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Autore: LITTLETHINGS4    28/10/2013    0 recensioni
Lauren ha diciassette anni ed è innamorata di Harry, il ragazzo che lavora in una panetteria, ma quest'ultimo non sembra accorgersi della palese cotta che prova la ragazza. Al punto che..
Quattro anni dopo la vita di Lauren è cambiata: ha una vita perfetta, una casa perfetta e il lavoro che ha sempre sognato. Harry non esiste più tra i suoi pensieri, ma un giorno..
Le seconde possibilità le hanno tutti, perché anche loro non possono averne una?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il luna park era stupendo, c’era veramente tantissima gente e nessuno, ancora, si era accorto della presenza dei due quinti della band. Niall e Caroline erano davanti a noi, si tenevano per mano e io non riuscivo a non osservarli amareggiata perché avrei voluto essere come loro. “Che ti prende piccolina?” mi sussurrò il riccio all’orecchio, rabbrividii di colpo “niente” sospirai fissando sempre quelle mani intrecciate che non erano le mie, “Che stai guardando?” si abbassò per avere a disposizione il mio stesso campo visivo “niente Harry” risposi esasperata. “Vediamo se così va meglio” sfiorò il dorso della mano con la mia, poi le intrecciammo insieme, come se fossero fatte apposta per rimanere unite; mi guardò come per chiedermi se avesse fatto la cosa giusta, in tutta risposta arrossì timidamente “Suppongo che questo sia un si” concluse stringendo ancora più forte la presa. Feci altrettanto. Caroline si voltò “Perché siete così silenziosi? State confabulando qualcosa?” chiese maliziosa alzando un sopracciglio “Stiamo progettando il modo con cui ci sbarazzeremo di te” certo che Harry aveva la lingua proprio tagliente. “Harry mi sono rotto – intervenne Niall preso dal panico – andiamo a comprare lo zucchero filato” asserì il biondo con un cenno del capo, Harry si fece prendere da un attacco di ridarella, poi si rivolse a me “tesoro tu lo vuoi?” “si grazie” “torno subito” mi baciò il dorso della mano e si diresse insieme a Niall verso il chiosco di zucchero filato. Caroline si avvicinò a me con fare curioso “ma stamattina non mi avevi detto che vi stavate solo frequentando?” la guardai stranita “infatti è così” risposi, “ a me sembrate una coppia a tutti gli effetti” “no, ti sbagli” arrossii un po’ “ si, certo Lau”. Dopo pochi minuti i ragazzi tornarono con lo zucchero filato che mangiammo allegramente. Era veramente buono. Ovviamente Niall fu quello che lo finì per primo, divorando poi un po’ da tutti noi quella bontà, perché a quanto pare aveva ancora fame. Mi stupiva il suo stomaco senza fondo, eppure era magro come un chiodo. Era da invidiare. “Amore! Guarda che tenero quell’orsacchiotto” esclamò la mia amica indicando un pupazzo su un bancone di giochi a premi “Sarò tuo in men che non si dica” Caroline aveva gli occhi luccicanti. Harry invece, spinto da chissà quale competizione, sfidò Niall per constatare chi per primo avesse vinto quell’orsacchiotto. Io invece volevo altri dolcetti, cercai così delle bancarelle che ne vendessero. Dopo che avevo scrutato bene tutto il circondario trovai ciò che cercavo “Vado a comprarmi dei dolci, torno subito” non saprei dire se mi avessero ascoltata, talmente erano concentrati in quei giochetti. Mi avviai verso il signore che avevo adocchiato quando sentii una violenta pacca sul sedere. Ma che cazz..?? Se si trattava di Harry l’avrei ucciso, anzi avrei ucciso chiunque fosse stato. Mi voltai. Una figura alta con gli occhi nocciola e capelli biondi mi sorrise malizioso. Era Peter, il mio ex ragazzo. Ero arrabbiata, non doveva permettersi “Lauren! Avrei riconosciuto quel culo tra mille altri” “Certo che tu sei davvero tagliato per fare i complimenti” risposi schifata, girando spalle per allontanarmi. Mi metteva inquietudine