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Autore: lou_louu    26/10/2013    3 recensioni
“Ciao! Sono Harry Styles!” mi dice, tendendomi la mano.
Guardo prima la sua enorme mano, per poi rispostare lo sguardo sul suo.
Sorride. Semplicemente sorride.
Gli prendo la mano.
“Amy Payne!”.
Lui si porta la mia mano alla bocca, per poi lasciarvi un piccolo bacio.
“È un piacere, Amy!”.
Ritraggo subito la mano, pulendomi sui jeans il dorso.
Lui ride.
Amicizie, amori e... calcio.
Spero che vi piaccia!
Genere: Comico, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 8.





“Avanti Amy, non puoi uscire senza!”
“No Jen, ne abbiamo già parlato!”
“Allora dirò a Niall che non hai più voglia di uscire con lui.”
La guardo a bocca aperta.
Siamo a un punto morto da circa un paio d’ore direi.
Jen ha insistito tutta la mattina per poter venire ad aiutarmi a preparami per il famoso appuntamento.
Diciamo che sono stata obbligata ad accettare, dato che la mia amica mi aveva promesso una bella fetta di torta al cioccolato di sua madre.
La signora Johanna Tomlinson è il mio Buddy Valastro, il mio boss delle torte.
È sempre stato così, fin da piccole io e Jen siamo le sue assaggiatrici personali. E poi, non si può dire di no a delle squisitezze del genere.
È come rifiutare ad un invito per il paradiso.
Commettere un reato gravissimo e finire in prigione per la vita.
Insomma, avete capito.
Così, mi sono ritrovata la mia matta amica a gironzolare per la mia camera prima di quanto mi sarei mai aspettata.
Da ore sono in piedi sullo sgabello della mia scrivania, con Jen che mi ruota intorno, cercando di individuare le più invisibili imperfezioni del vestito, scelto da Harry.
E ora, la simpaticona vuole che indossi le sue scarpe col tacco.
Che poi non sono nemmeno tacchi; sono trampoli quelli!
Nemmeno i clown del circo ne indossano di così alti!
E sì, vuole che indossi le sue perché io non ho scarpe alte. Non le sopporto.
Insomma, provate a pensare se mentre sto ballando con quelle torri ai piedi cadessi e mi rompessi una caviglia. Addio al calcio per un bel po’ di tempo!
Brr mi vengono i brividi!
“Sei una ricattatrice!” esclamo.
Jen sorride soddisfatta.
“È un dono di cui pochi ne godono!”
Scendo dall’improvvisato piedistallo e prendo con poca finezza le scarpe che la mora sta esibendo sotto il mio naso.
“Dev’essere tipico di voi Tomlinson!” sussurro tra me e me.
Una cuscinata mi arriva in pieno volto.
“Ti ho sentita, intelligentona!” mi rimbecca Jen.
Sbuffo, cercando di mostrarmi offesa, ma non ce la faccio, non con Jen.
Finisco di allacciarmi i tacchi ai piedi e mi alzo dal letto.
Ormai conoscete la mia scarsa forza, vero? Beh, dovete sapere che nemmeno il mio equilibrio è uno dei migliori. Figuriamoci sui tacchi!
Mi sbilancio all’indietro e cado con un tonfo sul letto.
Jen scoppia a ridere.
“Ah ragazza, sarà una luunga serata!” dice, offrendomi la mano.
Le faccio la linguaccia mentre mi aggrappo alla sua mano per mettermi in piedi.
Dopo alcuni tentativi di camminata normale, che mi hanno portato grossi lividi sul fondoschiena, riesco a muovermi come un comune mortale.
Jen annuisce soddisfatta.
“Bene. Ora sei pronta!”
Detto ciò, mi prende per le spalle e mi fa girare verso lo specchio verticale, nascosto nel mio armadio.
Spalanco gli occhi.
“Mio dio… quanti quintali di trucco mi hai messo in faccia?!” domando scioccata, guardando il mio riflesso.
“Smettila di lamentarti, sei bellissima così!”.
