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Autore: Miss Dumbledore    24/10/2013    4 recensioni
                        maybe a smile will save us ~
Lily Luna Potter: ecco come si chiamava quella piccola creaturina dai capelli rossi che urlava in mezzo al parco della scuola come un'assatanata. Sembrava ce l'avesse con un ragazzo biondo che la guardava scocciato mentre sfogava la sua furia assassina su di lui per chissà quale motivo.
« Scorpius Hyperion Malfoy, razza di lurida serpe strisciante che cazzo avevi in mente?! »
Urlò infervorata in faccia al biondino che la guardava in un misto di dispetto e stizza.
« Vorrei ricordarti, Potter, che non sono fatti tuoi » rispose calmissimo, anche se gli occhi plumbei brillavano in modo strano, diverso dal solito come se fosse.. impaziente?
« Grande idiota che non sei altro, lei è mia cugina quindi io c'entro eccome. E' una questione di famiglia» alzò la voce infervorata mentre le gote si tingevano dello stesso colore dei capelli.
« Non è colpa mia se voi proliferate come topi, prima o poi è inevitabile andare a sbattere contro un tuo parente pel di carota. »
(Attualmente in revisione.)
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy, Un po' tutti | Coppie: James Sirius/Dominique, Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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thirteen chapter

;THIRTEENTH CHAPTER

I fatti non si possono cambiare a furia di menzogne.
--Rafael Sabatini

Correva, correva a perdifiato, cercava di fuggire, ma ogni volta che svoltava un angolo di quell'infinito labirinto dalle infinite cupe e secche, irte di spine tornava a trovarsi davanti quella dannata casa, quei volti, pieni di disgusto, pieni di odio.
Correva, correva, correva, continuava senza riprendere fiato e sentiva il petto spezzarsi in due, sotto ai piedi il terreno uguale scorreva quasi volasse, ma lei era sempre lì, quel senso di casa che aveva sempre ispirato sostituito dall'odio, dal disgusto.
La Tana era diventata la metà da non raggiungere.

James si svegliò di sopprassalto, sudato fradicio con le coperte intrecciate fra le gambe, con ancora un forte senso d'inquietudine per il sogno che l'aveva fatto destare di scatto, ma senza ricordarne il contenuto. Guardò la ragazza accanto a lui qualche istante poi l'ora, erano le sei del mattino. Si alzò per andare a fare una doccia arruffandosi i capelli, pensieroso.

Un'ora dopo Lily venne svegliata da una scocciata Kim, letteralmente fatta rotolare giù dal letto e fatta arrivare così sotto la doccia. Dopo il dolce risveglio che comprendeva acqua gelata e pigiama fradicio aveva prima formato un lago inseguendo l'amica per tutto il dormitorio e poi sconsolata era tornata sotto la doccia, questa volta senza pigiama, per farsi una doccia veloce ormai che c'era. Questo già poteva giustificare in pieno l'umore pessimo della ragazzina, che sedutasi al tavolo Serpeverde aveva sbuffato e aveva preso quanto più cibo poteva per consolarsi, quando poi arrivò un gufo che le rubò dalla forchetta il bacon che stava per finirle in bocca aveva raggiunto un livello di depressione tale che si sarebbe sciolta sul tavolo.
Odiava i lunedì. Se ci si metteva pure Malfoy a commentare il suo umore nero, con Zabini che gli dava corda fra l'altro, diventava ancora peggio.
E poi avrebbe avuto pozioni.
-Chi ti scrive?- chiese distrattamente Albus vedendo il volatile sconosciuto che saccheggiava il piatto della sorella mentre lei armeggiava con la busta per aprirla.
-Fatti i fatti tuoi,- l'apostrofò in malo modo e il moro decise saggiamente di non indagare oltre per la propria incolumità personale.
Finalmente riuscì ad aprire la busta e non appena lesse le prime righe lanciò uno sguardo di soppiatto prima a Scorpius al suo lato destro e all'altro ad Albus per controllare se stessero sbirciando. Richiuse la pergamena e dopo averla ripiegata varie volte la infilò nel taschino della camicia della divisa, ripromettendosi di leggerla più tardi a lezioni, magari durante Storia della Magia cossicchè nessuno si sarebbe reso conto di ciò che faceva visto che dormiva.
-Che fai, non rispondi?- domandò Zabini che la guardava scacciare il volatile dal proprio piatto, intenzionata a mangiare almeno ancora una foccaccina. Ecco, magari il piatto non l'avrebbe più usato.
-Nah, è solo la comunicazione di routine di Roxanne quando ci sono nuovi articoli al negozio,- prese qualcosa a caso da un vassoio davanti a lei cominciando a mangiarlo.
-Niente di interessante?- si azzardò a parlarle Kim per cui provava ancora una gran furia omicida.
-Nulla, solo chincaglieria,- rispose ermetica facendo un altro boccone, -bene, io vado, ci vediamo a pranzo.-
Detto ciò si alzò recuperando l'ultimo pezzo di pane e la sua borsa, sfuggendo al loro sguardo. Passò le prime due ore in ansia, battendo il piede e seguendo poco o niente, con Calipso che le chiedeva cos'avesse. Ad un certo punto era sbottata dicendo che le scappava la pipì era meglio che corresse in bagno invece di saltellare sulla sedia come se ci fosse l'Ardemonio sotto.
Arrivata alla terza ora si era presa il suo solito banco nell'angolino davanti alla finestra, in prima fila e aveva tirato finalmente fuori la lettera.

Cara Lily,
so che ti sembrerà strano che ti scriva, che io chieda aiuto proprio a te, sembra irreale anche a me che tengo questa piuma fra le mani, ma.. ma sei l'unica che può salvare il futuro di tuo fratello e se Merlino vuole anche il suo cuore. Ho bisogno del tuo aiuto prima che le onde distruggano del tutto questo castello di sabbia.
Non so davvero cosa fare, mi vergogno a chiederti aiuto di nuovo, dopo che, a quanto pare, hai già fatto qualcosa per noi due, ma questa situazione di stallo non potrà durare per sempre.
Vorrei.. ecco, vorrei poter fuggire, con James, avere una vita felice. Non una fuga d'amore, semplicemente cambiare aria, andare dove non siamo sbagliati, ma prima vorrei provare a non lasciare nulla d'intentato. Tuo fratello è così attaccato alla famiglia, molto più di me con i miei e so che non posso chiedergli di decidere fra me e la Tana. Sai cosa intendo.
Se.. se vedessero che qualcuno ci sostiene, che non siamo solo noi i pazzi a crederci, forse.. forse ci sarebbe una possibilità in più, anche se minuscola, che perlomeno non ci disconoscano.
Spero che tu capisca, spero che tu ci possa aiutare. So che è gravoso, ma.. io non so più come andare avanti, così, senza futuro.
Sperando in una tua risposta tempestiva,

Dominique”

