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Autore: Baby Green Eyes    27/10/2013    1 recensioni
Dio solo sa cosa passa per la testa di mia sorella, e si è mia sorella, ma da quando la conosco, riesce sempre a sorprendermi. Sapete quei momenti o quelle situazioni tremendamente imbarazzanti e allo stesso modo eccitanti, del tipo avete davanti un gran figo, in cui vi aspettate che vostra sorella nonché migliore amica o vi appoggi e vi aiuti ad “uscirne”; beh dimenticateveli, perché lei li manderà gentilmente a quel paese come ha fatto con i ragazzi negli ultimi 17 anni. Vi chiederete come abbia fatto, in tutta risposta lei è un incurabile testa di cazzo, ma io le insegnerò a fidarsi del genere maschile, se sia ancora possibile. Lo so è una missione impossibile, ma io sono Scarlett, Scarlett Johansson, si come l’attrice e cantante statunitense, e comunque niente per me è impossibile. Il mio compito è di farle entrare in quella sua zucca vuota una sola cosa:
“ L’amore è l’ala che Dio a dato all’anima per salire sino a lui ”
Michelangelo Buonarroti
Anche se la sua filosofia, quanto strana possa essere è giustificata:
“ Un uomo può indossare ciò che vuole. Resterà sempre un accessorio della donna ”
Coco Chanel
Non riesco a capire perché noi donne abbiamo una stima pari
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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“ Quando si scrive delle donne bisogna intingere la penna nell'arcobaleno e asciugare la pagina con la polvere delle ali delle farfalle  ”
                                                                             Denis Diderot
 
6 Settembre 2013, New York, ore 7:20

I raggi del sole, pungenti come lame affilate, che filtrano dalle serrande mi obbligano ad alzarmi, ebbene sì un altro giorno da passare in quella gabbia di matti che tutti chiamano scuola, insinuare una lieve somiglianza tra la mia scuola e l’inferno dantesco è un eufemismo. Trascino i piedi fino alla porta che divide la mia stanza da quella di mia sorella, sembra un angelo quando dorme, forse è meglio lasciarla dormire perché quando è sveglia è tutt’altro che un angioletto,  però dobbiamo andare a scuola e poi se non la sveglio si arrabbierà con me. Mi avvicino al suo letto, è così dolce i capelli corvini sono sparsi sul cuscino bianco neve, mentre la sua carnagione leggermente ambrata fa anch’essa, contrasto con le lenzuola bianche a fiori rosa. È così… innocente cioè solo quando dorme sia chiaro, però mi fa tenerezza e poi a quel bellissimo sorriso stampato sulle labbra rosse e carnose, segno che sta sognando ma fa niente tanto non sarebbe comunque stata una giornata tranquilla quindi tanto svegliarla.
 
