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Autore: IllySan    25/10/2013    2 recensioni
E se i nostri amici si trovassero a combattere con dei strani movimenti a Lima?
Col coprifuoco, ogni santa volta che il giorno calava e le tenebre prendevano vita?
Saranno capaci di scegliere quale strada prendere?
Si lasceranno tentare? Dal potere?
Dalla vita eterna?
Male o bene?
E l'amore? Al cuor non si comanda e...
Lo seguiranno o si lasceranno morire?!
Genere: Erotico, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez, Sebastian Smythe, Warblers/Usignoli | Coppie: Brittany/Rachel, Brittany/Santana, Quinn/Rachel, Quinn/Santana
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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-No, non possiamo andarci!
Non ne ho voglia, 1 sono stanca e 2 ho deciso!-
Ribadì esausta quella figura minuta che si trovava stesa sulla sedia a dondolo con gli occhi chiusi e le mani entrambe sul petto!
Aveva i capelli biondi, la pelle chiara e gli occhi...
Beh, gli occhi erano la parte migliore... Di un colore indescrivibile!
Verdi ma con cambiamenti sul giallo grano.
Alternava sbuffi, sospiri e imprecazioni contro l’amica che non stava facendo altro che cercare di costringerla o convincerla di andare alla festa di Halloween!
-Eddai Q! Non fare la solita mammina noiosa e guastafeste!-
Rispose appunto l’altra, mora, con gli occhi neri come il petrolio, pelle ambrata, i
nsomma proprio l’opposto, sapendo i punti deboli della bionda per farla irritare.
-Non sono noiosa, ma matura.
E soprattutto non sono una mammina! Smettila! Perché se vuoi farmi perdere la pazienza ci stai riuscendo...
Come sempre d’altronde! Sembra che sia il tuo lavoro!-
Continuò la bionda alzandosi di colpo e dirigendosi verso la finestra osservando fuori:
i bambini passeggiavano sorridenti, correvano, si rincorrevano,
suonavano alle porte delle case per fare “dolcetto o scherzetto?”
Le sfuggì un sorriso, ma la voce della mora la riportò sulla terra!
-Dimentichi forse che giorno è oggi, cara.
E’ Halloween! E che si fa ad Halloween?!
Ci si traveste! E da cosa?!-
La mora si stava facendo tutto un discorso da sola, con domande e risposte,
mentre davanti allo specchio si finiva di truccare, pettinare e preparare.
Era decisa nell’andare a quella festa!
Non se ne perdeva mai una, quindi...
-Ti ho già spiegato milioni di volte che io non voglio rischiare, SANTANA!
Già passiamo tutti i dannati giorni con la paura di essere scoperte, su!-
Sottolineò con la voce il nome.
-Ma rischiare cosa? Non è giorno , ma notte, e poi quale miglior giorno per noi se non oggi?
Possiamo andare tranquillamente in giro senza temere nulla perché tutti ci imiteranno, QUINN!
Sarà semplice come bere un bicchieri di s...-
-Zitta, non finire. Ho capito. E odio quando fai così!-
Fece Q. sbraitando e sbattendo quasi i piedi per terra.
-Così come, Quinnie?-
Aggiunse Santana, facendoglielo apposta, ammiccando quel sorriso sornione e quello sguardo...
- Aaarrrgh!-
Santana rise alla reazione dell’altra e si andò a spruzzare un po’ di profumo!
Dolce e Gabbana che aveva rubato in un negozio una delle tante sere in cui non trovava una prelibatezza alla sua altezza.
Quinn intanto si era diretta all’armadio, aprendolo e curiosando dentro, svogliatamente.
Ma ne valeva la pena?
Non faceva altro che chiederselo.
Pensava a come Santana potesse essere così tranquilla, così...
Spontanea, come faceva a seguire l’istinto senza rimorsi...
Con che coraggio aveva spento tutte le sue emozioni.
Ma Santana ne andava fiera.
Lei proprio non ne era capace!
Era già una totale agonia così.
Il sole, le persone, ripensare a come la sua “vita” fosse cambiata in pochissimo tempo,
a causa di uno stupido errore...
Sapere di non potersi unire sentimentalmente a nessuno, né in amore e né in amicizia...
Così persa nei suoi pensieri che non si accorse che Santana l’aveva raggiunta,
rimanendo dietro di lei, immobile...
