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Autore: Fantfree    30/10/2013    2 recensioni
Dopo una gita in un parco tematico, sette ragazzi si conoscono per caso all'entrata delle montagne russe chiamate Atlantipse, particolarmente conosciute per il loro tunnel del terrore (tunnel buio dove non si vede nulla). Saliranno tutti più o meno felici e quando tutto sembra andare alla perfezione... Il carrello si blocca proprio lì dentro...
Discutendo sul da farsi decidono di liberarsi ed andare a chiamare aiuto ma... si ritroveranno in una città completamente disabitata e distrutta...
Da lì comincia il loro viaggio... La loro avventura farà scoprire loro il grande segreto che si cela dietro quel mondo apparentemente diverso ed il motivo di essere arrivati fino a lì...
Un'umanità schiavizzata in un mondo dove ormai la tecnologia sembra essere stata del tutto sostituita dalla magia, la quale è posseduta solo da coloro che si fanno chiamare abitanti di Atlantide. Intanto, qualcuno da lontano sta preparando la sua vendetta e sta attendendo il momento giusto per colpire...
Che cosa c'entrano allora Cora, Blake, Clark, Mya e Dean con tutto questo?
Questa è la prima storia che scrivo, spero che vi piaccia!
Genere: Dark, Fantasy, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Afterworld'
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Bene, ragazzi! Da quanto tempo! Quanto è passato da quando ho pubblicato il precedente capitolo? Un mese? Tre settimane? Il fatto è che gli impegni in questo periodo sono sovrabbondanti e devo dire che mi occupano la maggior parte del tempo... Ma quando ne trovo un po' scrivo... Alla fine è uscito questo capitolo. Pian piano la figura del principe si farà sempre più importante ma essendo una nuova comparsa per alcuni di voi ci vorrà un po' per abituarsi a questa figura così misteriosa ed affascinante: anche se da una parte potrebbe costituire una potenziale "minaccia" per Dean, Mya e Blake (e forse anche Cora), dall'altra è un personaggio di una certa importanza in questa storia e man mano che avanzerà capirete il perchè. 
Riprendiamo duque da dove eravamo rimasti... 


Cora guardò la maschera del principe. Non se lo immaginò: non ci riusciva. Per lei il principe era quello che vedeva, era quella la figura con cui tutti lo avevano conosciuto. Ma la persona che c'era sotto, quel volto ancora sconosciuto, era tutta un'altra cosa. Capì che lui faceva di tutto per essere tale e per rispettare il suo impegno, eppure c'era qualcosa che lo faceva andare in confusione... Era come se lui non fosse tagliato per fare il principe ed allo stesso tempo lo fosse stato. Forse era stata la sua educazione così rigida ad avergli esposto chiaramente i limiti della sua personalità, rendendolo consapevole del suo destino.

Il principe la osservò confuso: non riusciva a capire se lo sguardo di quella ragazza poteva essere triste o serio... Lui che di serietà ne aveva fin troppa! Era stato abituato ad accettare il suo destino, poiché la sua posizione era la più elevata ed invidiabile. Ma questo richiedeva un grandissimo sacrificio a vita. Sapeva benissimo che sua madre gli avrebbe permesso di vedere il mondo e finita la sua educazione lo avrebbe fatto, senza però rivelarsi mai a nessuno. Poi sarebbe diventato sovrano facendo conoscere la sua immagine e avrebbe governato con la giusta autorità verso il suo popolo. Queste erano le sue pianificazioni per il futuro, pianificazioni del tutto ovvie. Come lo avrebbe fatto non lo sapeva ancora ma avrebbe fatto di tutto per emergere nella storia di Atlantide. E forse la comparsa della silfide avrebbe potuto significare proprio questo. Lo scopo della sua esistenza, a suo parere, era quello di essere ricordato per il bene fatto al suo popolo.

<< Ora entriamo nel primo cerchio, verso la grande piramide. >> Disse il principe.

<< Con la barca? >> Domandò Cora.

<< In genere è raro vedere barche che entrano nella zona del primo cerchio, ma io posso farlo. >>

La ragazza sorrise. Dopotutto quello era un ragazzo un po' ambizioso, abituato da sempre ai privilegi.

