Anime & Manga > Ranma
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Autore: Violet2013    27/10/2013    15 recensioni
Ranma torna a Nerima due anni dopo il matrimonio mancato, deciso a far tornare tutto come prima, ma ogni cosa sembra essere cambiata: nessuna faccia è più la stessa e gli equilibri si sono stravolti.
Riuscirà a riconquistare la sua amata Akane?
ATTENZIONE: IN VIA DI REVISIONE (modificata fino al cap 6)
TRATTO DAL CAPITOLO 7:
''Nessuno avrebbe mai conosciuto l'inferno che i due ragazzi stavano passando, e che avevano passato per due lunghi anni lontani l'uno dall'altra, con la forte consapevolezza di essere legati da un filo invisibile, un filo elastico che si allungava, e si allungava tanto, ma quando tornava a stringersi faceva così male da soffocare.
Quei due potevano stare lontani per giorni, mesi, anni, ma non potevano stare vicini. Non senza sentire lo stomaco in subbuglio, il cuore correre come un treno, le gambe tremare, le braccia che fremevano per toccarsi''.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccolo qui, più sofferto di una gravidanza, il tanto atteso ultimo capitolo!

Vi rimando all'epilogo per ringraziamenti, varie ed eventuali, non voglio dilungarmi, voglio solo mostrarvi altre due splendide fan art (sarebbero 3, ma una è troppo grossa e mi allarga tutto lo schermo:qualcuno sa dirmi come posso ridimensionarla?) sempre ad opera di Spirit99 (Grazie, Anto, grazie mille!). A ff conclusa le sposterò ognuna nel suo capitolo. Non sono bellissime? Quella con Gohan ovviamente non è inerente a questa ff ma alla mia crossover ''Ospiti in casa Tendo'', grazie mille a chi l'ha letta (e grazie per le recensioni a ''The Social Network'', non credevo che sarebbe piaciuta così tanto!). Dopo l'epilogo vi prometto di continuare anche ''E' una vita che ti aspetto'', che ormai, più che un titolo, è diventata la frase preferita dei ''fans'' della storia! XD

Buona lettura e, se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate e se condividete le mie scelte!









Ranma e Jordan si fissarono per un tempo interminabile mentre i presenti trattenevano il fiato temendo che anche il più minimo dei movimenti potesse spezzare la catarsi di quel momento magico.
Nessuno poteva negare che, da quando il codinato era comparso sulla soglia del Dojo, lo scontro più atteso fosse proprio il loro. Il cinese prese la parola per primo.
"Ranma Saotome, se non erro!"
"Hai buona memoria, vedo..."
"Non dimentico mai un nemico. Dunque hai mantenuto la promessa, sei tornato a sfidarmi!"
"La promessa era quella di ucciderti, veramente..."
"Ed invece sei qui per proteggere la tua fidanzata! Oh, che dolcezza!"
Lo sguardo di Jordan era freddo e cinico. Aveva notato nei movimenti del codinato - che, senza accorgersene, si spostava un millimetro dopo l'altro sempre più davanti ad Akane, fino a coprirla quasi del tutto alla vista dell'avversario- che la ragazza gli stava a cuore. Pensava a mille ed uno modi per sfruttare al meglio la sua scoperta quando Ranma gli si fiondò addosso, iniziando a menare calci e pugni ad una velocità sorprendente.
Il cinese era, come sempre, impassibile. Schivava e sorrideva continuando a punzecchiare il suo sfidante.
"E' proprio bella, devo dire. Un vero peccato che da domani non avrà più nè una casa nè un lavoro!"
"Sta' zitto e combatti! Attaccami, forza!"
Tirò un pugno che andò a colpire una parete dell'edificio, lasciandoci un buco. Jordan continuava a scansare i suoi colpi.

"Hai paura, eh?"
Jordan storse il naso e prese a combattere seriamente, punto nell'orgoglio. Con una gomitata colpì Ranma in pieno viso, poi gli si buttò sopra con un balzo felino e prese a tirargli pugni a ripetizione. Nessuno aveva mai visto l'erede della Scuola Saotome così in difficoltà.
Akane trattenne il fiato e chiuse gli occhi mentre Ranma, con un rapido movimento della mano sulla sua fronte, fece cadere l'avversario all'indietro e si rialzò.
Ricominciarono da dove avevano smesso e misero in scena una sorta di combattimento aereo che durò finchè il ragazzo col codino non tirò un calcio che colpì il cinese in piena pancia. Il giovane sorrise sputando qualche goccia di sangue e giunse le mani tornando a terra: si era caricato di abbastanza energia per colpire.

