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Autore: metamorfosj    22/10/2013    0 recensioni
Texas del 1890... Fuorilegge... Treni... Un passato da svelare...
Sparatorie... Rapine alle banche... e... amore!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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da ascoltare con... ---> Western Music Mix (Part 1/3) - by Pist0 [43 Minutes] ΗQ

 

Anno 1890... America del Nord...

Arida prateria nei pressi di Little Hampgton.

Evie stava facendo pascolare il bestiame.

Era una giornata stranamente più fresca del solito. L'allevamento della fattoria andava male, molto male. Tutta colpa della dannatissima siccità che da tre anni torturava la terra delle grandi praterie.

Ad un tratto uno sparo fece risuonare il suo eco nella pianura desertica. Il cavallo di Evie si allarmò, facendo un leggero scatto in avanti, subito fermato dagli speroni degli stivali della ragazza.

-Che sarà successo?- si domandò Evie spronando la bestia al galoppo verso il punto da cui lo sparo aveva avuto origine.

Qualche minuto e si trovò in cima ad una collinetta.

 

Incuriosità fissò la scena che si svolgeva sotto i suoi occhi. Una diligenza stava ferma in uno spiazzo, circondata da una decina di uomini a cavallo, con pistole sfoderate. “Banditi”, pensò immediatamente Evie.

Il conducente della diligenza era a terra, sdraiato di schiena, morto. E così anche gli altri quattro passeggeri, presumibilmente.

Il motivo di quel piccolo massacro? La valigia piena di lingotti d'oro che stava sul tetto della diligenza. Infatti uno dei banditi si accingeva a spostare il bottino in un sacco di stoffa ruvida.

“No, perchè li hanno uccisi?” si chiese tristemente stupita.

 

Intanto, accanto alla diligenza...

-Harry, è un sacco di roba qui! Vivremo da nababbi per il resto della nostra vita!- disse euforico un biondo con gli occhi azzurri al suo capo.

-Scordatelo! Non riusciresti neanche ad utilizzarlo che ti ritroveresti tutti gli sceriffi del Texas alle calcagna.- rispose secco il ragazzo chiamato Harry, il capoccia del gruppo di banditi, facendo girare il cavallo verso i corpi stesi a terra.

-Se la sono voluta... Non avrebbero dovuto opporre resistenza- disse Harry guardando i cadaveri con un misto di rabbia e malinconia.

-Capo, abbiamo finito, possiamo andare- proferì un altro membro della banda, di probabili origini pakistane. Harry annuì col capo, facendo ondeggiare leggermente i ricci che gli contornavano il bel viso.

-Andiamo!- ordinò al gruppo, colpendo i fianchi del cavallo con gli speroni.

Ma qualcosa catturò il suo sguardo. Fermò l'animale e fece un cenno ad un suo compagno.

-Louis, guarda là, sulla collinetta... La vedi anche tu?- chiese sorridendo malignamente, facendo disegnare due buchini sulle guance lisce.

-Oh oh! Eccome se la vedo! Bel bocconcino!- rise Louis

-Vai a prendertela se vuoi! Ti aspettiamo al rifugio!- continuò il ragazzo seguendo il resto della banda che già galoppava nella prateria, alzando un nuvolone dietro di se.

Harry sorrise, pregustando già il divertimento.

 

Sulla collinetta...

Evie vide il gruppo di uomini che si allontanavano, ma aveva comunque la fastidiosa sensazione di essere osservata. Abbassò lo sguardo nuovamente verso la diligenza e quello che vide non le piacque per niente. Uno dei banditi era rimasto indietro e la osservava appoggiato al collo del cavallo. “Qui si mette male!” pensò Evie spaventata. Il cavaliere lanciò il cavallo al galoppo, aggirando la collina e Evie spronò la sua bestia a fare lo stesso. Oh, lei cavalcava molto bene, ma il cavallo del ragazzo era più robusto e più veloce.

Poco tempo e sentì una voce alle sue spalle, sopra il rumore degli zoccoli della bestia sotto di lei.