“ hey, Je, sveglia su! ” la scuoto leggermente, ma l’unico problema è che lei non sente niente quando dorme, è un ghiro.
“ hummm…” no ho la più pallida idea di cosa abbia detto!
“ dai che facciamo tardi a scuola ” invece di alzarsi, visto che mi sono resa conto che è sveglia, mi da le spalle. Eh no mia cara questo non lo fai!
“ non voglio arrivare, per l’ennesima volta in ritardo a scuola, Please ” poiché non sembrava smuoversi dalla posizione presa, la butto giù dal letto e BUM!!!
“ merda, ma che cazzo fai! ” cazzo è arrabbiata ho due alternative o me la svigno a gambe levate o la supplico di lasciarmi la vita salva, sinceramente dalla sua faccia la prima e quella che una persona normale sceglierebbe, ma io non sono normale e che faccio, resto lì imbambolata davanti alla mia futura killer, sono spacciata!
“ ragazze state bene, ho sentito un tonfo… che avete combinato! ” o grazie al cielo mamma, in questo momento ti bacerei i piedi * non ne sono sicura * sta zitta vocina del cazzo! Ah scusate vi presento Mandy la mia coscienza, lo so è strano dare un nome alla propria coscienza, ma… questa sono io. Comunque torniamo ai mie problemi.
“ che ci fai per terra Jess? ” le chiede mia madre, no cazzo!
“ questa rimbambita di mia sorella mi ha buttato giù dal letto! ” risponde un pochino alterata mia sorella, ma oramai il guaio è fatto, come dice il proverbio: can che abbaia non morde nel suo caso non vale, se gli sguardi potessero uccidere, io in questo momento sarei morta e defunta.
“ volevo solo svegliarti, ti ricordo che dobbiamo andare a scuola ” le rispondo cercando di non farla innervosire di più, non è che ho paura di lei è solo che quella ragazza è pazza, quando s’incazza meglio tenersi a chilometri e chilometri di distanza, senno che il buon Dio vi protegga.
“ oh ragazze, mi sono dimentica di dirvi che oggi non andate a scuola…” dice mia madre e subito mia sorella ed io saltiamo in aria dalla gioia, evviva!!!!
“ quando avete finito di gioire e cose varie venite giù… hem… vi devo parlare, ok? ” chissà cosa vorrà dirci, fa niente! Non andiamo a scuola, non andiamo a scuola ma quanto sono contenta, io e la Je continuiamo ad esultare per almeno un quarto d’ora poi ci fermiamo ed entrambe riflettiamo sulle parole di nostra madre, ci suonano strane e questo non è un buon presentimento.
“ quando la mamma dice di volerci parlare non è mai una cosa buona! ” vero, ma speriamo in un miracolo questa volta.
“ speriamo… dai adiamo a vestirci sono impaziente di sapere di cosa si tratta ” annuisce e si dirige verso il bagno di camera sua, ma a pochi centimetri dalla porta si gira verso di me con la testa china.
“ l’ultima volta che ha voluto parlarci… hem… era per dirci che lei e papà… divorziavano, è per questo che mi preoccupo ” era fragile e questo non era da lei, subito si riprende e mi fa uno dei suoi sorrisi da mozzare il fiato e la vedo scomparire dietro la porta del bagno. Vado in camera mia, mia faccio una doccia veloce esco e mi copro con l’asciugamano, mi piazzo davanti all’armadio e scelgo di mettermi dei leggins neri con una camicia fin sotto il sedere leggermente azzurrina con le mie adorate blazer bazze e indovinate di che colore: celesti. Finito mi precipito in cucina dove trovo mia madre ai fornelli.
“dov’è tua sorella? ” mi chiede mentre è occupata a preparare la colazione, si tra poco si mangia!!!
“ arriva, almeno spero, sai che lei quando si tratta del suo fisico vai in crisi e si fa tante paranoie ” dico abbassando la testa pensare che mia sorella, la ragazza scontrosa, autoritaria e sempre sicura di sé possa aver sofferto così tanto per il suo corpo, tanto da soffrire di bulimia, non riesco ancora a crederci.
“ spero solo non esageri ” dice con un tono che lascia trapelare la sua preoccupazione.
“ non ti preoccupare ci sono io e non la lascerò mai sola ” lascia subito la padella, si gira e viene ad abbracciarmi.
“ grazie, sei la miglior sorella che lei possa avere ” mi sussurra e io l’abbraccio più forte.
“ e tu la miglior madre che si possa avere! ” ed era la verità, faceva di tutto per noi e io e mia sorella le eravamo grate per tutto l’amore che ci dimostrava.

Jessica’s Pov.

