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Autore: ielma    28/10/2013    5 recensioni
" [...] Purtroppo non ho scelta. E' per questo forse che in tutti questi anni ho continuato a chiamare la donna che amo “Sanguemarcio” facendole carpire tutto il mio disprezzo, PER INVIDIA. Tu forse mi chiederai: cos'ha il suo sangue che non ha il mio? Bhé, ti risponderei: Una scelta."
D.L.M.

Lacrime di rabbia e odio rigavano il viso di Hermione Granger, per lei era arrivato il momento di salvare quel ragazzo. Quel ragazzo che l'aveva amata più di quanto lei aveva amato se stessa.
Genere: Azione, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Blaise/Pansy, Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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13.Epilogo


25 Dicembre 2016, Londra
< Mamma! >
Hermione aveva appena preso la borsa che la poggia sul tavolo e si volta verso il corridoio dove è appena apparso suo figlio.
< Dimmi >
< Dov'è il mio maglione grigio? >
< Quale maglione grigio? >
< Quello che mi ha regalato lo zio Harry, voglio metterlo almeno me lo vede addosso >
< Non abbiamo tempo adesso, prendi un maglione qualsiasi e usciamo. Siamo già in ritardo >
< Ma mamma! Io volevo mettere quello! >
< Uffa, Blaise! Tuo fratello non è così difficile nel vestirsi >
< Ti prego, aiutami a cercarlo >
Lei alza gli occhi al cielo e prende il bambino per la mano. Arrivano in camera ed Hermione comincia a controllare il suo armadio.
< Eccolo qui, l'avresti trovato più velocemente se ieri ti fossi degnato di mettere apposto la tua stanza come ti avevo detto >
< Scusa, ma tanto dopo le vacanze tornerò ad Hogwarts. Che senso ha mettere tutto in ordine se poi devo rifare le valige? >
< Mi sorprende quanto tu sia diverso da tuo padre >
Lei ride e gli porge il maglione, il piccolo Blaise Malfoy se lo infila poi escono e raggiungono Draco e il fratello maggiore fuori dalla porta.
< Aspetta, puoi prendermi la giacca? > fa il padre a Blaise.
Lui rientra e afferra la giacca ma nel farlo un pezzo di carta cade da una delle tasche. Blaise lo raccoglie, è una vecchia foto nella quale riconosce il padre da giovane insieme ad un altro ragazzo, entrambi con la divisa da Quidditch dei Serpeverde.
< Chi è questo nella foto, pà? >
Draco la prende dalle mani del bambino e la guarda. Il suo stomaco è mosso da varie emozioni e ricorda sorridendo il momento in cui era stata scattata. La fa vedere ad Hermione che sorride a sua volta.
< Era il mio migliore amico quando avevo la vostra età >
< Come si chiama? >
< Blaise >
Il figlio lo guarda accigliato.
< Si chiama come me? >
< Già > Draco gli accarezza i capelli.
< E perché non l'ho mai conosciuto? >
L'espressione dei genitori si fa più seria e si scambiano uno sguardo d'intesa, non avevano mai parlato ai loro figli della guerra.
< Perché lui ora non c'è più >
< Vuoi dire che è morto? > domanda senza scrupoli il fratello più grande.
< Sii un po' più sensibile, Fred! > lo riprende la madre.
< Scusa, ma perché gli avete dato il nome di un ragazzo morto? Io mi sentirei a disagio se portassi lo stesso nome di un ragazzo morto > continua il maggiore.
Draco ed Hermione si guardano e ridono.
< Invece è una bella cosa, Fred, è un modo per non dimenticare > il padre gli fa l'occhiolino poi prende le mani di entrambi tra le sue.
< Dobbiamo muoverci, ci staranno già aspettando >
Hermione afferra la mano di Blaise poi si smaterializzano. Compaiono nella periferia della Londra Babbana, all'origine di un viale di ciottoli stretto da cespugli di viburno su entrambi i lati. Lo percorrono di fretta fino ad arrivare al cancello della villa, Draco suona al campanello e una voce familiare risponde.
