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Autore: Lidy    27/10/2013    5 recensioni
Washington DC.
E se il destino di ognuno di noi fosse già stato scritto? E se i 3 ragazzi più famosi d'America non fossero diventati cantanti e fossero andati all'università? E se fossero proprio loro quelli ricercati dalla polizia?
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Baltimore, Settembre 2013

 

 

Era un nuovo inizio. Tutto era così perfetto da non farmi pensare a niente se non al fatto che era esattamente lì che volevo essere. Per la prima volta in vita mia riuscivo a fare qualcosa che volevo. Senza pressioni di alcun tipo. Senza genitori iperprotettivi. Senza nessuno a cui dover rispondere delle mie azioni se non a me stessa.

L'università era un nuovo mondo per me, un mondo che ero riuscita a raggiungere con tanto impegno e forza di volontà. Senza l'aiuto di nessuno.

L'edificio era grande e maestoso con un giardino verde all'inglese e alberi disposti in punti strategici per ripararsi dai caldi raggi solari di alcuni mesi dell'anno.

L'ambiente accogliente mi fece ben sperare.

Salii i gradini trascinando con me le due enormi valigie che mi ero portata. Ognuna di essa pesava 25 kg ed io pesavo poco più di loro messe assieme.

 

- Attenta!! - gridò una voce. La valigia di destra era rimasta impigliata tra un gradino e l'altro e il peso mi stava facendo perdere quel poco equilibrio che avevo. Per fortuna il ragazzo non era molto distante da me e arrivò giusto in tempo per non farmi fare una figuraccia. La prima di una lunga serie.

- Forse è meglio se le prendo io – disse una volta avvicinatosi, sorridendo – non vorrei che la prima stanza che tu veda sia quella dell'infermeria. - aggiunse prendendo le due valigie e liberandomi da quel peso.

- Grazie. Va molto meglio – risposi educatamente ricambiando il sorriso.

- Piacere, mi chiamo Kevin. Matricola? - chiese una volta terminati i gradini. “Come se non fosse ovvio” pensai.

- Chiara, piacere mio. - risposi – e si. E' così evidente? - aggiunsi sistemando un ciuffo riccio andato davanti gli occhi.

- Kevin!! Dobbiamo andare. Siamo in ritardo! - Una ragazza alta si avvicinò a noi mentre riponeva con cautela un cellulare nella sua borsa Prada. Notai che la borsa non era l'unico elemento firmato, anzi, non aveva niente addosso che non fosse appartenente a qualche grande firma.

Mi squadrò dai piedi fino alla testa con una lentezza voluta e calcolata, come se non potesse credere ai suoi occhi. Il disagio e l'inadeguatezza tornarono a farmi visita. Odiavo sentirmi così e odiavo che a farmi sentire così fosse, ancora una volta, una qualche viziata di papà.

I suoi capelli castani ricadevano dolcemente sul suo petto con dei boccoli color rame e incorniciavano in maniera perfetta quel viso magro e tanto curato. Gli occhi, color castani con riflessi verdi, la facevano sembrare una di quelle dee greche di altri tempi. Tanto belle quanto temute.

- Chiara, lei è Elena. La mia fidanzata – disse Kevin indicando la ragazza al suo fianco. - Elena, lei è Chiara. Una matricola. - aggiunse.

- Ciao – dicemmo entrambe senza aggiungere altro.

- Vuoi una mano a portare le valigie in stanza? - chiese Kevin un po' in difficoltà.

- No tranquillo, penso di farcela da sola. E grazie ancora per prima. - risposi con un sorriso. - Ciao – dissi voltandomi verso Elena.

Recuperai di nuovo i miei bagagli e mi incamminai verso la mia nuova stanza.

 

Jenny POV

 

- Che palle! - esclamai a voce alta. Avevo chiesto espressamente di avere una stanza singola e invece mi trovavo a condividerla con qualcuno. Se speravano di passarla liscia si erano proprio sbagliati. Sarei andata a lamentarmi in segreteria il pomeriggio stesso. Cose da pazzi.

Guardai il letto di fronte al mio ancora nudo e mi venne voglia di lanciarlo dalla finestra. Avevo passato tutta la vita a condividere tutto con i miei fratelli ed ero proprio stufa di continuare a farlo con gente che mi non mi veniva niente.

Toc. Toc.

Ed eccola qui la piaga della mia nuova vita.

Alzai di mala voglia il mio sedere dal letto e andai ad aprire la porta. Osservai la persona che mi stava davanti e aggrottai le sopracciglia.

- Si? - dissi con una smorfia.

- Forse ho sbagliato camera. - disse il ragazzo più a se stesso che a me.

