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Autore: imthebeststar    26/10/2013    29 recensioni
Continuo di 'Si può che due persone che si odiano si innamorano?'.
[...] «Allie guarda.» disse Maya, indicandomi la vetrina di un negozio, mi avvicinai cauta ma ciò che vidi mi fece scoppiare il cuore.
‘Zayn Malik coppia fissa con Perrie Edwards’
‘Zayn Malik dei One Direction fidanzato’
‘Zayn Malik…’
Lo vedevo ovunque. Lui era ovunque, anche se non era presente. Sapere che lui si era rifatto una vita, senza di me, faceva male. Mi sentivo una stupida perché nonostante tutto lo amo ancora, sono ancora innamorata di quello stronzo senza cuore. [...]
[...] Provavo a vedermi con i ragazzi, ma ogni volta che li guardano negli occhi cercavo il suo sguardo; quello di cui ero innamorata. [...]
 
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Over Again'
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Trentanovesimo capitolo.
Zayn.

Natale era alle porte, mancava poco più di un ora al giorno tanto atteso.
Allison era in bagno a cambiarsi la maglia che le sporcai con del succo di mirtillo, avevamo deciso di mangiarci come cenone della Vigilia dei pancakes, vari biscotti e pasticcini.
Mi sentivo un bambino che aspettava con ansia la mattina di Natale, Liam, come da accordi, riuscii a portarmi il regalo per Allison. Aspettavo solo lo scoccare della mezzanotte per darglielo. Non sapevo come potesse reagire al mio gesto, ma non mi sarei tirato indietro. Volevo passare il resto della mia vita con lei e non era solo un sogno da ragazzino; ogni giorno che passava il mio amore per lei diventava sempre più forte. Non dico di essere pronto per questo passo, ma sono pronto a ufficializzare la mia storia con lei. Desidero solo farle capire quanto lei sia importante per me.
«A cosa pensi?» Alzai lo sguardo, guardandola «Che c'è? Ho qualcosa che non va?» Si allarmò «Non guardarmi così!» Diventò completamente rossa in viso.
Come potevo non amarla?
«Stavo solo pensando a noi...» Sorrisi «Sai questa esperienza mi ha fatto capire che la vita è breve, bisogna vivere alla giornata e cercare di fare tutto ciò che si desidera...».
Si sedette al mio fianco, accucciandosi «Hai ragione, bisogna fare tutto, in un futuro ci si può pentire.».
Mi sarei pentito se non fosse diventata mia completamente, sognavo una famiglia con lei; la sognavo da sempre.
«Mi mancano le coccole.» Le parole mi uscirono da sole, quasi fosse una supplica.
Il suo sorriso timido si fece vedere, illuminandomi gli occhi «Vorrei poterti coccolare...» Lasciò un lieve bacio sulla mia fronte, chiusi gli occhi e schiusi le labbra, trattenendo il fiato «Vorrei poterti baciare ogni angolo del tuo corpo...» La sua mano accarezzò la mia guancia con un tocco delicato, quasi impercettibile «Bacerei i tuoi occhi, le guance, le labbra...» Sussurrò contro il mio orecchio «Bacerei il tuo contorno della mascella, arrivando fino al collo...» Aprii gli occhi, incontrando i suoi «Bacerei il tuo petto che tanto stai odiando...».
Deglutii a fatica «Ti prego, baciami.» Aspettai impaziente le sue labbra e quando finalmente se sentii sulle mie: mi sentii rinascere.
