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Autore: Clara_Oswin    29/10/2013    1 recensioni
La storia è ambientata durante il percorso di crescita dei protagonisti, che vuole in qualche modo giustificare quell'innamoramento in maniera più graduale e non durante 6 secondi di clip.
TRAMA: Odette all'età di quindici anni viene a conoscenza del patto stipulato da suo padre Re Guglielmo e la regina Uberta e che per il bene dei loro regni dovrà sposare quel bambino smorfioso con cui è costretta a trascorrere tutte le estati. Poco a poco i due cambieranno il loro modo di vedersi e cresceranno insieme, non mancheranno i litigi e le incomprensioni e perché no... anche una terza figura che metterà alla prova il vero amore dei due con un triangolo d'amore per nulla scontato!
Spero di avervi incuriosito un pò ;)
AGGIUNTI NUOVI CAPITOLI COME ATTI .5 INTERMEDI
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Derek, Odette
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Fulmini – Atto 5

La sua voce così vicina, calda e profonda le fece salire uno strano brivido lungo la schiena

– io… non so cosa voglio – Era confusa e spaventata – e tu? – lo guardò negli occhi. Perché solo lei doveva sentirsi così insicura?

- io credo di averlo sempre saputo…-

Il ragazzo si avvicinò lentamente, quasi avesse paura che lei da un momento all’altro potesse ritrarsi, poi appoggiò le labbra sulle sue. Un brivido per un attimo assalì entrambi, nervosi per questo loro primo contatto.

Il loro primo bacio.

Sembrò strano ad entrambi, non avevano mai provato quelle sensazioni l’uno per l’altra e improvvisamente quel bacio cambiava tutto quello che c’era sempre stato tra di loro. La parola Amicizia era stata appena cancellata.

Un altro fulmine rimbombò nel cielo, un suono cupo e poi una luce abbagliante investì di nuovo quella piccola radura; Odette sussultò tentando di trattenere la paura ma Derek lentamente l’avvolse in un abbraccio rassicurante.

- non avere paura… ci sono io – le sussurrò.

Odette si rese conto di ciò che era appena successo, lei tra le braccia di Derek subito dopo essersi scambiati il loro primo bacio.

la mia maschera di durezza e superiorità è crollata. Non avrei potuto fingere per sempre. Eppure tutto ciò che ho fatto è stato per difendermi da te.”

-si, lo so –

-Cos..?- Odette alzò lo sguardo e incontrò il suo.

-hai pensato a voce alta. – le sorrise lui.

Odette rimase interdetta, arrossì in viso e lo guardò con occhi nuovi. Stava succedendo davvero… -perché non mi stai prendendo in giro? Perché non stai facendo qualche battutina per offendermi? – si scostò da lui

- perché anche io, come te, non sono così. – si scostò anche lui e adesso tra di loro vi era una distanza di circa un braccio.

- credo sia il momento di finirla con questa stupida farsa… va avanti ormai da quando eravamo piccoli. Ma sappiamo bene entrambi che era solo un modo per rifiutare la situazione. -  disse convinto lui prendendole le mani. –Per rifiutare una scelta che non era nostra. -

-non farò più niente per ferirti. – intrecciò la sua mano con quella di lei.

Dopo un primo silenzio anche Odette parlò

– nemmeno io .-

Intrecciò la sua mano dolcemente poi inclinò la testa leggermente scrutando quel ragazzo davanti a lei – è come se non ti conoscessi … -

-lo stesso vale per … - si avvicinò nuovamente alle sue labbra – …me – e questa volta senza nessuna esitazione la baciò. Nuovamente un brivido li pervase, forse era colpa di quell’alchimia che si era creata tra di loro o forse solo del freddo… ma quel bacio fu anche meglio di quello precedente.

Un Bromley a dir poco scandalizzato li guardava da sotto la pioggia non sapendo bene cosa fare, decise di avvicinarsi mentre continuava a stringere le redini del suo cavallo con le dita congelate.

-Scusate…? – li interruppe timorosamente.

Derek e Odette, colti in fragrante si allontanarono l’uno dall’altro imbarazzati fino al midollo guardando con aria interrogativa l’amico sovrappeso… quanto aveva visto? Era lì da molto? Odette sperò di no. Alla fine anche se così fosse stato non vi era nulla di male no? Loro erano fidanzati e prossimi alle nozze, non vi era nulla di scandaloso. Allora perché Odette si sentì come se fosse stata appena colta in flagrante mentre faceva qualcosa di così imbarazzante?

Fu Derek che cavallerescamente infranse per primo quell’imbarazzante silenzio –eccoti qui Bromley! Dov’eri finito? Ti stavamo cercando!-

-Eh si… lo vedo bene come mi stavate cercando approfonditamente tu e… – Bromley ridacchio schiacciando un occhiolino a Derek. Odette si sentì in dovere di difendersi. – noi ti stavamo davvero cercando, poi è scoppiato il temporale, che colpa ne abbiamo noi? –

- Ma se sono sempre stato dietro di voi?- rise come se stesse raccontando una barzelletta - Non era quello il piano Derek? – Bromley li raggiunse sotto il pergolato.

