Videogiochi > Dragon Age
Segui la storia  |       
Autore: Nidham    28/10/2013    1 recensioni
Breve elucubrazione della mia ladra nel momento piu' triste del videogioco, quando una scelta porta a tragiche conseguenze. Fatemi conoscere il vostro parere, visto che è anche il mio primo tentativo^^
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Solo il vento osò commentare quelle parole, proferite a mezza voce, ma fragorose più del rombo di un tuono, mentre i due amici, i due rivali, si fronteggiavano immoti e incerti nel vuoto di un'indiscutibile realtà che li circondava e li proteggeva dal passato e dal futuro.

Per una volta l'elfo non sapeva quali fossero le argomentazioni giuste da pronunciare o se ve ne fossero alcune, mentre Alistair, svuotato e rinvigorito da una confessione troppo dolorosa per essere catartica, non sentiva il bisogno di turbare l'ordinato disequilibrio che li circondava.

Eilin era morta, lontana da entrambi, ma non persa per entrambi. La sua eredità era stata un regno per chi non avrebbe mai dovuto essere re e una speranza per chi la speranza non l'aveva provata mai. Adesso rimaneva solo un'ultima battaglia da combattere, perché il desiderio di chi aveva dato tutto in nome dell'onore e dell'amore non diventasse sterile e freddo più della tomba in cui il suo corpo era costretto a riposare. Ma non sarebbe servito a niente continuare a combattere come galli in un pollaio, contendendosi un affetto che non aveva conosciuto confini e non avrebbe potuto essere conquistato o perduto; non sarebbe servito a niente rinvangare imperdonabili colpe e illusori ideali, guardandosi in cagnesco nell'inespressa consapevolezza di un odio insensato nato dalla gelosia e dal rimorso. Quello sarebbe stato il loro ultimo viaggio insieme, la loro ultima caccia, e se salvare il mondo dal Flagello era parsa un causa nobile e santa, strappare il loro comandante, la loro regina, la loro anima dalle grinfie puzzolenti di un ingiusto destino era un movente ancora più sacro.

Fu Zevran ad allungare per primo la mano verso il re, ma Alistair non esitò a stringerla, siglando un patto più solenne di un giuramento, in nome di una volontà estranea e comune ad entrambi.

“Era ora abbandonaste il poppatoio e iniziaste a comportarvi da uomini” ruggì Oghren, nascondendo la commozione dietro un brontolio rude e forzatamente maschio. “Cominciavo a temere di dover calar le brache a tutt'e due voi, teste dure, e farvi entrare un po' di sale in zucca a forza di cinghiate.”

“Non credo sarebbe stato il caso” protestò il Custode, un po' imbarazzato e un po' divertito da quella minaccia così colorita.

“E ti avverto che non sarebbe servito a niente, almeno per me” sorrise Zevran, osservando la sua mano come se non gli appartenesse e avesse agito di sua spontanea volontà. “Ho perso il conto delle verghe che mi hanno rotto sulla schiena da piccolo.”

“Non sei mai passato tra le mani di un nano, ragazzo” lo minacciò col dito massiccio e ruvido. “Al confronto le botte che hai ricevuto ti sarebbero sembrate carezze.”

“Oghren, so che non vedi l'ora di mettermi le mani addosso, ma dovremo cercare un approccio meno cruento. Tu sei sexy, ma non mi piace il sadomaso” lo canzonò, rabbrividendo al pensiero involontario del nano inguainato in un completo borchiato di pelle nera.

“Aspetta che ti prenda e non avrai più voglia di scherzare” cercò di alzarsi dalla sedia con troppo entusiasmo, provocando l'esplosione di schegge e imprecazioni che già da un po' i suoi compagni avevano preventivato e temuto. “Dannazione elfetta, guarda cos'hai combinato!”

“Non agitarti” Alistiar provò a sollevarlo e, nello stesso tempo, a schivare i calci che il nano distribuiva alla rinfusa intorno a sé, nel vuoto tentativo di recuperare l'equilibrio.

“E smettetela di fare tanto baccano.”

Nella stanza calò il più assoluto silenzio, quasi i tre compagni fossero diventati di sale e l'aria stessa avesse soggiogato e represso ogni minimo rumore. Se quelle parole fossero state il fetido ruggito di un arcidemone avrebbero provocato meno sbigottimento.

“Il gatto vi ha mangiato la lingua? O non sapete come scusarvi per esser entrati senza permesso in casa mia e aver distrutto parte del mio mobilio?”

Quella voce, suadente e imperiosa, carica di sinuosa ironia, non avrebbe potuto essere confusa con altre, ma furono tre paia di occhi sgranati e increduli che risposero muti a quell'insignificante provocazione.

“Vi entreranno le mosche in bocca, se non serrate la mascella” Morrigan era in piedi sulla soglia, una sagoma scura, bellissima e feroce contro il bagliore sanguigno del tramonto, il mento alzato e lo sguardo velato di sospetto e dissimulata malinconia, le mani affusolate appoggiate distrattamente al bastone e le gambe divaricate in una posa di falsa noncuranza. “Non credo di essere cambiata tanto, in questi mesi, da suscitare un tale stupore.”

“Non sei cambiata per niente” Oghren, ancora a terra, fu il primo a riprendersi, facendo vagare lo sguardo sulle curve perfette della maga con palese ammirazione, per poi inchiodarsi sul suo panorama preferito con un sorriso ebete stampato sotto la barba. “Non sono cambiate affatto, direi.”