Quando arrivò alla fine fece un respiro profondo prendendosi la testa fra le mani, stancamente. In che razza di casino si stava cacciando?
Prese in fretta una pergamena e scribacchio una breve risposta, mettendola nel taschino della camicia assieme alla lettera. L'avrebbe spedita prima di scendere a pranzo, anche se avrebbe allungato di molto il percorso passando per la guferia. Spostò lo sguardo assente sul parco pensando se avrebbe mai potuto chiedere aiuto ad Albus, ma in quella situazione, ne era sicura, non sarebbe stato molto tollerante, forse non li avrebbe nemmeno ostacolati, ma avrebbe dichiarato fin dall'inizio la questione come 'sbagliata e da chiudere lì', il che non andava esattamente a suo vantaggio. Aveva un'idea di giusto e sbagliato troppo poco elastica per essere un vero Slytherin. Hugo non sarebbe voluto entrare nella questione perchè terrorizzato dalla possibile reazione della madre e Rose avrebbe seguito a ruota Albus nella sua neutralità contrariata, il resto dei cugini per la maggioranza erano usciti da Hogwarts e non sapeva davvero a chi rivolgersi, in fondo la famiglia Delacour in Weasley era sempre stata un po' distaccata da loro, Bill era figo come zio, ma Fleur e i suoi figli erano sempre un po'.. distanti. A proposito dei figli, Luois era ancora a scuola, al quarto anno precisamente, ma come avrebbe potuto prendere la situazione proprio non riusciva ad indovinarlo. Probabilmente doveva cercare appoggio da Teddy, ma se suo padre fosse stato contro a quella faccenda, e lo sarebbe stato, lui l'avrebbe seguito semplicemente perchè lo venerava. Alla fine dei conti non sapeva su chi poter contare davvero, forse nonna Molly, ma era vaga e fondata su niente come speranza.
In un nonnulla l'ora passò e si diresse cupamente alla lezione successiva, sorda a qualunque parola intorno a sé, anche quando Calipso quasi le urlò nelle orecchie che il professore era malato e che avevano un'ora buca. Dovette letteralmente scuoterla per un braccio per farla riemergere dalle sue elucubrazioni e ricevette a malapena una risposta, prima che la rossa facesse dietrofront di colpo e sparisse alla sua vista inglobata nella folla di studenti che si dirigevano a lezione.
Lily era subito corsa in Guferia ad inviare la sua risposta, poi se n'era andata verso la biblioteca, in sala comune c'erano sicuramente Lorcan e Lysander e l'ultima cosa che voleva era pure un litigio. Quando entrò l'odore di carta l'avvolse e la fece sentire a casa, non era mai stata una gran studiosa, almeno, non con le materie che non la interessavano, ma i libri. Per i libri, le storie aveva una passione smodata fin da bambina, quando obbligava il padre a sedersi su una vecchia poltrona in salotto e tenendosela sulle ginocchia e raccontarle le sue vecchie avventure che aveva vissuto assieme agli zii nella scuola in cui un giorno sarebbe andata. Aveva iniziato Ginny a leggerle libri prima che si addormentasse, finchè la piccola testarda rossa non l'aveva assillata perchè le insegnasse a leggere a sua volta, così da poterne sapere di più del canonico capitolo a sera.
Si direse verso un tavolo in un angolino e vi appoggiò la tracolla stancamente, per poi dirigersi verso gli scaffali di storia della magia alla ricerca di un tomo sulla rivolta dei folletti, se in altre occasioni avrebbe preferito poltrire invece che portarsi avanti per i M.A.G.O., ma aveva bisogno di occupare la testa con informazioni che non avessero i capelli biondi o il suo stesso sangue.
Così si aggirò fra gli scaffali polverosi, cercò di arrampicarvisi sopra per cinque minuti buoni per prendere il libro che le serviva situato troppo in alto prima di ricordarsi che poteva appellarlo, e dandosi della stupida ritornò al suo tavolo col tomo.

Quando l'aprì l'odore di polvere quasi la uccise, probabilmente nessuno apriva quel libro da un bel po' di tempo nemmeno per sbaglio.

