Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: itsclodia    27/10/2013    4 recensioni
Draco ed Hermione, entrambi vittime degli orrori della Guerra, ma pur sempre nemici in un ipotetico settimo anno. Qualcosa di devastante e improvviso porterà i due ragazzi a stringere un'alleanza basata sulle loro capacità scolastiche ma, soprattutto, sull'altruismo. A cosa porterà questa collaborazione forzata? Riusciranno a cooperare per il bene altrui?
ATTENZIONE: l'avvertimento OOC non è da prendere troppo alla lettera, ho cercato di rendere i caratteri dei personaggi il più possibile attinenti al libro.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ciaaao popolo di efp. Sono pronta per i pomodori e le torte in faccia, fate pure D:
Saranno due settimane che non aggiorno vero? Ho avuto cosi tanto da fare che ho perso il senso del tempo, help me. Spero di farmi perdonare con il penultimo capitolo ^^
Buona lettura, ci vediamo a fine pagina!


 

Capitolo sesto



Ginny era davanti a lei e le sorrideva serena. Ricambiò il sorriso, sentendosi in pace con il mondo; si guardò intorno, ma aveva la vista stranamente appannata e l'unica cosa che riusciva a distinguere era proprio la sua amica. Anche lei però appariva offuscata, sfuggente: i contorni che definivano il suo corpo sembravano poter svanire da un momento all'altro.

-Tieni- disse Ginny. La sua voce era profonda ma squillante allo stesso tempo, sembrava molto lontana e sommessa, come se milioni di Ginny in posti remoti del mondo stessero parlando contemporaneamente. Era una cosa molto strana, ma non se ne curò più di tanto. Il suo sguardo fu attirato dal calice che le porgeva la rossa, contenente un liquido denso con una curiosa sfumatura di colore molto accesa, un insieme di rosso e rosa, forse con una punta di viola. Aveva un'aria decisamente invitante.

-Cos'é?- chiese curiosa, senza riuscire a distogliere lo sguardo dalla bevanda.

-La soluzione a tutti i tuoi problemi- rispose Ginny con voce calma e suadente, porgendole il calice ancora una volta. Lei lo prese nelle proprie mani senza pensarci due volte: aveva terribilmente bisogno di riportare la sua vita al normale, avrebbe fatto di tutto pur di eliminare le complicazioni che la preoccupavano. Speranzosa, bevve il contenuto del calice in un sorso.

Una sensazione di benessere la pervase, facendola sentire leggera come l'aria; ma durò solo una manciata di secondi.

Improvvisamente tuttò cambiò, sembrava che avesse ingoiato un masso e che ora quello stazionasse nel suo stomaco, spingendola giù verso gli abissi più oscuri. Cominciava a non sentirsi più il corpo.

Il calice cadde dalle sue mani, diventate pesanti come il piombo, rompendosi in milioni di piccoli pezzettini di vetro.

*

Hermione scattò a sedere, gli occhi sbarrati e il respiro affannoso.

"Era solo un sogno" si disse. Si guardò attorno, ma la vista continuava ad essere appannata; proprio quando stava per farsi prendere da un attacco di panico si accorse che, piano piano, stava mettendo a fuoco il mondo circostante.

Era a letto, nella camera della Torre Ovest. Come da copione.

Fece qualche respiro profondo tentando di calmarsi, ma quell'incubo le aveva lasciato dentro una sensazione davvero spiacevole che non sembrava intenzionata ad andarsene. Un brivido la scosse lungo la schiena e solo allora la riccia si accorse di avere addosso solo dei pantaloncini e il reggiseno.

Tentò di ricordarsi il motivo per cui avesse deciso di adottare quel look la notte precedente, e impallidì nel constatare che lei, della notte precedente, non ricordava assolutamente niente. Strizzò gli occhi e si concentrò maggiormente, ma nulla riaffiorò dai meandri del suo cervello.

Un rumore nella stanza adiacente la distolse dai suoi pensieri.

-Malfoy?- mormorò sommessamente, anche se conosceva già la risposta al suo richiamo. Chi altri poteva essere?

-Ah, sei sveglia- osservò lui, facendo capolino dalla porta -Sono stato io a svegliarti? Mi sa di sì, scusa ma qualcuno ha lasciato un bicchiere per terra di là, io non l'avevo notato quindi ci sono passato sopra e l'ho rotto- spiegò, allegando come messaggio subliminale che se non era stato lui a mettere lì quel bicchiere, allora la responsabilità poteva essere di una sola altra persona.

-Fortuna che avevo le scarpe, o a quest'ora sarei in Infermeria con un piede in meno- concluse, con una leggera nota accusatoria nella voce.

Hermione arrossì ma non disse nulla, così lui entrò e andò a sedersi sulla poltrona di fronte al letto.

-Allora, come ti senti?- chiese, sinceramente interessato.

La mora stava per rispondere, quando un dubbio la colse: da quando Draco Malfoy si interessava della sua salute fisica e mentale?

-Perchè?-

Il biondo scrollò le spalle, distogliendo lo sguardo.

-Così, tanto per sapere-

-Draco Malfoy non chiede mai qualcosa così, tanto per sapere- commentò, squadrandolo. La cosa le puzzava.

-Già, comunque, sei scossa?-

Evidentemente non comprese lo sguardo confuso della ragazza, perchè continuò imperterrito.

-Tranquilla va bene? Davvero, sono cose che capitano e poi quei due sono stati davvero dei coglioni a rifilarti quella robaccia, quando li vedo gliene dico quattro, però sul serio, tu non farti troppi problemi, facciamo finta che non sia mai successo e...-

-Draco!- gridò Herm, sapendo che quello l'avrebbe fermato. Lui infatti smise di parlare e la fissò, nello sguardo un misto di confusione, sbalordimento e qualcos'atro che la ragazza non seppe decifrare.

-Di cosa diavolo stai parlando?-

Lui rimase spiazzato per un attimo, poi un vago rossore gli tinse le guancie pallide.

-Tu, ehm, non ricordi niente di ieri sera?-

-In effetti no. Oddio, abbiamo lavorato alla pozione?! Ti prego, non dirmi che abbiamo saltato perchè...-

-La pozione sta a posto, non ti preoccupare-

-E allora cos'è che dovrei ricordare?-

Lui tornò a guardarla con espressione indecifrabile, poi sospirò e disse:

-Mh, l'ultima cosa che ricordi di ieri qual è?-

La ragazza ci pensò un attimo -Credo...credo di essere andata a Grifondoro per salutare Ginny, ma stava organizzando una specie di festino. Abbiamo chiacchierato un pochino, poi mi ha offerto una cosa da bere, ci siamo salutate e... basta-

-Ehm ok, allora, beh, tieniti forte...- cominciò nervoso Malfoy. Hermione si chiese cosa potesse esserci di così tanto grave da farlo innervosire -Ecco, quando sono tornato in camera stavi lavorando alla pozione da sola, ed eri tutta su di giri, sembrava che ti fossi presa dieci caffè uno dopo l'altro-

Hermione si mosse nervosamente nel letto, non ricordava assolutamente niente al riguardo.

-Beh, mi hai detto che avresti continuato da sola perchè la procedura di ieri sera era abbastanza semplice, così io sono venuto qui e tu sei rimasta di là almeno un'ora. Io però non riuscivo a dormire perchè tu eri così esaltata che facevi più casino di una mandria di bufali- commentò aspro il biondino, beccandosi un'occhiataccia dalla diretta interessata -Quando hai finito sei venuta da me e, beh...- si fermò, guardandosi intorno come fosse...imbarazzato?

-Continua- lo esortò lei.

-Mh, hai cominciato a dire cose strane, e ti comportavi in modo strano, eri tutta strana...-

-Che vuol dire "strana"?- chiese, sinceramente preoccupata.

