Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Deb8    22/10/2013    1 recensioni
Dal diciottesimo capitolo:
- Oggi le persone non fanno altro che dirmi che tutto si sistemerà, cerco di sperare per il meglio, ma allo stesso tempo aspetto il peggio.-
- Lo so, ti capisco. Bisogna solo aspettare. E magari pregare. –
[..]
Mi inginocchio vicino a lei, le prendo la mano e le sussurro all’orecchio:
- Scusami, scusa se non ti ho saputa proteggere come avrei dovuto. E’ colpa mia se sei qui. Sono stato il tuo male. Perdonami.- faccio una pausa e le lascio un bacio sulla fronte.
- Sei il mio angelo, ma tu non voli, tu devi stare con me. Ho bisogno di te, molto più di quanto tu pensi. -
--------------------
In questa storia i ragazzi non sono famosi.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



Chapter 18 – Tutto si sistemerà.

 
Ho la testa che mi gira e rimbomba anche dopo un giorno di meritato riposo. Strano, di solito non reagisco così all’alcol. La sera del ballo devo essere stato proprio un gran coglione visto la quantità di drink buttati giù e da come i ragazzi mi hanno trattato. Nessun messaggio. Insomma sarei anche potuto essere morto e loro neanche mi considerano. Voglio dire, la serata non era stata delle migliori, ma comunque ero o non ero loro amico?
Ci conosciamo anche da un bel po’ di tempo, non mi sembra di dover essere trattato così.
Tra l’altro quella che non doveva essere trattata così era lei, Fred. Non mi ricordo nulla di cos’è successo al ballo, non ho neanche un pensiero, un’immagine su di lei. Il che è strano, perché generalmente quando incontro i suoi occhi, i miei è come se scattassero delle fotografie.
A scuola i ragazzi non mi rivolgono parola, Harry e Fred sono assenti. Appena me ne accorgo mi sento salire dell’acido dallo stomaco, fino ad arrivare in gola. Non sono mai stato geloso o invidioso di Harry, soprattutto quando si parlava di ragazze, a me e a lui piacevano tipi di ragazze diverse. Poi è arrivata Fred, lei è diversa. I suoi occhi nascondono curiosità, e quando sorride si vede che infondo a quel colore verde c’è un non so che di sofferenza.
Non posso dire di conoscerla, ma in un certo senso e come se sapessi tutto di lei.
Quando a pranzo Harry mi aveva detto che sarebbe andato al ballo con Fred, ho visto solo nero.
Ho sempre tenuto presente che lei merita il meglio, e io non lo sono. E Harry è un bravissimo amico e, penso sia anche un bravissimo fidanzato adesso con Fred.
Ma il solo pensiero di lui che sfiora le sue labbra delicate e assapora tutto l’amore di Fred, non riesco a sostenerlo. Forma in me una sensazione di vuoto e di ribrezzo verso me stesso.
Mi odio perché non sono riuscito a fare il primo passo, a invitarla al ballo, o a chiederle come andava con suo fratello.
Sono un idiota, e non oso pensare cosa possa fare questo idiota ubriaco e senza ragione.
A fine giornata presi coraggio, andai verso Louis, l’unico che nel gruppo aveva la capacità di far sentire meglio le persone.
- Ehi Lou! Come va? -
- Zayn..-
- Ero un tantino ubriaco al ballo, volev..- dissi grattandomi la testa, come gesto di perdono
- Immagino, da come è scappata da te Fred.-
Fred. Scappata. Da me. Cosa avevo fatto? Cosa le avevo detto?
- Non ricordi proprio nulla vero? – sorrise
- Sai per caso cosa posso averle detto? -
- Non sento Harry dalla sera del ballo.-
- Strano.-
- E Eleanor non sente Fred da un bel po’.-
osservò.
Ci fu una pausa fatta di sguardi persi nel vuoto per trovare una soluzione.
- Dai amico, non saranno mica scappati su un’isola!-   disse Louis scherzando ma non aiutandomi.
In quell’istante Liam e Niall stavano correndo verso la nostra direzione, avevano una faccia preoccupata, credo. La testa faceva ancora troppo male per poter focalizzare la vista su dei dettagli.
Solo quando si avvicinarono la mia ipotesi risultò corretta.
- Ehi ragazzi, cos’avete? Respirate!- dissi notando che dovevano aver corso per un bel po’.
Louis e io ci alzammo per far posto a loro. Ma loro fecero segno di no con la testa cercando di recuperare fiato.
- Harry.. Fred..- Dissero con il fiatone.
- Cos’è successo? – chiese Louis.
A Liam il respiro tornò regolare più velocemente data la sua preparazione atletica rispetto a quella di Niall.
- Avete saputo?-
Che cosa? Che diavolo stava succedendo?
- Dai racconta Liam, non tenerci sulle spine. -
- Anne ha scritto a mia madre dicendole che la sera del ballo..-
Niall prese parola, per poi interrompere subito, non so se per prendere fiato o per la difficoltà nel pronunciare quella frase.
- Hanno avuto un incidente. Sono in ospedale.-
Buio. Liam era stato troppo riassuntivo. Ero sotto shock. Il mio sguardo si perse nel vuoto.
- Amico tutto ok?-
Che razza di domanda mi fanno? Come fa ad essere tutto ok? La causa dell’incidente sono stato io. Se non avessi trattato male Fred, se non mi fossi ubriacato, se l’avessi invitata io al ballo, tutto questo non sarebbe successo.
- Abbiamo deciso di andarli a trovare… Vieni Zayn?-
- Adesso. Ho bisogno di vederli adesso.-
-Certo amico. –