< Era ora che arrivaste! >
Il cancello di ferro battuto si apre e loro si ritrovano davanti una villetta con un ampio giardino e una piscina coperta da un telo blu. Harry li attende sulla soglia del portone.
< Buon Natale, Potter > Draco lo abbraccia amichevolmente, lo chiama ancora per cognome. Non che tra di loro non ci sia intimità, ma ormai è come un abitudine.
< Buon Natale, Malfoy >
Poi il marito lascia spazio ad Hermione e ai bambini che salutano il padrone di casa facendogli gli auguri.
< Ragazzi, gli altri stanno giocando sul retro. Andate, vi chiameremo quando la cena sarà pronta > dice Harry rivolto ai figli di Hermione, poi aggiunge: < Che bel maglione che hai, Blaise > E gli fa l'occhiolino.
Quando se ne vanno i due giovani Malfoy, Harry mette una mano sul pancione ormai prorompente di Hermione.
< Come stai? >
< Tutto bene, in questo periodo scalcia in continuazione >
< Ti hanno detto quando nascerà? >
< Sono andata proprio ieri a fare una visita al San Mungo, oramai mancano due mesi appena >
Lui sorride e li fa entrare in salone. Ci sono proprio tutti, la tavola degli adulti è apparecchiata per 12. Hermione saluta gli altri ospiti poi entra in cucina ed incontra Ginny. La stringe in un abbraccio, per quanto glielo permetta il suo pancione. Dopo essersi salutate iniziano a parlare dei bambini.
< Come è andato a Blaise l'inizio del suo primo anno? > chiede la rossa.
< Benissimo, è rimasto incantato da Hogwarts. Ad Albus, invece? >
< Lo stesso, quando mi ha raccontato il suo smistamento mi è sembrato di rivivere il mio! >
< A chi lo dici, io volevo che per le vacanze di Natale rimanesse. Gli ho detto che le vacanze ad Hogwarts sono spettacolari ma lui ancora non se la sentiva. Mi ha detto che resterà l'anno prossimo anche con Fred. Rifaranno il torneo Tre Maghi sai? >
< L'ho letto la settimana scorsa sulla Gazzetta del Profeta, lo andremo a vedere, vero? >
< Ovvio, spero solo che Fred non faccia stupidaggini per farsi ammettere al torneo. Sono sempre più convinta che abbia ripreso indirettamente dal vero Fred. Man mano che cresce sta diventando un miscuglio tra Draco e Fred Weasley >
Ginny ride, nonostante ad entrambe faccia ancora male sentire quel nome.
< La figlia di George e Angelina è Grifondoro? > chiede Hermione
< Sì >
< Quest'anno speravo in qualche Serpeverde tra di noi >
< Già, avrebbe fatto compagnia a James e a Fred >
Ginny guarda il suo pancione e sorride istintivamente ricordando le sue tre gravidanze.
< Quindi la chiamerete Pansy? >
< Sì, in questo periodo è agitatissima, si muove di continuo >
< E' normale >
< Tu come stai, Ginny? >
< Ho deciso, dopo le vacanze riprendo a lavorare. I bambini ormai sono cresciuti, Lily ha già nove anni. Il presidente ha detto che mi riprenderà sicuramente in squadra, dice di non aver mai visto una Cercatrice abile come me >
< Sono contenta, anche io dopo la maternità ricomincerò ad andare a lavorare in tribunale >
< La vita da casalinghe non fa per noi > conclude Ginny, le ragazze ridono.
< Gli ospiti sono già arrivati tutti? >
< Mancano solo Ron e Lavanda >
< Ti serve aiuto in cucina? >
< No, tranquilla, vai a sederti. C'è Angelina che mi aiuta >
Hermione esce e si siede sul divano del salone accanto all'albero di Natale che brilla attorcigliato dalle lucine colorate. Neville le si siede accanto.
