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Autore: Maiko_chan    29/10/2013    15 recensioni
Un "nuovo" ninja arriva a Konoha.
Dovrà integrarsi nel gruppo dei nostri eroi portando non pochi scompigli e, a un passo dalla guerra contro l'Akatsuki, la nuova risorsa sarà indispensabile. Tra intrighi, nuovi personaggi e un'amore perduto - o no? -, la storia principale sarà abbastanza sconvolta anche se la seguirò a grandi linee.
Prima fanfic, mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate.
[Estratto dall'ultimo capitolo]
Concentrati e mantieni la calma, Minoru.
Sentì un fischio quasi impercettibile e, ancor prima che Pakkun gli intimasse di muoversi, lui scattò verso il punto da cui era partito. Si abbassò, schivando un proiettile esplosivo che deflagrò dopo qualche secondo, ma lui era già addosso all’uomo che l’aveva lanciato. L’individuo, preso alla sprovvista, indietreggiò, estraendo un kunai. Minoru fu più veloce di lui, piantando l’arma nel suo petto, all’altezza del cuore. Kihou cadde a terra, esalando il suo ultimo respiro.
Meno uno.

{NaruHina + SasuSaku & Others}
[Storia ABBANDONATA]
Genere: Angst, Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio | Coppie: Hinata/Naruto
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Naruto Shippuuden
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Capitolo 9



Dopo le dovute presentazioni, Naruto decise di iniziare l’allenamento che l’Hokage gli aveva espressamente chiesto di fare. Prima però si rivolse ai due ragazzini dovendo dar loro le sue direttive. Gli fece cenno di avvicinarsi  ed entrambi obbedirono velocemente, postandosi davanti a lui. Naruto si accovacciò per poterli guardare negli occhi, parlando sottovoce in modo che nessun altro potesse sentire ciò che doveva dirgli. Questo comportamento lasciò perplesso il gruppo di ragazzi lì riunito ma non fecero in tempo a chiedere spiegazioni che l’Uzumaki, in quel preciso istante, si alzò ricominciando a parlare con il suo tono di voce sempre troppo alto.

-Bene, adesso potete andare a farvi registrare come ninja di Konoha. Mi raccomando, fatevi valere! –

Osservò intensamente i due ragazzini che, dopo qualche attimo, annuirono vigorosamente. Salutarono velocemente il gruppo di diciassettenni, scomparendo poi in uno sbuffo, lasciando il loro sensei alle prese dell’allenamento.
Il ninja biondo si avvicinò al gruppo di ragazzi, iniziando ad osservarli attentamente in cerca di qualche emozione traditrice. Dopo qualche attimo di assoluto silenzio, prese la parola attirando l’attenzione del numeroso gruppo.

-Penso sia giunto il momento di farvi sapere in che cosa sarà costituito questo nuovo allenamento-

Fece un pausa, assumendo un’espressione di pura serietà.

-Ebbene, dovrete imparare la manipolazione della natura. In alternativa, se qualcuno di voi già padroneggia il proprio elemento, ne apprenderà un altro. L’obbiettivo di tutto ciò è quello di aumentare la vostra forza e resistenza, rendervi più agili e letali. Vi farò anche scontrare fra di voi per testare le vostre nuove capacità e quindi perfezionare le vostre mancanze. Forse, se vi riterrò abbastanza preparati, potrete anche scontrarvi con i vostri sensei o, se vi riterrò all’altezza, contro di me. –

Si fermò ancora, lasciando loro il tempo di assimilare le informazioni.

-Non vi nasconderò le mie perplessità: sono molto dubbioso che tutti voi riusciate a raggiungere un livello tale da poter anche solo impensierire i componenti di Akastuki. Cercherò comunque di fare del mio meglio per potervi fortificare o almeno per non lasciarvi morire.-   

Concluse così il discorso, lasciando pietrificati i ragazzi lì riuniti. Sembrò non farci caso e prese, da una tasca della sua giubba da jonin, una mazzetto di fogli bianchissimi fabbricati da una particolare specie di albero.

