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Autore: Vaporeon_92    21/10/2013    4 recensioni
La mia storia parla di una ragazza di 20 anni (che poi sarei io) fan dei One Direction. Vive con l'amica a Londra, quando un giorno incontra uno dei 5 ragazzi...alla fine riesce ad incontrarli tutti e soprattutto riesce ad incontrare quello che l'ha fatta innamorare perdutamente. Non si tratterà della classica storia in cui trionfa sempre l'amore, ci saranno tradimenti, riconquista menti, atti e scene un po' forti, ma credo che se la leggerete costantemente la storia vi appassionerà (o per lo meno lo spero), non posso dirvi niente di più sennò vi svelerei tutte le anteprime, e quindi non mi rimane che augurarvi una BUONA LETTURA!!
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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**
Il telefono non smette di risuonare la nostra canzone.
Quella canzone che abbiamo cantato insieme, unendo due voci così diverse tra loro in unisona da renderla perfetta.
Vedere che quell’oggetto metallico continua a evidenziare il suo nome fa male, fa male perché torna a vivere nella mia mente quel giorno, quel momento, quelle scene; quindi una volta per tutte decido di spegnere il cellulare cercando di godermi il resto della partita.
Posso sembrare una ragazza senza cuore, o con un cuore di pietra posso sembrare acida, stronza e molte altre cose reagendo così a quel ragazzo che fino a poco fa, era il mio ragazzo.
Ma in verità non lo sono, sono solo una ragazza ferita, umiliata disintegrata dal dolore che lui mi ha causato.

E rifiutando quelle chiamate, eliminando quei messaggi voglio solo fargli capire di rispettare il mio dolore vorrei solo essere lasciata in pace a riflettere.
Deve capire e accettare che ho bisogno di tempo, di tanto tempo per poter chiudere un occhio e perdonarlo nel caso dovesse succedere.
Mia madre, vedendomi pensierosa mentre osservo la partita mi avvicina a se, portando le sue braccia dietro alle mie spalle, racchiudendomi di seguito in un abbraccio. Toglie dai miei occhi una ciocca di capelli sovrapposta sopra questi ultimi, poi inizia a sussurrarmi qualcosa nell’orecchio.

-“Vedrai che si aggiusterà tutto…”

Ecco cosa mi ha sussurrato mia madre, lei ha sempre avuto quell’intuito a capire quando le cose posso essere aggiustate; oppure quando invece non c’è rimedio.
La guardo intensamente, perché una parte di me sembra forse credere a quelle parole…mentre l’altra parte vorrebbe solo scoppiare a piangere e dimenticare Louis.
Ma al cuor non si comanda, e io non so bene cosa fare.

-“Lo spero mamma, lo spero davvero!”

Dopo aver buttato fuori la tensione con un bel sospiro, torno a rivolgere la mia attenzione alla partita.
La nazionale cantanti è in vantaggio di ben tre goal, giro lo sguardo e vedo i volti di tutti gli spettatori seduti sulle tribune ad urlare il loro incoraggiamento ad entrambe le ‘squadre’.
Poi per puro caso i miei occhi si fermano sulla rete che divide il campo dalle tribune, e noto di li a poco un volto familiare.
Un ragazzo che si sta preparando ad entrare in campo, si sta scaldando ai bordi della rete cerco di leggere il cognome sul retro della maglietta, ma dal momento che è in movimento lascio perdere.
Sta risultando impossibile, ma poi riesco ad intravedere qualcosa…

‘Cas...’

Il ragazzo dal volto familiare per pura coincidenza credo si gira, mostrando un magnifico sorriso lasciando liberi nell’aria quei capelli per metà ricci e metà lisci.
Ad un certo punto i nostri sguardi si incrociano si ritrovano uno di fronte all’altra.
Di mia spontanea volontà sorrido insieme a lui.
Adesso ho capito chi è finalmente il ragazzo dal volto familiare; e posso completare nella mia mente quel cognome che non riuscivo a leggere, mentre quest’ultimo era in movimento.
Chi avrebbe mai pensato di rincontrarlo dopo tanto tempo, e soprattutto oggi…e qui a Viareggio!?!
Io beh non ci credevo fino ad ora.  