-Oh e vabbè, niente giri di parole. Mi hai detto che avevi voglia di divertirti e hai cominciato a baciarmi un po' ovunque, per poco non mi infilavi la mano..beh, lì. Questo è quanto-

Hermione sperò che un enorme burrone si aprisse sotto di lei, inghiottendola per sempre. Rossa come un peperone, fissava Malfoy con gli occhi sbarrati e la mascella in caduta libera.

-Dimmi che stai scherzando, ti prego- mormorò a denti stretti.

-Mi dispiace- rispose semplicemente lui, con sguardo compassionevole.

-Non è possibile, perchè mai avrei dovuto fare una cosa simile?-

Si aspettava che lui rispondesse qualcosa di molto ovvio tipo "beh, forse perchè sono il ragazzo più sexy della scuola e attraggo terribilmente anche te" che sarebbe stata la risposta più giusta se non fosse che lei neanche con Ron si era mai spinta a quei livelli di provocazione. Malfoy poteva essere sexy e seducente quanto gli pareva, ma lei non avrebbe mai e poi mai avuto l'ardire di fare e dire quelle cose.

-Afrodisiaco- rispose lui con voce incolore -La rossa Weasley ieri sera ti ha fatto bere un afrodisiaco, non una bevanda energetica- concluse, con quella che alla riccia parve una nota di irritazione nella voce. Possibile che a Malfoy desse davvero fastidio che Ginny le avesse rifilato quella roba?

Un momento.

Ginny le aveva rifilato cosa?!

*

Draco Malfoy percorreva a grandi passi l'anticamera della Torre Ovest, osservando di tanto in tanto il calderone bollire a fuoco lento, un turbine di pensieri che passavano per la sua mente a velocità supersonica. Era così immerso nel proprio mondo personale che non si accorse del bicchiere lasciato a terra (probabilmente) dalla Granger: lo pestò con violenza, mandandolo in frantumi.

-Ma che cazz...- imprecò il ragazzo, osservando il pavimento costellato di tanti piccoli pezzettini trasparenti e taglienti. Mormorò sommessamente "Reparo" agitando la bacchetta e il bicchiere tornò al suo stato iniziale, dopodichè lo prese da terra, posandolo invece sul tavolo. Non era il caso che qualcuno rischiasse di rimetterci un piede. Aveva appena poggiato l'oggetto che un rumore proveniente dalla camera da letto, qualcosa del tipo "Malfoy" lo allarmò: che la Granger fosse stata svegliata dal frantumarsi del bicchiere? Stupito, riconobbe dentro di sè un sentimento molto strano che sembrava pericolosamente simile ad un senso di colpa per aver svegliato la ragazza.

Scrollò la testa e andò a controllare, inutile fasciarsi la testa prima di romperla.

Ma lei era proprio sveglia, e a quanto pare decisamente allarmata. Stava seduta sul letto, con le coperte tirate in modo da coprirle il corpo, i capelli scarmigliati di chi non ha avuto proprio una bella nottata, gli occhi sgranati che davano un senso di preoccupazione molto profondo, la testa che scattava da una parte all'altra.

-Ah, sei sveglia- osservò, facendo capolino dalla porta con la testa -Sono stato io a svegliarti? Mi sa di sì, scusa ma qualcuno ha lasciato un bicchiere per terra di là, io non l'avevo notato quindi ci sono passato sopra e l'ho rotto- spiegò, allegando come messaggio subliminale che se non era stato lui a mettere lì quel bicchiere, allora la responsabilità poteva essere di una sola altra persona, cioè lei.

-Fortuna che avevo le scarpe, o a quest'ora sarei in Infermeria con un piede in meno- concluse, con una leggera nota accusatoria nella voce, anche se in realtà la sua voleva essere semplicemente una battuta.

Lei arrossì ma non disse nulla, così lui entrò e andò a sedersi sulla poltrona di fronte al letto.

-Allora, come ti senti?- chiese, sinceramente interessato, immaginando che la ragazza fosse molto spossata dopo gli avvenimenti della sera precedente.

-Perchè?- chiese lei, scrutandolo con sguardo inquisitore.

Il biondo scrollò le spalle, distogliendo lo sguardo.

-Così, tanto per sapere-

-Draco Malfoy non chiede mai qualcosa così, tanto per sapere-

-Già, comunque, sei scossa?- chiese nuovamente lui, sviando il discorso. Non aveva nessuna intenzione di mettersi a discutere sul perchè a lui interessasse la salute fisica e mentale della Granger, si faceva già abbastanza complessi da solo senza bisogno che lei ci aggiungesse il carico da cento.

Notò lo sguardo confuso della ragazza, e interpretandolo come imbarazzo e vergogna continuò imperterrito:

-Tranquilla va bene? Davvero, sono cose che capitano e poi quei due sono stati davvero dei coglioni a rifilarti quella robaccia, quando li vedo gliene dico quattro, però sul serio, tu non farti troppi problemi, facciamo finta che non sia mai successo e...-

-Draco!-

Quel grido lo bloccò improvvisamente. Rimase lì, con la bocca semi aperta, ancora in procinto di continuare il suo discorso. Non capiva perchè lei lo avesse fermato, ma non gli importava più di tanto, avrebbe continuato a parlare per sempre se così facendo lei lo avesse chiamato ancora in quel modo; aveva un modo di pronunciarlo tutto suo, o forse era solo lui che si immaginava le cose, fattostà che le poche volte che la ragazza si azzardava ad usare il suo nome il cuore gli si fermava per un istante. Facendolo sentire non solo estremamente confuso, ma anche estremamente coglione.

-Di cosa diavolo stai parlando?-

Rimase spiazzato per un attimo: la Granger viveva ancora nella beata ignoranza di ciò che aveva fatto la sera precedente, leggeva nei suoi occhi la confusione riguardo al discorso tranquillizzante (si fa per dire) del ragazzo. Quindi toccava a lui l'ingrato compito di raccontare tutto l'accaduto. Fantastico.

-Tu, ehm, non ricordi niente di ieri sera?- chiese cauto, con un ultimo barlume di speranza.

-In effetti no. Oddio, abbiamo lavorato alla pozione?! Ti prego, non dirmi che abbiamo saltato perchè...-

-La pozione sta a posto, non ti preoccupare- rispose lui, sconfitto.

-E allora cos'è che dovrei ricordare?-

La fissò per un attimo. Che fare? Il suo istinto gli diceva di mentire, dirle che non era successo niente e che l'aveva frainteso, per tenerla lontano dalla consapevolezza del suo atteggiamento e soprattutto di quello della sua migliore amica, ma il suo cervello sapeva che doveva dirle la verità e lui non era mai stato un tipo impulsivo, ma bensì un freddo calcolatore. Il suo cervello era il suo miglior amico.

-Mh, l'ultima cosa che ricordi di ieri qual è?-

La ragazza ci pensò un attimo -Credo...credo di essere andata a Grifondoro per salutare Ginny, ma stava organizzando una specie di festino. Abbiamo chiacchierato un pochino, poi mi ha offerto una cosa da bere, ci siamo salutate e... basta-

-Ehm ok, allora, beh, tieniti forte...- cominciò nervoso, e il suo subconscio si stupì di questo nervosismo. I freddi calcolatori non si innervosiscono. -Ecco, quando sono tornato in camera stavi lavorando alla pozione da sola, ed eri tutta su di giri, sembrava che ti fossi presa dieci caffè uno dopo l'altro-

Hermione si mosse nervosamente nel letto, evidentemente a disagio, peggiorando ancora di più la situazione.