-Chi di voi conosce e sa padroneggiare il proprio elemento?-

L’unico che rispose affermativamente alla domanda posta dall’Uzumaki, fu Sasuke.
-Perfetto…- mormorò fra sé e sé il ragazzo. Assunse un espressione leggermente disperata mentre si rivolgeva ai restanti membri del gruppo, ordinando gli di disporsi in fila ordinatamente. Dopo qualche secondo speso per sistemarsi, Naruto si portò davanti a Sakura, porgendogli uno dei foglietti. Dopo un attimo di incertezza, la ragazza lo prese immettendoci il proprio chakra. Il foglietto si sgretolò nelle sue mani, rivelando l’elemento dell’Haruno. Naruto, accortosi dell’espressione confusa apparsa sul volto della rosa, spiegò cosa volesse dire il comportamento avuto dal foglio.   
  
-Il tuo elemento è la terra-

Non aspettò la sua risposta, passando subito al ragazzo accanto a lei.

-Lee, tocca a te-

Il ragazzo, baldanzoso, gli strappò letteralmente il foglietto dalle mani assumendo poi un espressione di assoluta concentrazione. Passarono alcuni secondi ma il foglietto non accennava a fare alcunché. Naruto stava per chiedergli spiegazioni ma venne anticipato dall’improvviso urlo lanciato dal ragazzo che aveva di fronte. Presi alla sprovvista, i ragazzi sobbalzarono udendo quel suono disumano uscire dalle labbra di Rock Lee. TenTen, che si trovava alla destra  del ragazzo dalle folte sopracciglia, non era affatto sorpresa dal singolare comportamento del compagno di team come lo era anche Neji. Infatti lo Hyuuga stava appunto disconoscendo l’amico, mandando ingiurie al destino per averlo fatto finire in un team di svitati.
L’esperta di armi non riuscì a trattenersi e diede un potente scappellotto al ragazzo dalla tuta verde, ottenendo il suo silenzio, con grande sollievo dei presenti. Il foglietto che era fra le sue mani però non dava cenni di cambiamento. L’Uzumaki, abbastanza perplesso per vari e pertinenti motivi, rivolse a Lee un eloquente occhiata che, miracolosamente, fece intuire al ragazzo di dovergli delle spiegazioni.

-Naruto-sensei, deve sapere che io non so usare né il ninjustu e nemmeno il genjustu.-  spiegò il ragazzo, assumendo un aria decisamente abbattuta.  A queste parole, Naruto si accigliò ma trovò subito una soluzione adatta a quell’imprevisto.                                                                                                                                                                                                  
-Non importa Lee, ti allenerai per affinare il tuo taijustu.-
Il ragazzo, dimentico della precedente depressione, annuì eccitato dalla prospettiva di un duro allenamento. Naruto lo osservò perplesso avvicinandosi poi a TenTen, la quale afferrò il foglietto che le porgeva. Appena immise il proprio chakra all’interno di esso, il foglio sì bruciò completamente.

-Devo dedurre di essere di elemento fuoco?- chiese euforica la ragazza, già pregustando il momento in cui avrebbe combinato i suoi attacchi con le armi alla sua nuova risorsa.
L’Uzumaki le sorrise divertito, annuendo brevemente. TenTen emise un urletto di vittoria facendo sghignazzare Naruto che in quel momento era davanti a Choji il quale, preso il foglietto, si ritrovò in mano un mucchietto di terra. Venne il turno di Kiba, Neji, Shikamaru e Sai tutti con un alterazione di chakra di tipo fuoco. Il ninja biondo si portò davanti a Ino che agguantò senza tanti complimenti il foglietto che stava per porgerle. Appena la ragazza fece fluire il suo chakra, il foglio che teneva fra le mani si liquefece bagnando il terreno ai piedi della Yamanaka.

