Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: RossediSera    29/10/2013    1 recensioni
Una storia a 4 mani, ma una storia a 4 mani molto particolare quella che vi apprestate a leggere.
Le autrici scriveranno un capitolo a testa ma senza conoscere cosa viene scritto dall'altra quindi una trama è difficile da esprimere...
Diciamo che se vi piace la Scorose, se vi piacciono Lily, James, Victoire e tutti i favolosi membri della New Generation compresi di intriganti OC beh questa è la storia che fa per voi.
Ambientata al settimo anno di James e Dominique farete qua dentro un tuffo full immersion nella loro storia insieme a noi!
ps. Il What if? è presente poichè Hugo e Lily in questa storia non sono due anni più giovani di Albus, Rose e Scorpius ma solamente un anno...per dare un po' di pepe!
Genere: Azione, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: James Sirius/Dominique, Rose/Scorpius, Teddy/Victorie
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Quinto Capitolo

 

Bugie.



 

 

{ 16 Settembre – Sala Grande }





E.L.

Di nuovo.



La faccia di Lily attraversò una scala cromatica dalle tonalità più disparate, quasi si poteva pensare che si sarebbe spalmata sul pavimento nel giro di pochi secondi, tanto che Rose avvicinò la mano al suo braccio per prevenire svenimenti disastrosi. La piccola di casa Potter si guardò intorno passando in rassegna le facce dei cugini presenti, ancora tutti impegnati ad inveire contro i due Serpeverde che, con il sollievo di tutti, si erano dileguati distendendo l'aria pesa che si era formata intorno a loro nel frangente di quella discussione. Un altro biglietto, possibile? Questo smentiva le sue deduzioni su un possibile scherzo isolato e palesava l'esistenza di qualcuno che – Merlino, stentava a crederci – riversava le proprie attenzioni su Lily Catastrofe Potter. Ora, c'è da dire che la rossa non fosse propriamente una di quelle bellezze da bava alla bocca, una in stile Cosetta Davies che mietevano vittime solo con lo sventolio delle ciglia. No, Lily aveva delle fattezze più... rudimentali? Si, insomma: alta un metro e uno schiopodo in verticale, piatta come una tavola...ciò che saltava agli occhi di chi si soffermava a guardarla erano i suoi colori sgargianti, la sua esuberanza che spesso produceva danni abnormi e quel sorriso perenne che sembrava stampato sulla sua sua faccia.

Spinse Rose in un angolo meno in vista, proprio non le andava che tutto lo studentato sapesse del suo "corrispondente anonimo", già si immaginava le risatine acidule che avrebbe provocato la notizia, specialmente se al centro del gossip ci fosse stata proprio lei, la figlia figlia di Harry Potter.
 

« Rosie, dammi quel biglietto e...fai come se stessimo parlando dei compiti di Trasfigurazione. »

Decisamente infastidita dalle spinte poco cortesi della cugina, Rose la cruciò con lo sguardo al solo senti parlare di compiti.

« Cioè devo guardarti male ed iniziare a sbraitarti contro perchè, come tuo solito, non li hai svolti?»

Ma Lily, già non la stava più ascoltando, troppo impegnata a divorare le parole vergate su quel piccolo pezzo di pergamena:



" Ti chiedo perdono, Lilian. Mi è troppo difficile avvicinarmi al tuo bel viso e ancorare i miei occhi nei tuoi, rischierei di perdermi in essi e di non trovare più la strada per tornare al mondo reale. Perchè il mondo reale è una dura avventura per me, un gioco sporco che si prende le sue vittorie lasciando gli scarti ai giocatori più corretti, ma in te vedo altro. Si, perchè nei tuoi occhi leggo l'immensità dei tuoi pensieri, io lo so Lilian, lo vedo. Mi sembra quasi di sentirli, i tuoi pensieri, lo so che dietro quel sorriso c'è ben altro...io ti leggo come un libro aperto.

Se vorrai rispondermi, stavolta, lascia un tuo biglietto ai piedi della statua di Bartemius il Rugosto, stanotte, poco dopo lo scadere del coprifuoco. Mi premurerò di prenderlo.



E.L."



Le teste rosse delle due cugine erano entrambe chine sul messaggio, sembravano quasi che si volessero spingere l'un l'altra per avere il primato su quelle parole che avevano tramutato le loro bocche un due perfette "o", stupite e atterrite da quell'elogio nei confronti di Lily. La prima a riprendersi fu Rosie.

« Lils, ci sei? Respira tesoro, è solo un biglietto! »

Solo un biglietto!? Come poteva definirlo "solo un biglietto"? C'era un pazzo probabilmente mezzo cieco che proclamava di conoscere i pensieri dentro alla sua testa e che si prodigava nel lasciarle bigliettini pieni di paroline dolci...e lei lo chiamava "solo un biglietto" !?

