;THIRTEENTH CHAPTER
I
fatti non si possono cambiare a furia di menzogne.
--Rafael
Sabatini
Correva,
correva a perdifiato, cercava di fuggire, ma ogni volta che svoltava
un angolo di quell'infinito labirinto dalle infinite cupe e secche,
irte di spine tornava a trovarsi davanti quella dannata casa, quei
volti, pieni di disgusto, pieni di odio.
Correva,
correva, correva, continuava senza riprendere fiato e sentiva il
petto spezzarsi in due, sotto ai piedi il terreno uguale scorreva
quasi volasse, ma lei era sempre lì, quel senso di casa che
aveva
sempre ispirato sostituito dall'odio, dal disgusto.
La
Tana era diventata la metà da non raggiungere.
James
si svegliò di sopprassalto, sudato fradicio con le coperte
intrecciate fra le gambe, con ancora un forte senso d'inquietudine
per il sogno che l'aveva fatto destare di scatto, ma senza ricordarne
il contenuto. Guardò la ragazza accanto a lui qualche
istante poi
l'ora, erano le sei del mattino. Si alzò per andare a fare
una
doccia arruffandosi i capelli, pensieroso.
Un'ora
dopo Lily venne svegliata da una scocciata Kim, letteralmente fatta
rotolare giù dal letto e fatta arrivare così
sotto la doccia. Dopo
il dolce risveglio che comprendeva acqua gelata e pigiama fradicio
aveva prima formato un lago inseguendo l'amica per tutto il
dormitorio e poi sconsolata era tornata sotto la doccia, questa volta
senza pigiama, per farsi una doccia veloce ormai che c'era. Questo
già poteva giustificare in pieno l'umore pessimo della
ragazzina,
che sedutasi al tavolo Serpeverde aveva sbuffato e aveva preso quanto
più cibo poteva per consolarsi, quando poi arrivò
un gufo che le
rubò dalla forchetta il bacon che stava per finirle in bocca
aveva
raggiunto un livello di depressione tale che si sarebbe sciolta sul
tavolo.
Odiava
i lunedì. Se ci si metteva pure Malfoy a commentare il suo
umore
nero, con Zabini che gli dava corda fra l'altro, diventava ancora
peggio.
E
poi avrebbe avuto pozioni.
-Chi
ti scrive?- chiese distrattamente Albus vedendo il volatile
sconosciuto che saccheggiava il piatto della sorella mentre lei
armeggiava con la busta per aprirla.
-Fatti
i fatti tuoi,- l'apostrofò in malo modo e il moro decise
saggiamente
di non indagare oltre per la propria incolumità personale.
Finalmente
riuscì ad aprire la busta e non appena lesse le prime righe
lanciò
uno sguardo di soppiatto prima a Scorpius al suo lato destro e
all'altro ad Albus per controllare se stessero sbirciando. Richiuse
la pergamena e dopo averla ripiegata varie volte la infilò
nel
taschino della camicia della divisa, ripromettendosi di leggerla
più
tardi a lezioni, magari durante Storia della Magia cossicchè
nessuno
si sarebbe reso conto di ciò che faceva visto che dormiva.
-Che
fai, non rispondi?- domandò Zabini che la guardava scacciare
il
volatile dal proprio piatto, intenzionata a mangiare almeno ancora
una foccaccina. Ecco, magari il piatto non l'avrebbe più
usato.
-Nah,
è solo la comunicazione di routine di Roxanne quando ci sono
nuovi
articoli al negozio,- prese qualcosa a caso da un vassoio davanti a
lei cominciando a mangiarlo.
-Niente
di interessante?- si azzardò a parlarle Kim per cui provava
ancora
una gran furia omicida.
-Nulla,
solo chincaglieria,- rispose ermetica facendo un altro boccone,
-bene, io vado, ci vediamo a pranzo.-
Detto
ciò si alzò recuperando l'ultimo pezzo di pane e
la sua borsa,
sfuggendo al loro sguardo. Passò le prime due ore in ansia,
battendo
il piede e seguendo poco o niente, con Calipso che le chiedeva
cos'avesse. Ad un certo punto era sbottata dicendo che le scappava la
pipì era meglio che corresse in bagno invece di saltellare
sulla
sedia come se ci fosse l'Ardemonio sotto.
Arrivata
alla terza ora si era presa il suo solito banco nell'angolino davanti
alla finestra, in prima fila e aveva tirato finalmente fuori la
lettera.
“Cara
Lily,
so
che ti sembrerà strano che ti scriva, che io chieda aiuto
proprio a
te, sembra irreale anche a me che tengo questa piuma fra le mani,
ma.. ma sei l'unica che può salvare il futuro di tuo
fratello e se
Merlino vuole anche il suo cuore. Ho bisogno del tuo aiuto prima che
le onde distruggano del tutto questo castello di sabbia.
Non
so davvero cosa fare, mi vergogno a chiederti aiuto di nuovo, dopo
che, a quanto pare, hai già fatto qualcosa per noi due, ma
questa
situazione di stallo non potrà durare per sempre.
Vorrei..
ecco, vorrei poter fuggire, con James, avere una vita felice. Non una
fuga d'amore, semplicemente cambiare aria, andare dove non siamo
sbagliati, ma prima vorrei provare a non lasciare nulla d'intentato.
Tuo fratello è così attaccato alla famiglia,
molto più di me con i
miei e so che non posso chiedergli di decidere fra me e la Tana. Sai
cosa intendo.
Se..
se vedessero che qualcuno ci sostiene, che non siamo solo noi i pazzi
a crederci, forse.. forse ci sarebbe una possibilità in
più, anche
se minuscola, che perlomeno non ci disconoscano.
Spero
che tu capisca, spero che tu ci possa aiutare. So che è
gravoso,
ma.. io non so più come andare avanti, così,
senza futuro.
Sperando
in una tua risposta tempestiva,
Quando
arrivò alla fine fece un respiro profondo prendendosi la
testa fra
le mani, stancamente. In che razza di casino si stava cacciando?
Prese
in fretta una pergamena e scribacchio una breve risposta, mettendola
nel taschino della camicia assieme alla lettera. L'avrebbe spedita
prima di scendere a pranzo, anche se avrebbe allungato di molto il
percorso passando per la guferia. Spostò lo sguardo assente
sul
parco pensando se avrebbe mai potuto chiedere aiuto ad Albus, ma in
quella situazione, ne era sicura, non sarebbe stato molto tollerante,
forse non li avrebbe nemmeno ostacolati, ma avrebbe dichiarato fin
dall'inizio la questione come 'sbagliata e da chiudere lì',
il che
non andava esattamente a suo vantaggio. Aveva un'idea di giusto e
sbagliato troppo poco elastica per essere un vero Slytherin. Hugo non
sarebbe voluto entrare nella questione perchè terrorizzato
dalla
possibile reazione della madre e Rose avrebbe seguito a ruota Albus
nella sua neutralità contrariata, il resto dei cugini per la
maggioranza erano usciti da Hogwarts e non sapeva davvero a chi
rivolgersi, in fondo la famiglia Delacour in Weasley era sempre stata
un po' distaccata da loro, Bill era figo come zio, ma Fleur e i suoi
figli erano sempre un po'.. distanti. A proposito dei figli, Luois
era ancora a scuola, al quarto anno precisamente, ma come avrebbe
potuto prendere la situazione proprio non riusciva ad indovinarlo.
Probabilmente doveva cercare appoggio da Teddy, ma se suo padre fosse
stato contro a quella faccenda, e lo sarebbe stato, lui l'avrebbe
seguito semplicemente perchè lo venerava. Alla fine dei
conti non
sapeva su chi poter contare davvero, forse nonna Molly, ma era vaga e
fondata su niente come speranza.
