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Autore: MuccaJamaicana17    24/10/2013    8 recensioni
-Smettila di fare il cretino! io sono SERIO!!-
-Okay okay. Beh, a dir la verità sarebbe il massimo vederli a sbaciucchiarsi. Te l’immagini?! Hahahahahahaha loro due!!- si piegò in due tenendosi la pancia, incapace di smettere di ridere.
-Beh, in realtà sì, me l’immagino- disse l'altro, guardandosi le punte delle All Star nere, poggiando i gomiti sulle ginocchia e tenendosi la testa tra le mani.
Zayn smise all’istante di ridere, mentre la sua espressione mutò di colpo da divertita a scioccata.
-C…cosa stai t..tentando di dirmi?- balbettò
-Esattamente quello che stai pensando…- mormorò l’amico, mesto.
Genere: Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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-Ma dai Ed, non gli succederà niente, solo qualche botta, che sarà mai? Gliele do anche io…-   gli disse, sempre con quel sorrisetto stampato sul muso.
 
L’altro lo fissò a bocca aperta.
Possibile che non gliene importi nulla?!
Quel ragazzo rischia la vita e lui se ne lava le mani SORRIDENDO, quando invece è tutta e solo COLPA SUA.
 
 
 
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Il ragazzo camminava velocemente per le vie di Londra.
Aveva in mano l’Iphone con acceso Google Maps, e cercava di seguire la via che portava a quella che sarebbe dovuta essere la casa di Harry.
 
 
Chissà se ha letto la lettera…Chissà se ne è felice… Chissà se mi sta aspettando dietro la porta pronto ad abbracciarmi e a chiedermi dove sono stato… O, chissà se invece si arrabbierà e mi sbatterà fuori casa a calci…”
 
Ad un certo punto il ragazzo si fermò e si guardò intorno.
 
Ma che cazz…?!  Di qui sarò già passato almeno tre volte!
 
Controllò meglio il cellulare e, beh, effettivamente era abbastanza sballato.
Le vie continuavano a cambiare sullo schermo, e lui non ci capiva più niente.
 
Si mise a cercare una mappa della città.
Cascasse il cielo se ne mettono una dove serve!
NATURALMENTE non trovò nemmeno l’ombra di una cartina, perciò decise di comprarsene una.
Si avvicinò ad un’edicola e chiese al tizio dietro il bancone una mappa completa di Londra.
 
-Dieci sterline-   il tipo si girò a prendere quanto richiesto.
-Porca puttana!-  sparò il ragazzo, tappandosi subito la bocca.
 
CazzoCazzoCazzo manco sono arrivato e già faccio figure di merda… Andiam bene
 
L’altro si girò, guardandolo male:
-Scusi ?-
 
Il ragazzo sfoderò il suo miglior faccino da angioletto, grattandosi nervoso la testa, con un sorriso da ebete a trentadue denti stampato sul muso,* per poi ricadere in un:
 
- I-io? Hahaha, io n-non ho d-detto a-assolutamente nien-te!-
 
Mise immediatamente i soldi sul bancone, afferrò la mappa e si affrettò ad andarsene.
Aprì la piantina e iniziò a seguire il nuovo percorso, borbottando tra sé e lei:
 
-Magnifico, per comprarti ho dovuto spendere la bellezza della metà dei soldi che mi sono portato… Speriamo che Harry mi faccia posto in casa sua…-
 
 
 
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Appena oltrepassata la tenda, Niall si rese conto che non sarebbe stato affatto facile:
ci saranno stati una trentina di uomini, tra ragazzi e adulti già ubriachi e strafatti, nonostante fossero solo le due e mezza di pomeriggio.
 
-Stanotte si va al casinò per ricconi?- 
-Hahahahahahaha, ma se non c’hai manco mezzo penny, che ti vuoi gioca’?! hahhahahhahahahaha !!-
 
Risate artificiali, senza un vero senso, provocate solo dal contenuto delle svariate bottiglie vuote sparse sul pavimento che, in un certo senso, arredavano quel lurido posto.
 
-Magari lo fotto, ‘sto mezzo penny, ti pare?-
-E come vorresti presentarti?! Vestito così?! Hahahahahaha, ma tanto a te non ti farebbero entrare nemmeno se ti vestissi d’oro, hahahahahah!! Tornatene in Canada!-
-Perché, a te ti prenderebbero?! Ma non farmi rid… Ehi, e tu chi cazzo sei?-
 
Niall si girò spaventato.
 