-Acqua…- sussurrò la bionda, muovendo sensualmente la lunga coda, indirizzando uno sguardo di sfida verso Sakura la quale ricambiò
prontamente. Iniziò una guerra di sguardi fra le due, entrambe decise di voler battere la propria migliore amica.
L’Uzumaki non ci badò, totalmente indifferente. Si portò davanti all’Aburame, il quale scoprì di avere un alterazione di tipo terra. Per ultima venne il turno di Hinata che, titubante, prese il foglietto che Naruto le porgeva gentilmente. Appena immise il proprio chakra all’interno di esso, con grande stupore dell’Uzumaki, si tagliò in due parti. La giovane Hyuuga guardò confusa il sorridente ninja biondo, cercando una spiegazione. Intuita la confusione della ragazza, Naruto si affrettò a spiegarle il motivo del suo stupore.

-Sei un vento - dichiarò baldanzoso il ragazzo.

La ragazza arrossì appena, non intuendo però il motivo che rallegrava il ragazzo di fronte a lei. Naruto le rivolse nuovamente un sorriso, sussurrando poi una frase facendo in modo che solo lei avrebbe potuto udirla.

-Anch’io sono un vento… -  

Detto ciò si allontanò da lei, la quale assunse una buffa espressione di stupore distogliendo lo sguardo dalla sua figura. L’Uzumaki si portò davanti a tutti i componenti del gruppo, eseguendo velocemente la Tecnica della Moltiplicazione del Corpo. Accanto a lui apparvero tre copie di se stesso ed ognuna di esse prese in custodia un gruppetto di ragazzi, divisi a seconda dell’alterazione del loro chakra. L’originale si accostò a Hinata ma si rivolse a Sasuke e Rock Lee, gli unici che erano rimasti in disparte.

-Voi due combatterete fra di voi. Potete usare ogni espediente che volete ma non vi ammazzate. Prendetevi uno spazio solo per voi e iniziate.-  

I due ragazzi annuirono incamminandosi verso un punto imprecisato del campo. Naruto riportò la sua attenzione sulla trepidante Hyuuga che stava torturando una ciocca di capelli corvini. Le sorrise cercando di incoraggiandola, portandola poi lontano dagli altri gruppi.

-Hinata-chan mi hai sorpreso, sai? I vento sono molto rari e non credevo proprio che tu fossi di questa particolare alterazione.- iniziò l’Uzumaki, godendosi l’espressione imbarazzata e tenera che aveva assunto la ragazza.

-Ti devo avvertire che non sarà una passeggiata. Il vento è l’elemento più difficile da apprendere e in media ci voglio mesi o addirittura anni per riuscire a padroneggiarlo. Dovrai lavorare molto ma non preoccuparti farò il possibile per aiutarti ad accorciare i tempi di apprendimento. Io sono riuscito ad apprenderlo in un solo mese ma ero avvantaggiato dalla mia quantità spropositata di chakra – si pavoneggiò il ragazzo, cercando di impressionare la Hyuuga cosa che gli riuscì egregiamente. Infatti la ragazza annuì, totalmente stregata dal, seppur breve, discorso del biondo.

-Bene, possiamo incominciare!-
 


Minoru e Fuyumi arrivarono velocemente di fronte al maestoso palazzo dell’Hokage. Scrutarono curiosi i dintorni soffermandosi ad osservare, appena apparve nel loro campo visivo l’imponente Monte Eroe dov’erano scolpiti i volti degli Hokage. Rimasero a contemplarli in un silenzio ricco di ammirazione  per poi dirigersi verso l’ufficio del Quinto Hokage. Appena trovarono la sua collocazione, Minoru si accostò davanti alla porta bussando con decisione. Non ottenne alcuna risposta e, dopo una veloce occhiata a Fuyumi, aprì la porta. Non fece in tempo a capire cosa stesse succedendo che il corpo esanime di un ragazzino gli piombò addosso facendolo cadere malamente a terra, subito seguito dall’irato urlo di Tsunade.

