Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: blejan    24/10/2013    5 recensioni
Momenti di vita ordinaria di esistenze straordinarie: la Interdimensional Magical Energy Security and Control Organization di tutti i giorni, tra ordinaria amministrazione e non.
Raccolta per la challenge “Slice of Life” di areon.
Genere: Avventura, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'I.M.E.S.C.O.: Chocolate Box'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Prompt: 9 - REGALI DI NATALE
Titolo: Wrapping Adriss
Autore: blejan
Fandom: Originale
Personaggi: Alaros, Adriss, Riven, Isolde, Cristalline, Jvette, Cyril
Genere: Fantasy, Avventura, Comico
Rating: Verde
Avvertimenti:
Lunghezza: 1920 parole






Wrapping Adriss

- So I wrote you a song, hope that you sing along, and it goes Merry Christmas!- cantò a squarciagola Alaros, fiondandosi in camera, scuotendo la chioma sciolta ed aggrovigliata dall’esagitazione, imbrigliata in cima alla testa, molto sommariamente, da quella che sembrava proprio una pinzetta per capelli, con un chiassoso e luccicante fiocco rosso fuoco al collo, grosso quanto un melone -Kiss My Ass! - Sottolineò le ultime tre parole esibendosi in tre zompi distinti, pestando i piedi sempre più rumorosamente, per poi fiondarsi a membra scomposte sul letto, in grembo al fratello, stritolandolo.
Riven, balzato in piedi guidato dall’istinto primordiale di conservazione che aveva percepito l’appropinquarsi del gemello, si godette placido per qualche minuto il turbinio di lenzuola che si scatenò, mentre il ragazzo tentava di impacchettare Adriss nel piumone.
- Buon Natale, fratellino mio adorato! - Sbraitò querulo il ragazzo col fiocco, per sovrastare la prolifica ondata di insulti inframezzata da un’altrettanto variegata scarica di colpi.
Riven sospirò profondamente, un sorriso largo ed entusiasta gli disegnò in viso un’espressione compiaciuta e sardonica.
- Buon Natale Adriss.- sussurrò più a se stesso che al gemello, avvicinandosi ai due, aiutando Alaros ad immobilizzarlo, legandolo come un insaccato con del nastro da pacco.
Pensiero Profondo, peccato che il Natale si abbatta su di noi una sola volta l’anno.

Isolde salterellò sul divano, andandosi ad accovacciare su un cuscino verde pino, strofinando il musetto delicato contro l’ammasso di coperta dal cui interno Adriss osservava con occhi di smeraldo il mondo, torvo ed inferocito.
Dopo una processione celebrativa per la casa, nella quale aveva assunto il ruolo di trofeo di caccia, era stato scaricato in mezzo ai cuscini nell’attesa che i compagni si assiepassero in soggiorno per il rito dell’apertura dei regali.
Avevano stabilito per esperienza che era meglio fare colazione dopo averli scartati, onde evitare incidenti che spesso coinvolgevano cibo ed apparecchiature tecnologiche, con esiti disastrosi; soprattutto perché Alaros e Riven sembravano possedere l’abilità innata di riuscire ad usare impropriamente qualsiasi cosa fosse commestibile.

Jvette arrivò con un sorriso smagliante, sfoggiando orgogliosamente un pigiama grigio scuro decisamente oversize per lei, visto il notevole esubero di tessuto che strabordava dall’esile figura. Dal modo in cui Cristalline la adocchiò, sedutosi accanto al gemello con Isolde in braccio, doveva trattarsi di uno dei suoi.
- Rassegnati. - sorrise Adriss dagli strati di stoffa, intercettando il suo sguardo -Almeno siamo sicuri che le piacerà. -
Rise sotto i baffi osservando il drago intento a non staccarle gli scuri occhi di dosso, mentre la ninfa sfrecciava urlando per la stanza inseguita dal fratello e Riven, impossessatisi della marmellata e ben decisi a servirsene per infilargliela nelle orecchie.
Cyril riuscì a ristabilire un minimo di equilibrio con un po’ di pazienza e molta ferocia, colpendo con le rotule i legamenti crociati del moro nel momento il cui lo superò, ignaro e berciante.
Lasciandolo ad accasciarsi sul pavimento come cera calda, scavalcò lo schienale della poltrona di fianco a lui facendo leva su un braccio, fluido e letale come un puma. Alaros ebbe a malapena il tempo di esprimere sonoramente il suo disappunto quando il ragazzo gli fracassò lo sterno sul bracciolo del divano, immobilizzandolo.

