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Autore: Seekerofdreams_    26/10/2013    11 recensioni
Never ever give up è la storia di una ragazza che vive di musica, libri e scrittura.
Combatte contro qualcosa più grande di lei, ma non si arrende mai, ha imparato che bisogna lottare a denti stretti per ottenere qualcosa e vivere e ci riuscirà, grazie alla musica e forse, grazie anche a un paio di occhi color cioccolato.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 28








Il cortile della scuola è addobbato, fiori bianchi e nastri ovunque, la piattaforma rialzata campeggia 
su un centinaio di sedie, fisso la gente prendere posto e sorridere dalla finestra 
al secondo piano dell’istituto.
Jake poggia una mano sulla mia spalla e mi sorride, stretti nella nostra tunica del diploma, 
rossa e lucida, ad indicare la nostra classe d’appartenenza, lettere.
Nei corridoi c’è un gran caos di ragazzi, chi deve ancora sostenere l’esame e chi come noi è in ansia 
per la cerimonia.
Una varietà di colori mi fa sorridere, ci siamo noi, i ragazzi di arte con le tuniche gialle, 
i ragazzi di matematica con quelle nere, i ragazzi di musica con quelle azzurre.
“Ci saranno anche i ragazzi?” mi chiede Jake.
Annuisco e sospiro soddisfatta, la cerimonia è privata e potranno assistere, sapere di avere loro 
e la mia famiglia mi rende più tranquilla.
Mi siedo sulla cattedra in mezzo al corridoio e fisso la scuola, ci sono stata per pochi mesi ma qui 
mi sono trovata bene, Jake si siede al mio fianco e insieme dondoliamo i piedi su e giù come due bambini, 
le pareti bianche della scuola ci fanno imbambolare, sorrido verso Jake e in pochi secondi scattiamo in 
avanti verso le aule di arte, togliamo le tuniche per non sporcarci e coinvolgendo più gente possibile, 
prendiamo ogni cosa che possa permetterci di sporcare un muro, pennarelli, tempere, verinici, tutto. 

Stringo la mano del mio compagno di classe mentre corriamo tutti insieme a sporcare i corridoi, 
altri alunni ci seguono e sorridendo lasciamo sul muro le impronte delle nostre mani, ridiamo, 
scherziamo, i professori e il preside ci rimproverano ma alla fine riusciamo a coinvolgerli e lasciano 
la loro impronta, la classe di matematica, disegna un piccolo Einstein in nero, facendolo risaltare 
tra i colori delle mani, la classe di arte disegna un paio di ali come sfondo, la classe di musica riempie 
gli spazi vuoti con piccole e grandi note, guardo i miei compagni di corso, sorrido fissando la parete 
e decido di lasciare una piccola firma, mi abbasso e scrivo di noi, per lasciare un segno a chi verrà dopo, 
a chi come me ha lottato, a chi si è trovato in difficoltà, a chi pensava di non farcela, 
a chi non si fida delle proprie capacità.



“Ci sono due modi per vivere la vita.
Uno è pensare che niente è un miracolo. 
L'altro è pensare che ogni cosa è un miracolo.

Albert Einstein”