« Bene. E adesso che gli rispondo?»

« Cos-... Non avrai mica intenzione di rispondergli vero!? Lilian finchè non sai chi diamine è questo folle dalla piuma svelta non puoi rischiare di esporti! E se fosse uno scherzo, mh? O peggio, se questo volesse attirarti alla statua solo per saltarti addosso!? Ci pensi, Lilian!?»

Rose la razionale si era tramutata in Rose l'apocalittica. Proprio non riusciva a fidarsi di questo fantomatico E.L., qualcosa le puzzava terribilmente e non erano affatto i calzini di Fred del dopo partita.

Al contrario, Lily riusciva a vedere solo una speranza.

« Si, forse hai ragione. Come sempre. » Concluse con un sorriso a trentadue denti, un sorriso bugiardo. Mentiva, per la prima volta nella sua vita, aveva spudoratamente mentito a sua cugina,



alla sua persona.





{ 16 Settembre – Corridoi durante la ronda serale. }



Aveva ragionato su quella storia dei biglietti per tutto il giorno, proprio non riusciva a credere che fosse solo un gesto genuino di qualche ragazzo dalla timidezza esasperante che si era invaghito di sua cugina. No, nonostante non riuscisse a trovare quel cavillo che le confermasse il contrario, proprio non vedeva di buon occhio quei biglietti che comparivano dal nulla con quel fastidiosissimo CRACK! Era così Rose, non si dava per vinta di fronte a nulla e il suo cervello fuori dall'ordinario avrebbe lavorato e scandagliato tutte le opzioni possibili finchè non fosse giunta ad affermare la sua teoria. Ed anche quella sera, con la bacchetta ad illuminarle il tragitto, rispettava i suoi impegni di prefetto svolgendo la consueta ronda serale, distratta però da quei pensieri in corsa che, siccome al peggio non vi è mai fine, non le fecero notare i passi leggeri che si avvicinavano guardinghi alle sue spalle.

« Bu! »

Per la giarrettiera di Morgana! Il salto che scosse la ricciola Weasley le fece addirittura cadere la bacchetta, un battito saltato, imprecazioni varie, raccomandazioni a Rowena in caso di imminente morte...Malfoy. Ovvio. Non poteva che essere lui a suscitarle tutte quelle sensazioni negative e raccapriccianti, in più, un gesto tanto idiota poteva aspettarselo solo da lui.

« Hei Weasley, hai visto un Dissennatore? »

« Ti informo, Malfoy, che la tua faccia è ben peggiore. Senza parlare della tua idiozia che fa concorrenza a quella di un troll.»

La risposta di Scorpius si manifestò in un ghigno di piacere, uno di quelli trionfanti che ti fanno capire quanto hai sbagliato nel tirar fuori quella risposta acida, concedendogli solo un gran sorso di soddisfazione. Il biondino odiava fare le ronde, a dire il vero odiava qualunque mansione da prefetto e, diciamocelo, aveva accettato solo sotto le spinte di Draco, spinto a sua volta da sua madre Narcissa che vedeva quella piccola "promozione" come un buon aiuto a riabilitare il nome dei Malfoy, ancora non del tutto ripulito dalle macchie che si era procurato durante la Guerra. Ovviamente, l'incontro con la Weasley fu visto dal ragazzo come un ottimo espediente per passare il tempo e cosa c'era di meglio che farla incazzare come un avvincino? La vista del suo rotondo volto arrossato di rabbia lo deliziava a tal punto che avrebbe voluto tenerla sul comodino accanto al letto in stile soprammobile per usarla nei momenti di noia.

« Sai Weasley, ho sempre stimato il tuo metodo così delicato di formulare offese, per un povero stolto potresti quasi risultare educata. Peccato che per chi conosce te e la tua famigliola di inetti, è difficile vederi sotto quella luce.» Tagliente. Tagliente ed incredibilmente preciso nel cogliere i punti deboli di chi gli stava davanti. Dal canto suo, Rose rispose con un sorriso quasi tenero, esprimendo tutta la pena che le parole del ragazzo le suscitavano, non arebbe mai ammesso di esser stata punta nel vivo, avrebbe voluto sbraitare e prenderlo a calci in quel culo purosangue per aver toccato la sua famiglia...ma il suo orgoglio prevalse.

 

« Senti, perchè non te ne torni nel tuo antro umido a scoparti qualcuna delle galline che ti girano intorno? Dubito che tu possa riuscire ad eccellere in tali prestazioni, ma per lo meno non ti sentirò parlare per...cinque minuti? Sempre se riesci a durare tanto.»