-Rilassati Fabray! Devi solo fidarti di me...-
Le sussurrò al suo orecchio, con un tono roco e seducente, porgendole inizialmente le mani sulle spalle,
massaggiandole, per poi finire lentamente sui suoi fianchi, unendo i loro corpi...
Quinn sussultò e boccheggiò, dischiudendo le labbra a quel contatto.
-L’ho sempre fatto ed infatti...Ecco come mi ritrovo...-
Quella frase le uscì spontanea, anche se con difficoltà a causa di quel momento...
Il loro rapporto era sempre stato così da quando si erano conosciute!
Amiche,nemiche; odio,amore; scopa-amiche,sorelle...
Insomma era il loro modo di dimostrarsi affetto!
Perché nonostante Santana fosse la dura, quella senza emozioni, senza pietà,
che se la tirava, la onnipotente, solo con Quinn poteva dimostrare quel lato diverso...
Quel lato...Dolce...Umano...
Santana sorrise maliziosa vedendo quello sguardo eccitato e beato dell’amica,
tramite il riflesso dello specchio...
Iniziò a baciarle il collo, delicatamente, dietro l’orecchio, le spalle.
Sapeva cosa piaceva a Quinn!
Entrambe mugugnarono, riempiendo la stanza solo di loro, ma poi quando...
-Ragazze sono tornato e non vi immaginate come hanno addobbato il locale...
Siete p-pr-pron…te?-
Fece l’entrata il loro “caro” amico:
-Smythe!-
Ringhiò frustrata ed in imbarazzo Santana che con uno scatto serpentesco si catapultò contro il mobile della sala.
-Lopez! Anch’io sono contenta di vederti!-
Rispose lui ridacchiando scuotendo la testa divertito.
Quinn si stava ricomponendo freneticamente, con il volto chinato per la vergogna.
Sentiva essere tutta rossa, bordeaux, andava tutta a fuoco, e non solo addosso,
ma anche in viso.
-Sebastian, già perlustrato vedo!?-
Sottolineò invece la bionda, schiarendosi poi la voce.
-Si, non vedevo l’ora di aggiornarvi, ma sapete...-
Iniziò a rispondere avviandosi verso il tavolinetto con sopra le sigarette, l’accendino e il portacenere.
Se ne accese una, sputando subito la prima boccata di fumo, per poi continuare...
-Sono stufo di tornare ogni volta qui e beccarvi proprio mentre state consumando...-
Ridacchiò.
-No, dico davvero. Se anche volessi masturbarmi esiste una cosa chiamata Youporn e...-
Stavolta Santana non lo fece finire.
Sapeva che nonostante i suoi gusti, perché si, Sebastian preferiva i maschietti,
avrebbe comunque detto qualcosa di omofobo, qualcosa contro le lesbiche,
e non glielo avrebbe permesso.
Si scagliò selvaggiamente, ringhiando, contro di lui, prendendolo per il colletto delle camicia,
sbattendolo contro il muro, alzandolo da terra!
-SANTANA FERMATI. SANTANA METTILO GIU, DAI!-
Urlò avanzando con timore verso i due, Quinn.
-SANTANA SAI COM’E’ FATTO, LASCIALO PARLARE.-
Ribadì facendo altri passi in avanti.
-Si San, mettimi giù!-
Feci lui ridendo come per sfotterla.
Amava sfidarla, era il suo passatempo preferito.
Lo sapevano entrambi.
E lo odiava per quello.
Nessuno né prima né ora si era permesso di sfidarla, e invece lui...
La verità però era che loro erano molto simili.
Belli e dannati in poche parole.
L’unica che si “salvava” era Quinn.
Diversa.
O almeno stava facendo di tutto per essere migliore.
Come se comportarsi bene l’avrebbe potuta far redimere.
Quinn aveva davvero paura...
Sebastian le aveva raccontato in grandi linee il passato della sua amica Latina.
La crudeltà, l’irruenza, ma soprattutto il piacere che provava nel vendicarsi.
Sa di cosa era capace anche se non l’aveva mai vista dal vivo...
(Per fortuna!)
Non sapeva se avrebbe retto nonostante fossero...Così uguali...
Ma anche talmente diverse.