Il preside scuote la testa divertito prima di prendere il pennarello dalle mie mani e aggiungere 
all’opera “I diplomandi del 2013”.
Ridiamo tutti e insieme applaudiamo, stringo Jake ridendo e mi lascio sfuggire la prima 
lacrima della giornata.
“E’ un peccato che quest’opera non possano vederla gli altri” dico.
“Bè signorina, non è detto, lascio la scuola aperta e questo corridoio accessibile alle vostre famiglie, 
è il risultato del vostro impegno!” sorride rassicurante.
“Oh” riesco a dire.
“Andiamo dai!” dice Jake prendendomi per mano, ci puliamo in bagno, togliendo via tutta la pittura dalle 
mani, ridendo come bambini, ci rivestiamo e insieme raggiungiamo il cortile.
Mi guardo intorno ma non è difficile individuare i miei e i ragazzi, sono tutti insieme a chiacchierare, 
tutti vestiti in modo elegante, sorrido fissando il mio fidanzato, i jeans neri attillati, 
la camicia grigia lucida sopra con i primi due bottoni aperti, un sorriso da copertina 
e i capelli alla Beckham, è bellissimo.
“Ti sto invidiando!” mi sussurra Jake e io scoppio a ridere.
“Dove sono i tuoi?” chiedo.
“Da quella parte, ci vediamo dopo scema” sorride.
“Jake?” lo richiamo.
“Mh?” dice sorridendo.
“Jason non ti merita!” dico semplicemente, lui forza un sorriso e va via.
Quel bastardo l’ha lasciato per telefono senza dargli alcuna spiegazione logica, 
ma secondo me ora che è finito il liceo si sentiva costretto a dover dire la verità e lui non vuole.
Butto via i cattivi pensieri e raggiungo tutti.
“Oooh, buongiorno bellezza!” mi sorride Zayn abbracciandomi.
“Ciao a tutti” dico stringendo Zayn, saluto mia madre e mio padre che mi strapazzano come quando 
avevo cinque anni. Sorrido a Vicky, tornata per qualche giorno solo per il mio diploma.
“Ti voglio bene!” le sussurro e lei mi stringe ancora più forte.
Perchè una sorella o un fratello sono la parte più importante di te, possono farti arrabbiare, 
potete discutere ma saranno le sole persone ad essere veramente oneste con voi.
Saluto Louis che mi stringe felice, Harry che sussurra cose dolci all’orecchio, Niall che tiene per mano... 
Ehi! Che mi sono persa?
“Abs?” dico sorridendo mentre loro arrossiscono.
“Quanto siete carini?” rido stringendoli insieme.
Ricambiano felici e io faccio l’occhiolino alla mia amica, dovrà spiegarmi un bel pò di cose,
mi giro verso Liam e sorrido felice.
Il mio ragazzo allarga le braccia e mi fiondo contro il suo petto, mi stringe e mi bacia i capelli dolcemente.
“Ti amo” sussurro al suo orecchio.
“Lo so, piccola!” sorride.
Sentiamo una voce provenire dalle casse poste nei diversi angoli del cortile.
“Siete pregati di prendere posto per l’inizio della cerimonia” annunciano.
Lascio la mano di Liam e sorridendo a tutti raggiungo i miei compagni nelle prime file.
Mi siedo accanto a Jake e aspettando la proclamazione dei cognomi, in ordine di classe.
“Benvenuti a tutti in questa giornata memorabile, quest’anno il livello dei nostri ragazzi è veramente 
molto alto e non posso che esserne orgoglioso e per darvi una dimostrazione di quanto detto, 
ad insaputa dei ragazzi ci sarà una sorpresa per voi. Chiamerò sul palco quattro rappresentanti, 
uno per classe di studio, riceveranno per primi il diploma, e durante la restante cerimonia saranno 
scortati dietro le quinte per una piacevole dimostrazione delle loro qualità.” dice allegro.

Il mormorio tra di noi si fà sempre più intenso, che diavolo hanno in mente?
Fisso Jake confusa e spaventata, mentre il preside riceve la busta con i nominativi dai nostri professori.
“Per la classe scentifico matematica, signorina Soul, ci raggiunga” sorride sorgnone.
La ragazza si alza titubante, sotto l’applauso di tutti raggiunge il palco e ritira il diploma.
“Resta pure qui ad aspettare i tuoi compagni d’avventura” sorride il preside.
“Per la classe di arte, signor Malcom” dalla parte delle tuniche gialle si leva un ragazzo che non avevo 
mai notato, alto e...
“Quant’è bello?” sussurra Jake al mio orecchio.
Rido scuotendo la testa divertita mentre il preside annuncia l’alunno della classe di musica, 
Parker, tocca alla classe di lettere, stringo la mano di Jake.
“Per la classe letterale , a dimostrazione che non è il tempo a fare la differenza ma l’impegno 
voglio chiamare sul palco una ragazza arrivata da poco nella nostra scuola, 
Derin, abbiamo bisogno di lei” sorride allegro l’uomo.
Rimango immobile al mio posto mentre tutti mi scuotono, Jake mi da uno strattone e mi alzo. 
La gente applaude intorno a me mentre mi dirigo sul palco.
Salgo le scale lentamente per paura di cadere e raggiungo il preside 
e il mio professore di letteratura che mi porgono il diploma.
Cerco tra la folla il suo sguardo e lo trovo sorridente e orgoglioso, 
mi fa l’occhiolino mentre vengo portata dentro l’edificio con i miei compagni.