stare da sola con lui. “Hey su – mi afferrò violentemente al polso per non farmi andar via – che ne dici se ci appartassimo dietro una macchina e ci diamo dentro? In memoria dei bei vecchi tempi” mi attirò a sé tenendomi sempre bloccata per i polsi. Non potevo fuggire. “Stai lontano da me” ringhiai, “Hey andiamo, non ricordo nemmeno perché ci siamo lasciati” mi rispose cercando di aprire una finestra di dialogo. Se sperava che tornassi con lui si sbagliava di grosso. “Ti ho lasciato io quando ho scoperto che sei uno schifoso drogato!” quasi urlai. Ma perché nessuno si accorgeva che ero in pericolo? “Adesso mi stai facendo arrabbiare” mi strinse i polsi facendomi più male di quello che già avevo, ma non volevo che se ne accorgesse, avrebbe fatto peggio. “io ho smesso per te!” “le tue pupille dicono il contrario. Lasciami andare” “Non se ne parla adesso voglio divertirmi” si avvicinò al mio viso e mi baciò prepotentemente, contro la mia volontà. Provavo un tale disgusto e ribrezzo che erano pure difficili da descrivere, ma per fortuna riuscii a liberarmi una mano e gli mollai uno schiaffo, successivamente lo spintonai per allontanarlo, ma lui mi teneva sempre per il polso sinistro “Mollami o chiamo il mio ragazzo” urlai per farmi sentire. Ti prego Harry, aiutami.. “Urla quanto vuoi: il tuo ragazzo immaginario non può farmi nulla” rise. Aveva una risata inquietante. Mi faceva paura, volevo solo che se ne andasse via. “Mollala o te la vedrai con me” ringhiò Harry seguito da Niall e Caroline, “Oh è arrivato quel frocio di quella band di froci, oh guarda un po’ c’è anche il suo ragazzo. – poi si soffermò su Caroline che si stava stringendo forte al suo ragazzo – e quella biondina chi è? Possiamo fare una cosa a tre. Che ne dici Lauren?” “mi fai schifo!” gli risposi ma come potevo stare con un lurido come lui? Harry strinse i pugni “ti ho avvisato bastardo” si preparò per sferrargli un pugno e Peter per scansarlo mi liberò il polso. Corsi verso le braccia di Caroline spaventata e all’abbraccio si unì anche Niall “Stai calma, adesso ci pensa Harry” mi sussurrò quest’ultimo. Harry, oh mio Dio no! Mi voltai verso di lui, sperando che non gli fosse successo nulla. Quello che vidi fu Harold a terra che si teneva un occhio e Peter che fuggiva via. Non poteva essere vero. Corremmo tutti e tre verso di lui. Lo feci sedere e lo strinsi forte “scusami scusami scusami. – dissi disperata – fammi vedere l’occhio” gli sposati lentamente la mano, avevo il timore di vedere come era conciato. Una lacrima di sangue gli rigò il viso, rendendo i suoi occhi verdi ancora più limpidi. Mi portai una mano alla bocca per impedirmi di cacciare un urlo, ero sconvolta da quella visione, “è colpa mia! Scusami” mi buttai sul suo collo. “Tu non hai colpe. Sono io che non so fare a botte” sorrise stanco accarezzandomi i capelli. “Qui l’unico coglione è quel tipo. Ma si può sapere chi è?” chiese Niall sconvolto “un mio ex” risposi disgustata “ come potevi stare con uno così.. terrificante?” domandò preoccupata Caroline, ”prima non era così” “l’importante è che ora tu non stia con lui” continuò Harry sorridendo. Alcune lacrime cercarono di uscire fuori prepotentemente. Come poteva sorridere Harry dopo il pugno che aveva ricevuto? “Sei uno sciocco, non sorridere. Poteva ammazzarti se avesse continuato” non ci vidi più e piansi per la troppa agitazione “ non è successo nulla – mi sussurrò Harold – ti prego non piangere” continuò cercando di consolarmi. “torniamo a casa, non mi va più di rimanere qui” concluse Caroline “si torniamo a casa” sentenziai anche io, aiutai Harry a sollevarsi da terra, una volta in piedi mi strinsi forte al suo petto. Lo amavo per quello che aveva fatto, anzi lo amavo e basta. L’avevo capito e glielo avrei dimostrato, poteva giurarci. Mi accarezzò la testa e mi strinse ancora