-Se, se, tu, proprio tu, biondino. Che vuoi?-
-Secondo me sarebbe meglio chiedergli chi lo ha mandato, no? Non ha la faccia di uno che viene qui di sua spontanea volontà… Insomma guardalo, sembra un agnellino in mezzo ad un branco di lupi, hahahahahahah!!-
 
Il primo, un ragazzo dalla pelle perfetta, con un viso d’angelo, due grandi occhi marroni e una piccola cresta gli si avvicinò minacciosamente, con la mano sinistra affondata nella tasca posteriore dei pantaloni.
Puntò il dito sul suo petto, assottigliò gli occhi a due fessure e sussurrò, amaro,:
 
-Sarà meglio per te e per il tuo bel faccino se ti manda qualcuno di mia conoscenza, anzi, di mia GRADITA conoscenza…-
 
Il ragazzo, dal forte accento americano, sfilò veloce la mano dalla tasca, e sfoggiando un bel coltellino luccicante e appuntito (quattro dita, tra l’altro) tutto rosso, sia dal manico che dalla lama, e puntandoglielo al collo di traverso continuò:
 
-Altrimenti queste tue bellissime finestre sul mare non rivedranno più la luce...-
 
Niall chiuse gli occhi, terrorizzato, indietreggiando.
 
-Ma no, rimostrami l’oceano! Sai, sono più di due anni che non vado al mare, mi mancano le sue onde, e nei tuoi occhi le rivedo…-  riprese quello, sibilando quasi.
 
Il biondo eseguì immediatamente l’ordine, riaprendo gli occhi, e si ritrovò il viso angelico dell’altro SPAVENTOSAMENTE vicino.
Trattenne il respiro, mentre il cuore accelerava i battiti.
Certo, l’ultima persona che vorresti far arrabbiare è proprio quel finto angelo che ti sta puntando sul collo un coltello manco fossi una gallina.
 
-Chi ti ha mandato?-  gli mormorò nell’orecchio l’altro.
 
ODDIO…
 
E se Louis non era una sua GRADITA conoscenza?
E se, anzi, si odiavano?
 
Ma non conosceva nessun’altro nome da poter dire.
E non c’erano vie per scappare, così:
 
- L-louis…-
 
L’altro si accigliò e Niall ebbe una stretta allo stomaco.
 
No, no no… Cazzo, non voglio morire!
 
- Louis come?-
 
-Louis T-tomlinson-
 
Il biondo trattenne il fiato, chiudendo gli occhi impaurito.
 
L’altro ghignò, poi ,posando la propria fronte su quella di Niall:
 
-Mi sembrava di averti già detto di non negarmi di vedere il mare…-
 
Aprì immediatamente gli occhi, appena in tempo per vedere la lama argentea sporcata di rosso allontanarsi dal suo collo.
Appena in tempo per vedere che la distanza tra lui e l’angelo era praticamente inesistente.
 
Il moro se lo stava mangiando con gli occhi, letteralmente.
E Niall si sentiva insignificante sotto lo sguardo ardente dell’altro, che sembrava bruciare ogni singola parte del suo corpo.
 
E mentre l’altro si fermò a fissare le sue labbra, Niall si sentì morire.
Sembrava che quel ragazzo non avesse aspettato altro che lui, da tutta la vita, tanto lo VOLEVA.
Non capiva davvero più niente.
 
Lo voleva baciare o voleva infilzargli la lama nello stomaco?
 
….Mah?!
 
Quando però il moro gli prese il viso tra le mani e, dopo avergli sussurrato un:
 
-Hai degli occhi così belli… mi ci tufferei se potessi- 
 
  annullò anche quel minimo di distanza che c’era, Niall si sentì ancora più confuso.
 
Le labbra di quel ragazzo erano labbra…Angeliche.
Si sentì percorrere come da lingue di fuoco inspiegabilmente ardenti , che sembrava non volessero smettere di scuoterlo.
L’altro gli mise una mano dietro la nuca e gli afferrò i capelli, attirandolo ancora più vicino, infilandogli praticamente a forza la lingua in gola.
Sembrava non volesse lasciarlo andare.
 
Niall era così preso da quel ragazzo, così stranito, così, si può dire anche, rincoglionito, che non si accorse di nulla.
 
Sentì solo l’Angelo sogghignare, contro le sue labbra.
 
Non si accorse del braccio che improvvisamente questo aveva alzato, non si accorse della lama che brillava a mezz’aria.
 