In
un nonnulla l'ora passò e si diresse cupamente alla lezione
successiva, sorda a qualunque parola intorno a sé, anche
quando
Calipso quasi le urlò nelle orecchie che il professore era
malato e
che avevano un'ora buca. Dovette letteralmente scuoterla per un
braccio per farla riemergere dalle sue elucubrazioni e ricevette a
malapena una risposta, prima che la rossa facesse dietrofront di
colpo e sparisse alla sua vista inglobata nella folla di studenti che
si dirigevano a lezione.
Lily
era subito corsa in Guferia ad inviare la sua risposta, poi se n'era
andata verso la biblioteca, in sala comune c'erano sicuramente Lorcan
e Lysander e l'ultima cosa che voleva era pure un litigio. Quando
entrò l'odore di carta l'avvolse e la fece sentire a casa,
non era
mai stata una gran studiosa, almeno, non con le materie che non la
interessavano, ma i libri. Per i libri, le storie aveva una passione
smodata fin da bambina, quando obbligava il padre a sedersi su una
vecchia poltrona in salotto e tenendosela sulle ginocchia e
raccontarle le sue vecchie avventure che aveva vissuto assieme agli
zii nella scuola in cui un giorno sarebbe andata. Aveva iniziato
Ginny a leggerle libri prima che si addormentasse, finchè la
piccola
testarda rossa non l'aveva assillata perchè le insegnasse a
leggere
a sua volta, così da poterne sapere di più del
canonico capitolo a
sera.
Si
direse verso un tavolo in un angolino e vi appoggiò la
tracolla
stancamente, per poi dirigersi verso gli scaffali di storia della
magia alla ricerca di un tomo sulla rivolta dei folletti, se in altre
occasioni avrebbe preferito poltrire invece che portarsi avanti per i
M.A.G.O., ma aveva bisogno di occupare la testa con informazioni che
non avessero i capelli biondi o il suo stesso sangue.
Così
si aggirò fra gli scaffali polverosi, cercò di
arrampicarvisi sopra
per cinque minuti buoni per prendere il libro che le serviva situato
troppo in alto prima di ricordarsi che poteva appellarlo, e dandosi
della stupida ritornò al suo tavolo col tomo.
Quando
l'aprì l'odore di polvere quasi la uccise, probabilmente
nessuno
apriva quel libro da un bel po' di tempo nemmeno per sbaglio.
“La
più celebre rivolta dei Goblin ha avuto luogo nelle
vicinanze di
Hogsmead enel 1612.
In
quell’occasione la locanda Tre Manici di Scopa è
stata utilizzata
come quartier generale per la ribellione, i nomi dei leader dei
rivoltosi, "Bogrod il Barbuto" e "Urg l'impuro",
sfumano nella leggenda.
La
rivolta finì subito dopo un terribile massacro..”
-Hey
rossa, che fai studi?- con un tonfo e un tono di voce fin troppo alto
per una biblioteca Zabini annunciò la sua presenza.
-Sì,
sai, è questo che fanno le persone in biblioteca. Se poi
sono
Corvonero..- lo rimbeccò non troppo gentilmente.
-Ancora
con un serpente per capello?- si sistemò meglio facendo
cigolare la
vecchia seggiola di legno di fronte a quella della rossa.
-Dire
più un Serpeverde per capello..- borbottò quasi
senza pensarci
troppo lasciando anche lei andare la schiena all'indietro contro lo
schienale.
In
tutta risposta il moro l'occhieggiò ridacchiando con un'aria
saputa
che assumeva fin troppo spesso in quel periodo e le piaceva sempre
meno.
-Andiamo,
sei una Potter, dovresti essere più incline a ridere degli
scherzi
invece che mettere il broncio,- l'apostrofò portandosi
pigramente le
braccia dietro la testa.
-Essere
svegliata dalla propria migliore amica con una doccia a temperatura
ambiente come può essere l'acqua del Lago Nero a Capodanno
non lo
chiamo scherzo, ma tortura. Solo voi serpi avete un così
distorto
senso dell'umorismo,- mugugnò infastidita.
Zabini
si limitò a ridacchiare ancora stiracchiandosi un po' per
niente
infastidito dallo sguardo truce che Lily gli rivolgeva.
-Sei
qui per rimproverarmi per il mio caratteraccio o volevi qualcosa?-
-Non
devo volere necessariamente qualcosa per parlarti, siamo amici,-
sorrise angelico facendo apparire spontaneamente sul viso della
ragazza un'espressione scettica.
-Normalmente
funziona così, ma tu sei uno Slytherin,- gli fece notare
accigliata.
-Strega
di malafede,- fece un sorrisino il moro chinandosi sul tavolo verso
di lei appoggiando i gomiti al legno grezzo, -comunque diciamo che
più che volere qualcosa.. vorrei farti una domanda.-
-Eccola
la biscia che viene fuori da sotto il suo sasso,-
l'apostrofò
alzando gli occhi al cielo, -solo se poi risponderai ad una mia
domanda.-
In
realtà non sapeva ancora che cosa voleva chiedergli, ma
frequentando
la Sala Comune verde-argento aveva imparato a non dare mai nulla per
nulla, soprattutto le informazioni.
-A
volte mi stupisco perché il Cappello non ti abbia smistata
con noi,-
le sorrise sornione con un brillio negli occhi blu, -comunque, volevo
chiederti cosa sta succedendo con Scorpius.-
La
buttò lì, con indifferenza tanto che Lily
rischiò di strozzarsi
con la sua stessa saliva tossendo convulsamente dalla sorpresa,
strabuzzando gli occhi.
-Oh,
è come se avessi risposto,- ridacchiò soddisfatto
mentre lei si
colpiva il petto per riprendersi.
-C..cosa?-
riuscì a balbettare infine con la voce strozzata, -cosa stai
dicendo?-
-Niente
che non si sapesse già, volevo solo una conferma,-
incominciò a
dondolare all'indietro su due gambe della sedia.
-E
cosa si saprebbe di preciso?- continuò imperterrita
fissandolo negli
occhi stralunata.
-Che
qualcosa sta succedendo, anche se frequenti il gruppo meno sveglio di
Serpeverde della storia, a parte il sottoscritto, ovvio. Quindi
tranquilla, nessuno ha notato niente di strano anche se..-
-Fermo,
fermo, fermo. Che Morgana stai blaterando Zab? Ti senti bene? Vuoi
che ti accompagni da Madama Chips?-
Sembrava
preda alla febbre alta, insomma, era una cosa assurda. E poi fra lei
e Malfoy non stava succedendo assolutamente nulla. Nulla.
-Lils,
ti devo ricordare che non stai parlando con il tuo tonto ed
iperprotettivo fratello, ma con me?- sorrise tranquillo come se
stesse parlando del tempo. E lei stava andando nel pallone.
-Non
ti seguo,- negare, negare fino alla morte, questo sarebbe stato il
suo mantra. In fondo due baci e qualche sorriso (sorriso, Merlino,
Malfoy aveva sorriso!) non erano nulla in confronto
ad anni di
frecciatine e litigi.
Quindi,
in definitiva, non stava succedendo assolutamente niente.
Nulla.
Nada
de nada.
-Avevi
detto che avresti risposto alla mia domanda,- l'apostrofò
l'amico
accigliandosi fingendosi indispettito.
-Ma
non posso rispondere ad una domanda senza senso come questa, insomma
Zab, Malfoy, fai sul serio?- gli fece notare ormai
del tutto
dimentica che avrebbe dovuto studiare e del libro ancora aperto
davanti a lei mentre allargava le braccia per rincarare sulla frase
che aveva appena pronunciato.
-E
perchè no?-
La
domanda fu posta con tale tranquilla semplicità da lasciare
Lily
basita. Già, perchè no? Perchè si
odiavano ovviamente, perchè
appena s'incrociavano nei corridoi rischiava di scoppiare qualcosa,
perchè lui era uno stupido, spocchioso, egomaniaco,
narcisista,
coglione, idiota, meschino..