La sua lingua solleticò la mia bocca, prendendo l'iniziativa. Sentivo chiaramente le sue labbra stirate, segno che stesse sorridendo; schiusi le mie e attesi impaziente la sua lingua che timidamente si fece sentire. Se fossi stato in piedi, avrei sentito le ginocchia deboli e sarei dovuto tenermi a qualcosa; non era vero che solo le ragazze sentivano quelle sensazioni, come le farfalle nello stomaco, io ero la prova vivente di un ragazzo completamente innamorato.
Accarezzai i suoi capelli, insinuando le dita tra essi; con la mano l'avvicinai il più del dovuto al mio viso, per quanto fosse possibile «Ti amo...» Sussurrai sulla sua bocca con il fiato corto, morsi il suo labbro superiore tirandolo con i denti, senza accorgermene ci ritrovammo a baciarci passionalmente e senza ritegno. Il suo corpo era sul mio, le gambe poste ai lati del mio bacino e le sue mani tra i miei capelli. Sarei potuto morire in quell'istante.
La mia mano percorse il suo fianco, stringendolo; si insinuò sotto la maglia del pigiama, accarezzando la sua pelle calda.
«Zayn...» Non l'ascoltai e la ribaciai, tirando appena la maglietta, scoprendo la pancia «Zayn!» Ripeté il mio nome con decisione.
«Ti prego...» Mormorai, sollevando la maglia scoprendo i seni nudi «Ho bisogno di te.» Le sue mani fermarono in mio viso, partito per baciare il suo petto perfetto.
«E' presto per questo.» Si sistemò il pigiama e si alzò dal mio corpo, lasciandomi un bacio a stampo. Seguii i suoi movimenti e si sedette sulla poltrona -ormai attaccata- di fianco al letto.
«Non mi vuoi più?» Le mie parole uscirono come un sussurro, ma si fecero sentire come se fossero state urlate.
Allison si drizzò con la schiena e mi guardò spaventata «Cosa stai dicendo?» Sbottò, cercando di capire la situazione.
Scossi la testa, reprimendo le lacrime «Non ti piaccio più? Ti faccio schifo? Per questo non vuoi fare l'amore con me?» Le mie guance si bagnarono e fu li che capii di essere distrutto mentalmente.
Scattò in piedi e prese il mio viso tra le mani «Zayn, no, no, no. Cosa dici? Io ti vorrò sempre.».
«P-perché, allora, non mi tocchi più come prima... Ti p-prego, fai l'amore con m-me...» Singhiozzai, le sue braccia mi avvolsero il busto e nascosi il viso nell'incavo del suo collo.
«Ti stai facendo condizionare da ciò che è successo, amore. Io ti amo e ti desidero, ma non sei nelle condizioni per poter fare quello sforzo.» La sua voce divenne il mio calmante, ma non riuscii a farmi smettere di piangere. Avevo questo bisogno di dover sfogare tutte le mie lacrime e lei ci sarebbe sempre stata per me.
«N-non r-riesco p-più a g-guardarmi...» Sentii l'aria mancarmi dai polmoni e il fiato si fece sempre più corto.
Allie mi strinse tra le sue braccia e baciò più volte la mia testa «Sei bellissimo, amore.» Accarezzò i miei capelli «Sei il ragazzo più bello di questo mondo, non voglio che crolli. Ti prego resisti con me.» Mi implorò, sapeva perfettamente che la cicatrice sul mio petto era il colpevole di tutta la situazione «Faremo un tatuaggio, appena stai bene ti porterò a coprire la cicatrice.».
Aprii gli occhi di scatto e parlai a fatica «Un t-tatuaggio?».
«Si...» Annuii, baciandomi la tempia «Nasconderemo la cicatrice cosi non la vedrai mai più, che ne dici?» Domandò, facendomi sdraiare sul letto.
«Mi p-porteresti d-davvero?» Le sue dita asciugarono le mie lacrime e sorrise, dandomi conferma «L-lo faresti p-per me?».
«Voglio la tua felicità, piccolo.» Lasciò un tenero bacio sulle labbra. Lei era quella giusta.

