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Autore: Serpe_    26/10/2013    0 recensioni
Rieccomi qui con una nuova fanfiction, naturalmente su Harry Potter.
Dunque, la storia ha come protagonista una ragazza che non c'è nel mondo di Potter della Rowling. Si chiama Alexandra Ann Mayfire, ha 3 fratelli maschi e crede di essere una normalissima adolescente con problemi di cuore.
La sua passione per la lettura la porterà a scoprire un mondo che non conosceva e si ritroverà catapultata li e ancora una volta dovrà affrontare la morte, ma soprattutto la paura di perdere le persone che ama.
Vi aspetto, leggete e recensite mezzosangue!
Serpe_
Ps: il titolo è provvisorio perchè non mi convince molto :3
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Nuovo personaggio, Pansy Parkinson, Un po' tutti | Coppie: Blaise/Pansy
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Dancing through the fire.
Sii quel tipo di donna che, appena poggia i piedi a terra ogni mattina, fa dire al diavolo: “Oh merda, è sveglia.”

Alexandra uscì dalla Sala Grande per andare nell’ufficio di Silente quando, li fuori, appoggiato ad una parete di pietra c’era Draco. Alex avrebbe dovuto essere arrabbiata con lui ma proprio non ci riusciva.
“Come mai qui?” chiese curiosa.
“Qualcuno mi ha detto che devi andare da Silente, come pensi di farlo?” ribattè lui.
“Come sei premuroso con una sudicia babbana.”
“Tutti abbiamo dei difetti.”
In quel momento uscirono dalla Sala anche Daniel con una ragazza riccia e due ragazzi.
“Ehi Alex!” chiamò. “Loro sono Hermione, Harry e Ron. Ragazzi lei è mia sorella.”
“Vedo che non ha buone amicizie.” Ribattè il ragazzo con i capelli neri.
“Alex, tuo fratello deve imparare a scegliersi le sue amicizie.” disse Draco in coro. “Si contorna già da subito di Mezzosangue.”
Alex sbarrò gli occhi, mentre Ron diceva: “Non osare mai più…”
“Perché? Sennò che mi fai eh Lenticchia?” poi girandosi verso Alex disse: “Va con loro, ci vediamo.”
“Draco!” lo chiamò lei, ma a quel punto il ragazzo aveva già svoltato l’angolo.
Alex si girò verso i ragazzi con un cipiglio molto interrogativo, ma in quel momento arrivarono anche Lorcan e Lysander e s’incamminarono tutti verso l’ufficio di Silente.
“Seriamente Alex, non devi fidarti di Malfoy” le disse Hermione.
“Perché? Che vi ha fatto?”
“La sai la mia storia?” chiese Harry scoprendo la cicatrice a forma di saetta sulla fronte.
“Tu sei Harry Potter!” esclamò lei. “Si la sa” sussurrò Ron.
“Beh noi non la sappiamo” fece notare Lorcan.
“Tempo fa, un mago oscuro di nome Lord Voldemort seminò panico e distruzione nel mondo magico. Credeva che i nati babbani non fossero degni di studiare la magia, proprio come il fondatore della casata di Serpeverde: Salazar Serpeverde. In ogni caso uccise molti maghi che si mettevano tra lui, tra cui anche i miei genitori. Non si sa come, ma quando lui scagliò contro di me l’Anatema che Uccide, l’incantesimo rimbalzò su di lui e a me non lasciò altro che questa.”
“I tuoi genitori sono morti?” chiese Daniel.
“Si, avevo solamente un anno. Mia mamma è morta per salvarmi, proprio come mio padre.”
“Anche i nostri genitori sono morti, poco tempo fa, in un incidente stradale.”
“Come diceva la mamma, l’amore è più forte di tutto no? Persino della morte.” Sussurrò Lysander.
“Stronzate. Sono morti tutti, nemmeno l’amore li ha salvati.” Sbottò Alex.
“Però ha salvato te e Harry.”
“E Draco che c’entra in tutto questo?” chiese la mora, facendo un gesto al fratello come per scansare una mosca.
“Voldemort aveva dei seguaci, e due anni fa è tornato, con tutti i suoi seguaci. Chi più chi meno, ovviamente. In ogni caso i suoi seguaci li chiamano Mangiamorte. La maggior parte delle famiglie di Serpeverde fanno parte dei Mangiamorte e, ovviamente, la famiglia di Malfoy è una delle più vicine a lui.” Spiegò Harry, superando un altro corridoio.
“Beh se è così starai molto lontano da quel ragazzo.” Sentenziò Lorcan.
“Te lo puoi proprio scordare, fratellino caro.”
“Devi fare ciò che ti dico.”
