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Autore: oceanodiperle    28/10/2013    2 recensioni
distrattamente finisco con il piede su una pozza d’acqua e scivolo a terra, sporcando con il liquido del mio bicchiere l’abito elegante di un ragazzo che mi è di spalle, che stava tranquillamente conversando, ma appena sentì quella sostanza fredda sulla sua schiena si girò verso chi aveva provocato quel danno, me. [...]- “Ti va di ballare?” Non mi da il tempo di annuire, che subito mi tira a se. Non avrei neanche potuto dirgli di no, gli ho sporcato la giacca e deve stare tutta la serata con quell’indumento addosso, ballare con lui è il minimo che possa fare per farmi perdonare. [...] “E’ bellissimo il vestito che indossi.” [...] - “Hai un buon profumo.” Mi sussurra avvicinando le labbra all’orecchio. Io rimango in silenzio. “E…sei bellissima.” Il mio cuore batte forte dentro di me e non ho idea di cosa fare.
Poggia molto lentamente le labbra sul mio collo, forse per non farmi sobbalzare a quel tocco, dove lascia un bacio.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capther eight

In questo capitolo ci sono termini di danza che solo chi fa danza li conosce, ho messo un asterisco e alla fine del capitolo cerco di spiegarli.


Sto aspettando Zayn fuori l’ingresso della scuola, passa Styles davanti a me con un borsone sulla spalla per raggiungere la sua macchina, mentre cammina dice: “Ci vediamo lunedì.” Facendomi quel sorrisetto malizioso del cazzo e l’occhiolino.
Dopo dieci minuti la macchina di Zayn si piazza davanti a me, abbassa il finestrino per vedermi meglio e mi sorride. Apro lo sportello ed entro in macchina.
 - “Come è andata?” Mi chiede mentre allaccio la cintura.
 - “Bene…”
 - “E tu che ti preoccupavi così tanto.” Se solo sapesse come Styles ha trattato le altre.
 - “Già…”
 - “Domani vieni in palestra con me?”
 - “Emh…domani sarei qui di nuovo.”
 - “Non avevi la prossima lezione mercoledì?”
 - “Mi…emh…mi…ha chiesto il maestro se posso essere presente anche domani.”
 - “Solo a te?”
 - “Emh…si, ha detto che vuole lavorare con me privatamente.”
 - “Forse perché sei la più brava.”
 - “Dai, Zayn!” Gli dico dandogli un pugno sulla spalla, lui si mette a ridere.
                                                                          
                                                                                                                     ***
Finalmente sono a casa, ho gettato a terra il borsone e ora sono distesa sul letto esausta. Il telefono accanto a me squilla, guardo lo schermo, è Louis, striscio il polpastrello sullo schermo e poggio il telefono all’orecchio.
 - “Ehi.” Dice la voce dolce di Louis.
 - “Ciao.”
 - “Come stai?”
 - “Bene, tu?”
 - “Bene, dove sei?”
 - “Sono appena tornata a casa.”
 - “Ah, è andata bene la lezione?”
 - “Si, abbastanza.”
 - “Sono contento.”
 - “G-grazie.”
La mia timidezza non mi abbandonerà mai e Louis si mette a ridere perché se ne accorge.
 - “Sei adorabile quando fai così.” Mi si arrossiscono le guance. “Ora starai arrossendo.”
Si mette a ridere di nuovo. “Stasera usciamo, ora vado che ho un allenamento.”
 - “Va bene…”
 - “Ciao.”

Attacco.
Mi alzo dal letto per farmi dare il consenso da Zayn per uscire con Louis.
Finisco di scendere le scale e lo trovo seduto su una sedia della cucina con il computer sul tavolo. Lo abbraccio legandogli le braccia intorno al collo e gli do un bacio sulla guancia.
- "Che vuoi?" Domanda, ha già capito che devo chiedergli qualcosa.
- "Che stai facendo?"
- "Navigo su internet, che devi chiedermi?"
- "Emh...stasera dovrei uscire con Louis."
- "Basta che non fai tardi e rispondi al telefono."
- "Certo." Faccio una pausa. "Tu che farai?"
- "Non lo so ancora, ma sono stanco, credo che resto a casa." Mi squilla il cellulare di nuovo, questa volta è Corinne.
- "Oh, vado a rispondere." Vado nel soggiorno e rispondo alla chiamata.