Pov. Harry

Impacchettai bene uno dei miei due regali per Maya e lo portai sotto il piccolo alberello che addobbammo insieme.
«Harry, non mi entra più!» Urlò dalla camera da letto.
Ridacchiai e raggiunsi la sua stanza «Cosa non ti sta più?» Domandai, intrufolando solo la testa della stanza.
Lei si girò, facendomi vedere il top fin troppo tirato «Vedi?» Sbuffò.
Guardai attentamente la maglia «Piccola, ma quella maglia non ti andava neanche quando non eri incinta...».
«Harold è meglio che ti stai zitto, se no ti mozzo le palle!» Tinghiò, venendomi incontro «Hai qualche altro insulto da dirmi?».
Alzai le sopracciglia e la guardai scioccato «Non ti ho mai insultato!» Mi difesi.
«Hai appena insinuato che prima di rimanere incinta, ero grassa!» Mi morsi il labbro, non sapendo come rispondere «Vedi? Lo stai pure ammettendo!».
«Ma se sono stato zitto!» Sbottai.
Mi fulminò con lo sguardo «Appunto per questo, chi tace acconsente.» Sospirai e scossi la testa «Comunque è vero, sono grassa!».
Annui «E ingrasserai ancora...» Un cuscino mi schiaffeggiò la faccia «Cristo.» Mi toccai il visto dolorante.
Corsi verso il soggiorno e mi buttai sul divano, quella donna mi metteva terrore. Ma nel cuor mio sapevo che con la nascita di mia figlia, o mio figlio, si sarebbe addolcita. Dopo tutto lei era dolce, solo che la sua maschera da dura faceva credere il contrario. E' la versione al femminile di Zayn, forse solo più manesca.
«Amore, mi sento sola...» Alzai il viso vedendo la mia ragazza in una versione che io amavo tremendamente: in pigiama, con i capelli arruffati, ai piedi aveva delle pantofole a forma di orso e stringeva tra le braccia il cuscino.
Mi sedetti sul divano, allargando le braccia «Vieni amore.» Sorrisi e lei arrossì, correndo tra le mie braccia «Piccola mia...» Poco alla volta mi stesi e la feci sdraiare sul mio corpo «Comunque non sei grassa, sei perfetta.» Le alzai il viso e la fissai negli occhi «Le tue curve sono sexy e sai quanto le amo».
I suoi occhi divennero lucidi «Ti amo, Harry, ti amo così tanto...» Avvicinai il suo viso al mio e la baciai dolcemente. Chiusi gli occhi godendomi quel momento di intimità, negli ultimi giorni scarseggiarono.
«Apriamo i regali?» Sussurrai al suo orecchio.
Maya annuii, entusiasta «Prima io!» Si alzò dal mio corpo, battendo le mani e si sedette davanti l'albero «Il primo regalo è quello nel sacchetto blu.» Le indicai il sacchettino e lei lo prese.
Mi alzai dal divano e mi sedetti, a terra, a gambe incrociate e la feci sedere su esse «Forza, aprilo!» Senza farselo ripetere aprii la busta e tirò fuori la maglia che le feci fare.
«'Sei la mamma più bella del mondo. -Harry Styles'» Citò ciò che c'era scritto sul dorso della maglietta, singhiozzando «E' la cosa più bella che potessi farmi!» Mi abbracciò, baciandomi.
La strinsi al mio corpo, ricambiando il bacio «Apri la scatola.» Sussurrai sulle sue labbra.
Aggrottò le sopracciglia e asciugandosi le lacrime, prese la scatola rossa «Potrei morire di crepacuore!» Ridacchiò, togliendo il coperto della scatola. Prese il bigliettino con scritto «'Per la nostra famiglia.'» Recitò la frase e lo strinse al petto, dalla scatola tirò fuori un mazzo di chiavi con un fiocco e una foto di una villa, vidi le mani tremarle e il viso riempirsi di lacrime «H-hai p-preso una casa?» le sorrisi «I-io...» Buttò le braccia al mio collo, singhiozzando sulla mia spalla.
«Sto creando una famiglia con te e andrò fino in fondo...» Accarezzai la sua schiena «Ti amo.».
«Il mio regalo confronto i tuoi, non era poi così bello!» Ripeté, ancora.
Alzai le spalle «A me è piaciuto, sapevi che desideravo tanto quella camicia e poi devo dire che il portachiavi e l'adesivo, con scritto 'Sono un papà sexy' mi donano molto!» Scoppiai a ridere, accompagnato da lei.
«Non è colpa mia se sei cosi sexy.» Ridacchiò «E poi così le donne si allontanano, perché sei padre!».
La strinsi meglio al mio petto «E' stata tutto colpa della gelosia, vero?».
Sbuffò «Finiscila di rovinare i momenti.» Mi fece la linguaccia.
Appoggiai le mani sul suo ventre e accarezzai piano «Tra qualche mese lo sentirò scalciare e poi la potrò stringere tra le braccia.».
«Vuoi una femmina?» Domandò.
«Terribilmente!».