La barca si introdusse in un canale molto stretto, dove passava a stento. Ma i ragazzi non ci fecero caso. Erano stati attirati dalla maestosità di quegli edifici e per l loro particolare caratteristica: lo splendore sotto i raggi del sole.

<< Vi affascina, Cora? >> Domandò lui ammaliato. << Una leggenda dice che i tetti di queste case furono costruiti con l'antico tesoro della città di Tera... Era un tesoro enorme, immenso, il più grande che si fosse mai visto. Ma con la catastrofe il suo splendore si rovinò e tutto quell'oro, quell'argento e gli altri metalli preziosi furono fusi e furono usati per costruire i tetti di queste case... più l'intera piramide! >>

<< Come? >> Domandò la ragazza abbagliata da quella frase. << Volete dire che tutti questi tetti e queste cupole dorate furono costruite da un antico tesoro che venne fuso? >> Non poteva credere a quello che vedevano i suoi occhi: se quello che diceva il principe era vero, non si sarebbe mai più voluta muovere da Thera. >>

<< Chiunque abbia visto Thera vuole tornarci. >>

<< Ci credo! >> Rispose la ragazza stregata da tutto quello che vedeva.

E non era l'unica: Blake aveva messo per un attimo da parte i suoi pensieri per osservare in silenzio quella bellissima città. Qualcosa però non andava: a lui non piaceva il silenzio! Adesso però qualcosa era cambiato, forse quel viaggio stava iniziando a fargli capire i lati nascosti della sua personalità o più semplicemente evidenziandoli. Stava diventando quello che no avrebbe mai voluto essere in vita sua: il nemico di sé stesso e della sua moralità.

Mya e Dean invece si erano tenuti ancora più vicini l'uno con l'altra. Si amavano, questo era certo, ma non riuscivano ad ammetterlo. Avevano entrambi paura di qualche cosa, forse il rifiuto dell'altro o dell'altra ed allora trattenevano ciò che volevano dire. Di tanto in tanto il ragazzo la osservava e sorrideva ma appena lei girava gli occhi, lui cambiava direzione dello sguardo per osservare da un'altra parte.

Cora rimase come impressionata da quell'immenso edificio altissimo e rilucente. Non aveva mai visto nulla di simile in vita sua, la grande piramide di Cheope era piccola in confronto.

Man mano che si avvicinavano il tempio di Poseidone si faceva sempre più grande e sempre più possente. Laddove la luce del sole riprendeva a risplendere sull'acqua, gli edifici disposti in un grandissimo cerchio lasciavano spazio ad una grande piazza d'acqua con tantissime fontane a getti altissimi che però non erano niente in confronto all'immensa edificazione che si ergeva come se nulla fosse in mezzo a quella città che pareva parlarle. Quello era il centro di Thera ed all'interno di essa si celava un grande segreto... Tenuto nascosto fino all'ultimo dagli abitati di Atlantide e forse fu proprio quello l'orgoglio della loro vittoria molto tempo prima.

<< Ooh! >> Dissero i ragazzi presi dallo stupore.

<< Bello, vero? >> Domandò il principe. << Questa costruzione è abbastanza recente. Fu costruita quando il continente riprese il suo posto originario. In quell'esatto momento si formò questa piramide. La dose di magia utilizzata fu davvero impressionante. >> Poi si alzò: erano arrivati. << Su, venite. >> La invitò lui porgendole la mano.

<< Apprezzo molto quello che fate. >> Rispose la ragazza respingendo il suo nobile gesto. << Ma così credo che sia troppo. >> Neanche detto, mise male il piede mentre saliva sullo scalino dell'imbarcazione per scendere a terra ed inciampò. Cosa succedette potete già immaginarvelo: cadde addosso al principe. Proprio quello che non avrebbe mai voluto fare. Imbarazzata, gli sorrise e lui da sotto la maschera sorrise a lei. I loro sentimenti erano sinceri, c'era solo quella maschera a separarli.

