Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: YOLO_crazymofos    27/10/2013    1 recensioni
[...] “Davvero ci tenevi tanto a perderla con lui? Veramente lo volevi ... con lui?“ a quelle parole non riuscii a trattenere le lacrime che poco dopo cominciarono a rigarmi le guancie bollenti.
Un brivido mi percorse tutta la schiena causandomi un leggero tremolio che a Harry non sfuggì.
“RISPONDIMI! Era davvero quello che volevi?“ Cercai di alzare lo sguardo per incontrare il suo ma invano. Mi portai le mani al viso per coprirlo... Scossi la testa cercando di farli capire che il mio era un ‘no‘. Sentii le sue mani calde avvolgermi i polsi, cercando di togliere le mie dal viso. Non mi volevo far vedere in quelle condizioni. Avevo troppa vergogna. O paura. Della reazione che avrei avuto incontrando il suo sguardo. Restai con la testa bassa ma le stesse mani di prima riuscirono a farmela sollevare.
“E allora PERCHÉ?“ Riuscii a vedere due grandi occhi verdi farsi sembre più lucidi.
***
Lei: Vicky
Lui: Harry
Non l‘aveva mai considerata e mai lo avrebbe fatto ... o almeno così credeva. Bastò ritrovare il suo migliore amico per mandare all‘aria la loro storia.
TRAILER UFFICIALE: http://youtu.be/qcE3o9qWpOw
Genere: Fluff, Slice of life, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mi accompagnò a casa, ci lasciammo con un abbraccio che durò qualche minuto poi il rombo della moto si fece sentire in tutto il vicinato per poi allontanarsi sempre di più fino a scomparire, lasciando la via silenziosa.
Restai per un po’ seduta sulla soglia di casa prima di entrare.
Riuscivo a sentire i raggi del sole picchiarmi sulla testa, mi sentivo bene lì, seduta, avvolta dai miei pensieri e un sorriso enorme sulla faccia.
Solo il pensiero che Louis era tornato da me, o almeno, dove c’ero io, mi riusciva a suscitare un immensa felicità dentro.
Scoppiai in una leggera risatina ripensando a tutte le cazzate che aveva fatto prima che partisse per quattro anni. E un’altra sensazione di piacere mi attraversò il corpo.

I miei pensieri finirono per interrompersi quando, a mia sorpresa, la porta dietro di me si aprì celando un ragazzo con gli occhi chiari e un sorriso luminoso.
Ricambiai con uno sguardo abbastanza sorpresa.

“Non hai fame?” mi chiese Zac più pimpante del solito.

In quel momento un brontolio si fece sentire all’altezza del mio stomaco, annuii entrando in casa chiudendomi la porta alle spalle.
Una volta dentro, mi sbrigai ad andare in camera e lanciare lo zaino accanto al letto, poi sgattaiolai in bagno per lavarmi le mani.
Appena finito, mi avviai in cucina dove ad aspettarmi c’era un piatto di pasta.

Mi accomodai sulla sedia, afferrai la forchetta e cominciai a mandare giù qualche boccone.

“Come mai a casa così presto?” chiesi mentre mandavo giù un sorso d’acqua.

“Sean si è offerto per restare lui al mio posto! Hai visto chi c’era fuori da scuola?”

Un sorriso apparve sul volto di Zac mentre metteva in mostra uno sguardo compiaciuto.

“Tu lo sapevi! Perché non me lo hai detto subito?”

Scoppiò in una risata divertito dalla mia reazione. Senza rendermene conto avevo smesso di mangiare e mi ero alzata da tavola con gli occhi puntati in quelli di mio fratello.

“Volevo farti una sorpresa! Non sei contenta?”

mi chiese mantenendo sempre lo stesso sorriso che poco prima era apparso.

“Certo che sono contenta Zac! Come potrei non esserlo?” esclamai dirigendomi verso mio fratello per mettergli le braccia intorno al collo e stringerlo forte.

“Quindi sei stato tu ha chiamarlo?”

“Non proprio! Ieri mattina mi ha chiamato! Mi ha detto che tornava qui per un po’ di tempo. Voleva farti una sorpresa e quindi abbiamo deciso di non dirti niente!”

Aprii la bocca leggermente in segno di stupore. Un’altra risata lasciò le labbra di Zac e io gli tolsi le braccia dal collo ritornando al mio posto.


***



“Allora stasera si esce! Fantastico! Ah! Porta anche le tue amiche.” Capii che un sorriso apparve sul volto del ragazzo che stava dall’altra parte della linea. Una risata lasciò le mie labbra.

“Ciao Lou … Ti voglio bene …” dissi prima di schiacciare la cornetta rossa.

Appoggiai il cellulare sul comodino affianco al letto per poi dirigermi verso la scrivania illuminata. Acciuffai la cartella e ne estrassi il libro di latino, mi accomodai sulla sedia e cominciai a sfogliare le pagine alla ricerca di quella che avrei dovuto studiare.

