7 Settembre 2009
 

Nuova scuola, nuovi compagni, nuovi rompicoglioni, nuova vita insomma.
Mi avvio nella mia nuova scuola, entro e vedo un sacco di ragazzi che corrono da tutte le parti e un deficiente mi viene pure addosso “Guarda dove vai, coglione!” un deficiente  rincoglionito con i capelli leccati e un paio di occhiali si rialza e scappa via, cominciamo bene.
Entro in classe, sbatto la porta e i compagni nuovi e la professoressa si itticano, come godo. Mi vado a sedere all’ultima fila, vicino la finestra. La noia mi sta divorando, quella professoressa è davvero insopportabile, non li ricordavo così i primi giorni di scuola. E mentre qui parlano tutti, la porta si spalanca e un ragazzo senza fronte si fa avanti fino a quando non punta i piedi davanti a me.
“E’ il mio banco” sembra una checca.
“Io non vedo il tuo nome scritto sopra” dico continuando a fissarlo, tutti i ragazzi si girano verso di me, ma avete visto per caso Gesù Cristo?
“Te ne vai?” si, ha proprio un aria da checca.
“Senti eh, già è un giornata di merda, ora non ti mettere pure tu in mezzo alle palle che non ne ho proprio voglia di litigare con un coglione che fa pure pose da checca per un mezzo banco che tra poco cade pure a pezzi, va a farti un giro e prenditi un tè” il ragazzo fa un passo indietro e comincia ad andare verso la porta.
“Mettici tanto zucchero mi raccomando!” ed ecco che sbatte la porta. L’intera classe guarda ancora me.
“Ma cosa avete da guardare? Avete visto per caso Dio?” la professoressa mi guarda male e poi ritorna a spiegare.
 
Ora di pranzo, vado a buttarmi.
Mi siedo ad un tavolo e comincio a giocare con quella specie di poltiglia che si trova nel piatto, faccio una faccia disgustata e allontano quello schifo.
Una ragazza si ferma davanti a me con due compagne sia a sinistra che a destra, fantastico, pensavo che queste tipe esistevano solo nei film e nelle fan fiction.
“Ehm senti.. ho visto che hai trattato come dire ehm..male il mio adorato tesoruccio” dice arricciando la bocca e alzando il dito contro di me.
“Se ti riferisci al deficiente con i capelli leccati e gli occhiali e mezzaluna beh non posso proprio farci niente” dico sistemandomi i capelli castani che arrivano fino a metà schiena.
“mm.. no lui, il ragazzo..”
“senza fronte?” mi scappa una risata e mi rimetto a sedere.
“Nuova arrivata maleducata?”
“Nuova cogliona baldracca?” l’intera scuola si gira verso di me, ma cosa cazzo c’è da guardare.
“No mi chiamo Stephany” dice allungando la mano.
“Buon per te” mi alzo e comincio ad andare verso la macchina del caffè ma quella cogliona mi ferma strattonando e dandomi uno schiaffo.
“Spera. Per. La. Tua. Sopravvivenza. Baldracca.” Mi avvicino a lei, la blocco per i capelli per poi tirargli un pugno in pieno viso, cade a terra lamentandosi del dolore fino a quando una professoressa si avvicina urlandomi nelle mie povere orecchie.
“Ma se ne vada a fanculo pure lei.” Esco dalla mensa, credo di aver già dato troppi spettacoli oggi, ehgià.
Mentre stavo ritornando in classe ecco che mi scontro di nuovo con un mongolo che oggi non ne vuole proprio sapere di farsi un sacrosantissimo Tè.
“Ah,  sei tu.” Dice rialzandosi.
“Carina la tua ragazza” dico alzandomi e pulendomi il sedere.
“Non è la mia ragazza” dice freddo.
“Sti gran cazzi è pur sempre una troia” mi allontano e prima che gli alunni escano dalla mensa, mi avvio in bagno ma quel ragazzo mi segue.
“Ma te ne vai?” dico girandomi e puntando i piedi per terra.
“Ti va di uscire con me?” stavo per rispondergli a modo mio fin quando non vedo il preside che si avvicina a passo svelto.
“Evans! Tomlinson! Nel mio ufficio, ora!” perfetto, lo seguiamo fino al suo squallido ufficio.
“Sedetevi” io e quella checca ci sediamo.
“Signorina Evans, oltre ad aver picchiato la signorina Sanchez, ha risposto male anche alla nostra professoressa di Religione, e lei signor Tomlinson, si faccia un Tè e smetta di importunare le ragazze.”
Mi giro verso di lui e sorrido, il ragazzo mi trucida con lo sguardo per poi rigirarsi verso il preside palla. Si, palla. E’ una palla da Bowling quel pover uomo.
“Dovete pulire la palestra questo pomeriggio, ora potete andare” se oggi dico che è una giornata di merda, è una giornata di merda.
 
 

22 Dicembre 2009
 


Ma dove minchia si è cacciato quel deficiente rincoglionito di un Tomlinson.
Faceva un freddo cane, le mie vans non collaboravano per niente, fanculo. Vedo Louis arrivare in lontananza, ma grazie a Dio.
“Scusa ho fatto tardi!” dice appoggiandosi sulla mia spalla e prendendo fiato.
“mm.. ma davvero Louis?” dico guardandolo negli occhi color oceano per poi abbassare subito lo sguardo scocciata.
“Ma che cazzo facevi?” dico prendendolo per un polso e spingendolo verso il cancello di scuola.
“Amber?” mi giro con tutta la pazienza che Cristo mi ha dato.
“Si?” sforzando di sorridere. Si avvicina e mi da un bacio. Un bacio, il primo bacio, il mio primo bacio, il mio primissimo bacio dato dal mio migliore amico.
“Consideralo un regalo di Natale” dice per poi staccarsi e guardando il mio viso che non so se sto sorridendo come un ebete con gli occhi spalancati oppure sto con una faccia da culo.
“Ma che puttano che sei!” Dico prendendolo e baciandolo di nuovo.
Passerò delle vacanze meravigliose, me lo sento.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


HOLAAAAAAA
ALLORA COME VA LA VITA? IO QUASI MI UCCIDO MA OKAY.
HANNO LEVATO L’ACQUA ED IO COME MINCHIA CAMPO FINO A STASERA?
PADRE NOSTRO CHE SEI NEI CIELI FA CHE L’ACQUA TORNI COSI’ ALICE E’ PIU’ FELICE.
NO VABBE’ MA FACCIO PROPRIO RIDERE PER LA MIE INTELLIGENZA COME UN BRADIPO.
ORA VADO E SPERO VIVAMENTE CHE QUALCUNO MI CACHI, VI AMO ADIEAU (OCOMESISCRIVEVABBEMENEVADOCIAOLOL)