-Beh, mi hai detto che avresti continuato da sola perchè la procedura di ieri sera era abbastanza semplice, così io sono venuto qui e tu sei rimasta di là almeno un'ora. Io però non riuscivo a dormire perchè tu eri così esaltata che facevi più casino di una mandria di bufali- commentò aspro il biondino, beccandosi un'occhiataccia dalla diretta interessata -Quando hai finito sei venuta da me e, beh...- si fermò, guardandosi intorno e cercando di eludere lo sguardo inquisitorio della ragazza, cominciava a sentirsi davvero in imbarazzo, il che era assurdo dato che l'unica a doversi sentire così era proprio lei.

-Continua- lo esortò la Granger.

-Mh, hai cominciato a dire cose strane, e ti comportavi in modo strano, eri tutta strana...-

-Che vuol dire "strana"?-

-Oh e vabbè, niente giri di parole. Mi hai detto che avevi voglia di divertirti e hai cominciato a baciarmi un po' ovunque, per poco non mi infilavi la mano..beh, lì. Questo è quanto- concluse, con un sospiro di sollievo. Forse non era stato molto delicato, ma almeno si era tolto un peso.

Osservò la mascella della ragazza scendere in caduta libera, gli occhi sgranarsi e i pugni stringere convulsamente le coperte attorno, come a cercare un appiglio.

-Dimmi che stai scherzando, ti prego- mormorò lei a denti stretti.

-Mi dispiace- rispose, sinceramente dispiaciuto, non doveva essere bello sapere di aver fatto la troia e non ricordare nulla al riguardo.

-Non è possibile, perchè mai avrei dovuto fare una cosa simile?-

Malfoy sapeva bene che la risposta più ovvia sarebbe stata "beh, forse perchè sono il ragazzo più sexy della scuola e attraggo terribilmente anche te" e probabilmente sarebbe stata quella che gli avrebbe dato il vecchio Draco, ma quello nuovo provava compassione nei confronti della ragazza, ingiustamente messa in mezzo da quei due coglioni di Zabini e della Weasley. Inoltre era consapevole del fatto che la Granger non si sarebbe mai e poi mai comportata in quel modo di sua spontanea volontà, se solo ci avesse provato da sobria probabilmente sarebbe sembrata goffa e impacciata perchè lei NON era una troia, nemmeno un po', non ne sarebbe stata capace.

-Afrodisiaco- rispose con voce incolore -La rossa Weasley ieri sera ti ha fatto bere un afrodisiaco, non una bevanda energetica- concluse con irritazione. Solo Salazar sapeva quanto gli dava fastidio questa situazione, non sopportava che la Granger fosse stata vittima di una tale meschinità, nessuno poteva permettersi di imbrogliare in modo così vigliacco la sua Mezzosangue.

Un momento.

La CHE COSA Mezzosangue?!

*

Si era congedato dalla Granger poco dopo averle finito di raccontare l'accaduto, immaginando che desiderasse i suoi spazi dopo una simile rivelazione. Beh, in realtà non se ne era andato solo per quello, pensare che Draco Malfoy potesse agire solo nell'interesse di qualcun'altro era ancora troppo assurdo da pensare, va bene che il vecchio Draco era morto e uno nuovo era risorto ma alcuni comportamenti di base stazionavano ancora e probabilmente non se ne sarebbero mai andati. Per quanto il suo primo pensiero fosse stato proprio quello di lasciare la ragazza un po' da sola per darle il trempo di rielaborare il tutto e decidere come reagire, il secondo era stato quello di allontanarsi da lei per schiarirsi le idee. La sua presenza lo confondeva e gli impediva di pensare in modo lucido e oggettivo alla loro situazione, ovvero alla sua nei confronti di lei. Ma, per quanto il gesto non fosse dettato solo dall'interesse per lei, il fatto che il suo primo pensiero fosse stato per la mora e non per sè stesso era già un grande passo avanti, anche se lui ovviamente non se ne rendeva proprio conto dato che gli veniva tutto decisamente (troppo) spontaneo.

Il ritratto che sorvegliava la Sala Comune di Serpeverde si aprì alle sue parole, dandogli libero acesso. Il biondo scattò all'interno e si guardò intorno con impazienza, cercando una testa mora da lui ben conosciuta ma che, a quanto pare, quel giorno non era sul divano come al solito. Cosa poteva essere successo di tanto importante per spingere Blaise ad abbandonare il suo fidato divano?

-Daphne- chiamò Malfoy, vedendo una conosciuta biondina uscire dal dormitorio femminile -Sai dov'è Blaise?-

-immagino che sia a lezione no?- rispose lei -Perchè?-

Draco si diede del coglione. Con tutta la storia della pozione, la camera nuova, la Granger e quant'altro stava perdendo velocemente il senso del tempo. Pensandoci, non era nemmeno sicuro di che giorno fosse.

-E tu perchè sei qui?- chiese poi, dato che Daphne non dava cenno di volersi muovere.

-Ehm, non mi sentivo un granchè e poi oggi avevamo doppia Trasfigurazione ed Erbologia, sai quanto odio queste due materie- spiegò lei sbuffando.

Draco annuì, dopodichè le fece un cenno di saluto e uscì frettolosamente dalla Sala Comune. Raggiunse l'ingresso della Sala Grande e guardando l'orologio che sovrastava gli studenti nell'anticamera si rese conto che mancavano sì e no dieci minuti alla fine delle lezioni e, di conseguenza al pranzo. Così si appoggiò ad una delle tante colonne che lo circondavano, deciso ad aspettare lì l'amico per affrontarlo.

*

Hermione percorreva la camera sulla Torre Ovest a lunghi passi, gli occhi per terra e l'aria corrucciata.

Malfoy si era congedato poco dopo averle finito di raccontare gli avvenimenti della sera precedente; forse, in un impeto di sensibilità e cavalleria, l'aveva lasciata sola per permetterle di ricomporsi al meglio e non dover subire l'imbarazzo della situazione. Nah, più probabilmente stava andando da Zabini a raccontargli le interessanti novità; chissà quanto se l'era goduta quando lei gli si era appiccicata addosso.

La mora rabbrividì di vergogna.

Non riusciva a credere che fosse successa una cosa simile, e il fatto di non ricordare alcun particolare della serata era ancor più snervante.

Ovviamente non si era bevuta le parole del biondino come fossero oro colato: insomma, la sua migliore amica non le avrebbe mai rifilato un afrodisiaco fingendo che fosse una bevanda energetica, giusto? A che pro? Renderla disinibita per una volta nella sua vita? Ma insomma, quelli erano fatti suoi, era la sua vita privata, nessuno aveva il diritto di interferire, neanche la rossa Weasley.

Quest'ultima bussò proprio in quel momento alla porta, distogliendo Hermione dalle sue macchinazioni.

-Ciao tesoro!- esclamò, baciando l'amica su entrambe le guancie e osservando con interesse il calderone che bolliva sul fuoco -Volevi vedermi?-

-Già-

-Devi parlarmi?-

-Già-

-E non potremmo farlo mentre andiamo in Sala Grande? Sai, è ora di pranzo-

Hermione la zittì con un'occhiataccia.

-Ginny...-

-Sì tesoro-

-E' successa una cosa- cominciò la mora lentamente, studiando le reazioni dell'amica alle sue parole -Ieri sera- continuò, pensando di aver visto passare un lampo di gioia negli occhi della rossa.

-Ah sì?- rispose comunque lei, sinceramente interessata.

-Sì, una cosa molto strana-

-Racconta!-

Hermione sospirò.

-Senti Ginny, se sei davvero mia amica smettila di fingere e dimmi la verità- attaccò con voce tagliente.

Ginny la guardò un attimo spaesata, concedendosi qualche secondo per decidere se continuare a far finta di niente o sputare il rospo. Dopodichè abbassò lo sguardo, arrossendo vistosamente, e sospirò.