Shampoo, intanto, si stava dimenando contro la inaspettatamente salda presa di Ataru, che continuava a stringerla come se l'ordine di Ranma gli fosse stato dato direttamente dai Kami. Avrebbe fatto qualunque cosa per contribuire almeno in minima parte alla vittoria dei Tendo, ed intendeva impegnarsi al massimo.
Improvvisamente, nel divincolarsi, uno dei bottoni della camicetta della cinesina saltò via, rivelandone il seno prosperoso. Ataru ebbe un attimo di cedimento e si distrasse ad osservarlo per un istante: giusto il tempo necessario a Shampoo per liberarsi e, dopo averlo schiaffeggiato, correre verso Mousse ed iniziare a frugare nel suo kimono.
Ne estrasse alcune delle sue catene e le lanciò verso Jordan, il quale, distratto dalla sua aura combattiva, si girò di scatto verso di lei sprecando il colpo nella sua direzione, colpendo lei ed Ataru, che rimasero a terra.
''Ataru!"
Akane si girò verso il suo fidanzato, preoccupata. Stava per correre da lui, ma Ranma la strinse forte a sè, bloccandola e sollevandola da terra.
"Ranma, che fai? Lasciami, stupido!"
"Idiota, non sono io!"
Guardando meglio si rese conto di quanto stava succedendo: Jordan aveva recuperato le catene lanciate da Shampoo e li aveva stretti in una morsa letale. Una delle due estremità di ferro era andata ad incastrarsi in una delle travi del soffitto del Dojo. I due ragazzi erano stati sollevati da quell'ammasso di ferro e scalciavano agitati penzolando a mezzo metro da terra.
"Ops! Mi sembrate molto meno sicuri di voi ora, eh?''
"Bastardo, facci scendere!''
''Cos'è tutta questa fretta?''
"Ranma'', Akane lo prese per un braccio, guardando preoccupata in direzione di Ataru e Shampoo, ''Non ci libererà mai. Non è in grado di colpire di nuovo senza ricaricarsi di energia, per cui ci ha legati. Vuole risucchiare il nostro spirito combattivo e colpirci a tradimento mentre siamo legati. Siamo in trappola, temo...''
Il cinese interruppe le sue congetture.
"Allora è proprio vero che le belle ragazze sono stupide!"
"Come osi parlarle così, nanetto?''
"La tua fidanzata ha detto una mezza verità ed una stupidaggine piena. E' vero, vi ho legati per divertirmi senza essere disturbato dai vostri stupidi calci infantili da cartone animato, ma se credete che io non sia in grado di colpire ancora vi sbagliate di grosso: sono l'erede della dinastia degli Xing, dannazione, non potete pensare che quella sciocchezza sia il mio massimo!"
D'improvviso una forte scarica di vento colpì il Dojo, facendone tremare le pareti.
I capelli della vecchia Obaba volavano da tutte le parti mentre si portava una mano alla bocca, esterrefatta. Sulla fronte dello sfidante era comparsa una macchia blu luminosa a forma di foglia, il simbolo della secolare dinastia Xing, rivale della sua Tribù da generazioni.
Jordan iniziò a lievitare a qualche centimetro da terra, sembrava quasi diventato più grosso mentre una forte aura blu si alzava verso il soffitto dal suo corpo. I suoi occhi si iniettarono di sangue, giunse le mani e prese un bel respiro.
''Un solo colpo. Un solo ed ultimo colpo e sarete finiti. Tecnica speciale della Dinastia Xing: One-Shot!"


La porta del Dojo si aprì di scatto.
''AKANE TENDO, AMORE MIO! IL TUONO BLU E' TORNATO DA TE!''

