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Autore: TheElektra    28/10/2013    2 recensioni
Seguito della one-shot "Dimmi Harry, come vuoi morire".
Quella stanza totalmente grigia era un dolore per la sua vista, come anche quel letto di ospedale, bianco acceso, lo uccideva ogni giorno che passava.
E lui li, quello che rimaneva di Draco Malfoy, immobile davanti ad un muro pieno di graffiti scritti col proprio sangue. Le braccia segnate da tagli vecchi e nuovi ricordavano il suo delitto. Draco Malfoy aveva ucciso degli Occhi Verdi.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Dedicato alle notti insonne e a quello che portano appresso.
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“Lumos!”
Sorrise. Non aveva perso la sua magia. La bacchetta di ergeva fiera e potente nella sua mano e lui non poteva fare a meno di essere grato di avere degli amici come i suoi.
La posta del mattino arrivò puntuale insieme ad una copia del Profeta.
Una lettera era di Silente mentre l'altra proveniva dalla Gringotts. Decise per ordine di priorità. La lettera della Gringotts era semplicemente una notifica. La bella notizia però fu proprio quella di sapere che il suo conto era stato scongelato.
Bene, pensò Harry. Un buon inizio di giornata.
La lettera di Silente invece gli raccomandava di passare al Dipartimento Auror immediatamente appena avrebbe ricevuto la lettera. Dalle parole sembrava quasi questione di vita o di morte.
Harry lasciò la copia del Profeta ancora piegata sulla tavola, afferrò la bacchetta e con un 'POP' si smaterializzò di fronte alla cabina del telefono usata a suo tempo per entrare nel Ministero.
Con sua immensa sorpresa, la cabina rossa non c'era più. Forse avrebbe dovuto chiedere a Hermione se il Ministero si trovava ancora al suo posto.
“Harry Potter?”
La voce alle spalle di Harry e il suo tono di stupore, gli diedero speranza. Un suo grande ammiratore lavoratore al Ministero.
“Si?”. Si volse a guardare l'identità del proprio interlocutore. Un uomo sulla trentina, in completo gessato con un plico di fogli tra le mani.
“Allora non sono solo voci di corridoio. Harry Potter è davvero vivo!” esclamò l'uomo.
“Già...” annuì fingendo interesse attraverso un sorriso di educazione. “Sa dirmi dove sia stata spostata l'entrata?”
“L'entrata? Per il Ministero intendi”
Certo fesso che intendo del Ministero, pensò il Moretto. Quel tipo gli era parso troppo entusiasta quanto idiota. Gli sorrise sperando capisse che voleva essere un 'Sì' quel sorriso.
“Vieni, ti faccio strada”
Harry lo seguì e quasi l'impressione di essere osservato lo colse impreparato. La mano dentro l'impermeabile pronta ad estrarre la bacchetta.
“Durante la guerra sono andate distrutte varie parti del ministero. Al suo rifacimento il nuovo ministro decise di far cambiare quasi tutte le vie d'entrata e uscita dell'edificio.” iniziò a spiegare il Fesso.
Almeno era utile a qualcosa.
“E chi è il nuovo Ministro della Magia?” domandò Harry non sapendone nulla.
“Melody Blake” rispose l'altro.
“Non la conosco. Aveva già qualcosa incarico precedente?”
“No. Assolutamente. E' una babbana”
“Come??” domandl Harry stupito dalla notizia tanto da fermarsi per un breve attimo e poi seguire di nuovo l'uomo nella folla del mattino.
“Ti sei perso molte cose Harry Potter. Forse non sai che il nuovo ordine nel mondo magico implica che chiunque può accedere a diventare Ministro della Magia. Ma questo è semplicemente un esempio. Qualsiasi carica pubblica, adesso, potrà essere elargita a chiunque senza tenere conto della propria discendenza.”
La faccia di Harry se avesse potuto, sarebbe caduta a terra come in uno dei cartoni animati che i Dursley gli facevano vedere la domenica.
“Non era possibile anche prima?” chiese.