Una volta trovata, feci scorrere lo sguardo sulle parole stampate cercando di concentrarmi e di capirci qualcosa. Ma non era facile, un sacco di pensieri mi attraversarono la testa mandandomi così in confusione.
Ringraziai il cielo quando il cellulare che poco prima avevo lasciato sul comodino, cominciò a vibrare rumorosamente facendomi sobbalzare.
Saltai giù dalla sedia rischiando di cadere a terra, saltellando arrivai al comodino e afferrando il cellulare, lessi il nome sullo schermo: Maty

“Ehi Vicky! Stasera si esce … non ci sono scuse!”
“Uhm … si, ma c’è anche un mio amico … Te lo devo far conoscere!”
“Ah si! Liz e Laura mi hanno parlato di un ragazzo … Louis mi pare che mi abbiano detto … giusto?”
“Si! È fantastico!”
“Da quello che mi hanno detto dovrebbe essere anche molto carino! O sbaglio?”
“Non sbagli Maty! - un sorriso apparve sulla mia faccia- Dai ci vediamo dopo!”
“Si a dopo!”

Chiusi la chiamata, e dopo pochi istanti mamma apparve sulla soglia della porta.

“Com’è andata a scuola?” mi chiese. Credo che mi stesse prendendo in giro!


***



Aprii la porta di casa e subito un vento leggero mi avvolse, sistemai il giubbotto di jeans cercando di coprire la scollatura della maglietta aderente che indossavo.
Salutai mamma prima di chiudere la porta alle mie spalle e cominciai a incamminarmi verso la piazza, dove ci saremmo dovuti incontrare.

Nonostante fossimo a metà primavera, faceva buio presto quindi avevo una vista abbastanza limitata delle cose che si trovavano intorno a me.
Qualche minuto più tardi, il cellulare che tenevo nella tasca dei jeans cominciò a vibrare senza emettere nessun suono.
Lo estrassi e risposi alla chiamata.

“Vicky, qua c’è un sacco di gente e non riusciamo a trovare Louis! È lì con te?”

“No ma dovrebbe essere lì in piazza! Quando arrivo lo chiamo … voi dove siete?”.

“Ehm … siamo davanti al bar!”

“Ok! Non muovetevi! Fra cinque minuti arrivo.”.
Involontariamente avevo smesso di camminare ed, essendo impegnata al cellulare, non mi accorsi che qualcosa, o meglio, QUALCUNO, era alle mie spalle.

Risistemai il cellulare nella tasca dei pantaloni lentamente, poi una voce proveniente da pochi centimetri da me si fece sentire.

“Chi era?” . Deglutii silenziosamente prima di rispondere. Non ero spaventata ma piuttosto sorpresa.
“Maty …”
Restai ferma nella stessa posizione precedente dando le spalle al ragazzo che aveva parlato.

Poi delle mani afferrarono i miei fianchi tirandomi all’indietro mentre il corpo del ragazzo dietro di me si avvicinava sempre di più al mio. Il mio petto cominciò ad alzarsi e abbassarsi con più velocità.
Il suo profumo si fece sentire quando i suoi ricci cominciarono a solleticarmi la guancia che aveva scoperto portando i capelli su una sola spalla.
Cominciò poi a sussurrarmi all’orecchio …

“Non intendevo ora …” disse con tono duro.

“Beh, allora spiegati meglio …” .

“Hai ragione … Fuori da scuola.” Sembrò scocciato, e non poco.

Solo dopo capii che si stava riferendo a Louis.

“Il mio migliore amico.” affermai.

Una risata infastidita risuonò vicino al mio orecchio.
“Beh, dì a questo tuo migliore amico- sembrò che lo dicesse con ripugnanza -di non toccarti più … “ .

Girai di pochi centimetri la testa verso Harry. Quel piccolo movimento bastò per far incontrare le sue labbra con le mie.
Chiusi gli occhi nello stesso momento in cui lo fece lui. Sentii le sue mani spostarsi nuovamente sui miei fianchi. Riuscì farmi ruotare su me stessa in modo da mettermi davanti a lui.
Toccare quelle labbra così morbide scatenò una serie di brividi che mi percorse tutta la schiena.
Appoggiai una mano sul suo petto e un’altra intorno al suo collo.
Cominciò a lasciare dei leggeri baci sulle mie labbra senza fermarsi.

Dopo diversi baci le sue labbra si allontanarono dalle mie, aprii gli occhi per far incrociare i nostri sguardi alla perfezione.

L’espressione dura di prima si era addolcita lentamente lasciando spazio a un sorriso appena accennato. E ovviamente c’erano le due adorabili fossette a contornarlo.
Nonostante questo però, non riuscii a ricambiare il sorriso. Perché voleva che stessi lontana da Louis?

