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Autore: JanineRyan    21/10/2013    1 recensioni
La storia è ambientata alcuni mesi dopo la grande vittoria di Harry & co., ma con alcuni cambiamenti... Voldemort non è morto, anzi si è riorganizzato per un nuovo e grandioso attacco! Altri personaggi, importanti nella mia storia, non sono morti: Piton, Silente, Bellatrix e...
Storia completamente concentrata sul mio personaggio preferito: Lucius Malfoy!!! Il quale dovrà confrontarsi con una ragazza di origini babbane che metterà in crisi le sue convinzioni di purosangue!
***
Ho modificato l'intro per la piega differente presa dalla storia!
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Lucius Malfoy, Nuovo personaggio, Tom Riddle/Voldermort
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'IN GUERRA E IN AMORE NIENTE REGOLE'
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Mentre sfogliava ed evidenziava a caso parti del libro di incantesimi, osservava Lucius con molto interesse; era concentrato su dei documenti dall'aria ufficiale. C’era una grande tensione che la stava facendo impazzire. Doveva fare qualcosa, rompere quel silenzio che era diventato davvero insopportabile.
«Sei sempre stato un professore, Lucius?» domandò Chloe, incuriosita dell'uomo.
«Non sempre. Diciamo che non é nemmeno una necessità. Sono ricco di famiglia, come avrai intuito dalle dimensioni della mia casa.» rispose il mago posando i fogli che stava consultando.
«E allora perché lo fai? Perché insegni? Tutti i miei vecchi professori odiavano il loro lavoro... »
«E’ perché ho bisogno di uno scopo. Vedi, sono sposato da diversi anni. Ma ho sempre sentito che mi mancava qualcosa per essere realmente felice. Quindi ho deciso di mettermi in gioco. Mi ero molto divertito durante i miei anni da studente… e poi credo sia un bene diffondere il sapere magico alle generazioni future. »
«E così è stato? » domandò Chloe osservando il volto del mago: esprimeva molta tristezza e solitudine.
«All'inizio, forse.» sospirò. Scosse il capo e aggiunse: «Non voglio annoiarti... Sei così giovane e immagino che i miei problemi da adulto non ti interessano.» 
Chloe intuì che voleva chiudere il discorso e non insisté oltre.  
Poco prima della mezzanotte, Lucius congedò la ragazza, ma non prima di riferirle che anche il giorno seguente sarebbe stato lui l'insegnante presente durante la sua punizione; a questa notizia Chloe ne gioì segretamente.
Rientrata nella casa comune dei Grifondoro, Harry e i suoi amici la stavano aspettando davanti al caminetto spento seduti sul tappeto. Ormai non era rimasto nessun altro. Le chiesero della punizione e di cosa Piton le avesse imposto di fare; mentendo la ragazza rispose che era stata una vera tortura. Lucius le aveva fatto promettere di riferire che era stata trattata come una Grifondoro, senza rispetto alcuno.
Si accomodò accanto a loro e rimase in ascolto mentre parlavano di un club di studenti segreto, lo chiamavano "Esercito di Silente"; più ascoltava e più capiva che quello che facevano erano il genere delle informazioni che attendeva dal suo arrivo.
«Che sciocchi siamo... » esclamò Harry. «Non ti abbiamo nemmeno chiesto se volevi diventare una di noi... una dell’Esercito…»
Chloe sorrise, annuendo.
«Devi mantenere il massimo riserbo. Non una parola tranne che ai membri. Siamo una trentina di Grifondoro, ventitré di Tassorosso e sedici di Corvonero. Ci riuniamo settimanalmente nella Camera delle Necessità per allenarci in vista della battaglia finale contro Voldemort. Non sei stata molto fortunata ad arrivare ad Hogwarts in questi anni...la battaglia è imminente. » spiegò Hermione.
«Non sarà facile. Noi dell'Esercito ci consideriamo come i giovani membri dell'ordine della Fenice. » aggiunse Harry.
«Ne ho sentito a lungo parlare e ho letto delle loro azioni a New York. Sono ammirati. Vedete anche in America c’è molta tensione per questo scontro. Credo che ovunque nel mondo magico le azioni del nemico spaventino. » mentì Chloe.
«E’ vero, i problemi della comunità magica inglese toccano il mondo. Se non riusciremo a contenere le truppe di Voldemort, non avremo altra scelta che chiedere aiuto alle altre nazioni. Ho sentito di un’imminente alleanza con la Francia e la Germania… i maghi spagnoli sono neutrali, si sono estraniati da tutta questa faccenda. » concluse in tono grave Harry.