Perchè
no?
Rimase
a fissare il moro davanti a lei che sembrava stesse seguendo i suoi
ragionamenti attraverso i grandi occhi azzurri della ragazza.. o
probabilmente ce l'aveva stampato in faccia il dubbio che le aveva
preso.
-Perchè
è così e basta,- rispose infine cercando di
mostrarsi dubbiosa
anch'essa, -insomma, litighiamo, ci indispettiamo e lui è un
tale
rompic.. rompipluffe..-
-Quindi
ti infastidisce no?- continuò imperterrito, sempre
enigmatico
cominciando a spaventarla per dove voleva andare a parare, -non che
non abbia voluto festeggiare quando l'hai fatto, ma perchè
hai
mollato Scamander?-
-E
questo che c'entra?- si mise subito sulla difensiva. Possibile che
qualcuno li avesse visti o avesse scoperto la cosa?
Ares
allora si aprì in un sorriso e si lasciò cadere
in avanti
ripoggiando tutte e quattro le gambe della sedia a terra,
puntellandosi con i gomiti sul tavolo.
-A
quanto pare c'entra tutto.-
Fottuto
Serpeverde, l'aveva fregata.
-No,
l'ho lasciato perchè ho capito che non mi piaceva davvero,
non in
quel senso,- si affrettò a cercare di sistemare il guaio
mentre
l'espressione del ragazzo di fronte a lei diventava ogni secondo di
più odiosamente festosa. Come di chi ha scoperto qualcosa di
particolamente succulento.
-Ah-ah,-
commentò continuando a sorridere mentre gongolava, porco
Salazar,
gongolava!
-Insomma,
è vero!- esclamò piccata ormai non sapendo
più dove andare a
parare sentendosi in trappola, maledetti serpenti.
-Ma
certo.-
-Sì,
certo che è certo!-
-Ovvio.-
-Sì!-
-Sì..-
Rimasero
a fissarsi dopo quello scambio di battute in qui lui era rimasto
perfettamente calmo e lei aveva alzato di un'ottava la voce ad ogni
sillaba che pronunciava.
-Quindi?-
domandò infine Zabini.
-Quindi
niente!- quasi urlò beccandosi
un'occhiataccia dalla
bibliotecaria e un 'Signorina Potter!' particolarmente
indignato.
-Quindi
niente,- ripetè a voce più bassa sfidandolo con
gli occhi a dire il
contrario.
Rimasero
a guardarsi negli occhi per qualche altro secondo finchè lei
non
cedette sbuffando.
-Ahh,
ti odio,- borbottò esasperata abbassando lo sguardo per
chiudere il
libro su cui aveva iniziato a studiare con un tonfo.
-In
realtà lo so che mi ami sweety,- sorrise serafico
ricominciando a
dondolarsi all'indietro sulla sedia, -quindi di' tutto allo zio Zab.-
-Non
c'è nulla da dire,- ribattè ancora reticente la
rossa passandosi
una mano fra i capelli nervosamente, chiaro sintomo che quella
conversazione stava andando nel verso giusto. Almeno per il
Serpeverde.
-Mhm..-
si limitò a commentare il ragazzo fissandola
insistentemente,
paziente. Sapeva che alla fine avrebbe ceduto.
Maledette
Serpi.
-Sì,
ecco.. insomma.. cisiamobaciatimanoncontanullainsommaduebac..-
cominciò a parlare a raffica mangiandosi le parole.
-Ferma,
ferma rossa, con calma altrimenti non riesco a seguirti,- la
bloccò
Ares inarcando le sopracciglia sogghignando vittorioso.
-Meglio,-
sbuffò Lily irritata, Maledette Serpi!,
-per quel che vale
credo sia un suo nuovo metodo per darmi fastidio.-
-Cioè?-
la incitò a continuare sadico, voleva che lo ammettesse ad
alta voce
quello che era successo, il bastardo.
-Cioè
che ci siamo baciati,- buttò fuori tutto d'un fiato irritata
mentre
un lieve rossore le invadeva le guance lentigginose.
-Oh..-
sogghignò Zabini continuando a dondolarsi sulla sedia come
se niente
fosse.
-Oh,-
ripetè atona.
-Quando
lo saprà tuo fratello lo evirerà,-
continuò a sogghignare mentre
riappoggiava le gambe della sedia rumorosamente sporgendosi verso di
lei.
-Lui.Non.Dovrà.MAI.Saperlo.Chiaro?-
sillabò la Corvonero andando letteralmente del panico.
-Naturalmente,-
sorrise lui.
-Non
conta nulla, è successo solo d.. una volta, andrebbe nel
panico, si
scatenerebbe la terza Guerra Magica, e poi mio padre.. O h mio
padre!- okay, stava decisamente delirando mentre un'espressione
terrorizzata le si disegnava sul viso al solo immaginare le
disastrose conseguenze della cazzata di uno stupido, egocentrico,
narcisista, idiota, viscido.. no, non avrebberlo mai dovuto saperlo.
-Prima
o poi lo verrano a sapere non credi?- domandò con noncuranza
e Lily
sperò per l'apparato riproduttore dell'amico che si sarebbe
preoccupata personalmente di maciullare e staccare che non sarebbe
successo a causa sua.
-Non
ne vedo il motivo,- sentenziò gelida con un'espressione che
sembrava
incarnare il concetto della parola 'pericolo', -e poi non si
ripeterà, sarebbero solo casini inutili. È solo
uno stupido e
fastidioso Serpeverde che passa il suo tempo libero a complicare la
mia vita.-
-Sembra
che ci riesca alla grande,- commentò allegramente, allegramente,
Ares.
-No,
è solo che mi da ai nervi, non m'importa di quello che fa o
dice più
di quanto m'importerebbe della vita sessuale di un vermicolo,- si
affrettò a frenare l'insensato entusiasmo di quello che
credeva
fosse un suo amico.
-Se
ti da fastidio vuol dire che t'importa, no?-
Merda.
-No!-
esclamò d'impulso, troppo d'impulso, troppo in fretta. Merda.
-Come
pensavo,- ridacchiò sornione.
-No,-
cercò di assumere un'espressione quantomeno tranquilla e
pacifica
trattenendo l'impulso di strozzare l'amico. Non voleva ammetterlo a
sé stessa, che poi che doveva ammettere, scusa? Niente, per
l'appunto.
-Come
ti pare,- ormai era talmente soddisfatto delle risposte ricevute che
non provava nemmeno più a convincerla di credere alla sua
versione.
Oppure sapeva che a lasciarla a cuocere nella sua pozione ci avrebbe
impiegato meno tempo ad arrivare alla rivelazione che forse, solo un
poco, molto poco, pochissimo, le importava.
-È
così.-
-È
così,- continuò a sorridere anche con gli occhi
blu il ragazzo, con
un'aria fin troppo vittoriosa per essere credibile mentre le dava
ragione.
-Comunque
ora tocca a me farti una domanda,- tagliò corto la ragazza.
-Dica
rossa,- fece un gesto con la mano invitandola a parlare.
In
realtà non sapeva proprio che chiedergli, l'aveva fatto solo
per
evitare di parlare di argomenti scomodi. Si mise un po' a pensare
attorcigliandosi una ciocca di capelli attorno all'indice
distrattamente quando le venne in mente una sera di qualche tempo
prima, anche se invece di un mese, massimo due, le sembrava distante
di anni.
-Potter,
mi spieghi perchè devi essere sempre così
rumorosa?- L'apostrofò
l'unica persona che non avrebbe mai voluto trovarsi davanti quella
sera, seduto ad un tavolo con davanti un piatto quasi vuoto.