“Piantala di dare ordini come se fossi papà.” Ribattè lei seccata. Poi voltandosi verso il trio, li salutò dicendo: “Grazie per averci guidati, e per quanto a ciò che mi avete detto, ricordatevi che non tutto è come sembra.”
Poi si avvicinò al gargoyle di pietra e sbuffò dicendo: “Cosa devo fare? I grattini sotto il mento?!”
Ma spuntò una scala sotto gli occhi sbalorditi dei ragazzi e riuscirono a salire.
“Ecco qui i miei ragazzi” disse Silente quando entrarono nell’ufficio. “Come stai Alex?”
La ragazza aveva imparato che quell’uomo chiedeva sul serio, quindi rispose: “Tutto bene signore, grazie.”
Si sedettero in centro a quell’ufficio circolare, con i suoi fratelli che si guardavano intorno meravigliati.
“Allora? È arrivato il momento di sapere chi siamo?” chiese Alex spazientita, odiava non sapere le cose.
“Non c’è molto da dire, siete maghi e non lo sapevate solamente perché i vostri genitori ritenevano il mondo Magico un posto pericoloso per voi. Ora però, se vorrete, potrete studiare qui, imparare la magia, ma sarà una scelta unicamente vostra.”
“E immagino che in tutto questo c’entri Lord Voldemort, vero?” chiese la ragazza sospettosa.
Severus accanto al preside sbiancò e così anche tutti gli altri capocasa.
“Dove avete sentito questo nome?” chiese l’uomo.
“Harry Potter vi dice niente?”
Albus Silente annuì e disse: “Voldemort non vi farà alcun male potete starne certi. Ora quello che dovete capire e se volete fermarvi o no.”
“Assolutamente si” risposero in coro i tre ragazzi.
Tutti in quella stanza si voltarono ad osservare la ragazza, che sospirò dicendo: “Quando si comincia?”
“Bene, ora i vostri capocasa vi accompagneranno ai dormitori e vi spiegheranno cosa farete da domattina. Per ora, buonanotte a tutti.” Concluse il preside, sedendosi dietro la scrivania.
I ragazzi uscirono dall’ufficio prendendo direzioni diverse assieme ai loro capocasa, così Alex e Severus s’incamminarono verso i sotterranei.
“Allora, come ti sembra Hogwarts?” chiese l’uomo alla ragazza.
Silenzio.
“Senti, sei sparito quando sono morti. Non fare l’amicone adesso, non ne voglio sapere.” Ribattè lei.
“Ho dovuto farlo, te l’ho detto. Non potevo rimanere, io avevo scelto il mondo Magico e i tuoi no. Volevano nascondervelo e non potevo rimanere li, non più.”
Arrivarono dinnanzi a una statua e il professore disse: “Ambizione.” Così la porta incastonata nel muro si aprì.
La ragazza si girò verso di lui e disse: “Senti, ora è tutto nuovo per noi. Stammi vicino, io ci provo a dimenticare.”
“Cosa posso fare?”
“Rispondi sinceramente: Silente è uno che mente?”
“No, non l’ha mai fatto.”
La ragazza sospirò e disse: “Bene, buonanotte.”
Il professore le passò una pergamena dicendo: “Questo è il tuo orario. Buonanotte.”
Una volta dentro la ragazza vide l’ambiente, nero e verde, che la circondava.
Da uno dei divanetti Blaise la stava chiamando, così lei lo raggiunse sedendosi accanto a lui.
Draco era seduto li di fronte con una moretta avvinghiata a lui. Per un attimo i loro sguardi s’incrociarono, ma lui non le disse assolutamente nulla.
“Alex! Piton mi ha avvertita che condivideremo la stanza, siamo noi due e Pansy” disse Daphne indicando la moretta avvinghiata a Draco.
“Fantastico” borbottò lei. Daphne le stava simpatica, sembrava una brava ragazza.
La maggior parte delle famiglie Serpeverde è un seguace di Voldemort. Le disse una vocina nella sua testa, ricordandosi le parole di Harry. Ma sembravano così bravi, Daphne con il suo sguardo fanciullesco, Blaise e Nott che ridevano come bambini. L’unico incomprensibile era Draco, che un momento sembra che gli importi e il secondo dopo distrugge tutto.
“Dov’è camera nostra? Sento che mi potrei addormentare qui.” Chiese la mora.
“Oh puoi dormire in braccio a me non mi dispiacerebbe” scherzò Nott.
“Vieni ti faccio strada, è accanto a quella dei ragazzi.”
Così le due s’incamminarono verso la camera.
Daphne era davvero una bella ragazza, alta, lunghi capelli biondi che le arrivavano fino a metà schiena che incorniciavano un paio d’occhi verdi.