-Ieri sera ti ho fatto bere un afrodisiaco- ammise a voce bassa, senza incrociare gli occhi della mora, che rimase interdetta a quelle parole. Sapeva che Malfoy aveva detto la verità in fondo, ma aveva tentato di convincere se stessa del contrario, sbagliando. Sentire quelle parole uscire dalla bocca della sua migliore amica la lasciarono di stucco. La collera crebbe dentro di lei.

-GINEVRA WEASLEY! Come cazzo ti è venuto in mente di farmi bere un fottutissimo afrodisiaco?-

-Senti Herm, lo so che sei arrabbiata ma pensaci un attimo, io l'ho fatto solo per il tuo bene...-

-PER IL MIO BENE?!-

-Sì tesoro, per il tuo bene! Vedevo che eri attratta da Malfoy ma non avevi il coraggio di lasciarti andare, così ho pensato di darti una mano e Blaise era d'accordo con me-

-Blaise?-

-Zabini-

-Cioè, spiegami, tu e Zabini vi siete messi d'accordo per farmi andare a letto con Malfoy?-

-Beh...-

*FLASHBACK*

Ginny stava percorrendo frettolosamente i corridoi del Castello, alla ricerca di una persona. Persona che però sembrava svanita nel nulla. Sperò di non doversi spingere fino ai sotterranei pur di trovarla, odiava quella parte del Castello.

Sbucò nell'anticamera della Sala Grande e si guardò attorno. Niente.

Sbuffando uscì e si diresse verso il Lago, l'unico luogo che ancora non aveva controllato. Forse il ragazzo aveva approfittato del bel tempo per fare i compiti all'aperto, benchè non sembrasse un amante del sole.

Nonostante questo, la rossa fece Bingo. Lui era lì, con la schiena poggiata ad un salice, circondato da una marea di libri che non sembrava aver intenzione di aprire, lo sguardo perso nel vuoto. Ogni tanto si ridestava e rideva alle battute dei compagni che gli stavano attorno, per poi tornare a vagare in un mondo tutto suo. Ginny lo osservò da lontano per qualche minuto: avrebbe dato qualunque cosa per conoscere i pensieri del moro.

Dopo un po' scrollò la testa e si diresse verso di lui, attirando sguardi straniti da parte dei Serpeverde accanto a lui.

Arrivata a destinazione, rimase in piedi accanto al moro, che non diede segno di essersi accorto della sua presenza.

Finse un colpo di tosse (-Ehm ehm-) ma niente. Il ragazzo continuava a fissare il Lago, apparentemente perso nei propri pensieri.

-Ehm ehm- tossì ancora, in modo più forzato, cominciando a stufarsi.

-Hai bisogno di una medicina Weasley?- commentò all'ora lui, scatenando risatine divertite da parte delle altre serpi.

Ginny arrossì ma non si scompose -No Zabini, ho bisogno di parlarti-

-Credo che tu mi abbia scambiato per Madama Chips, evidentemente stai messa peggio di quanto sembri-

-NON SONO MALATA ZABINI. ALZA LE CHIAPPE, SUBITO!-

Queste parole scossero finalmente il moro, che si girò a squadrarla, leggermente sorpreso.

-Abbassa i toni rossa, non stai parlando con uno dei tuoi stupidi amichetti- rispose aspro. Tuttavia si alzò e si allontanò dal salice. Ginny lo seguì con aria di vittoria: amichetto stupido o no, si era comunque alzato e tanto bastava.

-Facciamo in fretta, vorrei evitare di farmi vedere con te. Cosa vuoi?- chiese Zabini con fare sprezzante, guardandola come si guarda uno scarafaggio.

Ovviamente le sue parole ferirono non poco la rossa, ma lo nascose abilmente, mantenendo il suo atteggiamento distaccato e altezzoso.

-La cosa è reciproca Zabini, non credere che mi faccia piacere la tua compagnia, perciò smettila di atteggiarti come se fossi il re di Hogwarts se vuoi avere ancora accesso alle informazioni più riservate della scuola. Ascoltami e non ribattere- cominciò, bugiarda come poche. Merlino solo sapeva quanto si beava della visione del moro, lì davanti a lei, statuario e figo come non mai. Fosse stato per lei avrebbe passato il resto della propria vita a fissare quegli occhi così profondi e misteriosi, ma fortunatamente Molly le aveva fatto anche un minimo di buon senso, perciò scrollò impercettibilmente la testa, allontanando i pensieri molesti.

-Ho bisogno del tuo aiuto. Non ti chiederei una mano se non fosse strettamente necessario-

-Di che si tratta?- chiese il moro curioso.

-Malfoy ed Hermione-

Blaise sgranò gli occhi.

-Potresti essere un po' più precisa?-

-Non dirmi che non hai notato che trai quei due c'è qualcosa. Ti pensavo un po' più intelligente- commentò la rossa scettica.

Il moro la studiò per qualche secondo, inespressivo. Dopidichè scrollò le spalle.

-E se anche fosse? La tua amichetta è una suora fatta e finita, non concluderebbero mai niente- rispose con un ghigno sprezzante.

-Hermione non è una suora, ha solo bisogno di una...spintarella nella giusta direzione. Ed è qui che entri in gioco tu-

Zabini cominciò a sembrare decisamente interessato, del resto Ginny non lo aveva scelto per caso. Sapeva benissimo che avrebbe scatenato la sua curiosità.

-Una spintarella?-

-Già, una spintarella rossa e rosa-

La consapevolezza si accese negli occhi della serpe, che brillarono maliziosamente.

-Non dirmi che vuoi che te ne procuri un po'-

-Proprio così Zabini. Domani ci sarà il primo festino dell'anno a Grifondoro e sono sicura che in un modo o nell'altro riuscirò a farglielo bere. Ci riesci entro domani?-

Il moro rise di cuore.

-Certo che ci riesco, stai parlando con Blaise Zabini-

-Magnifico. Mettiti all'opera, mi serve il prima possibile-

Detto questo Ginny gli fece un cennò di congedo, girò i tacchi e si allontanò verso il Castello, girandosi a metà strada per accorgersi che il moro continuava a fissarla. Uno sguardo di trionfo si accese sul della rossa.

*FINE FLASHBACK*

-Ecco, è andata più o meno così-

Hermione si prese la testa tra le mani, incredula. Non solo Ginny l'aveva imbrogliata, ma aveva anche coinvolto il migliore amico di Malfoy, facendole fare una figura di merda grande quanto una casa. Con che coraggio d'ora in poi sarebbe andata in giro per il Castello? Probabilmente tutti i Serpeverde erano stati informati della cosa e non vedevano l'ora di sfotterla davanti a tutta la scuola.

-Dai Herm, non farne un caso di stato! Il fine giustifica i mezzi no? Non sei contenta, finalmente tu e Malfoy avete concluso, devi raccontarmi ogni...-

La riccia alzò un dito, zittendo l'amica.

-Ginny- cominciò, con una rabbia cieca che le montava dentro -Primo, io e Malfoy non abbiamo concluso proprio niente perchè, grazie a Merlino, ha avuto il buon senso di rifiutare le mie avance dato che ero sotto l'effetto di un afrodisiaco-

La rossa sgranò gli occhi incredula.

-Secondo, il fine non giustifica affatto i mezzi in questo caso, e sai perchè? Perchè quando comincia a piacermi un ragazzo il mio primo obiettivo, a differenza tua, NON E' SCOPARMELO-

-Mi stai dando della troia?- chiese Ginny, indurendo lo sguardo.