-RAGAZZI BASTA! Non...Non è successo niente...-
Ribadì Quinn mettendo una mano sul braccio di Santana.
-Certo che no, grazie a questo guardone di Smythe, altrimenti ora me la stavo...-
Santana lo alzò ancora di più da terra, ma stavolta fu lei ad essere bloccata, ma da Quinn.
-SAN-
Alzò la voce indignata e anche un po’ offesa.
La latina si voltò e la vide con un sopracciglio alzato, la bocca stretta e una mano sul fianco!
Era la posizione solita di quando si incavolava parecchio.
Così sbuffò, roteando gli occhi al cielo, mentre estasiato si godeva quel momento.
-Oh si Sannie, non essere così volgare.
Le signorine per bene non si comportano così, sono più composte,
e non si comportano come se fossero delle cagne in calore!-
-GIURO SU SATANA CHE ORA TI ELIMINO UNA VOLTA PER TUTTE!-
Gridò così forte che Q. si coprì le orecchie, totalmente impaurita.
Cercava di pensare velocemente, di farsi venire qualche lampo di genio,
ma pensare solo che a poco avrebbe visto la vera faccia...
Poi ecco!
-FAREMO TARDI ALLA FESTA!-
Quello era l’unico modo.
Fu, l’unico modo.
Santana che già si era preparata buttando la testa all’indietro per caricarsi,
si bloccò...
Cercò di rimandare indietro gli istinti omicidi e si voltò lentamente.
Quinn le posò una mano sul braccio, cercò il suo sguardo,
e la guardò dritta negli occhi, con una dolcezza disarmante!
-Adesso mollalo San! Per favore...-
Santana era leggermente confusa, indecisa.
Infatti ci pensò su per qualche minuto, poi fece una smorfia, si strinse nelle spalle
e sgrullò Sebastian lasciandolo cadere a sedere per terra.
Alzò le mani facendo l’ingenua, quella che non aveva fatto nulla, come i bambini,
e indietreggiò.
Si voltò, si sistemò il vestito rosso, corto, che per lo sforzo nei movimenti si era completamente rialzato.
-Allora, andiamo Fabray?-
Chiese come se niente fosse successo, sfoggiando un sorrisetto vincitore sulle labbra.
Nel frattempo Sebastian si era rialzato, stirando il colletto della camicia,
alzandolo, tutto tranquillo, tenendo sempre e comunque quello sguardo beffardo,
sorpassando le ragazze dirigendosi verso la porta.
Si mise in tasca il pacchetto di sigarette e alzò una mano in segno di saluto!
-Ci vediamo alla festa, bambole!-
-Non è finita qui, Sebastian! Guardati le spalle!-
Disse Santana giusto in tempo per farsi sentire dall’altro, che rispose sorridendo e annuendo,
prima di sparire dalla loro visuale!
Quinn sospirò sollevata, passandosi una mano nei capelli e sul viso,
anche se doveva ancora smaltire tutta l’adrenalina, tutta l’ansia...
Velocemente prese i pantacollant universo e una maglia grigia chiara
con le borchie sulle spalle e si diresse verso il bagno.
-Mi cambio in un attimo e andiamo!
Tu aspettami e non fare altri danni nel frattempo!-
E detto così chiuse la porta.
Quella sera per lei non sarebbe stata facile, e divertente.
Anzi...
Sarebbe stata una tortura.
Era l’inizio per lei e ancora doveva capire come trattenersi completamente.
Non voleva perdere il controllo.
Non se lo sarebbe mai, MAI, perdonato.
Era il suo modo di sopravvivere quello.
Aveva fatto quella scelta, scelto quella dieta.
Quindi pensò che si sarebbe dovuta saziare prima di arrivare nel locale.
Almeno per la durata della festa sarebbe stata bene, sarebbe stato meno difficile.
Peccato però, che la sua amica non la pensasse affatto così!
-Dai bella biondina, che il mio stomacuccio comincia a fare il birbante!
Ho tante fame e sai che quando ho questa fame chimica, divento ingestibile.-
Chiuse gli occhi trattenendo il respiro, inspirando ed espirando.
Con Santana al suo fianco sarebbe stata una guerra.
Una parte di sé continuava a dirle che a causa sua, a causa di quelle continue
tormente, di quelle provocazioni, prima o poi avrebbe infranto il suo giuramento!
  
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