«Anche gli svizzeri. Dall’Italia ancora nessuna notizia. Speriamo di ricevere grandi aiuti dagli americani. Da soli è certo che non riusciremo a vincere. » aggiunse Hermione, guardando nel vuoto.
«Papà ha parlato della forza degli sciamani asiatici… sapete, mi ha raccontato della grande forza dei cinesi e giapponesi. Davvero incredibilmente potenti.» convenne Ron.
«In ogni caso, sentiti libera.» aggiunse Harry. «Sappiamo che ti chiediamo di correre un grande rischio. Quindi se vuoi rifletterci…»
Doveva saperne di più di questo Esercito, era certa che Tom non sapesse nulla della sua esistenza. Era indispensabile sapere che livello magico possedevano, per potersi preparare meglio. 
«Lo voglio. Voglio essere membro dell'Esercito di Silente.»
 
Alcune ore più tardi, quando Hermione stava già dormendo, Chloe si alzò dal letto e si avvicinò alla scrivania, accese una candela e, afferrando la pergamena, lesse la risposta di Draco.
"Chloe, scusami ma non sono potuto venire all'appuntamento. Piton era impegnato per causa mia, ci siamo dovuti introdurre nel Ministero della Magia a Londra per impossessarci di una Profezia. È più difficile di quello che pensavamo, anche le mie doti di ladro non sono servite molto davanti alle difese della stanza dove sono custodite. Mio padre prenderà il posto di Piton, spero non ti dia troppo fastidio. Continua a chiedermi di te, sai credo sia preoccupato, anche se non lo ammetterebbe mai. Domani mattina fino alle undici non ho corsi da seguire, fammi sapere se puoi incontrarmi. Restiamo d'accordo al quarto piano alle nove? Draco"
Subito rispose confermando l'incontro. Si soffermò sulla frase che parlava di Lucius; era preoccupato per lei. Si sentì felice, tanto che avrebbe voluto urlare la sua gioia. Quella sera aveva conosciuto l'aspetto umano di Lucius. Era un uomo fiero e orgoglioso, ma nascondeva una tristezza nel suo cuore che, da come parlava di sua moglie, Chloe sospettava che lei fosse la causa principale della sua infelicità.
La mattina seguente si svegliò tardi; guardò la sveglia, erano le otto meno dieci. Nella sala comune di Grifondoro c'erano solo tre studenti del quinto anno e uno del settimo, intento a giocare a scacchi con un fantasma. Le lezioni iniziavano ogni giorno alle otto per gli studenti fino al quarto anno, dal quinto fino al settimo, i corsi degli studenti erano flessibili essendo scelti da loro liberamente. Senza salutare, Chloe superò il ritratto della signora grassa e corse al quarto piano. Era in anticipo di una decina di minuti, ma quando arrivò, trovò Draco già in attesa.
«Credevo di non essere in ritardo... » disse Chloe salendo gli ultimi gradini e abbracciando l'amico.
«Ero io in anticipo. Non preoccuparti! » rispose il ragazzo, sorridendole.
Sciogliendo l'abbraccio Chloe vide che Draco era arrossito. 
«Mi sei mancato. Non posso sopportare di non vederti ogni giorno come quest'estate... E quei tre parlano continuamente male di te alle tue spalle. Lo trovo davvero orribile, temo che alla fine possa dire qualcosa in tua difesa o che mi tradisca... »
Draco sorrise, era una ragazza speciale. Nessun'altra che avesse incontrato era come lei; Chloe gli faceva battere il cuore, forte.
«Pure i miei amici parlano alle tue spalle. È un prezzo che dobbiamo pagare per mantenere salda la copertura. »
«Parli come una spia!» lo schernì Chloe ridendo.
"Dio quanto è bella quando sorride..." pensò il giovane mago.
«A parte gli scherzi, stasera ho notizie da riferire a tuo padre. » continuò Chloe.
«Che genere di notizie? »
«Non voglio allarmarvi troppo prima del dovuto, ma credo che in questa scuola ci sia un Esercito che affiancherà quelli della Fenice nella battaglia finale. Harry me ne ha parlato giusto ieri sera... Mi ha chiesto di farne parte ed ho accettato. Sono dei ragazzini... Studenti di questa scuola; alcuni Grifondoro, Tassorosso e Corvonero. Ne saprò di più dopo la prima riunione. »
«Mi sembra una pessima notizia, invece...»
«Non preoccuparti Draco!» lo ammonì Chloe, interrompendolo. «Sono solo degli studenti. Che rischi potete correre? Ho conosciuto molti amici di Tom e sono tutti maghi potenti ed esperti. Stasera parlerò con Lucius.»