La più celebre rivolta dei Goblin ha avuto luogo nelle vicinanze di Hogsmead enel 1612.
In quell’occasione la locanda Tre Manici di Scopa è stata utilizzata come quartier generale per la ribellione, i nomi dei leader dei rivoltosi, "Bogrod il Barbuto" e "Urg l'impuro", sfumano nella leggenda.
La rivolta finì subito dopo un terribile massacro..”
-Hey rossa, che fai studi?- con un tonfo e un tono di voce fin troppo alto per una biblioteca Zabini annunciò la sua presenza.
-Sì, sai, è questo che fanno le persone in biblioteca. Se poi sono Corvonero..- lo rimbeccò non troppo gentilmente.
-Ancora con un serpente per capello?- si sistemò meglio facendo cigolare la vecchia seggiola di legno di fronte a quella della rossa.
-Dire più un Serpeverde per capello..- borbottò quasi senza pensarci troppo lasciando anche lei andare la schiena all'indietro contro lo schienale.
In tutta risposta il moro l'occhieggiò ridacchiando con un'aria saputa che assumeva fin troppo spesso in quel periodo e le piaceva sempre meno.
-Andiamo, sei una Potter, dovresti essere più incline a ridere degli scherzi invece che mettere il broncio,- l'apostrofò portandosi pigramente le braccia dietro la testa.
-Essere svegliata dalla propria migliore amica con una doccia a temperatura ambiente come può essere l'acqua del Lago Nero a Capodanno non lo chiamo scherzo, ma tortura. Solo voi serpi avete un così distorto senso dell'umorismo,- mugugnò infastidita.
Zabini si limitò a ridacchiare ancora stiracchiandosi un po' per niente infastidito dallo sguardo truce che Lily gli rivolgeva.
-Sei qui per rimproverarmi per il mio caratteraccio o volevi qualcosa?-
-Non devo volere necessariamente qualcosa per parlarti, siamo amici,- sorrise angelico facendo apparire spontaneamente sul viso della ragazza un'espressione scettica.
-Normalmente funziona così, ma tu sei uno Slytherin,- gli fece notare accigliata.
-Strega di malafede,- fece un sorrisino il moro chinandosi sul tavolo verso di lei appoggiando i gomiti al legno grezzo, -comunque diciamo che più che volere qualcosa.. vorrei farti una domanda.-
-Eccola la biscia che viene fuori da sotto il suo sasso,- l'apostrofò alzando gli occhi al cielo, -solo se poi risponderai ad una mia domanda.-
In realtà non sapeva ancora che cosa voleva chiedergli, ma frequentando la Sala Comune verde-argento aveva imparato a non dare mai nulla per nulla, soprattutto le informazioni.
-A volte mi stupisco perché il Cappello non ti abbia smistata con noi,- le sorrise sornione con un brillio negli occhi blu, -comunque, volevo chiederti cosa sta succedendo con Scorpius.-
La buttò lì, con indifferenza tanto che Lily rischiò di strozzarsi con la sua stessa saliva tossendo convulsamente dalla sorpresa, strabuzzando gli occhi.
-Oh, è come se avessi risposto,- ridacchiò soddisfatto mentre lei si colpiva il petto per riprendersi.
-C..cosa?- riuscì a balbettare infine con la voce strozzata, -cosa stai dicendo?-
-Niente che non si sapesse già, volevo solo una conferma,- incominciò a dondolare all'indietro su due gambe della sedia.
-E cosa si saprebbe di preciso?- continuò imperterrita fissandolo negli occhi stralunata.
-Che qualcosa sta succedendo, anche se frequenti il gruppo meno sveglio di Serpeverde della storia, a parte il sottoscritto, ovvio. Quindi tranquilla, nessuno ha notato niente di strano anche se..-
-Fermo, fermo, fermo. Che Morgana stai blaterando Zab? Ti senti bene? Vuoi che ti accompagni da Madama Chips?-
Sembrava preda alla febbre alta, insomma, era una cosa assurda. E poi fra lei e Malfoy non stava succedendo assolutamente nulla. Nulla.
-Lils, ti devo ricordare che non stai parlando con il tuo tonto ed iperprotettivo fratello, ma con me?- sorrise tranquillo come se stesse parlando del tempo. E lei stava andando nel pallone.
-Non ti seguo,- negare, negare fino alla morte, questo sarebbe stato il suo mantra. In fondo due baci e qualche sorriso (sorriso, Merlino, Malfoy aveva sorriso!) non erano nulla in confronto ad anni di frecciatine e litigi.
Quindi, in definitiva, non stava succedendo assolutamente niente.
Nulla.
Nada de nada.
-Avevi detto che avresti risposto alla mia domanda,- l'apostrofò l'amico accigliandosi fingendosi indispettito.
-Ma non posso rispondere ad una domanda senza senso come questa, insomma Zab, Malfoy, fai sul serio?- gli fece notare ormai del tutto dimentica che avrebbe dovuto studiare e del libro ancora aperto davanti a lei mentre allargava le braccia per rincarare sulla frase che aveva appena pronunciato.
-E perchè no?-
La domanda fu posta con tale tranquilla semplicità da lasciare Lily basita. Già, perchè no? Perchè si odiavano ovviamente, perchè appena s'incrociavano nei corridoi rischiava di scoppiare qualcosa, perchè lui era uno stupido, spocchioso, egomaniaco, narcisista, coglione, idiota, meschino..
Perchè no?
Rimase a fissare il moro davanti a lei che sembrava stesse seguendo i suoi ragionamenti attraverso i grandi occhi azzurri della ragazza.. o probabilmente ce l'aveva stampato in faccia il dubbio che le aveva preso.
-Perchè è così e basta,- rispose infine cercando di mostrarsi dubbiosa anch'essa, -insomma, litighiamo, ci indispettiamo e lui è un tale rompic.. rompipluffe..-
-Quindi ti infastidisce no?- continuò imperterrito, sempre enigmatico cominciando a spaventarla per dove voleva andare a parare, -non che non abbia voluto festeggiare quando l'hai fatto, ma perchè hai mollato Scamander?-
-E questo che c'entra?- si mise subito sulla difensiva. Possibile che qualcuno li avesse visti o avesse scoperto la cosa?
Ares allora si aprì in un sorriso e si lasciò cadere in avanti ripoggiando tutte e quattro le gambe della sedia a terra, puntellandosi con i gomiti sul tavolo.
-A quanto pare c'entra tutto.-
Fottuto Serpeverde, l'aveva fregata.
-No, l'ho lasciato perchè ho capito che non mi piaceva davvero, non in quel senso,- si affrettò a cercare di sistemare il guaio mentre l'espressione del ragazzo di fronte a lei diventava ogni secondo di più odiosamente festosa. Come di chi ha scoperto qualcosa di particolamente succulento.
-Ah-ah,- commentò continuando a sorridere mentre gongolava, porco Salazar, gongolava!
-Insomma, è vero!- esclamò piccata ormai non sapendo più dove andare a parare sentendosi in trappola, maledetti serpenti.
-Ma certo.-
-Sì, certo che è certo!-
-Ovvio.-
-Sì!-
-Sì..-
Rimasero a fissarsi dopo quello scambio di battute in qui lui era rimasto perfettamente calmo e lei aveva alzato di un'ottava la voce ad ogni sillaba che pronunciava.
-Quindi?- domandò infine Zabini.
-Quindi niente!- quasi urlò beccandosi un'occhiataccia dalla bibliotecaria e un 'Signorina Potter!' particolarmente indignato.
-Quindi niente,- ripetè a voce più bassa sfidandolo con gli occhi a dire il contrario.
Rimasero a guardarsi negli occhi per qualche altro secondo finchè lei non cedette sbuffando.
-Ahh, ti odio,- borbottò esasperata abbassando lo sguardo per chiudere il libro su cui aveva iniziato a studiare con un tonfo.
-In realtà lo so che mi ami sweety,- sorrise serafico ricominciando a dondolarsi all'indietro sulla sedia, -quindi di' tutto allo zio Zab.-
-Non c'è nulla da dire,- ribattè ancora reticente la rossa passandosi una mano fra i capelli nervosamente, chiaro sintomo che quella conversazione stava andando nel verso giusto. Almeno per il Serpeverde.
-Mhm..- si limitò a commentare il ragazzo fissandola insistentemente, paziente. Sapeva che alla fine avrebbe ceduto.
Maledette Serpi.
-Sì, ecco.. insomma.. cisiamobaciatimanoncontanullainsommaduebac..- cominciò a parlare a raffica mangiandosi le parole.
-Ferma, ferma rossa, con calma altrimenti non riesco a seguirti,- la bloccò Ares inarcando le sopracciglia sogghignando vittorioso.
-Meglio,- sbuffò Lily irritata, Maledette Serpi!, -per quel che vale credo sia un suo nuovo metodo per darmi fastidio.-
-Cioè?- la incitò a continuare sadico, voleva che lo ammettesse ad alta voce quello che era successo, il bastardo.
-Cioè che ci siamo baciati,- buttò fuori tutto d'un fiato irritata mentre un lieve rossore le invadeva le guance lentigginose.
-Oh..- sogghignò Zabini continuando a dondolarsi sulla sedia come se niente fosse.
-Oh,- ripetè atona.
-Quando lo saprà tuo fratello lo evirerà,- continuò a sogghignare mentre riappoggiava le gambe della sedia rumorosamente sporgendosi verso di lei.
-Lui.Non.Dovrà.MAI.Saperlo.Chiaro?- sillabò la Corvonero andando letteralmente del panico.
-Naturalmente,- sorrise lui.
-Non conta nulla, è successo solo d.. una volta, andrebbe nel panico, si scatenerebbe la terza Guerra Magica, e poi mio padre.. O h mio padre!- okay, stava decisamente delirando mentre un'espressione terrorizzata le si disegnava sul viso al solo immaginare le disastrose conseguenze della cazzata di uno stupido, egocentrico, narcisista, idiota, viscido.. no, non avrebberlo mai dovuto saperlo.
-Prima o poi lo verrano a sapere non credi?- domandò con noncuranza e Lily sperò per l'apparato riproduttore dell'amico che si sarebbe preoccupata personalmente di maciullare e staccare che non sarebbe successo a causa sua.
-Non ne vedo il motivo,- sentenziò gelida con un'espressione che sembrava incarnare il concetto della parola 'pericolo', -e poi non si ripeterà, sarebbero solo casini inutili. È solo uno stupido e fastidioso Serpeverde che passa il suo tempo libero a complicare la mia vita.-
-Sembra che ci riesca alla grande,- commentò allegramente, allegramente, Ares.
-No, è solo che mi da ai nervi, non m'importa di quello che fa o dice più di quanto m'importerebbe della vita sessuale di un vermicolo,- si affrettò a frenare l'insensato entusiasmo di quello che credeva fosse un suo amico.
-Se ti da fastidio vuol dire che t'importa, no?-
Merda.
-No!- esclamò d'impulso, troppo d'impulso, troppo in fretta. Merda.
-Come pensavo,- ridacchiò sornione.
-No,- cercò di assumere un'espressione quantomeno tranquilla e pacifica trattenendo l'impulso di strozzare l'amico. Non voleva ammetterlo a sé stessa, che poi che doveva ammettere, scusa? Niente, per l'appunto.
-Come ti pare,- ormai era talmente soddisfatto delle risposte ricevute che non provava nemmeno più a convincerla di credere alla sua versione. Oppure sapeva che a lasciarla a cuocere nella sua pozione ci avrebbe impiegato meno tempo ad arrivare alla rivelazione che forse, solo un poco, molto poco, pochissimo, le importava.
-È così.-
-È così,- continuò a sorridere anche con gli occhi blu il ragazzo, con un'aria fin troppo vittoriosa per essere credibile mentre le dava ragione.
-Comunque ora tocca a me farti una domanda,- tagliò corto la ragazza.
-Dica rossa,- fece un gesto con la mano invitandola a parlare.
In realtà non sapeva proprio che chiedergli, l'aveva fatto solo per evitare di parlare di argomenti scomodi. Si mise un po' a pensare attorcigliandosi una ciocca di capelli attorno all'indice distrattamente quando le venne in mente una sera di qualche tempo prima, anche se invece di un mese, massimo due, le sembrava distante di anni.

