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Autore: SalemK    16/04/2008    1 recensioni
¤ Due persone separate dal tempo e dallo spazio, due spaccati di vita diversa ma costellata dalla stessa asprezza e dolore dovuta alla paura del diverso. L’inizio di un viaggio verso la verità e la scoperta del proprio Io …¤
Genere: Introspettivo, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Cammino-


Spazio autrice: dopo vari mesi di assenza ho ripreso a scrivere questa storia…son stata felice nel ricevere un commento Y__Y, grazie di cuore…tuttavia non pensiate che in tutto questo tempo non abbia ripreso in mano il racconto solo per ripicca (ci avevo quasi pensato -._-. tuttavia è controproducente!) quindi eccomi qui a riprendere le fila dei miei più cari amici immaginari… Buona lettura!

Era passata una settimana da quella tremenda esplosione e il sonno lo aveva accompagnato a intervalli, voci lontane di ricordi lontani si infrangevano come le onde sul bagno asciuga nella sua mente fragile. Luci apparivano e si affievolivano subito dopo come se fosse divenuto cieco…come se la sua vista rimpiangesse di non poter più vedere l’alba o un tramonto di un giorno qualsiasi.
Lacrime a volte solcavano il suo viso, lacrime salate che assaporava quando giungevano all’interno della sua bocca spalancata che urlava un dolore senza nome.

Era passata un’eternità da quando si decise ad aprire gli occhi. La luce era sparita, era immerso nel buio più assoluto, un silenzio di tomba regnava accanto a sé.
Il nulla lo avvolgeva e lo accompagnava nei suoi movimenti impacciati. Non riusciva a comandare bene i suoi arti…quanto era passato dall’ultima volta che aveva camminato e non ci riusciva? Troppo tempo, non sapeva nemmeno dove si trovava.
Un luogo senza nome lo attirava al di fuori di quel posto senza odore né futuro…una curiosità morbosa e frustrante lo riduceva a strisciare come un serpente dolorante per raggiungere un’uscita. Tuttavia il suo cuore batteva e si contorceva dall’ansia di sapere, di conoscere quel posto tanto inospitale nel quale era caduto…ebbene valeva la pena tentare!

Avanzava faticosamente e a tentoni non disponeva come i gatti di una vista notturna, un ghigno ironico apparve sul suo viso…chissà come si ricordava ancora di quelle creature feline, scomparse da tanto tempo già alla sua epoca…già in che epoca era ora? Avvertiva di essere stato addormentato per tanto tempo, ma le sue sensazioni parevano le stesse.
Strisciava come allora e delirava nella sua fantasia da malato immerso nella solitudine più completa. Tuttavia rivide due bei occhi scintillanti gialli spuntare all’improvviso e si rese conto di come gli era venuto in mente della vista dei felini.
Li vedeva apparire a intermittenza, erano grandi e questo gli fece supporre che fosse di grosse dimensioni. Un tremito lo scosse, nelle sue attuali condizioni non sarebbe riuscito ad arrivare in tempo a una qualsiasi via d’uscita.
Altro svantaggio di cui doveva tenere conto era che non aveva la minima idea di come fosse strutturato il luogo in cui giaceva immobile assieme alla creatura misteriosa.

Ad un tratto li vide scomparire e non fece in tempo a rallegrarsene che sentì che di peso venne sollevato da due forti braccia e portato al suo luogo di origine. Preso alla sprovvista mugolò qualche maledizione, tentò di dimenarsi ma le forze erano troppo poche per opporsi. Poi guardò verso l’alto e rivide quegli occhi luminescenti, sembravano che ridessero…anzi ridevano di LUI!