< Hermione, come va? Non ci vediamo dalla vacanza in Francia di quest'estate >
< Tutto bene, a te? >
< Bene, che dice Blaise di Hogwarts? >
< Che è fantastica, mi ha parlato male di un solo professore. Dice che è terribilmente antipatico, quello di erbologia. Si chiama Neville Paciock, tuo figlio Lisander te ne ha mai parlato? > scherza lei.
Lui ride.
< Già, anche Lisander dice che è proprio insopportabile >
Ride anche Hermione e il suono del campanello echeggia nella stanza. Lei si alza in piedi e corre verso la porta insieme a Harry. Dietro di questa compare Ron con Lavanda Brown. Il rosso abbraccia prima Harry poi stringe Hermione in abbraccio delicato.
< Buon Natale! > esclama
< Buon Natale > ripetono gli altri due all'unisono.
La cena inizia, Hermione siede tra il marito e Ginny, Draco tra lei e Bill. I bambini ridono e scherzano ad un altro tavolo, in tutto sono nove. Fred e Blaise Malfoy, James Sirius, Albus Severus e Lily Luna Potter, Victorie Weasley, Roxanne Weasley, Lisander Paciock e Teddy Lupin. Hermione sorride guardandoli e pensa a come sarebbero stati felici Tonks e Lupin a vedere il loro bambino, di cui ora si occupavano George e Angelina, così sereno e allegro. Oppure di come Fred avrebbe animato la serata insieme al gemello con i fuochi d'artificio da loro progettati come era loro solito fare, facendo rimanere a bocca aperta sia i piccoli che gli adulti, che nonostante già conoscessero a memoria i trucchi dei due fratelli Weasley ne sarebbero comunque rimasti abbagliati. Oppure di come Blaise si sarebbe divertito assieme a Draco quella sera e di come sarebbe stato contento a sapere che avevano dato il suo stesso nome a loro figlio. Anche Fred sarebbe stato felice di sapere che il loro primogenito si chiamava come lui. Hermione ci pensa ancora, pensa ancora a quel giorno ad Hogwarts ormai distante diciotto anni. E come lei anche tutti coloro seduti attorno a quel tavolo ci pensano, senza darlo a vedere. Ricordano le urla strazianti, i rumori di esplosioni, le formule degli incantesimi pronunciate a voce alta perché nei combattimenti non si aveva nemmeno la giusta lucidità mentale per compiere incantesimi non-verbali. Questo pensiero le provoca un dolore lancinante al petto ma guarda verso il tavolo di fronte a quello in cui è seduta lei e sorride. E' fiera dei suoi figli, fiera del mondo in cui cresceranno, un mondo sereno e senza pregiudizi. E questo cambiamento radicale nel mondo magico è stato reso grazie a lei, a Harry, a Ron e a tutti i presenti intorno a quel tavolo di villa Potter e grazie al sacrificio di tutti coloro che hanno perso la vita durante quella guerra. Ha cresciuto un intelligente e astuto Serpeverde dai capelli scurissimi di nome Fred Malfoy, ed un puntiglioso e coraggioso Grifondoro dai capelli biondi di nome Blaise Malfoy. Loro si vogliono bene più di quanto chiunque possa immaginare e non sanno nemmeno cosa voglia dire avere il sangue “sporco”. Dopo la sconfitta di Lord Voldemort anche Hogwarts era cambiata, i giovani studenti non avrebbero più sofferto come avevano sofferto ai suoi tempi. Draco si accorge che lei è da un po' che fissa il tavolo dei bambini allora le mette una mano sulla gamba e la fa sobbalzare.
< Tutto bene, amore? >
< Si, certo > risponde sorridendogli e riprende a mangiare.