-Fermati o sparo!- urlò il suo inseguitore. Evie era terrorizzata. Era stata un'incosciente a voler seguire la scena. Che pensava, che dei professionisti fuorilegge non l'avrebbero vista? Ora che le avrebbe fatto? Spronò ancora di più il cavallo e udì uno sparo.

L'animale incespicò e cadde a terra senza vita. Evie rotolò lontano, estraendo velocemente la sua pistola dal fodero. Non aveva mai sparato a nessuno, ma c'era sempre una prima volta per tutto.

Scappare a piedi non sarebbe servito a niente. Harry sorrise, rinfoderando le due colt con un abile gesto delle mani rivestite da guanti. Scese lentamente da cavallo, quasi a voler far capire alla sua preda che non aveva intenzioni diciamo, “cattive”.

Era davvero un peccato aver ammazzato il cavallo, ma mirando alle gambe sarebbe stato comunque da opprimere. Poche decine di metri distanziavano i due individui.

Evie era tremante e non riusciva a matenere il mirino sul corpo dell'uomo o ragazzo che le si stava avvicinando. Sentì le gambe cedere e una goccia di sudore freddo le scivolò lungo la schiena.

-Fai la brava, buttala via!- urlò Harry, sempre con il sorriso sulle labbra, alludendo alla pistola.

Evie non voleva farlo e la impugnò più saldamente. Il rccio continuava ad avanzare e Evie indietreggiava. Dopo trenta secondi di quell'avanti e indietro Harry si stancò.

-Ok, adesso stai ferma e butta quel giocattolino, tanto non lo sai usare!- disse. Non c'era bisogno di urlare, erano a dieci metri di distanza.

-No!- disse secca Evie stringendo l'arma con una mano e mettendo il priettile nel caricatore.

Harry era stupito. Lui se ne intendeva di donne, ma di solito non era costretto a sudare come nel caso di Evie. “Se le buone maniere non funzionano dovremo passare alle cattive maniere” pensò il ragazzo estraendo con un gesto rapido tutte e due le pistole.

“Adesso mi uccide” pensò Evie e senza pensare più a nulla buttò la sua unica salvezza lontano da se, nella polvere. Harry si congratulò con se stesso e senza togliere gli occhi di dosso alla figura ancora indistinta della ragazza raccolse da terra la pistola, percorrendo il bordo cesellato con un dito, sentendo una scritta incisa sopra.

-Evie... Evie... E' il tuo nome?- domandò a Evie, che abbassò lo sguardo.

-Sì, però poi me la ridai?- chiese. Quello era un regalo di suo padre, morto da dieci anni.

-Ahahahahahaha! Certo, certo!- rise Harry assaporando lo sguardo spaventato della sua preda.

-Evie... Evie... Bello, mi piace il suono di Evie. E' dolce- sussurrò il riccio continuando ad avvicinarsi lentamente.

Quel fuorilegge faceva sentire Evie una creatura minuscola, impotente, ma le piaceva il suono che aveva il suo nome sulla bocca di Harry.

-Evie, io sono Harry- si presentò quest'ultimo giungendo di fronte ad Evie. La ragazza rimase sbalordita. Harry era bello come pochi...

Capelli ricci, morbidi e profumati. Occhi verdi, che trapassavano Evie, scorrendo su tutto il suo corpo, quasi che dovesse passare una specie di prova o esame, fisico perfetto e se non lo era mancava poco, molto visibile da sotto la camicia. Ogni volta che sorrideva spuntavano dei buchi sulle sue guance e gli davano un'aria tremendamente dolce, anche se non lo era per niente.

Controsole non si vedeva bene ma lo spolverino che spazzava terra e le due pistole madreperlate a nanna nelle fondine del cinturone gli davano un'aria intimidatoria ma allo stesso tempo misteriosa.

 

 

-Evie... Vieni vicino...- ordinò gentilmente Harry. Evie non se lo fece ripetere. Il tono di voce con cui il ragazzo aveva parlato non ammetteva repliche e lei non era in cerca di guai.

   
 
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