Pov. Zayn

Riuscii a calmarmi, grazie alle carezze della mia -quasi- fidanzata. Non volevo farle la proposta in questo modo, specialmente in un ospedale: non era il massimo del romanticismo. Ma di meglio non potevo fare. 
«E Louis era nervoso per questo, ieri...» Allison ridacchiò, aggiustandosi la coperta sulle gambe
«Comunque, Liam, era molto teso per te... Sai com'è fatto, no?» Sorrisi e continuai ad ascoltare il suo discorso, ammaliato. Si, volevo passare il resto della mia vita con lei. Non potevo desiderare di meglio. Allison, la mia piccola Allison, era una ragazza intelligente e molto timida. Amavo la sua timidezza, mi faceva capire che nonostante tutto questo tempo, lei si imbarazzava e arrossisce ancora: anche se le sorrido «Ah poi, Harry, ha scritto un messaggio a Louis. Era impegnato in una faccenda...» Sospirò pesantemente, mordicchiandosi il labbro «...penso che passino domani mattina, lui e Maya.»
Mi sentivo un po' un bastardo a non risponderle, sorridevo e la fissavo: lei non sapeva cosa stavo per fare per questo non era agitata come il sottoscritto.
«Possono stare tranquilli.» Sorrisi «Non mi offendo se non passano, anzi preferirei che ognuno di voi faccia le cose con normalità. Non devo essere un peso per nessuno di voi...» Tre, due, uno...
«Ma cosa diavolo stai dicendo?» Come previsto: ecco la ramanzina «Non sei un peso per nessuno di noi, lo vuoi capire?» Gemette, frustata «Diamine, Zayn! Quante volte devo ripeterti che stai male ed è normale che ci preoccupiamo per te? Non devi sempre pensare che lo facciamo per pietà, sono qui perché ti amo, sei il mio ragazzo e so che tu faresti lo stesso per me!» Improvvisamente mi sentii uno stupido: aveva ragione e come al solito mi preoccupavo inutilmente. 
Non era la prima volta che diceva quel discorso, ma era più forte di me. Zayn Malik non era un ragazzo che voleva mille attenzioni; Zayn Malik era quel ragazzo che si nascondeva nell'ombra e usciva dal buio da solo. 
«Non volevo farti arrabbiare, scusami...» Chiusi gli occhi, consapevole di avere il suo sguardo fisso su di me «Mi conosci, sai come sono fatto, ma so che hai ragione solo... A me basti solo tu, nessun altro.».
Aprii gli occhi e vidi il suo sorriso «Sei un amore... Il mio amore.» Sussurrò le ultime parole. 
Ora o mai più, Zayn «Sai avevo pianificato queste vacanze in modo completamente diverso!» ridacchiammo entrambi «Volevo portarti dove sono cresciuto, ovviamente prima di venire qui a Londra. Come ben sai abitavo a Bradford, una piccola città che io amo particolarmente: li c'è la mia infanzia.».
Allie si mise più comoda possibile, senza interrompere il mio discorso: gliene ero grado.
«Ti avrei portata un po' a visitare la città, per esempio ti avrei portata a vedere la mia vecchia scuola. Era un carcere: ha anche le sbarre alle finestre!» trattenni una risata «Ovviamente servivano a tenere gente come me!».
Intervenne «Gente come te?» Inarcò un sopracciglio «Cosa combinavi in quella scuola?» Sorrise appena.
Risi appena «Niente di che... Ero uno studente modello, io!» Mi pavoneggiai.
«Raccontami cosa facevi, siccome eri uno studente modello...» Calcò sull'ultima parola detta, sapeva perfettamente che non ero mai stato uno studente modello.
«Quando non mi addormentavo, alzavo sempre la mano!» Mi vantai.
«Quante volte succedeva?».
«Una volta al mese, ma non è questo l'importante!» Sorrisi, sentendola ridere «Dopo la scuola, ti avrei portata nella gelateria migliore di tutta l'Inghilterra: e si, fanno bene il puffo!» Consapevole del fatto che lei amasse solo quel gusto di gelato «Andavo spesso in quella gelateria, portavo le mie sorelle più piccole; anche se io avevo solo diedi anni. Ho tanti momenti belli in quel posto».
«Vorrei vedere ogni luogo e la città in cui sei nato, ti brillano gli occhi mentre ne parli...».
Sorrisi inconsciamente «Poi ti porterei nel parco in cui andavo con la mamma... Amavo scivolare lungo quello scivolo e oscillarmi sull'altalena. Mi sentivo libero come un uccello, un po' per questo me ne sono tatuato uno sulla mano destra.» Fissai il mio piccolo tatuaggio sul dorso della mano e sentii chiaramente che le mani iniziarono a sudare. 