-Potter, mi spieghi perchè devi essere sempre così rumorosa?- L'apostrofò l'unica persona che non avrebbe mai voluto trovarsi davanti quella sera, seduto ad un tavolo con davanti un piatto quasi vuoto.
-Non è colpa mia, Malfoy, se hai i timpani delicati- lo imbeccò mentre un elfo dagli enormi occhi blu le porgeva un piatto pieno di pasta al pesto, ormai conoscevano fin troppo bene i gusti della ragazzina dato che gli faceva visita puntualmente almeno una volta a settimana.
-Cucina italiana?- Domandò a sorpresa il rivale, cambiando vistosamente argomento.
-Sì, Malfoy. Ora non mi dirai che hai qualche problema con l'Italia in generale- rispose arricciando il naso Lils mentre si sedeva ad un tavolo e le spuntavano davanti un bicchiere e una brocca di succo di zucca.
-Mi sorprendevo solo che conoscessi del buon cibo, Potter- ribattè aspramente lui per poi recuperare dalla sedia sui cui era seduto fino a pochi secondi prima il mantello da viaggio e gettarselo sulle spalle.
-Oh, ma sta zitto furetto- gli sbottò dietro lei, incapace di articolare una risposta più intelligente dato che stava ingozzandosi con la sua solita grazia da snaso in un trogolo. Solo in quel momento notò che il suo rivale non indossava la divisa, bensì una giacca nera e lucida, decisamente dal taglio elegante che faceva da completo con i pantaloni e le scarpe lucide. Sulla cravatta nera spiccava una spilla in oro bianco o argento a forma di 'M', o almeno così le sembrò di vedere. Probabilmente era andato ad uno dei suoi soliti appuntamenti galanti, si diceva in giro per Hogwarts che avesse una donna a notte e che uscisse quando gli girava, ma la piccola Potter non se ne era mai preoccupata più di tanto pensando che non erano affatto fatti suoi se della gente malata credeva che Malfoy fosse affascinante.
-Beh, Potter, io ti saluto- disse lui interrompendo le sue elucubrazioni sul fatto che avesse o no un'amante -e attenta a non strozzarti, voglio essere presente il giorno della tua dipartita- concluse chiudendosi la porta alle spalle, impedendole di ribattere in modo degno di lei.
Solo dopo cinque minuti buoni Lily si chiese finalmente come mai fosse così elegante, va bene che poteva aver avuto un appuntamento galante, ma così vestito sembrava un vecchio mago che va a quei circoli noiosi di gobbiglie.

Okay, non era decisamente coerente chiedere come mai era vestito così dopo che aveva negato ogni interesse verso di lui, ma a volte ci si era ritrovata a rifletterci troppo. E poi era curiosa, Merlino, era una Potter.
Si sentiva abbastanza incoerente in quel momento e anche un pelino bipolare. Giusto un po'.
-Sia chiaro che questa informazione mi servirà solo in caso io debba ricattarlo in futuro, non perchè mi interessa cosa fa o dove va o perchè sono gelosa,- incominciò a spiegarsi sfidandolo con uno sguardo di chi avrebbe potuto benissimo cruciare qualcuno a contraddirla, -comunque, la sera che ci siamo incontrati in cucina io, te ed Al, ricordi?-
-Mhm.. mi sembra di sì,- rispose Zabini che aveva aria di avere già una mezza idea di dove sarebbe andata a parare.
-Ecco,- continuò cercando di trovare il modo più disinteressato per porre la domanda, -prima ho incontrato Malfoy che era già lì a mangiare, vestito elegante.. sai che cosa combinava?-
Il moro l'osservò per quello che sembrò un tempo interminabile, poi, ricominciò a dondolarsi sulla sedia.
-Poker, al casinò poco fuori Hogsmeade immagino,- sentenziò poi con tranquillità incrociando nuovamente le braccia dietro la testa.
-C'è un casinò?- domandò perplessa sbattendo le palpebre, non ne aveva mai sentito parlare.
-Mhm, sì, di solito organizziamo noi Serpi delle serate, ma credo che quello fosse il periodo in cui la McGrannit ci teneva particolarmente sottocchio,- alzò le spalle con tranquillità.
Già il fatto che non avesse fatto battutine su quanto le importava era un passo avanti, ma perchè lei non sapeva del poker?
-Ma io passo un sacco di tempo con voi e non vi ho mai sentiti parlarne,- obbiettò inarcando le sopracciglia, quella cosa le puzzava.
-Semplicemente perchè Al non approva che tu e Kim possiate esserne coinvolte, quindi abbiamo sempre evitato accuratamente di nominarlo davanti a voi.-
-Ma passiamo la maggiorparte del tempo con voi, almeno, io in quest'ultimo anno ancora di più, com'è che non l'ho mai notato?- protestò scettica.
-Perchè noi abbiamo fatto in modo che non lo facessi,- rispose con ovvietà Zabini.
-E allora perchè me ne parli ora?- s'incaponì testardamente.
-Perchè credo che tuo fratello sia troppo iperprotettivo nei tuoi confronti,- sorrise serafico il ragazzo grattandosi dietro l'orecchio, -che c'è? Ti aspettavi che ti dicessi che era andato ad un appuntamento con tre supermodelle o a una festa clandestina di trafficanti di artigli di drago?-
-No,- rispose, sempre troppo, troppo, in fretta per sembrare credibile agli occhi di chi la conosceva bene, -comunque fate quello che volete, era solo per curiosità.-
Lanciò un'occhiata veloce all'orologio sopra il banco della bibliotecaria, notando anche di come li stesse fissando truce probabilmente da tutta la durata della loro conversazione.
-È ora che andiamo, fra poco si pranza,- si alzò la ragazza stiracchiandosi un po'.
-Va bene,- ridacchiò il moro che sembrava divertirsi un mondo a vederla cambiare continuamente argomento per evitare domande scomode.
La ragazza mise a posto il libro, era certa che la bibliotecaria l'avrebbe uccisa se non l'avesse fatto dato che aveva disturbato la quiete fino a quel momento, e poi raggiunse l'amico per scendere a pranzo con tutti gli altri buttandosi su argomenti più neutri come l'imminente partita Corvonero-Serpeverde. Zab l'incitò a fare nero l'amico per il semplice gusto di vederlo avere una crisi isterica da donnetta tradita e lei gli fece notare che continuava a parlare del biondo e che secondo la sua modesta esperienza era innamorato. Lui non fece commenti, ma si limitò a ridacchiare lanciandole un'occhiata che non le piaque per niente.
Arrivati a tavola si sedettero tranquillamente, lei al fianco di Kimberly e lui a quello di Scorpius dall'altro lato di Kim, e mangiarono ognuno parlando del più e del meno con qualcun altro, soprattutto Zabini sembrava intento in una discussione piuttosto accesa con un certo Nott, che a quanto ne sapeva era amico d'infanzia del Serpeverde, ma andava al sesto anno.
Arrivati al dolce Lils interruppe di colpo il discorso con Kim per voltarsi verso i ragazzi seduti all'altro lato della bionda.
-Hey, uno di voi mi può passare le palle di neve?- domandò disinvolta.
-Le.. che?- la guardò un po' stralunato Zabini.
-Le palle di neve,- rispose candidamente la ragazza.
-Continuo a non capire,- piegò leggermente la testa da un lato il moro mentre Scorpius si allungava leggermente sul tavolo per prendere un vassoio pieno di dolci al cocco a forma di pallina.
Albus, che seduto davanti a lei stava per intervenire si zittì osservando il migliore amico che tendeva il braccio sopra una torta glassata al cioccolato prendendo uno dei dolci preferiti della sorella, che aveva il vizio di chiamare palle di neve dopo un'epica battaglia con essi in un pomeriggio alla Tana di qualche anno prima, l'estate del secondo anno di Kim e Lils, quando i fratelli Malfoy erano ospiti da loro. Ovviamente era scoppiata da una disputa fra la rossa e Scorpius, ma poi aveva coinvolto parecchi del clan Weasley-Potter che erano lì per i classici pomeriggi dalla nonna e il nonno.
Dopo essersele lanciate tutte addosso, e ci misero un po' considerando le quantità di cibo che faceva nonna Molly, Lily era scoppiata a ridere buttandosi per terra, riempiendosi ancora di più di pezzetti di cocco dicendo che era come giocare a palle di neve in Luglio. Poco dopo Hugo e Albus l'avevano raggiunta per terra, piegati in due dalle risa, mentre i fratelli Malfoy si erano lanciato un'occhiata perplessa. Poi un leggero sorriso era spuntato sul viso di Kim e il fratello non aveva potuto fare a meno di ricambiare con uno altrettanto leggero, entrambi in piedi con le mani lungo i fianchi in mezzo a quel campo di battaglia che sembrava quasi innevato mentre Lils cercava di fare un angelo fra le prese in giro del cugino.
-Sai Potter, dovresti parlare più chiaramente, non tutti sono in grado di capirti quando parli nella tua lingua, che non è sicuramente l'inglese,- la punzecchiò mentre le tendeva il vassoio con disinvoltura. Gli occhi di Ares e Kim si posarono su di lui osservandolo con attenzione, mentre Lil, che non aveva notato nulla di strano si prese il vassoio pieno di uno dei suoi dolci preferiti.
-Io parlo in modo chiarissimo, siete voi che siete troppo limitati per capire che intendo,- storse il nasino mentre se ne serviva un'abbondante porzione nel piatto.
-Dimmi te come fanno a capire gli altri quando non chiami le cose con il loro nome,- le rispose con tranquillità il biondo.
-Beh, tu hai capito, quindi vuol dire che anche le menti più limitate ce la possono fare,- gli ripassò il vassoio la rossa. Essere tornati a punzecchiarsi come sempre le piaceva, niente di nuovo, niente sorrisi, niente baci, semplicemente due vecchi nemici che non perdevano una vecchia abitudine.
-Solo perchè ti conosco Potter, non per altro,- ghignò.
Okay, ritirava tutto. Era un dannato casino. Solo in quel momento si accorse degli sguardi che gli lanciavano gli amici, piuttosto incuriositi, a cui si aggiungeva lo sguardo sottecchi di Nott che sembrava perplesso.
-Ti stupirà la notizia, ma ci sono tante cose di me che non sai,- buttò lì solo per cercare di ignorare gli sguardi degli amici buttandosi un dolce in bocca.
-Ne dubito , sei talmente trasparente che ti si legge tutto in faccia,- disse il biondo che non sembrava aver notato lo sguardo degli amici puntato su di loro.
-Ma hanno cominciato ad andare a letto assieme quei due?- bisbigliò Nott all'orecchio di Zabini facendolo ridacchiare.
-Magari, almeno concentrerebbero le loro energie in attività ricreative molto più divertenti che distruggere i nostri poveri nervi.-