Nel frattempo all'altro tavolo Fred è seduto tra James e Teddy e ogni tanto il suo sguardo si posa su Victorie, la figlia di Bill e Fleur. Quanto aveva sperato durante la cerimonia di Smistamento di tre anni prima che l'avrebbero messa insieme a lui in Serpeverde. Era così dannatamente bionda e bella, gli faceva perdere la testa ogni volta che i loro occhi si abbracciavano in uno sguardo. Quando il Cappello Parlante la smistò in Grifondoro, lui si era appena seduto al tavolo dagli stendardi verdi e argento. Non aveva mai provato tanta delusione in vita sua, tutti le fantasie che aveva fatto su di loro insieme andarono in fumo. Ieri era stato convinto dall'amico Teddy, ormai diciassettenne, a parlare con la ragazza. “Male che va ti dice che non le piaci” gli aveva detto l'amico “A quel punto ti consoli col pensiero che è Natale”. Aveva quindi deciso di parlarle ma ora gli si stringe una morsa intorno allo stomaco e non ne è più così sicuro. Teddy lo nota e gli dà una lieve gomitata.
< Sono sicuro che andrà tutto bene > gli dice a bassa voce < devi provarci o non lo saprai mai. Vuoi continuare ad ignorare i tuoi sentimenti per lei? >
< No, d'accordo, le parlo >
< Bene > gli sorride.
Lui si alza e fa il giro del tavolo capitando accanto a lei. Non sa cosa fare, dopotutto è pur sempre una sua cara amica di infanzia e questo rende le cose decisamente più difficili di quanto non lo siano già. Le si siede accanto facendo alzare Lisander.
< Buon Natale, Vic >
< Anche a te, Fred > lei lo guarda attonita
< Volevo darti il mio regalo non riesco a resistere fino alla fine della cena, succede tutti gli anni, lo sai >
< Va bene, allora > gli sorride < ma forse è meglio se usciamo. Se tua madre vede che me lo stai dando ora sai come si arrabbia! >
< Già, lei e il suo stupido e babbano rispetto dello “spirito natalizio” >
Victorie si alza e afferra Fred per il braccio, escono all'aperto e si siedono sui gradini del portico. Sopra di loro miliardi di stelle brillanti li osservano.
< Dammi questo regalo, dai. Mi sto morendo dal freddo >
Lui potrebbe abbracciarla e dirle “ti riscaldo io” ma in quel momento gli sembra troppo scontata come frase. Tira fuori dalla tasca il regalo incartato con una carta verde, il colore preferito della ragazza. Lei lo prende delicatamente e se lo rigira tra le mani. Poi inizia a scartarlo e si ritrova in mano la confezione di una cioccorana.
< E' una cioccorana! >
< Già, il tuo dolce preferito. Apri la confezione >
La apre e ne tira fuori la rana di cioccolato.
< Voltala > le dice Fred.
Lei la gira e sul retro vi trova incisa una scritta:


Always”


Sorride, si morde il labbro e smarrita cerca lo sguardo di lui che è posato sulle stelle.
< 'Always'.. Che vuol dire? > lui non risponde, lei continua a guardarlo.
Cosa fare?
Si gira verso di lei, i loro visi sono a pochi centimetri di distanza. Fred non ha idea di cosa fare, non ha mai baciato nessuna prima e di certo non si era preparato a quella situazione. Aveva pensato che Victorie gli avrebbe detto che avrebbe aperto il suo regalo assieme a quelli degli altri e invece lei lo aveva portato là fuori. Le mette una mano sul collo poi la fa scorrere e salire fino alla guancia, con il pollice accarezza le sue labbra. E' tutto come l'aveva immaginato. In un attimo riduce a zero le distanze tra i loro visi e le loro labbra si incontrano. Entrambi non hanno la minima idea di come continuare, hanno solo tredici anni. Fred aveva visto delle persone baciarsi solo in televisione, una roba babbana, e qualche volta dentro casa aveva beccato Hermione e Draco che sfuggiti alla presenza dei ragazzi si scambiavano effusioni. Teddy gli aveva detto qualcosa riguardo ai baci e anche Lisander, che ora ha quindici anni. Ma sentirselo raccontare non è come viverlo in prima persona. E' tutta un'emozione, percepisci movimenti non identificati all'interno dello stomaco, le ginocchia che iniziano a tremare, il rossore sulle guance che divampa. Quando le loro labbra si separano entrambi abbassano lo sguardo.