 - "Ehi.”
- "Alison, che fai?"
- "Niente, sono a casa, tu?"
- "Ti va di uscire stasera?"
- "Emh, non posso. Devo uscire con Louis."
- "Uff, domani?"
- "Il pomeriggio devo andare a scuola di danza."
- "E se usciamo di sera? O sei stanca?"
- "Mmh...e se invece di uscire rimani a cena a casa mia?"
- "D'accordo."
- "A domani."

Attacco.
 Ritorno in cucina dove si trova Zayn, ha appena spento il computer e si sta alzando dalla sedia.
- "Emh, domani viene a cena qui Corinne." Gli dico, lui viene verso di me.
- "Mamma e papà domani sera non ci sono, io neanche, sareste sole."
- "Meglio, soprattutto perchè non ci sei tu." Sorrido.
- "Ah si?" Dice mentre mi da un bacio sulla guancia.
- "Si."
- "State attente e se succede qualcosa chiamami."
- "Siamo in casa Zayn, in casa! Non ci succederà niente!" Mi ignora e sale le scale per andare in camera sua.

                                                                                                                    ***
- "Ciao." Dice la bellissima voce di Louis mentre entro nella sua macchina e mi allaccio la cintura.
- "Ciao. Emh...come è andato l'allenamento?"
- "Bene, ma come al solito stancante." Mi piacerebbe poter fare qualcosa per lui, per non farlo stancare ancora di più quando esce con me, ma non saprei cosa.
- "Dove stiamo andando?"
- "In un locale."
- "I-io non vorrei che ti stanchi ancora di più."
- "Non sarà stancante. Domani sei libera giusto?"
- "Veramente sono di nuovo a scuola di danza, la sera viene Corinne a casa mia."
- "Ma la hai tutti i giorni?"
 - "No, solo tre volte a settimana, ma mi ha chiesto l'insegnante se posso venire domani."
- "E perchè ti ha chiesto di venire domani?"
- "Non lo so, mi ha detto solo che vuole lavorare con me."
- "Siamo arrivati." Dice con un tono freddo, non sembra andarle giù questa cosa.
Louis parcheggia e spegne il motore, entrambi slacciamo la cintura ed usciamo dalla macchina. Mi prende la mano e mi guida verso l'entrata del locale, già l'ingresso è pieno di gente, immagino quello che ci sarà dentro.
- "Ti vogliono conoscere dei miei amici." Dice sorridendo.
- "C-cosa?"
- Stai tranquilla." Mi da un bacio sulla guancia. Stringo forte la sua mano, come se avessi paura. Appena entriamo vedo un sacco di gente che è sia seduta che in piedi, Louis ci conduce ad un tavolo già occupato, solo due posti sono liberi, probabilmente sono stati riservati per noi. Tutti lo salutano, Louis mi presenta a tutti i suoi amici e poi ci invitano a sederci. I suoi amici gli chiedono come ci siamo conosciuti, cercando di coinvolgere anche me, ma ovviamente non ci sono riusciti, ho detto semplicemente qualche parola, poi gli chiedono come va con la sua squadra di calcio, mente io esploro il locale con gli occhi, attira la mia attenzione un ragazzo dai capelli ricci che è di spalle. Assomiglia molto a Styles, spero proprio che non sia lui.
- "Tutto bene, Alison?" Domanda Louis.
- "S-si." Si è girato, è lui cazzo, è lui. Sorride mentre parla con dei ragazzi e tiene un drink in mano, non voglio farmi vedere, devo sparire al più presto.
- "V-vado un attimo in bagno."
- "Sicuro che va tutto bene?" Domanda Louis vedendomi agitata.
- "Si." Dico mentre mi alzo dalla sedia.
- "Vuoi che ti accompagni?"
- "No, grazie." Mi dirigo verso il bagno cercando di non farmi vedere da lui nascondermi tra la gente che è in piedi. Spingo la porta ed entro nel bagno, ci sono tre lavandini e poi ci sono due porte dove è attaccato su una un omino con la gonna e sull'altra un omino con i pantaloni. Io rimango davanti il lavandino e mi specchio. Sto andando in panico, mi vergogno troppo, mi vergogno a prescindere, anche a lezione. Il mio viso e pallido e le gambe mi tremano. La porta viene aperta nuovamente ed entra un ragazzo con i capelli ricci che si scompiglia i capelli fissando il pavimento, appena alza lo sguardo spalanca i suoi occhi verdi alla mia presenza. Io indietreggio, il mio cuore batte forte.
- "A-Alison." Dice sconvolto.
- "Ciao."
- "Non mi aspettavo di trovarti qui." Mi sorride.
- "N-neanche io."
E' strano vederlo con indosso una camicia bianca e dei semplici jeans stretti che gli evidenziano le gambe.
- "Che ci fai qui?"
- "Emh, de-devo andare." Dico mentre cerco di raggiungere la porta il più veloce possibile, non avrei retto ancora per molto.
- "Ci vediamo domani." Sento dirgli mentre ho già attraversato quella porta che è l'unica cosa che ora mi divide da lui. Raggiungo velocemente facendomi strada tra la folla di gente il tavolo dove è seduto Louis. Appena mi vede si alza, quasi preoccupato e mi prende i polsi.
- "Alison, non va tutto bene. Sei pallida."
- "Già. T-ti dispiace riportarmi a casa?" Non volevo stare in quel locale per un altro minuto. - "Assolutamente, andiamo." Io e Louis salutiamo tutti che rimangono male per il fatto che ce ne siamo andati subito ed usciamo dal locale.
                                                                                   
