rifiutare.

“Spero che la useresti su Potter e la sua combriccola, vero?”

“Effettivamente l’idea era proprio questa, signore… Vede, sappiamo… so che nella scuola c’è un mutaforma che sta aiutando il Signore Oscuro a rubare i poteri agli studenti. Non voglio certo interferire nei piani del grande Maestro Nero, ma non ho voglia che, siccome mio padre è stato additato come spia di Silente, la sua vendetta si abbatta su di me…” disse con prudenza il ragazzo.

“Si, si, ho capito… Venga, signor Malfoy, le darò un po’ della mia pozione, ma cosa pensa di farne? Farla bere a tutta la scuola e chiedere a tutti se sono il mutaforma?”

“No, signore, per il momento spero di scoprire se le persone che mi sono accanto sono fidate o meno.”

“Vorrà dire che ne prenderò qualche goccia anche io, in modo che si possa fidare anche di me, cosa ne dice signor Malfoy?”

“Non osavo chiedere tanto, signore! La ringrazio infinitamente!” e detto questo il giovane entrò nello studio del professore uscendone poco dopo con una boccetta con un liquido trasparente al suo interno.

“Il Professor Piton ha accettato di prendere alcune gocce di Veritaserum in nostra presenza in modo da confutare ogni nostro dubbio su di lui” disse Draco

“Si, e spero una volta per tutte, è fastidioso che tutti gli anni i sospetti di Potter e seguaci vertano sempre su di me… e ora mi dia la pozione, signor Malfoy”

Detto questo il professore prese due gocce del contenuto della boccetta che gli porgeva Draco e le inghiottì. Dapprima sembrava non avere alcun effetto fino a che il volto dell’uomo venne attraversato da una smorfia di disgusto.

“Attenti a cosa mi chiederete, non abusate troppo della mia pazienza…” avvertì il professore.

Si fece avanti Harry “Le farò due sole domande: ha mai aiutato Voldemort a sottrarre i poteri agli studenti di Hogwarts o a chiunque altro?”

“No, non ho mai aiutato il Signore Oscuro a fare del male ai miei studenti ne mai lo farò”

“Bene e secondo: è lei il mutaforma o sa chi possa essere?”

“No, Potter, non sono io il mutaforma, ma se anche lo fossi la pozione non avrebbe alcun effetto su di me poiché sarei in grado di immedesimarmi talmente tanto nella persona che interpreto che sarei in tutto e per tutto uguale a lei, quindi non servirà a molto chiedere in giro chi è il mutaforma. Vi serve una pozione rivelatrice.”

“Una pozione rivelatrice?” chiese un po’ sbigottito Harry

“Si, Potter, esiste una pozione che costringe il mutaforma a riprendere le sue sembianze reali abbandonando la mimetizzazione”

“Come facciamo a farla?” chiese impaziente Draco che aveva assistito in silenzio all’interrogatorio.

“Ne avevo preparata un po’ proprio per darvela, signor Malfoy. In realtà quella che ha in mano e che mi ha dato è la pozione rivelatrice. Sapevo che sareste arrivati a chiedermi la pozione e mi sono preparato prima.”

“Come faceva a sapere che saremmo venuti?” chiese Harry

“Ho ricevuto la visita di uno spirito che mi ha lasciato una pergamena con queste informazioni. Ora lasciamo stare, ragazzi, non ho assolutamente più voglia di rispondere alle vostre domande. Provate  a bere qualche goccia della mia pozione e scoprirete se uno di voi è il mutaforma.” E cosi dicendo si infilò nel suo studio chiudendo la porta e lasciando il gruppetto di amici a dir poco allibito.

“Ok, ragazzi, non ci resta che provare questa pozione. Usciamo sul prato e beviamone un po’.” Disse Draco che avanzava a capo della comitiva con la boccetta religiosamente stretta tra le mani.

Il tragitto sembrò stranamente lungo e Draco rischiò di inciampare un paio di volte senza capire in cosa o perché, provocando ogni volta urla terrorizzate di Harry e Ron. “Non voglio certo essere costretto a leccare il pavimento!” disse spazientito Ron .

