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Autore: Teddy_bear    26/10/2013    3 recensioni
Harmony Collins.
Cuore spezzato, rotto, distrutto, a pezzi, calpestato e frammentato.
Lacrime, sorrisi forzati, sofferenza.
Interiormente piena di dolore.
Clive Stokes.
Privo di sentimenti, distruttivo, adirato, inaffidabile, pericoloso.
Piacere, ghigni, malvagità.
Colui che provocava dolore.
Entrambi impauriti, stanchi, sperduti nel mondo.
"Amarti per sempre, non può esser sbagliato."
Genere: Dark, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Harmony Collins camminò per le stradine di Oxford, senza meta, senza destinazione.
Si guardò attorno: notando le vetrine dei negozi, alcune persone passeggiare ridendo e scherzando ed alcuni padroni portare a passo i loro rispettivi cani.
Provava nostalgia, senza una vera ragione.
Dispersa, ecco quello che lei era.
Camminava a passo incerto, guardando a terra.
"Sta più attenta quando cammini, ragazzina."
Andò a sbattere contro una persona, ma non una persona qualsiasi.
Si scontrò con Clive Stokes, il ragazzo più temuto di Oxford.
"Scusami, non volevo."
Harmony alzò di poco lo sguardo, incrociando un paio di occhi gelidi. Erano chiari, chiarissimi, quegli occhi. E rabbrividì, sentendosi indifesa. Abbassò, infatti, dopo pochi secondi lo sguardo, non riuscendo a sostenerlo.
"Oh, ma come siamo timide."
Clive Stokes odiava le ragazze che sembravano, a prima vista, ingenue. Per lui erano tutte poco di buono, per usare un termine accettabile.
"Non me la bevo, sai?" ridacchiò maliziosamente il ragazzo. Successivamente, le alzò il mento con il dito indice guardandola negli occhi.
Harmony rabbrividì, di nuovo.
"Come ti chiami, ragazzina?" le domandò con fare strafottente.
"Harmony." rispose la ragazza in un sussurro.
Si sentiva inferiore, Harmony, alla vista di quel ragazzo.
Era insicura, incerta, instabile.
Si sentiva senza protezione, senza nulla.
"Che bel nome, sa tanto di innocenza, lo sai? Io sono Clive, bambolina."
Clive le spostò bruscamente una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Clive era rude, Harmony era indifesa.
E la tensione era molto percepibile in quel momento.
"Ora devo andare, scusami Clive." cercò di incamminarsi, senza successi, la ragazza.
Infatti il moro, prontamente, l'afferrò per il braccio.
"Non credo proprio. Non così in fretta."
Se fosse stata un'altra persona, avrebbe già abusato di lei. Ma, questa ragazza di fronte a lui, gli sembrava diversa e non aveva intenzione di lasciarla scappare, senza prima averci giocato un po'.
"Per qual motivo stai tremando?" le chiese stuzzicandola, sapendo benissimo la risposta.
Lei stava tremando, ma non di freddo. Lei stava tremando, per lui.
"Io..."
Harmony, non sapendo cosa rispondere, si morse il labbro inferiore.
E Clive la trovò irresistibile.
"Hai paura di me?"
Una domanda, stavolta più diretta, colpì le orecchie di Harmony. Ma, questa volta, lei aveva già la risposta.
"Io ho paura di tutti." rispose fievolmente.
"Ma bene, vorrà dire che te la farò solo aumentare, piccola." sussurrò all'orecchio di lei, maliziosamente.
"Sono spaventata, Clive." ammise, con il cuore in gola, la ragazza.
"Dovresti esserlo." ridacchiò malvagiamente lui.
"Lasciami andare, per favore." lo supplicò Harmony.
"Non finisce qui. Sei mia, ora."
Harmony rabbrividì nuovamente a quell'affermazione, andandosene e scomparendo velocemente tra la folla.
Clive si passò la lingua tra le labbra e successivamente si morse quello inferiore, cercando di controllarsi. Respirò profondamente, e si accese una sigaretta.
Clive Stokes era pericoloso.
Clive Stokes era un ragazzo senza ritegno.
Clive Stokes era ossessivo.
E, per la sfortuna di Harmony Collins, aveva appena incontrato la sua nuova ossessione.
Quest'ultima, portava il nome di quella ragazza.