di più a sé “amico stai bene? – si avvicinò Niall – ti porto al pronto soccorso?” “sto bene Niall, abbracciami anche tu” e così anche il biondo si unì all’abbraccio “e io?” piagnucolò Caroline “vieni qui piccola” la incoraggiò Harry. . . Io ed Harry tornammo a casa mia, avevo insistito perché rimanesse a dormire. Volevo averlo accanto, dopo tutto quello che aveva fatto poche ore prima. Mi chiusi la porta alle spalle “siamo finalmente soli” sussurrai anche se c’eravamo solo io e lui “e non potrei essere più felice” sorrise mostrandomi la bellissima dentatura. “sai, sei stato molto carino e coraggioso questo pomeriggio” mi avvicinai prendendolo per la giacca e attirandolo ancora di più a me. “menomale che hai urlato, altrimenti chissà se sarei riuscito ad accorgermi” chinò lo sguardo rattristato, “hey guardami, nessuno mi aveva mai difesa così e non ti ringrazierò mai abbastanza. Adesso andiamo a mettere un po’ di ghiaccio sull’occhio o ti diventerà tutto nero” gli dissi guardando l’ammaccatura che aveva “questo pugno me lo riprenderei un’altra volta e anche altre mille per te” mi baciò la fronte. Quant’era bello. Finii di curarlo e andammo in camera da letto “riposati un po’, io vado a fare la doccia” lo avvisai iniziando a cercare il pigiama da infilarmi dopo. Lui si sedette sul letto ma si rialzò immediatamente venendomi a cingere i fianchi, iniziò a baciarmi il collo e io mi feci trasportare da quelle sensazioni travolgenti, chiusi gli occhi per sentirli meglio sin sotto la pelle. “posso chiederti una cosa che mi gira intorno alla testa già da un po’?” lo fissai con aria interrogativa. Ma andiamo! Proprio adesso che mi stavo lasciando andare “dimmi” dissi nascondendo tutto con un sorriso. “Quando stavi urlando, ti sei rivolta a me chiamandomi ‘il tuo ragazzo’?” Ormai era inutile negarlo, avevo capito di amarlo e lui ricambiava, non mi avrebbe difesa così nonostante non avesse mai picchiato nessuno. Quel gesto mi aveva fatto ricredere ed ero pronta a far sfoggio di tutto quello che sentivo per lui “hai sentito bene” allargai un sorriso. “cosa dovrei pensare, adesso?” alzò un sopracciglio contento della mia risposta “mmm vediamo.. incominciamo col dire che sei il mio ragazzo. Non voglio che nessun’altra si avvicini a te – gli sussurrai all’orecchio baciandolo subito dopo – credo di amarti – mi lasciai sfuggire – perché adesso non mi tappi la bocca?” continuai, volevo che mi baciasse, glielo avevo fatto capire no? Non riuscivo più a resistere senza un suo contatto bocca contro bocca. Sorrise più che soddisfatto, direi “sapevo che ci sarei riuscito” si avvicinò con una lentezza estenuante, ma constatai che ne fu valsa veramente la pena aspettare. Era il bacio più bello che avessi mai dato in tutta la mia esistenza. Entrò spavaldo dentro la mia bocca e io glielo permisi, non vedevo l’ora che lo facesse. Mi afferrò per le cosce facendo in modo che i nostri bacini combaciassero, poi allacciai le gambe alla sua vita per averlo ancora più vicino. Mi prese per sedere e mi fece distendere sul letto, prendemmo entrami un attimo di fiato e lui ne approfittò per sfilarmi via la maglietta “Harry dai – gli posai una mano sul petto per fermalo – devo farmi la doccia” ma lui non mi ascoltò comunque “ la puoi fare dopo, se ti è d’aiuto hai un buonissimo odore” disse mordicchiandomi la spalla. Gli scoccai un altro bacio “mi prometti che non mi lascerai mai?” gli chiesi “mai è un lasso di tempo troppo breve” rispose lui facendomi sentire il cuore esplodere in mille pezzettini, avevo un groppo in gola per la troppa agitazione. Volevo stare con lui per sempre. “ti amo” gli confidai. “devo fare a botte più spesso allora. Ti amo anche io Lauren, non immagini quanto” e sigillò quella dichiarazione con un altro morbido bacio.
  
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