Se qualcuno avesse potuto descrivere la faccia di Scorpius in quel momento, avrebbe sicuramente utilizzato gli aggettivi "mostruosa" e "terrificante". Si, la smorfia di rabbia che gli impastò la faccia esprimeva proprio questo.

 « Ti invito a tacere, piccola pel di carota. Pagheresti oro per finire nel mio letto anche solo per cinque minuti, quindi evita questi spicchi di personalità, non ci crede nessuno. »

« Non ti converrebbe... »

Posseduta da non si sa quale demone, Rose mosse qualche passo verso di lui con un cipiglio sicuro, una lentezza estenuante che fa scorrere il tempo a rallentatore. Arrivata proprio di fronte al Serpeverde, costretta a guardarlo inclinando la testa verso l'alto, sibilò poche ma concise parole:

« Io ottengo sempre quello che voglio, ci resteresti molto male. »

Detto questo, lo sorpassò senza fiatare oltre.

 

Malfoy, restò impietrito a fissare il vuoto. Aveva sul serio perso uno scambio di battute contro Rose Weasley? Sul serio si era fatto prendere per il naso da quell'arpia con la faccia da rospo verso cui aveva sempre riversato tutto il proprio odio? Salazar, aveva bisogno di un whiskey, doppio, possibilmente triplo.



 

 

{ 18 Settembre – Aula dismessa. }

 

 

 

Che non brillasse in Difesa Contro le Arti Oscure lo sapevano tutti, ogni volta riusciva a far ridere tutta la classe con qualche sfondone in risposta alle domande del professore che, giustamente, aveva ormai perso le speranze di riuscire a dargli un voto decente, invece che le solite T. Ma quel giorno, oltre a non capirci una puffola di tutto quello che veniva spiegato minuziosamente, riuscì anche a sfiorare la tragedia che per fortuna fu evitata da un calderone lì vicino sul quale rimbalzò lo schiantesimo partito per sbaglio dalla sua bacchetta e che volò fuori dalla finestra, ovviamente infrangendola in mille pezzettini.

Insomma, che Loius Weasley si fosse ritrovato a dover ripulire da cima a fondo l'aula più polverosa di Hogwarts non successe per puro caso.

Il ragazzo uscì dalla sua sala comune aggiustandosi la cravatta a cui teneva in particolar modo. Amava essere sempre impeccabile, sopratutto nel proprio vestiario e nella sua cura personale che, a volte, diventava quasi eccessiva. A casa sua, in Francia, avevano un solo bagno e non erano rari i litigi con sua sorella Dominique che ogni qualvolta gli urlava contro dicendogli – Sei peggio di una donnetta, Louis! Sicuro di non avere del sangue Veela anche tu!? - Si, ne era sicurissimo. Anche se non aveva ereditato quella particolarit dalla madre, il suo aspetto suggeriva ben altro, essendo dotato di lineamenti quasi perfetti e di un fascino travolgente che mieteva vittime in tutta la scuola.



Anche dove non si sarebbe mai immaginato.



Raggiunse il corridoio del quarto piano dove Gazza lo stava già aspettando in compagnia di un altro malcapitato studente che, a quanto pare, avrebbe condiviso la punizione insieme ad uno scocciato Louis, il quale si sentì un pò meglio quando vide i capelli scompigliati di Lysander che stava fissando i lacci delle proprie scarpe slegati, vedendoci chissà cosa e dando probabilmente la colpa ai Nargilli...si, molto probabile.

«Bene, piccoli sacchi di sterco maleodorante. L'aula è questa, vedete di pulirla così bene da permettere di specchiarmici o chiederò alla McGranitt di potervi appendere per i pollici!»

I due si guardarono decisamente sconfortati e disgustati dall'unto dei capelli del custode che sembrava peggiorare di anno in anno, Louis si portò addirittura una mano alla bocca trattenendo un conato di vomito. Dopo che Gazza e i suoi capelli raccapriccianti si furono allontanati, i due si avventurarono tra i banchi della stanza sommersi da tonnellate di polvere, sembrava che nessuno entrasse lì dai tempi dei Fondatori.