< Always, sempre. > le sussurra lui.
< Allora Roxanne ci aveva visto giusto, è dall'anno scorso che mi ripete che pensa che io ti piaccia >
< Già, Roxanne è molto perspicace >
< Non pensi che siamo un po' troppo giovani? >
< Penso che alla nostra età i tuoi zii Harry e Ron insieme a mia madre avevano già sconfitto Voldemort due volte. Non so chi fosse questo Voldemort ma ho come l'impressione che sconfiggerlo sia stata un'impresa grandiosa >
Lei gli sorride e gli scocca un bacio sulla guancia.
< Rientriamo, so che zia Ginny ha cucinato un dolce buonissimo >
Tornano nel salone e mentre Victorie è di spalle Fred fa un gesto con i pollici in su verso Teddy e James che gli sorridono. Gesto che non sfugge ad Hermione che sgrana gli occhi e si volta verso Draco.
< Hai visto anche tu, Dra? >
< Te lo stavo per chiedere io >
< Dici che.. Che si sono.. >
< Baciati? >
< Proprio quello >
< Penso di sì > risponde lui e si mette le mani tra i capelli ridendo.
< Il nostro bambino.. > lei spalanca la bocca.
< Però devo dire che si è scelto la più carina > continua Draco.
< Almeno quello! >
Si guardano e ridono, Hermione poggia la testa sulla spalla del marito e gli bacia il collo. Lui si piega e da un bacio al suo pancione.
< Buon Natale, piccola Pansy > sussurra.
Finito di mangiare il dolce, Ginny ed Harry si alzano e cominciano a sparecchiare aiutati da Fleur e Angelina. Dopo un po' Harry torna nel salone portando una grossa scatola rossa, la tombola dei maghi. Che non è nient altro che una comunissima tombola babbana con un nome diverso.
Io li guardo mentre sono seduta sul divano accarezzandomi il pancione di cinque mesi. Neville mi si avvina.
< Tutto bene, Luna? Hai mangiato poco >
< Si, amore. Sono solo un po' stanca ma non preoccuparti va' a giocare > gli rispondo sorridendo.
Lui mi sfiora le labbra con un bacio e torna al tavolo. Draco guarda verso di me e grida:
< Lovegood! > mi diverte questa sua abitudine di chiamare tutti con il proprio cognome < giochiamo alla tombola dei maghi, vieni? >
Io soppeso l'idea per un attimo poi sorrido.
Ma sì, è Natale. Divertiamoci.
Annuisco e rispondo: < Sì, ora arrivo >
Mi alzo e cerco di ignorare la piccola creatura nel mio ventre che in questo momento mi sta dando più calci che mai. Ma come fa Hermione ad essere così tranquilla? Mi siedo e iniziamo a giocare. Già, questa storia sono stata io a raccontarvela fin dall'inizio. Molti di voi si staranno chiedendo come ho fatto ma be', non è stato difficile. Con tutti i Nargilli che girano di questi tempi, poi.. Mi hanno dato un aiuto enorme, questa storia la dovete a loro!
Baci,
Luna Lovegood.





Spazio Autrice:
Ciao a tutti,
con questo capitolo si conclude la mia storia. E' la prima fan fiction che ho scritto ed è stato davvero emozionante vedere che erano sempre di più gli utenti che la mettevano tra le “seguite” o tra le "preferite". Anche se la storia è conclusa spero che lascerete comunque una recensione per farmi sapere cosa ne pensate del finale. L'idea di far risalire l'intera narrazione a Luna ce l'avevo fin da quando ho iniziato il primo capitolo, non ho mai letto un idea simile in altre fanfic quindi ho pensato che fosse davvero originale. Ho già in mente un'altra storia di cui presto pubblicherò il primo capitolo perciò spero che tutti coloro che hanno commentato scrivendo che adorano il mio modo di scrivere mi seguiranno anche in quest'altra. Mi dispiace lasciarvi :(
Tanti baci,
Ielma.
  
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