Indignato nel cuore, Blake decise di non farci caso. Sperò vivamente in quella maschera: vedeva chiaramente che i due si stavano avvicinando sempre di più e la maschera era la “barriera” che impediva loro di capirsi chiaramente. Anche lui amava quella ragazza, ma come fare a dirglielo?

Osservò dietro di lui Mya e Dean che si stavano abbracciando: a quel punto provò una tale sofferenza da perdere la sua felicità interiore. Ora era turbato, molto turbato. C'era qualcosa di speciale in quella ragazza, qualcosa che le altre non avevano: era speciale. Ed evidentemente non era l'unico a pensarla così. Forse anche il principe l'aveva capito, ed ora stava avvicinandosi a Cora sempre di più.

<< State bene? >> Domandò il principe imbarazzato.

<< Sì. >> Rispose lei arrossendo. Poi si voltò e vide la grande piramide, il tempio di Poseidone: era davvero un grandissimo spettacolo! Le venne istintivo, però, porre una domanda al principe: << Dov'è l'entrata? >>

<< Lassù. >> Indicò una rampa di scale in contrasto con tutte le altre mattonelle dorate, poiché erano argentate. Cora aguzzò lo sguardo: in mezzo a quel bagliore vide un piccolo colonnato dorato sotto la grande punta argentata. Il problema era che si trovava davvero in alto.

<< Fino a lassù? >> I quell'istante si chiese quanto potesse essere alto quell'edificio: era un'altezza davvero esorbitante! “Più di duecento metri di sicuro.” Si rispose.

<< Purtroppo. >>

La ragazza si diede una pacca sulla fronte: << Spero che ci facciate fare tanta strada per un motivo valido! >>

Il ragazzo la osservò e poi disse: << Mi sembrate strana... >>

“Perchè?” Gli chiese lei con un'espressione che lasciava intendere tali parole.

<< Perchè affrontate i pericoli più insidiosi per arrivare fino a Thera e poi non volete salire su una rampa di scale! >>

<< Avete ragione. >> Ammise lei. << Lasciate però che io lo dica a loro. >>

<< Prego, fate pure. >>

La ragazza si voltò verso Dean, Blake e Mya e senza esitare disse: << Dobbiamo salire fin lassù. >>

<< Fin lassù? Dove? >> Domandò Dean.

<< Ciao, eh! >> Irruppe Blake. << Da quant'è che non ci parli? Due ore? >> Poi aggiunse ironicamente: << Bentornata. Tanto so che poi tornerai a parlare con lui per tutto il tempo. Noi siamo di seconda mano?! >>

<< Ma no, che cosa dici?! >> Rispose la ragazza. << Che cosa posso fare? Quali altre scelte ho? Poi stasera prometto di dirti tutto quanto. >>

<< Me lo prometti? >>

<< Sì, giuro. >>

<< Niente principe fra i piedi? >>

<< Sì. >> Poi domandò: << Ma sei geloso per caso? >>

<< Io? >> Indicò sé stesso. << No, certo che no! >> Poi aggiunse: << Voglio solo sapere. >>

<< Va bene. Te lo dirò. Quello che dovete sapere per adesso è che dobbiamo arrivare lassù. >> Disse mostrando loro il piccolo colonnato che si ergeva molto in alto rispetto a dove loro erano adesso.

<< Come fino a lassù? >> Domandò Mya.

<< Purtroppo dobbiamo farlo. >>

<< E perchè? >>

<< Non lo so. >>

<< Allora evitiamo. >> Disse Dean.

<< Ci ho provato, ma il principe ha iniziato a sospettare qualcosa. >>

<< Qualcosa in che senso? >>

<< Vi prego, ragazzi. Fate come vi dico. Salite insieme a me. >>

<< Stasera però ci racconti che siamo curiosi. >>

<< E sia. >> Rispose lei. Poi si voltò verso il principe. << A posto, gliel'ho detto. >>

<< Tutto bene? Possiamo andare? >>

<< Perchè tutta questa fretta? >> Domandò la ragazza incuriosita.