Isolde nel mentre era scesa dal giaciglio dei bicipiti di Cristalline, attraversando la baraonda per afferrare il fiocco blu metallizzato che avvolgeva un fagotto di carta opaca verde menta, trasportandolo ad Adriss.
- Ti ringrazio Isolde - le disse il gemello, agitandosi in maniera esplicativa nel suo involtino - al momento opporre i pollici mi risulta malagevole. - incitandola con gli occhi ad aprire il regalo per lui.
Jvette aiutò l’oighear in un impeto fanciullesco, facendo scrocchiare la carta con parecchio gusto, rivelando un maglione.
Un maglione orrido: senza contare il punto della maglia parecchio claudicante, non fu solo il color tortora investita da una colata di fango, tonalità dalle parvenze un po’ digerite, a catalizzare l’attenzione. Al centro, adorna di sciarpa scarlatta e cappellino con pon pon, una giraffa sorrideva con espressione beota ed ottusamente natalizia.
L’elfo cercò di lasciarsi inghiottire dal suo involucro di piume, agognando ad un riparo, soffiando all’indirizzo della ninfa, che andava approssimandoglisi con lo stomachevole capo d’abbigliamento, il trionfo ruggente negli occhi da cerbiatta.
- Non oserai. -

Tentando di riprendersi dal mastodontico attacco di ridarella che lo aveva aggredito sul tappeto, Alaros accarezzò grato Isolde quando lo spiritello gli spinse tra le gambe incrociate un sacchetto di stoffa argentata chiuso da un voluminoso fiocco di organza bianca.
Si sfilò il suo dal collo, avvolgendolo con delicatezza sul corpicino morbido della creatura, pigolante d’entusiasmo.
- Buon Natale Isolde! - esclamarono tutti insieme con un fragoroso applauso, per la gioia della palla di peluria.
- Paura che faccia lustrini con la carta e li costringa in posti molto personali? - considerò ghignando il gemello, rimirando il suo presente.
- Sono sicuro che ti inventeresti qualcosa comunque, Alaros. - rise Cristalline, gli occhi d’ossidiana divertiti, sinceramente un po’ allarmato dalle sue stesse considerazioni.
- La identifica come un’esternazione di fiducia, Cris. - lo ammonì bonariamente Adriss, mentre Riven importunava smanioso il suo ragazzo nel tentativo di conquistarsi un angolino della sua poltrona, ricevendo un’amorevole testata sul setto nasale.
- Ad, non cercare di difenderti con il tuo essere prolisso, quel maglione rende ogni tentativo imbarazzante. - lo lapidò il fratello, con un sorriso spietato, svolgendo con abilità il nastro e sollevando il sacchetto, rovesciando il contenuto in grembo.
Isolde sbatté più volte le palpebre nel tentativo di non rimanere abbagliata dall’ululante giallo fluorescente di cui rifulse la felpa materializzata, aggredendo visivamente le retine di tutti i presenti col suo splendore bellicoso ed irritante. Cui seguì un’aggressione uditiva ad opera dei latrati estatici del gemello, che inizò a sventolarla come una bandiera, esagitato.
- Ragazzi, vi amo profondamente ed infinitamente! - mugghiò saltando in piedi, calandosi l’indumento catarifrangente, tentando di avvinghiarsi ad ognuno di loro per esprimere a pieno la sua gratitudine.
Riconoscenza che impennò esponenzialmente quando, infilando le mani nella tasca frontale, ne estrasse un headset di cuffie e microfono integrato di un violento blu elettrico con prepotenti profili arancioni.
- Così ne hai un paio tutte tue e la smetterai di farne una malattia perché tutti le usano alla postazione per i portali. - bofonchiò Jvette, soffocando nella presa asfissiante di riconoscenza.
- Voi non capite, quelle cuffie sono sudate ed appiccicose come… -
- Sono assolutamente certo di non volerlo sapere. - sentenziò Cyril, mettendo un paletto virtuale molto convincente che impedì ad Alaros di dare fiato alle sue visionarie descrizioni.