Yurashi quella mattina si svegliò di buon ora, stranamente vide che il ragazzo dai capelli scuri giaceva ancora addormentato, era un mese che stava dietro a costui e quest’ultimo non si decideva mai a svegliarsi.
Se non ci fosse stato Aki lo avrebbe preso a schiaffi per farlo svegliare e riempirlo di domande come: chi diavolo sei? Come mai subito dopo l’esplosione sei arrivato tu? Ed infine…come hai fatto a donare di nuovo…ma i suoi pensieri vennero interrotti dal richiamo del fratello.
Già da quando c’era stata l’esplosione per il grande spavento, diceva Yu, e dopo l’incontro con il ragazzo- visione (così lo chiamavano poiché non sapevano il suo nome) Aki aveva ripreso a muoversi. Non ci vedeva ma assicurava di sentir benissimo e di aver visto le fattezze di una persona esile che poggiando le due mani sul suo volto e con le sue lacrime gli avesse donato il potere di acquisire un udito potente e fine in grado di aiutarlo a orientarsi anche senza l’utilizzo degli occhi.
Tuttavia Yurashi guardava e ascoltava con dolcezza il fratello maggiore, contento che avesse ripreso un buon appetito e il buon umore che da sempre lo distingueva dagli altri cittadini di Kubrya, ma gli appariva un po’ fantasioso quel racconto. Da quando era apparso molti fatti strani erano accaduti.
La esplosione aveva inondato la valle arida marziana, permettendo che il terreno si abbeverasse per la prima volta dopo millenni di carestie e di sete. Da quel momento infatti c’era stata grande frenesia e attività di ricostruzione, come se quell’acqua fosse stato un dono del cielo. Si diffuse anche la notizia dell’arrivo di uno straniero che era comparso subito l’esplosione.
La casa dei due fratellini miracolati, così ora venivano nominati perché era un miracolo se erano ancora vivi viste le condizioni disastrose della loro casa, cominciarono a susseguirsi una serie di pellegrinaggi in visita a quella strana creatura così diversa da loro.
I due fratelli li tenevano lontani, quasi avvertissero per istinto che non fossero graditi dal loro ospite ancora convalescente anche se non impedivano di fargli sapere qualcosa nel caso ci fosse stato qualche segno di risveglio.
Yurashi mangiò con avidità l’abbondante colazione, da circa due settimane lavorava come fattorino presso una cittadina poco lontana da Kubrya: Juoukra la cittadina malfamata degli esseri umani. Lì risiedevano i galeotti, una sorta di città fortezza a prova di prigioniero, soltanto che provenivano da fuori potevano avvertire il clima positivo di un’aspettativa lavorativa differente per chi ci “abitava” finché morte non sopraggiungeva! Questo era il caso di Yu! Da quando aveva l’impiego guadagnava bene e riusciva a mantenere non solo sé stesso e il fratello ma anche il ragazzo apparizione.

-« Caspita oggi hai appetito eh?- disse ridacchiando Aki che ancora portava le bende sugli occhi.

-« Mmm…ma come, non mi vedi ma mi canzoni lo stesso? Eh? Non è giusto! »- disse assumendo un’aria corrucciata per poi scoppiare a ridere.

-« Per me è una gioia sentirti scodellare a quel modo…mi fa capire che è tutto a posto e che il mio grazioso fratellino è sia in buona salute che di buon umore»-sorrise indulgente verso quest’ultimo prendendogli la tazza vuota che Yu gli porse dirigendosi verso il lavello.

-« Oggi spero di guadagnare un bel gruzzoletto così per fine mese riusciremmo a comprare qualche vestito in più per te…e anche per quel ragazzo…»-disse abbassando la voce quasi per paura che li sentisse.

-« Buona idea…ah ma sbrigati, che ore sono? Non disperderti in chiacchiere o anche oggi rischi di arrivare in ritardo! »

Yurashi si accorse che l’ammonimento del fratello come al suo solito aveva il potere di fargli tornare in mente che si disperdeva in chiacchiere facilmente! Così dopo essersi vestito con la divisa e aver preso il pranzo preparato dal fratello, si diresse a tutta velocità al lavoro non prima di aver salutato Aki e di ammonire il dormiente a darsi una mossa a svegliarsi!


Una volta uscito, Aki si sedette sulla sedia quasi sprovvisto di energie che sino a poco prima lo avevano sostenuto. La casa era così vuota senza quella presenza rumorosa di Yu…si sentiva solo il respiro regolare emesso da quel ragazzo.
Una mano portò sulle sue bende e cominciò a toglierle…mentre eseguiva quei semplici gesti si domandava quando avrebbe svelato al suo fratellino il suo segreto, fremeva di piacere per vedere il viso scomposto dallo stupore inaudito dinnanzi a tale evento.
Già Vedere! Che verbo adorabile…la benda cadde ai suoi piedi sorda…vedere, sentire…odorare.


Un mugolio provenne dall’altra stanza, dei movimenti impercettibili di ciglia fecero stiracchiare debolmente le braccia di una persona distesa da lungo tempo. Aprì gli occhi e subito venne invaso da una luce accecante…

-« Dannazione…mi bruciano gli occhi »- si lamentò debolmente un ragazzo dai capelli corvini e dalla carnagione pallidissima dovuta in parte al suo stato convalescente.
Debolmente si mise a sedere sul futon nel quale giaceva, smise di stropicciarsi gli occhi e debolmente cercò di abituare la sua vista per capire dove caspita si trovasse… Sentì dei passi leggeri provenire alle sue spalle ma non ci fece caso era troppo intento a capire dove si trovasse per avvertire il pericolo che si celava dietro di sé…ed infine quelli…loro... Li rivide quegli orribili occhi aurei che li fissavano con cattiveria…

-« Ti consiglio di non muoverti a meno che tu non voglia farti del male »- ghignò il proprietario di quegli occhi così crudeli e spaventosi. Nulla avevano di umano, erano felini, oltre al colore aureo la pupilla era sottile questo spiegava come avesse fatto a impedirgli di scappare nonostante fosse buio pesto. Un leggero velo di sudore freddo imperlò il corpo del povero ammalato che si sentiva braccato da quella strana e pericolosa creatura. Il sorriso però era indulgente in contrasto con le intenzioni effettive che emergevano da quegli occhi glaciali e distanti. Non disse nulla e rimase dov’era…ma successe un imprevisto…