Draco annuì, ma la ragazza percepì che non era per nulla tranquillo. 
Seduti sulla finestra aperta dell'aula 23, i due parlarono fino a quando non suonò l'orologio a polso del mago, segnalando che mancavano cinque minuti alle undici. Durante la mattinata, non trattarono altri discorsi seri. Chloe preferì non preoccupare ulteriormente l'amico. Draco aveva insistito per provare una sigaretta dell’amica, appena fece il primo tiro, tossicchiò a lungo facendo ridere Chloe.
«Dovrei smetterei, lo so, ma una o due al giorno non è un crimine... non trovi?» buttò lì Chloe per giustificarsi.
«Anche mio padre fumava le sigarette babbane. Ha smesso da un anno, ma dice che la tentazione è ancora molto forte.»
Chloe non rispose a quest’affermazione, ripensò alla sera prima di partire per Hogwarts quando Lucius le aveva detto di gettare via la sigaretta. Sorrise tra sé e sé.
«Meglio andare, siamo lontani dalle aule. Che lezione hai?» le chiese Draco, facendola ritornare alla realtà.
«Aspetta, fammi controllare...» la ragazza prese dallo zaino un foglio stropicciato e, appiattendolo un poco, lo osservò. «Ecco qui, ore 11 Arti Oscure.» concluse indicando l’orario.
«Mio padre tiene quel corso. Il vecchio professore è andato in pensione e gli hanno offerto questa cattedra, al posto di Trasfigurazione e Incantesimi.»
La strega si morsicò il labbro inferiore, lo avrebbe visto!
Scesero le scale vicine, parlando ancora come se nulla fosse. Ma, non appena la campanella risuonò e le porte delle aule furono spalancate, i due si separarono disperdendosi tra la folla di studenti che si riversavano nel corridoio per dirigersi al corso successivo.
 
Nella fretta di raggiungere la classe, Chloe non vide un giovane che correva dalla parte opposta e si scontrò con lui. L'urto la fece cadere per terra e il contenuto della sua borsa, si sparse sul pavimento di pietra. Il mago urlò le sue scuse mentre si allontanava di fretta, senza rallentare la sua corsa. 
«Fantastico! Altra figura di merda... E sono qui da tre giorni. » pensò Chloe prendendo i libri sparsi e rimettendoli in borsa. 
Si rialzò e controllò l'orologio, le 11.05 era già in ritardo. Che pessima figura avrebbe fatto con Lucius... Il professor Malfoy, si corresse mentalmente, avrebbe dovuto chiamarla così. 
«Ehi, ragazzina...» una voce calma e profonda richiamò la sua attenzione.
Voltandosi, la ragazza vide un uomo alzarsi da terra; aveva raccolto una piuma d'aquila e gliela stava riportando. Vestiva con una tunica nera aperta che mostrava una camicia blu notte ben allacciata e un paio di pantaloni neri: era davvero un sogno. 
Le sorrise e, camminando verso di lei, le porse la piuma: «Sei in ritardo!»
«Si...» disse senza trovare altre parole.
Allungò una mano e prese la piuma che Lucius -il professor Malfoy- le stava porgendo, nel gesto di afferrare la piuma sfiorò le dita del mago: era calda, quel tocco le procurò un brivido lungo la schiena. Chloe abbassò lo sguardo, prese la piuma e ritrasse velocemente la mano, imbarazzata per la sensazione che aveva provato. Era così sbagliato... si continuava a ripetere.
«Sei una giovane molto fortunata... Si da il caso che anche il tuo professore sia in ritardo oggi... Corri, aspetterò qui qualche secondo. Aula 4 in fondo a destra.» esclamò il mago. 
«Grazie!» disse Chloe mentre correva lungo il corridoio, ormai deserto.
Nella classe c'erano diversi studenti, fra loro scorse Harry. Salutandolo si avvicinò a lui e prese posto al suo fianco. L'aula era ampia e i banchi erano sistemati a ferro di cavallo. Sul muro erano state appese tavole che raffiguravano l'anatomia di creature magiche, Chloe rabbrividì nel vedere la dissezione di un centauro.
«Esistono davvero? I centauri intendo...» chiese a bassa voce rivolta ad Harry.
L'amico annuì mentre la porta veniva sbattuta e il professor Malfoy prendeva posto alla cattedra. Osservò gli studenti, soffermando lo sguardo su Chloe. Tossicchiò e la lezione ebbe inizio.
 
  
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