“Dai raccontami qualche gossip, sono curiosa.” Disse Alex.
“Oh beh, Nott è fissato da tre anni con mia sorella, ma lei ancora niente. Blaise e io siamo stati insieme, ma tutto finito al momento. E Draco e Pansy non si capisce che fanno.”
“Nel senso?”
“Oh beh, lei è fissata con lui. L’hai visto no? L’aria da bello e impossibile colpisce tutte, ha pure un fandom tutto suo. Però lui non ha mai dato confidenza a nessuna.”
“Non è che è gay?” chiese la ragazza scatenando le risate dell’altra.
“Oddio no, Draco è la persona meno gay di tutte. Nel suo letto ci è passata mezza scuola, tranne io. Fortunatamente siamo cresciuti insieme e sono come una sorella per lui. In ogni caso Pansy non fa eccezione, solo che lei, anche quando la manda via, torna sempre da lui. È un caso disperato quella ragazza.”
Le due si misero a chiacchierare mentre disfacevano la valigia di Alex e la mora trovò molto piacevole la compagnia di questa ragazza. Era incredibilmente dolce e simpatica. Dopo un po’ arrivò Pansy in lacrime nuovamente, correndo in bagno e chiudendosi li.
“Draco.” Dissero in coro le due guardandosi.
Si sedettero sui rispettivi letti con l’ora illuminata sul soffitto e in poco tempo Daphne si addormentò. Alex la coprì come si fa con una bimba quando sentì qualcuno bussare alla porta.
L’aprì trovandosi davanti i crini biondi di Draco.
“Vieni, la prima sera ad Hogwarts devi vedere tutta la magia di questo posto.”
I due si misero a correre per i corridoi di Hogwarts per mano, salendo e scendendo scale, fino ad arrivare alla torre più alta.
Il ragazzo la fece salire su un gradino e si mise dietro di lei per tenerla.
Alex aprì gli occhi e guardò giù: il parco di Hogwarts era illuminato dalla luce della luna e in lontananza si ergeva la Foresta Proibita con la casetta di Hagrid davanti. Tutto era splendido.
“Hai fatto piangere Pansy.” Disse lei.
“Con lo spettacolo che hai davanti agli occhi, pensi a Pansy?” domandò il ragazzo incredulo.
“Perché la tratti così, Draco?”
Il ragazzo sospirò dietro di lei e disse: “Non parliamo di lei ti prego.”
Alex si voltò per incontrare lo sguardo del biondo dicendo: “Allora parliamo dell’insulto di stamattina.”
“Dovrei dirti che mi dispiace?”
“No, non mi importa. Promettimi solo di non dirlo più.”
“Perché?”
“Perché sennò non riesco a non dare retta a cosa mi ha detto Harry.”
“E cioè?”
“Che la tua famiglia fa parte dei Mangiamorte.”
Il ragazzo sospirò e disse: “Tanto prima o poi l’avresti scoperto. E comunque io…”
Ma Alex lo ammutolì dicendo: “Non c’è bisogno che ti giustifichi, non siamo responsabili delle scelte che fanno i nostri genitori.”
“Quindi domattina che farai? Ti siederai al tavolo Grifondoro e non mi rivolgerai più la parola?” chiese lui.
“Per poi perdermi questo spettacolo? Mai.” Ribattè lei, rimproverando se stessa. Fortunatamente il biondo pensava che stesse parlando del panorama, infatti le disse: “Vengo sempre qui, quando non so dove andare.”
I due guardarono il cielo stellato, quando la ragazza si voltò a dirgli: “Domattina ho difesa contro le arti oscure, mi accompagni?”
“Ho anche io quello, ci troviamo e andiamo insieme a colazione va bene?”
“Certo” rispose sorridendo.
“Sono contento di non dover sgattaiolare fuori al gelo per vederti.”
“Era un modo carino per dire che sei contento che sono qui?”
Il ragazzo sorrise, porgendole la mano e i due s’incamminarono verso la sala comune.
Una volta li Draco si sporse per darle un leggero bacio all’angolo della bocca, dicendole: “Comunque Potter ha ragione, sono un cattivo ragazzo.”
“Mi sono sempre piaciuti i cattivi ragazzi.”
Così il biondo andò verso la sua stanza facendo sentire alla ragazza il suono della sua inconfondibile risata.


Note autrice:
Buon sabato maghi e streghe in circolazione, come va?
Allora, siamo arrivati a un nuovo capitolo dove iniziano ad esserci i primi dilemmi.
Draco sarà dalla parte dei buoni o dei cattivi? E Silente ha detto tutta la verità?
Continuate a seguire me e la mia incredibile follia e lo scoprirete :)
Alla prossima,
Serpe_

  
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