“Vi conoscete?” ci chiede la professoressa Jordan.
Ci presentiamo tra di noi e scopro i nomi degli altri ragazzi Marta Soul, Mark Malcom, John Parker.
“Vi starete chiedendo cosa fate qui, vero?” continua la donna.
Noi annuiamo sorridendo, mi guardo in torno mentre entriamo in palestra, c’è altra gente, 
sembra quasi un...camerino?
“Avete mai visto Greese?” chiede la professoressa divertita dalle nostre espressioni.
“Certo” riesco a dire.
“Bene, quindi mi sapete dire la scena finale!” sorride.
“Sandy si trasforma e cantano tutti insieme alla festa, 
cioè quella specie di luna park pomeridiano!” dice Mark.
“Esattamente!” dice la donna sorridendo.
“Se c’è una cosa che traspare da questa scuola è l’insegnamento dell’arte, di qualsiasi genere, 
l’arte dei numeri, della musica, della scrittura, della lettura, della pittura e chi vuole aggiungere altro 
può farlo, ma quel che conta è l’arte, la fantasia, la creatività! Ricordatelo sempre, 
non basta sapere un libro a memoria, bisogna saperlo interpretare, 
e per interpretarlo bisogna essere creativi!”
Sorrido e annuisco d’accordo con quanto detto, anche se non capisco ancora dove voglia arrivare.
“Avete a disposizione del materiale, attinente alle vostre classi, aprite la vostra mente e date libera sciolta 
alla fantasia, tra un’ora li fuori voglio una coreografia sulle ultime due canzoni di grease! 
Buon lavoro!” sorride andando via senza darci il tempo di fare domande.

Una coreografia? In meno di un’ora?
Ma siamo diventati matti?
Gurado i miei compagni e li vedo sudare freddo, eh, per forza!
Guardo i vestiti, gli specchi, degli scatoloni, mi avvicino e apro trovando dentro, libri, 
riproduzione di numeri, di note, pennelli, tele, tavolozze dei colori.
“Ragazzi, non restate lì, forza abbiamo poco tempo!” richiamo gli altri.
“Non ce la faremo mai!” interviene John.
“Se parti così, sicuramente!” lo richiama Mark e io sorrido grata.
“La prima cosa da fare è coinvolgere gli altri!” dico.
Gli altri annuiscono e ci mettiamo a lavoro, proviamo i vestiti e ridiamo come matti, 
provando passi di danza.
Ci accorgiamo di avere anche una copia del film e così guardiamo un pò la parte finale, 
ma boccio l’idea di prendere spunto e copiare interamente la scena, voglio qualcosa di originale, 
lì fuori c’è la mia famiglia, i miei amici, il mio ragazzo, voglio dimostrare cosa sono diventata, 
un pò a loro e un pò a me stessa.
Ci mettiamo d’accordo su chi deve interpretare i protagonisti e ci mettiamo a lavoro.
“Bene, prepariamo la montagna di libri” dice Marta.
Annuisco e l’aiuto a infilare tutti i libri nella parte inferiore della scrivania a rotelle 
dove sopra c’é posizionato un computer rotto.
John intanto prova la canzone con le percussioni, 
Mark dipinge le giacche di pelle con un simbolo di ogni classe di studio.