«Non le sapevo queste cose...» Ammise, appoggiando il mento sul materasso, incitandomi a continuare il racconto; che a sua insaputa era tutt'altro. 
«Mamma mi portava con i miei amichetti, giocavamo spesso con la sabbia, ma venivo sempre sgridato perché mi sporcavo spesso.» Affondai la testa sul cuscino, fissando il soffitto «Mi manca tutto quello.».
Allison, tirò su la testa «Vorresti mollare tutto?» Domandò, mormorando piano.
«No, non mollerei l'opportunità che mi è stata data. Vorrei solamente avere l'opportunità di tornare più spesso a Bradford. È la città in cui io sono nato e in cui ho vissuto la mia tenera età, penso sia normale che io abbia voglia di tornarci...».
Una sua mano prese la mia, intrecciando le nostre dita «Appena starai bene, si può fare. Anche per un weekend, ma vorrei vedere con i miei occhi tutto questo che mi stai raccontando.» Strinsi la sua mano nella mia, infondendomi calma e tranquillità. Più rimanevo calmo, più lei non avrebbe sospettato nulla.
«Verresti con me?».
Annuii «Con te verrei ovunque, lo sai...».
Mi sedetti meglio e ruotai, per quanto fosse possibile, il busto verso di lei «Allora immagina: ti prenderei per mano e ti condurrei nel luogo per me più importante di tutti, ci allontaniamo dai giochi e ti conduco in una stradina tra la boscaglia fitta...».
Con gli occhi chiusi, trattenne una risata «Mica vorrai uccidermi e poi seppellire il mio corpo, vero?» Guardai lei e il suo sorriso sincero.
«Come hai fatto a scoprire che io, in realtà, sono un serial killer?» Alzò le spalle, scoppiando a ridere «Comunque...» Mi feci serio e tornai a raccontare «Percorriamo la stradina e arriviamo in un posto ben isolato, in cui c'è solo una panchina e anche un po' malandata! Ti farei sedere e ti direi 'Ti ho portata nel luogo mio e di mio nonno. Era il nostro rifugio e vorrei condividerlo con te, lui ne sarebbe felice...'».
Le sue labbra si stesero, creando un sorrisi malinconico «Ne sarei grata.».
Deglutii a fondo, facendomi sentire «Mio nonno mi ha insegnato che ci sono difficoltà nella vita, più o meno complicate da superare, che bisogna stringere i denti e lottare per ciò che si vuole e io l'ho fatto. L'ho fatto per il mio sogno, contro chi mi imponeva le sue idee, ho lottato per te. Sono sicuro che niente sarà sempre facile e ci saranno tanti ostacoli durante il nostro percorso, però mi sono innamorato di te e sono sicuro di voler passare la mia vita al tuo fianco: lotterei sempre per noi due!» Con la mano libera, presi da sotto il cuscino la scatoletta che Liam mi aveva portato la mattina stessa «Guardami.» Mormorai vedendo i suoi occhi blu sgranarsi alla vista della scatolina «Chiamami folle, pazzo, incosciente, ma ti amo. Vorrei che la nostra storia potesse passare ad un livello successivo, quello più importante, vorrei che tu diventassi un giorno la signora Malik, non dico che debba avvenire ora il matrimonio, ma vorrei che la nostra storia fosse ufficiale, voglio che tutti sappiano che tu sei mia: la mia donna. Quindi... Allie, amore...» Aprii la scatoletta a occhi lucidi «Accetteresti questo semplice e sincero anello e onorarmi diventando la signora Malik?» La guardai dritta negli occhi.
«V-vuoi c-che i-io d-diventi t-tua m-moglie?» La sua voce tremava, sentivo chiaramente il suo cuore pompare più volte mentre e il suo petto si alzava e abbassava, in modo irregolare.
Delle lacrime lasciarono i miei occhi, desideroso di avere una risposta positiva  «Sei l'unica, piccola.» Lei annuii freneticamente, non riuscendo a parlare per l'emozione. Mi esposti, fregandomene del dolore e le avvolsi il suo piccolo viso, bagnato dalle lacrime che scorgevano dai suoi occhi, con le mani e la baciai, lasciando andare le gocce salate lungo le mie guance «T-ti a-amo...» Sussurrai sulle sue labbra, sorridendo con lei, piangendo. Impacciamente presi la sua mano sinistra e le infilai l'anello «Mia, sei definitivamente mia.».
Fissò l'oggetto sulla sua mano e sorrise «Mio, sei definitivamente mio.» La baciai come mai avessi fatto.
 