Kuno apparve in palestra alle spalle di Akane e Ranma proprio mentre le braccia di Jordan avevano preso a protendere in direzione dei due ragazzi. Ranma sorrise stringendo la mano di Akane, per una volta l'arrivo di quello scemo era stato provvidenziale.
''Akane, a destra, ora!''
Akane spostò tutto il suo peso verso destra, Ranma puntò i piedi sulle gambe della ragazza e si diede lo slancio per saltare in aria, aggrappandosi ad una trave del soffitto proprio mentre Jordan lanciava il suo colpo, che finì dritto addosso a Kuno.
Mentre Akane si aggrappava al suo collo e le catene che li stringevano lo obbligavano a starle appiccicato, Ranma non ebbe proprio il tempo di sentirsi in colpa per aver fatto fare al Tuono Blu da agnello sacrificale: era troppo impegnato a godere del calore di quel corpicino microscopico che lo stringeva, mentre le scariche di energia che riempivano il Dojo sembravano tagliare il viso di entrambi.
Uno dei raggi di luce colpì la morsa che li stringeva e la ruppe, facendoli rovinare a terra. Ranma ebbe cura di stringere Akane e cadere di schiena, evitandole di farsi male, ma nell'impatto battè la testa e perse momentaneamente i sensi.
"Ranma! Ranma!''
Akane si guardò intorno mentre Jordan, il cui corpo pareva ricoperto di cenere come quello delle sue vittime, barcollava cercando di rimanere in piedi.

Ryoga ed Ukyo erano sdraiati in un angolo, abbracciati e privi di sensi, per metà infilati in un grosso buco nella parete, come anche Shampoo ed Ataru, che sembrava essere nelle condizioni peggiori, non essendo abituato a quel tipo di scontri. Akane non potè fare a meno di sorridere notando come si fosse parato davanti al corpo della ragazza, per proteggerla. Era sempre stato un vero cavaliere.
Mousse aveva un grosso taglio in fronte provocato dagli spostamenti d'aria e giaceva da solo in un angolo, mentre Kuno, in condizioni tragiche e con tutti i vestiti squarciati, versava a gambe e braccia spalancate al centro del Dojo, proprio vicino alla porta.
Di Soun, Genma, Nabiki ed i nonni non c'era traccia, probabilmente erano riusciti a scappare in tempo.

Mentre il ragazzo di fronte a sè la guardava con astio, con le poche forze che gli rimanevano, arrabbiato per aver sprecato il colpo, la giovane sentì l'odio montarle dentro.
Quel nanerottolo così cattivo e sleale aveva distrutto la palestra e fatto del male ai suoi amici. Aveva ridotto Ukyo e Ryoga in fin di vita, due neo genitori. Aveva attaccato una ragazza esile come Shampoo ed un non-combattente come Ataru, aveva umiliato Mousse.

Aveva lasciato a terra il suo Ranma.
Nessuno poteva fare del male al suo Ranma.

Il sangue iniziò a scorrerle più velocemente nelle vene e le mani presero a pruderle e bruciarle, come se qualcosa le stesse attraversando passando attraverso i nervi e circolando nel suo liquido ematico.
Senza che se ne rendesse nemmeno conto inchiodò il suo sguardo a quello di Jordan. Era uno sguardo nuovo, diverso.
Protese le mani verso l'avversario e ne sprigionò una forza immensa, una luce gialla accecante che saltò fuori quasi contro la sua volontà in un rombo simile a quello di un aereo in fase di decollo.
Le parole le uscirono di bocca senza che potesse controllarle mentre Ranma apriva un occhio, ancora sotto shock per via della botta alla testa.
''Colpo Del Leone!''





Ataru uscì dalla ex camera di Ranma, adibita ad infermieria, mentre il Dottor Tofu prese a curare Kuno, che era ripiombato in uno stato di shock catatonico dopo aver scambiato due parole con Ranma.
Entrò nella grande sala da pranzo mentre Akane prendeva il the con Kasumi, Obaba ed i genitori di Peter, il quale sonnecchiava placidamente nelle braccia della giovane Capopalestra.

"Ti sei svegliato! Ero così preoccupata!"
"Sì, hem... Sto bene, ora. Tu come stai?''
"Stanca, ma soddisfatta. Prendi un po' di the? A che ora è il volo per Roma? Fai in tempo a prenderlo?''
"Hem, s-sì, grazie. Alle otto.''
''Akane...'' il maestro entrò nella stanza accompagnato da Mousse e Shampoo, ''Forse Ataru vorrebbe salutarti per bene, da soli...''
Assentì con la testa e lo prese per mano, lasciando il bambino a Ryoga, mentre il giovane fotografo salutava i presenti augurando loro buona fortuna.