E quando l’Angelo, senza ripensamenti, affondò il coltello nel suo fianco, Niall non sentì subito dolore.
Poi però,gridò.
Gridò forte, come fosse un animale.
Gridò, staccandosi da quelle labbra ingannatrici, portando velocemente la mano sull’anca e ritrovandola sporca, rossa, liquida, e si appoggiò al muro per non cadere.
 
Respirava a fatica, la canotta ormai zuppa.
E quella scena, quell’orribile scena, lo portò indietro nel tempo.
 
Niall stava cercando Harry fuori da scuola, per poter tornare insieme a casa.
Aveva visto Louis in quella scuola, aveva visto Louis in quel quartiere, e questo lo spaventava.
Louis era fuggito da lui, e ora, per quale stupidissimo gioco del Destino, si erano rincontrati.
Niall pensava però che ormai fosse tutto risolto.
Che ormai Lou ci fosse passato sopra, che avesse superato il momento.
Ma Niall era ingenuo, non sapeva che Louis era CAMBIATO.
E non poteva nemmeno immaginare tutta la RABBIA che gli aveva riservato negli ultimi anni, tutto il rancore che aveva portato nel petto, tutto lo SCHIFO.
Sì, lo schifo.
Louis provava schifo per Niall.
Ma il biondo non lo sapeva.
Così, quando vagando per il cortile alla ricerca del riccio Niall incontrò Louis, non si sarebbe MAI aspettato il trattamento che invece gli aveva riservato l’altro.
Louis gli aveva fatto cenno di avvicinarsi.
Sembrava volesse AIUTARLO.
Sembrava volesse RICOMINCIARE.
Il biondo si diresse spedito e, soprattutto, SORRIDENTE verso l’altro, che lo aspettava a braccia spalancate.
Prima esitò, poi però accolse quello che sembrava essere un “abbraccio di bentornato”.
Lo stinse forte, gli era mancato.
Gli erano mancate tutte quelle volte che lo chiamava “piccolo pulcino” e tutti i pomeriggi insieme.
Ma alcuni amici di Louis, tra i quali uno Zayn poco convinto di ciò che stava per fare, lo avevano afferrato da dietro, bloccandogli gambe e braccia, e Niall si girò verso di essi, senza capire.
Appena vide quei sorrisi beffardi e straordinariamente cattivi, l’irlandese si girò sbigottito verso Louis, cercando una risposta, cercando AIUTO in quegli occhi azzurri, che però ora sembravano perle di ghiaccio, freddi e distaccati.
E Louis aveva avuto pure il coraggio di illuderlo, avvicinandosi e posandogli un leggero bacio in fronte, sussurrandogli contro  l’orecchio un “piccolo, non avere paura”.
E aveva fatto scattare il coltellino, veloce, e lo aveva usato per provocargli profonde ferite sulle gambe.
Quei bastardi dei suoi amici lo fecero volare nella povere, ridendo sguaiatamente, prima di scappare, prima che Louis svoltasse l’angolo, prima che Louis gli dicesse:
-Piccolo, non avere paura. Abbi TERRORE…-
E, sì, lo lasciarono lì, in mezzo ad una pozza rossa, a dissanguarsi quasi, a morire di dolore, mentre Niall capiva che non sarebbe MAI più riuscito a farsi perdonare da Louis.
 
 
 
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Hellen si rigirava le chiavi tra le mani.
Dove sarebbe andata?
Cosa avrebbe fatto?
Quando sarebbe tornata?
E, soprattutto, sarebbe riuscita a non perdersi?
 
Mah…?!
 
Camminava velocemente, aveva fretta.
Sì, ma fretta di andare dove, di fare cosa?
Non lo sapeva, ma era in uno di quei momenti che più si allontanava dal punto di partenza, meglio era.
E il suo punto di partenza era suo padre.
 
Ma come era possibile che un padre fosse così indifferente alla figlia?
Lei era carne della sua carne, pelle della sua pelle, SANGUE del suo SANGUE, cazzo.
 
Ma no, il lavoro, la carriera, i soldi erano più importanti.
E suo padre glielo ripeteva sempre:
 
-Senza soldi e senza lavoro, saremmo entrambi sotto i ponti-
 
Sì, sotto i ponti.
Ma almeno sarebbe stato UN PONTE SOLO, per tutta la vita.
E non sarebbe dovuta girare per il mondo.
Almeno avrebbe potuto conoscerlo quel ponte, chiamarlo CASA.
 
Ma beh, lei non poteva cambiare nulla.
 