<< Si tratta della festa di stasera: più balli imparate meglio è. >> Un brivido percorse Cora dalla testa ai piedi: ah, già, la festa! Eppure aveva promesso a Blake e a Dean di raccontare che cosa aveva detto al principe. Che cosa poteva fare adesso? Glielo doveva dire o era meglio rimandare? In presa alla confusione decise di non fare nulla. Forse il suo racconto poteva anche aspettare. Sarebbe stata tutta una sorpresa, lei si sarebbe finta tale e tutto sarebbe andato bene. Sapeva che il principe non glielo avrebbe mai voluto dire e che desiderava davvero che quello rimanesse una sorta di segreto.

Cominciò a salire presa da mille pensieri e sensi di colpa, senza sentire la fatica, finchè non fu quasi alla fine. Lì si bloccò e prese fiato: non si era accorta di avere il cuore in gola che le pulsava continuamente e le faceva girare la testa.

Si voltò: dietro di lei compariva la città di Thera in tutta la sua bellezza e nonostante non fosse ancora arrivata al piccolo colonnato poteva vedere tutti e tre i cerchi e le navi che continuavano ad entrare e ad uscire, mentre immensi edifici si disperdevano tutt'attorno all'immenso colosso. Capì che quella città era davvero la città più bella che lei avesse mai visto in vita sua. Comprese che lo sforzo fatto era davvero valso a qualcosa e che le mancava solo più qualche gradino per arrivare a vedere un panorama ancora più vasto. Dopo qualche minuto fu raggiunta dagli altri che insieme a lei osservarono ammaliati quello splendore sotto i loro occhi.

Quando tutti si furono riposati, ripresero a salire facendo ancora alcuni gradini. E fu proprio lì che compresero che il piccolo colonnato era tutt'altro: era grandissimo e molto decorato. La ragazza notò una bella entrata dietro di esso: era quella l'entrata al tempio? Perchè porlo così in alto?

A quelle domande rispose il principe: << Perchè il suo segreto dev'essere protetto. >>

La ragazza non disse nulla, perchè non sapeva che cosa aggiungere. Si limitò ad entrare e ad osservare un raggio di luce proveniente dal “tetto” che illuminava tutto il tempio, in particolare scene mitiche con grossi pesci giganti ed alcuni uomini con strane macchine al loro fianco.

<< Cosa sono queste? >> Domandò Cora.

<< Questi sono i frutti della tecnologia umana. Non so cosa siano di preciso, però posso dire che avevano delle funzioni precise ed in base ad esse, l'uomo le usava. >> La ragazza non ci capì un granchè: forse quelle erano delle macchine avanzate create da chissà quale civiltà antica passata in quella strana dimensione. No, doveva sicuramente esserci dell'altro, pensò lei riflettendoci su un po'.

Vide inoltre delle bellissime fiaccole che emettevano un intenso fuoco blu e delle fiamme così colorate lei non le aveva mai viste. Restava certo però che producessero una luce abbastanza potente da illuminare come una torcia elettrica.

Quel luogo era mistico, assolutamente magico.

<< Venite con me. >> La invitò il principe.

Senza alcuna esitazione, la ragazza accettò.

<< Oh, già. >> Disse lui mentre si voltava di scatto. << Loro non possono seguirci. >>

Cora, disperata a tali parole chiese: << E perchè no? >>

<< Ve l'ho già detto, non mi fido degli umani. Tantomeno degli sconosciuti. >>

La ragazza lo guardò con diffidenza: allora stava solamente celando una messinscena per farla confessare? Che cosa doveva fare adesso?

<< Ma voi naturalmente siete stata mandata qui da una creatura mistica, una creatura di origini ancora sconosciute ma comunque di estrema importanza per il regno... Anzi, no... Per l'intero impero. >>

A quel punto Cora lo fissò come non aveva mai fatto prima. Perchè declinarle una responsabilità del genere? Perchè era lì? C'era un motivo?

<< Voi potreste essere quella svolta definitiva che da tanto tempo questo regno aspetta. >> Pensò lui ad alta voce stringendo un pugno in segno d'orgoglio.