                                                                                                                  ***
- "Che hai?"
- "N - non lo so." Invece lo so, la risposta è 'Styles'.
- "E' successo qualcosa?
- "No." Continuo a mentire.
- "Non ti è piaciuto il locale? I miei amici ti hanno intimidita? Ti ha dato fastidio la troppa gente?"
- "No Louis, non è questo."
- "Forse sei solo un pò stanca." Sospiro.

                                                                                                                        ***


Adesso sono sulle gambe di Zayn, siamo entrambi sul divano, in momenti come questi l'unica cosa che voglio è stare stretta tra le braccia di mio fratello e sentire il suo calore. Si meravigliò quando mi vide rientrare così presto, si accorse anche lui del mio viso pallido, anche se ora non lo più, perchè il suo calore mi fa sentire al sicuro. Mi ha chiesto se Louis mi ha fatto qualcosa, io ovviamente gli ho risposto di no. Sento le sue labbra calda premere sulla mia guancia. So che Louis era molto preoccupato per me, tanto che non si è permesso neanche di darmi un bacio sulle labbra.

 Zayn's POV
Alison si è addormentata tra le mie braccia e ora la sto portando in camera sua, dormirà con i vestiti, non vorrei svegliarla per indossare il pigiama, aveva un comportamento strano, sembrava spaventata. Deve essergli successo qualcosa. Domani chiamo Louis, prima di andarsene mi ha lasciato il suo numero. Apro la porta della camera di Alison con un piede, mi avvicino al suo letto e la reggo più forte possibile con una mano, mentre con l'altra prendo le coperte per tirarle in giù e infilare Alison nel letto, menomale che le scarpe se l'è tolta prima da sola. Le mie braccia la lasciano quando il suo corpo tocca il materasso, gli rimbocco le coperte e silenziosamente abbandono la sua stanza chiudendo la porta.

                                                                                                                           ***
Sono le undici e mezza ed Alison sta ancora dormendo, io sono in cucina e ho appena avviato la telefonata con Louis, dopo tre squilli, risponde.
- "Zayn."
- "Ciao, Louis."
- "Alison come sta?"
- "Sta ancora dormendo, per quanto la conosco deve essergli successo qualcosa."
- "Io non ne ho la più pallida idea di cosa potrebbe essergli successo, non so nemmeno se ho fatto   io qualcosa che non le è piaciuto, se non si è trovata bene, ho paura che non vuole più vedermi.
- “Non credo non voglia più vederti.”
- "Non lo so, io sono seriamente preoccupato."
- "Se mi descrivi come è andata la serata forse riesco a capire."

- "Certo, emh, allora, siamo entrati in un locale e gli ho fatto conoscere dei miei amici, a un certo punto ha cominciato ad essere agitata, gli avevo chiesto più di una volta se stava bene e mi aveva risposto di si, mi ha detto che doveva andare in bagno, io mi ero proposto ad accompagnarla ma lei ha rifiutato. Quando è tornata aveva il viso pallido e gli ho detto che sapevo che non stava bene, lei l'ha ammesso e mi ha chiesto di riaccompagnarla a casa."
- "Quando tempo è stata in bagno?"
- "Mmh...poco, cinque minuti circa."
- "Forse ha visto qualcuno, potrebbe essere Josh, altrimenti non si spiega.
- “Chi è Josh?”
- “Emh, il suo ex ragazzo, ha avuto problemi seri con lui, non so se te ne ha parlato.”
- “Quel ragazzo violento?”
- “Esatto. Emh, tu sei amico di Austin?”