 

Una volta all’esterno della scuola, usciti al chiarore del sole che sembrava ancora più nitido dopo la permanenza nei sotterranei i ragazzi si misero in cerchio e sedettero a terra.

“Ok, ora prenderò due gocce della pozione e vi passerò il contenitore. Non esagerate con la quantità, non so quale effetto potrebbe avere.” Detto questo Draco prese due gocce del contenuto della boccetta e la passò alla sua destra dove sedeva Ron. Anche Ron prese la pozione urlando “Che schifo!” e passò il contenitore a Harry.

Harry prese due gocce di pozione e intanto che passava la boccetta a Ginny inclinò il contenitore e ne fece cadere qualche goccia sulla manica della divisa. La ragazza prese l’ampolla e…la fece cadere, aperta, sul prato.

“Oh, no! Cosa ho combinato? Speriamo che Piton ne abbia dell’altra!” disse la ragazza con le lacrime agli occhi tenendo la testa bassa intanto che il liquido defluiva quasi interamente dalla bottiglietta.

“Non preoccuparti, tesoro, sicuramente Piton ne avrà dell’altra, ma intanto…” e detto questo Harry sfregò la manica intrisa di pozione sulle labbra della giovane che, presa alla sprovvista reagì spintonando Harry.

“Cos’è? Cos’hai fatto?” chiese sconvolta Ginny

“Niente, tesoro, mi erano cadute alcune gocce di pozione sulla manica e ho pensato che avresti apprezzato il fatto di poterla usare adesso” disse sarcastico Harry, notando la faccia sconvolta dei due ragazzi seduti accanto a lui decise di dare una spiegazione.

“Non avete notato che il mio amore da un po’ è diventata silenziosa? Da quando Piton ci ha dato la pozione rivelatrice spiegando che il Veritaserum non era efficace lei ha cercato in tutti i modi di staccarsi dal gruppo. Durante il tragitto dai sotterranei a qui ha cercato di svicolare un paio di volte e una volta ha persino tentato di fare inciampare Draco… ti ho vista! In più non ti è sembrato strano che tua sorella sapesse descrivere cosi bene le persone? Non è mai stata una delle sue capacità più spiccate! Inoltre: dove l’hai incontrata, Ron? Quando sei andato a cercarla sei arrivato in infermeria praticamente subito!” accusò Harry

“Beh, si, l’ho incontrata sulle scale che portano al dormitorio che saliva… “ disse sconvolto il ragazzo.

“Bene, cosa ci facevi, Ginny in giro da sola a quell’ora?” le chiese Harry. La ragazza continuava a tacere e guardare fissa l’erba davanti a se, come se si stesse concentrando.

“Che succede Ginny? Non riesci più a parlare? Non è una pozione del silenzio!”

“Beh, io, io…” balbettò la ragazza cercando subito dopo di alzarsi e scappare ma incontrando la bacchetta che prontamente Draco le aveva puntato contro.

“Non provarci neppure per un momento, bella mia! Ora mi spiego molte cose. Non avete visto Krum, chino su Hermione, avete visto lei, o lui, o chiunque sia. Probabilmente a lezione di pozioni, quando Hermione si è sentita male, lei o lui era in aula e scommetto che è stata lei a fare l’incantesimo sulla Granger! Poi, vedendo  che la nostra strega preferita non si arrendeva al signore Oscuro è venuta a finire il lavoro, ma voi siete rientrati in tempo… Che avresti fatto se li avessi trovati li? Li avresti uccisi? Addormentati? Ma tu non sapevi che io ero in contatto con Hermione, vero? Sarebbe stato tutto più facile senza di noi, vero?” urlò minacciosamente Draco mentre dalla sua bacchetta sprizzavano minacciose scintille rosse.

Sotto gli occhi dei tre Ginny perse le sue sembianze trasformandosi in una ragazza dai lineamenti affilati, con un naso piuttosto pronunciato, occhi neri praticamente privi di qualsiasi traccia di bianco, bocca sottile e atteggiata a un sorriso sarcastico, lunghi, lisci capelli neri che brillavano di una strana luce blu-grigia ai raggi del sole.