Senza che gli altri se ne resero conto, andando verso la macchina, Louis mi prese sotto la sua protezione, si era conto dello stato in cui ero, e continuava a confortarmi e a dirmi che sarebbe andato tutto bene.
- Come fai a saperlo Louis?- chiesi io.
- Spera per il meglio e vedrai che tutto si sistemerà. -
Si, ma come si sistemerà? Sistemare non è sinonimo di meglio, non è sinonimo di bene. Io ho bisogno di questa certezza. Io ho bisogno di rivedere gli occhi verdi del mio migliore amico e di Fred. Ho bisogno di vederli ridere, piangere, di vederli sognare.
Zayn calma. Tutto si sistemerà.
 
 
Sono qua in sala d’attesa. Aspettando che i medici mi diano notizia di lei. Di lui. In bocca ho una gomma da masticare che ormai ha perso gusto, ma l’idea di gettarlo non mi passa neanche per la testa. Serve per rilassarmi. Anche se fa tutto il contrario.
Ho i muscoli delle gambe tesi, troppo, come se avessi dei crampi.
Prego perché possa finire tutto ok.
Sono solo dei ragazzi, ragazzi come me, non possono andarsene adesso. No.
Mi torturo le mani, nella sala ci sono anche gli altri. Secondo me siamo troppi, potremmo ostruire il passaggio a infermieri o barelle. Ma nessuno ha intenzione di tornare a casa, quasi come se gli dessimo un sostegno, nonostante loro siano li, in quella stanza d’ospedale, senza sapere nulla.
Ho bisogno di qualcuno che entri in questa sala e che mi dica cosa sta succedendo. Ma ho paura.
Se solo l’avessi invitata io al ballo, se solo fossi riuscito a dirle cosa provavo.
Liam e gli altri continuano a chiedermi come sto, cosa dovrei rispondergli? Intanto mi fanno conforto , dicono che tutto si sistemerà. Quanto vorrei crederci, quanto vorrei che capitasse. Non voglio rivivere gli stessi momenti vissuti dopo la morte del mio amico dopo quello spaccio. No, questa volta Harry e Fred dovevano farcela.
Non credo di aver mai visto Louis così nervoso, di solito riesce a rendere tutto così leggero. Questa volta no. Forse è per questo che vivo la situazione come se fossi chiuso dentro una bolla. Forse sono sottoshock. Non riesco ancora a connettere.
Dio, so di non aver pregato ultimamente, e non sono proprio nelle condizioni per chiederti aiuto, ma non ho mai bestemmiato, ti ho sempre rispettato, se ci sei potresti fare un miracolo? Non tanto per me, ma per i miei amici, sono giovani e hanno delle famiglie.
Anne e Gemma soffrirebbero per non so quanto. E i genitori di Fred? Loro è da tanto che non la vedono, loro sono separati, Fred si è trasferita con il fratello. Penso soffrirebbero molto e penso che il suo funerale non sia un mezzo bello per riavvicinarli.
Smetto di pregare solo perché la mia stanchezza potrebbe farmi delirare, e probabilmente potrebbe farmi pensare il peggio.
Fuori dalla stanza, noto un ragazzo forse più grande di me, ma non di molto. Appena si gira, riconosco che è il fratello di Fred. Senza curare gli sguardi dei ragazzi, mi alzo e vado a salutarlo. Infondo solo io e Harry lo avevamo conosciuto.
Mi avvicino, gli tocco la spalla e gli sussurro un ‘mi dispiace’.
Per un po’ resta in silenzio, forse stupito per la mia presenza. Poi mi chiede cortesemente se volessi un caffè. Dice che ho una faccia irriconoscibile.
- Quando Fred era piccola era diversa. – inizia così a parlare. Sembra molto più maturo rispetto la sua età. – Non faceva attenzione alle cose, era spericolata e sognava di diventare una modella, era piccola ma non ingenua. Diceva che voleva sfilare perché aveva visto più volte modelle sulle passerelle e che avevano tutte uno sguardo triste. Lei voleva essere la prima modella felice. – mentre lo racconta ha uno sguardo perso. – Un giorno stavo pensando a quanto sarebbe stato bello fare da manager a mia sorella e viaggiare il mondo con lei, solo per proteggerla. Avevo sottovalutato il mio compito. Il suo sorriso, il suo vero sorriso, quello da bambina innocente, lo perse quando i nostri genitori ci lasciarono. -
- Si sono separati, me l’ha detto Fred..- lo interrompo, ho notato che è difficile per lui raccontarlo.
- Cosa ti ha detto Fred? – dice con una faccia incuriosita.
- Si sono separati, e adesso lei abita con te.. Non è così?-  chiedo poco convinto della storia.
- Era una balla. Come sempre, nonostante l’aiuto della psicologa non ci siamo mai abituati a dirlo in giro. – Josh prende un respiro. – Siamo orfani.-
- Mi dispiace, non volevo! Fred non me l’aveva detto! -
- Non devi farti condizionare da questa informazione, se lei non te l’ha detto allora vuol dire che non vuole essere considerata diversa. Vuole essere accettata per quello che è, non per quello che ha passato. Anche se a volte farebbe bene a sfogarsi, non deve tenere tutto dentro. Secondo me rischia di scoppiare, ma infondo la capisco. E penso che siate molto simili tu e lei. -
-Perché?-