-Come ti permetti, Konohamaru?!-

Fuyumi, sbigottita da quello strano avvenimento, accorse per aiutare Minoru e fu emulata da un uomo presente nello studio che però aveva l’intento di aiutare il ragazzino chiamato Konohamaru.  L’uomo si fiondò sul corpo esanime del ragazzino riverso su Minoru il quale era totalmente sconvolto da quello strano avvenimento. Appena l’uomo spostò il corpo di Konohamaru da lui, iniziò un articolato sproloquio in cui esponeva ai presenti -anche se sembrava quasi che lo rivolgesse a se stesso- i motivi per cui il ragazzino, nobile nipote del Terzo, avrebbe dovuto dare ascolto a lui, il suo abile sensei Ebisu. Tutto ciò veniva accentuato dai forti scossoni con cui l’uomo scuoteva il povero Konohamaru, mostrando così ai presenti il volto tumefatto del piccolo Sarutobi che piano piano si riscosse dal ‘torpore’ che l’aveva colto.
Minoru e Fuyumi osservarono esterrefatti quella scena e, dopo essersi scambiati uno sguardo di intesa, si aprirono in un sorriso divertito intuendo da dove provenissero gli scatti di demenza che a volte coglievano il loro sensei. La natura dei Konohaniani parlava da sola. Fuyumi aiutò Minoru ad alzarsi, il quale accettò di buon grado l’aiuto offritogli. Una volta in piedi si spolverò i pantaloni con un gesto secco, dando poi un colpo di tosse per far tacere l’uomo di nome Ebisu che ancora non accennava di aver finito il suo rimprovero. L’attenzione dei presenti si concentrò su Minoru e Tsunade, appena inquadrò lui e la sua compagna, inarcò un sopracciglio osservando minuziosamente i due ragazzini. Fece loro cenno di avvicinarsi, ottenendo ciò che aveva chiesto con rapidità.

-Voi siete i due allievi di Naruto, immagino…-

I due ragazzini si guardarono di sfuggita, annuendo contemporaneamente alla domanda posta dall’Hokage. La donna intanto aveva aperto un cassetto della sua scrivania, frugando dentro di esso alla ricerca di ciò che le serviva. Appena lo trovò, tirò fuori la mano porgendo ai due ragazzi davanti a lei due copri fronte della Foglia nuovi di zecca.

-Grazie, Hokage-sama-

Minoru e Fuyumi presero il copri fronte che spettava ad ognuno, legandoselo al braccio. Supponendo di essere stati congedati i due fecero un veloce inchino, incamminandosi verso la porta.

-Credete forse di andare da qualche parte?-

Leggendo in quell’inquietante frase l’implicita minaccia che la Senju gli aveva rivolto, vennero entrambi attraversati da un brivido per nulla rassicurante. Lentamente, si girarono verso Tsunade trovandosi puntati contro i suoi occhi ambrati.

-Konohamaru…-

Minoru e Fuyumi repressero a stento un sospiro di sollievo, rassicurati dal fatto che la donna avesse parlato rivolta al piccolo Sarutobi il quale non sembrava esserne in ugual modo entusiasta. Udendo però il continuo della frase, diedero addio ai loro programmi almeno per quel giorno.

-… perché non fai fare un giro del villaggio ai due nuovi arrivati?-

Konohamaru sbiancò completamente. In quel momento una persona entrò nell’ufficio di Tsunade e appena i suoi occhi incontrarono quelli del ragazzino puntò il dito contro di lui urlando una sola parola:

-TU!-


 
L’allenamento per quel giorno si era ormai concluso da più di un’ora ma Naruto avrebbe potuto constatare che fossero passati giorni o addirittura settimane da quando aveva congedato i suoi allievi. Doveva ammettere di essere abbastanza soddisfatto, non erano andati così male per essere la prima volta che cercavano di imparare la Manipolazione della Natura.  Ma in quel momento niente riusciva ad attirarlo, la noia si era impadronita del suo essere riuscendo a costringerlo a letto, qualcosa che lui non avrebbe mai preso in considerazione. Aveva cercato di occupare il tempo in qualche modo, addirittura cercando di ordinare il suo monolocale -se era così che si poteva chiamare una stanza di 50 metriquadri- senza però riuscirci. Di solito era Fuyumi a pensarci, molto più pratica di lui e Minoru messi insieme, e a lui andava più che bene. Al pensiero dei due ragazzini gli sorse spontanea una domanda: sarebbero entrati nel suo monolocale? A malapena ci entrava lui stesso, si disse, come avrebbero fatto loro due? Anche se la voglia di scoprirlo era tanta, non si mosse dal suo letto restando immobile quasi aspettando un’apparizione divina. Non era affatto da lui restare per così tanto tempo immobile nella stessa posizione ma i fatti accaduti quel giorno erano abbastanza per aver compromesso la sua sanità mentale e fisica. La nuova missione poi era stata la ciliegina sulla torta. Senza contare che, entrando nell’ufficio di Tsunade, aveva rincontrato lo stesso ragazzino di quella mattina. Konohamaru.

-TU!-

Il ragazzino lo guardò per qualche secondo con un espressione confusa e sbigottiva in volto finché, mettendo a fuoco la sua figura riportò alla mente contro chi aveva sbattuto quella mattina. Si affrettò a rispondere mentre veniva trafitto dallo sguardo del biondo.

-Ma tu sei quello di sta mattina, giusto?-

-Almeno hai la decenza di ricordarti!- esclamò stizzito il ragazzo, continuando a guardarlo in cagnesco.
Konohamaru corrugò la fronte per il bizzarro comportamento del ragazzo ma non ci diede troppo peso, ribattendo sprezzante.

-Non vedo perché te la prendi tanto… Per essere un ninja sei abbastanza delicatuccio.- ribatté con un sorrisetto sghembo, godendosi l’espressione arrabbiata del ninja.

-Come ti permetti brutto stupido!- gli urlò nuovamente l’Uzumaki, prendendolo di sorpresa.
Non si aspettava una reazione così ma l’accaduto di quella mattina gli tornò alla mente, venendo un suo soccorso. Un lampo di malizia attraversò i suoi occhi color nocciola, facendo apparire sulle sue labbra un ghigno.

-Aaaah… deve essere per quella ragazza. Ti ho per caso interrotto sul più bello?-

Il volto paonazzo del biondo gli diede ragione ma, mentre stava per ribattere alla sua domanda, Tsunade batté furente le mani sulla scrivania ottenendo il loro silenzio.

-Non ho intenzione di ascoltare i vostri battibecchi, perciò se dovete chiarirvi andate a farlo fuori dal mio ufficio! Sono stata chiara?!-
I due ragazzi annuirono, terrorizzati dall’Hokage, ma non smisero di guardarsi in cagnesco celandolo alla Senju. 

-Bene, adesso che c’è ordine, possiamo parlare come persone civili.-
“Ma se è lei la prima a non farlo?” pensò sarcastico il piccolo Sarutobi, continuando a osservare il ragazzo biondo.

-Naruto se sei venuto a chiedermi dettagli sulla nuova missione non posso ancora accontentarti.-
Per qualche secondo credette che il ragazzo biondo –chiamato Naruto per quanto aveva capito- avesse intenzione di rispondere ma alla fine annuì con riluttanza mal nascosta. Si chiese di quale missione stesse parlando, ma non poté chiedere nulla perché la donna li cacciò in malo modo compresi i due genin e Ebisu-sensei. Davanti al palazzo dell’Hokage, non avendo ancora finito la precedente discussione, Naruto rispose alla provocazione fatta dal quel impertinente ragazzino.

-Che cosa te ne importa, ragazzino?!-

-Prima di tutto io sono Konohamaru Sarutobi e poi sei stato tu ad aggredirmi in quel modo-  ribatté il ragazzo ottenendo l’ennesima occhiataccia da parte di Naruto.