L’oighear decise di intervenire, previdente, facendo rotolare un voluminoso pacco a caramella verso Jvette, la quale vi si lanciò contro squittendo eccitata, ghermendo la carta e strappandola con efferatezza: a Riven ricordò, con un fremito d'allarme, un cotechino squartato da una tigre.
La ninfa sguazzò ridendo nella matassa di pigiami che si riversò in una fontana di colore su di lei: il cotone blu oltremare di Adriss; la mussola rosso mattone della maglia lisa di Riven; il soffice mohair verde cadmio di Alaros; il batista di lino leggero color avorio di Cyril e la casacca di un iridescente damasco prugna scuro di Cristalline.
- Grazie, creature. - la visione le si offuscò velocemente mentre raccoglieva in un abbraccio grato i loro sguardi, esplodendo in una risata frizzante per occultare un piccolo singhiozzo.

Cristalline issò sulle ginocchia lo spiritello, che gli sporse, reggendola dal nastro giallo, una scatola sottile e lunga poco meno del suo avambraccio, di un legno tanto scuro da sembrar nero. Accarezzò con dita impalpabili il coperchio, intarsiato lungo il bordo da motivi cinesi in oro massiccio. Dal centro si sviluppava un bassorilievo in giada verde di un albero frondoso, dai cui rami occhieggiavano pesche realizzate con la stessa pietra, ma dalle opache tonalità bianche e rosse.
Sollevò lo sguardo concentrato sugli altri, accorgendosi di come lo stessero fissando, trattenendo il respiro.
- È meraviglioso. - sussurrò, spostando le mani ai lati del coperchio, stringendoli brevemente prima di sollevarlo con un movimento lento, leggero e solenne.
La sfumatura metallica degli occhi color tempesta gli illuminò lo sguardo, mentre prendeva e sollevava con reverenza il contenuto: uno spillone a forma pentagonale di quella che a prima vista sembrava ematite, del diametro di un chicco di melograno, lungo una ventina di centimetri, con un’estremità più appuntita ed una più svasata e piatta. Aveva la stessa tonalità dei suoi occhi. Non era ematite, ma sangue di drago, fossilizzato e forgiato, antico di migliaia di anni: poteva frantumare un diamante grosso quanto una mano come fosse gesso, o trapassare una lastra di piombo facendolo sembrare gelatina.
Su ognuna delle cinque facce scure unite da angoli smussati, i caratteri della lingua primordiale della sua specie mormoravano una preghiera.
Tra le sue dita, l’energia ancestrale sbocciò, pulsando, arcaica e sorprendente.
È semplicemente meraviglioso.
Sorrise, grato e strabiliato, senza parole.