L’unica cosa che poteva cambiare in quel momento era la direzione nella quale stava camminando, che l’avrebbe portata nonsisadove, per prenderne un'altra che l’avrebbe portata inunaltroposto
 
Si guardò intorno…
OVVIAMENTE le cartine della città si erano misteriosamente volatilizzate.
E beh, se non c’erano tre ore fa, non ci saranno manco ora.
 
MALEDETTE mappe BABBANE LURIDE che si dissolvono nell’aria quando servono!!
 
Poi notò un ragazzo con in mano una piantina della città.
 
APOCALISSE!!! Tutti al riparo, che magari riesco a capire dove diamine sono!!
 
Si avvicinò al ragazzo, che sembrava così concentrato che non si capiva dove finisse il foglio e dove iniziasse il suo naso, e gli diede due “leggeri buffetti” sulla spalla.
Questo si girò di scatto:
 
- Ahia! Chi sei?-
- Ahia?! –
-Sì, ahia: esclamazione di dolore. Si usa solitamente per esprimere una sensazione di dolore fisico in provvisoria mancanza si parole adatte…-
- So cosa significa “ahia”-
- E allora perché lo chiedi?-
- Perché non t’ho fatto male!-
- Come no!! Non mi sento più la spalla!-
- Esagerato!! So di non essere delicata, ma non sono un bufalo…-
- Senti misteriosa ragazza-poco-delicata-ma-non-ancora-un-bufalo, ci conosciamo per caso? –
-No perché?-
-Perché mi hai fermato allora?-
-Ah, già…! Che scema… Senti potresti farmi dare un’occhiata alla piantina?- disse indicando il foglio tra le mani di lui.
 
-Ah, questa… Sì certo!-
 
Dopo dieci minuti si ritrovarono a camminare fianco a fianco.
Lei aveva scoperto che quel ragazzo cercava un suo vecchio amico di nome Harry e che sperava in un “asilo” visto che lui era stato sbattuto fuori casa.
Lui aveva scoperto che lei era scappata dal padre troppo preso dal lavoro e che ora non sapeva dove andare.
 
Così camminarono assieme fino alla casa di Harry, chiacchierando, ridendo e scherzando, fino a che:
 
-Ehi, l’abbiamo trovata!-  trillò il ragazzo
-Cosa?-
-La casa di Harry!!-
-Ah, la casa….-   rispose mestamente lei.
-Che hai?-
-Cosa potrei avere secondo te?!-
-E che ne so io?! Ti conosco da appena un’ora!!-
-Ma è PALESEMENTE ovvio cosa posso avere!!-
-Ahhh!! Ora io sono arrivato e tu no…-
-Eh, hai afferrato il concetto finalmente!-
-Beh, chiediamo a Harry se puoi rimanere-
-E se dice no? Già non sai se prenderà TE, figuriamoci una perfetta sconosciuta!-
-Non ti preoccupare…- disse lui prendendole la mano.
 
Suonarono il campanello.
Silenzio.
Risuonarono.
Silenzio.
Suonarono altre diciotto volte.
Silenzio.
 
-Ma c’è qualcuno in questa cazzo di casa?!-  urlo Hellen spazientita
-Ehi stai calma, che caratterino… Sarà uscito!-
-E ora che si fa? Buttiamo giù la porta?-
-No, è da maleducati!-
 
La ragazza lo guardò alzando un sopracciglio e squadrandolo da capo a piedi.
 
-Mi prendi in giro?!-
-No, perché?!-
 
Lei lo guardò ancora, poi guardò la porta, poi ancora lui, prima di fiondarsi sulla porta, spalancandola.
 
Lui la fissò sbalordito:
 
- M-ma  c-come hai fa…-
-Talento naturale- tagliò corto lei.
 
Richiusero l’uscio, prima di spaparanzarsi sul divano a godersi un po’ di sana TV.
 
 
 
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-Hei riccio, hai sentito?!-
- Mi spieghi come CAZZO faccio a sentire se mi stai praticamente privando di un orecchio?!-
- Ma avrai l’altro, o no?!-
- Sì, ma mi fischia!-
-Come ti fischia?!-
-SE MAGARI MI LASCI !!-
 
Il moro lasciò l’orecchio dell’altro, scocciato, per poi richiedere:
 
-Allora?! Hai sentito questo rumore?!-
-Quale?-
- Non so… tipo lama infilata  nello stinco di qualcuno…-
-Ah che bello!-
-Ma che ca…-
 
Le loro stupide discussioni furono interrotte da un grido, quasi disumano, che proveniva dalla fine del vicolo.
Sbiancarono entrambi, prima di mettersi a correre urlando nelle mente una sola cosa:
 