Mi stavo beando del tocco dell’acqua sul mio corpo, quando mi rendo conto di essere nella doccia da almeno un quarto d’ora, decido di uscire cos’ì mi avvolgo nell’asciugamano. Pesco dall’armadio le prime cose che mi capitano sotto mano: un paio di short in jeans, una canotta nera e una camicia bianca di due o tre taglie in più, il tutto abbinato alle mie fidatissime converse bianche. Scendo le scale con velocità impressionante, che c’è anch’io voglio sapere cos’ha da dirci la mamma! Arrivata al piano terra dove trovo mia madre che cucina mentre Scarlett e seduta comodamente su uno degli sgabelli che circondano l’isola in mezzo alla cucina. Mi siedo comodamente accanto a mia sorella, stranamente il silenzio regna nella stanza. Ad un tratto mi madre si gira e ci porge due vassoi pieni di pancakes, cupcakes e muffin, caffe latte e cioccolata calda, ok forse ha esagerato un po’, c’è abbastanza cibo da sfamare una squadra di football.
“ volete dello sciroppo d’acero ”
“ certo che sì, vero Je ” non rispondo in tutti i casi mi costringerebbe a mangiare. Dopo una decina di minuti che sono sembrati ore, visto che nessuno a aperto bocca in cui mia madre ci ha guardate mangiare, la scusa: non ho fame. Io ho mangiato qual cosina, tanto per non farmi fare da mia sorella la solita predica sul fatto che devo mangiare di più e bla bla bla…
“ cosa volevi dirci mamma ” le chiedo, ho assoluto bisogno di saperlo.
“ allora ragazze…” cominciamo male.
“ sapete che dopo il divorzio con vostro padre, con il quale sono in buoni rapporti, il giudice aveva deciso che sareste restate con me per un anno e in seguito un anno con vostro padre ” dice in tono pacato.
“ si questo lo sappiamo, allora…” dice mia sorella.
“ ma no ci arrivi, dobbiamo trasferirci da papà ” dico alzando di un ottava il tono della mia voce.
“ mamma… non dirmi che no- ” Scarlett non fa in tempo a finire la frase che mia madre la interrompe.
“ io e vostro padre abbiamo concordato che sia giunto il momento che voi… andiate a stare da lui” dice lei.
“ ma mamma noi qui abbiamo tutto, cioè non è che detestiamo papà ma…” ribatte Scarlett
“ ragazze sapete quanto mi costa sapere che passerò un anno senza di voi, ma appena raggiunta la maggiore età potrete tornare e io vi accoglierò a braccia aperte, ricordate io non vi sto cacciando è per il vostro bene… non posso separavi da vostro padre…” termina sospirando
“ hai ragione scusami mamma ” risponde Scarlett.
“ sai che io e lui nono abbiamo mai avuto un buon rapporto, non mi ha mai considerata come una figlia, ma comunque gli voglio bene e se a te fa piacere non faccio storie ” dico mettendo fuori il sorriso più bastardo del mio repertorio, solo perché io non sono figlia sua mi ha sempre trattata diversamente, forse è una mia impressione ma preferisco tenermi un po’ alla larga da lui.
“ grazie amori miei, vi adoro! E comunque Jess, tuo padre ti ama come io ti amo, ok. ” si si come no.
“ e quando partiamo ma’ ” chiedo per cambiare discorso.
“questo pomeriggio” dice con nonchalance
“ ma che cazz…”  sbraito come una pazza, un po’ di preavviso no?
“ potevi dircelo prima no, ma come facciamo: dobbiamo salutare tutti, fare le valige e…”
“ calme ragazze, cominciate col fare le valige, poi se volete potete invitare i ragazzi per salutarli, ok ” ma che buona idea!
“ ma le nostre cose non ci staranno nelle valige e…” ma perché mia sorella si fa tante seghe mentali.
“ non ti preoccupare ve le manderò ” menomale che nostra madre ha sempre una soluzione.
“ grazie ma’ ”diciamo in coro.
“ su su andate! ” corriamo come delle pazze su per le scale e ci fiondiamo nelle rispettive stanze.


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Stoty of my life 
non è bellissima comunque parlando della storia spero vi piaccia ci ho messo tutta l'anima... e recensite vorrei sapere cosa ne pensate.
sarà difficile aggiornare sempre con la scuola ma ci proverò 
buona serata belle<3 
la vostra Mar 

 
  
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