''Dunque, sei mesi''
"Quattro. Hanno allungato le ore di lezione giornaliere e ridotto i mesi di soggiorno per risparmiare un po'.''
"Bene! Quattro suona meglio, no?''
"Già... Akane, promettimi una cosa. In cuor mio so già quale sarà la tua scelta, per cui sono preparato su cosa aspettarmi al mio ritorno, ma...''
"Ataru, io ora sono troppo scossa. Sono confusa, i-io...''
"Fammi finire. Non voglio una risposta adesso, vedrai che stando un po' da sola capirai ciò che è sotto gli occhi di tutti da tempo. Giurami solo questo: come amanti o come amici...''
Era la frase che Ataru le aveva detto la prima volta che l'aveva baciata, quando aveva capito quanto Akane fosse importante per lui ma era ancora incerto su come sarebbero potute andare le cose tra loro. La ragazza provò un brivido nel rispondergli, sovrapponendo la sua voce a quella del giovane.
"...Ci saremo sempre l'uno per l'altra''
"Me lo prometti?''
Lo abbracciò e gli posò un piccolo bacio sulle labbra. Quel bacio avrebbe sancito una fine o un nuovo inizio, ma lo avrebbe scoperto col tempo.

''Nabiki?''
''E' chiusa in camera sua da ore. Sono passata a vedere come stava, ma era al telefono, credo si stesse sfogando con qualche amica per la storia di Mousse...''
''Salutamela tu"
"Lo farò. Scrivimi, ogni tanto''
"E tu abbi cura delle mie moto, mi raccomando!"
"Tranquillo, sono in ottime mani! Buon viaggio.''
''Grazie, piccola. Ti penserò ogni momento. Arrivederci, Akane'', alzò gli occhi ed il tono di voce, sorridendo, ''Arrivederci, Ranma!"

Sparì nel nulla mentre Akane si voltava a guardare il codinato che, alla finestra, salutava quello strano giovane con la mano.


Finalmente si sentiva meglio. Lasciò il dottore con quel pazzo di Kuno che invocava a turno la splendida Akane Tendo e la prematuramente deceduta Ragazza col codino portatagli via dal mantello nero del Triste Mietitore prima che il loro amore fosse consumato carnalmente e scese le scale seguito da suo padre e Nodoka, che non lo avevano mollato un attimo.
Forse, pensò, era stato troppo crudele a dire al Tuono Blu che Ranko era morta in un incidente aereo proprio nell'unico momento in cui aveva ripreso conoscenza.

Shampoo gli saltò in braccio urlando di gioia appena mise un piede nella grande stanza. Davanti a quel gesto, improvvisamente calò il gelo tra tutti i presenti.
''Shampoo, nipote mia...''
"Bisnonna, cos...? Ah! No, non è come pensate!"
"Ranma, non vorrai far soffrire la mia bambina?''
''Figlio degenere!"

"Lasciateli in pace!", Akane aveva zittito tutti mentre Ranma e Shampoo, schiena contro schiena, si guardavano intorno cercando a turno di farfugliare delle giustificazioni utili.

"Akane, figliola, non sei gelosa?''
"Certo che no, papà. Ranma e Shampoo sono solo amici, anzi...Shampoo, grazie per essere venuta ad aiutarci''
"Figurati!'', fece l'occhiolino alla sua ex rivale per poi lanciare un'occhiata eloquente a Ranma. ''Inoltre...''
''Inoltre?''
''Inoltre Lanma a...Lui a... Avanti, dillo tu!"
Il codinato la fulminò con lo sguardo. "Sei cattiva, lo sai?''
"Lasciami divertire!"
Ranma si sedette e soffiò sulla tazza di the fumante che gli aveva porto Kasumi. Senza alzare gli occhi aprì la bocca, serio.
''Inoltre io...Ane''
"Scusa, non abbiamo capito!", Ryoga e Mousse lo schernirono in coro.
''Io...Akane!''
"Ranchan, ma che lingua parli? Non si capisce niente!''
"HO DETTO CHE IO AMO AKANE, MALEDIZIONE!"
''Si può sapere perchè ogni volta che dici che mi ami poi devi imprecare?''
La Tendo era sul piede di guerra, benchè piacevolmente sorpresa da tanta sincerità, ma le sue parole caddero a terra passando inosservate come granelli di polvere mentre la comitiva esplodeva in un applauso assordante.
''Tsk! Buffoni...''
''Già, non cambieranno mai...''
''Posso parlarti in privato?''