Quando Harmony tornò a casa, si buttò tra le braccia della madre e cercò quella protezione della quale ne sentiva il vivo bisogno in precedenza.
"Come sei pallida, Harmony, stai bene?" le domandò preoccupata Samantha.
"Certo mamma, avevo solo bisogno di un tuo abbraccio." alzò le spalle, sorridendo in modo forzato.
"D'accordo, tra poco è pronta la cena comunque." la informò la madre.
"Va bene, chiamo Dana, poi scendo."
Harmony, quindi, si affrettò a salire in camera sua e chiuse la porta. Prese il suo cellulare e digitò il più in fretta possibile, con le mani ancora tremanti, il numero della sua amica Dana.
"Har, dimmi tesoro."
Una voce squillante arrivò presto alle orecchie di Harmony, che si sentì sollevata.
"Cosa mi sai dire su un certo 'Clive' tanto temuto da tutti?" le chiese, senza troppe cerimonie, Harmony.
"Stai parlando di Stokes? Quel Clive?" le chiese spaventata l'amica.
"Suppongo, io so solo il nome." le spiegò nervosa la diretta interessata.
"Se è lui ti posso solo dire che è in brutti giri: droga, incontri clandestini di boxe, alcol, donne poco serie... Cose del genere. Perchè?" domandò, sempre più confusa, Dana.
"Dana, sono nei guai." ammise Harmony.
"Ti prego, non dirmi che ti ha preso di mira."
"Ha detto che sono sua, è esser presi di mira?"
Era tesa, nervosa, impaurita. Non voleva esser di quel ragazzo, non voleva esser di nessuno.
"Cosa? Oh mio Dio."
Dall'altro capo del telefono, la sua amica Dana, si portò una mano alla bocca e capì.
Harmony Collins era la nuova ossessione di Clive Stokes.

Clive Stokes, quella sera, si incontrò in un pub malfamato con Anderson.
"Si chiama Harmony, voglio sapere tutto su di lei." affermò, leccandosi le labbra, al ricordo di ella.
"Amico, lo sai com'è, mi serve il cognome." disse in risposta Anderson.
"Merda, non lo so." si portò una mano in fronte, riconoscendo l'errore madornale.
"Vedi di scoprirlo." disse l'altro.
"Lo farò, puoi scommeterci." affermò nuovamente, con fare sicuro, Clive.

Clive Stokes era forte.
Harmony Collins era debole.
Clive Stokes divenne la forza di Harmony Collins.
Harmony Collins divenne la debolezza di Clive Stokes.
Una combinazione perfetta, quanto sbagliata.

Spazio autrice:
*si nasconde*

lo so, lo so. E' un'idea pessima, strana e scema. Ma, questa storia è diversa. Ha una tematica delicata come la droga, ad esempio.
Lui è un bad-boy. Lei è una good-girl (?).
No, va beh, battute stupide a parte è davvero una cosa del genere.
Ci tengo a precisare che lui non ha niente di soprannaturale, ok? :) è un ragazzo comune, che vive una brutta vita, tutto qui. Non è un altro Edward Cullen xD.
Lei, invece, beh ha un passato difficile... Ma sarà spiegato meglio successivamente.
Allora, mi lasciate una piccola recensione? :3 per capire se vi piace o meno? Daii :33.
Vado carissime, mi son già dilungata troppo ehehe xD.
Vi voglio bene, molto bene. Davvero.
Adesso lascio la parola a voi :).
Bacioni x.

 
   
 
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