-Sì, ti sto proprio dando della troia! Ora esci da questa camera e spera di non dovermi mai più vedere Ginny, perchè se penso al fatto che per colpa tua rischiavo di perdere la verginità senza poi ricordare nulla di come fossero andate le cose, mi viene un'insana voglia di ucciderti-

Lo sguardo di Ginny venne spezzato dalla consapevolezza di ciò che aveva fatto.

-Ma io non sapevo... io pensavo che tu e Ron...-

-No Ginny, TU NON PENSI AFFATTO. E ora- Hermione indicò la porta -FUORI!-

La rossa la guardò per un attimo con aria supplichevole, ma dato che Hermione non dava cenno di voler cambiare il proprio verdetto uscì a testa bassa dalla camera, lasciando la riccia da sola.

Lei intanto si stava dando della deficiente. Come aveva potuto dubitare del suo biondino?

Un momento.

Del CHE COSA biondino?

*

-Eccoti! Come mai hai saltato le lezioni?-

-Cazzi miei-

-Ok, ok, calma però eh-

Draco fulminò l'amico con uno sguardo. Quello fece per entrare nella Sala Grande, ma venne bloccato dalla presa ferrea del biondo.

-Voi due andate, vi raggiungiamo tra poco- disse Malfoy, rivolto a Daphne e Pansy, in un chiaro invito a farsi i cazzi loro. Le due ragazze lo guardarono male ma non se lo fecero ripetere due volte e si avviarono verso il tavolo delle serpi.

-Ei amico, qualcosa non va?- chiese confuso Blaise, mentre Draco lo spingeva di forza all'interno di un'aula vuota lì vicino. Il biondo chiuse la porta, insonorizzò la stanza con l'incantesimo Muffliato e si preparò ad affrontare l'amico.

-E me lo chiedi pure Blaise?- commentò aspro -Smettila di fare il coglione, come se non sapessi di cosa sto parlando-

-Davvero Drà, non ne ho idea-

Il biondo chiuse un attimo gli occhi, concedendosi del tempo per ordinare i pensieri. Certo che Blaise non ne aveva idea, era convinto che facendo bere l'afrodisiaco alla Granger gli avesse fatto un favore.

-Come cazzo ti è venuto in mente di dare dell'afrodisiaco alla Granger?-

Il moro aprì leggermente la bocca, ma rimase zitto, senza sapere bene cosa dire. Di certo non si aspettava una simile reazione.

-Non gliel'ho dato io- rispose poi, sulla difensiva -E' stata la Weasley, era sua l'idea-

-So benissimo che è stata lei a darglielo, ma qualcuno doveva procurarglielo e sono sicuro che dietro ci sia tu-

Il moro scrollò le spalle.

-E allora, qual è il tuo problema, pensavo che ti volessi scopare la Granger-

-Infatti-

-Beh, ti ho semplicemente dato una mano, dovresti ringraziarmi. Allora, dimmi, com'è stato?- chiese curioso Blaise, con sguardo malizioso -Voglio tutti i dettagli della vostra focosa performance-

Draco gli mollò un cazzotto.

-Ma sei scemo? Che cazzo fai?-

-SEI UN COGLIONE- gridò Malfoy, incazzato nero -La focosa performance te la ficco su per il culo-

-Non dirmi che non avete concluso niente-

-Certo che non abbiamo concluso niente, pezzo di cretino! Tu lo sai che la Granger è vergine? Ti rendi conto di che cosa avrebbe significato se io ieri me la fossi scopata tranquillamente, fregandomene del fatto che fosse sotto l'effetto di un afrodisiaco?-

Blaise lo osservò sconcertato.

-Sicuramente non è il modo migliore di affrontare la prima volta, ma sarebbe stata sicuramente epica, non vedo cosa te ne debba fregare a te-

-Certo che me ne frega cazzo!-

Il moro lo studiò un attimo, mentre l'amico percorreva a grandi passi l'aula in cui erano rinchiusi.

-Drà, non dirmi che ti sei innamorato della Mezzosangue-

Il biondo si voltò di scatto verso di lui, gli occhi sgranati e la mascella in caduta libera.

-Come scusa?-

-Ma certo, ora tutto si spiega!-

-No no, che cazzo dici, cosa si spiega?-

-La tua reazione, il fatto che tu ieri abbia preferito rinunciare a quella che sarebbe stata senza dubbio una scopata epica pur di non violare la Mezzosangue...-

Blaise si guardò attorno, sorpreso e incredulo.

-Senti Blaise, sapevo che eri un cretino ma non pensavo fino a questo punto. Il fatto che non mi sia scopato la Granger non comporta che sia innamorato di lei, è chiaro? Stavo per farmela, solo che poi ho pensato a come si sarebbe sentita scoprendo di aver perso la verginità in questo modo e mi è dispiaciuto, non è una cosa anormale, ho un cuore anche io-

-Non è una cosa anormale? Drà, io ti conosco da quando siamo nati e posso affermare con sicurezza che a te, di come si sarebbero sentite le tue compagne di letto dopo aver fatto faville, non te ne è mai fregato un cazzo. Non ne hai sverginate mica poche sai?-

-Ma erano tutte consenzienti-

Blaise alzò un sopracciglio, ghignando.

-Ah si? Devo forse ricordarti Harper McCall e Alison Dubois? Entrambe sotto l'effetto di un filtro d'amore che io ho rifilato loro per farti uno scherzo. E quando l'hai saputo, non hai reagito così amico. Ti sei fatto una grassa risata pensando a come ci sarebbero rimaste sapendo che si sarebbero ricordate poco e niente della loro prima volta-

Draco evitò lo sguardo dell'amico, fissandolo sulle proprie scarpe.

-Si beh, e allora? Ero giovane e stupido-

-E' stato l'anno scorso Drà-

Il biondo ignorò il commento di Blaise e continuò: -Senti, non pensi che se ieri mi fossi fatto la Granger non ne sarei uscito pienamente soddisfatto?-

-E perchè mai scusa?-

-Beh, perchè io voglio che sia lei a desiderarmi, nel pieno delle proprie facoltà, non sotto l'effetto di un afrodisiaco! Mi sentirò appagato solo quando verrà da me strisciando e implorandomi di farla mia- concluse con un ghigno che mal celava le sue vere intenzioni. Difatti si stava aggrappando all'ultima scusa che aveva per giustificare il suo comportamento della sera precedente senza ammettere che probabilmente aveva ragione Blaise.

L'amico infatti non se la bevve di certo, ma per il bene del biondo fece finta di niente e lo assecondò.

-Effettivamente hai ragione, non ci avevo pensato. Pazienza amico, sono sicuro che non mancheranno le occasioni per rimediare-

-Già. Non provare mai più a fare una cosa del genere-

-Scusa Drà, prometto che non aiuterò mai più la Weasley in uno dei suoi piani malefici- rispose ridacchiando il moro -A proposito della Weasley, ma lo sai che è proprio un bocconcino invitante? Ci hai mai fatto caso?-

-Per Salazar, certo che no! Traditori del proprio sangue come lei devono starmi lontani-

-Meglio traditori del proprio sangue che mezzosangue- commentò Blaise con indifferenza, beccandosi un'occhiataccia da Draco -Comunque- continuò -E' davvero un bell'esemplare, mi pento di non essermene accorto prima. Non solo ha un corpo da sballo, ma in lei c'è un qualcosa che mi attrae terribilmente, non so...forse il suo modo di fare, o il fatto che è una delle poche ragazze ad essere uno schianto e intelligente allo stesso tempo...-

*FLASHBACK*

Il moro poggiò la schiena al salice che lo sovrastava, poggiò i libri attorno a sè senza avere la minima intenzione di aprirli.

-Posso sapere di chi è stata la geniale idea di venire a studiare al Lago?- chiese con voce strascicata.