–“ Stavo facendo riposare il cavallo, poi vi ho visti galoppare in fretta e furia e mi sono incuriosito e quindi vi ho seguiti fino a che, con questa pioggia, avevo perso le vostre tracce fino a... poco fa. –

Odette confusa cercò con lo sguardo Derek proprio mentre faceva gesti a Bromley di tacere, improvvisamente la sensazione di essere stata presa in giro l’assalì assieme ad una profonda consapevolezza

 - … avevi detto che non trovavi più Bromley!? – lo vide diventare bianco in volto mentre lei tentava di capirci qualcosa. Incrociò le braccia al petto pretendendo una spiegazione.

- beh sì… non lo vedevo più… e adesso scopriamo che era dietro di noi, eheh – rise nervosamente Derek indietreggiando.

- era tutto un piano vero..? - inarcò un sopracciglio – “Hai organizzato tutta questa farsa per cosa?! Parla! - lo minacciò lei. – Di quale piano sta parlando Bromley ?! – in quel momento era come se quel terzo ragazzo fosse scomparso, davanti a lei vedeva un impacciato Derek che non spicciò nemmeno una sola parola. Era un incubo. Un momento prima poteva toccare il cielo come un dito e poi da quando era arrivato Bromley aveva iniziato a precipitare, scoprendo in realtà che lei non poteva volare.

Bromley, stupido com’era non riusciva proprio a non aprir bocca senza parlare a sproposito, e avvicinandosi all’amico tentò di chiedergli sottovoce – Ma alla fine ci sei riuscito, no? È andato tutto come previsto? -  Nonostante Derek gli facesse segno di tacere Bromley si zittì solamente quando vide Odette infuriarsi come mai nella sua vita.

Lo guardò come fosse un verme e poi si girò lasciandolo lì impalato, aveva capito lo scopo di tutto quello ma ancora non riusciva a crederci. – Baciarmi… – uscì dal pergolato nonostante piovesse forte. Subito le gocce d’acqua iniziarono a bagnarle i candidi capelli e il vestito come schegge di vetro in frantumi. Sciolse le redini del suo cavallo. – Odette, no! Odette! – Derek dopo una prima esitazione uscì sotto la pioggia. – non puoi tornare a palazzo adesso, piove troppo forte! Rientra all’asciutto, ritorneremo insieme quando finirà di piov…-  Odette l’interruppe Bruscamente

– Non riesco a credere a quanto tu sia caduto in basso. E tutto per un bacio poi. –

Il ragazzo la guardò, voleva parlare e spiegarle come stavano le cose ma le parole non riuscivano ad uscirgli di bocca, come quella volta nella radura, non appena l’aveva vista piangere si era sentito impotente.

- Sei soddisfatto adesso? Spero fosse all’altezza delle tue aspettative. –

Detto questo Odette lo lasciò basito sotto la pioggia, partendo al galoppo verso il castello; fortunatamente Falada conosceva bene la strada perché Odette, che aveva il cuore spezzato in due, non badò nemmeno a dove stava andando.

Le sue lacrime si mischiarono alle gocce di pioggia. Dopo un tempo che per lei fu interminabile arrivò nei pressi del palazzo e il suo primo pensiero fu proprio quello di far riposare il cavallo all’asciutto nella stalla.

Doveva evitare di farsi vedere in quelle condizioni da qualcuno, specialmente da suo padre, non poteva nemmeno immaginare cosa sarebbe potuto succedere e di problemi lei ne aveva già fin troppi. Fortunatamente per lei non c’erano guardie fuori dal castello, probabilmente con quel brutto tempo avevano fatto rientrare tutti.

Odette arrivò alle stalle indisturbata, scese da cavallo completamente fradicia e con il vestito che sotto quell’acqua adesso copriva ben poco, si guardò un attimo e stentò a riconoscersi. L’abito rosa candido che aveva scelto di indossare quel pomeriggio faceva vedere perfettamente la sua biancheria e il suo corsetto. Istintivamente si portò le braccia al petto per coprirsi quando sentì dei passi.

- Allora avevo davvero sentito qualcuno… – la voce si avvicinò – ma cosa ci farà un cavallo reale qui tutto solo? – prese le redini del cavallo e lo portò nel suo box per dedicargli tutte le cure adatte e togliergli la sella. Il ragazzo quasi sobbalzò quando vide una ragazza rannicchiata in un angolo del box.

Sembrava sconvolta.

La ragazza alzò il volto rigato dal pianto cercando di darsi un contegno. Il ragazzo dopo qualche istante capì di essere davanti alla principessa Odette, aveva visto il suo volto in qualche ritratto ma mai si sarebbe aspettato di incontrarla di persona.