Lily aveva passato i giorni precedenti alla partita ad allenarsi, allenarsi ed ancora allenarsi. E possibilmente anche studiare e mangiare fra un allenamento e un altro, tanto che si era spesso appisolata sui divani e poltrone della Sala Comune Slytherin con un libro in mano e successivamente portata a letto quasi di peso dall'amica o dal fratello.
Per fortuna erano tranquilli quasi quanto i Corvonero, quindi non aveva avuto problemi a trovare un po' di pace senza dover tornare nella propria Sala dove avrebbe sicuramente incontrato gli Scamander che aveva preso ad evitare come la peste nera. Infatti, di solito, chi provocava scompiglio nei sotterranei era proprio lei, spesso perchè intenta a litigare con il maggiore dei Malfoy a cui in quei giorni, estremamente stressanti aveva risposto male più del solito tagliando corto su ogni provocazione, sia che riguardasse lei, i suoi capelli che sembravano aver vita propria per quanto erano sconvolti o l'imminente partita.
Non era realmente agitata, almeno, non per lo scontro, affrontava sempre ogni partita con quel famigliare leggero nodo allo stomaco e fiducia cieca nella sua scopa, le piaceva quella sottile vena di nervosismo che però non le aveva mai tolto l'appettito, no.
Quello che davvero la innervosiva e che la portava a disintegrare il suo povero muffin alle more al tavolo Grifondoro (aveva preferito disertare il terreno nemico, almeno per quella mattina, dati i fischi che erano volati appena era entrata nella Sala Grande) vicino ad Hugo che invece divorava qualsiasi cosa fosse a tiro, come al solito , era il fatto che con Lorcan non c'era proprio niente da fare. Gli ultimi allenamenti erano stati buoni, certo, ma niente di eccezionale, come se la chimica del gruppo si fosse sfaldata a causa del silenzio sostenuto fra i due.
Non avevano parlato né si erano minimamente guardati per tutto quel tempo e poteva essere deleterio per i risultati di quel giorno, lei voleva vincere, davvero. La sua competitività, come diceva spesso Albus, rasentava l'ossessione, soprattutto quando in ballo c'erano i Serpeverde, soprattutto quando c'era in ballo un certo Serpeverde.
Forse era stata un po' troppo viziata, forse suo padre aveva esagerato un po' nel dirle che il mondo sarebbe stato suo, ma rimaneva il fatto che lei voleva vincere. Però non poteva nemmeno andare lì dal suo exragazzo e parlargli sorniona come se nulla fosse dato che non aveva nemmeno il coraggio di guardarlo negli occhi. Si sentiva terribilmente in colpa, non averlo mollato, forse era stata l'unica cosa giusta che aveva fatto in tutta quella relazione, ma la coscienza le prudeva per il perchè l'aveva mollato. Era arrivata ad ammettere con sé stessa, con grande sforzo, che si erano lasciati, solo in parte ovviamente, per colpa di Malfoy. Non che fosse innamorata di quest'ultimo, per carità! Semplicemente ci doveva essere un motivo, per quanto banale fosse ancora le sfuggiva, per cui si era trovata così bene a baciare lo Slytherin, mentre con Lorc, nonostante tutta la dolcezza che c'era, non si era mai lasciata andare del tutto. Forse si era solo sforzata di traformare un'amicizia in qualcosa che non era.
Tutti questi ragionamenti e preoccupazioni l'avevano portata ad uno stato di esasperazione tale da chiuderle lo stomaco.
Lanciò un'occhiata furtiva al tavolo verde-argento e trovò subito chi cercava. Ghignava a mezza bocca, anche lui già in divisa, con la scopa appoggiata alla panca accanto a lui; stava scherzando con suo fratello e Zabini. Sembrava strano, ma del gruppo era l'unico a giocare a quidditch. Beh, per quanto riguardava Al quando si avvicinava a una scopa quest'ultima scappava per paura di finire in frantumi, ma Ares l'avrebbe visto bene come battitore o anche cacciatore. Questa assenza di terze persone aveva reso ogni partita Serpeverde-Corvonero terribilmente simile ad una sfida personale fra i due cercatori.
Il biondo spostò lo sguardo intercettando quello della ragazza e ammiccò nella sua direzione, indicandole senza nessuna furtività la porta della Sala Grande. Lei si accigliò, un po' arrossata in viso per essere stata beccata a fissarlo impunemente e piegò un la testa leggermente di lato. In tutta risposta alle sue perplessità salutò gli altri e si alzò, facendogli segno, questa volta più discretamente, di seguirlo.
Ancora più perplessa distolse lo sguardo da lui e si ritrovò suo cugino che la fissava con un'espressione molto simile alla sua, a volte si vedeva davvero troppo che erano parenti.
-Cugina,- cominciò titubante passando lo sguardo dal piatto della ragazza, alla schiena verde-argento che stava lasciando la sala con una scopa in spalla e di nuovo alla Corvonero, -cosa vuole da te Malfoy? Ti ha fatto qualche sorta d'incantesimo?-
Le sopracciglia di Lily si inarcarono ancora di più, raggiungendo un livello che non sembrava nemmeno umanamente possibile, -perchè dovrei essere sotto l'effetto di qualche incantesimo?-
-Beh, non stai mangiando,- rispose con ovvietà il rosso indicando il suo piatto dove riposava, e nemmeno tanto in pace, la sua povera colazione.
-Non ho fame, sai , non siamo tutti come te al mondo,- osservandolo con attenzione, notò, si potevano vedere le rotelline nella testa del ragazzo girare impazzite.
-Tu sì,- la semplicità disarmante di quella risposta la lasciò interdetta. Decise che fuggire da quella conversazione alquanto strana in cui suo cugino, suo cugino Hugo, le chiedeva di aprirsi in modo poco chiaro sul suo rapporto con Malfoy. Perchè la cosa la agghiacciava.
-No, Hugs, se non l'avessi notato, io ho le tette, piccole ma ce le ho,- gli sorrise alzandosi e prendendo la sua scopa, pronta a raggiungere il Serpeverde.
-Ah sì?- Okay, poteva picchiarlo? Merlino, per piacere, per favore, poteva sfogarsi su quel rosso estremamente irritante che stava cercando di estorcerle informazioni e allo stesso tempo criticava la sua misera secon.. okay, prima e mezza?
Evidentemente no, non la mattina della partita, o l'avrebbero sospesa dal suo ruolo e avrebbero messo quell'idiota di Perkins al suo posto, un secondino che negli allenamenti un po' più fiacchi si allenava con loro, mentre contava i giorni che ci sarebbero voluti per passare da riserva a Cercatore.
-Sì, ma va bene così, sarebbe stato inquietante se avessi passato del tempo a fissarmi le tette,- gli sorrise prima di voltargli le spalle, pensando ironicamente che bastava già Jam che fissava le tette a sua cugina.
Raggiunse in fretta la porta e lo trovò vicino alla porta ad aspettarla, appoggiato al muro con le spalle e le braccia incrociate e la scopa accanto a lui.
-Finalmente Potter, sei lenta come un vermicolo morto, di questo passo non prenderai mai il boccino oggi,- l'apostrofò non appena la vide facendole tornare gli istinti omici, solo che cambiarono soggetto.
-Mi hai chiamata qua per farmi salire l'acidità di stomaco Malfoy? Perchè altrimenti me ne torno dentro a far colazione,- tagliò corto come aveva fatto durante tutta quella settimana, evitando così le loro interminabili discussioni.
-Se chiami 'fare colazione' ridurre in poltiglia un povero muffin in poltiglia, prego,- si staccò dal muro facendo un gesto ampio con la mano col palmo rivolto verso l'alto, -nervosa Lily?-
Aveva preso la brutta, davvero davvero brutta, abitudine di chiamarla per nome ogni tanto, non in momenti precisi o discorsi particolari, semplicemente ogni tanto buttava lì un 'Lily' come se si fossero sempre chiamati per nome fin dal primo anno, con naturalezza. Questa cosa, non capiva esattamente perchè, le suonava in modo strano all'orecchio, sembrava che avesse un suono diverso il suo nome sulle sue labbra rispetto a quello che aveva su quelle di tutti gli altri. Era diverso. Ma che andava a pensare? Si riscosse sbattendo le palpebre un paio di volte e concentrandosi sullo sguardo grigio e il ghignendo strafottente che aveva davanti.