<< Perchè? >> Domandò lei ancora più confusa. Si mise a tremare ma si impose di non farlo e per un po' di tempo ci riuscì, tanto quanto bastava per non far saltare a sua copertura.

Il ragazzo si voltò e capì dell'errore che aveva fatto. Per rassicurarla era andato oltre a quello che avrebbe potuto dire.

<< Non è niente. >> Rispose lui. << Non è niente. >> In realtà quello che aveva appena detto era quella parte della verità che nemmeno lui doveva sapere, ma che per caso si era ritrovato a sentire quando era piccolo ed incosciente di quello che stesse succedendo. Sapeva però che quelle cose non gli sarebbero mai dovute uscire di bocca per nessun motivo ed in quegli anni iniziò a riflettere sul da farsi, senza mai arrivare ad una conclusione certa. E adesso stava rivelando quella verità che aveva tenuto nascosta per sé, una parte di sé, stava rivelando “una parte del suo aspetto”.

<< Spero vivamente che un giorno voi possiate capire ma allo stesso tempo non lo spero, per il bene dell'impero di Atlantide. >>

“Principe...” Pensò la ragazza. In quel momento avrebbe voluto sapere il suo nome ma sapeva che era una questione davvero molto delicata e quindi non disse nulla. Quel ragazzo aveva un cuore d'oro, era una persona sincera. Ma i suoi sentimenti erano deviati da quella maschera e da tutti quei segreti che lo affliggevano nel profondo. Non voleva e non poteva chiedergli nulla, sapeva che se lo avesse fatto, la vita di entrambi sarebbe cambiata in peggio.

<< Come vi dicevo, loro non possono seguirci. >>

Cora cadde dalle nuvole: << Ci dev'essere una soluzione! >>

<< Temo di no... >>

<< Una qualsiasi! >> Disse lei in preda alla disperazione. Non voleva mollare i suoi amici, era sempre stata insieme a loro da quando quel viaggio era incominciato ed era a loro che aveva fatto affidamento. Abbandonarli sarebbe stato un duro colpo. Loro adesso dipendevano da lei. Pensarlo le faceva male, anche perchè nessuno le aveva mai dato delle responsabilità, mai una volta nella vita.

Il principe si portò una mano alla fronte lentamente, come se si commovesse a tali parole, come se quella voce su di lui avesse un'influenza diversa da tute le altre.

<< E sia... >> Rispose dopo averci pensato un po'. << Li benderemo, è l'unica. >>

A quel punto Cora si voltò verso di loro e li guardò tristemente. Blake se ne era già accorto: c'era qualcosa che non andava. Per questo le si avvicinò e le domandò che cosa la turbasse e lei rispose a tal proposito: << Proseguirete bendati. >>

<< Bendati? >> Domandò lui sorpreso. << Per quale motivo? >>

<< Il principe non si fida... Mi dispiace tanto. >>

<< Per me non credo che sia un problema, basta che restiamo vicini. >>

<< Mya e Dean? >>

<< Proverò a chiederglielo io. >> Si offrì spontaneamente lui. Dopotutto, le persuasioni erano da sempre il suo punto forte. Ed infatti ottenne ciò che voleva: anche loro, dopo un po' di esitazione, accettarono. Tornato dalla ragazza le disse: << Anche loro ci stanno. >>

Cora, con un cenno di affermazione col capo si rivolse al principe, dicendo: << Facci strada. >>

Il ragazzo rispose subito: << C'è una cosa che non vi ho detto. >>

<< Sarebbe? >>

<< Il tempio di Poseidone è l'accesso all'antica Tera che adesso giace sotto gli edifici della Città nuova e per questo sotto il mare. È stato un punto strategico per la guerra contro gli umani, per questo non voglio che loro lo sappiano. >> A quelle parole alla ragazza venne un duro colpo: quanto avrebbe voluto essere da un'altra parte in quel momento! Non sapeva chi era, non sapeva da che parte stare, era molto confusa sul da farsi.

<< Sotto il mare? Ma ci bagneremo! >>

<< Non esattamente. Il principe non può rivelarsi nella sua vera forma e quindi è stato inventato un incantesimo per mantenerlo sempre lo stesso anche quando si bagna. Ma dura per poco tempo e quindi di tanto in tanto va ripetuto. >>

<< Io? >> Domandò lei indicandosi.

