Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: _Skyline    24/10/2013    0 recensioni
Doppleganger:
Secondo le leggende, copia  o clone identico fisicamente -ma opposto moralmente- che ogni  persona vivente ha nel mondo.
Nel caso in cui una persona e il suo doppelganger si incontrino, l’esistenza di solo uno verrà ammessa. Lotteranno.
E il più forte sopravviverà.
Narcisismo:
Termine utilizzato nel linguaggio comune generalmente utilizzato per esprimere vanità, presunzione e amore per sé stessi e per la propria immagine.
--
Una Londra nebbiosa e grigia, ovattata e silenziosa.
Zayn Malik, vent’anni;  la sua autostima, la sua bellezza, la sua perfezione.
Una Londra piovosa e buia, misteriosa,
che vede le antiche leggende diventare una tetra realtà.
E che vedrà Zayn Malik, vent’anni, innamorarsi perdutamente
di se stesso.
Genere: Horror, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Zayn Malik
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
7.
“Per giorni e giorni la ninfa cercò di accostarsi a lui,
ma ogni volta Narciso la respingeva e si dava alla fuga. ”
 
Un suono.
Un suono familiare e insolitamente quotidiano, così banale e usuale da apparire irreale, aleggiava nella densa aria che avvolgeva Zayn Malik, avvelenandolo ulteriormente ad ogni fugace respiro.
Nuovamente il silenzio.
Ed ecco il ritorno del suono.
Ovattato e vago all’udito del giovane, evocava nei suoi muscoli un istinto inspiegabile, dettato in passato da una banale abitudine.
I suoi arti si contrassero lievemente, ma la sua memoria arrancava nella totale oscurità.
Si lasciò guidare dal suo corpo, che si muoveva lentamente, ergendosi in piedi.
La sua mente sembrava affollata dagli stessi cocci di specchio che coprivano il pavimento, riflettendo la follia anarchica che lo avvolgeva come pelle.
Attraversò i corridoi della sua anonima e gelida abitazione, così come i ricordi attraversavano confusi i corridoi della sua mente incespicando contro le oscure pareti, per poi accarezzare con lo sguardo il legno scuro della porta d’ingresso.
Piccoli e dolci ticchettii la scuotevano, amplificando nell’animo del moro ogni più impercettibile fruscio. Sulle sue cornee era calata una vaga e umida nebbia.
La sua mano si posò sulla fredda maniglia della porta, liscia e lucida.
La abbassò lentamente, lasciando che il legno di ciliegio si separasse dalla parete alla quale aderiva perennemente.
Una brezza pungente artigliò il suo corpo percorrendolo, soffiando sull’ambrata pelle della sua schiena gelati sussurri e assiderate parole.
La luce del crepuscolo gli intiepidì il viso, creando sulla sua pelle sferzata dal vento un contrasto intenso e violento.
Brividi intensi.
Zayn fu costretto a socchiudere le palpebre, proteggendo da tanta luce l’amaro fiele che albergava nelle sue iridi, il quale trovava nell’oscurità la sua unica estasi.
La sua mente era pericolosamente inerte, muta.
I suoi occhi misero a fuoco in pochi istanti l’esile figura di fronte a lui, i cui ricordi ed immagini emersero dai meandri più diroccati della sua memoria, scorgendo fra quei corridoi uno spiraglio aureo.
Due smeraldi le illuminavano il viso, tracce di terrore lo sporcavano ancora da quella sera.
 

 
Kate Howard bisbigliava parole incomprensibili contro il bavero della sua pelliccia, il suo caldo respiro si condensava nella gelida aria invernale, il secco ticchettare degli stivali rimbombava nel buio vicolo.
I suoi fitti e densi pensieri sembravano affollare anche la strada deserta, sfiorata dallo sguardo smeraldino della donna, i cui ricordi venivano riflessi sulle sue inconsistenti e fragili palpebre.
Corpi e voci sembravano abitare la via, seguendo la donna, sfiorandole le caviglie e baciandole la gola. Un odore intenso e stantio aleggiava nella viscida umidità del vicolo, facendole storcere il piccolo naso. Si concentrò sulla punta delle sue scarpe di vernice, scrutando ogni graffio o difetto.
Annotò di doverne comprare un paio nuove.
Probabilmente avrebbe fatto il suo ingresso nel negozio di calzature insieme a Loren Daves, le gambe fasciate da una corta gonna blu, le mani avvolte da eleganti guanti chiari.
Dissolse con irritazione il rossetto e la fastidiosa risata di Loren Daves sospirando, immergendo lo sguardo nell’oscurità più cupa.
Poi, intravide due figure.
Due uomini.
Congelati in un’irreale immobilità, parevano tetra parte di quelle marce pareti, di quella lurida strada e di quell’aria viziata, che li circondava assorbendoli in sé.
La loro distanza sembrava essere sconfitta dai loro pacati e impercettibili respiri, l’ansia che i loro corpi emanavano era palpabile, così come la diffidenza.
Un sospiro sfuggì dalle labbra carnose della donna, il cui passo spedito, che aveva esitato per un istante, riacquistò il suo rapido ritmo.
Chissà come avrebbe commentato Loren Daves la sua nuova occupazione.
Battute di pessima ironia sarebbero sicuramente sfuggite dalle sue labbra. Arpia.
Nel vicolo rimbombò il motore di un’automobile, i cui fanali illuminarono la stretta via.
Kate Howard levò il suo sguardo all’orizzonte, sulle due figure.
Poi, fu solo un istante.
Ghiaccio nelle iridi, braci nelle pupille.
La donna le sentì sciogliersi come petrolio, inondando il suo smeraldo, violentandolo.
Sentì lo stomaco svanire, oppresso dal terrore più puro.
Il suo cuore cessò di battere.
Un grido le spalancò le labbra.
 