-“Alessandro…”

-“Sara…”

Con mia grande sorpresa si ricorda di me; il mio amico d’infanzia si ricorda di me.
Alessandro Casillo il mio ‘vecchio’ e ‘grande’ amico è qui da me…anche se immagino che sia qua solo per disputare la partita; ma non mi importa lui adesso è qui, e potrò abbracciarlo quanto voglio.
Anche perché necessito di un bellissimo abbraccio.
Nel mentre che continuiamo a guardarci negli occhi, dentro la mia mente si ravviano i nostri ricordi d’infanzia vissuti insieme.
Lo conobbi un anno al mare, io ero con la mia famiglia e lui con la sua; io avevo all’incirca tredici quattordici anni mentre lui solamente dieci.
Già è più piccolo di me di quattro anni, ma non ci sono mai stati dei problemi per via dell’età che non ci permettevano di giocare insieme.

Nato e cresciuto sempre a Milano, ad un certo punto dovettero traslocare dalla cara e vecchia Milano perché suo padre era stato trasferito per seguire una filiale, della stessa concessionaria di macchine di cui si occupava al nord.
Furono talmente fortunati i coniugi Casillo che trovarono una casa in vendita proprio nella mia stessa zona, così Ale ed io ci vedevamo tutti i giorni.
Erika e Alessandro erano davvero i miei più cari amici, ero così fortunata allora.
Mentre ora grazie alla vittoria del talent show ‘Io Canto’ è diventato un piccolo cantante, e sono così fiera di lui.

Ad un certo punto, dopo che mi sono fatta il classico filmino mentale vedo Ale arrampicarsi sulla rete.
Piano piano sale cercando di non farsi male, altrimenti l’allenatore si arrabbierà e sarà costretto a tenerlo in panchina.
Ma non appena Alessandro è riuscito nel suo intento, quindi è nella zona delle tribune il suo allenatore è pronto a rimproverarlo.

-“Casillo ma hai intenzione di romperti una gamba, per non giocare la partita?”

Alessandro sorride all’allenatore e decide di lasciarlo perdere, invece non  perde tempo ad abbracciarmi.
Il suo mento finisce dentro l’incavo del mio collo, portando le sue braccia intorno alla mia vita inizia a stringere sempre più forte quell’abbraccio e finalmente mi sento appagata.
Sento che questo modo di stringere così forte, impedendomi quasi di muovermi, di respirare di pensare è quello che mi serve…è quello giusto, perché è silenzioso, protettivo sicuro; a me servono questi tipi di abbracci per abbattere la tristezza e la malinconia.
Si stacca da me, osservando attentamente il mio volto.
Le conseguenze delle troppe lacrime versate si intravedono ancora, gli occhi gonfi sono ancora ben visibili nonostante ho applicato il fondotinta per nasconderli.
Si avvicina al mio orecchio e sussurra.

-“Allora come mai a casa? Cos’è che l’ha portata qui, grande studentessa universitaria di Londra? Apparte tutto Sara cosa c’è che non va?”

Basta guardarmi negli occhi per capire che qualcosa non va, solo chi sa ‘leggermi’ dentro davvero capisce quando sto male, e se sto male.
Lo guardo, e nonostante lui se ne va in giro per il mondo a fare concerti, nonostante io mi sono trasferita in Gran Bretagna ha capito che non sto bene, non ha perso il suo potere.
Non ha smesso di volermi bene ed interessarsi a me.
Prendendogli le mani sposto il mio busto in avanti, affiancandomi al suo orecchio per sussurrargli la risposta.

-“Mi conosci troppo bene, non è vero Ale!?!”

Annuisce con la testa, mostrando lateralmente un piccolo sorriso.
Dopo mezzo secondo però aggiunge anche:

-“Poi lo sai che non sei capace a dire le bugie…non hai nemmeno la faccia adatta!”
 
Mi strizza l’occhio, forse per sdrammatizzare un po’ per darmi un piccolo incoraggiamento, un piccolo sostegno morale.
Non so, fatto sta che mi è mancato tantissimo.

-“Ho rotto con il mio fidanzato, perché l’ho trovato a letto con la sua ex…”

Di colpo mi abbraccia, mi accarezza i capelli senza dire niente.
Continua a emanare quel calore, quell’affetto richiesto dal mio stato emotivo così fragile in questi giorni.
Restando sempre abbracciato a me, inizia a parlare con voce soave…

-“Stai parlando di Louis Tomlinson, un componente degli One Direction giusto?”

Alzo la testa e poso lo sguardo, davanti al campo da calcio dal prato così verde.
Come gli occhi di Harry, dio quanto mi manca quel ragazzo, quanto mi mancano tutti in verità…vorrei vederli presto, sento troppo la loro mancanza.
Asciugo una piccola lacrima che è fuoriuscita, rovinando il mio trucco…oramai già rovinato lo so, da quelle righe di lacrime che si sono formate per via del fondotinta.