“Allora come procede? Mancano dieci minuti!” ci dice la professoressa entrando in palestra.
Alziamo gli occhi dal nostro lavoro e sorridiamo, alzando i pollici.
“Sapevo di poter contare su di voi!” dice uscendo.
Ci cambiamo velocemente, indosso la camicia bianca, 
i jeans stretti e sopra la giacca di pelle dipinta da Mark.
“Sei bravissimo” sorrido.
“Grazie!” dice imbarazzato spostandosi i capelli.
Quel gesto mi ricorda subito Jake, e se...?
“Mark?” lo chiamo mentre finiamo di preparare tutto.
“Dimmi?” sorride.
“Posso farti una domanda personale?” chiedo mordendomi il labbro.
“Certo!”
“Ecco..sei, per caso..” sorrido imbarazzata.
“Si, e mi piace anche il tuo amico” sorride.
“Oh..” sorrido tirandogli una pacca sulla spalla.
“Ti ho odiato quando sei arrivata, eri sempre con lui!” dice grattandosi la nuca.
“Tranquillo, non devi preoccuparti di nulla!” rido.
“Lo so!” sorride.
“Allora ragazzi, facciamo metà canzone io e Mark, 
poi passiamo direttamente a quella finale tutti insieme! 
Mi raccomando con la musica eh!” rido verso John.

“E’ il mio mestiere dolcezza!” ride.
“Bravo!” rido anche io seguita dagli altri due.

Salgo sulla scrivania affianco al computer, prendo un libro e lo apro a metà.
La base parte mentre arriviamo sul palco, sento un applauso e poi tutti zittirsi.
Sfoglio il libro facendo la vaga, mentre Mark sale nel lato opposto del palco, 
girando le spalle per far vedere i tribali e la scritta arte dietro la giacca.
Mi sfila il libro tra le mani e io prendendo sicurezza di me, balzò dalla scrivania, sistemando la giacca 
e girandomi per far vedere il libro da cui esce un celo stellato disegnato dietro la mia schiena 
con la scritta lettere.
Balliamo un pezzo della coreografia, fisso gli occhi in quelli marroni di Liam e lo vedo concentrato 
a guardarmi.
Sorrido tornando a ballare, la base sfuma facendo posto alla canzone finale mentre io e Mark facciamo 
scendere un telo bianco sullo schermo del palco.
Marta e John ci raggiungono sul palco e di schiena al pubblico balliamo e diamo mostra delle giacche.
Quella mia e di Mark già viste, quella di Marta con una provetta chimica da cui fuoriescono numeri 
con la scritta classe scientifica e quella di John con una chitarra alata e la scritta musica sotto.

Corro a prendere i pennelli insieme a Marta, Mark mi solleva da terra mentre gli altri due fanno lo stesso, 
così io e l’altra ragazza riusciamo a scrivere sul teleono “We go together”.
Sorrido prima di scendere dal palco e girare in mezzo a tutti, cerco di coinvolgere più gente possibile, 
mi dirigo verso i ragazzi, prendo le mani di Liam e lo faccio ballare con me, ballo con Louis,
con i miei mentre Abs, Niall e Harry si scatenano.
Zayn mi fa cenno di no con la testa ma riesco a strappargli qualche passo.
Sorrido raggiungendo la classe di lettere scambiando un’occhiata con Marta, John e Mark, 
verso la fine della canzone, infilo il mio cappello, e appena prima della fine lo lancio in aria seguita 
da tutti gli altri concludendo così la coreografia.
Rido soddisfatta mentre un grande applauso si leva tra le file.

“Venite sul palco, su ragazzi!” ci invita il preside.
Salgo le scalette e affianco gli altri tre ridendo, non pensavo di riuscirci eppure è stato strordinario.
“Come vedete non mi sbagliavo, sono ragazzi di talento e complimenti! Siete stati strabilianti, 
auguro a voi e tutti gli altri studenti il meglio per il vostro futuro!” si congeda l’uomo.
Mi lascio sfuggire una lacrima, mentre Jake porta una bottiglia di spumante sul palco, 
brindo con la mia classe ala fine di quell’esperienza, che se pur breve piena di significato.
Mentre dalle casse passa un pò di musica saluto tutti e presento Mark a Jake, 
lasciandoli a parlare per un pò mentre io raggiungo gli altri.

