EFP Fanfiction

Free!lings <3 di Aika Morgan (11 storie)

Descrizione della serie: Raccolta che include tutte le fanfiction che ho scritto sull'anime Free!

Storie ordinate secondo la cronologia della serie (la prima in fondo)

Il vuoto è Tokyo, è Makoto che alza la voce, Makoto che non sorride, Makoto e il suo sguardo ferito, Makoto e l'espressione incredula di quando gli ha detto di fare ciò che voleva.
Il vuoto sono le parole che non gli ha detto subito dopo, sono i passi che li separavano, il vuoto è il silenzio più pesante persino dei rumori dei fuochi di artificio, gli stessi che hanno sempre guardato insieme, da che lui ne ha memoria.

L'amore accadde per caso.

Sousuke e Rin.
Un'amicizia che si rinsalda dopo anni di distanza quando, tutte le sere, si ritrovano nello stesso letto a fare i compiti insieme e poi a ritrovarsi l'un l'altro.
Lì, distesi sul letto, succede qualcosa che riesce a far dimenticar loro l'esistenza del resto del mondo.

Home is where the heart is.

Sousuke, Rin, un'altalena e le confessioni notturne di due amici che, dopo tanti anni, sono riusciti finalmente a ritrovarsi.
"Allora Rin, com'era l'Australia?"

Trentatré passi

Fra la nostalgia e l'addio ci sono trentatré passi e Rin e Makoto li percorreranno tutti la notte prima che quest'ultimo vada via di casa per andare all'università.
Trentatré passi Makoto li conta anche la mattina dopo, dalla sua stanza all'ingresso, e pensa che sono trentatré passi di egoismo.
Trentatré passi, trentatré macigni sul cuore.
Trentatré passi e i denti di Rin che incidono nostalgia sulla sua pelle.

Di shopping e di videocamere di sicurezza che forse funzionano e forse no.

Quando Rin va a fare shopping, la cosa può diventare seriamente problematica per chi lo accompagna. Meno male che il modo di ricompensare gli amici c'è sempre e Makoto lo scoprirà a sue spese (o con suo enorme piacere?) all'interno di un camerino.

Quattro volte che Sousuke ha preso in giro Rin per i suoi denti e una volta in cui invece ha preferito non fare commenti.

"La prima volta succede in piscina: Rin e Sousuke hanno entrambi otto anni e si conoscono da due giorni e mezzo. Entrambi sembrano essere molto concentrati ad imparare a nuotare il meglio che possono, in modo da andare veramente lontano, e non c'è tempo per scambiare due chiacchiere e un sorriso.
Poi succede: Rin abbassa di qualche decimo il suo record personale, l'istruttore gli fa i complimenti dicendogli che migliora a vista d'occhio e Rin sorride, soddisfatto per quell'elogio.
– Accipicchia, che denti strani che hai! – osserva Sousuke con aria sorpresa."
[Sousuke/Rin]

La seconda scelta

Quando sente il bacino di Haruka premere contro il suo e poi le sue braccia sfilargli la maglietta per circondargli la schiena nuda, Makoto per un attimo pensa che dovrebbero smetterla.
Non che non gli piaccia quello che fanno - lo farebbe sempre, ad ogni ora del giorno e della notte, passerebbe la vita col corpo schiacciato fra quello di Haru e il muro.
Forse è Haru che dovrebbe smetterla, perché è sleale andare a letto con lui immaginando come sarebbe farlo con Rin. Makoto lo sa, che Haru non pensa ad altro da quando si sono rivisti. Sa che ha smesso di essere il centro del mondo del suo amico, sa che adesso nei suoi desideri c'è Rin, perché lui è Makoto, ed è bello, è simpatico e insieme stanno bene, ma Rin è qualcosa di più.

The boy who waits.

Aspettarlo alzato era ormai diventata una consuetudine.
Non lo faceva volontariamente, non i primi tempi almeno.
Nitori ci provava davvero ad andare a dormire senza aspettare che Rin tornasse in camera, ma di solito restava con gli occhi spalancati a fissare il tetto della loro stanza – era quasi una fortuna che avesse scelto il letto di sopra, a guardare un materasso sopra di lui gli sarebbe venuta l'ansia che prima o poi gli cadesse addosso.

Fra le tue dita

Di tutte le cose che Nitori amava di Rin ce n'era una che superava tutte le altre, ovvero il modo in cui il ragazzo si addormentava con le dita intrecciate alle sue.

Di bambini e caramelle mou.

[baby!Haru, baby!Mako]
Mako era il bambino a cui tutti erano davvero affezionati, perché era sempre buono e tranquillo, in grado di sorridere per ogni cosa e di regalare una ventata di buonumore a chiunque gli stesse accanto.
Fra tutti i bimbi solo uno sembrava essere immune al sorriso di Mako: si trattava di Haru, un bimbetto dall'aria perennemente imbronciata, la bocca corrucciata e gli occhi azzurri sempre velati di malinconia.

Tecnicamente

- Ultimo capitolo

Tecnicamente, voleva solo farlo smettere di parlare.
Non c'era altro motivo, ecco.
Del perché e per come maldestri tentativi di zittire una persona si trasformano spesso in qualcosa di diverso.
Raccolta di fanfiction Rei/Nagisa

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