-Non
è colpa mia, Malfoy, se hai i timpani delicati- lo
imbeccò mentre
un elfo dagli enormi occhi blu le porgeva un piatto pieno di pasta al
pesto, ormai conoscevano fin troppo bene i gusti della ragazzina dato
che gli faceva visita puntualmente almeno una volta a settimana.
-Cucina
italiana?- Domandò a sorpresa il rivale, cambiando
vistosamente
argomento.
-Sì,
Malfoy. Ora non mi dirai che hai qualche problema con l'Italia in
generale- rispose arricciando il naso Lils mentre si sedeva ad un
tavolo e le spuntavano davanti un bicchiere e una brocca di succo di
zucca.
-Mi
sorprendevo solo che conoscessi del buon cibo, Potter-
ribattè
aspramente lui per poi recuperare dalla sedia sui cui era seduto fino
a pochi secondi prima il mantello da viaggio e gettarselo sulle
spalle.
-Oh,
ma sta zitto furetto- gli sbottò dietro lei, incapace di
articolare
una risposta più intelligente dato che stava ingozzandosi
con la sua
solita grazia da snaso in un trogolo. Solo in quel momento
notò che
il suo rivale non indossava la divisa, bensì una giacca nera
e
lucida, decisamente dal taglio elegante che faceva da completo con i
pantaloni e le scarpe lucide. Sulla cravatta nera spiccava una spilla
in oro bianco o argento a forma di 'M', o almeno così le
sembrò di
vedere. Probabilmente era andato ad uno dei suoi soliti appuntamenti
galanti, si diceva in giro per Hogwarts che avesse una donna a notte
e che uscisse quando gli girava, ma la piccola Potter non se ne era
mai preoccupata più di tanto pensando che non erano affatto
fatti
suoi se della gente malata credeva che Malfoy fosse affascinante.
-Beh,
Potter, io ti saluto- disse lui interrompendo le sue elucubrazioni
sul fatto che avesse o no un'amante -e attenta a non strozzarti,
voglio essere presente il giorno della tua dipartita- concluse
chiudendosi la porta alle spalle, impedendole di ribattere in modo
degno di lei.
Solo
dopo cinque minuti buoni Lily si chiese finalmente come mai fosse
così elegante, va bene che poteva aver avuto un appuntamento
galante, ma così vestito sembrava un vecchio mago che va a
quei
circoli noiosi di gobbiglie.
Okay,
non era decisamente coerente chiedere come mai era vestito
così dopo
che aveva negato ogni interesse verso di lui, ma a volte ci si era
ritrovata a rifletterci troppo. E poi era curiosa, Merlino, era una
Potter.
Si
sentiva abbastanza incoerente in quel momento e anche un pelino
bipolare. Giusto un po'.
-Sia
chiaro che questa informazione mi servirà solo in caso io
debba
ricattarlo in futuro, non perchè mi interessa cosa fa o dove
va o
perchè sono gelosa,- incominciò a spiegarsi
sfidandolo con uno
sguardo di chi avrebbe potuto benissimo cruciare qualcuno a
contraddirla, -comunque, la sera che ci siamo incontrati in cucina
io, te ed Al, ricordi?-
-Mhm..
mi sembra di sì,- rispose Zabini che aveva aria di avere
già una
mezza idea di dove sarebbe andata a parare.
-Ecco,-
continuò cercando di trovare il modo più
disinteressato per porre
la domanda, -prima ho incontrato Malfoy che era già
lì a mangiare,
vestito elegante.. sai che cosa combinava?-
Il
moro l'osservò per quello che sembrò un tempo
interminabile, poi,
ricominciò a dondolarsi sulla sedia.
-Poker,
al casinò poco fuori Hogsmeade immagino,-
sentenziò poi con
tranquillità incrociando nuovamente le braccia dietro la
testa.
-C'è
un casinò?- domandò perplessa sbattendo le
palpebre, non ne aveva
mai sentito parlare.
-Mhm,
sì, di solito organizziamo noi Serpi delle serate, ma credo
che
quello fosse il periodo in cui la McGrannit ci teneva particolarmente
sottocchio,- alzò le spalle con tranquillità.
Già
il fatto che non avesse fatto battutine su quanto le importava era un
passo avanti, ma perchè lei non sapeva del poker?
-Ma
io passo un sacco di tempo con voi e non vi ho mai sentiti parlarne,-
obbiettò inarcando le sopracciglia, quella cosa le puzzava.
-Semplicemente
perchè Al non approva che tu e Kim possiate esserne
coinvolte,
quindi abbiamo sempre evitato accuratamente di nominarlo davanti a
voi.-
-Ma
passiamo la maggiorparte del tempo con voi, almeno, io in
quest'ultimo anno ancora di più, com'è che non
l'ho mai notato?-
protestò scettica.
-Perchè
noi abbiamo fatto in modo che non lo facessi,- rispose con
ovvietà
Zabini.
-E
allora perchè me ne parli ora?- s'incaponì
testardamente.
-Perchè
credo che tuo fratello sia troppo iperprotettivo nei tuoi confronti,-
sorrise serafico il ragazzo grattandosi dietro l'orecchio, -che
c'è?
Ti aspettavi che ti dicessi che era andato ad un appuntamento con tre
supermodelle o a una festa clandestina di trafficanti di artigli di
drago?-
-No,-
rispose, sempre troppo, troppo, in fretta per
sembrare
credibile agli occhi di chi la conosceva bene, -comunque fate quello
che volete, era solo per curiosità.-
Lanciò
un'occhiata veloce all'orologio sopra il banco della bibliotecaria,
notando anche di come li stesse fissando truce probabilmente da tutta
la durata della loro conversazione.
-È
ora che andiamo, fra poco si pranza,- si alzò la ragazza
stiracchiandosi un po'.
-Va
bene,- ridacchiò il moro che sembrava divertirsi un mondo a
vederla
cambiare continuamente argomento per evitare domande scomode.
La
ragazza mise a posto il libro, era certa che la bibliotecaria
l'avrebbe uccisa se non l'avesse fatto dato che aveva disturbato la
quiete fino a quel momento, e poi raggiunse l'amico per scendere a
pranzo con tutti gli altri buttandosi su argomenti più
neutri come
l'imminente partita Corvonero-Serpeverde. Zab l'incitò a
fare nero
l'amico per il semplice gusto di vederlo avere una crisi isterica da
donnetta tradita e lei gli fece notare che continuava a parlare del
biondo e che secondo la sua modesta esperienza era innamorato. Lui
non fece commenti, ma si limitò a ridacchiare lanciandole
un'occhiata che non le piaque per niente.
Arrivati
a tavola si sedettero tranquillamente, lei al fianco di Kimberly e
lui a quello di Scorpius dall'altro lato di Kim, e mangiarono ognuno
parlando del più e del meno con qualcun altro, soprattutto
Zabini
sembrava intento in una discussione piuttosto accesa con un certo
Nott, che a quanto ne sapeva era amico d'infanzia del Serpeverde, ma
andava al sesto anno.
Arrivati
al dolce Lils interruppe di colpo il discorso con Kim per voltarsi
verso i ragazzi seduti all'altro lato della bionda.
-Hey,
uno di voi mi può passare le palle di neve?-
domandò disinvolta.
-Le..
che?- la guardò un po' stralunato Zabini.
-Le
palle di neve,- rispose candidamente la ragazza.
-Continuo
a non capire,- piegò leggermente la testa da un lato il moro
mentre
Scorpius si allungava leggermente sul tavolo per prendere un vassoio
pieno di dolci al cocco a forma di pallina.