Si guardarono in cagnesco per un paio di secondi ricominciando poi a battibeccare sugli argomenti più disparati, alcuni dei quali non pertinenti all’argomento di partenza. Le altre tre persone presenti in quel momento guardavano sbigottiti la scena, non riuscendo a trovare il filo logico di quegli urli. Continuarono per un bel pezzo prima di stancarsi, con grande sollievo dei tre. Si scrutarono senza lasciare all’altro la possibilità di intuire il suo pensiero. Dopo interminabili secondi scoppiarono entrambi in una fragorosa risata, dandosi reciprocamente delle pacche sulla schiena.

-Naruto, Naruto Uzumaki, piacere!-

-Konohamaru Sarutobi, piacere capo!-


Naruto aprì stancamente le palpebre, risvegliato dal fastidioso gorgoglio del suo stomaco che reclamava impaziente di essere sfamato. Sbuffò mettendosi a sedere sul bordo del letto, passandosi una mano tra i ribelli capelli color grano. Si alzò di malavoglia, arrivando con poche falcate al frigo trovandolo completamente vuoto. Altro gorgoglio. Rassegnato, il biondo agguantò i suoi sandali e dopo averli indossati uscì con l’intento di andare a gustarsi un’enorme ciotola di ramen da Teuchi.
Le vie di Konoha brulicavano di persone, i bambini correvano allegri e spensierati giocavano a fare i ninja, uomini e donne camminavano spediti anche se la maggior parte di loro si fermava a parlare con conoscenti incontrati per strada. Si respirava un clima allegro dappertutto ma l’attenzione dell’assonnato Uzumaki venne attirata da una piccola famigliola felice. Il padre e la madre, ai lati del figlio, sorridevano pazienti osservando il loro bambino che elargiva ai passanti sorrisi entusiastici mentre sommergeva di domande i genitori. Naruto li osservò con sguardo vacuo finché non sparirono dalla sua vista lascandosi dietro le loro risa. Il ragazzo riprese a camminare, tenendo lo sguardo puntato al terreno schivando i passanti. Una lacrima scese sulla sua guancia ma venne subito cancellata da un brusco movimento della mano. Si confuse fra la folla, non facendosi notare da nessuno.




Hinata sapeva che TenTen non le avrebbe dato pace ma non pensava che l’amica potesse essere così insistente. Sospirò affranta.

-N-no Ten-chan non so se è lui…-

-Ma, Hinata se non lo sai devi scoprirlo!- ribatté la ragazza alla sua destra guardandola con espressione che non ammetteva repliche

-Ten-chan… ti prego…- la supplicò la Hyuuga.

La ragazza non si fece intenerire continuando ad esporre le sue varie e improbabili proposte. Non si accorse dello sguardo assorto della mora la quale osservava assorta il sole che spariva dietro le montagne.

-Hinata-chan, mi stai ascoltando?-

La ragazza sobbalzò, girandosi rapidamente verso l’amica. TenTen sospirò rassegnata. La guardò con un espressione indecifrabile che però non impensierì la mora. Le sorrise cercando di rassicurarla, cercando di nascondere il suo dolore racchiuso in una semplice domanda.
Sei davvero tu?








Salve a tutti! 
Rieccomi qua con un ritardo assurdo, mi dispiace immensamente ma non ho potuto aggiornare prima. *me si inchina ai lettori furiosi* Spero tanto che il capitolo vi piaccia, fatemi sapere. Un'ultima cosa..... 
.....

ç.ç ragazzi siete troppo troppo buoni! Cavolo 12 recensioni per il capitolo precedente, ancora non ci credo! *me piange come una fontana* GRAZIE GRAZIE GRAZIE! Sarete sempre voi, o miei lettori, a spronarmi a scrivere quindi è tutto merito vostro! ç.ç
Ringrazio anche coloro che hanno aggiunto la mia storia nelle preferite/ricordate/ seguite  e coloro che hanno letto la mia One-shot per il compleanno di Naruto. Un ringraziamento speciale va a Narutina_Mary, SuperSara, Dolcemente Complicata e _Naru_Hina_ per aver anche commentato. 
Un bacione enorme a tutti voi! <3
Naruhinafra

 
   
 
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