“Chi sei? Cos’hai fatto alla vera Ginny?”

“Mi chiamo Elrika, sono una mutaforma e sono cugina della vostra cara amica auror Ninfadora.” Disse sputando per terra. Notando poi la faccia del ragazzo che le puntava la bacchetta contro e scorgendo i movimenti furtivi degli altri due che sfoderavano le loro la ragazza continuò a parlare:

“Tranquilli, le persone di cui prendo le sembianze vengono addormentate. Quando decido che non mi servono più, prima di risvegliarle, inserisco in loro i miei ricordi di quando ero loro in modo che nessuno si accorga di cos’è successo. Ginny crederà di essere stata lei ad aiutarvi a far tornare Draco, penserà di essere venuta con voi da Piton e di aver bevuto la pozione senza alcun risultato..” spiegò spazientita.

“Sarebbe inutile ucciderle, non trovate? Salterebbe troppo all’occhio la scomparsa di un così nutrito numero di persone. Rischierei di farmi scoprire!” rise la giovane.

“Dove sono? Dove li tieni? Cosa hai fatto ai nostri amici? Come hai fatto ad addormentarli?”

“Ahahah, quante domande, giovane Potter… credo che per questo possiate attendere… Non ho nessuna intenzione di tradire il mio Padrone! Sono una serva del Signore Oscuro e ora che sta riprendendo le forze punirà gli infedeli e premierà i suoi sudditi, che lo hanno aspettato e servito fedelmente!” disse Elrika con una luce folle negli occhi neri come la notte.

“Oh, mio Dio… sembra di sentir parlare quella folle della Lestrange. Ti ricordi Harry?” disse Ron girandosi verso l’amico e notando il tremore violento che lo scuoteva.

“Scusa, Harry, non volevo ricordarti… Scusa, io…”

“Non è colpa tua se Sirius è morto, Ron! E’ colpa di Voldemort e dei suoi mangiamorte, è colpa della Lestrange, è colpa sua se l’unica persona che mi rimaneva al mondo ora non c’è più!” disse puntando la bacchetta contro la mutaforma ferma davanti a lui con un ghigno di scherno dipinto sul volto.

“Fallo, Potter, fallo se ne hai il coraggio!” lo provocò la ragazza.

“No, Harry, non farlo” disse una voce tranquilla e imperiosa allo stesso tempo proveniente dall’ingresso della scuola.

“Non diventare come loro, non lasciarti trasportare dal rancore. Non vedi? Lei sta cercando di provocare una tua reazione, preferisce morire e soffrire piuttosto che tornare dal suo padrone dicendo che ha fallito, perché lui non perdona i fallimenti, vero?” disse Silente avanzando lentamente verso di loro e guardando fisso gli occhi neri della ragazza.

“Sembra, per uno strano gioco del destino, che la nostra povera signorina Weasley sia presa di mira da Voldemort quale tramite dei suoi fini… Questa volta però ha sbagliato a fare i conti: suo fratello e i suoi amici prima o poi ti avrebbero smascherata. Tu puoi cambiare esternamente in qualcuno ma la tua anima non muta ed è proprio l’anima di una persona che gli amici, i veri amici, sanno riconoscere.”

“Cosa ne vuoi sapere tu, vecchio rimbambito che non sei altro! Il Signore Oscuro sa quali sono le mie capacità, mi ha mandata qui proprio perché si fidava di me!” strillò Elrika

“No, mia cara, Voldemort non si fida di nessuno, questo è certo. Voldemort semplicemente ti ha usata perché poteva, tramite te, avere un’immagine speculare delle persone che voleva colpire. Cosa facevi, lo incontravi di nascosto trasformandoti nelle vittime designiate? Sai cos’è andato storto con la signorina Granger?” disse Silente guardando i suoi studenti che ora lo guardavano a bocca aperta, in attesa di una qualche rivelazione.

“Non sapevo che questo moccioso biondo potesse essere in contatto con lei e aiutarla!”

“Hei! Moccioso a chi?” intervenne stizzito Draco, subito zittito da un gesto del preside.