Albus,
che seduto davanti a lei stava per intervenire si zittì
osservando
il migliore amico che tendeva il braccio sopra una torta glassata al
cioccolato prendendo uno dei dolci preferiti della sorella, che aveva
il vizio di chiamare palle di neve dopo un'epica
battaglia con
essi in un pomeriggio alla Tana di qualche anno prima, l'estate del
secondo anno di Kim e Lils, quando i fratelli Malfoy erano ospiti da
loro. Ovviamente era scoppiata da una disputa fra la rossa e
Scorpius, ma poi aveva coinvolto parecchi del clan Weasley-Potter che
erano lì per i classici pomeriggi dalla nonna e il nonno.
Dopo
essersele lanciate tutte addosso, e ci misero un po' considerando le
quantità di cibo che faceva nonna Molly, Lily era scoppiata
a ridere
buttandosi per terra, riempiendosi ancora di più di pezzetti
di
cocco dicendo che era come giocare a palle di neve in Luglio. Poco
dopo Hugo e Albus l'avevano raggiunta per terra, piegati in due dalle
risa, mentre i fratelli Malfoy si erano lanciato un'occhiata
perplessa. Poi un leggero sorriso era spuntato sul viso di Kim e il
fratello non aveva potuto fare a meno di ricambiare con uno
altrettanto leggero, entrambi in piedi con le mani lungo i fianchi in
mezzo a quel campo di battaglia che sembrava quasi innevato mentre
Lils cercava di fare un angelo fra le prese in giro del cugino.
-Sai
Potter, dovresti parlare più chiaramente, non tutti sono in
grado di
capirti quando parli nella tua lingua, che non è sicuramente
l'inglese,- la punzecchiò mentre le tendeva il vassoio con
disinvoltura. Gli occhi di Ares e Kim si posarono su di lui
osservandolo con attenzione, mentre Lil, che non aveva notato nulla
di strano si prese il vassoio pieno di uno dei suoi dolci preferiti.
-Io
parlo in modo chiarissimo, siete voi che siete troppo limitati per
capire che intendo,- storse il nasino mentre se ne serviva
un'abbondante porzione nel piatto.
-Dimmi
te come fanno a capire gli altri quando non chiami le cose con il
loro nome,- le rispose con tranquillità il biondo.
-Beh,
tu hai capito, quindi vuol dire che anche le menti più
limitate ce
la possono fare,- gli ripassò il vassoio la rossa. Essere
tornati a
punzecchiarsi come sempre le piaceva, niente di nuovo, niente
sorrisi, niente baci, semplicemente due vecchi nemici che non
perdevano una vecchia abitudine.
-Solo
perchè ti conosco Potter, non per altro,- ghignò.
Okay,
ritirava tutto. Era un dannato casino. Solo in quel momento si
accorse degli sguardi che gli lanciavano gli amici, piuttosto
incuriositi, a cui si aggiungeva lo sguardo sottecchi di Nott che
sembrava perplesso.
-Ti
stupirà la notizia, ma ci sono tante cose di me che non
sai,- buttò
lì solo per cercare di ignorare gli sguardi degli amici
buttandosi
un dolce in bocca.
-Ne
dubito , sei talmente trasparente che ti si legge tutto in faccia,-
disse il biondo che non sembrava aver notato lo sguardo degli amici
puntato su di loro.
-Ma
hanno cominciato ad andare a letto assieme quei due?-
bisbigliò Nott
all'orecchio di Zabini facendolo ridacchiare.
-Magari,
almeno concentrerebbero le loro energie in attività
ricreative molto
più divertenti che distruggere i nostri poveri nervi.-
Lily
aveva passato i giorni precedenti alla partita ad allenarsi,
allenarsi ed ancora allenarsi. E possibilmente anche studiare e
mangiare fra un allenamento e un altro, tanto che si era spesso
appisolata sui divani e poltrone della Sala Comune Slytherin con un
libro in mano e successivamente portata a letto quasi di peso
dall'amica o dal fratello.
Per
fortuna erano tranquilli quasi quanto i Corvonero, quindi non aveva
avuto problemi a trovare un po' di pace senza dover tornare nella
propria Sala dove avrebbe sicuramente incontrato gli Scamander che
aveva preso ad evitare come la peste nera. Infatti, di solito, chi
provocava scompiglio nei sotterranei era proprio lei, spesso
perchè
intenta a litigare con il maggiore dei Malfoy a cui in quei giorni,
estremamente stressanti aveva risposto male più del solito
tagliando
corto su ogni provocazione, sia che riguardasse lei, i suoi capelli
che sembravano aver vita propria per quanto erano sconvolti o
l'imminente partita.
Non
era realmente agitata, almeno, non per lo scontro, affrontava sempre
ogni partita con quel famigliare leggero nodo allo stomaco e fiducia
cieca nella sua scopa, le piaceva quella sottile vena di nervosismo
che però non le aveva mai tolto l'appettito, no.
Quello
che davvero la innervosiva e che la portava a disintegrare il suo
povero muffin alle more al tavolo Grifondoro (aveva preferito
disertare il terreno nemico, almeno per quella mattina, dati i fischi
che erano volati appena era entrata nella Sala Grande) vicino ad Hugo
che invece divorava qualsiasi cosa fosse a tiro, come al solito , era
il fatto che con Lorcan non c'era proprio niente da fare. Gli ultimi
allenamenti erano stati buoni, certo, ma niente di eccezionale, come
se la chimica del gruppo si fosse sfaldata a causa del silenzio
sostenuto fra i due.
Non
avevano parlato né si erano minimamente guardati per tutto
quel
tempo e poteva essere deleterio per i risultati di quel giorno, lei
voleva vincere, davvero. La sua competitività, come diceva
spesso
Albus, rasentava l'ossessione, soprattutto quando in ballo c'erano i
Serpeverde, soprattutto quando c'era in ballo un certo Serpeverde.
Forse
era stata un po' troppo viziata, forse suo padre aveva esagerato un
po' nel dirle che il mondo sarebbe stato suo, ma rimaneva il fatto
che lei voleva vincere. Però non poteva nemmeno andare
lì dal suo
exragazzo e parlargli sorniona come se nulla fosse dato che non aveva
nemmeno il coraggio di guardarlo negli occhi. Si sentiva
terribilmente in colpa, non averlo mollato, forse era stata l'unica
cosa giusta che aveva fatto in tutta quella relazione, ma la
coscienza le prudeva per il perchè
l'aveva mollato. Era
arrivata ad ammettere con sé stessa, con grande sforzo, che
si erano
lasciati, solo in parte ovviamente, per colpa di Malfoy. Non che
fosse innamorata di quest'ultimo, per carità! Semplicemente
ci
doveva essere un motivo, per quanto banale fosse ancora le sfuggiva,
per cui si era trovata così bene a baciare lo Slytherin,
mentre con
Lorc, nonostante tutta la dolcezza che c'era, non si era mai lasciata
andare del tutto. Forse si era solo sforzata di traformare
un'amicizia in qualcosa che non era.
Tutti
questi ragionamenti e preoccupazioni l'avevano portata ad uno stato
di esasperazione tale da chiuderle lo stomaco.
Lanciò
un'occhiata furtiva al tavolo verde-argento e trovò subito
chi
cercava. Ghignava a mezza bocca, anche lui già in divisa,
con la
scopa appoggiata alla panca accanto a lui; stava scherzando con suo
fratello e Zabini. Sembrava strano, ma del gruppo era l'unico a
giocare a quidditch. Beh, per quanto riguardava Al quando si
avvicinava a una scopa quest'ultima scappava per paura di finire in
frantumi, ma Ares l'avrebbe visto bene come battitore o anche
cacciatore. Questa assenza di terze persone aveva reso ogni partita
Serpeverde-Corvonero terribilmente simile ad una sfida personale fra
i due cercatori.
Il
biondo spostò lo sguardo intercettando quello della ragazza
e
ammiccò nella sua direzione, indicandole senza nessuna
furtività la
porta della Sala Grande. Lei si accigliò, un po' arrossata
in viso
per essere stata beccata a fissarlo impunemente e piegò un
la testa
leggermente di lato. In tutta risposta alle sue perplessità
salutò
gli altri e si alzò, facendogli segno, questa volta
più
discretamente, di seguirlo.
