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Autore: ithinkiloveyou    29/10/2013    8 recensioni
*Dal primo capitolo*
Ci stavamo scrutando come due animali appartenenti a specie non ancora scoperte: strani, rari ma bellissimi; ci guardammo ancora pochi secondi prima di alzarci in contemporanea e correre dalla parte opposta.
Mi voltai una sola volta, anche lui lo fece: i nostri occhi di incontrarono e si dissero cose che solo degli occhi stanchi e tristi possono dirsi.
Il mio nome è Penelope.
E oggi è morto il mio migliore amico.
--> questa è la mia prima fan fiction, spero vi piaccia.
Un saluto -ithinkiloveyou-
Genere: Dark, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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SOMEONE
.


 
“TU” urlai, facendo vibrare tutte le finestre della scuola a causa della potenza della mia voce.
Tutte le persone presenti nel corridoio si girarono a guardarmi: alcune facce erano davvero buffe, ma non ci feci caso: avevo solo una cosa in mente ed era davanti a me.
Al fondo del corridoio, vidi Russel che, sghignazzando con i suoi amici, mi guardava; con poche, ma lunghe falciate lo raggiunsi, sentendo i ragazzi che si chiudevano in cerchio dietro di me. Arrivai abbastanza vicino al suo corpo da tirargli, senza pensarci, un destro ben piazzato; se qualcuno prima stava ancora parlando, ora non si sentiva volare una mosca: tutti guardavano la mia mano sanguinante, a causa del pugno troppo forte e del sangue che Russel aveva perso dal naso.
In quel pugno avevo messo tutta la mia forza, il mio dolore, le mie lacrime. 
Avevo vendicato Daniel. 
In quel momento mi sentivo potente, anche se fino ad ora ero sempre stata la ragazza timida, piccola e “secchia”.
 Pensando a questa mia piccola vittoria, non mi accorsi che il mio avversario si era ripreso: con forza mi prese, e, tenendomi per il collo, mi fermò contro gli armadietti e mi sollevò leggermente, facendomi toccare a fatica il terreno sotto i miei piedi. Gli allievi che popolavano quella scuola, in questo momento, sembravano delle statue: nessuno osava o voleva reagire a questo “massacro”.
Ero già pronta ad incassare quel fatale colpo, quando in pochi secondi, qualcuno mi salvò: sentii Russel lasciarmi andare, mentre urlava qualcosa di incomprensibile; il mio salvatore sconosciuto mi prese per mano e mi trascinò velocemente fuori dalla scuola. Appena riconobbi il ragazzo di fronte a me, mi fermai e gli lasciai la mano.
​ “ Ma cosa? Hey, perché ti sei fermata?! Dai, vieni, Russel potrebbe averci seguito!” mi disse lui, Pelle ambrata (così lo avevo soprannominato), con tono preoccupato ed anche un leggermente alterato.
 “ Io, insieme a te, non vado da nessuna parte!” ribattei scocciata. 
“ Non fare la sostenuta, se ti sei offesa per ieri, ne possiamo paralare dopo? Sai com’è, abbiamo un rinoceronte parecchio incavolato che ci cerca.” 
“Potevi anche non “salvarmi”, mio eroe” dissi con una vocetta stridula e in modo ironico. 
“ Senti, potresti anche ringraziarmi, ho appena affrontato un colosso, per aiutarti!”
 “ Ripeto: potevi non farlo.”
 Calò il silenzio più assoluto, alzai lo sguardo per vedere cosa stesse facendo e vidi che mi stava guardando.
 “ Perché?” chiese lui,questa volta molto dolcemente.
 “Cosa?” 
“Perché sei così scontrosa? Cioè, in questo momento una ragazza normale mi sarebbe saltata addosso per ringraziarmi.” 
“Io non sono normale.” sostenei il suo sguardo, per poi voltarmi e dirigermi verso casa.
 “ Ci staranno cercando” urlò lui, per farsi sentire nonostante la lontananza.
 “ Non credo, se nessuno farà la spia, non si accorgeranno della nostra assenza” 
“Come giustifichiamo?” 
“Falsifica” chiusi il discorso. Camminai per un po’ dimenticandomi quasi della sua presenza, finché non sentii dei passi veloci dietro di me e la sua figura raggiungermi. Passeggiando raggiungemmo la mia casa e, sempre senza proferire parola, mi diressi verso la “mia” raduna. 
Guardare l’orizzonte e cercarne la fine mi calmava. 
Ascoltare gli uccelli, il vento, il rumore delle foglie che sfregano l’una contro l’altra mi calmava. 
Sentire lo scroscio dell’acqua in lontananza mi ascoltava.
Erano piccole cose che tutti i giorni mi permettevano di riprendere possesso di me stessa e delle mie emozioni. 
Arrivati lì, fu lui a rompere il silenzio. “Zayn.” 
“ Eh?” non capivo cosa stesse dicendo.
 “Mi chiamo Zayn.” ripeté lui
 “Oh.. Penelope.” 
“Bel nome.” 
“Non ti ho mai visto qui.”
 “Mi sono appena trasferito.”
“Da cosa fuggivi quel giorno?” “Quale?” 
“Quando ci siamo incontrarti per la prima volta"
 “Da casa mia. Volevo morire quel giorno,sai?"
Lo guardai un po’ sconvolta,ma rimasi ancora più sconvolta dalla mia risposta. 
"Non quanto me.” 

In quel momento capii che magari non ero l’unica ad essere sola, l’unica a soffrire, l’unica ad avere problemi. 
E che magari Daniel non mi aveva lasciato da sola e che ora avevo qualcun altro.
 Sorrisi e presi Zayn per mano. “Vieni, devo farti vedere un posto” 
Mi guardò sorpreso, prima di sorridere per il mio cambio di umore: il suo sorriso mi ricordava un po’ quello di Daniel, ma non migliore delle stelle,dei fiori,dei libri, delle poesie. Non migliore di quello del mio migliore amico.
 I nostri occhi si incontrarono e solo ora mi soffermai ad osservare tutte le sfumature di marrone che circondavano le pupille.

 Aveva davvero dei bei occhi. Un bel sorriso e dei bei occhi. E una mano calda. E la pelle morbida. E un fisico davvero niente male. E dei capelli ben curati. 

Insomma, non era così male. Ma non era Daniel, tutto qui. 
Presa da questi pensieri, raggiunsi la destinazione e guardai Zayn, che sorridendo ammirava il paesaggio davanti a sé.




Oibò
Ecco il “fantastico” quarto capitolo. Finalmente si iniziano a conoscere i protagonisti di questa storia: il nostro ben amato Zayn non è il solito “stronzo, ma figo ed infine anche dolce”, ma un semplice ragazzo che come Penelope deve affrontare i suoi alti e bassi. Insomma, un giovincello abbastanza normale. 
(Cosa non inerente alla storia) Oggi ho finalmente acquistato i biglietti per il concerto dei nostri adorati ragazzi che il 6 luglio verranno a Torino, la mia amatissima città. Ho preso posto nel Prato Ovest 1, ovvero il più vicino possibile al palco. Ebbene sì, mi sto vantando, perché questa è la prima e l’ultima volta che potrò farlo. Non capiterà mai più.. va beh.. godiamoci il momento.
Spero che anche voi siate riuscite a prendere almeno un posticino, ve lo meritate tutte. Ok, la chiudo qui. Baci -ithinkiloveyou-
  
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