-« Ehi Aki…ho dimenticato il berretto, sai come sono sbadato »- il ragazzo biondo sgranò gli occhi a quella scena che aveva dinnanzi: suo fratello aveva gli occhi aperti sul suo volto c’era scritto stupore misto a rancore profondo e ancor più sorprendente lo poteva vedere! Com’era possibile e da quando poteva farlo? Ed infine vide il ragazzo dai capelli scuri riverso a pancia in giù, rantolava e vide che sul cuscino c’era del sangue…
Suo fratello si alzò e intravide che dalla sua mano scendeva del sangue copiosamente, indi lo guardò perplesso in attesa di sue spiegazioni.

- « Che cosa è successo qui? Spiega… »-astio traspariva dalla voce dal timbro incerto del ragazzino dalla pelle bronzea che si avvicinò istintivamente al ragazzo visione per constatare con sollievo che stava bene.

-« Non è successo nulla…fratellino, si è svegliato e non so perché ma poi mi ha morso… »-disse con voce petulante come se stesse recitando da attore consumato

-« Tu menti e lo so! Lui non era in grado di farti nulla…si è difeso, non può muoversi, come mi hai mentito sul fatto di sentirci meglio, mi stai mentendo anche ora… »-disse cercando di placare il tremore dell’altro ragazzo.

-« Zitti tutti e due! Chi siete? Che volete da me?..dov’è il dottor Schulz? Perché sono qui…CHE VOLETE DA ME? CHE VOLETEEEE DA MEEEEEEEE… »


“Buio completo ancora buio, però ora sento qualcosa…tu mi stai sostenendo perché? Chi sei? Che vuoi da me?...Chi siete…perché mi tormenti…lasciami andare, te ne prego…lasciami andare… Oh, una luce…dannazione ancora quegli occhi gialli, però…stanno piangendo…perché piangi? Dimmelo! Perché hai paura di me? Perché?...”


- « Ehi tutto bene!! Tutto a posto? »-disse un ragazzo dai capelli biondi e dagli occhi d’ametista che sovrastava interamente la sua visuale. Sentiva che una sua mano era stretta a quella di una seconda persona e con un brivido vide quegli occhi aurei che erano rossi, quindi non si era immaginato che effettivamente stesse piangendo.

-« A-…Acqua… »- disse il malato a malapena con suo grande stupore si sentiva spossato e percorso da scosse elettriche. Le labbra erano secche anche la sua gola era in fiamme.

-Vado io…tu resta con lui… » dissero gli occhi gialli che si allontanarono dal suo capezzale con fare alquanto turbato.

-« Vedrai che ora starai meglio…vedrai! »- disse il ragazzino biondo con fare fintamente tranquillizzante, negli occhi poteva leggere distintamente il terrore di un qualche cosa da poco accaduto, anche se lui non sapeva cosa…forse aveva avuto una delle sue solite crisi del grande male. Sin dall’antica Grecia era stata diagnosticata l’epilessia di cui era affetto, dovuta a grandi traumi o a stress prolungati…si doveva essere quello!

-« Ecco…dell’acqua…ma sta bene? Respira?... »- disse ansiosamente quel ragazzo che ora intravedeva meglio, dalla carnagione bianchissima, dai capelli lunghi e argentati e da quegli occhi ora docili e incredibilmente aurei.

-« Bhe se continuiamo ad asfissiarlo così di sicuro ci ucciderà…-disse con finto sarcasmo ma che suscitò nell’ammalato un principio di risata misto a tosse, che fece allarmare di più i due fratelli. Una volta ripresosi riuscì a dire…

-« Grazie…e scusate se vi ho aggredito…il mio nome è Luis e ora vi racconterò di come, voi siate molto vicini a me…ho intuito dalle vostre caratteristiche fisiche che non siete umani qualsiasi, ma delle evoluzioni…alla mia epoca ce n’erano alcuni principi..deve essere passato molto tempo da allora…mi sorprendo che io vi riesca a capire e voi riusciate a comprendere me…-venne interrotto qualche colpo di tosse che lo costrinse a fermarsi, sorretto dalle braccia forti di Aki e assistito da Yurashi bevve dell’acqua.

-« Tranquillo…ti ascolteremo quello che hai da dirci…siamo tutto orecchi, perché forse dalla tua storia, capiremo alcune ipocrisie di questa epoca maledetta…-disse con sofferenza il piccolo “demone” dalla capigliatura bionda che si accovacciò ai piedi di Luis, che ora appariva forte e illuminato da un forte spirito e di saggezza…


bene anche questa è fatta XD! Spero vi piaccia e scusate ancora per l'attesa...Buona lettura
vostra
Salem K

  
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