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Autore: _Francy93_    25/10/2013    1 recensioni
Tratto dal primo capitolo:
Avevo sette anni quando mi innamorai, per la prima volta, del nuovo compagno di classe.
Beh, forse innamorata non era la parola giusta. Chiamiamola semplice cotta da bambina.
Allora non conoscevo il vero significato celato sotto quella parola tanto piccola che a solo pronunciarla diventava grande come il mare.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Buonasera, ragazzi! 
Chiedo scusa se non ho più aggiornato ma volevo aspettare che arrivassero delle recensioni, però adesso non mi sembra giusto farvi attendere oltre.
Spero che il nuovo capitolo sia di vostro gradimento :)
Buona lettura!

 
 


Capitolo 10

 
Una volta averlo fatto entrare in casa, lo portai in cucina e gli dissi di attendere un momento.
Andai in bagno per procurarmi un asciugamano e ad un tratto lo sentii starnutire.
<< L'avevo detto io!>> sussurrai.
Preso l'asciugamano, tornai in cucina e lo trovai esattamente come l'avevo lasciato: seduto con i capelli gocciolanti a causa della pioggia. Quanto era bello, dannazione!
"No, basta! Non devo avere pensieri simili su di lui! Non devo!" mi dissi.
<< Tieni>> gli passai l'asciugamano e se la portò sui capelli.
<< Grazie>> disse, per poi starnutire ancora.
<< Figurati. Credo che dovresti farti una bella doccia e uno schampoo, per evitare che ti venga davvero un accidente>> risposi.
<< E con i vestiti come faccio?>>
<< Ti presteremo qualcosa di mio fratello che potrebbe andarti bene>>
<< Ah, va bene. Sei sicura che tuo fratello non avrà nulla da ridire?>> domandò.
<< Non credo, anche perchè glielo dirò dopo>>
<< Va bene>> sorrise. << Grazie mille>>
<< Figurati>> risposi io ricambiando il sorriso.
Andò in bagno a farsi una doccia, mentre io rimasi in cucina ad aspettare e a cercare di calmare il mio cuore che, da quando lui mi aveva sorriso, aveva cominciato a battere forte come se fosse impazzito.
Mi misi una mano sul cuore, provando a regolarizzare il battito.
<< Perchè mi fa questo effetto? Perchè?>> cominciai a pensare a voce alta. << Non sarà che...>>
<< Kekka, dov'è il tuo amico?>> domandò Genny, mio fratello.
<< In bagno a fare una doccia. A proposito, dovresti prestargli qualcosa di tuo, visto che i suoi vestiti sono fradici e non ha nulla con cui cambiarsi>> gli feci presente.
<< Mmm... d'accordo, gli darò un mio pigiama>>
<< Giusto! Anche perchè dubito che lo farò tornare a casa con questo tempaccio>> affermai con tono sicuro e fermo.
Dopo di che, mio fratello uscì dalla nostra stanza con un suo pigiama.
Bussai alla porta del bagno: << Andrea, quì fuori c'è un pigiama di mio fratello. Penso che ti andrà bene>>
La serratura scattò e Andrea aprì la porta mostrando la testa.
<< Pigiama? Ma non resto a domire quì>>
<< E invece sì. Pensavi che ti avrei fatto tornare a casa con questo tempo, e per di più a piedi?>> gli risposi a tono.
Lui mi guardò, scosse la testa con un sorriso divertito: << Grazie>> disse.
Prese il pigiama e richiuse la porta.
Il mio cuore, che prima ero riuscita a calmare, prese nuovamente a battere come un tamburo, così forte che lo sentivo rimbombarmi nelle orecchie.

"Ancora? Che diavolo mi sta succedendo?" pensai.
Ma in realtà, non c'era bisogno di pensare proprio a nulla.
Mi stava succedendo qualcosa e sapevo già cosa, perchè quelle sensazioni ed emozioni le avevo già provate una volta ed ero seriamente convinta che non sarei più riuscita a provare cose del genere.
Mi stavo innamorando di lui. O forse lo ero già ma non riuscivo ad ammetterlo, forse per paura.
Paura di non riuscire più a provare simili sentimenti per qualcuno.
Paura di soffrire ancora.
Paura di vivere nuovamente un amore non corrisposto.
Con quei pensieri, giunsi ad una conclusione che il mio cuore conosceva già da tempo.
Mi ero innamorata di Andrea.
E ne ero felice, anche se avevo una paura incredibile. Ma era comprensibile, no?
Però, questa paura non avrebbe cambiato una realtà: finalmente mi ero innamorata di nuovo.
  
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