-Che problema c'è Blaise? Il sole non si faceva vedere da settimane, mi sembra normale approfittarne- rispose Daphne.

-Non mi piace il sole-

-Cos'è, sei una serpe troppo gelida per apprezzare il suo calore?- lo stuzzicò Pansy ridacchiando e stendendosi a pancia in giù.

In risposta il moro alzò le spalle e sbadigliò. La verità era che il sole gli metteva terribilmente sonno, non sarebbe mai riuscito a studiare se sbadigliava ogni cinque secondi e le palpebre gli si facevano pesanti, ma fortunatamente era uno degli allievi più brillanti del suo corso, recuperare i compiti non sarebbe stato un probema.

Mentre Daphne, Pansy e Theodore cominciavano a ciarlare su questo e quell'altro avvenimento magico storico, Blaise si perse nel blu del Lago Nero, estraniandosi dal resto del mondo. Era una cosa che gli capitava spesso, quella di perdersi nei propri pensieri, allontanando tutto e tutti; nonostante sembrasse un tipo sempre pacato e controllato, la sua mente era l'esatto opposto, un turbine di pensieri, ricordi, colori che si succedevano velocemente, senza mai finire. Il suo cervello non faceva mai una sosta, costantemente al lavoro, anche nel sonno, il che gli procurava frequenti sogni bizzarri.

E l'ultimo comprendeva, non si sa bene perchè, Ginny Weasley. Non ricordava niente di quel sogno, se non il fatto che c'erano lui e lei. Perchè diamine aveva sognato quella lì? Forse Draco gli aveva attaccato la malattia che ormai l'aveva definitivamente colpito.

Da quando era stato costretto a lavorare con la Granger non lo si riconosceva più, pure le altre serpi ci avevano fatto caso anche se ovviamente in misura minore, dato che non avevano un legame stretto con il biondo. Lui invece era il suo migliore amico e aveva notato subito che qualcosa non andava: Draco era cambiato, in meglio a dirla tutta. Com'era possibile che questo cambiamento quasi radicale fosse dovuto proprio alla Mezzosangue? Sembrava incredibile, ma il principe delle serpi si era innamorato proprio della regina dei grifoni, anche se continuava a smentire con convinzione.

Ma Blaise non era stupido, lui aveva capito i sentimenti dell'amico ancor prima di lui.

Immerso nei propri pensieri, fu disturbato da un rumore molto simile ad un "ehm ehm" che, non si sa come, seppe subito provenire dalla rossa Weasley.

Un momento, perchè diamine l'aveva riconosciuta subito? Insomma, ancora faceva fatica a distinguere le voci di Pansy e Daphne, com'era possibile una cosa del genere? Ormai ne era quasi sicuro, Draco gli aveva attaccato la sua strana malattia pro-mezzosangue-e-traditori-del-loro-sangue.

Un altro "ehm ehm" lo distolse nuovamente dalle sue elucubrazioni; gli ricordò molto la professoressa Umbridge.

-Hai bisogno di una medicina Weasley?- commentò, scatenando risatine divertite da parte delle altre serpi.

-No Zabini, ho bisogno di parlarti-

Il moro si chiese cosa potessero avere in comune lui e la rossa per portarli ad avere una conversazione, ma non gli venne in mente proprio nulla. Un momento, forse c'era qualche nuovo gossip interessante, anche se normalmente era lui ad andare da lei per carpirle informazioni.

-Credo che tu mi abbia scambiato per Madama Chips, evidentemente stai messa peggio di quanto sembri- rimbeccò sprezzante.

-NON SONO MALATA ZABINI. ALZA LE CHIAPPE, SUBITO!-

Scosso non poco da quelle parole così poco rispettose, il moro si girò a squadrarla, leggermente sorpreso.

-Abbassa i toni rossa, non stai parlando con uno dei tuoi stupidi amichetti- rispose aspro. Tuttavia si alzò e si allontanò dal salice, sapendo che la Weasley l'avrebbe seguito senza batter ciglio.

-Facciamo in fretta, vorrei evitare di farmi vedere con te. Cosa vuoi?-

Provò a fissarla con astio, ma la ragazza era davvero troppo gnocca per ispirare anche solo un po' di antipatia, perciò si fece forza e immaginò che al suo posto ci fosse un enorme scarafaggio nero. Il trucco funzionò alla perfezione, perchè gli parve di distinguere sul volto della Weasley un lampo di sofferenza, rimpiazzato subito dopo da un'espressione altezzosa e sprezzante. Il moro si sorprese di essere dispiaciuto per essere stato la causa di quella sofferenza.

-La cosa è reciproca Zabini, non credere che mi faccia piacere la tua compagnia, perciò smettila di atteggiarti come se fossi il re di Hogwarts se vuoi avere ancora accesso alle informazioni più riservate della scuola. Ascoltami e non ribattere- cominciò lei, irritando non poco il ragazzo. Come si permetteva? A TUTTI faceva piacere la sua compagnia, e non sarebbe stata certo una sudicia traditrice del proprio sangue a smentire il fatto. E poi lui non si atteggiava.

-Ho bisogno del tuo aiuto, non te lo chiederei se non fosse strettamente necessario-

-Di che si tratta?- chiese comunque, perchè la curiosità era troppo forte per essere messa da parte.

-Malfoy ed Hermione-

Blaise sgranò gli occhi, trattenendo a stento una risata.

-Potresti essere un po' più precisa?-

-Non dirmi che non hai notato che trai quei due c'è qualcosa. Ti pensavo un po' più intelligente- commentò la rossa scettica.

Il moro la studiò per qualche secondo, inespressivo. Dopidichè scrollò le spalle. A quanto pare non era l'unico ad essersi accorto della cosa.

-E se anche fosse? La tua amichetta è una suora fatta e finita, non concluderebbero mai niente- rispose con un ghigno sprezzante, cercando di sviare l'attenzione dal suo migliore amico. Per quanto fosse cambiato sapeva bene che non avrebbe comunque sopportato di essere considerato un melenso romantico innamorato dalla Weasley, insomma, doveva comunque mantenere una certa dignità.

-Hermione non è una suora, ha solo bisogno di una...spintarella nella giusta direzione. Ed è qui che entri in gioco tu-

Zabini cominciò ad essere molto interessato. Che cosa stava tramando la rossa?

-Una spintarella?-

-Già, una spintarella rossa e rosa-

La consapevolezza si accese nella mente della serpe, aprendo un sorrisetto malizioso sul suo volto.

-Non dirmi che vuoi che te ne procuri un po'-

-Proprio così Zabini. Domani ci sarà il primo festino dell'anno a Grifondoro e sono sicura che in un modo o nell'altro riuscirò a farglielo bere. Ci riesci entro domani?-

Il moro rise di cuore, come raramente gli capitava.

-Certo che ci riesco, stai parlando con Blaise Zabini-

-Magnifico. Mettiti all'opera, mi serve il prima possibile-

Detto questo la ragazza gli fece un cennò di congedo e girò i tacchi.

Blaise s'incantò a fissarla mentre si allontanava verso il Castello; dio quanto era bella, aveva un portamento talmente elegante da far invidia alle ragazze di Serpeverde, sempre attente a mantenere un atteggiamento da regine di ghiaccio. Lei invece non aveva bisogno di attenzione, era già di per sè una regina, in modo del tutto spontaneo. Quando lei si girò nuovamente verso di lui, beccandolo a fissarla, un sorriso si accese sul suo volto, un misto di malizia, felicità e stupore che scosse il moro dai propri pensieri; sgranò gli occhi, girò anche lui i tacchi e tornò dai suoi amici, dandosi continuamente del coglione per essersi fatto beccare come un quattordicenne sfigato.