-Ora controlli anche cosa mangio? Dovrei spaventarmi per caso?- fece per passarsi una mano fra i capelli accorgendosi troppo tardi che li aveva legati in una coda alta prima di uscire, così lasciò cadere mollemente la mano lungo il fianco. -Per cosa dovrei essere nervosa? Sei tu quello che dovrebbe tremare alla sola idea di scendere in campo, vi stracceremo!-
-Parli sempre troppo Potter, di tutto quello che hai detto l'unica cosa sensata che hai detto è che dovresti aver paura,- l'osservò attentamente avvicinandosi a lei. Sembrava un felino che studiava la preda.
-Di te? Ne dubito fortemente, dovresti rivalutarti sai?- incrociò le braccia al petto fissandolo dal basso.
-Chi non ha una chiara e veritiera visione di sé stesso e di ciò che lo circonda non sono certo io, sai?-
-Allora sai che sarai perfettamente cosciente che sei un egomaniaco che si porterà una grande sconfitta a casa oggi,- sorrise con aria di sfida.
-Se ne sei così certa allora scommettiamo,- fece un altro mezzo passo in avanti avvicinadosi di più, quasi che le sembrava di percepire il suo odore. Che stupidaggine, non era possibile.
-Va bene,- rispose ancora prima di pensarci davvero. L'aveva presa nel suo punto debole lanciandole una sfida, sapendo che lei non si sarebbe mai tirata indietro per il suo maledetto orgoglio. Nessuno dei due avrebbe mai fatto un passo indietro a costo di bruciarsi.
Qualcosa dentro di lei le diceva che stava sbagliando tattica, ma zittì la vocina nel giro di un secondo mantenendo lo sguardo di sfida di Scorpius.
-Se vince Serpeverde, vediamo..- si posò una mano sul mento mentre lei aveva la bruttissima sensazione che stesse solo fingendo di pensarci e che l'aveva attirata là fuori solo per arrivare a quello, -sì, ecco, mi dovrai un'uscita a Hogsmeade.-
-Cos..a?- perse il fiato per un attimo dalla sorpresa, -ma ti sei scimunito? È ovvio che ci andremo assieme, ci andiamo praticamente sempre assieme da anni ormai.-
Si aspettava di peggio, insomma, persino la volta prima erano stati assieme e si era divertita un sacco a prendere in giro le conquiste di Zab e Scor.
-Eh?- per un attimo il biondo le sembrò perplesso e sorpreso almeno quanto lei, quando un lampo di comprensione gli attraversò il viso, -no Potter, non hai capito, io e te, ad Hogsmeade, senza gli altri.-
Quel chiarimento la lasciò di sasso.
-Io..e te?- ripetè atona, -ad Hogsmeade,- continuò facendo una breve pausa fra un concetto e l'altro, come se ripeterlo lentamente l'aiutasse a capire meglio un concetto.. inconcepibile, -senza gli altri.-
-Sì, vuoi che ti faccia lo spelling?- commentò spazientito alzando gli occhi al cielo.
-Io e te, senza gli altri,- ripetè ignorandolo, -a Hogsmeade.-
-Ti sei rincoglionita?- alzò entrambe le sopracciglia bionde.
-Perchè?- chiese d'un tratto, con lo sguardo ancora nel suo, non l'aveva scostato nemmeno un attimo durante quella conversazione.
-Perchè ripeti la stessa frase da cinque minuti,- sbuffò il biondo ricambiando lo sguardo indagatore con uno più neutro.
-No, perchè uscire io e te, senza gli altri, a Hogsmeade,- rispose spazientita mentre gli studenti cominciavano a uscire dalla Sala Grande per dirigersi allo stadio.
-Perchè sì, non ti deve interessare il motivo, se vinco voglio questo,- tagliò corto il biondo infilando le mani nelle tasche.
-Okay, è strano, ma okay,- lo guardò con sospetto, -se vince Corvonero dovrai fare tutto quello che ti dico per un giorno intero, allora.-
-Va bene, tanto non vincerai mai,- si strinse le spalle tranquillamente.
-Questo lo vedremo serpe,- gli lanciò un'occhiata di sfida piuttosto intensa, rimanendo così per un minuto, forse due.
-LILY!- la voce del Capitano che, notò con orrore voltandosi di scatto tanto da farsi male al collo, con Lorc e Lysander la guardavano assai male da sotto l'arco della porta d'ingresso. Male, molto male.
Scorpius sogghignò e senza dire nulla prese la sua scopa e la superò, lanciandole un'ultima occhiata. Solo in quel momento si accorse che la Sala Grande si stava lentamente svuotando e che era decisamente ora di andare al campo, non avrebbe mai vinto se non avesse giocato.
-Arrivo, arrivo!- e li raggiunse correndo.
-Invece di sfidarti con Malfoy a chi abbassa lo sguardo per ultimo che ne dici di provare a batterlo a quidditch?- l'apostrofò irritata la ragazza, mentre gli Scamander rimanevano zitti leggermente davanti a loro quando s'incamminarono in tutta fretta verso lo stadio, Scorpius era sparito.
-Scusa,- borbottò solamente la rossa mentre fissava ostile le spalle di Lorcan.
-Niente scuse, siamo già in ritardo e..- partì in uno dei soliti discorsi facendo partire in automatico il Silencio che il cervello di Lily attivava anche durante le lezioni, perdendosi nei suoi pensieri a malapena vedeva le labbra dei professori muoversi mentre spiegavano.
Doveva vincere, anche solo per non darla vinta a quell'idiota e rischiavano se Lor avesse continuato con il suo silenzio ostile; che poi non era nemmeno.. come dire? Non le lanciava occhiatacce come provvedeva a fare per lui il gemello, semplicemente ignorava la sua esistenza. Ci soffriva, ci soffriva perchè gli voleva bene, voleva bene ad entrambi.
Lysander nel suo essere così spigliato, sempre pronto a credere e inventare lui stesso nuove teorie, nuovi scherzi. Entrambi i fratelli erano dei gran sognatori, ma c'era una differenza sostanziale fra i due. Se Lys era rumoroso e non poteva fare a meno di dirti tutto quello che gli passava per la testa, Lorcan sognava in silenzio. Era meraviglioso quando poi, con calma e tranquillità ti spiegava cos'avesse in mente, cos'aveva immaginato con lo sguardo perso altrove, vedendo cose che non potevi nemmeno immaginarti. Lorcan era un viaggiatore, dello spazio e del tempo, semplicemente apriva la mente e volava via, a volte faceva quasi paura, paura di perderlo e non ritrovarlo più. Era un'amico paziente, uno di quelli che dava l'anima. E lei si sentiva in colpa, da morire, ma allo stesso le mancavano le loro conversazioni quando tornava dalla Sala Comune Serpeverde, le mancava parlare dei Plimpi d'acqua e di Plutone, piccolo pianeta che avevano tolto anni e anni prima dal sistema solare. Le piaceva guardarlo sognare, arrivava dove nessuno, neppure suo fratello, avrebbe potuto osare immaginare.
Talmente si perse nei suoi pensieri che quando per l'appunto Lorcan si fermò di scatto gli andò a sbattere contro la schiena, quasi perdendo l'equilibrio. Lui si voltò e la guardò negli occhi per la prima volta dopo settimane. Quello sguardo che non era cambiato e allo stesso tempo era di un'altra persona la lasciò interdetta.
-S..scusa,- balbettò arrossendo.
-Niente,- anche la sua voce era diversa e allo stesso tempo uguale, come se non la sentisse da anni. Quando fece per voltarsi e proseguire ebbe l'impulso irrefrenabile di agguantarlo per una manica.
-Sì?-
-Aspetta,- non sapeva nemmeno lei cosa dovesse aspettare di preciso, solo che non voleva andare avanti così, erano amici sin da piccoli miseriaccia!
Lui annuì e la guardò, aspettando. Era sempre stato molto paziente, fin quasi all'eccesso, tutto il contrario di Malfoy che voleva tutto e subito. Un attimo.. perchè stava facendo paragoni fra loro due?
-Possiamo parlare?- si decise infine a chiedere, con voce sottile che non le apparteneva.