- “Si.”
- "Perfetto, stasera verrà a cenare qui Corinne, a lei lo dirà sicuro, quindi potresti chiedere ad Austin di chiedere a Corinne cosa le ha detto e poi lui te lo riferirà."
- "Giusto, grazie Zayn."
- "Figurati."

Attacco.
Alison si è svegliata, sento i suoi passi percorrere le scale. La vedo scendere l'ultimo gradino mentre si strofina gli occhi.
- "Zayn..." Mi dice con la voce impastata dal sonno.
- "Hai ancora sonno? Sono le undici e mezza."
- "Ero molto stanca ieri."
- "Già. Oggi ti senti meglio?" Annuisce mentre si avvicina a me e mi da un bacio sulla guancia, poi prende una tazza per versare il tè che avevo preparato io stamattina.
- "A che ora devi andare a danza?"
- "Alle sei." Risponde prima di portarsi la tazza alla bocca.


Louis'POV
Cerco nella rubrica il numero di Austin, premo il tasto per avviare la chiamata e lo poggio sull'orecchio, nell'attesa che risponde vado sul balcone a prendere un pò d'aria.
- "Ehi, Louis!"
- "Austin, devi aiutarmi."
- "Dimmi." - "Alison ieri aveva un comportamento strano, stasera Corinne cenerà a casa sua, sicuramente a lei racconterà cosa è successo, tu poi devi fartelo dire da Corinne."
- "Ma sono fatti che a me non riguardano, non me lo dirà."
- "Austin, siamo preoccupati, sia io che il fratello, devi costringerla a dirtelo."
 - "Ci proverò, ma non ti prometto niente."
- "Grazie."
 - "Ciao."

 - "Ciao."


                                                                                                                     ***
Alison's POV
Finalmente dopo tanto tempo, riprendo a guidare la mia macchina.
Tra pochi minuti rivedrò Styles, sono più terrorizzata del primo giorno, inoltre sono andata via dal bagno come una stupida. Tutta colpa della timidezza, la odio.

