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Autore: AlexVause    23/10/2013    6 recensioni
Spesso, le situazioni in cui siamo immersi, ci portano a gesti che in altri casi mai avremo compiuto.
Ci sono giorni in cui, guardando negli occhi una persona, vedi solamente un ostacolo...altri giorni invece, in quegli occhi ti ci perderesti.
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Swan Queen
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Amarsi e perdersi per poi ritrovarsi. Destino.'
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Capitolo 18
 
- Regina!
Gridò Emma terrorizzata.
- Grazie alla sua prevedibilità, vostro figliò vivrà un po’ più a lungo.
Svanì in una risata mentre Gold, i Charming e Malefica arrivarono preoccupati.
 
Regina si svegliò, rendendosi conto di essere stata riportata al piccolo campo posticcio fatto dal suo gruppo di alleati, poche ore prima.
Emma dormiva accanto a lei.
- E’ crollata da poco.
La voce di Snow la fece voltare.
- Come ti senti?
- Confusa.
Nella sua mente le immagini di ciò che era accaduto, si sovraffollavano.
- Ricordi niente?
Regina si alzò in piedi allontanandosi da Emma. Non voleva disturbarla.
Biancaneve con un gesto della mano, la invitò a sedersi accanto a lei.
Declinò l’invito rimanendo in piedi.
- Neal…
La Evil Queen parve riflettere attentamente e si corresse.
- No…Jafar.
- Ti ha tolto i poteri.
Regina si sedette a fianco a Snow, pesantemente, come se il peso sulle sue spalle improvvisamente divenisse insopportabile.
Rimasero in silenzio a guardare le fiamme del fuoco danzare.
- Andrà tutto bene, vedrai.
Tentò di rassicurarla Biancaneve.
- Più mi sento ripetere questa frase, più le cose peggiorano.
Snow all’improvviso perse i sensi.
La matrigna l’afferrò coricandola a terra.
- Esiste un contro-incantesimo.
Gold attirò l’attenzione su di se.
- Si trova nel mio castello.
Disse Tremotino avvicinandosi a Regina.
- Sei stato tu?
Disse la mora indicando Biancaneve.
Gold sorrise.
Con un gesto dell’uomo gli altri furono isolati da ogni suono, in modo che le parole fra i due non potessero giungere ad orecchio alcuno.
Regina si guardò intorno.
- Lei hai un piano, vero Mr. Gold?
- Ho sempre un asso nella manica Mia Cara. Devi solo fidarti di me.
Gold sogghignò.
- La mia vita è rovinata, proprio perchè mi sono fidata di lei Gold.
- I dettagli talvolta sono inutili. Ci sono cose a cui teniamo che devono essere ritrovate. Per farlo ho bisogno di lei.
- L'ascolto.