Stessa scena, stesso posto, persona diversa. Akane si ripromise di non mettere più piede in quel punto del giardino per un bel po' di tempo.
''Grazie per essere venuto, non so come avrei fatto senza di te''
''Ce l'avresti fatta ugualmente, alla fine non sono stato io ad atterrarlo''
Si morse il labbro. Conosceva quel ragazzo meglio della sua canzone preferita, sapeva che qualcosa dentro di lui stava bruciando per aver perso i sensi proprio nel momento clou della sfida.
''Non ce n'era bisogno. La potenza che aveva sprigionato lo ha svuotato di tutta l'energia ed è caduto per terra. Da solo.''
''Sì...''
''Ok...''
''Bello il Colpo del Leone, comunque!''
"Hem...''
''Akane, sei stata brava. Punto e basta. Sei una degna Capopalestra''
La giovane gli toccò la fronte.
''Stai bene?''
''Mai stato meglio!", rise divertito.
''Chi sei e che ne hai fatto del mio Ranma?''
''Lo vedi come sei? Non ti si può neanche fare un complimento!"
"Scusami se sono perplessa! La dichiarazione davanti a tutti, l'ammettere che abbiamo vinto grazie a me...Ci hai mandato il tuo orgoglio, ad Osaka?''
''Una persona molto saggia una volta una volta mi ha detto che ci sono cose più importanti dell'orgoglio, nella vita. Mi rendo conto solo ora di quanto avesse ragione''
''Sei diventato proprio una bella persona, Ranma Saotome''
''Anche tu, Akane Tendo''
''Allora...Arrivederci?''
Lei gli porse la mano, lui la tirò dolcemente e la strinse a sè, appoggiando il mento sulla sua testa ed accarezzandola dolcemente.
''Non parto più...''
"Cosa? Ma-Ma avevi detto che eri obbligato, e...''
''Se vuoi resto. Dimmi di restare e mando tutto al diavolo''
Attese per un minuto interminabile una risposta che tardava ad arrivare.
''Akane...''
''...''
''Vuoi che resti qui con te?'', quella che si presentava come una domanda celava in realtà una supplica sussurrata e tremante, che Akane non mancò di cogliere. Prese coraggio e gli comunicò la sua decisione.
''Ci vediamo qui tra sei mesi, in questo punto preciso. Ti prometto di non fare scelte compromettenti finchè non sarai tornato. Ho bisogno di pensare e chiarirmi le idee, di riprendere in mano la mia vita e di capire cosa voglio, e...''

La zittì con un bacio appassionato e carico d'amore mentre Soun e Genma si davano il cinque osservandoli attraverso la finestra.

Le prese il viso tra le mani e la accarezzò dolcemente mentre delle piccole lacrime iniziavano a rigarle il viso.
''Era proprio questo che volevo evitare...''
''Lo so, gli addii illacrimati non fanno per te...''
''Sono pur sempre Ranma Saotome!"
"Ed io sono la figlia di Soun-Fontana-Tendo, quindi vattene subito!"
Le diede un altro bacio, questa volta più dolce, e si allontanò lentamente, senza guardarsi indietro.

Akane iniziava a sentire freddo, per cui salì in camera sua. Prese una coperta e salì sul tetto, questa volta dalla sua parte.
Si strinse nel lembo di stoffa e guardò le prime stelle sorgere salutando con la mano tutti gli aerei che le passavano sulla testa, sperando che i due grandi amori della sua vita potessero vedere che stava pensando a loro.
Calò la notte e con essa la temperatura, Ranma sicuramente era già arrivato ed Ataru forse stava sorvolando qualche città russa.
Scese dal tetto e rientrò in casa passando dalla porta principale, senza fare l'equilibrista, per una volta.
Arrivata in camera sua, come di consueto, si specchiò. Sorrise.

''Allora, Akane. Abbiamo un bel po' di lavoro da fare.''
  
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