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Autore: Lidy    26/10/2013    4 recensioni
Washington DC.
E se il destino di ognuno di noi fosse già stato scritto? E se i 3 ragazzi più famosi d'America non fossero diventati cantanti e fossero andati all'università? E se fossero proprio loro quelli ricercati dalla polizia?
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Chiara per avermi tenuto compagnia durante notti insonni

e per essere così simile a me,

A Lia per essere un'amica sincera e speciale,

A Jenny per avermi fatto fare tante risate commentando alcune FF,

A Elena per avermi sostenuta fin dall'inizio.

 

Ragazze, questa storia, è per voi.

 

 

 

 

Washington, Febbraio 2013.

 

La pioggia, in quel periodo dell'anno, non cessava un attimo. Quella notte poi, stava dando il meglio di se stessa. Quasi non ricordavo più cosa si provasse ad avere vestiti asciutti addosso, che non diventassero un tutt'uno con la mia pelle. La tuta, che indossavo, però, non mi faceva provare alcuna differenza: che fosse asciutta o bagnata, era talmente aderente da farmi sentire nuda.

La finestra dalla quale guardavo, dava su una lunga strada che terminava in una strada parallela diretta verso l'autostrada. Era un ottimo piano, non c'erano dubbi.

Un ragazzo alto e con la stessa tuta identica alla mia, guardava esattamente lo stesso punto. Stavamo aspettando il segnale. Perchè non si facevano ancora vivi? Eppure avevamo ripassato tutto talmente tante di quelle volte da averne la nausea.

E poi eccolo finalmente. Il segnale. Due fari lampeggiarono in fondo alla strada, quasi ad angolo, per non essere visti se non da noi.

 

- Vai prima tu, io ti guardo le spalle. - disse il ragazzo accanto a me accompagnando la frase con un cenno della testa.

Non me lo feci ripetere due volte e uscii dalla finestra in modo molto silenzioso, guardando a destra e a sinistra con fare circospetto. Non c'era nessuno. Perfetto.

- Passamelo - dissi, facendo segno di sbrigarsi. Per fortuna era più piccolo di quanto avessi immaginato e fu abbastanza facile farlo passare dall'apertura della finestra.

- Vai, corri. - disse con voce più alta del normale. Che avesse avuto anche lui una brutta sensazione? Avete presente quando qualcosa dentro, ti dice che forse è meglio evitare? Che, forse, per quella volta, sarebbe meglio che restassi a casa? Lo chiamano sesto senso. Ma non ho mai dato peso a queste cavolate e quindi non vedevo perchè seguire quel 'consiglio' giusto stasera.

Mi misi a correre con l'oggetto sotto il braccio. Di solito, questo genere di cose, non le facevamo solo io e lui. Ma il caso, favorevole o sfavorevole, volle che fossimo solo noi due. Un brutto presagio?

Sentii il ragazzo correre dietro di me. Evitavamo di chiamarci per nome per paura che qualcuno potesse sentirci e riferirlo. Dovevo tranquillizzarmi.

Eravamo quasi a metà strada e la pioggia rallentava non poco la nostra corsa.

Restava l'ultima traversa da superare e poi saremo potuti tornare a casa. Al sicuro. A ridere e scherzare come facevamo sempre, dopo un colpo ben riuscito. Ma all'improvviso, un boato.
Sirene della polizia e riflettori, tutti puntati su di noi. Il panico arrestò la mia corsa. Eravamo circondati. Qualcuno ci aveva tradito, questo era certo. Avevo solo una chance per consegnare l'oggetto, se avessi perso ancora un altro secondo sarebbe stato troppo tardi. Ripresi la corsa e sentii gli agenti della polizia gridare - Alzate le mani. Non fate un altro passo. - Fui più veloce della luce stessa. Lanciai l'oggetto di fronte a me, pregando che l'asfalto bagnato mi aiutasse. Giunse quasi vicino la macchina e una figura vestita esattamente come me, scese, recuperò l'oggetto e salì in macchina. Una sterzata annunciò alla polizia che altre persone erano coinvolte. Non eravamo soli. Di questo, evidentemente, non li avevano informati.
Due macchine partirono all'inseguimento mentre altri agenti portandoci le mani dietro la schiena, chiudevano quelle fastidiose manette attorno ai nostri polsi.

- Avete il diritto di non parlare. Tutto quello che direte, potrà essere usato contro di voi. - disse uno di loro mentre ci portava verso la macchina più vicina.

Guardai il ragazzo accanto a me e mi accorsi che anche lui mi stava guardando con lo stesso sguardo spaventato. Poi, disse quello che avevo già pensato e che non avevo avuto il coraggio di esprimere a parole
– è finita. -




Angolo autrice.

 

Salve a tutteee!! Eccomi qua con una nuova FF. So che probabilmente avrei dovuto terminare prima quella precedente ma la voglia di creare una nuova storia e inserire delle fantastiche persone che ho conosciuto qui, era troppo forte!

Questo ovviamente è il prologo e ho evitato, volutamente, di inserire nomi e cognomi per non far capire tutto subito.

Se vi ha un attimino messo curiosità e volete leggere il seguito, fatemelo sapere. Scrivete anche una piccola recensione. Non deve essere per forza positiva..ma ho bisogno di capire se può interessare a qualcuno o no! :)

A presto xx

  
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