“Forse inizialmente ma come ben sai, non c'è più libero arbitrio se un tiranno inizia a tirare i fili delle marionette in scena a proprio piacimento” gli fece l'occhiolino.
Harry per un attimo rivalutò il Fesso.
“Ha ragione lei”
“Ecco l'entrata” disse il Fesso bloccandosi di colpo. Harry per poco non gli finì addosso.
Fortuna che la porta d'ingresso era sempre la stessa, la solita cabina rossa del telefono.
Il Fesso di cui Harry non sapeva ancora il nome, gli fece segno di entrate per poi segurlo e chiudersi la porta alle spalle.
“Ma Harry Potter cosa viene a fare al Ministero della Magia?”
Il tipo pareva essere curioso alquanto.
“Devo parlare con un certo...” prese la busta con il messaggio di Silente e lesse il nome del destinatario “Elias Lysander RedLid”
L'uomo lo guardò e poi gli sorrise porgendogli la mano “Felice di fare la tua conoscenza” continuò “Sono io”
Harry rimase di stucco ma strinse comunque la mano dell'uomo. Bene, il Fesso si era rivelato essere il suo contatto all'interno del ministero.
“Perfetto. Credo che questa sia indirizzata a lei” gli porse la lettera.
“Credi bene” rispose Elias con un occhiolino. Le porte si aprirono ed Harry uscì per primo.
L'interno non era poi così cambiato da quello che ricordava. Harry guardandosi intorno, notò particolarmente Auror appostati davanti ai camini.
“Mi scusi, perchè ci sono degli Auror a guardia della Metropolvere?”
“Negli ultimi mesi sono stati individuati alcuni dei Mangiamorte rimasti e il Comitato per la regolamentazione della Metropolvere, sotto consenso del Ministro della Magia, ha deciso di limitare l'utilizzo della Metropolvere nel mondo Magico a casi di estrema necessità.” spiegò “Non sarà per sempre”
Harry annuì seguendo l'Auror attraverso l'Atrium vasto come lo ricordava. La statua al centro invece era cambiata. Si ergeva con grande vigore un uomo il quale condivideva con una donna una bacchetta.
Harry acuì lo sguardo in modo che la sua miopia dal retro degli occhiali tondi non gli impedisse di vedere i dettagli.
La bacchetta condivisa era la bacchetta di Sambuco. Un simbolo azzeccato. Un mago e una babbana a giudicare dal loro abbigliamento.
Arrivano all'ascensore orizzontale con qualche intermezzo per via di vari dipendenti curiosi.
Si, sono io. Harry Potter in persona, continuava a dire Harry a chiunque si parasse davanti.
Mhm...forse avrebbe dovuto cambiare look, senza occhiali? Un bel paio di lenti a contatto, si, sarebbero andate bene.
“Sei sempre la star del momento” disse Elias una volta dentro l'ascensore.
“E la gente è sempre la stessa” rispose Harry senza interesse. Infatti quello che Harry voleva capire era cosa quell'uomo avrebbe potuto fare per lui.
Il dipartimento Auror era il solito luogo caotico e disordinato di cui Harry ricordava. Un po' di ordine non avrebbe gustato.
Le facce degli impiegati al suo passaggio lo lasciavano indifferente, era acqua ormai passata.
Harry entrò nell'ufficio personale di Elias e si sedette in poltrona guardandosi intorno.
“Ora può dirmi perchè Silente mi ha mandato da lei?”
“Abbiamo un amico in comune” rispose semplicemente una volta seduto dall'altra parte della scrivania.
“Chi?”
“Tom Riddle”
Harry si ghiacciò sulla poltrona, resto in silenzio e non rispose.











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Angolo del Criceto Smemorato


Tante News in questo capitolo. Come avete visto, questa storia si discosta un poco dalla trama originale della saga. Elias è un esperimento, dico solo questo.
PS. Domani parto per andare al Lucca Comics per cui poi per una settimana non potrò aggiornare, quindi a metà mese spero!
PSS. Chiedo venia per il capitolo corto ma non volevo lasciarvi senza prima di partire.
Baciotto da THE e dal criceto indaffarato col suo Cosplay.

 

   
 
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