« Che schifo. Ci metteremo anni a pulire tutto e chissà quali creature troveremo sotto tutto questo sporco. Comunque, tu come mai sei qui? Non avrai di nuovo visto un Nargillo nella serra di Erbologia! »

« Hem...n-no. Era l'aula di Trasfigurazione. »

Solo quando aprì bocca, Louis si rese conto dell'atteggiamento strano dell'amico, di solito esuberante fino a diventare fastidioso, che non aveva ancora alzato lo sguardo dal terreno e che si teneva a debita distanza da lui. Ora, che Lysander Scamander fosse il più strano dei due gemelli figli di Luna Lovegood era risaputo in tutta la scuola, se non in tutta la Londra magica in cui il ragazzino era stato avvistato più volte in cerca di Nargilli o altre creature dalla dubbia esistenza, fu quindi naturale per il biondissimo Weasley non curarsi troppo della stranezza di quel giorno, anche perchè stare dietro alle variazioni d'umore di Lysander era pressochè impossibile.

I due "galeotti" iniziarono quindi a spolverare, ad accatastare cianfrusaglie e a spazzare il pavimento, il tutto senza l'ausilio della magia e con una buona dose di starnuti dovuti a tutta quella polvere che svolazzava nell'aria insinuandosi nelle loro narici. In tutto questo, Lys non spiccicò parola, concentrandosi apparentemente sulle pulizie, non degnò Louis di uno sguardo e tentò per tutto il tempo di lavorare dalla parte opposta a quella in cui si trovava il Grifondoro.

« Godric, sono già le cinque! Beh, scusami Lys ma credo che dovremo finire in settimana, non ho intenzione di passare neanche mezzo minuto ancora in questa vasca di polvere e sporco. »

Lasciò cadere a terra lo straccio con cui stava pulendo i vetri delle finestre – da cui per altro aveva ripreso a filtrare il sole, dando un pò di luce all'aula - e si avviò deciso verso l'uscita, senza dimenticarsi di sistemare la cravatta prima di concedersi ad occhi estranei.

« L-Louis...»

Non seppe mai quanto poco ci mise il Corvonero ad accorciare la distanza che c'era tra loro, neanche si rese conto del movimento repentino che glielo fece ritrovare davanti.

Appena si sentì chiamare, si voltò verso il ragazzo con un sorriso, visto che non aveva avuto il piacere di sentire la sua voce allegra per tutto il pomeriggio, ma quello che si trovò davanti fu un viso quasi sofferente che si avvicinava al suo spingendolo contro la porta chiusa che emise un lamentoso tonfo sordo.

Lysander afferrò il viso del Grifondoro tra le mani e non esitò a premere con forza le labbra sulle sue, un bacio arrabbiato, sofferto, un bacio dato con la paura di essere respinto ma anche con la voglia di quella bocca che popolava tutti i suoi disegni e tutte le sue fantasie, specialmente nelle ultime settimane, dopo che lo aveva visto accidentalmente uscire dalla doccia durante la settimana che passano tutti insieme alla Tana prima di partire per Hogwarts. Aveva scoperto le proprie inclinazioni sessuali già da qualche anno, gli sembrava troppo strano non avere gli stessi interessi dei suoi amici, non sentiva affatto la minima attrazione per le belle ragazze che gli passavano davanti agli occhi ogni giorno, neanche per ragazze come Cosetta Davies che a quanto dicevano tutti possedeva le gambe più sexy di Hogwarts. Ma Louis... Louis gli era entrato dentro come un pugno, non riusciva a togliersi dalla testa i suoi occhi azzurri e quella bocca, oh, quella bocca che adesso era premuta contro la sua e, con un'enorme sorpresa, non accennava a respingere il suo improvviso bacio.

Mentre la testa di Lysander si prodigava in voli pindarici, quella di Louis si era momentaneamente spenta, come se sulle labbra avesse quel famoso tastino "on-off". Dopo qualche secondo, sollevò le mani sulla schiena del Corvonero, stringendolo appena, gli occhi chiusi e le labbra che da sole si muovevano in risposta di quel bacio senza che lui fosse padrone dei propri movimenti. Durò forse un minuto, un minuto che sembrò lungo ore e ore e che terminò con la stessa velocità, quando Louis rientrò in possesso delle proprie facoltà mentali e si staccò bruscamente da Lysander con lo sguardo talmente sconvolto da sembrare sul punto di svenire. Non disse nulla, letteralmente fuggì dalla stanza iniziando a correre il più velocemente possibile verso la propria sala comune.



A lui piacevano le ragazze. A lui piacevano le ragazze.



Continuava a ripeterselo, ininterrottamente.






*





HOLAAAAA! Ok, partendo dal fatto che ci ho messo una vita a scrivere questo capitolo, vi autorizzo a insultarmi perchè è proprio brutto! L'unica cosa che mi piace è la parte di Louis e Lys che stanno scalando la classifica verso il podio delle mie coppie preferite...! Evito di dilungarmi troppo e passo la parola a F-. ma prima volevo ringraziare Bolide che è diventata una nostra lettrice assidua... TI AMIAMO! <3

A-.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: RossediSera