Mia madre mi abbraccia orgogliosa piangendo, seguita da mio padre e Vick.
“Non piangete su!” dico per evitare anche il mio fiume di lacrime.
“Sei stata bravissima!” dicono.
“Siamo orgogliosi di te!” sorride mio padre.
Sorrido anche io di riflesso e li ringrazio per tutto.
“Sei un fenomeno!” ride Louis.
“Mai quanto te Tomlinson!” rido brindando con lui.
“Sei la mia bimba” dice Harry abbracciandomi.
“Haz” dico ridendo.
“Ehi, ma Liam?” chiedo a Zayn.
“E’ andato a vedere il murales dentro, noi ci siamo andati prima!” dice.
Annuisco e scusandomi mi avvio all’interno della scuola.

Lo trovo a fissare il muro dipinto poco prima, le mani in tasca e lo sguardo perso,
sembra triste, mi avvicino a lui cercando di fare poco rumore, ma mi sente lo stesso.
“Io non posso darti una vita normale lo sai?” mi dice abbozzando un sorriso.
“Io voglio una vita con te, non una vita normale” rispondo sincera senza aver bisogno di pensarci su, 
lo abbraccio da dietro, circondando la sua vita, nonostante la differenza di altezza, 
poggio la testa sulla sua schiena, mentre lui poggia le mani sulle mie e sospira.
“Sei stata bravissima, sembravi una professionista” dice.
“Mah, non esageriamo adesso!” sorrido.
“E’ vero! Solo una cosa...” dice girandosi per guardarmi.
“Quel Mark..” inizia ma lo blocco subito.
“Gli ho presentato Jake” dico soltanto facendolo ridere.
“Meno male! Già pensavo ad un modo per eliminarlo” ride passando un braccio intorno alle mie spalle.
“Idiota” dico stirngendomi al petto e uscendo da scuola.

Torniamo dagli altri e sospiro felice.
“Andiamo a casa?” chiedo.
“Mh, si!” dice Vick, ci mettiamo d’accordo per le auto e partiamo.
Non mi dispiace non essere andata in un ristorante, voglio passare il tempo con loro
 e non avere altre persone in giro, certo adesso dobbiamo cucinare ma non è un problema.
Assorta nei miei pensieri non mi accorgo di aver preso una strada totalmente diversa da quella di casa, 
Liam ride al mio fianco.
“Ehi, ma dove siamo?”
Liam scende dall’auto e viene ad aprirmi la portiera, 
afferro la sua mano e mi lascio accompagnare all’interno del ristorante.
“Benvenuti” ci accoglie un cameriere.
La sala è completamente vuota, un angolo è occupato da una band, riconosco subito Josh e urlo.
“Ma quelli...sono gli Union J? ” dico sgranando gli occhi mentre George si avvicina, lo saluto.
“Auguri per il diploma” sorride.
Sorrido grata, dalla porta cominciano ad arrivare tutti, sorrido tra le lacrime.
“Sapevate tutto?” dico e gli altri annuiscono.
“Sei la cosa più bella che mi sia capitata” dico girandomi verso Liam.
Si apre in un sorriso così sincero e puro che vorrei immortalarlo e farlo vedere al mondo.
“Ti amo e questo è il minimo amore!” mi sorride.
Lo bacio dolcemente mentre i ragazzi fanno commentini.
Vedo arrivare quasi tutti i miei parenti, saluto i miei zii, mia nonna, le mie cugine, la famiglia di Liam, Seth.
“Non ci credo!” dico scuotendo la testa.
Mangiamo tutti insieme tra battute a volte pessime a volte decenti, 
sorrido con le persone che rendono la mia vita speciale.
Stringo la mano di Liam sotto il tavolo e lui ricambia sorridendo, l’amore che provo per quel ragazzo 
va oltre ogni tipo di convinzione, non si può descrivere, non ci sono parole per farlo, può sembrare 
una frase fatta, ma quando ti rendi conto che è la verità, ti sembra di volare.
“Vogliamo un discorso!” dice Zayn e io lo maledico con lo sguardo.
Sbuffo alzandomi e prendendo un bel respiro.
“Devo farlo proprio?” dico e gli altri annuiscono.
“Ecco, come non detto.. Bè grazie, questa è la prima cosa, per essere qui, per aver fatto tutto questo e..
un grazie speciale va a Liam, grazie perchè condividi ogni giorno della tua vita con me!” dico 
trattenendo invano le lacrime.
Liam mi abbraccia stretta e mi bacia la fronte, una dimostrazione d’amore davanti a tutti, 
che vale di più di un diploma, di una malattia, di una festa.