Ancora
più perplessa distolse lo sguardo da lui e si
ritrovò suo cugino
che la fissava con un'espressione molto simile alla sua, a volte si
vedeva davvero troppo che erano parenti.
-Cugina,-
cominciò titubante passando lo sguardo dal piatto della
ragazza,
alla schiena verde-argento che stava lasciando la sala con una scopa
in spalla e di nuovo alla Corvonero, -cosa vuole da te Malfoy? Ti ha
fatto qualche sorta d'incantesimo?-
Le
sopracciglia di Lily si inarcarono ancora di più,
raggiungendo un
livello che non sembrava nemmeno umanamente possibile,
-perchè
dovrei essere sotto l'effetto di qualche incantesimo?-
-Beh,
non stai mangiando,- rispose con ovvietà il rosso indicando
il suo
piatto dove riposava, e nemmeno tanto in pace, la sua povera
colazione.
-Non
ho fame, sai , non siamo tutti come te al mondo,- osservandolo con
attenzione, notò, si potevano vedere le rotelline nella
testa del
ragazzo girare impazzite.
-Tu
sì,- la semplicità disarmante di quella risposta
la lasciò
interdetta. Decise che fuggire da quella conversazione alquanto
strana in cui suo cugino, suo cugino Hugo, le
chiedeva di
aprirsi in modo poco chiaro sul suo rapporto con Malfoy.
Perchè la
cosa la agghiacciava.
-No,
Hugs, se non l'avessi notato, io ho le tette, piccole ma ce le ho,-
gli sorrise alzandosi e prendendo la sua scopa, pronta a raggiungere
il Serpeverde.
-Ah
sì?- Okay, poteva picchiarlo? Merlino, per piacere, per
favore,
poteva sfogarsi su quel rosso estremamente irritante che stava
cercando di estorcerle informazioni e allo stesso tempo criticava la
sua misera secon.. okay, prima e mezza?
Evidentemente
no, non la mattina della partita, o l'avrebbero sospesa dal suo ruolo
e avrebbero messo quell'idiota di Perkins al suo posto, un secondino
che negli allenamenti un po' più fiacchi si allenava con
loro,
mentre contava i giorni che ci sarebbero voluti per passare da
riserva a Cercatore.
-Sì,
ma va bene così, sarebbe stato inquietante se avessi passato
del
tempo a fissarmi le tette,- gli sorrise prima di voltargli le spalle,
pensando ironicamente che bastava già Jam che fissava le
tette a sua
cugina.
Raggiunse
in fretta la porta e lo trovò vicino alla porta ad
aspettarla,
appoggiato al muro con le spalle e le braccia incrociate e la scopa
accanto a lui.
-Finalmente
Potter, sei lenta come un vermicolo morto, di questo passo non
prenderai mai il boccino oggi,- l'apostrofò non appena la
vide
facendole tornare gli istinti omici, solo che cambiarono soggetto.
-Mi
hai chiamata qua per farmi salire l'acidità di stomaco
Malfoy?
Perchè altrimenti me ne torno dentro a far colazione,-
tagliò corto
come aveva fatto durante tutta quella settimana, evitando
così le
loro interminabili discussioni.
-Se
chiami 'fare colazione' ridurre in poltiglia un povero muffin in
poltiglia, prego,- si staccò dal muro facendo un gesto ampio
con la
mano col palmo rivolto verso l'alto, -nervosa Lily?-
Aveva
preso la brutta, davvero davvero brutta, abitudine di chiamarla per
nome ogni tanto, non in momenti precisi o discorsi particolari,
semplicemente ogni tanto buttava lì un 'Lily' come se si
fossero
sempre chiamati per nome fin dal primo anno, con naturalezza. Questa
cosa, non capiva esattamente perchè, le suonava in modo
strano
all'orecchio, sembrava che avesse un suono diverso il suo nome sulle
sue labbra rispetto a quello che aveva su quelle di tutti gli altri.
Era diverso. Ma che andava a pensare? Si riscosse sbattendo le
palpebre un paio di volte e concentrandosi sullo sguardo grigio e il
ghignendo strafottente che aveva davanti.
-Ora
controlli anche cosa mangio? Dovrei spaventarmi per caso?- fece per
passarsi una mano fra i capelli accorgendosi troppo tardi che li
aveva legati in una coda alta prima di uscire, così
lasciò cadere
mollemente la mano lungo il fianco. -Per cosa dovrei essere nervosa?
Sei tu quello che dovrebbe tremare alla sola idea di scendere in
campo, vi stracceremo!-
-Parli
sempre troppo Potter, di tutto quello che hai detto l'unica cosa
sensata che hai detto è che dovresti aver paura,-
l'osservò
attentamente avvicinandosi a lei. Sembrava un felino che studiava la
preda.
-Di
te? Ne dubito fortemente, dovresti rivalutarti sai?-
incrociò le
braccia al petto fissandolo dal basso.
-Chi
non ha una chiara e veritiera visione di sé stesso e di
ciò che lo
circonda non sono certo io, sai?-
-Allora
sai che sarai perfettamente cosciente che sei un egomaniaco che si
porterà una grande sconfitta a casa oggi,- sorrise con aria
di
sfida.
-Se
ne sei così certa allora scommettiamo,- fece un altro mezzo
passo in
avanti avvicinadosi di più, quasi che le sembrava di
percepire il
suo odore. Che stupidaggine, non era possibile.
-Va
bene,- rispose ancora prima di pensarci davvero. L'aveva presa nel
suo punto debole lanciandole una sfida, sapendo che lei non si
sarebbe mai tirata indietro per il suo maledetto orgoglio. Nessuno
dei due avrebbe mai fatto un passo indietro a costo di bruciarsi.
Qualcosa
dentro di lei le diceva che stava sbagliando tattica, ma
zittì la
vocina nel giro di un secondo mantenendo lo sguardo di sfida di
Scorpius.
-Se
vince Serpeverde, vediamo..- si posò una mano sul mento
mentre lei
aveva la bruttissima sensazione che stesse solo fingendo di pensarci
e che l'aveva attirata là fuori solo per arrivare a quello,
-sì,
ecco, mi dovrai un'uscita a Hogsmeade.-
-Cos..a?-
perse il fiato per un attimo dalla sorpresa, -ma ti sei scimunito?
È
ovvio che ci andremo assieme, ci andiamo praticamente sempre assieme
da anni ormai.-
Si
aspettava di peggio, insomma, persino la volta prima erano stati
assieme e si era divertita un sacco a prendere in giro le conquiste
di Zab e Scor.
-Eh?-
per un attimo il biondo le sembrò perplesso e sorpreso
almeno quanto
lei, quando un lampo di comprensione gli attraversò il viso,
-no
Potter, non hai capito, io e te, ad Hogsmeade, senza gli altri.-
Quel
chiarimento la lasciò di sasso.
-Io..e
te?- ripetè atona, -ad Hogsmeade,- continuò
facendo una breve pausa
fra un concetto e l'altro, come se ripeterlo lentamente l'aiutasse a
capire meglio un concetto.. inconcepibile, -senza gli altri.-
-Sì,
vuoi che ti faccia lo spelling?- commentò spazientito
alzando gli
occhi al cielo.
-Io
e te, senza gli altri,- ripetè ignorandolo, -a Hogsmeade.-
-Ti
sei rincoglionita?- alzò entrambe le sopracciglia bionde.
-Perchè?-
chiese d'un tratto, con lo sguardo ancora nel suo, non l'aveva
scostato nemmeno un attimo durante quella conversazione.
-Perchè
ripeti la stessa frase da cinque minuti,- sbuffò il biondo
ricambiando lo sguardo indagatore con uno più neutro.