- Con il tempo ho imparato a leggerla, la gente, Fred è molto complicata e chiusa, tu mi dai la stessa impressione. Fred è molto attaccata a te. E se tu sei qui, vuol dire che anche tu sei molto legato a lei. -
- Puoi scusarmi un secondo? -

Troppe informazioni scioccanti quel giorno: l’incidente, la storia di Fred, era tutto così complicato. Vado in bagno e l’unica cosa che riesco a fare è mollare un pugno contro il muro. Scende una lacrima, non per il male fisico, la prima dopo tanto tempo. Pensavo fossero finite, le lacrime.
Sento bussare alla porta, è Josh, ma lo riconosco solo quando inizia a parlare.
- Amico, Fred può farcela. E’ una guerriera, questa è la sua battaglia. E Harry, se la caverà.-
Apro la porta di scatto, dopo aver asciugato le lacrime.
- Oggi le persone non fanno altro che dirmi che tutto si sistemerà, cerco di sperare per il meglio, ma allo stesso tempo aspetto il peggio.
- Lo so, ti capisco. Bisogna solo aspettare. E magari pregare. –
 

Raggiungiamo gli altri, che penso si chiedessero dove fossi andato. Presento ai ragazzi Josh, siamo tutti distrutti, la stanza è inondata dal silenzio, fino a quando non entra un medico, chiedendo di poter parlare con i genitori dei ragazzi.
La mamma di Harry, Anne è arrivata quando stavo parlando con Josh.
Vedo che parlando, Anne si commuove, ho paura di interpretare questo segnale. E’ un bene o un male?
Lo scopro solo quando il medico, dopo aver fatto entrare Anne e Josh nella stanza di Fred e Harry, si avvicina verso di noi.
- Solo due di voi possono entrare a vederli per adesso. Il ragazzo sta dormendo, la ragazza è leggermente più grave, è sotto sedativi. E’ stato un brutto incidente. E’ un miracolo che siano ancora tutte e due qua. Dovete aver pregato molto. Da dopodomani le visite potranno essere aperte a tutti, per adesso solo due di voi entrano. Decidete…-
- Zayn , Louis andate voi. –
decidono Niall e Liam.
- Grazie ragazzi. -
 
Entriamo nella stanza, osservo che sono ricoperti di macchinari che li tengono sotto controllo.
Saluto Harry che dorme, il dottore si è raccomandato di non svegliarlo.
- Ehi amico, vedi di rimetterti presto che dobbiamo andare da Nando’s a mangiare valanghe di cibo italiano. Offro io. -
Poi vedo lei, pallida come una bambina, e la immagino con il suo sorriso da modella felice, mai visto prima.
I capelli sono ancora un po’ sporchi di sangue. Nel braccio c’è una flebo. Mi fa un po’ senso vederla così, nello stato più debole che ci sia.
Mi inginocchio vicino a lei, le prendo la mano e le sussurro all’orecchio:
- Scusami, scusa se non ti ho saputa proteggere come avrei dovuto. E’ colpa mia se sei qui. Sono stato il tuo male. Perdonami.- faccio una pausa e le lascio un bacio sulla fronte.
- Sei il mio angelo, ma tu non voli, tu devi stare con me. Ho bisogno di te, molto più di quanto tu pensi. -

 
 


                                                                                        
 
 
Ciao ragazze - i :)

Deb is back. 
Capitolo tutta versione Zayn, che ve ne pare? 
Dopo tutto è fragile come ragazzo. E' innamorato diciamocelo. 
Dai fatemi sapere che ve ne pare... 

Una parte di questo capitolo era stata scritta nelle note del mio cellulare. L'avevo scrtitta in ospedale, il 1 novembre dell'anno scorso, quando compagnai mio nonno.
Ciao nonno, mi manchi. Ti voglio bene. 


Cooomunque, non mi sfogo molto (davanti agli altri) , siete riuscite a prendere i biglietti? 


Baci 
Deb. xx
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Deb8