Da più avanti Lysander e un Capitano decisamente irritato li fissavano impazienti e richiamavano la loro attenzione. In tutta risposta Lorcan si girò verso di loro e gli fece segno che li avrebbe raggiunti dopo, rimanendo con le spalle rivolte verso Lily e lei che ancora teneva stretta la sua manica.
-Ti chiedo scusa, per tutto, per qualunque cosa io abbia fatto, ti chiedo scusa,- ruppe il silenzio con lo sguardo basso la ragazza, -scusa, mi manchi.-
Sentì le spalle del ragazzo alzarsi e abbassarsi lentamente, irrigidite mentre calava di nuovo il silenzio e qualche gruppetto di studenti li sorpassavano chiacchierando.
-Pensi che basti? Che basti chiedere scusa e tutto tornerà come prima? Pensi che io sia stupido?- la voce gli tremò appena, ma non mostrò altri segni di cedimento.
Il tono che usò la ferì più delle parole che aveva pronunciato, lasciandola inerme. No, non bastava, ma..
-Io non penso che tu sia stupido,- riuscì solo a mormorare.
-Mi prendi in giro Lils?- si voltò di scatto facendole perdere la presa sulla sua manica, alzando la voce di un tono, sempre più dura. La ragazza si fece forza per alzare lo sguardo e incontrare il suo. Sembrava una pentola a pressione, ribollente di rabbia, ma quello che le fece tremare fu che era ferito, ferito davvero. Glielo si leggeva negli occhi chiaramente, nell'espressione.
-Io..io non ho mai voluto prenderti in giro, mai. Non l'ho mai fatto,- rispose in tono dimesso, quell'espressione in quegli occhi solitamente così caldi e pieni di sogni silenziosi era stata in grado di azzerare ogni sua combattività. Era davvero così deleteria da cambiare una persona?
-Andiamo!- Esclamò allargando le braccia Scamander alzando ancora di più la voce, -Credi che non vi veda? Che non vi abbia visti prima all'entrata?-
Ora era confusa. Davvero confusa, chi aveva visto? Prima all'entrata era con Malfoy, ma.. che c'entrava? Non avevano fatto niente che punzecchiarsi come al solito. Poi l'illuminazione la colse impreparata facendole spalancare gli occhioni blu. Aveva scoperto del bacio?
-No, non è come pensi,- si affrettò a riparare a qualcosa che in realtà, lo sapeva bene anche lei, era irreparabile.
-Non è come pnso? Non è forse la frase che usano tutti i colpevoli? Lily anche io ho gli occhi, vedo come Malfoy ti gravita attorno, come non vi perdete mai di vista, sono un Corvonero sai?- le lanciò quelle affermazioni con tutto il rancore che aveva in corpo, facendola sentire una barchetta in mezzo ad una bufera.
-Mi gra.. ma cosa stai dicendo? Io e Malfoy ci detestiamo!-
C'era stato un bacio, solo uno stupido bacio.. sì, okay, due baci, ma questo non cambiava la sostanza. Era una ragazza abbastanza grande da capire la differenza fra il baciarsi e basta e il baciarsi con amore e fra lei Malfoy quest'ultimo sentimento era proprio l'ultimo a presenziare.
-SMETTILA!- ruggì il ragazzo prendendola per le spalle esili di scatto, facendola sobbalzare, ma senza sottrarsi a quella stretta, -Smettila di prendermi in giro, cazzo Lily! Mi hai lasciato per lui, almeno abbi la decenza di starmi lontana!-
La scosse, ma quasi non se ne accorse presa a guardarlo con gli occhi strabuzzati.
-Lasciato per lui?- fu quasi un sussurro, sembrava una domanda più che un'affermazione, ma non voleva porla in quel modo. Aveva frainteso, aveva frainteso tutto.
-Smettila di fare la finta tonta, stai diventando una Serpeverde fino dentro le ossa, sfrutti le persone per poi liberartene non appena trovi di meglio con cui divertirti,- la lasciò di scatto facendo un passo indietro come se le spalle della rossa avessero preso all'improvviso fuoco, -mi disgusti.- L'ultima frase, sebbene detta con calma ebbe il potere di trafiggerla più di qualunque urlo.
Senza lasciarle tempo di ribattere le voltò di nuovo le spalle dirigendosi a passo di marcia verso il campo. Quando si riebbe era già lontano qualche metro.
-NON È VERO, LORCAN! Non è vero..- l'urlo le grattò la gola tanto da farle male, ma non abbastanza per distrarla dalla morsa allo stomaco che aveva fin dal mattimo e ora quasi la soffocava. Aveva voglia di piangere, piangere davvero.
Aveva perso un'amico, aveva perso una persona che le aveva sempre voluto bene. Gli aveva fatto del male, l'aveva cambiato. Lorcan non avrebbe mai detto una cosa del genere, Lorcan non avrebbe mai fatto deliberatamente del male a qualcuno, Lorcan era una di quelle persone che davano tutto solo per un sorriso.
Sentiva freddo, mentre con la gola annodata e ogni pizzico della sua forza di volontà serviva per non far sgorgare le lacrime recuperò la scopa da terra che le era caduta di mano senza che se ne accorgesse quando l'aveva afferrata per le spalle e si avviò al campo senza vedere davvero nessuno attorno a lei.
Quando arrivò allo spogliatoio vide Lorcan in silenzio accanto al fratello che le lanciò un'altra occhiata truce. Non aveva perso un solo amico, ma due. Per cosa? Per Malfoy? No, ed era anche solo stupido pensarlo, lei non aveva rinunciato a nulla per quel biondo con cui aveva appena fatto una scommessa che l'aspettava in campo.
La scommessa. Porco Salazar! Se Lorcan li avesse visti andare in giro assieme da soli per Hogsmeade cos'avrebbe pensato? Che aveva ragione, ovviamente. Che poi perchè le aveva chiesto una cosa del genere? Non aveva senso, ma daltronde, in quel periodo, niente di quello che faceva Malfoy aveva senso.
Come in trance raggiunse l'uscita, montò in sella alla sua scopa fresca di compleanno. Era la prima volta che la usava in una partita vera e propria, ma niente dell'eccitazione che aveva pensato l'avrebbe avvolta una volta in aria con la voce del commentatore che annunciava il suo nome si fece sentire. Solo l'enorme angoscia che si portava dietro da quella mattina.
Lanciò un'occhiata alla squadra verde-argento schierata davanti a loro a mezz'aria, c'era lui, proprio di fronte a lei, che la fissava insistentemente. La vide, vide la sua espressione cambiare quando intercettò il suo sguardo, era strana, non riusciva nemmeno a riconoscerla. Malfoy aveva sempre espressioni indecifrabili, ma in quel momento era qualcosa di ben preciso, solo che non sapeva cosa.
-Questa sarà una bella partita, ci troviamo da una parte la squadra Serpeverde capitanata dal suo Cercatore ormai al suo settimo ed ultimo anno totalmente concentrato sulla vittoria e poi dall'altra parte dei Corvonero che da quando la Potter ne fa parte si è alzato veramente di livello, prima erano proprio mezz..-
-Zabini!-
Il discorso di sottofondo l'obbligò a scostare lo sguardo verso il basso notando con orrore che Ares si era impossessato della cronaca. E parlava male della sua squadra. Idiota. Per fortuna c'era la McGrannit che per quanto fosse diventata preside da anni preferiva occuparsi di persona di censurare gli studenti esaltati da un sonorus e quidditch.
Lo guardò, piegando la testa da un lato in segno di debole disapprovazione e lui, ci avrebbe potuto giurare, le fece l'occhiolino prima di riprendere.
-Stavo solo esprimendo un parere,- ovviamente non si sarebbe mai scusato, -comunque oggi ci sarà una bella partita, era quello il succo del discorso prima che la nostra amabile preside m'interrompesse.-
Il fischio dopo la stretta di mano dei capitani, quella Corvonero con l'aria di Ungaro Spinato a cui erano state rubate le uova, riscosse la rossa che tirò verso di sé il manico della scopa per prendere quota, decisa a allontanarsi da tutti e rimanere solo lei e il boccino.
-Corvonero parte subito all'attacco mentre i cercatori di entrambe le squadre prendono immediatamente quota, che pensino che il boccino sia sulla Luna? Va bene che Malfoy potrebbe non arrivarci, ma la rossa è pur sempre una Corvonero.-
-Zabini, ma quella non è la tua Casa?-
-Ma preside, la sincerità prima di tutto.-