“Perché?” Mi uscì spontaneo chiedergli. Subito mi pentii di aver aperto bocca quando il sorriso appena accennato di Harry svanì.
Abbassai lo sguardo pentita mordendomi il labbro inferiore. Nonostante la mia domanda inaspettata, sembrò non essere per niente in difficoltà a darmi la risposta. Abbassò la testa fino ad arrivare al mio orecchio.

“Perché solo io posso …” sussurrò.
Rimasi abbastanza sorpresa dalla sua risposta, rialzai lo sguardo verso il suo. Non trovai nessuna traccia di un possibile sorriso.
Sospirai in modo che non mi potesse sentire per poi cominciare a mordicchiarmi il labbro inferiore.


Il suo viso si avvicinò sempre di più al mio facendo toccare i nostri nasi leggermente, pochi millimetri separavano la mia bocca dalla sua e non vedevo l’ora che quella distanza si chiudesse.

Inclinò la testa, un movimento impercettibile, ma che bastò per riunire le nostre bocche.

Cominciarono a muoversi dolcemente.
Delle mani si spostarono dai miei fianchi, scesero piano piano lungo il mio sedere stringendolo. Sobbalzai leggermente al suo tocco caldo.

Una volta finito il suo ‘lavoretto’ con le mani, la sua lingua s’insediò nella mia bocca.
Presi un grande respiro col naso per poi unire la mia alla sua.
Le stesse mani di prima scesero fino ad arrivare alle mie cosce e, in un secondo mi ritrovai con le gambe intorno ai suoi fianchi.

Spostai le braccia intorno al suo collo premendo sempre di più le sue labbra alle mie.
Cominciò a incamminarsi verso il muro di una casa facendo toccare la mia schiena contro di esso.

Mi si formò la pelle d’oca su tutto il corpo al contatto con la parete ghiacciata.
Portai il petto in avanti involontariamente a causa del freddo pungente che avevo appena sentito, sembrò accorgersene.

Staccò la sue labbra dalle mie lentamente per poi scendere più giù verso l’incavo del mio collo.
Una scia leggera di baci fu lasciata lungo la lunghezza del mio collo, piegai da una parte la testa per lasciare più spazio ad Harry, con gli occhi socchiusi.

Feci scorrere le mie dita tra i suoi capelli ricci.

Ad un certo punto una risata divertita interruppe le nostre azioni, aprii gli occhi per vedere di chi si trattava anche se sapevo benissimo a chi apparteneva quella risata.
Mi bastarono pochi secondi per togliermi ogni dubbio.

Allontanai la testa di Harry da me, saltai giù dalle sue braccia quasi perdendo l’equilibrio e con movimento svelto li presi la mano tirandolo dietro di me.
Con passi svelti ci trascinai in un vicolo cieco di fianco alla casa alla quale ci trovavamo.
Lo trascinai dietro a un cassonetto della spazzatura, sbuffai per l’odore sgradevole. Mi rivolse un sorriso sghembo, stralunai gli occhi.

“Vuoi più privacy?” . Evidentemente non aveva sentito la risata di Zac farsi sempre più vicina.
“No …” feci segno ad Harry di guardare al di là del cassonetto.

Seguì le mie istruzioni, quando si rese conto di chi si stava avvicinando il sorriso sghembo svanì.

Il suo sguardo tornò su di me sbuffando. Sembrò non essere agitato. Mentre io lo ero fin troppo!

“Ok! Calma piccola! Non ci vedrà! “ Cercò di tranquillizzarmi.

“Come fa a non vederci? Non siamo trasparenti!” sussurrai agitata.

I suoi occhi s’illuminarono.

“Mi è venuta un idea! Vieni!” mi prese per mano portandomi alla fine del vicolo cieco, nell’angolo …

“Che vuoi fare?” Chiesi confusa.

“Lascia andare dei gemiti!” mi ordinò.
Rimasi un po’ scioccata.
“C- come scusa?” mi prendeva in giro?

“Devi far finta che stai per venire!”

Spalancai gli occhi. Un sorriso si accese sul suo volto.

“Sei impazzito?”
“No! Tu fallo!”
“Attireremo ancora di più l’attenzione! Ci vedrà!”

Sbuffò.
“Ci vedrà comunque! Se invece vede che siamo ‘occupati’ non potrà avvicinarsi!”

“Te lo scordi Harry! Toglitelo dalla testa! Non lo farò!”

“Non c’è tempo! È quasi qui! Muoviti!” disse velocemente esasperato.

Mi morsi il labbro inferiore, pensando a qualche altra idea migliore.

“Beh … ma … Non ci possiamo solamente baciare?” chiesi.

“No! Se vede che ci stiamo solo baciando potrebbe avvicinarsi e interromperci e potrebbe spaccarmi la faccia se ti vedesse!“

In effetti aveva ragione.