*FINE FLASHBACK*

-Chi è che si sta innamorando di chi?- commentò il biondo con una risatina sprezzante, Blaise sembrava già completamente cotto e veniva a fare la predica a lui.

-Innamorato io? Di quella? Ma figurati- rispose il moro, nascondendosi dietro una risata di scherno -Ma stai sicuro che me la faccio-

*

I due si scontrarono violentemente, rischiando di cadere a terra.

-Granger, guarda dove vai-

-Vale lo stesso per te, Malfoy-

-Peccato che sia la seconda volta che mi vieni addosso. Comincio a sospettare che tu lo faccia di proposito. Capisco di essere attraente in modo a dir poco esagerato, ma non c'è bisogno di questi mezzucci, davvero-

-Seconda volta? Ma di che diamine stai parlando?-

-Non ti ricordi? Ci siamo scontrati il primo giorno, nel corridoio che porta alla Guferia-

Hermione rimase un attimo interdetta, con lo sguardo perso nel vuoto. Draco Malfoy si ricordava di quel giorno? E anche in modo dettagliato. La cosa le parve alquano strana, considerato che perfino lei aveva rimosso quell'avvenimento dalla propria memoria.

-Già, uhm, comunque non lo faccio di proposito- ribattè piccata -Senti, dovrei parlarti- continuò poi, guardandosi attorno con prudenza. Non aveva alcuna intenzione di farsi beccare ad avere una conversazione del genere con Malfoy. Il ragazzo parve leggerle nella mente, indicò un'aula vuota a pochi metri di distanza e la raggiunse velocemente. I due insonorizzarono la stanza, dopodichè il biondo si poggiò ad un banco.

-Ebbene?- chiese inespressivo, incrociando le braccia al petto. Sperava di sembrare distaccato e disinteressato, anche se in realtà non lo era affatto.

-Allora, ehm, vediamo...-

-A parole tue Granger-

-Se ti stai zitto è meglio, fidati- rispose aspra la riccia. Già aveva i pensieri ingarbugliati, se ci si metteva pure lui con la sua impazienza non avrebbero concluso niente di niente.

-Quindi...-cominciò titubante -Volevoringraziartipernonessertiapprofittatodimeieriseraeassicurarticheintuttelemieazioninonceranulladivolutopercionientefilmgraziecomunqueahevolevoanchesapereperchènontiseiapprofittatodime-

Draco la guardò con aria confusa -Scusa, potresti ripetere?-

Lei sospirò -Uhm, allora, innanzitutto volevo ringraziarti per non aver approfittato della situazione ieri sera, sei stato molto, ehm, gentile, sì- cominciò ad arrossire, perciò vagò con lo sguardo lontano da quello del biondo -Volevo però sottolineare il fatto che in ogni mia azione non c'era nulla di voluto, sono sempre stata sotto l'effetto dell'afrodisiaco e non sono mai stata cosciente di ciò che stavo facendo-

-Non c'era bisogno di sottolinerarlo Granger, ne ero pienamente consapevole-

-Ho preferito rimarcare comunque la cosa, non si sa mai-

Il biondo annuì.

-Ok, messaggio ricevuto. Se non c'è altro, io me ne andrei- disse, cominciando ad avviarsi verso la porta.

-Ehm no, veramente ci sarebbe un'altra cosa...- lo interruppe lei, facendosi piccola piccola.

-Dimmi-

-Ero curiosa di sapere, ehm, come mai non hai approfittato della situazione ieri- Hermione fissò lo sguardo sulle proprie scarpe, il volto in fiamme -Sinceramente però, cioè, non preoccuparti se il motivo per cui non l'hai fatto potrebbe offendermi, voglio la verità-

Il biondo la guardò con interesse e cominciò ad avvicinarsi.

-Non ti seguo, che motivo potrei aver avuto che ti potrebbe offendere?- chiese, sinceramente confuso.

Hermione lo fulminò per un attimo con lo sguardo, per poi tornare sulle proprie interessantissime scarpe.

-Come se non capissi di cosa sto parlando, ma la verità è che vuoi sentirlo da me vero? Così ti diverti un po'- lo accusò -Ce ne sono tanti, ad esempio perchè sono una mezzosangue e sappiamo benissimo entrambi che la cosa ti fa ribrezzo, oppure perchè mi trovi dannatamente brutta, o magari perchè...-

-Ferma ferma ferma- la bloccò Draco -Granger, non mi sono passate neanche lontanamente per la testa queste cose-

Ed era vero. Il che lo stupiva non poco, perchè fino a poco tempo prima quelle sarebbero state proprio le ragioni che lo avrebbero spinto a rifiutare le avance della riccia. Ma il nuovo Draco la pensava diversamente e sapere che lei continuava a vederlo come prima lo colpiva nel profondo, perchè lui stava cambiando e ormai non poteva più negarlo a se stesso. Il fatto stesso che non avesse pensato quelle cose di lei ne era la prova concreta.

-Devi credermi, non ci avrei mai pensato se non fossi stata tu a dirmele- continuò con convinzione, tentando di attirare lo sguardo della ragazza che, però, continuava a sfuggirgli -Se proprio lo vuoi sapere, ieri stavo quasi per approfittarne. Puoi forse biasimarmi? Mi sei letteralmente saltata addosso, ed entrambi sappiamo bene che non aspettavo altro- ammise con imbarazzo, riferendosi al modo in cui aveva tentato di abbordarla il pomeriggio precedente.

-E cosa ti ha fermato?-

-Mh, ecco, beh...ti ho chiesto se eri vergine-

Hermione sgranò gli occhi e, se possibile, divenne ancora più rossa, sapendo benissimo quale fosse stata la sua riposta.

-Oh Merlino...- imprecò con voce bassa e sconsolata, dopodichè lo guardò con aria scettica -Continuo a non capire cosa ti abbia fermato-

-Granger, devo ripeterlo? Ti ho chiesto sei sei vergine, e sai bene qual è la risposta-

-E allora? Non ti sei mai fatto ostacolare da quell'insignificante barriera, da quel che so- ribattè sprezzante lei.

-Senti, non volevo che sprecassi la tua prima volta così va bene? Probabilmente ne saresti uscita distrutta, consapevole di aver perso la verginità con ME e oltretutto senza neanche ricordarti bene la cosa, perciò ho preferito evitartelo, fine della storia- concluse piccato lui, era stufo di farsi ripetere che un tempo non avrebbe mai fatto storie per quel piccolo ostacolo chiamato verginità.

Hermione lo studiò un attimo, agganciando il proprio sguardo al suo. Cosa si celava dietro quei due occhi di ghiaccio?

-Perchè?- la domanda completa sarebbe stata "perchè ti sei preoccupato per me quando non l'hai mai fatto per nessuna? perchè hai rifiutato del buon sesso solo per preservare me da una brutta esperienza? perchè sembra che io ti stia a cuore, quando è chiaro che non è possibile?" ma tutte quelle parole non servivano, Draco capì perfettamente.

Perchè.

Non lo sapeva bene neanche lui perchè. Sapeva solo che quando aveva visto la Granger distrutta in infermeria, il suo unico pensiero era stato seguirla e accertarsi che stesse bene, nient'altro. Sapeva solo che quando si era reso conto di cosa avrebbe comportato andare a letto con lei, la paura che potesse soffrire l'aveva colpito di botto, spingendolo ad allontanarla. Aveva agito d'impulso.

Con un solo passo eliminò la distanza tra i due. Le spinse il mento in su con il tocco leggero della mano, agganciando il suo sguardo a quello di lei. Dio quanto lo stregavano quei due occhi dorati. Scese ad osservare la bocca della ragazza, dischiusa quel poco che bastava per far capire che era sinceramente sorpresa, confusa ed eccitata allo stesso tempo.