“No, Hermione ha una volontà di ferro, anche senza il signor Malfoy ce l’avrebbe fatta a resistere. Lei ha visto di cosa è capace il tuo padrone, lo ha affrontato l’anno scorso. Come avrebbe potuto essere sopraffatta solo dalla sua ombra? Non capisci? Senza volere Voldemort ha addestrato un gruppo di ragazzi coraggiosi che ora sono in grado di affrontare molti più ostacoli di quanto si immagina. Hermione Granger non solo è una delle streghe più promettenti di Hogwarts, è anche una delle giovani più coraggiose e meglio preparate ad affrontare il tuo padrone. Hai sottovalutato la persona sbagliata” disse il preside facendosi da parte con un sorriso e lasciando passare una figura un po’ incerta sulle gambe ma dallo sguardo fiero e deciso.

“Hermione!” gridarono felici i ragazzi, correndo incontro alla loro amica, tutti tranne Draco che continuava a tenere sotto controllo Elrika per paura che questa fuggisse.

La ragazza sorrise calorosamente ai suoi amici che erano corsi ad abbracciarla e ora la stavano sommergendo di domande su suo stato di salute.

“Ragazzi, stò bene! Quando avete richiamato Draco mi sono ritrovata nuovamente sola e gli attacchi sono ricominciati, ma erano più deboli grazie al fatto che eravate riusciti a trovare la contro maledizione e sono riuscita a resistere fino a che il professor Silente mi ha risvegliata.” Spiegò pazientemente Hermione.

“Non sono stato io a risvegliare la vostra amica, è stato il professor Piton a preparare la pozione che l’ha fatta tornare tra di noi!” disse il vecchio preside.

“PITON?” chiesero in coro Ron e Harry

“Certo, credevate che avrebbe fatto fare l’antidoto a Paciok? No, è stato lui stesso a supporre che Neville avesse qualcosa di strano il giorno dell’esercitazione. Diceva che non gli era piaciuto il fatto che, quando lo ha trattenuto in classe per dargli le istruzioni sulla pozione che avrebbe dovuto fare, il ragazzo non ha reagito alla sua presenza come al solito, sembrava a dir suo poco intimorito e troppo preparato e attento”

Una risata sarcastica arrivò dalla giovane mangiamorte.

“A volte sono troppo puntigliosa e perfezionista. Non volevo perdere l’occasione per imparare qualcosa di nuovo...” disse

“Beh, per noi è stato un bene... Comunque, una volta che voi ragazzi siete andati  a chiedere al professor Piton il Veritaserum, lui è venuto da me per avvertirmi dei suoi sospetti e mi ha portato l’antidoto da somministrare alla signorina Granger.”

“Piton ci ha aiutati? Incredibile... Ma, il professore ha detto una cosa strana, quando siamo arrivati da lui, ha detto che aveva la pozione già pronta perchè uno spirito gli ha fatto visita: com’è possibile?” chiese Harry

“Vedi, Harry, lo spirito che si è messo in contatto con te è lo stesso che si è messo in contatto con Severus. Lo ha fatto per aiutarti perchè ti vuole bene e continua a vegliare su di te.”

“Chi? Mio Padre? Mia Madre? Come mai questa volta sono intervenuti? Perchè mi hanno mandato un messaggio così contorto?”

“No, non i tuoi genitori, Harry, non loro. Loro riposano in pace. E’ stata un’anima imprigionata nel limbo a mettersi in contatto con te e lo ha fatto in modo cosi contorto perchè in questo modo ti avrebbe aiutato senza dirti troppo. Ti ha messo sulla buona strada, voleva che crescessi e che riuscissi a trovare da solo la soluzione. E’ sempre stato così... impulsivo!”

“Sirius....”

“Si, Harry, il tuo padrino è venuto da te e ti ha lasciato il messaggio che hai scritto sulla pergamena. Non si è rivelato per non spaventarti ma anche per divertirsi!” sorrise i preside on quell’espressione divertita negli occhi chiari nascosti dagli occhiali a mezzaluna.

