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Autore: Aika Morgan    24/10/2013    4 recensioni
Tecnicamente, voleva solo farlo smettere di parlare.
Non c'era altro motivo, ecco.

Del perché e per come maldestri tentativi di zittire una persona si trasformano spesso in qualcosa di diverso.
Raccolta di fanfiction Rei/Nagisa
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Nagisa Hazuki, Rei Ryugazaki
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Free!lings <3'
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Di procioni e pinguini di peluche.

 

A Finn, che aspetta questa
storia da un mese e mezzo ♥

 

Mi fai giocare con il tuo orso?” Nagisa, un ditino in bocca e l'espressione supplichevole si avvicinò a Rei, che stava in disparte rispetto agli altri bambini a parlottare con un peluche.

Per qualche strana ragione, nonostante non si parlassero quasi mai, Rei era il compagno d'asilo preferito di Nagisa. Forse era proprio il fatto che non gli parlasse a renderlo così affascinante agli occhi di Nagisa, che invece parlava fin troppo e che, in quel bambino occhialuto, aveva trovato una controparte che sembrava disposto ad ascoltarlo sempre e comunque.

“Non è un orso, è un procione!” rispose Rei indispettito. Si aggiustò gli occhiali e lo squadrò con aria di sufficienza “E ci stavo giocando io!”

Nagisa sentì un groppo in gola, e le lacrime premere sugli occhi, ma non voleva dare a Rei la soddisfazione di vederlo piangere. Non riusciva nemmeno a capire perché si stesse comportando così sgarbatamente con lui, visto che di solito lo trattava con gentilezza.

Gli offriva sempre i suoi dolcetti, gli raccontava l'ultimo cartone animato che aveva visto, spesso rivelandogli anche il finale, nella foga di dirgli quanto era stato bello, senza rendersi conto che così rovinava tutta la sorpresa a Rei.

E poi insomma, gli chiedeva ogni giorno se stesse bene, se avesse male alla pancia, se il bernoccolo che si era fatto cadendo giù per le scale fosse passato, se...

Non poteva immaginare che Rei non sopportasse tutte quelle domande, pur consapevole che fosse nella natura di Nagisa essere così... così pieno di parole. Insomma, riusciva a parlare anche mentre dormiva, durante il riposino pomeridiano nella stanza appositamente adibita dalle maestre dell'asilo, quindi non c'era nemmeno da stupirsi che da sveglio potesse dare davvero del suo meglio.

Vedendo i suoi occhi – di solito sempre luccicanti per qualche novità – intristirsi, Rei si rese conto di aver esagerato, questa volta, tanto che avvertì una strana sensazione alla bocca dello stomaco. Guardò il suo peluche e poi guardò Nagisa, incerto sul da farsi.

“Però... se vuoi... insomma... Possiamo giocarci insieme, ecco!”

Sì, Rei ci metteva davvero poco a cambiare idea ma, questa volta, il sorriso enorme di Nagisa, non lo fece affatto pentire di quella decisione.

“Sì!” urlò Nagisa, pieno di entusiasmo, correndo a prendere un altro pupazzo, stavolta a forma di pinguino. “Facciamogli fare amicizia!” decretò. “Ciao, signor Pocione, io sono il signor Pinguino, come stai?”

“Be-bene.” rispose Rei, preso alla sprovvista, cercando di non scoppiare a ridere nel vedere che Nagisa non riusciva a pronunciare correttamente il nome dell'animale. Giocare in quel modo con un altro bambino era una cosa che non faceva molto spesso, e poi Nagisa nemmeno era un bambino come tutti gli altri. Dotato di una fervida immaginazione, in nemmeno due minuti aveva intessuto una stranissima storia secondo la quale il procione di Rei sarebbe dovuto andare a salvare il pinguino di Nagisa da un drago cattivo.

Nagisa passò dieci minuti buoni a raccontare una storia senza né capo né coda e ben presto, senza accorgersene, anche Rei iniziò a dire qualcosa di tanto in tanto, aggiungendo nuovi dettagli a quell'avventura strampalata.

“Alla fine il procione sconfisse il drago cattivo e il pinguino lo ringraziò con un bacio!” Nagisa fece sfiorare le bocche dei due peluche e poi guardò Rei negli occhi “E vissero felici e contenti per sempre, vero?”

“Già!” annuì Rei, sorridendogli appena. Non riuscì a dire altro perché, proprio in quel momento, la maestra li chiamò per dire che era l'ora dello spuntino mattutino.

“Grazie Rei, è stato bellissimo giocare con te!” Nagisa gli si avvicinò e gli diede un bacio sulla guancia, prima di allontanarsi verso la maestra per reclamare la sua merenda.

Rei rimase un attimo incredulo, si passò una mano sulla guancia e decise che, in fondo, giocare con Nagisa non era stata affatto l'esperienza traumatica che aveva temuto all'inizio. Forse, addirittura, era riuscito persino a divertirsi ma, per dirlo con certezza, aveva bisogno di ripetere ancora una volta quell'esperienza.


 

_____

 

Uhm.

Avevo promesso a Finn questa fic da tanto tempo e, in realtà, non trovo che il risultato sia granché. Solo che boh, spero che questo pizzico di fluff riesca a metterti di buonumore, tesoro <3
La scelta del procione è sempre legata al fatto che la fic fosse tutta Finncentrica <3

E nulla, spero che anche a chi passa di qui per caso questa storiella sia piaciuta, anche se non è proprio il massimo,

Aika.

 

   
 
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