Nessun punto di vista
 
Allison, pianse tutte la sua gioia sulla spalla del suo -ormai- fidanzato. Non provò mai in vita sua delle emozioni così forti, si sentii la ragazza più fortunata del mondo. Lei, all'inizio, pensò che fosse uno scherzo da parte di Zayn, ma non fu così: non riusciva ancora a relazionare i fatti. Sarebbe diventata la moglie del ragazzo che amava, mai aveva pensato a questo. Allison Evans, una piccola ragazza di Londra con un passato burrascoso, sarebbe diventata la moglie di Zayn malik, attuale componente della boyband più famosa del momento. 
Zayn, dal canto suo, tolse il peso che si portava da giorni sul petto; davvero le aveva chiesto di diventare sua moglie? Si, ma non ci credeva.
«Ti amo come mai ho amato prima d'ora.» Il moro parlò con voce spezzata dal suo pianto che non accennava di smettere.
Quell'anello lo comprò molti mesi prima, quando lo vide in vetrina pensò subito alla sua ragione di vita: Allison. Non spese molto, solo poche centinaia di sterline; l'anello di fidanzamento non doveva essere costoso, non era il prezzo che simboleggiava l'amore dei due ragazzi, serviva solo per far il passo, quel grande passo.
Odiava vederla piangere, ma lui in primis non riuscii a smettere. 
Davvero è la realtà? Pensò, asciugandosi con il palmo della mano, la guancia. 
Il sorriso raggiante di lei, lo fece rinascere. Era innamorato, e si sac che per amore si fanno pazzie, ma Zayn si definiva pazzo, pazzo di Allison. 
 
Il ragazzo con i capelli riccioluti, strinsi al suo petto la ragazza mora, madre della sua futura figlia, lui sperava che fosse una femmina. 
Come Zayn, Harry, fece un passo importate: la convivenza. Pensò che fosse la cosa più giusta da fare, doveva prendersi le sue responsabilità e diventare uomo a quella giovane età. Non poteva tirarsi indietro, teneva i piedi in una scarpa, ma a lui andava bene così. 
Sapeva che i guai non sarebbero finiti, lui era determinato: amava la sua Maya, l'ha amata fin dal primo momento in cui la vide.
Uno schiaffo che fece iniziare una delle sue storie d'amore, più belle.
La amo, continuò a ripetersi, mentalmente. 
La sua determinazione non lo avrebbe fermato, nessuno l'avrebbe fatto. Stava creando una famiglia assieme alla ragazza che amava, cosa c'era di male? L'età, la maggior parte delle coppie non si 'salvava', ma Harry ci credeva, credeva nella loro storia. Non avrebbe più fatto passi falsi, l'amava troppo per perderla di nuovo.
 
Le due coppie felici non sapevano che il male con i capelli biondi, quasi bianchi, si aggirava ancora nelle loro vite.
Loro non sapevano che un componente della loro band veniva ricattato da lei, lui era in trappola, non poteva reagire: se l'avrebbe fatto una persona che amava rischiava la vita. 
Il gruppo di tre ragazzi agirà il prima possibile, aspettavano solo Zayn e la sua uscita dall'ospedale; ma lui era 'salvo'. Gli ordini della Edwards erano chiari: non toccate, Zayn
Gli Hunder Games, se così si potevano definire, stavano per iniziare.
Qualcuno si farà male, una vita si spegnerà. Non si poteva tornare indietro, i ragazzi erano coinvolti contro la loro volontà, ma ancora non sapevano che uno di loro perderà qualcosa di prezioso: la vita.

Continua...
 

Eccomi tornata con il nuovo capitolo e con un finale inaspettato.
Davvero credevate che questi mesi di pausa non abbiano fatto pensare a mille vicende differenti? Aspettatevi di tutto in questa storia, adesso non dirò più ‘forse non morirà nessuno’, immaginatevi voi la vicenda nuova. Voglio tenervi con il fiato sospeso fino alla fine della storia, magari riuscendovi anche a stupire.
In caso lo voleste sapere, so già come sarà l’epilogo.


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Si può che due persone che si odiano si innamorano?
Moment, in time.
And who am I that's a secret I'll never tell you.
Innamorarsi di te? Non era previsto.

L'amore vive oltre il corpo e l'anima. 

Non cambierai mai, vero?
The bad boy.
 
Grazie per le vostre recensioni, siete speciali. A presto risponderò a tutte.
Alla prossima, Vale.
  
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