–se è un posto così adatto alla solitudine come dici tu,- gli chiese Coelette –perché mi ci hai portato invece di guardartelo da solo?-
Daiki continuò a tenere lo sguardo sul mare –perché i tuoi occhi vedono cose che gli altri non vedono..trasformano in poesia le nuvole e in melodie le onde,e i gabbiani,visti attraverso i tuoi occhi,sono angeli esiliati dal cielo perché possano apprezzare più da vicino le meraviglie di questo pianeta…- Coelette sgranò gli occhi stupita,poi li posò sull’orizzonte. Timidamente la mano di Daiki sfiorò la sua. Lei la ritirò quasi fosse stata scottata,ma lui,dolcemente,la riprese e la strinse piano piano. Lui le rivolse lo sguardo. I suo occhi brillavano come perle
-Ti prego,ti prego- la sua voce era una supplica venuta dal cuore –stammi vicino. Sono stanco di sentirmi solo.