note a piè di pagina.
Prima o poi dovrò dare un nome fisso a sto spazietto, ma vabe', ora non è la questione principale.

FIRST OF ALL: “the Scorpion's end” , per chi volesse, è una miniminilong (2 capitoletti) Scorily che ho fatto in questo periodo, ne sono abbastanza soddisfatta, ordunque, dateci un'occhiata, potrebbe essere un futuro alternativo di Maybe. ;)

Ritornando a noi, la questione è che sono terribilmente in ritardo e potrei dirvi che dopo aver pubblicato il capitolo sono stata in vacanza, appena tornata ho avuto degli esami e dopo pochissimo la scuola, che è debilitante visto che mi sveglio molto più presto del solito. Potrei dirvi che l'ispirazione che mi aveva abbandonata è tornata oggi -forse ha preso il posto del sangue che mi han prelevato oggi òò- , ma nonostante questo non ho scuse.
Mi dispiace, ma soprattutto mi scuso per essere tornata a farmi vedere con questo capitolo di due pagine in più del solito che vi annoieranno.. e basta, mi sento una cacchetta.

Volevo dire che, nonostante tutto sono arrivate a 105 le persone che seguono la mia storia, sono tante, troppe. Cioè, per me.. davvero, mi fa rendere conto, guardando quel numeretto che dietro c'è una persona, un'anima, una vita, davvero, mi emozionate. Come i 58 che hanno messo tra le preferite questa storia. Io davvero, davvero, vi ringrazio dal profondo del cuore. Per tutto, per queste piccole dimostrazioni e apprezzamenti, per chi recensisce lasciando tante parole che mi fanno letteralmente vomitare arcobaleni.
Grazie e alla prossima, che spero non sia così indecentemente lontana.
With love. :)

   
 
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