-“Ale tu come lo sai?” 

Sorride poi si schiarisce la voce dicendomi:

-“Vedo che non sei cambiata affatto; comunque tu e il tuo cantante siete su tutti i giornale. E per precisare meglio siete su tutti i giornali dal giorno in cui vi siete messi insieme. Quindi…secondo te questa notizia può passare inosservata?” 

Mi da un buffetto sulla guancia destra come per dire di svegliarmi, di scendere dalla bella nuvoletta che mi sono trovata su cui spesso vivo, di uscire da quel castello di carta in cui ho creduto di ‘abitare’ fin ora.
Vorrei stare ancora a chiacchierare con lui, vorrei stare ancora attaccata al suo collo sentendomi protetta da tutti ma non appena realizzo che in teoria dovrebbe scendere in campo, arriva con un tempismo preciso l’urlo del mister che lo chiama ad entrare in campo, per sostituire un altro cantante.
Mi afferra la mano e dandomi un bacio sulla gota mi dice…

-“Senti fra una mezzoretta al massimo la partita sarà finita, il tempo di farmi una doccia e sono pronto. Ti va di aspettarmi così dopo se vuoi parliamo un po’?”

Lo guardo intensamente negli occhi, e annuisco con un accenno del capo.
Ampliando il suo sorriso mi dice ancora…

-“Bene scricciola a dopo, così ti coccolo e mi racconti come stai e cosa è successo nei dettagli. Se vuoi, se ti va possiamo anche andare a prendere un gelato.”
 
Gli rispondo che è tutto perfetto, io e lui insieme il gelato…non potrebbe esserci un dopo partita migliore.
-“Casilloooooo!”
Il nuovo urlo del mister, fa capire a quest’ultimo che è veramente furioso e che deve scendere in campo adesso, all’istante! Quindi riscende dalla stessa rete su cui era salito prima, corre veloce in campo prendendo il posto di un altro giocatore…dando il meglio di se. Dall’immenso prato verde, mi banda un bacio custodito dalla sua soffice mano.    

[…]

Alessandro è sotto la doccia, mentre io sono rimasta fuori ad aspettarlo sulle gradinate dello stadio.
Do uno sguardo all’orologio e noto che sono solo le cinque del pomeriggio; stasera se voglio posso pure fermarmi a cenare fuori con Ale.
Mia madre mi ha lasciato perfino dei soldi, chiedendomi per favore di divertirmi almeno un po’ in compagnia del mio vecchio amico.
Frugo nella borsa in cerca del cellulare, lo apro e vado subito in cerca dei messaggi di Louis, non li ho cancellati li ho conservati tutti perché sapevo che poi li avrei voluti rivedere, e se non li avessi trovati sarei stata molto peggio di come sto ora.
Perché la testa mi dice una cosa e il cuore un’altra? Perché la testa mi sta dicendo che ho fatto male a rivedere quei messaggi, mentre il cuore mi rammenta ancora quanto amo Tomlinson e che ho fatto bene a rivederli!?!
Mai che questi due andassero in sintonia almeno una volta.
Perché quando testa e cuore non vanno in sintonia, automaticamente si complica tutto?
Ti senti una stronza ma al tempo stesso ti senti anche molto ferita.
Vorrei capirci tanto qualcosa. 

Sbatto le ciglia velocemente per far rientrare una perfida lacrima che stava per uscire, sospiro cercando di riprendere la tranquillità di prima; sfilo dal mio polso il braccialetto che Lou mi ha regalato per il nostro primo mesiversario lo giro e rigiro, tra le mie mani.
Nel suo braccialetto quello che gli ho regalato io c’è la mia iniziale, mentre qui sul mio c’è la sua…quella ‘L’ così perfetta, come lo è lui.
È triste guardarlo e pensare che lui è lontano da me chilometri e chilometri, ma se non succedeva quello che è successo, io non sarei qui ora; sarei ancora in Inghilterra. Poi nel bel mezzo dei miei pensieri Alessandro spunta dietro le mie spalle e mi abbraccia di nuovo in maniera forte; questo abbraccio l’ho sempre definito a ‘orso’ perché è grande e forte.
Mi giro mostrando un volto leggermente più sereno, ci guardiamo negli occhi restando in silenzio per un po’.
Mi accarezza i capelli e a voce bassa, quasi non volesse farsi sentire da nessuno bisbiglia.