-No,
perchè uscire io e te, senza gli altri, a Hogsmeade,-
rispose
spazientita mentre gli studenti cominciavano a uscire dalla Sala
Grande per dirigersi allo stadio.
-Perchè
sì, non ti deve interessare il motivo, se vinco voglio
questo,-
tagliò corto il biondo infilando le mani nelle tasche.
-Okay,
è strano, ma okay,- lo guardò con sospetto, -se
vince Corvonero
dovrai fare tutto quello che ti dico per un giorno intero, allora.-
-Va
bene, tanto non vincerai mai,- si strinse le spalle tranquillamente.
-Questo
lo vedremo serpe,- gli lanciò un'occhiata di sfida piuttosto
intensa, rimanendo così per un minuto, forse due.
-LILY!-
la voce del Capitano che, notò con orrore voltandosi di
scatto tanto
da farsi male al collo, con Lorc e Lysander la guardavano assai male
da sotto l'arco della porta d'ingresso. Male, molto male.
Scorpius
sogghignò e senza dire nulla prese la sua scopa e la
superò,
lanciandole un'ultima occhiata. Solo in quel momento si accorse che
la Sala Grande si stava lentamente svuotando e che era decisamente
ora di andare al campo, non avrebbe mai vinto se non avesse giocato.
-Arrivo,
arrivo!- e li raggiunse correndo.
-Invece
di sfidarti con Malfoy a chi abbassa lo sguardo per ultimo che ne
dici di provare a batterlo a quidditch?- l'apostrofò
irritata la
ragazza, mentre gli Scamander rimanevano zitti leggermente davanti a
loro quando s'incamminarono in tutta fretta verso lo stadio, Scorpius
era sparito.
-Scusa,-
borbottò solamente la rossa mentre fissava ostile le spalle
di
Lorcan.
-Niente
scuse, siamo già in ritardo e..- partì in uno dei
soliti discorsi
facendo partire in automatico il Silencio che il cervello di Lily
attivava anche durante le lezioni, perdendosi nei suoi pensieri a
malapena vedeva le labbra dei professori muoversi mentre spiegavano.
Doveva
vincere, anche solo per non darla vinta a quell'idiota e rischiavano
se Lor avesse continuato con il suo silenzio ostile; che poi non era
nemmeno.. come dire? Non le lanciava occhiatacce come provvedeva a
fare per lui il gemello, semplicemente ignorava la sua esistenza. Ci
soffriva, ci soffriva perchè gli voleva bene, voleva bene ad
entrambi.
Lysander
nel suo essere così spigliato, sempre pronto a credere e
inventare
lui stesso nuove teorie, nuovi scherzi. Entrambi i fratelli erano dei
gran sognatori, ma c'era una differenza sostanziale fra i due. Se Lys
era rumoroso e non poteva fare a meno di dirti tutto quello che gli
passava per la testa, Lorcan sognava in silenzio. Era meraviglioso
quando poi, con calma e tranquillità ti spiegava cos'avesse
in
mente, cos'aveva immaginato con lo sguardo perso altrove, vedendo
cose che non potevi nemmeno immaginarti. Lorcan era un viaggiatore,
dello spazio e del tempo, semplicemente apriva la mente e volava via,
a volte faceva quasi paura, paura di perderlo e non ritrovarlo
più.
Era un'amico paziente, uno di quelli che dava l'anima. E lei si
sentiva in colpa, da morire, ma allo stesso le mancavano le loro
conversazioni quando tornava dalla Sala Comune Serpeverde, le mancava
parlare dei Plimpi d'acqua e di Plutone, piccolo pianeta che avevano
tolto anni e anni prima dal sistema solare. Le piaceva guardarlo
sognare, arrivava dove nessuno, neppure suo fratello, avrebbe potuto
osare immaginare.
Talmente
si perse nei suoi pensieri che quando per l'appunto Lorcan si
fermò
di scatto gli andò a sbattere contro la schiena, quasi
perdendo
l'equilibrio. Lui si voltò e la guardò negli
occhi per la prima
volta dopo settimane. Quello sguardo che non era cambiato e allo
stesso tempo era di un'altra persona la lasciò interdetta.
-S..scusa,-
balbettò arrossendo.
-Niente,-
anche la sua voce era diversa e allo stesso tempo uguale, come se non
la sentisse da anni. Quando fece per voltarsi e proseguire ebbe
l'impulso irrefrenabile di agguantarlo per una manica.
-Sì?-
-Aspetta,-
non sapeva nemmeno lei cosa dovesse aspettare di preciso, solo che
non voleva andare avanti così, erano amici sin da piccoli
miseriaccia!
Lui
annuì e la guardò, aspettando. Era sempre stato
molto paziente, fin
quasi all'eccesso, tutto il contrario di Malfoy che voleva tutto e
subito. Un attimo.. perchè stava facendo paragoni fra loro
due?
-Possiamo
parlare?- si decise infine a chiedere, con voce sottile che non le
apparteneva.
Da
più avanti Lysander e un Capitano decisamente irritato li
fissavano
impazienti e richiamavano la loro attenzione. In tutta risposta
Lorcan si girò verso di loro e gli fece segno che li avrebbe
raggiunti dopo, rimanendo con le spalle rivolte verso Lily e lei che
ancora teneva stretta la sua manica.
-Ti
chiedo scusa, per tutto, per qualunque cosa io abbia fatto, ti chiedo
scusa,- ruppe il silenzio con lo sguardo basso la ragazza, -scusa, mi
manchi.-
Sentì
le spalle del ragazzo alzarsi e abbassarsi lentamente, irrigidite
mentre calava di nuovo il silenzio e qualche gruppetto di studenti li
sorpassavano chiacchierando.
-Pensi
che basti? Che basti chiedere scusa e tutto tornerà come
prima?
Pensi che io sia stupido?- la voce gli tremò appena, ma non
mostrò
altri segni di cedimento.
Il
tono che usò la ferì più delle parole
che aveva pronunciato,
lasciandola inerme. No, non bastava, ma..
-Io
non penso che tu sia stupido,- riuscì solo a mormorare.
-Mi
prendi in giro Lils?- si voltò di scatto facendole perdere
la presa
sulla sua manica, alzando la voce di un tono, sempre più
dura. La
ragazza si fece forza per alzare lo sguardo e incontrare il suo.
Sembrava una pentola a pressione, ribollente di rabbia, ma quello che
le fece tremare fu che era ferito, ferito davvero. Glielo si leggeva
negli occhi chiaramente, nell'espressione.
-Io..io
non ho mai voluto prenderti in giro, mai. Non l'ho mai fatto,-
rispose in tono dimesso, quell'espressione in quegli occhi
solitamente così caldi e pieni di sogni silenziosi era stata
in
grado di azzerare ogni sua combattività. Era davvero
così deleteria
da cambiare una persona?
-Andiamo!-
Esclamò allargando le braccia Scamander alzando ancora di
più la
voce, -Credi che non vi veda? Che non vi abbia visti prima
all'entrata?-
Ora
era confusa. Davvero confusa, chi aveva visto? Prima all'entrata era
con Malfoy, ma.. che c'entrava? Non avevano fatto niente che
punzecchiarsi come al solito. Poi l'illuminazione la colse
impreparata facendole spalancare gli occhioni blu. Aveva scoperto del
bacio?
-No,
non è come pensi,- si affrettò a riparare a
qualcosa che in realtà,
lo sapeva bene anche lei, era irreparabile.
-Non
è come pnso? Non è forse la frase che usano tutti
i colpevoli? Lily
anche io ho gli occhi, vedo come Malfoy ti gravita attorno, come non
vi perdete mai di vista, sono un Corvonero sai?- le lanciò
quelle
affermazioni con tutto il rancore che aveva in corpo, facendola
sentire una barchetta in mezzo ad una bufera.