Poggio il piede tremolante sul primo scalino per raggiungere l’ingresso della scuola, se penso semplicemente ai suoi occhi rabbrividisco, ma perché? E’ strano che lui mi faccia questo effetto, è una semplice lezione di danza, solo che questa volta siamo io e lui. Merda, siamo io e lui, che faremo io e lui?
Entro velocemente il camerino, mi spoglio e questa volta indosso dei pantaloni a tuta, simile ai suoi, cioè con il cavallo basso e stretti alla caviglia, di colore nero e una canottiera bianca, visto che ieri ha detto che non vuole che indossiamo il body. Al posto di uno chignon faccio una coda alta.
Sospiro per farmi coraggio ed esco dallo spogliatoio, vado verso la mia aula e mi fermo davanti la porta. Aspetto qualche minuto prima di entrare, poi poggio la mano sulla porta e la spingo. Entro silenziosamente, ma so che Styles si è accorto di me vedendo la mia immagine riflessa nello specchio, mi sta voltando le spalle perché sta parlando con un altra insegnante, mentre lo ascolta parlare, si passa una mano tra i ricci e la poggia su un fianco. Gira il volto per guardarmi e lo rigira per ritornare a guardare la persona che gli sta parlando.
- “Si, perfetto. Ora ho lezione.”
- “Oh, certo, vado.”
Aspetta che quella persona esce per avvicinarsi a me.
- “Ciao.” Mi dice.
- “C-ciao.”
- “Tutto bene? Ieri non sembrava che non stessi tanto bene.” I battiti del mio cuore accellerano.
- “Si.”
- “Emh, vorrei vedere come te la cavi con le aperture*, posizionati in svastica.”
Le mie gambe lentamente toccano il pavimento di legno e si posizionano nella posizione da lui richiesta.  “Brava, ma quella stendila e piegati su di essa.”
Dopo avermi fatto fare le aperture in svastica, mi chiede di aprire le gambe in seconda*.
Si siede davanti a me e apre anche lui le gambe, poggiando i piedi poco più sopra dei miei polpacci, mi prende le mani e con i piedi spinge le mie gambe, mentre le mani me le tira in avanti. Mi lascia le mani quando le poggia sul pavimento. Si rialza e si posiziona dietro di me, spinge con le sue enormi mani la mia schiena sul pavimento*.
- “Sei…abbastanza aperta.*”
- “G-grazie.” Tutte le insegnanti di danza che hanno lavorato con me mi dicevano sempre questa cosa. “E hai...delle bellissime gambe.” Dopo avermi fatto lavorare un po’ con le gambe in seconda, mi fa ritornare in piedi.
- “Tu quest’anno avrai fatto il saggio.”
- “Si.”
- “E avrai lasciato quella scuola.”
- “Si.”
- “Chi era la tua insegnate?”
- “Si chiama Kate Anderson, lei ti conosce.”
- “Kate Anderson…” Dice mentre si carezza il mento.
- “Ha assistito ad un tuo stage.”
- “Allora non me la ricorderei mai, ho conosciuto un sacco di insegnanti agli stage. Comunque credo che vi siete concentrate solamente sul saggio e non avete fatto più riscaldamento, dopo tutto in tutte le scuole di danza fanno questo tipo di errore.”
- “Si, non faccio riscaldamento da un pò.”
- “Beh, credo che per quanto tu possa essere aperta, anche se non fai aperture da un po’ riusciresti lo stesso a fare una spaccata, prova.”
Striscio la gamba destra in avanti e lentamente scendo giù, le mie gambe sono completamente stese sul pavimento di legno, ha ragione, ce l’ho fatta. “Ne ero sicuro.” Mentre si passa una mano tra i ricci mi dice: “Vai un attimo alla sbarra*.” Mi alzo da terra e cammino per raggiungere la sbarra. “Posizionati in prima posizione* e poggia la mano sinistra sulla sbarra, portati con la mano sinistra la gamba in alto.” Eseguo ciò che mi ha chiesto di fare, lui poggia le mani sui suoi fianchi e guarda la mia gamba in alto aggrottando le sopracciglia, si avvicina e toglie la mia mano dalla caviglia, quella che mi aiutava a portare la gamba in alto e ci poggia la sua, spinge e la fa andare ancora più in alto. “Ti rendi conto di dove arriva la tua gamba?” Domanda, mentre vedo la gamba quasi vicino la mia testa. “Tu con queste gambe puoi fare tutto.” Mi poggia lentamente la gamba a terra. “Puoi andare, volevo solo vedere come te la cavavi con le aperture, visto che le tue compagne le faranno molto più in là. Alla maggior parte di loro non riesco a capire con quale coraggio le hanno dato il diploma, un po’ di predanza le farebbe bene.” Non posso fare altro che sorridere alla sua battuta, anche se sta leggermente esagerando, non saranno perfette, ma non sono da predanza, forse è un tipo fissato con la perfezione. “Se non mi sbaglio domani c’è il tuo corso, giusto?”
- “Si.”
- “Allora a domani.”
- “A domani.” Lascio l’aula e mi dirigo allo spogliatoio.

Fortunatamente non ha fatto riferimenti alla serata di ieri, questa volta non avrei avuto modo di scappare. Davanti a lui non riesco ad essere me stessa, non riesco a dire una parola, mi manda in panico, già per me è complicato parlare con chiunque, la sua figura mi blocca del tutto. 


Spiegazione termini:
*1 apertura:  Sono degli esercizi che si fanno per arrivare a fare per esempio la spaccata.
*2 gambe in seconda: http://www.giovannimancini.it/wp-content/uploads/2012/10/DSC_0286.jpg
*3 …spinge con le sue enormi mani la mia schiena sul pavimento: la posizione che eseguisce Alison è questa: http://24.media.tumblr.com/tumblr_m1w7p9tJdB1roqhlwo1_500.jpg
*4 sei abbastanza aperta: Significa che è molto elastica,  e ha tanti altri significati, solo che non mi vengono in mente, scusate.
*5 sbarra: http://static.guide.supereva.it/guide/danza_del_ventre/classica.jpg
*6 prima posizione:
http://ballet.isport.com/Image.ashx?rs=800x600&dir=Images%5C%5CGuide&File=Img_Popup_13391808232010025034.jpg
*7 predanza: E’ il corso delle bambine che conoscono per la prima volta la danza.
Scusate se non ho spiegato proprio tutto ma è difficile spiegarlo a parole e su internet non ci sono foto che lo spiegano.

twitter: https://twitter.com/upallnightx_

 
  
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