Balbettai leggermente per poi gettare le braccia intorno al collo di Harry e cominciare a baciarlo. Tenni comunque gli occhi leggermente aperti per vedere a che punto era Zac.

Unii la mia lingua alla sua per fare sembrare il nostro bacio più appassionato.


Ci fermammo un attimo.

“A che punto è?” chiese Harry non avendo la possibilità di vedere cosa succedeva alle sue spalle.

“Viene qui!” risposi in preda al panico.

Cercai di farmi più piccola che potevo dietro ad Harry mentre le nostre labbra si riunivano.
Le mani di Harry scivolarono sulla cintura dei miei pantaloni slacciandola. Le dita armeggiarono con la zip dei jeans tirandola giù. Sobbalzai a quell’azione. Ok, pensavo che dovessi recitare non che dovevo fare sul serio!

“Che fai?” sussurrai.
“Fidati di me!” fu la sua risposta

Deglutii silenziosamente quando le sue dita cominciarono a sfiorare la mia intimità, solo un tessuto sottile le separava.

Presi un grande respiro.

Le dita di Harry continuavano a sfiorarmi mentre un insieme di brividi percorreva sempre più frequentemente il mio corpo.

Pochi attimi dopo, le dita del ragazzo davanti a me scivolarono letteralmente in mezzo alle mie ‘gambe’. Spostarono velocemente i miei slip e cominciarono a toccarmi.
Presi un respiro, non proprio silenziosamente, Harry se ne accorse e un sorriso apparve luminoso sul suo volto.

“Piccola io il mio lavoro lo sto facendo … ora tocca a te!”
Annuii.

Cominciai ad respirare affannosamente mentre le sue dita erano sempre impegnate ancora con la mia intimità.

Un ‘si’ di godimento uscì dalla bocca di Harry silenziosamente.

Lasciai che dei gemiti lasciassero la mia bocca per fare sembrare il tutto più reale.

O almeno, pensavo che quella era una finzione fino a quando l’erezione di Harry cominciò a farsi sentire.

I suoi fianchi cominciarono a premere con forza contro i miei.

Diedi una sbirciata alle spalle di Harry e notai che Zac non c’era più.

Spinsi il ragazzo per allontanarlo da me invano.

“Se né andato …!”
“Ancora un attimo! Non si sa mai.” Sussurrò.

Le labbra di Harry cominciarono a sfiorare l’incavo del mio collo. Un brivido mi percorse la schiena lungo la colonna vertebrale.

Una mano di Harry, quella non impegnata, scivolò lungo la mia schiena, spingendo il mio bacino più a contatto con il suo.
Sobbalzai a quell’azione.
Il suo petto vibrò quando una risata divertita lasciò le sue labbra.


Mi fece aprire leggermente le gambe, per riuscire nel suo scopo ma quando le sue dita cominciarono ad andare più dentro, la vibrazione del mio cellulare lo fermò.

Sospirai.

Lasciò andare un grugnito. Sapevo che questo lo stava irritando parecchio e che forse non avrei dovuto rispondere al cellulare ma, decisi comunque di vedere chi mi stava cercando.

Spostai la mia mano sul braccio di Harry ancora sotto ai miei slip cercando di fargliela togliere. Applicai un po’ più di forza fino a quando non cedette e ritirò la mano al suo posto.


Presi il cellulare nella tasca posteriore dei jeans e senza far caso a chi mi cercava, schiacciai verde.

“Ma dove caz … sei?” riconobbi la voce di Maty abbastanza irritata.
“Si scusa! Sto arrivando …”.
Cominciai a ritirare su la zip dei pantaloni (che Harry aveva abbassato pochi minuti prima) senza successo. Lo guardai con aria dispiaciuta. Anzi, agitata.

Allacciare la cintura con una sola mano, stava diventando abbastanza difficile.
Harry si avvicinò portando le sue mani all’altezza della cintura, veci un passo dilato per evitare che riprendesse a ‘toccarmi’ ma si oppose.

“Ehi tranquilla! Voglio aiutarti!”. Decisi di lasciarlo fare e in pochi secondi le dita di Harry mi sistemarono i pantaloni e la cintura.

“Chi c’è lì con te?” chiese Maty curiosa.

“Nessuno perché?”.

“Ho sentito una voce! Va beh! Sbrigati che dobbiamo ancora trovare Louis!” chiusi la chiamata e rinfilai il cellulare nella tasca.



Bellissime?! mi scuso per il ritardo ma in questi giorni non ho avuto molto tempo per scrivere! spero di riparare un po' con questo capitolo! E, mi scuso anche di eventuali errori, che, probabilmente mi sono scappati! :/ Sorry ... Ok, non ho altro da dirvi! recensite in molte! C:
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: YOLO_crazymofos