L’amore è la cura ha tutto, l’amore è... Tutto!

“Il diabete!” urla Louis.
Rido insieme a Liam.
“Rovini sempre tutto!” lo prende in giro Abs.
Torniamo a mangiare e a goderci il cibo, per dessert sul tavolo arrivano tanti cupcakes, 
sgrano gli occhi guardano prima Liam, poi Harry.
“Io vi adoro” dico abbracciando entrambi e iniziando a mangiare.
“Non ne mangiare troppo, farai indigestione!” dice Zayn.
“Tanto non vanno persi” dice Abs indicando Niall che ne sta mangiando due.
Rido facendo l’occhiolino al biondo e afferrandone un altro.

Alla fine del pranzo balliamo un pò e cantiamo, ci divertiamo tutti insieme come una grande famiglia 
e infine mi danno i regali, rimango sorpresa da quel gesto.
Pensavo che la feste fosse il regalo e invece mi stupiscono sempre di più.
Torniamo a casa in tarda serata, i miei e i famigliari di Liam alloggiano in un hotel poco distante da noi, 
Liam ha organizzato veramente tutto.
“Posso restare da te questa notte?” chiedo in macchina.
“Certo che puoi!” mi sorride.
Passo una mano sul suo braccio e sorrido anche io.
Saliamo in camera sua, Zayn e Louis sono già a letto, prendo una maglietta dall’armadio di Liam 
e vado in bagno per toglermi quei vestiti, mi sciacquo il viso, mi lavo i denti e mi spazzolo i capelli.
Torno in camera e trovo Liam già steso sul letto, fuori dalle coperte, gli occhi chiusi e addosso solo 
un paio di boxer rossi, rigorosamente Calvin Klein.
Mi avvicino ai suoi piedi e accarezzo dolcemente le sue caviglie, si sveglia subito, mi guarda e sorrido.
“Che fai?” chiede.
Bacio la sua gamba fino all’interno coscia, lo sento irrigidirsi mentre noto un movimento sotto il tessuto, 
sorrido soddisfatta baciando la stoffa.
“Amore...” sussurra.
“Lee, non mi sento pronta per fare l’amore, ma questo non significa che non possiamo fare altro!” sorrido.
Lui mi guarda serio e annuisce lasciandomi libertà di movimento.
“Cerca di non farmi impazzire troppo!” sorride.
“Quello è il mio obiettivo!” dico chiudendo le mani sulla sua erezione.
Chiude gli occhi di riflesso mentre cerco di dargli piacere.
Si lecca il labbro inferiore e io faccio lo stesso, sorrido baciando i suoi addominali.
“Ti prego” dice accompagnando la mia testa verso il basso.
“Quanto sei impaziente!” lo prendo in giro, lui sorride ma lo zittisco subito.
“O-oh cavolo” sussulta.
Sento il desiderio impadronirsi di me, lo vorrei con tutta me stessa e faccio trasparire questo 
pensiero mentre lo porto al piacere.
“S-sei... Oh mamma, mi devo riprendere!” dice coprendosi gli occhi con il braccio destro.
Sorrido stendendomi al suo fianco, lo bacio e cerco un fazzoletto.
“Stai bene?” chiedo.
“Mh” grugnisce.
“Lee?” chiedo.
“Ti amo” dice ridendo.
“Anche io!” rispondo.
Mi stringe sul suo petto e ci addormentiamo così, con un sorriso sulle labbra.



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Scusate per il ritardo, alcune di voi sanno che mio zio purtroppo è venuto a mancare.
Cominciare a scrivere è stato un pò complicato ma dopo è venuto spontaneo.
Spero di avervi fatto ridere e di avervi trasmesso qualcosa,
per me è molto importante!
Nello scorso capitolo ci sono state 5 recensioni, non vi è piaciuto il capitolo?
Spero di sentirvi presto!
Grazie per tutti i messaggi che mi mandate su facebook e twitter *-*
Vi adoro!
Serena.
   
 
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