Mi volto verso Jen, la cui faccia è occupata da un enorme sorriso a 32 denti.
La imito velocemente.
“Aww vieni qui che ti voglio abbracciare!” le dico, allargando le braccia.
“Perché non vieni tu qui da me, invece?” controbatte lei.
“Sai, non vorrei perdere definitivamente il mio fondoschiena..”
Jen scoppia a ridere e, in men che non si dica, me la ritrovo fra le braccia.
“Amy! Niall è arrivato!”
La voce di mia madre fa terminare questo momento di affetto.
“Vai principessa! Goditi la serata!” mi dice Jen, lasciandomi un bacio sulla guancia.
“Grazie Jen.”
Mi avvio verso la porta, ma prima di varcare la soglia, allungo la mano nell’armadio accanto e ne estraggo un paio di semplici sandali, per poi nasconderli nella borsa.
“Non si sa mai!” le spiego, vedendo la sua espressione contrariata.
Prima che potesse ribattere, esco dalla mia stanza e percorro le scale, mooolto lentamente.
Mia madre mi guarda meravigliata.
O santo cielo, manco mi stessi per sposare!
“Oh tesoro! Sei davvero splendida!”
“Ehm… grazie mamma.”
Non mi piacciono i complimenti, figuriamoci quelli di mia mamma.
“Mi raccomando, Amy, sii gentile e comportati bene.” mi dice, senza smettere un attimo di sistemarmi il vestito.
Sbuffo infastidita.
Le prendo le mani, fermandola.
“Mamma, ci ha già pensato Jen a sistemarmi. Direi che cinque ore sono anche abbastanza!” esclamo.
Mia madre scoppia a ridere.
“Hai ragione, tesoro. Ora va e divertiti.”
Annuisco e la saluto con un bacio sula guancia.
Sono positivamente sorpresa di questo discorso con mia madre.
Forse è il primo che non ha come argomento centrale il mio fastidioso e petulante ospite.
Beh direi che facciamo progr…
“Oh Amy!” mi interrompe la voce di mia madre, mentre sto aprendo la porta.
MI volto verso di lei.
“Sai qualcosa di Harry?”
Mi sembrava troppo bello per essere vero!
Magari per il mio matrimonio ce la potrà fare a non parlare di quel riccio insolente.
Sospiro.
“È fuori con la sua squadra, mamma.”
La donna annuisce, per poi lasciarmi andare.
Riapro la porta per la seconda volta. Poi, un’idea si impadronisce dalla mia mente.
“Ah, mamma!” la richiamo.
“Si?” mi raggiunge la sua voce dalla cucina.
“Potresti obbligare Liam a fare compagnia a Jen questa sera?”
Incrocio le dita e chiudo gli occhi, aspettando la risposta.
Avrei incrociato pure le gambe, ma non volevo rischiare di cadere per l’ennesima volta.
Si sente la risata di mia madre.
“Per questa volta, va bene!”
“SI!” esclamo sottovoce.
Amy, lasciatelo dire: sei un fottuto genio!
“Perfetto! Ora vado mami, a dopo!”
Chiudo, finalmente, la porta e mi dirigo verso la macchina nera di Niall, parcheggiata davanti al mio vialetto.
La sua portiera subito si spalanca, lasciandomi ammirare tutta la sua bellezza in quel vestito elegante.
Si avvicina a me sorridente.
Ok Amy, se cadi puoi sempre dire che è colpa delle scarpe.
Mmh, Jen mi ha fatto un favore, dopotutto.
“Buonasera Amy bella!” mi dice raggiante, baciandomi la mano.
Chiariamo le cose, bel biondo: certe cose non le vietano per nulla, quindi evitiamo di far cadere a terra come un sacco di patate Amy Payne, grazie!
“C-ciao Niall” balbetto io.
Però, tu sì che ci sai fare, Amy!
“Sei davvero bellissima!” mi dice lui, osservando il mio vestito.
Grazie al cielo, Styles ne ha fatta una giusta nella sua vita!
“Anche tu lo sei!” gli sorrido sfacciatamente.