-“Allora ti va di dirmi come stai e cosa è successo? Perché non ho capito molto prima con quelle urla, ah e possibilmente però senza piangere…”  

Giocherello ancora con il braccialetto, parlare di questa situazione mi rende un po’ nervosa.

-“Come vuoi che mi sento; mi sento uno schifo mi sento sola, mi sento delusa, mi sento presa in giro…mi sento, anzi sono stata tradita e solo al pensiero, mi viene voglia di andare di corsa a Londra e prendere quella maledetta Eleanor e spaccarle la faccia….”

Lui mi guarda e vorrebbe abbracciarmi, ma non ci riesce per via che sono così agitata che sembro elettrica.
Mi dice di calmarmi, ma non funziona nemmeno quello.
Ad un certo punto poi mi alza dal gradino dove sono seduta, anzi dove oggi sono sempre stata.
Mi corica sulle sue spalle facendomi urlare dalla paura, prima o poi mi farà venire un infarto questo ragazzo me lo sento; e guardandomi con aria simpatica, con aria divertente mi dice…

-“Ora basta parlare di tizio e della tizia, di cosa hanno fatto ecc. Distraiamoci ok? A proposito ce l’hai il costume?”

Lo guardo con una faccia meravigliata, sorpresa e confusa.

-“Secondo te io vado in giro con il costume sotto i vestiti? E se anche lo portassi, io sono arrivata da poche ore che non avrei avuto il tempo di indossarlo…”

Credo che non abbia capito, l’espressione del suo viso me lo fa percepire.

-“Ale non ho avuto tempo di cambiarmi ok. Ora ha capito!?!”

Annuisce con la testa.

-“Beh, fa niente vorrà dire che faremo il bagno con le mutande…”

Lo guardo con gli occhi spalancati, dove faremo il bagno? Dove mi sta portando?
Tipo imprevedibile questo Casillo…ma con lui mi diverto da matti, sto così bene che vorrei che le giornate non finissero mai.

Spazio Autrice:
Salve ragazze come state? Io così e così...alti e bassi, più bassi che alti ma vabbé parliamo d'altro. Vi chiedo immensamente scusa per questo capitolo orrendo che vi ho postato...lo ammetto non sono riuscita a fare di meglio. Sicuramente ho deluso tutte le vostre aspettative. Avete capito chi è il personaggio rivelatorio!? Il migliore amico della protagonista. Per chi se lo domanda, ho inserito Casillo perché ero pazza di lui quando ho scritto questo capitolo xD e mi movimentava meglio la storia xD ahahaha. Okei sono di fretta, perché in teoria dovrei andare ad apparecchiare e metter su cena xD.
Ci becchiamo presto.
Un bacio.
Sara.


Vi consiglio questa Fan Fiction di una scrittrice emergente, per me molto brava.
Vi lascio la trama…

-Niall, non ci avevi mai detto di avere una cugina- disse con tono malizioso Harry buttandosi sul letto.
-Non sarebbe cambiato niente a dirvelo, non credevo nemmeno si trasferisse alla fine, è italiana- rispose lui mentre apriva l’armadio e si sedeva sul letto.
-Mmm … italiana … - enfatizzò Louis con un paio d’alzate di sopracciglia.
-Se non fosse che è tua cugina Niall … una scommessuccia … - cominciò Harry vago.
-Fate come volete ma ve ne pentirete, vi avverto- disse Niall alzando le mani e afferrando una giacca nera di Ralph Lauren. 
-Che vuoi dire?- chiese Louis facendo rimbalzare una palla da baseball sul muro.
-Voglio dire che mia cugina è una stronza vera e farebbe innamorare anche il peggiore dei puttanieri- disse Niall infilandosi la giacca.
-Mmmm … questa è una sfida perfetta per il nostro Malik!- disse Louis lanciando la palla ad Harry. Io ero completamente assorto nei miei pensieri e avevo capito ben poco della loro conversazione.
-Fidatevi ragazzi, non giocate col fuoco, Andree non ne ha mica pochi di spasimanti- affermò Niall in tono d’avvertimento mentre apriva la porta – neanche tu Zayn- continuò sconsolato.
-Aspettate! Facciamo questa scommessa!- esclamai vittorioso, figuriamoci se Zayn Malik si sarebbe innamorato.
-Mmmm … me gusta!- disse Louis
 
Eccovi il link invece:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2180279&i=1
 
   
 
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