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Autore: RebelMind    30/10/2013    1 recensioni
"...Luke alla batteria, Tia al basso e io, Carol, cantante e chitarrista, insieme siamo i 'The Forgotten'.
Siamo abbastanza conosciuti a livello locale e abbiamo fatto qualche comparsa nella tv nazionale, ma siamo nel 2005 e al giorno d'oggi, con i talent show, è sempre più difficile farsi notare.. e in Italia, dove regna la musica commerciale, lo è ancora di più!
Ma noi siamo testardi e non smettiamo di provarci, al momento siamo in ballo con un concorso tra band: i vincitori seguiranno in tour per 2 mesi una band internazionale e ne apriranno i concerti!
Grazie a mio padre sappiamo di essere tra i finalisti, ma i veri vincitori verrano scelti proprio dalla band in questione, che ancora non si sa quale sia."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Nuovo personaggio, Tré Cool, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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25 Maggio 2005 - Oakland

Ennesima chiamata ma ero già consapevole di chi si trattava. Non conosco persona più testarda di Billie Joe Armstrong. Sapevo di essere dannatamente in ritardo ma chiamarmi ogni 3 minuti per ricordarmelo non risolve il problema. Per fortuna mi trovavo ormai davanti la porta di casa Armstrong, non feci nemmeno in tempo a suonare il campanello che mi ritrovai il nano, arrabbiato, davanti a me.
"Ciao Billie!" dissi cercando di apparire il più disivolto possibile
"Ciao un cazzo! E' più di un ora che ti aspettiamo!! " mi rispose facendomi segno di seguirlo dentro.
"Quante storie Billie... Sbaglio o oggi sei più nervoso del solito?? Non è che hai le tue cose??" cercai di sdrammatizzare mentre ci dirigevamo verso il salotto, "Ciao Mike!" salutai così lo spilungone biondo che era già seduto su una poltrona
"Cerca di far poco lo spiritoso!" continuò con tono nervoso il nostro cantante " Siediti che abbiamo perso fin troppo tempo! Dobbiamo scegliere chi aprirà i nostri concerti.. Non voglio che il pubblico si annoii nell'attesa! "
"Devono essere già caldi per quando saliremo sul palco" aggiunsi mentre prendevo poso sul divano.
"Benissimo! Quanti CD ci hanno mandato??" chiese il bassista preparadosi all'ascolto
"Tre!" rispose subito Billie, mentre metteva nello stereo il primo CD della prima band.

Rimasi in silenzio pronto ad ascoltare, ma ciò che uscì dalle casse provocò una 'strana faccia' non solo a me. Mi chiedevo come fossero arrivati in finale, questo sound pessimo accompagnato da una voce che urlava qualche brutta parola a caso. Billie si affrettò a tirare fuori quel CD, non aspettò nemmeno la fine della canzone e passò subito alla seconda band.
Partì un motivetto alla chitarra carino e purtroppo già sentito. Ma almeno le nostre orecchie erano salve.
"Un pò banali ma non male come i primi.." commentò Mike
"Ascoltiamo un' altra canzone, magari ci stupiscono!" dissi, incredulo delle mie stesse parole.
Altra canzone, altro motivetto scopiazzato non so se ai Beatles o agli Oasis, e un testo che in confronto le filastrocche che inventano i bambini alle elementari sono alta poesia.
Billie era visibilmente deluso e scoraggiato mentre cambiava CD.
Ultima band. Ultima possibilità.
La canzone iniziò con  un assolo di basso che stando alla faccia che fece, a Billie piacque subito molto; niente errori, scorreva via liscio, cattivo, ma senza troppi fronzoli, vidi il nostro bassista muovere le dita, probabilmente, riusciva ad  immaginare le dita muoversi sulle quattro corde del basso; sicuramente eravamo stati tutti catturati tutti e tre. L’intro ci piaceva, ma dovevamo ascoltare l'intera canzone prima di poter dare un giudizio. Sicuramente i presupposti c'erano e le nostre aspettative non vennero deluse!
La canzone era semplice all'ascolto, diretta, enegica, forte.. E la voce della cantante era la ciliegina sulla torta: era dolce ma rabbiosa, delicata ma graffiante.. Insomma una voce capace di catturarti e trascinarti in un vortice di emozioni.
La canzone finì e ne incominciò subito un'altra senza che qualcuno proferì parola. 

"I've met you it was a mistake,
the best mistake of my life.."

Iniziava così. Doveva trattarsi di una canzone d'amore, ma non lo era. O meglio non era 'la solita canzone d'amore'. Era piena di tormento, rabbia, tristezza.. ma anche di felicità e luce. Alla fine di quella canzone avevo solo voglia di abbracciare la persona che cantava di quelle 'pene'.
Vidi Billie abbassare il volume dello stereo per poi scambiare qualche occhiata con me e Mike. Dopo tutti quegl'anni bastava uno sguardo per intenderci. Prese il telefono e comunicò la nostra scelta. 
Ero proprio curioso di conoscere questi ragazzi che ci avevano stupito e soprattutto avevano catturato l'attenzione di Billie. Ultimamente odiava quasi tutte le nuove band/cantanti che passavano in radio o in tv.
  
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