-Mi
gra.. ma cosa stai dicendo? Io e Malfoy ci detestiamo!-
C'era
stato un bacio, solo uno stupido bacio.. sì, okay, due baci,
ma
questo non cambiava la sostanza. Era una ragazza abbastanza grande da
capire la differenza fra il baciarsi e basta e il baciarsi con amore
e fra lei Malfoy quest'ultimo sentimento era proprio l'ultimo a
presenziare.
-SMETTILA!-
ruggì il ragazzo prendendola per le spalle esili di scatto,
facendola sobbalzare, ma senza sottrarsi a quella stretta, -Smettila
di prendermi in giro, cazzo Lily! Mi hai lasciato per lui, almeno
abbi la decenza di starmi lontana!-
La
scosse, ma quasi non se ne accorse presa a guardarlo con gli occhi
strabuzzati.
-Lasciato
per lui?- fu quasi un sussurro, sembrava una domanda più che
un'affermazione, ma non voleva porla in quel modo. Aveva frainteso,
aveva frainteso tutto.
-Smettila
di fare la finta tonta, stai diventando una Serpeverde fino dentro le
ossa, sfrutti le persone per poi liberartene non appena trovi di
meglio con cui divertirti,- la lasciò di scatto facendo un
passo
indietro come se le spalle della rossa avessero preso all'improvviso
fuoco, -mi disgusti.- L'ultima frase, sebbene detta
con calma
ebbe il potere di trafiggerla più di qualunque urlo.
Senza
lasciarle tempo di ribattere le voltò di nuovo le spalle
dirigendosi
a passo di marcia verso il campo. Quando si riebbe era già
lontano
qualche metro.
-NON
È VERO, LORCAN! Non è vero..- l'urlo le
grattò la gola tanto da
farle male, ma non abbastanza per distrarla dalla morsa allo stomaco
che aveva fin dal mattimo e ora quasi la soffocava. Aveva voglia di
piangere, piangere davvero.
Aveva
perso un'amico, aveva perso una persona che le aveva sempre voluto
bene. Gli aveva fatto del male, l'aveva cambiato. Lorcan non avrebbe
mai detto una cosa del genere, Lorcan non avrebbe mai fatto
deliberatamente del male a qualcuno, Lorcan era una di quelle persone
che davano tutto solo per un sorriso.
Sentiva
freddo, mentre con la gola annodata e ogni pizzico della sua forza di
volontà serviva per non far sgorgare le lacrime
recuperò la scopa
da terra che le era caduta di mano senza che se ne accorgesse quando
l'aveva afferrata per le spalle e si avviò al campo senza
vedere
davvero nessuno attorno a lei.
Quando
arrivò allo spogliatoio vide Lorcan in silenzio accanto al
fratello
che le lanciò un'altra occhiata truce. Non aveva perso un
solo
amico, ma due. Per cosa? Per Malfoy? No, ed era anche solo stupido
pensarlo, lei non aveva rinunciato a nulla per quel biondo con cui
aveva appena fatto una scommessa che l'aspettava in campo.
La
scommessa. Porco Salazar! Se Lorcan li avesse visti andare in giro
assieme da soli per Hogsmeade cos'avrebbe pensato? Che aveva ragione,
ovviamente. Che poi perchè le aveva chiesto una cosa del
genere? Non
aveva senso, ma daltronde, in quel periodo, niente di quello che
faceva Malfoy aveva senso.
Come
in trance raggiunse l'uscita, montò in sella alla sua scopa
fresca
di compleanno. Era la prima volta che la usava in una partita vera e
propria, ma niente dell'eccitazione che aveva pensato l'avrebbe
avvolta una volta in aria con la voce del commentatore che annunciava
il suo nome si fece sentire. Solo l'enorme angoscia che si portava
dietro da quella mattina.
Lanciò
un'occhiata alla squadra verde-argento schierata davanti a loro a
mezz'aria, c'era lui, proprio di fronte a lei, che la fissava
insistentemente. La vide, vide la sua espressione cambiare quando
intercettò il suo sguardo, era strana, non riusciva nemmeno
a
riconoscerla. Malfoy aveva sempre espressioni indecifrabili, ma in
quel momento era qualcosa di ben preciso, solo che non sapeva cosa.
-Questa
sarà una bella partita, ci troviamo da una parte la squadra
Serpeverde capitanata dal suo Cercatore ormai al suo settimo ed
ultimo anno totalmente concentrato sulla vittoria e poi dall'altra
parte dei Corvonero che da quando la Potter ne fa parte si è
alzato
veramente di livello, prima erano proprio mezz..-
-Zabini!-
Il
discorso di sottofondo l'obbligò a scostare lo sguardo verso
il
basso notando con orrore che Ares si era impossessato della cronaca.
E parlava male della sua squadra. Idiota. Per fortuna c'era la
McGrannit che per quanto fosse diventata preside da anni preferiva
occuparsi di persona di censurare gli studenti esaltati da un sonorus
e quidditch.
Lo
guardò, piegando la testa da un lato in segno di debole
disapprovazione e lui, ci avrebbe potuto giurare, le fece
l'occhiolino prima di riprendere.
-Stavo
solo esprimendo un parere,- ovviamente non si sarebbe mai scusato,
-comunque oggi ci sarà una bella partita, era quello il
succo del
discorso prima che la nostra amabile preside
m'interrompesse.-
Il
fischio dopo la stretta di mano dei capitani, quella Corvonero con
l'aria di Ungaro Spinato a cui erano state rubate le uova, riscosse
la rossa che tirò verso di sé il manico della
scopa per prendere
quota, decisa a allontanarsi da tutti e rimanere solo lei e il
boccino.
-Corvonero
parte subito all'attacco mentre i cercatori di entrambe le squadre
prendono immediatamente quota, che pensino che il boccino sia sulla
Luna? Va bene che Malfoy potrebbe non arrivarci, ma la rossa
è pur
sempre una Corvonero.-
-Zabini,
ma quella non è la tua Casa?-
-Ma
preside, la sincerità prima di tutto.-
note
a piè di pagina.
Prima
o poi dovrò dare un nome fisso a sto spazietto, ma vabe',
ora non è
la questione principale.
FIRST OF ALL: “the Scorpion's end” , per chi volesse, è una miniminilong (2 capitoletti) Scorily che ho fatto in questo periodo, ne sono abbastanza soddisfatta, ordunque, dateci un'occhiata, potrebbe essere un futuro alternativo di Maybe. ;)
Ritornando
a noi, la questione è che sono terribilmente in ritardo e
potrei
dirvi che dopo aver pubblicato il capitolo sono stata in vacanza,
appena tornata ho avuto degli esami e dopo pochissimo la scuola, che
è debilitante visto che mi sveglio molto più
presto del solito.
Potrei dirvi che l'ispirazione che mi aveva abbandonata è
tornata
oggi -forse ha preso il posto del sangue che mi han prelevato oggi
òò- , ma nonostante questo non ho scuse.
Mi
dispiace, ma soprattutto mi scuso per essere tornata a farmi vedere
con questo capitolo di due pagine in più del solito che vi
annoieranno.. e basta, mi sento una cacchetta.
Volevo
dire che, nonostante tutto sono arrivate a 105
le persone che seguono la mia storia, sono tante, troppe.
Cioè, per
me.. davvero, mi fa rendere conto, guardando quel numeretto che
dietro c'è una persona, un'anima, una vita, davvero, mi
emozionate.
Come i 58
che
hanno messo tra le preferite questa storia. Io davvero, davvero, vi
ringrazio dal profondo del cuore. Per tutto, per
queste
piccole dimostrazioni e apprezzamenti, per chi recensisce lasciando
tante parole che mi fanno letteralmente vomitare arcobaleni.
Grazie
e alla prossima, che spero non sia così indecentemente
lontana.
With
love. :)