-Principessa Odette! C…cosa ci fate qui… e perché siete ridotta in questo stato? – il ragazzo si avvicinò piano tendendole la mano per aiutarla a rialzarsi.

Odette non l’accettò, non poteva alzarsi o si sarebbe vista la sua figura in deshabillé, aprì la bocca per parlare, nessun suono ne uscì.
Il ragazzo legò il cavallo alla buona, non poteva occuparsi di lui in quel momento, quella ragazza aveva bisogno di molto più aiuto di quanto sembrasse.

Per un momento scomparve dal box per tornare con una spessa coperta marrone di lana.

- mettetevi questo o gelerete. – si inginocchiò davanti a lei e le porse la coperta. – Siete completamente bagnata – le accennò un timido sorriso poco prima di rialzarsi.

- come vi chiamate? –

- Roran – rispose il giovane.

Odette si avvolse nella coperta, il vestito e i capelli bagnati le gelavano la pelle, nonostante sentisse il freddo sin nelle ossa le lacrime non accennavano a fermarsi – Sicuramente starete piangendo per un ottimo motivo… – cercò di rassicurarla vedendo che respirava con affanno, si inginocchiò nuovamente di fronte a lei – sposarsi è più che mai un ottimo motivo - gli rispose lei. Il ragazzo chiese con un cenno di potersi sedere lì accanto, Odette annuì.
- Sposarsi dovrebbe essere un motivo di gioia, non di tristezza. Io immagino così il mio matrimonio. – le disse Roran.

- Tu ti sposerai per amore, a me è stato imposto - un’altra lacrima scese dalla sua guancia sinistra, percorrendo i suoi lineamenti perfetti per poi ricadere sul petto.

Il ragazzo non seppe risponderle, di quel matrimonio si parlava sin da quando lui era piccolo, avrebbe unito due regni, portato il progresso, che poi ci fossero due persone costrette a passare il resto della vita insieme pur non amandosi non importava a nessuno. Egoisticamente era un sacrificio che andava compiuto per un bene più grande. Anche lui l’aveva pensata così effettivamente, quei pensieri egoistici appartenevano anche a lui, ma adesso, vedendo in quella ragazza che tutti chiamavano “principessa” una normale ragazza di diciassette anni piangere e soffrire per quella situazione, non poteva negare a se stesso che gli si era stretto il cuore.

Dopo alcuni minuti Odette continuò a parlare, sentiva che ripetersi quali fossero i suoi doveri fosse la cosa giusta.

- lo so cosa starai pensando… è un mio dovere farlo. – Roran alzò lo sguardo mortificato per averlo davvero pensato. – e non c’è niente di sbagliato in quello che pensi, è davvero un mio dovere. – Odette guardava quel ragazzo seduto davanti a lei, fissarla confuso. Rivolse uno sguardo verso l’entrata delle scuderie, lui non c’era.

-  è inutile – si disse.

- cosa? -

- lui non verrà – Per quanto lei potesse aspettare lui non sarebbe venuto.

Roran la guardò cercando di capire a chi si stesse riferendo.

- il principe Derek…? - azzardò

- non verrà. Non lo farà perché non gli importa. Non lo farà perché quello che voleva l’ha già ottenuto, ed io sono solo una stupida fradicia illusa. -  Sorrise amaramente.

“etciù! - starnutì

Roran l’ascoltava realizzandosi in mente una vaga idea di quello che era evidentemente successo con il Principe Derek.

- Principessa Odette, non potete rimanere in questo stato, dovete scaldarvi o farvi un bagno caldo magari. - il ragazzo dai capelli biondo-castano si alzò tendendole nuovamente la mano. Odette la prese aiutandosi ad alzarsi con la coperta ancora avvolta.

- la vostra mano è davvero fredda! - Odette rabbrividì, il ragazzo aveva ragione, aveva bisogno di un bel bagno caldo alla svelta.
Roran prese le redini del cavallo e lo fece sedere per farlo riposare, poi si rivolse nuovamente alla Principessa.

- non vogliamo che nessuno vi veda in questo stato, vero? - le chiese retoricamente, Odette annuì.
 Le prese la mano.

- venite, passeremo per le vie della servitù -

Odette finalmente accennò ad un mezzo sorriso, seguito da un “grazie”.

Avrebbero attraversato il castello furtivamente per non farsi vedere, Roran avrebbe potuto passare dei guai per aver osato addentrarsi all’interno delle sale riservate ai reali e alla servitù speciale, ma lo avrebbe fatto, perché quella ragazza aveva bisogno di una mano, perché non si lascia mai una fanciulla in difficoltà.

 

****

Uno schioppo di zoccoli sul terriccio bagnato risuonava all’entrata delle scuderie, una sagoma cercava un cavallo reale che non era nelle stalle, una frase risuonò nell’aria poco prima dell’ennesimo tuono.

- Odette, dove sei -

Dopo di ché il rumore degli zoccoli si allontanò sotto la pioggia.

  
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