Dopo aver accettato il suo braccio, ci avviamo verso la sua macchina.
Saliamo entrambi e Niall mette in moto.
Dal finestrino, riesco a vedere Jen e mia madre spiarci dalla finestra, completamente spoglia dalle tende.
Antisgamo, ragazze!
La macchina parte e si avventa nell’oscurità della notte.
Durante il tragitto, mi perdo ad ammirare il profilo di Niall, tutto concentrato sulla strada buia.
I capelli biondissimi sparati verso l’alto gli danno un’aria sbarazzina, facendolo sembrare ancora più giovane.
E i suoi occhi. Sono certa che sono una delle sette meraviglie del mondo!
Ma nonostante tutta questa perfezione, riesco a cogliere una nota di tristezza nel suo viso.
Spero di essermi sbagliata.
Il mezzo si ferma senza che me ne accorgessi, davanti ad un piccolo e lussuoso ristorante.
La piccola vetrata anteriore lascia intravedere, attraverso una semi trasparente tenda, l’interno ben illuminato: parecchi tavolini blanditi da tovaglie perfettamente bianche sono occupati da coppiette felici, che brindano alla loro vita insieme o da famiglie allegre, venute qui per festeggiare un compleanno.
Dopo poco riconosco il locale.
Sotto le stelle.
Proprio qui, io e Niall ci siamo conosciuti, parecchi anni fa.
Me lo ricordo come se fosse ieri.
Mio padre ci aveva portati qui per festeggiare il suo nuovo lavoro.
Io avevo solo sei anni e Liam nove.
Stavamo mangiando felici, quando una torta di compleanno venne accesa con speciali candeline, che formavano piccole fontanelle colorate.
Il bambino a cui spettava la torta era moro, con un ciuffetto di capelli biondo e due occhi più azzurri del cielo.
Saltava dalla gioia per la bellissima sorpresa fattagli dai suoi genitori, che battevano felici le mani.
Io ero a dir poco attratta da tutto quello spettacolo che una semplice torta al cioccolato e vaniglia aveva messo in scena.
Mio fratello Liam, accanto a me, guardava quella torta come se fosse un power ranger in carne ed ossa.
Il bambino biondo, con poca fatica, si accorse di noi, che stavamo letteralmente sbavando.
Così, ci chiamò a festeggiare con lui, dicendoci che la torta era grande abbastanza per tutti.
Ho ben impresso nella memoria il suo sorriso, quando venne a chiamarci.
Era perfetto, e così è rimasto.
“Amy?”
Scuoto la testa, tornando nell’anno 2013, e mi volto verso Niall.
“Si?” chiedo imbarazzata.
Al ragazzo scappa una risata.
“Vuoi entrare?”
“Certo!” esclamo, forse con un po’ troppo entusiasmo.
Varchiamo la soglia del ristorante e un cameriere subito ci accoglie.
Dopo aver detto dell’ordinazione, il giovane ci scorta al nostro tavolo.
È nell’angolo del locale, con accanto un acquario a forma di auto, in cui peci coloratissimi nuotano spensierati.
Mi blocco, mentre il passato si impossessa di nuovo della mia mente.
“Ma…” balbetto.
“Sì. È lo stesso tavolo.” mi risponde Niall, leggendomi nella mente.
Rido felice.
Lo stesso tavolo dove ci siamo conosciuti.
La serata sarà meravigliosa.
Limitati a non fare figuracce, Amy!
Niall mi fa sedere al tavolo, per poi sedersi anche lui davanti a me.
“Allora.. ti ricordi cos’era successo a questo tavolo?” mi chiede lui, sorridente.
Annuisco, imitandolo.
“Sì. Quella torta era dannatamente buona!”
Scoppiamo a ridere entrambi.
Così trascorriamo tutta la serata, ricordandoci l’un l’altro tutte le avventure trascorse insieme, ridendoci poi su, come pazzi.
La cena è volata come un fulmine, e quasi non me ne rendevo conto di essere mano per mano con Niall, camminando a piedi nudi nel parco giochi accanto al ristorante.