 
Il sole illuminò, con i suoi primi timidi raggi, il cielo azzurro.
I Charming ed Emma si svegliarono notando l’assenza di Malefica, Regina e Gold.
L’ansia investì la bionda come un vento gelido.
- Nei paraggi c’è la più assoluta tranquillità.
Informò la Evil Queen arrivando assieme all’Amica dalla foresta.
- Gold dov’è?
Chiese Snow.
- Ci raggiungerà al castello. Ha deciso di aiutare Regina di sua spontanea volontà.
Rispose Malefica mentre Regina si avvicinò alla compagna.
- Buongiorno.
Sorrise alla bionda che l’abbracciò.
- Ho temuto le peggio cose…
Regina si scostò. Volle vedere i suoi occhi.
Quegli occhi verdi che tanto desiderava incontrare prima di svenire.
La baciò. Fu un bacio dolce e intenso, quasi da sembrare un addio.
Emma si sentì togliere il fiato. Cosa sarebbe accaduto?
La strinse a se. La mano della mora scivolò sopra la tasca dei jeans di Emma, prima di scostarsi.
- E’ meglio incamminarci. Henry è vicino ed ha bisogno di noi.
Disse Regina.
- Andiamo.
Invitò James.
Salirono sui cavalli.
Ci volle tutta la giornata per arrivare su di una collina ove si appostarono, nascosti dalla vegetazione.
Ormai era giunto il tramonto.
Da quel punto il castello si mostrava per la sua predominanza sull’intero villaggio, situato davanti ad esso.
Era una costruzione di epoche lontane e sembrava aver visto giorni migliori.
Apparentemente era disabitato. Niente guardie, niente torce o fuochi accesi.
A pochi metri da loro, si trovava il sentiero che portava al castello di Re George.
- Sul lato nord della fortezza, c’è un passaggio segreto. Entreremo da li.
James conosceva il castello come le sue tasche. Ci aveva abitato a lungo.
- Bel modo per entrare nella residenza.
Jafar era giunto dietro di loro.
- Lasciate che vi aiuti.
Con un gesto del braccio, si generò una nube rossastra che circondò i Charming, Emma, Malefica e Regina, portandoli in una grande stanza fredda e umida, illuminata da torce attaccate alle pareti.
- Grazie per averli portati fino a me, Jafar.
Sorrise Re George.
- E’ per me un piacere e un onore servirvi. Vostra altezza.
Fu la risposta adulatrice del Genio, che fece un inchino.
- Rammentatemi una cosa. Mi sembrava di avervi detto, che verrete nella Foresta Incantata di vostra volontà. Sono in errore?
Fece una pausa.
- A guardavi credo proprio di no.
Rise profondamente il padre di James.
- Dov’è Henry?
Chiese il figlio con rabbia.
- Sfortunatamente per voi non è qui. Ho bisogno di una cosa che avete.
- Cosa vuoi?
Domandò Emma all’uomo.
Lui alzò il braccio puntando l’indice verso Regina.
- In questo momento…Lei!
- Perché ci fai questo?
Chiese Snow stanca di tutti i soprusi che stavano subendo da tempo.
- E’ l’unico modo per ottenere ciò che voglio. Quando l’avrò, riavrete il piccolo Henry.
Fu la risposta del Re.
Gold apparve dietro alla Evil Queen che per istinto, si voltò verso di lui.
Tremotino con un gesto veloce, le soffiò sul viso una polverina tanto fine ed invisibile da non essere nemmeno notata, dalle persone che li circondavano.
- Jafar portala qui.
Ordinò il Re al genio.
- No!
Gridò Emma trattenendo a se la compagna da un polso.
- Se serve a salvare Henry…
Regina si separò dalla bionda dirigendosi, di sua volontà, verso Jafar che con un incantesimo non permise agli altri suoi compagni di avanzare oltre.
- Molto bene. Sei sempre stata una persona intelligente Regina. Devo presentarti una persona.
Una giovane donna dagli occhi cristallini come il ghiaccio ed i capelli colore del grano, entrò nella stanza.
- Lei signori, è una veggente. Mi ha mostrato uno splendido futuro, il mio, coronato di vittorie. Tutto ciò si realizzerà solo ed esclusivamente se al mio fianco avrò la Evil Queen.
- Perché dovrei aiutarti?
Chiese Regina al Re. Il suo tono vuoto.
- Semplice. Ho dato uno sguardo anche al tuo futuro e a quello dei tuoi cari. Voglio mostrartelo. Se veni con me, cambierai il loro destino.
- E’ una trappola Regina!
Emma urlava.
Regina non si sarebbe mai fidata sulla parola, soprattutto su quella di George.
- Mostrami.
Chiese la Evil Queen alla veggente.
- Vuoi che ti mostri ciò che accadrebbe se rimani con loro?
Indicò i suoi compagni.
- Mostrami.
Ripeté Regina. Questa volta tese le mani in avanti, verso la giovane donna.
I palmi rivolti verso l’alto.
La veggente poggiò le sue mani su quelle della mora.
Un’onda di immagini la investì.
Il suo sguardo fisso nel vuoto.
Il terrore si dipinse sul volto di Regina che interruppe il contatto con la veggente.
Arretrò di qualche passo poggiandosi alla parete con la schiena dove si lasciò scivolare a terra fino a sedersi.
Sembrava smarrita.
- Che le hai fatto!
Gridò Emma.
- Ho mostrato a lei null’altro che il vostro futuro, basato sulle sue decisioni in questo immediato presente.
Espose la donna.
- Regina non l’ascoltare! Il futuro ce lo creiamo noi.
Le urla di Emma passarono inosservate.
- Regina. Tic Tac.
Canzonò Re George.
Il Genio l’alzò da terra afferrandola da un braccio. La mora gli fece un cenno di assenso con il capo.
Jafar le fece comparire delle catene ai polsi.
- No! Ti prego Regina non farlo!
Le lacrime cominciarono a scorrere sul viso di Emma.
Quella donna in catene, la sua donna, sembrava un involucro vuoto.
Agiva come un automa.
- Grazie di tutto.
Rise Re George prima di incamminarsi verso la porta.
Al suo seguito la veggente e Jafar che portava dietro di se la Evil Queen in catene.
- Regina, Ricorda. Nulla di ciò che possediamo, può andarsene davvero.
Emma alzò gli occhi verso Tremotino. Perché quella frase?
Tutto sembrò muoversi al rallentatore.
Prima di attraversare la porta assieme ai suoi carcerieri, Regina si voltò verso Gold.
Nel suo sguardo un viola velato e sulle sue labbra un ghigno era comparso per poi tornare alla sua espressione da donna sconfitta.
Emma guardò la porta, dove la vide sparire nel nulla.
La stanza si fece improvvisamente vuota e buia.
L’incantesimo di Jafar era svanito.
Emma ormai senza più nulla, si mise le mani nelle tasche dei Jeans estraendone un biglietto.
Era tutto ciò che restava di lei.




Note di Alex: Amanti della Swan Queen siamo agli sgoccioli.
Ultimissima avventura dopo questo breve capitolino e poi...chi lo sa.
Fatemi sapere se vi piace. :D
Alla Prox ;) attendo le vostre recensioni :D
  
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