“Bene, ragazzi miei, ora questa brutta faccenda è finita. Avete scoperto chi si celava dietro la maledizione, avete salvato la vostra amica e avete dimostrato coraggio come on mai, soprattutto la signorina Granger e in mpiù avete aggiunto un novo, fondamentale elemento al gruppo. Vedo con piacere che il signor Malfoy ora non è più il nemico acerrimo di qualche tempo fa...”

“Si, preside... a proposito, come ha fatto a sapere che Hermione avrebbe cercato di leggere i miei pensieri? E cos’ha fatto per fare in modo che anche io potessi leggere i suoi?” chiese il bel biondino passando la prigioniera che era stata bloccata da un incantesimo di pietrificazione sotto la custodia di Ron. Al sentre la domanda anche Hermione si avvicinò a Silente per cercare di capire quale fosse la soluzione a quel piccolo mistero.

“Signor Malfoy, signorina Granger, semplicemente vi ho visti al ballo e devo dire che eravate entrambi niente male, soprattutto tu, Hermione” sorrise alla ragazza che, imbarazzata, arrissì vistosamente e sussurrò un timido “Grazie”

“Beh, vi ho visti assieme e ho notato il modo in cui vi guardavate e ho dedotto che l’interessamento da parte di entrambi fosse sincero e quando, durante le lezioni ho visto il comportamento di Draco ho pensato che avrei dovuto darvi una piccola spinta per chiarirvi e cosi ho seguito la nostra Hermione ed eccoci qui!” spigò con un’imbarazzante naturalezza e semplicità il preside.

“Professor Silente, non posso fare a meno di ringraziarla per il suo intervento. Ha salvato la vita a Hermione facendo in modo che potessi restare in contatto con lei e mi ha fatto capire quanto gli amici possano essere importanti nella vita di una persona. Sono cresciuto credendo che le persone che mi si avvicinavano lo facessero per un loro scopo personale, per cercare potere o protezione, ma ora ho capito che non sempre è cosi” e cosi dicendo il giovane serpeverde prese per mano la brunetta che aveva al fianco e scoccando occhiate di intesa a Ron e Harry.

“E noi abbiamo capito che nella vita le persone non sempre sono quello che sembrano, sia che si parli di mutaforma sia che si parli di serpeverde!” disse Ron

“Si, e che i nemici possono diventare amici, se li conosci meglio e scopri che in realtà non sono molto differenti da te.” Ribadì Harry

“Bene, sembra che il gruppo di giovani studenti di Hogwarts contro Voldemort sia aumentato di un prezioso elemento!”

“Si, preside, dovrebbe vedere com’è bravo con il suo patronus! Piacerebbe molto anche a lei la forma che prende!” scherzò Ron

“Davvero? Lo hai appreso cosi facilmente? E sentiamo, che forma prende? Potresi mostrarmelo?”

“Beh, ecco, io, vede...”

“Su, non farti pregare, Malfoy, fai vedere come sei bravo!” lo schermì Ron sostenuto dalle risate mal tratteute di Harry e Hermione

Il giovane, rosso in viso per l’imbarazzo richiamò il suo patronus e...

“Bello il furetto bianco! Beh, a Moody sarebbe piaciuto molto!” disse il preside scoppiando a ridere e contagiando i ragazzi che, finalmente, si rilassarono dopo la loro ennesima avventura contro un nemico che, comunque, sapevano di non aver sconfitto affatto.

 

 

Spero che la storia vi sia piaciuta almeno la mentà di quanto è piaciuto a me scriverla.

Grazie a tutti quelli che mi hanno supportata e grazie alle critiche che mi avete fatto.

Grazie a tutti quelli che leggeranno questa fiction anche dopo che avro' finito di pubblicarla, mi scuso in anticipo se non sarete citati nei capitoli, lasciate comunque sempre piu commenti, critiche e pensieri, mi raccomando sono quelli che fanno crescere un fanwriter!

Continuate a rileggere la storia, magari apporterò qualche modifica qua e la... vedremo. Magari potrei scrivere una fine alternativa, che ne dite? Lo metto ai voti! Aggiungete dei commenti in proposito!

Ciao a tutti dalla vostra Angelwings!

 

P.S. Scusate per la lunghezza di questo capitolo!

  
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