“E ti ricordi di quando abbiamo fatto scappare il pappagallo della signora Duncan?” dico, con la voce rotta dal ridere.
Niall libera una risata sincera.
“Come potrei dimenticarlo! Odiavo quel pappagallo, mangiava tutte le mie mele!”
Ridiamo per l’ennesima volta.
Stavo per ricordare un’altra nostra cavolata, quando il mio sguardo si posa su una vecchia altalena, illuminata debolmente dal lampione lì vicino.
“Oh Niall, guarda! La nostra altalena!” esclamo, per poi correre verso di essa, trascinandomi il biondo per mano.
Mi siedo subito sullo sgabello legato alle corde e aspetto impaziente che Niall inizi a spingermi.
E così accade, esattamente come 11 anni fa.
Mi stavo godendo quel momento. Mi era mancato stare con lui.
Mi era mancato sentirmi amata, solo come lui sa fare.
“Amy…” la sua voce preoccupata mi fa voltare subito.
“Tutto bene?” gli chiedo, vedendo la sua faccia scura.
Niall non mi risponde.
Pianto i piedi per terra, fermando il dolce moto dell’altalena e mi volto completamente verso di lui.
“Ehi, stai bene? Hai una faccia…” rido nervosa.
Ma lui non ride.
Nno ride più come prima.
L’allegria ha abbandonato i suoi occhioni azzurri, lasciandoli in balia della tristezza.
“C’è una cosa che devo dirti… ma non so come fare.” mi dice, in un sussurro.
Lo guardo confusa.
“Niall..”
Il suo movimento mi interrompe.
Le sue braccia sono strette intorno a me e la sua testa è poggiata contro la mia spalla.
Sento qualcosa bagnarmi nel punto esatto in cui lui è appoggiato.
Lacrime?
Lo abbraccio forte, cercando di consolarlo.
“Mi dispiace…” lo sento pronunciare.
“Che hai fatto di male?” gli chiedo dolcemente, sollevandolo da me, per riuscire a vedere i suoi occhi, ormai arrossati.
Niall scuote la testa.
Sono terribilmente confusa.
Voglio sapere cosa lo turba.
Ma le sue mani calde si poggiano sulle mie guance, immobilizzandomi.
E poi accade.
Quello che speravo da giorni, mesi, anni!
Le sue labbra si uniscono dolcemente alle mie, facendomi provare migliaia di emozioni.
Dalle farfalle allo stomaco, ai brividi lungo la schiena.
Ma lui interrompe questo momento magico, appoggiando la sua fronte contro la mia, lo sguardo verso il basso.
Questo non è il Niall che conosco.
“Niall. So che hai qualcosa che non va. Ti prego dimmelo, risolveremo insieme la situazione, come sempre.” gli dico, sorridendo.
Che cosa sarà tanto di male, proprio non riesco ad immaginarlo!
Ho ancora il batticuore e la testa mi gira piacevolmente.
Sento ancora il suo tocco sulle mie labbra.
“Amy…” inizia, alzando lo sguardo.
Annuisco, per farlo continuare.
“Io… io devo tornare in Irlanda.”.










GUTE NACHT :)

Ebbene sì, mie aspiranti allieve, il maestro ha aggiornatoooo!
Eh alleluia, direte voi!
Beh avete solo ragione.
Vi chiedo umilmente scusa per il mio ritardo.
Scuola di mmmerda >.<
Oggi ho avuto troopa ispirazione: sono stata a letto ammalata tutto il giorno e non ho fatto altro che pensare a questa storia.
Così, ora non ho sonno e mi sono ritrovata a scrivere il capitolo in un colpo.
Spero vi piaccia! :)
Lo giuro, non volevo essere crudele con Niall e Amy, ho cercato essere il più dolce possibile.
A me piacciono troppo insieme :3
Aspetto i vostri commenti, voglio sapere che ne pensateeeeeeeeee :D
Ok, ora proviamo a dormire!
Alla prossima, belllissime!
Un kisso <3
Lu :3
  
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