E senza farsi troppe domande sul perchè lo stesse facendo, il biondo si abbassò e incollò le proprie labbra alle sue. Del resto stava diventando un esperto nell'agire d'impulso.

*

Ebbene sì, quello che doveva essere un momento molto dolce e romantico si era trasformato in un qualcosa di molto imbarazzante.

Perchè Hermione aveva deciso di rovinare tutto.

Certo, era rimasta piacevolmente colpita dalle parole del biondo, dal fatto che ormai era evidente che a lui importasse qualcosa di lei, nonostante cercasse ancora di nasconderlo dietro palesi scuse. Insomma, era una gradita sorpresa.

Ma passare dal preoccuparsi l'uno dell'altra a baciarsi le sembrava un tantino avventato.

Perchè diamine Draco Malfoy l'aveva baciata?

La spiegazione più plausibile è che Ginny e Zabini avessero deciso di far bere anche a lui un po' di afrodisiaco, forse pensavano di compensare in questo modo.

Sì, sicuramente era quella la risposta a tutte le sue domande.

Perchè se così non fosse stato, avrebbe significato che lui era innamorato di lei. In fondo quand'è che baci una persona? Quando ne sei innamorato. Oppure quando ti eccita da morire, ma non sembrava quella la situazione,e inoltre il bacio non era stato affatto qualcosa di passionale, focoso e quant'altro come si sarebbe aspettata da un tipo come lui.

Era stato molto dolce, quasi timido, come se avesse paura di spingersi troppo oltre ma non avesse comunque la capacità (nè la volontà) di contrastare il proprio istinto.

Insomma, era stata una bella cosa. Una gran bella cosa.

Ma Draco Malfoy non era innamorato di lei, decisamente no. E se anche fosse stato la cosa non sarebbe stata fattibile, perchè lei non era affatto innamorata di lui?

Giusto?

Lei non provava niente per quel biondino altezzoso. Certo, ne era indiscutibilmente attratta, ma chi non lo sarebbe di fronte ad una bellezza simile. E certo, spesso si era ritrovata a pensare a lui, e non erano certo pensieri normali. E sì, quando la toccava le partivano dei brividi lungo tutta la schiena, e quando ci aveva provato con lei quel pomeriggio, la sua voce roca e provocante per poco non la faceva svenire. Ah,e ovviamente il bacio non le era piaciuto, di più.

Ma no, lei non provava proprio niente. Nada de nada.

Ed è per questo che, dopo essersi lasciata andare e aver ricambiato il bacio con ardore, si era di colpo bloccata, aveva balbettato qualcosa riguardo al fatto che avrebbe dovuto essere in un posto proprio in quel momento e se l'era svignata senza troppi complimenti, lasciando Malfoy solo e avvilito.

E nonostante una vocina interioriore le desse dell'emerita cretina, continuava a ripetersi che sì, aveva fatto la cosa giusta.

*

Si sentiva uno schifo.

Cosa cazzo gli era passato per la testa quando aveva deciso di baciare la mezzosangue?

Perchè, perchè, perchè.

Continuava a darsi dell'emerito cretino.

Non era possibile che avesse fatto una simile cazzata, era sicuramente un brutto sogno.

E tutte le barriere che aveva costruito faticosamente con anni e anni di esperienza? E tutte le maschere che aveva imparato ad indossare crescendo? BAM, buttate giù dall'istinto che gli aveva detto di baciarla. E Salazar solo sapeva quanto era che desiderava farlo.

Il bello è che se ne era reso conto solo dopo averlo fatto.

Mentre le loro bocche si univano e i loro copri si stringevano, si era reso conto che non aspettava altro, che erano giorni, macchè, secoli che non aspettava altro se non di poter assaggiare le labbra della Granger.

Era qualcosa di primitivo, di antico, di inspiegabile.

E questa cosa gli faceva decisamente paura.

Si sa, Draco Malfoy non è mai stato un tipo coraggioso.

Questo sentimento forte e incontrastabile che stava sviluppando nei confronti di quella ragazza andava represso all'istante, o se ne sarebbe pentito amaramente, ne era più che certo. Lui era abituato ad avere tutto sotto controllo e a programmare passo dopo passo la propria vita, le proprie azioni, il proprio futuro. Un sentimento così confuso e variabile come l'amore non era decisamente nei suoi programmi.

Amore?

Chi è che aveva parlato di amore, poi?

Lui non era affatto innamorato della Granger. Semplicemente lei lo attraeva molto più che qualsiasi altra ragazza a lui conosciuta, ma sono cose che capitano, gli opposti si attraggono e cazzate simili, molto probabilmente si sarebbe tutto concluso quando se la fosse portata a letto.

Anche se comunque, dopo l'uscita di scena della mezzosangue dal loro (fantastico) bacio, di certo portarsela a letto non sarebbe stato facile.

Forse doveva solo abbandonare l'idea, mettere a tacere i propri bollenti spiriti. A volte anche i più esperti devono arrendersi e ricorrere ai "metodi contraccettivi" o a quest'ora tutti i migliori Casanova del mondo sarebbero perdutamente innamorati di una qualche donna.

No, lui non era decisamente il tipo da amore.

Un sentimento così forte che ti porta a dipendere da un'altra persona, a pensare prima a lei che a te stesso, una cosa inaccettabile per Draco Malfoy.

Certo, in quei giorni gli era capitato spesso di preoccuparsi prima per lei che per se stesso e certo, frequentemente si era ritrovato a pensare a lei, e non erano certo pensieri normali. Ah, e il loro bacio l'aveva letteralmente mandato in estasi, benchè fosse durato così poco.

Ma no, lui non era affatto innamorato della Granger.

*

-Malfoy-

-Granger-

-Quello di oggi pomeriggio è stato uno sbaglio-

-Senza dubbio-

-Non si ripeterà più-

-Assolutamente-

-Facciamo come se non fosse mai successo nulla-

-Perchè, è successo qualcosa?-

-No, infatti-

-Magnifico, allora cominciamo a preparare la pozione-

-Splendido-

*

Quella sarebbe stata l'ultima notte con Malfoy.

Il giorno dopo la pozione sarebbe stata pronta e quei poveri studenti sarebbero stati salvi, se tutto fosse andato bene.

Tentò di sentirsi felice ed emozionata al pensiero, ma non ci riuscì.

Il suo sguardo volò per un attimo al ragazzo accanto a lei.

E quando ricambiò lo sguardo, le parve di leggere nei suoi occhi la sua stessa tristezza.

*

Quella sarebbe stata l'ultima notte con la Granger.

Il giorno dopo la pozione sarebbe stata pronta e quei tre sarebbero tornati alla vita di sempre.

Tentò di sentirsi felice e orgoglioso di se stesso al pensiero, ma non ci riuscì.

Il suo sguardo volò per un attimo alla ragazza accanto a lui.

E quando ricambiò lo sguardo, gli parve di leggere nei suoi occhi la sua stessa tristezza.



Eccoci qui ragassuoli, che ve ne pare? Già, siamo ormai agli sgoccioli.
Cosa ne pensate della reazione di Hermione nei confronti di Ginny, dite che è stata troppo cattiva? Boh, io penso che dopo una cosa del genere anche una persona educata come lei sbrocca >.<
Ci sono rimasta un po' male, il quinto capitolo ha ricevuto solo sette recensioni a fronte delle quindici del quarto e del terzo, non vi è piaciuto? :( e dire che è il mio preferito.

Come sempre recensioni, positive o negative che siano, sono sempre ben accette! Please, fatelo per me, spendete quei due minuti che vi servono per farmi sapere cosa ne pensate cwc
Un bacio, al prossimo (e ultimo) capitolo ^^

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: itsclodia