- Addio. - risposi e chiusi la porta alle mie spalle.

Mi stavo dirigendo verso il mio letto quando un nuovo “Toc-toc” risuonò nella stanza.

Che giornata di merda. Tutti a rompere le palle oggi.

Tornai sui miei passi e aprendo la porta notai che era di nuovo lui. Lo stesso ragazzo di prima.

Lo guardai come si guarda una persona idiota. Non riuscivo ad essere carina. Non ci riuscivo proprio.

- Stiamo giocando al gioco delle porte? No perchè mi sto divertendo troppo a fare sali e scendi dal letto. - chiesi con fare retorico e uno sguardo assassino.

- Questa è la stanza 322? - chiese facendo finta di non aver sentito.

- Si. Ora che abbiamo appurato il fatto che tu sia capace a leggere, dimmi..che vuoi? Così finiamo questo strazio - dissi guardando prima in alto e poi di nuovo lui.

- Questo si che è buffo. Avranno capito sicuramente male in segreteria studenti. - rispose grattandosi la testa con una mano e guardando il fogliettino che aveva nell'altra.

- Mi chiamo Joe. Avranno pensato ad un nome femminile. Forse hanno capito Joey. - aggiunse voltando il foglietto verso di me. Aveva ragione. Sgranai gli occhi per la sorpresa. Gli avevano assegnato effettivamente proprio questa stanza.

Ma chi cazzo lavorava in segreteria? Degli incompetenti. Ecco la risposta.

- Stiamo tutto il giorno qui o mi fai entrare? - chiese sorridendomi.

Sbuffai in modo piuttosto evidente e lo lasciai passare.

- Non ti credere che sia finita così. Oggi stesso vado a lamentarmi da quei cretini, che vengono pure pagati, per creare casini alla gente. - dissi puntandogli un dito e chiudendo la porta con la mano libera.

- Senti. - disse Joe posando la valigia e facendo un sospiro – ricominciamo? Piacere Joe. - aggiunse porgendomi la mano.

- Si, come no. - dissi alzando le sopracciglia. - Jenny – buttai lì , e mi diressi verso il letto.

Vidi con la coda dell'occhio che ritirò la mano e le mise ambedue in tasca sorridendo. Che tipo strano.

 

Dalla mattina all'ora di pranzo non successe niente di così eclatante. Il mio “compagno di stanza” dopo aver sistemato le sue cose, uscì e non si fece più vedere. 

Decisi di andare a sistemare questa storia una volta per tutte.

Uscii dalla camera e feci le scale di corsa.

 

 

Kevin POV.

 

- Vuoi una mano a portare le valigie in stanza? - chiesi un po' titubante. Mi sarebbe piaciuto aiutarla ma se avesse detto “si” sarebbe stato un problema.
Era una ragazza acqua e sapone, di quelle che non si trovano più facilmente in giro. I suoi capelli ricci e castani mi ricordavano tanto quelli di mio fratello prima che decidesse di rasarseli a zero. Gli occhi azzurri creavano un contrasto perfetto con tutto il resto.
Voltai la testa verso Elena e la sua occhiata mi fece capire che potevo evitare di porle quella domanda.
 

- No tranquillo, penso di farcela da sola. E grazie ancora per prima. - rispose Chiara. - Ciao. -

Meno male, eravamo già in parecchio ritardo.

Scesi le scale insieme ad Elena e le presi la mano. Nonostante potesse sembrare antipatica e snob, una volta conosciuta riuscivi ad apprezzarla per quello che era.

- Sai che se mio padre si incazza sono guai! - disse Elena e un brivido percorse tutta la mia schiena.
Accelerai il passo.

Il telefono squillò e infilai l'altra mano nella tasca per prenderlo.

- Pronto? - dissi

- Kevin, abbiamo un piccolo problema. - rispose mio fratello. - dobbiamo anticipare a stasera. - aggiunse.

- Nick - risposi in difficoltà - ne parliamo dopo. Ora non posso proprio. - riattaccai e aprii la portiera della macchina.

 

 

 

 

Angolo autrice.

 

Saaalve ragazze!

Eccomi di nuovo! (si sono sempre io). Mi sono lasciata un po' prendere la mano da questa storia e non riesco più a non scrivere. :) Ma non abituatevi ad aggiornamenti tanto rapidi perchè non sarà sempre così (vedi storia precedente.... XD)

Comunque, volevo ringraziare Chiara, Lia e Nicole per aver commentato il prologo. Se non lo aveste fatto probabilmente non sarei qui a postare il primo capitolo :) Perciò, grazie di cuore. <3

  
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