“Nemmeno la tua sfacciataggine, nano” ma a Zevran non sfuggì l'impercettibile sorriso che tese per un istante la piega amara di quelle labbra carnose, mentre tentavano di mantenere un'aria di rimprovero. “E non mi onora pensare che vi siate presi la briga di far tanta strada solo per osservarmi il seno.”

“Ne varrebbe la pena...”

“Ma non è per questo che siamo qui” l'interruppe l'elfo, scavalcandolo con un balzo e portandosi a meno di un passo da Morrigan. “Perdona la nostra sorpresa, ma avevamo perso le speranze di vederti comparire qui.”

“E dove pensavate di trovarmi? Sotto un cavolo dell'orto reale?”

“Magari!”

Zevran lo fulminò con lo sguardo, ben consapevole che niente avrebbe potuto trattenere Oghren dal godersi a pieno quell'inaspettata visone paradisiaca, con occhiate lascive e commenti inopportuni.

“La casa sembrava deserta e non avevamo trovato traccia del tuo passaggio, nelle Selve.”

“Non sono usa lasciare tracce e non mi servono quattro mura come rifugio” nel dirlo, il suo sguardo si spostò istintivamente verso un punto del cortile con la terra ancora annerita di sangue e fumo e Zevran non seppe intuire se i suoi pensieri fossero rivolti a colei che le era stata madre, maestra e vittima o all'unica amica che, proprio in quel luogo, aveva dato prova di fidarsi della sua parola al di là di ogni possibile logica.

“Abbiamo bisogno del tuo aiuto” nessuno più della maga si stupì che quelle parole fossero pronunciate proprio dalla persona che meno avrebbe voluto dirle. “Abbiamo bisogno di te, per salvare lei.”

“Adesso vuoi salvarla, patetico e insignificante re di una terra di folli?” Morrigan rise, ma era un suono freddo e spaventoso, come unghie su un vetro incrinato. “Lei è morta e non c'è niente che si possa salvare del suo corpo putrefatto, a meno che tu non desideri renderla uno zombi puzzolente. Hai gusti tanto perversi? O forse la vedovanza ti pesa e vuoi approfittare dell'offerta che ti feci una notte di tanto tempo fa e che allora rifiutasti con sdegno e follia? Non ci sono verginelle svenevoli in città pronte a scaldarti il letto?”

Alistair impallidì, ma si costrinse al silenzio, implorando con lo sguardo Zevran perché spiegasse il loro scopo e la loro missione, prima che la sua volontà venisse meno e rispondesse con l'acciaio al veleno di quelle parole tormentose.

“Non abbiamo il diritto di chiederti niente e tu hai ogni ragione di disprezzarci” l'assassino alzò gli occhi in quelli vuoti e remoti della maga, tremando di fronte alle tenebre che erano il suo stesso riflesso. “Ma Eilin era tua amica e tu la rispettavi.”

“Il passato è un tempo finito, Corvo. Se voi non sapete rassegnarvi, non conosco pozioni o incantesimi che possano sopperire alla vostra stupidità.”

“Ma forse conosci un modo per rendere futuro il presente e per far sì che l'anima dell'unica persona che ti abbia mai voluto incondizionatamente bene non marcisca come una rosa tra le dita gelide dell'inverno” Oghren la guardava fisso in volto, reclinando la testa in modo quasi innaturale e tenendosi fieramente eretto, con le mani appoggiate alla cintura. “Puoi burlarti di noi, ma non ti permetto di burlarti di lei.”

Fu Morrigan, allora, a tacere, non trovando dentro di sé parole abbastanza feroci e disumane per nascondere dietro una maschera di imperturbabile cinismo il dolore che era scaturito in lei nel trovarsi di nuovo faccia a faccia con coloro che, per un breve, impensabile momento, avevano condiviso l'unico battito che avesse scosso il suo cuore. Era questo che temeva, quando si era rifiutata di avvicinarli, fin dal primo momento in cui aveva saputo che vagavano per le Selve; era questo che l'aveva spinta a seguirli a distanza, in silenzio, come un'ombra di sventura, colma di invidia e risentimento per la loro stupidità e la patetica bigotteria che li aveva spinti a scegliere la morte, invece della vita, l'onore, invece della verità.

Non aveva perso uno solo dei loro passi, ma non aveva saputo decidersi a unire nuovamente i suoi ad essi, perché credeva al di là di ogni dubbio che la fine sarebbe stata nuovamente la stessa: sangue e sciagura.

Eppure qualcosa a cui non avrebbe saputo dare un nome, forse istinto, forse destino, l'aveva infine spinta ad affacciarsi a quella porta, che solo pochi mesi prima aveva giurato di non varcare mai più, solo per trovarsi a vomitare quelle parole che non sapeva desiderasse dire, in uno sfogo primitivo e surreale per la morte di qualcuno che un giorno aveva saputo sorriderle e che adesso, al di là della ragionevolezza, tornava dalla tomba a chiederle aiuto.

 

E finalmente qualcosa è successo ^_^ non che la storia abbia fatto passi da gigante, ma almeno son riuscita a far comparire l'ultimo personaggio mancante!! E' stata dura e, lo ammetto, in prima battuta non avevo neanche pensato andasse così il loro ricongiungimento... tant'è, spero il capitoletto non sia deludente e spero di riuscire ad aggiornare di nuovo in tempi civili.

Grazie a chiunque stia con pazienza continuando a seguire questa ff e a chiunque mi incoraggi e consigli con le recensioni!!!!

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Dragon Age / Vai alla pagina dell'autore: Nidham