Mentre Alaros sfilava un cuscino da dietro la schiena di suo fratello, facendolo collassare privo di sostegno, per accomodare le sue regali terga, Cyril, arresosi all’invasività opprimente del moro, riuscito ad appollaiarsi vittorioso sul bracciolo alla sua destra, inclinò il capo in segno di ringraziamento allo spiritello, prendendo la scatolina di cartone circolare di un bel rosso porpora. Sul coperchio spiccava, al posto del fiocco, un origami di carta opaca grigio perla, plasmato a fiore di loto.
- Qualcuno si sente molto in colpa. - ammiccò caustico con la coda dell’occhio ad Alaros e Riven, intenti ad osservare con dedizione e curiosità il tappeto, sprofondati nella vergogna.
Appoggiò con cura il coperchietto sul ginocchio del suo ragazzo, che colse al volo la minaccia silenziosa, sfiorando verecondo il fiore cartaceo.
Il ragazzo dagli occhi d’ambra estrasse una custodia grigio antracite, all’interno del quale un paio di pince-nez gli restituirono, sulle lenti scure come il petrolio, il suo riflesso.
Stringendoli sul ponte del naso, Cyril strabuzzò gli occhi. Nonostante i filtri schermanti, la luminosità dell’ambiente non era minimamente attenuata e poteva percepire con chiarezza ogni dettaglio: le sfumature dorate dei capelli di Jvette, il luccichìo del mantello ghiacciato di Isolde, il riflesso cinabro nelle iridi di Riven.
Si lasciò sfuggire un fischio stupito, mentre scorgeva in un angolo un indicatore gps con coordinate in tempo reale; una mano santa, vista la sua malsana incapacità di fornire le indicazioni di geoposizione quando Alaros gliele chiedeva per aprirgli un portale. Dovuta principalmente al fatto che fosse sempre in giro per il globo, era una condizione che ogni tanto lo metteva in dispotica confusione.
- Sperando che in questo modo smetterai di farmi impazzire a cercare di indovinare latitudine e longitudine tutte le volte. - ventilò l’elfo, ridacchiando. Cyril vibrò un gesto fortemente scostumato al suo indirizzo, ridendo della sua espressione, disorientata da tanta villania.

Riven stava rimirando orgoglioso la chioma ramata e rugginosa del ragazzo, quando le dita affusolate di Jvette gli celarono la visuale.
- E per finire il bellezza. - pronunciò sibillina, mentre un trambusto di passi, sussurri convulsi e sgambetti che mandarono nasi e zigomi a sbattere su spigoli, catalizzò il suo udito, distraendolo.
Per questo, quando i palmi abbronzati di Jvette gli permisero di ammirare nuovamente il mondo circostante, riuscì a trattenere la sua mandibola dal disarticolarsi solo grazie a Cyril, che gli richiuse la bocca, il sorriso strabordante negli occhi color miele.
Alaros aveva appoggiato sul tavolino una torta, che Riven riconobbe immediatamente: una setteveli.
Ammirò incantato il susseguirsi degli strati di cioccolato e pan di spagna, intervallati da creme di varia e golosa composizione, fondersi in un tripudio di bruna magnificenza.
Rapito dal corposo ed intenso profumo del cacao, trasognato nella contemplazione del miracolo culinario di fronte ai suoi occhi, fu incapace di proferire verbo.
Tutto ciò che riuscì ad articolare fu una serie di mugolii beati mentre sbavava abbondantemente sulla scritta di glassa bianca al centro del dolce.

Buon Natale, Riven!




NdA : Salve creature! Capitolo mastodontico rispetto ai precedenti, ma dovevo dare spazio ad ognuno dei personaggi, altrimenti non sarebbe stato un Natale equo.
Credo che gli All Time Low cantati da Alaros nelle prime righe siano perfette, sia per dare la giusta movimentazione, sia perché rispecchiano esemplarmente a mio parere il carattere giocherellone del nostro caro gemello. Il Karma ha dunque fatto girare la sua ruota e questa volta è toccata ad Adriss venir maltrattato.^^
La scelta dei regali è stata ardua e perigliosa, ma spero che vi sia piaciuto. Fatemi sapere qual’è stato il vostro preferito o magari cos’avreste voluto regalare voi ad uno di loro, chissà che non li possa mettere in futuro! P.s.: ho inserito l’istantanea in 'Nagging Jvette', ho dovuto cercare qualcosa che mi ispirasse XD.
Dedico questo capitolo ad Edward Therril che ha estratto il prompt, ma soprattutto ad Aven90, che fin dall’inizio mia ha aiutato e soprattutto sopportato nelle mie elucubrazioni mentali e nei miei viaggi impensabili, continuando a darmi fiducia: grazie Serpe^^!
See ya!

blejan



Istantanea credits: immagine di cookaround
  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: blejan