 



Lo smeraldo lo scrutava.
Lo smeraldo accarezzava affamato ogni suo lineamento, beandosi dei suoi dettagli ma temendoli prepotentemente nel contempo.
Il suo caramello era invece sorpreso, colto alla sprovvista.
La calma regnava sul suo corpo, ma la sua mente vacillava, incerta e mutevole nella sua follia.
-Tu.- esordì solo la donna, titubante.
Zayn Malik si nutrì voracemente del panico impresso nella voce rotta, anticamente limpida, che aveva distrutto tentennante il silenzio sovrano.
Ghignò impercettibilmente incontrando nuovamente quelle iridi femminili, velate dal terrore.
Il sorriso carico di delirante malizia del moro si ampliò.
Una chiara e limpida determinazione era emanata dalla figura femminile, le cui però tremule mura crollavano con estenuante lentezza sotto le iridi di Zayn.
Più le sue labbra rosee e morbide si distendevano rivelando il candore dei denti, più la sicurezza apparente di Kate Howard si dissolveva, le sue piccole e affusolate mani erano scosse da tremiti, il suo corpo posseduto dal primordiale istinto della fuga.


-Chi era lui?- domandò ancora la donna nel disperato tentativo di placare il tremolio incessante del suo corpo. –Rispondimi.- specificò, mentre l’udito del moro ripugnava quella voce instabile e acuta, stridente nei suoi molteplici contrasti.
La consapevolezza, la paura e la curiosità animavano il timoroso spirito della donna.
-Ho detto di rispondermi.- strillò la donna, la cui isteria minacciava di trapelare oltre i confini della ragione. La paura le inumidiva le cornee, ancora turbate dalle visioni della notte precedente.
Zayn Malik rise.
Rise dissetandosi di quella paura, inebriandosi di quel panico dall’essenza più pura.
Ma Kate Howard firmò la sua condanna con mani tremanti, quando afferrò il polso leso del moro stringendolo fra le sue scheletriche dita.
Un folle ira risalì la gola del moro, espandendosi sulla sua pelle, velando i suoi occhi.
L’ardente furia si fuse ad un malsano desiderio, ad un morboso piacere.
Il caramello era tramutato in amaro carbone, in umido petrolio.
Il suo corpo agì, la sua mente si abbandonò ad un’idilliaca estasi.
Zayn Malik abbracciò la donna.
La abbracciò con passione, affondando le dita nella sua gola, serrandola e soffocando le sue disperate grida e il suo divincolarsi febbrilmente.
Sentì le ossa e la gola della donna crepitare rumorosamente, e il suo affannato respiro dissolversi.


 
 







Buonasera!
D’accordo, il mio ritardo è davvero spaventoso, terrificante, orrendo.
Probabilmente nessuno sarà qui a leggere, ma parlo perché tendo sempre  parlare anche da sola, quindi non c’è problema.
Nel capitolo il nostro Malik compie il suo primo e –credo- unico omicidio, aw.
Nel prossimo vedremo la ricomparsa del Doppelganger, finalmente.
Concludo perché mi sto dilungando, spero davvero che il capitolo vi sia piaciuto, ringrazio con tutto il cuore le persone che hanno recensito la scorso volta, vi amo. ♥
Grazie davvero per tutto, sarei molto felice di sapere che ne pensate di questo capitolo, you could make my day. ♥
Prometto solennemente che un ritardo del genere non si verificherà mai più, vi lascio, buonanotte a tutti!


 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: _Skyline