<< Questo vale anche per voi e per i vostri schiavi. Non permetterò che accada qualcosa a voi o a loro. So bene che non possono respirare sott'acqua e so bene che voi non potete bagnarvi. Il vostro potere è così raro e grande. Non posso permettere che venga perso. Voi sarete sempre una grande alleata per noi a Thera. Vi siete resa disponibile ad arrivare fino a qui e posso capire lo sforzo. Qui sarete sempre la benvenuta. >>

Dopo tutti quei complimenti, la ragazza si sentì un po' meno turbata. Forse quel principe non era poi così malvagio come credeva, ma solo un po' ingenuo.

Quando Mya, Dean e Blake furono bendati, fu il momento di partire. Ovunque stesse andando, si sentiva già più a suo agio. Sapeva però che cosa sarebbe andata a fare: avrebbe provato i balli di quella stessa serata, poiché essendo un'ospite speciale, doveva mostrarsi come tale agli occhi delle persone. Non sapeva a che cosa le sarebbe servito farsi vedere bene dagli altri, ma le sarebbe stato utile in futuro.

Il principe osservò la ragazza: se la magia che sua madre le aveva fatto per conoscere i suoi sentimenti non mentiva, allora quella era una persona sincera e del tutto innocua. Voleva essere il più presentabile possibile quella sera stessa così da far bella figura. C'era qualcosa in lui che stava cambiando: era un sentimento che non aveva mia provato prima per nessuna ragazza ma che i libri di storia elogiavano tanto: l'amore. Sinceramente non sapeva affatto cos'era, nonostante le numerose descrizioni, né mai avrebbe pensato di poterlo fare. In tutto quel tempo aveva solo badato a sé stesso e a rendere migliore il suo triste destino, eppure non aveva ottenuto altro che quesiti irrisolti che lo avrebbero fatto stare ancora peggio. Anche adesso la sua mente si era riempita di pensieri in parte positivi ed in parte negativi: si domandava se uno come lui potesse mai piacere a qualcuno, poiché non era altro che una maschera, lui non era niente. Sapeva però che nessuno avrebbe mai potuto sostituire quella sua triste sorte, poiché il suo bracciale neutro era unico e, come tutti gli altri, non poteva essere rubato. Grazie a quello tutti lo riconoscevano a una notevole distanza e tutti lo veneravano, senza mai sapere chi egli fosse del tutto. Ma neanche il principe stesso lo sapeva. Di sé gli restava la sua immagine, l'unico che potesse davvero contemplarla ed il suo nome, l'unico che potesse mai nominarlo ma non prima di essere diventato re.

Scosse il capo e si impose di non fare domande, non in quel momento. Se c'era una cosa che non doveva assolutamente fare era pesarci.  

Che dire? Le tracce di una presenza umana in questo racconto cominciano a farsi interessanti... Se ancora non lo avete notatato ci stiamo avvicinando sempre di più alla verità, ma il omento di svelarvi ogni cosa, purtroppo, non è ancora giunto... Comunque nei prossimi capitoli accadranno delle cose che nessuno può aspettarsi, qualcosa che cambierà le sorti della storia e l'"equilibrio" della vicenda. A questo punto si sanno già molte cose ma non si è acoa riusciti a capire quale sia il fulcro di tutta questa vicenda... 
Per quanto riguarda il principe, pian piano stiamo iniziando a capire i lati della sua ingenua personalità. Ma più avanti potrebbe essere fare grandi cose...
Blake invece non è messo proprio bene, non trovate? Quel che  certo è che starà sempre a fianco a Cora e porterà avanti i propri obiettivi... Per mantenere la sua promessa è disposto a tutto e sa che quella ragazza potrebbe essere un punto chiave...
Ma qui mi fermo. Non posso rivelare di più, al momento sappiamo che ci sarà un ballo reale da qui a breve. Preparatevi anche voi, perchè come ho già detto, tutto può succedere! 

 

  
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