- CAZZO, NIALL!!!!-
 
Raggiunsero la fine del vicolo, spalancarono la tenda e i loro occhi avrebbero preferito essere ciechi piuttosto di vedere quel che vedono*:
Niall a terra in mezzo ad una pozza di sangue, pallido, che si tiene il fianco e guarda con occhi spalancati un ragazzo in mezzo ad un gruppo di gente mentre mormora:
 
-Louis, Louis, Louis, Louis…-
 
Si precipitarono verso di lui, mentre intorno a loro ridevano:
 
-Ehi, Ehi, !! Come stai?! Che è successo?! Perché sei coperto di sangue?! Chi è stato ?!-
 
Vedendo però che il biondo non accennava a rispondere, seguirono il suo sguardo, che li portò ad un tipo in canotta nera che sarebbe dovuto essere un diciannovenne.
 
Zayn balzò in piedi:
 
- Ehi tu, angioletto! Che gli hai fatto ?!-
 
L’altro rise. Zayn non ci vide più.
 Stava per andare a dargliele sul serio, quando Niall lo bloccò con un piede, mentre farfugliava incosciente:
 
-No…non andare. Coltello, bacio… Sangue. Louis, Louis, Louis….-
- Coltello ?!?-
 
Zayn si girò di scatto.
 
Il ragazzo di prima ora era in piedi davanti a lui, a braccia conserte, con un coltellino stretto nella mano sinistra.
 
-Hahahhahahah, guarda, sono venuti gli amichetti a medicarlo! Bravi, fate le piccole infermiere, stategli vicino, povero…-
 
-Che gli hai fatto ?!?-
 
L’altro sorrise, aggiustandosi i capelli:
 
-Io? Io nulla… Sarà meglio che lo curiate però-
-Dici?! -  rispose sarcasticamente il riccio
 
Intanto Niall continuava a farfugliare:
-Louis… Louis… Scusa Louis…-
 
Gli amici lo guardarono senza capire.
Poi lo sollevarono, gli tolsero la canotta e la usarono per fasciargli la ferita, trovarono la sua borsa con dentro la sua camicia.
 
Harry si accorse che il ragazzo guardava Niall a petto nudo come un cane guarda una bistecca.
 
-Non ci pensare nemmeno- disse serio
-Cosa?-  rispose l’altro, sorridendo angelicamente
-Non provare ad avvicinarti di nuovo a Niall-  riprese il riccio, che si era alzato e aveva puntato senza paura un dito contro il ragazzo
-Ah, quindi si chiama Niall quella manifestazione della grandezza divina…-  disse guardando il biondo.
Harry s’irrigidì.
-Tutta questa vena poetica?-
 L’ altro si scosse, poi, come se si fosse accorto solo in quel momento del riccio che aveva un dito posato sul suo petto, riprese, sorridendo malizioso e togliendogli via la mano con una scrollata:
-Ehi, guarda che anche tu non sei male…-
Harry riprese, seccato:
-Ma sei gay per caso?!-
 
Il ragazzo lo fissò alzando un piglio:
-Che, non si vede? Hai bisogno di dimostrazioni?
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
AngolinoDoveBlateroInutilmente
Bene girls, ci ho messo un bel po’ ma alla fine ce l’ho fatta, YEP!!
Diciamo che questo è un miscuglio di schifezza e violenza…
In pratica una schifezza al cubo… -.-‘
MA
Vi piace il nuovo titolo?
DitemiDiSìPleaseeee
EEEEEE in questo capitolo si parla quasi solo di ‘sti due tipi che io ho chiamato (apposta) “il ragazzo, l’angelo…” o cose così, senza dire il nome vero.
Uno è quello stronzo che ha accoltellato Nialler *pernacchia* e l’altro è quello che è riuscito a fare amicizia con quella sclerotica di Hellen… (che poi alla fine ha il mio stesso carattere lol mi sto dando della sclerotica…)
Chi sono? Eheheheheh… uno si scoprirà nel prossimo capitolo…
ULTIMA COSA: nel capitolo precedente ho visto di aver fatto un errore IMPERDONABILE.
Ho messo un verbo essere “ho” senza “h”….. Mi inginocchio chiedendo perdono T.T
NON MI ERA MAI SUCCESSO
Va bè, penso di avervi annoiato abbastanza
Ricordo NUOVAMENTE che recensire NON provoca rotture craniche né la crescita di pelo inopportuno
  
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